Il decalogo per la coltivazione sostenibile del frumento tenero di qualità

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1 Il decalogo per la coltivazione sostenibile del frumento tenero di qualità 1

2 Introduzione 2 SOSTENIBILITÀ IN AGRICOLTURA La sostenibilità è la capacità di produrre beni ed alimenti in modo economicamente vantaggioso per gli agricoltori, rispettoso dell ambiente e socialmente corretto. L agricoltura sostenibile contribuisce al miglioramento della qualità della vita sia degli agricoltori che dell intera comunità. L agricoltore sostenibile privilegia i sistemi produttivi che consentono di preservare le risorse ambientali, di salvaguardare la propria salute e quella della comunità, di realizzare produzioni alimentari adeguate per qualità, quantità e remunerazione economica. La sostenibilità in agricoltura è uno degli obiettivi prioritari della Politica Agricola Comunitaria (PAC ).

3 Introduzione 3 LE DIECI REGOLE PER LA COLTIVAZIONE DEL GRANO TENERO Da alcuni anni Barilla sta portando avanti lo studio dei sistemi colturali anche sul frumento tenero. Lo studio si concentra in particolare negli areali del Nord Italia, confronta vari sistemi e pratiche colturali dal punto di vista ambientale, economico ed agronomico attraverso specifici indicatori di sostenibilità. Il Decalogo per la coltivazione del grano teneronasce dai risultati di questo studio. Il Decalogo è una lista di principi guida per le scelte degli agricoltori che si trovano ad affrontare le sfide complesse dell agricoltura moderna. Attraverso l applicazione delle 10 regole gli obiettivi della sostenibilità dovrebbero essere più facilmente raggiungibili. Efficienza economica Obiettivi del decalogo Riduzione impatto ambientale. Riduzione DON (Food Safety)

4 Introduzione 4 LE TIPOLOGIE DEL GRANO TENERO La classificazione qualitativa delle singole performance qualitative delle varietà di frumento tenero viene realizzata attraverso l Indice Sintetico di Qualità (ISQ) che prevede il raggruppamento delle varietà e/o delle partite di grano nelle seguenti classi qualitative: Classi qualitative ISQ Caratteristiche dei prodotti alimentari Prodotti Barilla Frumento di forza (FF) Frumento panificabile superiore (FPS) Frumento panificabile (FP) Prodotti da forno ad alta lievitazione, farine correttive per aumentare l attitudine panificatoria Panificazione speciale, pasticceria artigianale Panificazione comune Frumento da biscotto (FB) Biscotti, prodotti a bassa lievitazione

5 Introduzione 5 Il Metodo ISQ prende in considerazione alcuni parametri (proteine, peso ettolitrico, indice di caduta di Hagberg, indici ottenuti con l alveografodi Chopin, indice di stabilità di Brabender) Proteine.Il contenuto percentuale in proteine deve avere valori minimi del 14% per i frumenti di forza, del 13% per i panificabili superiori e dell 11% per i panificabili. Il parametro è correlato principalmente con la varietà e la nutrizione azotata. Peso ettolitrico. Viene espresso kg/hl ed è correlato con la resa in farina. Dipende a sua volta dal regolare riempimento delle cariossidi durante la fase finale della granigione. Per i frumenti teneri è considerato accettabile se superiore a 75 kg/hl. Indice di caduta di Hagberg. Questo indice, anche detto FallingNumber(FN), viene utilizzato per valutare l attività amilasicache può divenire eccessiva a causa della presenza di grani germinati, pregiudicando la panificazione. Valori bassi di caduta (<150 secondi) indicano forte attività amilasicae quindi grosse difficoltà o impossibilità di panificazione. Valori ottimali si aggirano tra 220 e 280 ; valori superiori a 280 indicano una tale scarsezza di enzima da richiedere del malto o delle farine maltateper la panificazione, altrimenti si otterrebbe del pane con volume ridotto e mollica asciutta. Il parametro viene impiegato per la classificazione ISQ, dove si considera minimo il valore di 300 secondi per i frumenti di forza, 250 per i panificabili superiori e 220 per i panificabili e i biscottieri.

6 Introduzione 6 Indici ottenuti con l alveografo di Chopin: L alveografo di Chopin è uno strumento che permette di determinare la curva di rottura dell impasto o alveogramma(figura sotto), tramite la formazione di un piccolo disco di impasto, posato su una lastra dotata di un foro dal quale fuoriesce aria in pressione che forma una bolla. Gli indici che si rilevano sono: W e P/L. Per ogni classe qualitativa ISQ ci sono dei parametri di riferimento ottimali.

7 Introduzione 7 Il W rappresenta l area sottesa alla curva ed è un indicatore della forza della farina. Pindica l altezza della curva ovvero la tenacità dell impasto mentre L la lunghezza della curva ovvero l estensibilità dell impasto. Il rapporto P/Lesprime il grado di equilibrio tra tenacità ed estensibilità dell impasto. In genere impasti con un alto valore di P/L sono difficili da lavorare e danno un pane con poco volume e mollica compatta. Al contrario, quando il P/L è troppo basso, gli impasti risultano molli, facilmente estensibili, spesso collosi. Barilla richiede per questi parametri valori specifici: W P/L frumento di forza > 300 0,4 0,6 panificabile superiore ,3 0,5 panificabile ,3 0,5 biscottiero < 120 0,2 0,4

8 Introduzione 8 L analisi farinografica. Il farinografo di Brabender è uno strumento che riproduce l operazione dell impasto, fornendo indicazioni sul comportamento della farina durante l intero processo di panificazione. Esso fornisce i valori dell acqua assorbita dall impasto in percentuale, del tempo di impasto (sviluppo), della sua stabilità (tenuta) e dell indice di caduta (rammollimento). In funzione dell uso finale della farina i valori dei parametri richiesti saranno diversi. Farinogramma di una farina debole Farinogramma di una farina forte

9 Introduzione 9 DAL DECALOGO ALLE SCELTE OPERATIVE L agricoltore sostenibile è una nuova figura imprenditoriale. E chiamato a prendere decisioni complesse sia strategiche (di lunga durata) che tattiche (in risposta agli eventi) tenendo conto di una molteplicità di risorse, limitazioni ed obiettivi. Ha quindi spiccate capacità decisionali, è disponibile ad un aggiornamento constante e si avvale di consulenza specifica. Per le scelte di tipo strategico è importante far riferimento al presente Decalogo. Nello stesso si è tenuto conto dei risultati emersi dalla ricerca Barilla, pubblica e di Horta*. Seguire i principi del decalogo rappresenta già un punto di partenza ottimale per la coltivazione del frumento tenero e consente di avere vantaggi di tipo economico e ambientale. Per le scelte di tipo tattico è utile avvalersi di assistenza tecnica e/o di sistemi di supporto alle decisioni, definiti DSS, Decision Support System. Un esempio di DSS è Grano.net, sviluppato da Horta, un servizio internet che integra le informazioni relative all andamento meteorologico, alle condizioni del suolo ed alle caratteristiche varietali, in supporti decisionali chiari e di facile utilizzo. * prove rotazionali di lunga durata e sperimentazione microparcellari

10 10 1. AVVICENDARE LE COLTURE E preferibile coltivare il frumento tenero in avvicendamento con dicotiledoni (es: soia, girasole, colza, pomodoro, barbabietola, erba medica). Avvicendare le colture riduce l impatto ambientale ton CO 2 /ha % Emissioni di CO 2 equivalente di due rotazioni quadriennali. La rotazione con dicotiledoni (in particolare le leguminose) consente una riduzione dell impronta del carbonio di circa il 30%. La CO 2 equivalente consiste nella conversione dell impatto sul riscaldamento globale delle diverse tipologie di gas serra (C0 2, N 2 0, CH 4, ecc.) in quantitativi di CO 2 attraverso l uso di fattori di conversione. 0 Mais - Frumento tenero Mais - Mais Soia - Frumento tenero Colza - Mais Elaborazione dati Life Cycle Engineering e Horta(2010) La riduzione del 34% dipende per circa il 40% dal minor uso dell azoto e per il 60% dalle minori lavorazioni per la preparazione del terreno

11 11 1. AVVICENDARE LE COLTURE Negli areali in cui il mais rappresenta la specie più coltivata è inevitabile che il frumento tenero possa essere coltivato in successione. In queste situazioni è bene rispettare alcuni accorgimenti agronomici, tra cui una buona sistemazione idraulica dei terreni e l interramento dei residui colturali del mais mediante una aratura. Quest ultima in particolare deve essere effettuata per prevenire la pressione infettiva del complesso patologico delle fusariosi, responsabile della produzione delle micotossine(don in particolare).

12 12 1. AVVICENDARE LE COLTURE Il conseguimento degli standard qualitativi delle varie classi di frumento tenero dipende in gran parte dal genotipo e dalla tecnica colturale adottata (in particolare la fertilizzazione azotata). Anche il tipo di precessione colturale e la natura del terreno hanno la loro importanza. Classi qualitative ISQ Precessione Natura del terreno Frumento di forza (FF) Frumento panificabile superiore (FPS) Frumento panificabile (FP) Frumento da biscotto (FB) Arricchente (leguminose, pomodoro) o neutra (soia, girasole) Arricchente (leguminose, pomodoro) o neutra (soia, girasole) Neutra (soia, girasole) o depauperante (mais,sorgo, ristoppio) Neutra (soia, girasole) o depauperante (mais, sorgo, ristoppio) Argilloso / Medio Impasto Argilloso / Medio Impasto Medio impasto / Sabbioso Medio impasto / Sabbioso In linea generale precessioni arricchenti e terreni tendenzialmente argillosi favoriscono naturalmente i frumenti di forza e i panificabili superiori. Mentre precessioni meno arricchenti o terreni più sciolti rappresentano condizioni più facili per valorizzare i panificabili o i biscottieri.

13 13 2. LAVORARE IL SUOLO RISPETTANDOLO Lavorare il suolo in modo più conservativo tenendo però conto del contesto territoriale, del clima, del tipo di terreno e delle rotazioni effettuate. Metodi di lavorazione conservativi consentono significativi risparmi economici. Costi delle operazioni di preparazione del terreno per la semina in modo tradizionale e con minima lavorazione. La minima lavorazione riduce i costi fino al 30-35% rispetto alle lavorazioni tradizionali. Metodi di lavorazione conservativi consentono di ridurre le emissioni di CO 2 fino al 30%. N.B. in condizioni di elevato rischio di Fusariosidella spiga (ad esempio dopo mais) è comunque necessario procedere all aratura del terreno per ridurre la quantità di inoculo. Elaborazione dati Life Cycle Engineering e Horta (2010)

14 14 2. LAVORARE IL SUOLO RISPETTANDOLO Scegliere la lavorazione del terreno in modo flessibile, usando attrezzi e profondità di lavoro adatti alle specifiche condizioni ed al sistema colturale in cui si inserisce il frumento tenero, secondo le seguenti linee guida. Lavorazione precessione a mais, sorgo e cereali autunno vernini Nord Italia precessione a soia, colza, pomodoro, erba medica, barbabietola da zucchero Aratura profonda (40-45 cm) ++ - Aratura superficiale (30 cm) Combinato / minima + ++ lavorazione (30-35 cm) Semina su sodo - ++ Legenda: +++ raccomandata; ++ consigliata; + possibile; - fortemente sconsigliata

15 Le dieci regole per la coltivazione sostenibile del frumento tenero USARE LA VARIETÀ MIGLIORE IN TERMINI DI PRODUTTIVITÀ E QUALITÀ TECNOLOGICA Nel presente decalogo sono indicate le varietà che, al momento, per: 1) elevata produttività, 2) elevata qualità tecnologica e 3) minore impatto ambientale sono promosse da Barilla. In considerazione dell attività di miglioramento genetico tale elenco sarà rivisto ogni anno entro il mese di settembre per permettere agli agricoltori di scegliere le varietà migliori. Quest elenco non vuole escludere materiali genetici di assoluto valore ma non ancora sufficientemente collaudati nei territori di produzione CO 2 equivalentekg/kg Tradizionale -16,6% Consigliate da Barilla Varietà Effetto della varietà sulla riduzione in CO 2 equivalente durante il processo di coltivazione * Scegliere varietà testate nel proprio territorio, sia in sperimentazioni parcellari che in pieno campo. Scegliere le varietà in base a criteri di produttività, stabilità produttiva, resistenza alle avversità e qualità tecnologica. * Dati emersi da uno studio di Horta, condotto nel 2013

16 Le dieci regole per la coltivazione sostenibile del frumento tenero USARE LA VARIETÀ MIGLIORE IN TERMINI DI PRODUTTIVITÀ E QUALITÀ TECNOLOGICA Varietà Tipologia Varietà consigliate da Barilla Bagou Bramante Mantegna Arkeos Jaguar Arabia Ovalo Palesio Apache Axial Caravaggio Afrodite Astana Oregrein Illico Aquilante Mieti Soisson Graindor Biscottiero Panificabile Panificabile superiore

17 Le dieci regole per la coltivazione sostenibile del frumento tenero USARE SOLO SEME CERTIFICATO E CONCIATO Solo il seme certificato garantisce l identità varietale (potenzialità produttiva, qualità tecnologica e resistenza alle avversità) e la qualità del seme (purezza, germinabilità). Usare seme certificato consente ai Costitutori di continuare a selezionare e mettere sul mercato varietà sempre migliori. Resa (t/ha) Anno Elaborazione di dati da De Vita et. al. (2007) Incremento medio produttivo dal 1900 ad oggi: + 20 kg/ha /anno (1 quintale/ha ogni 5 anni). Ogni valore rappresenta la media delle nuove accessioni inserite nelle sperimentazioni ufficiali. La curva rappresenta il trend di aumento della produzione negli anni grazie al miglioramento genetico.

18 18 4. USARE SOLO SEME CERTIFICATO E CONCIATO Solo il seme conciato industrialmente consente la migliore protezione dai patogeni presenti sulle cariossidi ed una migliore ripartizione del principio attivo sul singolo seme. Barilla sconsiglia l utilizzo di concianti contenenti neonicotinoidi, ritenuti responsabili di interferire con l attività degli insetti pronubi Riduzione della carica di patogeni Concia industriale del seme certificato Maggiore sicurezza di conseguire l investimento prefissato Maggiore sicurezza nell uso degli agrofarmaci Aumento del margine lordo dell agricoltore

19 19 5. SEMINARE AL MOMENTO OPPORTUNO Negli areali del Nord Italia il grano tenero deve essere seminato con maggiore anticipo rispetto al duro. Generalmente il periodo ideale di semina può essere considerato quello che va dalla seconda alla terza decade di ottobre. Nella fascia litoranea adriatica tale periodo si può estendere fino a tutta la prima decade di novembre. Varietà strettamente invernali Limiti massimi indicativi di semina Fine dicembre Rischi se si superanoi limiti indicati Spigano con difficoltà o non spigano Varietà invernali Metàgennaio Spigano con difficoltà Varietà semialternative Fine prima decade di febbraio Spigano con difficoltà e hanno una maturazione incompleta Varietà alternative Fine febbraio Limitati se la semina è effettuata entro marzo Nel caso di semine ritardate, rispetto all epoca ideale, può essere conveniente modificare la scelta varietale in relazione al carattere di alternatività o meno della varietà.

20 20 6. USARE LA GIUSTA DOSE DI SEME Scegliere la densità di semina in relazione alla varietà, all areale, all epoca di semina ed alle condizioni del suolo. Semine troppo fitte impediscono alla coltura di sfruttare al meglio le risorse, favoriscono lo sviluppo di malattie e causano allettamenti. Semine troppo rade, soprattutto in varietà con scarso accestimento, possono limitare il potenziale produttivo. Peso 1000 semi (g) ottobre N di semi /m 2 novembre Calcolo della dose di seme Quantitativi di seme da impiegare per ettaro (kg), in funzione del numero di semi per m 2 e del peso dei 1000 semi (in base ad una germinabilità media del 90%) Kg/ha = N x P G N = numero cariossidi m2 P = peso 1000 cariossidi (g) G = germinabilità (%)

21 21 Produzione % 7. CONTENERE LE INFESTANTI IN MODO TEMPESTIVO Ritardare i trattamenti porta a consistenti perdite di produzione a causa della competizione delle specie infestanti nei confronti della coltura. Scegliere le soluzioni di diserbo adatte al tipo di flora infestante presente, alle condizioni ambientali e colturali accestimento inizio levata 2 nodo La curva rappresenta la produzione in % che consegue il frumento con il perdurare della presenza delle erbe infestanti all interno della coltura. Come si evince dal grafico a partire dalla fase di accestimento la presenza delle erbe infestanti incomincia ad incidere in modo significativo e via via sempre più importante Giorni dall emergenza Fonte: Montemurro et al., 1991

22 22 8. DOSARE L AZOTO IN BASE ALLE NECESSITÀ DELLA PIANTA E ALLA ATTITUDINE DELLA VARIETÀ Per ottenere elevate rese e centrare gli obiettivi qualitativi è necessario apportare adeguate quantità di azoto frazionandole in rapporto all ISQ della varietà. Un alta efficienza di utilizzazione dell azoto si ottiene considerando i fabbisogni di azoto del grano in relazione alle precessioni colturali, alla disponibilità naturale del terreno, alla varietà scelta e all andamento climatico. E importante conoscere i momenti chiave del ciclo nei quali effettuare gli apporti nelle varie tipologie di frumento

23 23 8. DOSARE L AZOTO IN BASE ALLE NECESSITÀ DELLA PIANTA E ALLA ATTITUDINE DELLA VARIETÀ L azoto distribuito alla semina ha generalmente un efficienza molto bassa in quanto è soggetto ai fenomeni di dilavamento causati dalle precipitazioni invernali. L azoto distribuito con coltura in atto ha una maggiore efficienza e soprattutto se correttamente frazionato contribuisce significativamente all aumento delle rese ed al conseguimento dei valori tecnologici richiesti. Classi qualitative ISQ Valori indicativi di asportazione in azoto per tonnellata di granella prodotta (kg) Ripartizione percentuale dell azoto totale da distribuire nelle fasi fenologiche del frumento tenero Accestimento % Inizio Levata % Botticella % Frumento di forza (FF) Frumento panificabile superiore (FPS) Frumento panificabile (FP) Frumento da biscotto (FB) No No Risultati ottenuti da prove realizzate nel triennio da Horta srl

24 24 8. DOSARE L AZOTO IN BASE ALLE NECESSITÀ DELLA PIANTA E ALLA ATTITUDINE DELLA VARIETÀ La concimazione azotata oltre che ad aumentare la resa per ettaro rappresenta un elemento di equilibrio della qualità tecnologica delle farine P/L ( valori indice, 100 = test a 0 azoto) y = e x R² = Dose di azoto (kg/ha) Per la maggioranza delle varietà panificabili (anche panificabili superiori) e biscottiere al crescere degli apporti azotatati si riduce il rapporto P/L in particolare a causa dell aumento dell estensibilità dell impasto. Fa eccezione a questa regola la varietà Bologna. I risultati provengono da un attività sperimentale realizzata da Hortanelle 2 annate 2011/12 e 2012/13 su 16 varietà di frumento tenero sottoposte a 5 dosi crescenti di concimazione azotata. Le prove facevano parte di un Progetto coordinato dalla Società Produttori Sementi di Bologna.

25 25 9. PROTEGGERE LA PIANTA DALLE MALATTIE Effettuare i trattamenti di difesa in relazione alle condizioni di rischio. Scegliere il prodotto o la combinazione di prodotti adatti a controllare le malattie presenti. septoriosi Il rischio dipende principalmente dalla suscettibilità varietale, dallo stadio fenologico della coltura, dal tipo di conduzione agronomica (azoto e densità di semina), dalle condizioni atmosferiche e dalla presenza di inoculo. ruggine bruna

26 26 9. PROTEGGERE LA PIANTA DALLE MALATTIE Nel frumento tenero la fusariosidella spiga rappresenta la principale malattia fungina in quanto, oltre a determinare perdite quanti qualitative significative, è la responsabile dell insorgenza del DON (deossinivalenolo). Il controllo della fusariosideve essere realizzato attraverso misure preventive e curative. Fra le prime si possono considerare il tipo di precessione colturale (specie coltivata) e di lavorazione del terreno (gestione dei residui colturali). Fra le seconde il trattamento con fungicidi specifici ad inizio fioritura. Contributo in % nell accumulo del DON Annata climatica Zona Specie Varietà Precessione Lavorazione Precessione colturale e lavorazione del suolo contribuiscono significativamente alla riduzione del rischio micotossine. Andamento stagionale e zona di coltivazione incidono per il 47%, specie e varietà per circa il 33%, precessione colturale per l 8% e lavorazione del suolo per il restante 12%. Elaborazione dati Horta(2010)

27 27 9. PROTEGGERE LA PIANTA DALLE MALATTIE Pertanto nelle aree cerealicole a rischio micotossine, il contenimento del DON può essere ottenuto solo attraverso una strategia complessiva che coinvolge tutti gli aspetti colturali. Effetti di differenti itinerari tecnici sul contenuto in DON delle cariossidi. I valori % esprimono la riduzione rispetto al valore più alto rappresentato da nessun trattamento fungicida, precessione cereale, semina su sodo e varietà A (suscettibile). Varietà B = mediamente resistente DON in μg/kg (primo istogramma = 100) % -82% -92% -97% -96% Trattamento fungicida Test No Test Si Test No Test No Trattato No Si Precessione colturale cereale cereale cereale rinnovo rinnovo rinnovo Lavorazione terreno sodo sodo aratura aratura aratura aratura Varietà Varietà A Varietà A Varietà A Varietà A Varietà B Varietà B Elaborazione dati Horta(2014)

28 Le dieci regole per la coltivazione sostenibile del grano tenero DARE VALORE ECOLOGICO ALLE PRODUZIONI ED ESTENDERE LE BUONE PRATICHE A LIVELLO AZIENDALE Rispettare le pratiche agricole benefiche per il clima e l ambiente per poter accedere al pagamento verde previsto dall art del Reg. UE 1307/2013. Valorizzare e promuovere lo sviluppo di aree di interesse ecologico a difesa di vertebrati (uccelli, anfibi, pesci, rettili e mammiferi) e di insetti impollinatori (api, bombi e ditteri) attraverso: fasce tampone, siepi, filari di alberi e gruppi di alberi; zone boscose e arbusti; stagni, aree incolte e fossati inerbiti; semina di essenze floristiche (trifogli, specie brassicacee, composite, boraginacee, facelia, ecc.); semina di specie azotofissatrici (cece, cicerchia, ginestrino, erba medica, sulla, soia, veccie, fagioli, fave, favini, moco, lupinella, liquerizia, ecc.); semina di colture intercalari (cover crops o da sovescio come rafano, meliloto, sulla, coronilla, dicondria, senape, trigonella, ecc.).

29 DARE VALORE ECOLOGICO ALLE PRODUZIONI ED ESTENDERE LE BUONE PRATICHE A LIVELLO AZIENDALE Impiegare i mezzi tecnici rispettando le Buone Pratiche Agricole durante: l acquisto il trasporto lo stoccaggio la preparazione della miscela fitosanitaria e la sua esecuzione gestione dei rifiuti e lavaggio attrezzature Adottare una sistemazione idraulica aziendale tale da prevenire fenomeni di erosione, ruscellamento e contaminazione dei corpi idrici.

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