Uccelli acquatici (Caradriformi)

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1 Uccelli acquatici (Caradriformi) Considerazioni riassuntive per il Friuli Venezia Giulia sulla gestione venatoria nel caso dei Caradriformi. Si tratta di alcune specie con diverso grado di vulnerabilità a livello internazionale. Considerato il rischio che, attraverso l esercizio venatorio vengano compromesse le condizioni di sopravvivenza di specie non oggetto di caccia, in taluni casi di rilevante interesse comunitario (di cui all all. 1 della direttiva 49/79 Uccelli ), in particolare per quanto concerne il territorio lagunare o più in generale le aree riconosciute quali Siti di Importanza comunitaria ovvero Zone di Protezione Speciale si suggerisce: 1. Istituire una zona di tutela (Riserva Naturale) nell area centrale della laguna, al fine di consentire la sosta all interno del margine lagunare di stormi di anatidi svernanti altrimenti costretti ad allontanarsi o a sostare in mare aperto (dove non possono alimentarsi) in ore diurne. Tale area avrebbe altresì la funzione di zona di sosta e riposo per tutte le altre specie di uccelli acquatici di notevole rilevanza, quali: Caradriformi; Gruiformi e Ciconiformi. 2. ridurre il disturbo nei confronti delle specie non oggetto di prelievo e favorire la sosta e la permanenza degli acquatici cacciabili nelle zone lagunari limitando la caccia a non più di due giornate alla settimana; eventualmente una soltanto nel periodo centrale dello svernamento (dicembre gennaio). 3. mantenere il divieto di caccia dopo la fine di gennaio. 4. mettere in atto tutte le misure opportune al fine di evitare l abbattimento a seguito di errore di identificazione di specie protette; ad esempio istruendo adeguatamente i cacciatori che esercitano la loro attività soprattutto nei confronti di tali specie e coinvolgendoli anche nelle attività di rilevamento dati (censimenti etc.) e nelle operazioni di gestione. 5. Vietare l esercizio della caccia in condizioni di luce sfavorevoli, vale a dire, in particolare, prima dell alba e dopo il tramonto. 6. effettuare un monitoraggio costante del cacciato, anche a campione per siti / punti di raccolta / giornate, per esempio mediante la consegna di un ala di una percentuale (da stabilirsi) dei soggetti abbattuti. 7. Aggiornare puntigliosamente le statistiche venatorie relative ai capi abbattuti istituendo un registro (banca dati) sul quale annotare i prelievi, specie per specie nelle diverse zone (non solo per riserva). 2

2 8. incrementare le attività di monitoraggio / censimento dell avifauna in generale, con particolare attenzione per le specie che vivono nelle zone umide e che tendono a formare assembramenti plurispecifici. 9. Vietare l utilizzo di cartucce con pallini in piombo al fine di ridurre i danni alla fauna acquatica che derivano dalla ingestione di tale materiale inquinante; in accordo con le direttive europee e in linea con quanto già in atto nei paesi più progrediti della UE ed altrove. Limicoli, Gabbiani, Sterne e Mignattini Conservazione e gestione A questo numeroso gruppo di uccelli acquatici nel Friuli Venezia Giulia sono state osservate complessivamente 71 specie (comprese le specie accidentali e migratrici irregolari) appartenenti a 1 famiglie, distribuite prevalentemente nella aree lagunari e costiere ma anche lungo il corso dei fiumi e nei laghi (acque interne). Un corretto approccio gestionale deve considerare che la maggior parte delle specie è condizionata: in primo luogo dalle caratteristiche dell habitat; in secondo luogo dal grado di tranquillità (livelli di disturbo antropico); in terzo luogo dall uccisione di soggetti nel corso dell attività venatoria intesa come attività svolta secondo le normative vigenti. Appare pertanto importante garantire: in primo luogo l esistenza degli habitat idonei su superfici idonee a garantire la presenza di popolazioni vitali; in secondo luogo adoperarsi per limitare l incremento del disturbo antropico sotto svariate forme nei siti di maggiore rilevanza; in terzo luogo garantire che il prelievo venatorio sia prudenzialmente commisurato alla consistenza complessiva delle diverse specie. Trattandosi nel nostro caso di un Piano di gestione faunistica e venatoria, va particolarmente sottolineato come appaia opportuno considerare ogni valutazione relativa alla massima produttività sostenibile (MPS) con una cautela che dovrà essere tanto più alta quanto la specie di cui si tratta appare numericamente ridotta e/o poco conosciuta. In termini pragmatici ciò significa che, qualora si desideri esercitare un prelievo su una determinata specie con un trend negativo, si dovrà approfondire proporzionalmente il livello di conoscenza e si dovrà ridurre in modo consistente e, appunto prudenziale, i prelievi. Vengono riassunte alcune indicazioni atte a favorire la presenza e la nidificazione delle varie specie di uccelli acquatici appartenenti all Ordine dei Caradriformi. (Specie favorite = sf) 21

3 Ematopodidi Controllo del disturbo sulle isole litoranee con speciali aree a divieto di accesso nelle zone dei nidi (2-4 ha) e dell allevamento della prole (Marinetta - Martignano, stessa area della Volpoca). Costruzione di isole per lo scarico dei fanghi con altezza max 1,2 m, anche di grandi dimensioni, con substrato a tratti sabbioso, depositi di valve, nei pressi o contenenti zone di velma adatte all allevamento della prole (Scarton.). Controllo della vegetazione e dei ratti su tali isole. (sf da tali interventi: Gabbiano reale, Fraticello, Corriere piccolo, Fratino, eventualmente altri laridi e sternidi). Recurvirostridi Regolazione dei livelli idrici nelle valli tradizionali in modo da avere acque basse e fango emergente nel periodo aprile-luglio. Costruzione di isolotti anche di dimensione minima (<1m) nei pressi delle zone fangose ma circondati da acqua perenne. Ripristino di zone umide d acqua dolce, anche fortemente eutrofica (reflui di allevamenti, acque di scolo delle bonifiche etc), con zone emergenti, piccoli isolotti e controllo della vegetazione mediante erpicature, taglio o pascolo. (sf Cavaliere d italia ed in parte Avocetta). Burinidi Conservazione delle aree magredili, controllo della vegetazione (pascolo naturalistico ) e del disturbo umano. (sf Occhione). Glareolidi Creazione, mediante opportune lavorazioni del terreno, di aree prive di vegetazione, con pozze ed in vicinanza di canneti (aree perilagunari ad es. : bonifica Muzzanella ) (sf. Pernice di mare). Caradridi Come per gli Ematopodidi (Beccaccia di mare) e, in parte, per il Cavaliere d Italia (sf Corriere piccolo, Fratino). Controllo della pesca sportiva e dell accesso motorizzato negli alvei (sf Corriere piccolo). Gestione naturalistica di aree prative umide con assenza di uso di fertilizzanti e crescita ritardata della vegetazione a causa del terreno intriso d acqua ( sf Pavoncella ed altri limicoli). Un caso particolare è rappresentato dal Re di quaglie (Crex crex), specie di cui esistono probabilmente in regione almeno 2 3 coppie concentrate in aree prative collinari montano alpine. Questa importante specie abbisogna essenzialmente di prati falciati con qualche regolarità, anche nelle vicinanze di abitazioni presso piccoli borghi montani. 22

4 Scolopacidi Stessi interventi come per i Recurvirostridi (Cavaliere d Italia, Avocetta) cercando inoltre di favorire la nidificazione coloniale della Sterna comune alla quale la specie favorita si associa per la nidificazione (isolotti fangosi con vegetazione alofila bassa all interno di valli da pesca Pantani- Canal Novo (sf Pettegola). Controllo della pesca sportiva e dell accesso motorizzato negli alvei (sf Piro piro piccolo). Laridi Costruzione di isolotti con vegetazione alofila bassa e discontinua, all interno di valli da pesca o in laguna, con substrato fangoso, sabbioso o a valve di molluschi. Eventualmente zattere o ciuffi di Juncus in acqua bassa (sf Gabbiano comune, Sterna comune, eventualmente G. corallino, Beccapesci, Fraticello ed alcune specie di limicoli). Per il Gabbiano reale (specie per la quale si ipotizza una eventuale riduzione di consistenza) le opere in corso a Marano l. appaiono involontariamente più che sufficienti a garantire un ulteriore incremento della specie. Sternidi Come per la Beccaccia di mare, con l aggiunta del controllo dei ratti sui banchi litoranei. (sf Fraticello). Come per il Gabbiano comune (sf Sterna comune). La costruzione di barene artificiali in laguna (vedi Ematopodidi) potrebbe favorire la nidificazione di varie specie di Laridi e Sternidi. Per le specie del genere Chlidonias sono opportuni ripristini con acqua dolce relativamente profonda, a livello costante, con presenza di vegetazione natante (lamineto) preferibilmente nei pressi del margine lagunare. Prelievi venatori in Friuli Venezia Giulia (Caradriformi ) Pavoncella Nel caso della Pavoncella già a partire dai primi anni 9 si è verificato un calo notevole dei prelievi nel FVG accuitosi dopo il 2 con un ulteriore sensibile calo che denota una minore pressione venatoria effettuata su questa specie. 23

5 12 1 Beccaccia La Beccaccia (Scolopax rusticola) ha subito un forte declino in tutta Europa tra gli anni 7 e 9 probabilmente per il prelievo venatorio troppo intenso. E auspicabile per il futuro una restrizione all attività di caccia con prelievi da effettuare solamente nel corso della migrazione post-nuziale e durante le prime fasi di svernamento (Andreotti in Spagnesi e Serra 23). Beccaccia (Scolopax rusticola) Indicazioni gestionali: si tratta di una specie rilevante ai fini venatori per l analisi approfondita della quale, sotto il profilo biologico cinegetico con riferimento al Friuli Venezia Giulia, si rimanda a: Filacorda S., Perco Fa., Piasentier E., La valutazione della MPS per una specie essenzialmente migrante sul territorio del Friuli Venezia Giulia, quale la Beccaccia è in parte una forzatura, in realtà ci si riferisce più che ad una produttività teorica, ad una resa in termini di prelievo, che, nel caso di questa specie, appare anche strettamente dipendente dallo sforzo di caccia, del quale manca una precisa valutazione (Fr. Perco, 199). La resa venatoria attuale è in ogni caso inferiore a quella teoricamente possibile, ma va valutato un calo denunciato a vari livelli (Spanò S., 1997; Andreotti in Spagnesi e Serra 23) ed è evidente come eventuali interventi a favore di questa specie vadano realizzati su scala internazionale, idealmente tutelando tanto i siti di nidificazione che quelli di svernamento o di tappa. 24

6 35 3 Beccaccino Nel caso del Beccaccino (Gallinago gallinago) la popolazione europea, nel corso dell ultimo secolo, ha dimostrato una certa stabilità, anche se in molte aree di nidificazione è stato osservato un declino imputabile almeno in parte alla perdita di ambienti idonei alla riproduzione (Andreotti in Spagnesi e Serra 23). Nel FVG il prelievo appare tendenzialmente in calo in particolare nelle ultime annate venatorie Frullino Considerate le abitudini schive e notturne del Frullino (Lymnocryptes minimus), per ottenere stime attendibili dei contingenti di svernamento occorrerebbe ricorrere a tecniche di censimento particolari. Dall analisi dei dati e dalle località di provenienza degli abbattimenti in FVG è possibile ipotizzare che il Frullino venga confuso con altre specie di Caradriformi protetti (ad es. il gruppo dei Piro-piro). E auspicabile per questa specie, in declino su gran parte degli ambienti adatti in Europa (SPEC 3: vulnerabile), pervenire ad una moratoria dei prelievi sul territorio del Friuli Venezia Giulia, in attesa che vengano acquisite sufficienti informazioni per valutare se uno sfruttamento venatorio sia compatibile con la conservazione di questa specie. 25

7 14 12 Combattente Il prelievo di Combattenti (Philomachus pugnax) appare tendenzialmente costante ed inferiore ai 2 capi a stagione. Il dato anomalo del probabilmente riguarda un trascrizione errata dei soggetti abbattuti. Tabella riassuntiva presenze invernali in FVG (Caradriformi ) Charadriformes Haematopus ostralegus Recurvirostra avosetta Vanellus vanellus Pluvialis apricaria Pluvialis squatarola Charadrius alexandrinus Limosa lapponica Numenius phaeopus Numenius arquata Tringa erythropus Tringa totanus Tringa nebularia Tringa ochropus Tringa glareola 1 Actitis hypoleucos Arenaria interpres Scolopax rusticola 2 3 Gallinago gallinago Lymnocryptes minimus Calidris canutus Calidris alba Calidris minuta Calidris alpina Philomachus pugnax 1 Totale

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