LUCILLE. Il pudore violato delle donne dell Olocausto

Transcript

1 LUCILLE Il pudore violato delle donne dell Olocausto con Armanda Borghetti, Beatrice Carra, Martina Gabrieli, Licia Gambarelli, Michela Ollari, Alessandra Pizzoni, Franca Tragni. Regia Franca Tragni Audio luci Ronnie Guasti, Roberto Bruni Produzione ZonaFranca Parma e In Palco Produzione Spettacoli con il patrocinio e il contributo del Comune di Parma. Un tempo fermo, triste, crudele, derubato dei sogni, libertà e futuro raccontato in musica e parole da una memoria tutta femminile. Quella di donne che l olocausto lo hanno conosciuto, respirato, nei campi di sterminio. Cosa sia successo ce lo spiegano a tratti, Lucille, Mira, Rebecca, Madlene, Gerty, Helen, Gisa e con loro tante altre. Donne che attraverso lettere, quaderni, diari e opere letterarie sono state capaci di dare valore alla memoria, raccontando di un pudore violato dal grigio surreale della costrizione e della sottomissione alla follia umana. Dai quaderni, dai diari e dalle lettere provengono parole dense e concise, fotografie riproposte agli occhi dell oggi, come pagine strappate dal libro della loro vita e rifatte vivere grazie al teatro per ricordare uno dei periodi più bui che la Storia non deve dimenticare.

2 I quadri dello spettacolo C'è il tempo di tacere e il tempo di parlare. Entrano quattro donne, che raccontano le loro vite prima. Prima dell'arresto, prima della deportazione, prima di cadere nel più atroce degli incubi. Sulle note degli Arvo Part ( Spiegel im Spiegel ), i cubi oscillano, si lasciano andare e con loro le donne nel doloroso viaggio nella memoria. Il ricordo del giorno della deportazione, del viaggio su quel treno verso l'ignoto, verso il pudore violato, verso la perdita di ogni dignità umana: Dovevamo sbrigarci, eravamo arrivati, ora, ci trovavamo ad Auschwitz molto poco era lasciato all immaginazione.

3 Le donne si ritrovano nude, rasate, tatuate, umiliate, di colpo, senza capire cosa sta succedendo, circondate dalla paura, dal terrore, dagli sghignazzi delle guardie, dalla loro violenza. Amicizia nei Lager significava dividere assolutamente tutto. Un minuscolo spazio, un morso di pane, i momenti di grave pericolo e le rare risate. Avere un amica significava avere un paio d occhi in più e un paio di mani che ti aiutano quando ne hai bisogno. L amicizia era uno strumento prezioso contro il disperato senso di solitudine e l anonimato.

4 Cose di donne: le mestruazioni, come fare? A quasi nessuna vennero più le mestruazioni, man mano che il corpo perdeva le sue forme originali e si trasformava in uno scheletro di vecchia. D'un tratto, là dove c'era il seno non c'è più niente. Le ossa delle anche che ti bucano la pelle, la testa rasata, senza uno specchio, senza più nulla. Sei una persona che non ha più nulla. La testimonianza di Liliana Segre, deportata nel Lager femminile di Auschwitz-Birkenau all'età di tredici anni: Non c'era un solo momento in cui venisse rispettata anche minimamente la dignità

5 della persona. Era questo sprezzo a essere intollerabile, questo ridere di noi, questo punire ogni minima disobbedienza facendoci stare inginocchiate nude per ore. La nudità è stata una costante e io l'ho vissuta come una grande persecuzione morale. Mea famiglia pulchra est. Mea patria pulcra est". Due donne di nazionalità diversa riescono a comunicare con queste poche parole in latino, alla ricerca di un respiro di delicata umanità in mezzo a tutta quella nudità, a quel freddo, come rane d'inverno. I crampi della fame, il desiderio di cibo e le violenze subite in cambio di un poco di zuppa d'acqua. I ricordi delle donne incinte, oggetto di tortura, di esperimenti folli, di atrocità: Ad Auschwitz il crimine più grave che potesse commettere una donna era rimanere incinta.

6 Nella notte, in una baracca dormitorio, tre donne si confidano. Una madre di una donna finita nei forni crematori perchè incinta, una giovane donna che cerca di tenere nascosta la gravidanza e la narratrice. Non esiste nessuna speranza: una mamma con un bambino in braccio, fosse stata pure la più bella, la più sana, la più forte delle donne, andava inesorabile al gas con il suo bambino. Se qualche donna riusciva a mantenere segreta la propria gravidanza e a portarla a termine, lo scenario che si apriva era comunque terrificante: la morte per entrambi, oppure la sopravvivenza per la sola madre e la soppressione per il bambino.

7 "Il lavoro rende liberi":«ci dissero che eravamo nella casa di appuntamenti del campo e che eravamo fortunate. Avremmo potuto mangiare bene e bere a sufficienza. Se ci fossimo comportate bene e avessimo svolto correttamente il nostro lavoro non ci poteva accadere nulla. Arbeit macht frei Un gruppo di donne viene razziata, una domenica, per un lavoro straordinario. Le donne entrarono per la gran porta e sostarono nell atrio. Ci attendevano colà cinquanta carrozzine da bimbo. Il tedesco ordinò a ciascuna di prendere una carrozzina e di spingerla, in fila per cinque, per tre

8 chilometri fino al magazzino dove veniva raccolto e smistato il bottino dei convogli...lo strano corteo si muove : le madri che avevano lasciato dei figli lontano... Le donne che avevano perduto i bambini al crematorio... quelle che non erano state madri, tutte spingono maldestre le carrozzine... E tutte le carrozzine vuote stridono, sussultano e si urtano, con l aria stanca e desolata degli esuli perseguitati.

9 LUCILLE Il pudore violato delle donne dell Olocausto materiale stampa

10 LUCILLE Il pudore violato delle donne dell Olocausto La cartolina invito

11 LUCILLE Il pudore violato delle donne dell Olocausto La Locandina

12

13 LUCILLE Il pudore violato delle donne dell Olocausto Le Fonti Libri consultati - Sybille Steinbacher - Auschwitz La città, il lager, - Anna Hyndràkovà - Lettera ai figli da Praga ad Auschwitz, - Lucille Eichengreen - Rumkowski e gli orfani di Lodz, - Laurel Holliday - Ragazzi in guerra e nell Olocausto, -Helga Weiss - Il diario di Helga La testimonianza di una ragazza nei campi di Terezìn eauschwitz, - Eva Schloss - Sopravvissuta ad Auschwitz, - Christian Bernadac - Ravensbruck Il lager delle donne, - Etty Hillesum - Lettere: , - Etty Hillesum Diario: , - Daniela Padoan - Come una rana d inverno: conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz, - MargaretvBuber-Neumann - Milena l amica di Kafka, - Liana Millu Il fumo di Birkenau, - Giuliana Tedeschi C è un punto sulla terra : una donna nel Lager di Birkenau, - Hannah Arendt La banalità del male, - Piera Sonnino Questo è stato, - Marek Edelman C era amore nel ghetto, - Lucille Eichengreen Le donne e l Olocausto. Ricordi dall inferno dei lager, - Caroline Moorehead _ Un treno per Auschwitz. Una sconvolgente storia vera, - Dalia Ofer e Lenore J. Weitzman, Donne nell'olocausto - Le lettere, - Fenélon, Fania. Ad Auschwitz c'era un'orchestra, - Anna Frank, Racconti dell'alloggio segreto, - Trudi Birger, Ho sognato la cioccolata per anni, - Emanuela Zuccalà, Sopravvissuta ad Auschwitz : Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah Alcuni Siti consultati

14 Filmografia - Il diario di Anna Frank, diretto da Georges Stevens, Milano, Fox Video, 1993, vhs - Kapò, diretto da Gillo Pontecorvo, Milano, Twentieth century fox home Entertainment, 2003, dvd - La scelta di Sophie, diretto da Alan Pakula, Italia, PolyGram video, 1996, vhs - La passeggera (Pasazerska), Polonia, , Regia: A. Munk, Genere: Drammatico, b/n -Kapò, Italia-Francia, 1960, Regia: G. Pontecorvo Attori: S. Strasberg, L. Terzieff, E. Riva, D. Perego, G. Garko, P. Pitagora ; - Julia, diretto da Fred Zinnemann, Twentieth Century Fox home entertainment, 1996, vhs