LA GIORNATA DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO

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1 LA GIORNATA DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO Oggi, dieci febbraio 2010, nella classe quinta B, sono venuti due adulti che ci hanno portato e parlato della giornata della memoria. All'inizio si sono presentati: il giovane di nome Daniele e l'altro, Umberto che ha vissuto la seconda guerra mondiale. Umberto ci ha raccontato la sua storia. Quando era molto giovane, i tedeschi l'avevano portato in un campo di concentramento di Berlino. Il viaggio durò dieci giorni ed avvenne su di un treno che trasportava circa 1700 persone. Quindi lui e le altre persone sono state in piedi tutti i dieci giorni senza pane e senza acqua. Per fortuna tutti i prigionieri avevano qualcosa con loro. Arrivati al campo di concentramento Umberto e gli altri cominciarono subito a lavorare giorno e notte. Da mangiare c'era solo 150 gr. Di pane di segale. Umberto allora aveva ventitrè anni. Ogni giorno qualcuno cercava di scappare. Se il prigioniero fuggito non veniva ritrovato, allora i tedeschi ne fucilavano altri cinque. Un giorno, mentre stava lavorando, una grande scheggia lo colpì al naso. Umberto andò da un medico italiano che lavorava anche lui nel campo, fu medicato e dovette lavorare con una sola mano perchè con l'altra doveva tenere ferma la carta igenica che copriva la ferita. Un giorno Umberto finalmente scappò; nella fuga trovò un pezzo di pane nel fango e lo divise con il suo compagno. Finalmente arrivarono i russi che liberarono tutti i sopravvissuti italiani. Finita la guerra mondiale Umberto aveva 25 anni. Daniele ci ha detto che gli Ebrei erano trattati in modo diverso:... Umberto adesso ha 89 anni. Questa è la storia di Umberto. Aldo L. LA GIORNATA DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO Oggi 10/02/2010 a scuola sono venuti due signori, Daniele e Umberto che ci hanno parlato della giornata della memoria. Daniele ci ha parlato di come era fatta la giornata della memoria. Ci ha anche letto le regole. Umberto ha letto su un foglio come aveva vissuto la seconda guerra mondiale. Dopo ha fatto vedere a tutti le lettere che gli mandava sua mamma. E' stato molto triste quando ce lo raccontava perchè... Per me è stato triste sapere di quelle condizioni, e cioè che... Mi è dispiaciuto molto e penso che... Amra Z.

2 IL GIORNO DELLA MEMORIA Oggi, nella nostra classe (5 B), sono venuti due personaggi: Daniele e Umberto. Daniele dell A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) è venuto per raccontarci la seconda guerra mondiale e Umberto per raccontarci la sua storia nella seconda guerra mondiale. Il primo a parlare è stato Daniele che c ha raccontato tutto ciò che i tedeschi hanno fatto: tutte le loro stupidate. Ad esempio i campi di concentramento dove uccidevano Ebrei, rom e sinti, slavi, menomati fisici e psichici, oppositori ad ogni titolo e oppositori politici, omosessuali e testimoni di Geova. Tutto ciò perché considerati una razza inferiore. Incominciò a parlare pure Umberto che raccontò la sua storia: Avevo 23 anni quando fui deportato in un campo di concentramento (precisamente in III D a Berlino). Lì c erano almeno quattro bombardamenti alla settimana ed eravamo trattati come bestie; se due persone se ne andavano dieci ne venivano fatte fuori; mangiavamo 150 g. di pane e un po di una schifosa brodaglia al giorno, lavoravamo sempre. Un giorno non ci avevano dato da mangiare ma io e un mio amico trovammo delle patate e riuscimmo a fuggire salvandoci la vita. Ma la mia domanda dopo questo racconto è stata: ma se Umberto e il suo amico sono scappati dieci persone c hanno rimesso la vita?. Elisa F. Il 10 febbraio 2010 nella classe 5 B sono venuti Daniele Susini e Umberto Tamburini per parlarci della seconda guerra mondiale. Umberto l ha vissuta e ci ha detto molte cose. La guerra iniziò l 8 settembre 1943 quando il re d Italia firmò l Armistizio e i tedeschi che erano alleati con l Italia la invasero e portarono le persone nei campi di concentramento dove venivano uccise o dovevano lavorare per i tedeschi.

3 I militari tedeschi prendevano le persone e le caricavano su dei treni che andavano verso la Germania; il viaggio durava dieci giorni senza cibo e bagni. I tedeschi si credevano una razza superiore e si chiamavano ariani; per i tedeschi tutti quelli che erano sinti, slavi, menomati fisici e mentali, ma soprattutto gli ebrei venivano uccisi perché diversi da essi. Gli ebrei venivano considerati persino una malattia. I prigionieri venivano chiamati non per nome ma per numero e quello di Umberto era Il campo di lavoro in cui e stato Umberto era a Berlino e si chiamava 3 D. Si viveva di 150 gr. di pane ogni 24 ore o di schifosa brodaglia fatta con verdure marce. Umberto aveva una mamma e un fratello che gli scrivevano ma bisognava dire che si stava sempre bene. Umberto lavorò nel campo di lavoro per 22 mesi; ci ha raccontato anche che c erano 3\4 bombardamenti alla settimana e non tutti sopravvivevano. Per fortuna gli Americani da una parte e i Russi dall altra li salvarono ma ci furono più di cinquecentomila morti. Questa è una cosa che non deve più succedere e perciò la ricordiamo. Daniele fa parte dell A.N.P.I associazione nazionale partigiani italiani e Umberto e il presidente dell A.N.E.I. associazione nazionale ex militari italiani. IL GIORNO DELLA MEMORIA Il 27 Gennaio è il giorno della memoria, cioè un giorno molto importante perchè furono liberate moltissime persone dai campi di concentramento dei tedeschi. La seconda guerra mondiale è molto articolata, difficile, perchè in quegli anni sono successi molti eventi. La seconda guerra mondiale iniziò perchè i tedeschi si sentivano superiori dicendo di essere ariani. Loro si credevano uomini perfetti così tutti quelli come gli ebrei, rom, sinti, slavi, menomati e molti altri dovevano essere uccisi. Per i tedeschi gli ebrei erano inferiori, li consideravano una malattia. Gli omosessuali erano discriminati perchè non riproducevano figli, per fare diventare la Germania ancora più grande. Le donne che lavavano i panni ai propri figli che erano oppositori anche loro sarebbero dovute andare nei campi di concentramento. Umberto Tamburini queste cose ce le può testimoniare, perchè lui, quando aveva solo ventitre anni è stato deportato. Lui era un militare fino all' 8 Settembre del 1943 quando fu

4 firmato l' armistizio. Lui e i suoi compagni da quel giorno non vollero più fare la guerra. I tedeschi così, siccome non volevano più allearsi con loro, li catturarono e li deportarono in Germania. Nel viaggio da Trieste alla Germania, Umberto e tutte le altre persone catturate erano su un carro che serviva per trasportare il bestiame, senza mangiare e nè bere, non avendo neanche un bagno. E' così che passarono i primi dieci giorni. Dopo il lungo viaggio furono portati in un lager cioè una prigione che si chiamava III D a Berlino. Oltrepassato il cancello Umberto non si chiamava più così ma con un numero: In quel lager furono uccise più di 500 mila persone per le condizioni fisiche e i continui bombardamenti: ce n' erano quasi tre quattro alla settimana. Umberto non ce la faceva ad andare avanti con 150 g di pane al giorno, lavorando. La notte lui si sognava il pane fresco della sua mamma. Un giorno mentre stava lavorando si ruppe il naso e non potè avere neanche un pò di riposo. Una sera i tedeschi non gli diedero da mangiare così lui e un suo amico per portare ai loro compagni da mangiare andarono in campagna a prendere delle patate, e mancarono all' appello. I tedeschi li aspettavano per impiccarli così loro rimasero nella campagna. Passati due anni gli americani liberarono le persone ancora vive nei campi di concentramento. E' così che noi ricordiamo questa storia importante, ma triste. Ilaria Piani GIORNATA DELLA MEMORIA 27 GENNAIO (A.N.P.I. e A.N.E.I.) Oggi sono venuti a scuola Daniele,che fa parte dell associazione nazionale partigiani italiani A.N.P.I. e Umberto Tamburini che fa parte dell A.N.E.I.. Loro ci hanno parlato della seconda guerra mondiale. Umberto ci ha parlato un po la sua storia di quando ha vissuto la seconda guerra mondiale. Lui fu catturato e portato a Berlino nel campo di lavoro 3D doveva lavorare per costruire carro armati e certe volte anche per la centrale elettrica. Davano loro da mangiare una zuppa che lui definiva schifosa ed era piena di cose marce. Un giorno con un suo amico fuggì e andarono in campagna dove hanno vissuto per un mese mangiando patate lesse rubate dai campi, fino a quando non li trovarono i russi che li liberarono. Invece Daniele ci ha dato molte informazioni importanti : l Italia con i Giapponesi e i Tedeschi contro i Francesi, i Russi e gli Inglesi; 8 settembre 1943 il re firmò l armistizio. Si mettevano nelle camere a gas prima i menomati fisici e psichici; 27 gennaio 1945 data dell abbattimento e della apertura del campo di concentramento e sterminio Auschwitz. Alessandro Rotondo

5 UNA STORIA PER NON DIMENTICARE Oggi in classe ci sono venuti a trovare due signori per parlarci della giornata della memoria. Il più giovane faceva parte dell ANPI: Associazione Nazionale Partigiani Italiani, e il suo nome è Daniele, mentre quello più anziano, che ha vissuto la guerra, si chiama Umberto e fa parte o meglio è il presidente dell ANEI: Associazione Nazionale Ex Militari nei Lager. Daniele ci ha parlato delle razze e poi ci ha fatto vedere alla lavagna una piramide con sopra scritto l ordine d importanza di gente di vario tipo. Adesso sappiamo che anni fa i più importanti erano gli Ariani, poi c erano i Latini,cioè noi, infine gli Slavi. Ora vi chiederete dove stanno gli Ebrei; ebbene non erano proprio considerati, erano sotto la piramide non erano pensati come una razza ma come della spazzatura. Dopo Umberto ci ha parlato della sua vita da giovane. Lui era un soldato e andò in Slovenia quando ad un tratto non sapeva da chi era comandato e decise di non fare più la guerra o meglio di non combattere. Ma fu scovato dai tedeschi e portato a Trieste a piedi, dove sostò per qualche giorno e poi ricominciò il viaggio per andare a Berlino. Da Trieste dice Umberto era impossibile uscire vivi. Umberto stette a III D e in altri campi di sterminio per due anni, lì lavorava in una fabbrica di carrarmati. A Berlino bombardavano tre quattro volte alla settimana. Per andare a Berlino dovette stare dieci giorni insieme ad altre quaranta persone. Lì si mangiava una volta al giorno, 150 grammi di pane di segale o farina di pioppi, segatura, oppure patate o carote avariate, altrimenti una brodaglia con rape o foraggio. Loro avevano millesettecentocinquanta calorie al giorno mentre noi con una vita molto più facile ne prendiamo duemilacinquecento. Umberto dalla fame non dormiva e se dormiva sognava il buon pane di sua madre. Infine ci ha raccontato che quando sono tornati a casa lui e i suoi familiari si sono abbracciati tantissimo. Umberto ci ha spiegato che questa è una storia inimmaginabile che non va dimenticata. Infine Daniele ci ha ricordato che sia il fascismo che il nazismo sono dittature totalitarie. A me è piaciuto molto sentire questa lezione, soprattutto il racconto di Umberto. Spero di riascoltare una storia di questo genere. FRANCESCA PAGANELLI LA GIORNATA DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO Oggi nella nostra classe sono venute due persone per parlarci della seconda guerra mondiale: Umberto e Daniele. Umberto ha ottantanove anni, Daniele è molto più giovane, lavora presso l' ANPI che è una associazione Nazionale Partigiani d' Italia; Umberto l' 8 settembre del 1943 ha vissuto di prima persona la seconda guerra mondiale. Aveva allora ventitre anni ed è stato prigioniero nei campi di concentramento. Nel Lager di Berlino, trattavano le persone peggio di animali, lasciandoli senza cibo e senza acqua, fino alla loro morte. Poi Umberto ci ha anche raccontato che un giorno dovevano essere trasferiti in un altro campo. A lui e altri prigionieri li hanno fatti salire su un camioncino.

6 Il viaggio durava dieci giorni senza cibo e senza acqua. Poi la sua fortuna è stata che il giorno 27 gennaio del 1945 è avvenuta la liberazione di tutti i campi di concentramento. Cosi lui è scampato alla morte e oggi è qui con noi a raccontarci queste cose successe tanti anni fa, ma indimenticabili. Vittorio C.

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