REGOLAMENTO PER L ACCESSO E L EROGAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI

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1 AMBITO TERRITORIALE C07 REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA DISTRETTI SANITARI N. 19 E 20 REGOLAMENTO PER L ACCESSO E L EROGAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI Approvato dal Coordinamento Istituzionale nella seduta del 19/09/13

2 INDICE Art. 1 Ambito di applicazione Art. 2 Le prestazioni socio sanitarie: definizione Art. 3 Le prestazioni socio sanitarie integrate Art. 4 I destinatari Art. 5 Accesso e erogazione dei servizi socio-sanitari integrati Art. 6 - La Porta Unica di Accesso Art. 7 Richiesta d accesso o segnalazione Art. 8 Presa in carico Art. 9 La proposta di ammissione Art. 10 L Unità di Valutazione Integrata (UVI) Art. 11 Convocazione dell UVI Art. 12 Compiti dell UVI e l individuazione del Responsabile del caso Art. 13 Il Progetto personalizzato Art L'erogazione del servizio socio-sanitario Art La dimissione protetta Art Modalità di pagamento delle quote di compartecipazione sociale Art. 17 Entrata in vigore Art Norme di rinvio Allegati: 1 Scheda di Accesso 2 - Modello proposta di ammissione 3 - Valutazione UVI ed Autorizzazione RSA anziani e disabili 3bis - Valutazione UVI ed Autorizzazione Gruppo Appartamento e Comunità Alloggio per persone adulte con disagio psichico. 4 - Criteri di compartecipazione sociosanitaria degli utenti al costo dei servizi

3 Art. 1 Ambito di applicazione Il presente regolamento disciplina i criteri e le procedure per l accesso e la erogazione dei servizi sociosanitari integrati, ai sensi dell art. 41 della L.R. Campania n. 11/07 e della D.G.R. Campania n. 41/2011, attraverso procedure unitarie e condivise tra l ASL Caserta - Distretto Sanitario n. 19 e 20 e l'ambito Territoriale C7. Art. 2 Le prestazioni socio sanitarie: definizione Le prestazioni socio sanitarie si dividono in tre tipologie: prestazioni sanitarie a rilevanza sociale; prestazioni sociali a rilevanza sanitaria; prestazioni socio sanitarie ad elevata integrazione. La prima tipologia, prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, risponde alla necessità di mettere in atto prestazioni tese alla promozione della salute, alla prevenzione, all individuazione, alla rimozione e al contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite. Tutte queste prestazioni sono di competenza delle Aziende Sanitarie Locali e a carico delle stesse, inserite in progetti personalizzati ed erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell ambito di strutture residenziali e semiresidenziali; La seconda tipologia di prestazioni si caratterizza per la forte componente sociale, da qui il nome di prestazione sociale a rilevanza sanitaria, correlata a particolari stati di bisogno dovuti a problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Queste prestazioni sono di competenza dei Comuni, sono inserite in progetti personalizzati e sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai Comuni stessi; La terza tipologia prevede invece le prestazioni socio-sanitarie a elevata integrazione. Questa tipologia si configura per tutte quelle particolari situazioni in cui non è possibile definire la prevalenza dell uno o dell altro fattore sociale o sanitario poiché la complessità è tale da non poter scindere le due fattispecie. Per tali prestazioni l entità del finanziamento è attribuita percentualmente alla competenza delle AA.SS.LL. e dei Comuni (DPCM e allegato 1 C del DPCM ). Art. 3 Le prestazioni socio sanitarie integrate Le prestazioni socio sanitarie integrate attengono prevalentemente alle aree: materno infantile; anziani e persone non autosufficienti con patologie cronico degenerative; disabilità; patologie psichiatriche; dipendenze da droga, alcol e farmaci; patologie per infezioni da HIV e patologie terminali. Tali prestazioni si articolano in Prestazioni domiciliari, residenziali e semiresidenziali. L Allegato 1C del DPCM del così definisce le otto prestazioni oggetto di compartecipazione, con i carichi di spesa specificati nella DGR N. 50 del 28/02/2012: Assistenza Domiciliare 1. Assistenza programmata a domicilio (ADI e ADP) comprese le prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona [ a) prestazioni a domicilio di medicina generale, pediatria di libera scelta b) prestazioni a domicilio di medicina specialistica; c) prestazioni infermieristiche a domicilio d) prestazioni riabilitative a domicilio e) prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona f) prestazioni di assistenza farmaceutica, protesica e integrativa] Assistenza semiresidenziale 2. Attività sanitaria e sociosanitaria nell ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in regime semiresidenziale per disabili gravi;

4 3. Attività sanitaria e sociosanitaria nell ambito di programmi riabilitativi a favore di anziani prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per non autosufficienti in regime semiresidenziale, ivi compresi interventi di sollievo; Assistenza residenziale: 4. Attività sanitaria e sociosanitaria nell ambito di programmi riabilitativi a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in strutture a bassa intensità assistenziale; 5. Attività sanitaria e sociosanitaria nell ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili gravi; 6. Attività sanitaria e sociosanitaria nell ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili privi di sostegno familiare; 7. Attività sanitaria e sociosanitaria nell ambito di programmi riabilitativi a favore di anziani prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per non autosufficienti in regime residenziale, ivi compresi interventi di sollievo; 8. Attività sanitaria e sociosanitaria a favore di persone con infezione da HIV prestazioni di cura e riabilitazione e trattamenti farmacologici nella fase di lungoassistenza in regime residenziale. Art. 4 I destinatari I destinatari delle prestazioni socio-sanitarie integrate sono cittadini residenti nei Comuni associati dell Ambito in stato di bisogno sociosanitario complesso, con particolare riferimento ai soggetti fragili, in condizione di dipendenza e non autosufficienza. In caso utenti inseriti in assistenza residenziale, vale, in raccordo con la normativa vigente, la residenza prima del primo ricovero (L. 328/2000, art. 6, comma 4). Art. 5 Accesso e erogazione dei servizi socio-sanitari integrati L'accesso, la valutazione e la presa in carico dei soggetti richiedenti prestazioni socio sanitarie integrate avviene con procedure unitarie e condivise tra le UU.OO. del distretto sanitario e l ufficio di piano ed i servizi programmati nel Piano di Zona attraverso la Porta Unitaria di Accesso (PUA) l Ufficio Sociosanitario Distrettuale l Unità di Valutazione Integrata (UVI). Art. 6 - La Porta Unica di Accesso E istituita la Porta Unica di Accesso (PUA) intesa, ai sensi dell art. 41 della legge regionale 11/2007, quale funzione esercitata sia dal segretariato sociale per i comuni sia dai distretti sanitari per le ASL, con compiti di informazione, decodifica dei bisogni, orientamento, trasmissione delle richieste ai servizi competenti (sociali, sanitari e sociosanitari). La Porta Unica di Accesso (PUA) è una funzione territoriale attivata all interno del Servizio di Segretariato Sociale organizzato in 10 Antenne Sociali presenti in ogni Comune dell Ambito C7 ed all interno della sede del Distretto Sanitario presso l Ufficio Sociosanitario anche attraverso Consultori familiari, URP, CUP, Poliambulatori, CSM, al fine di facilitare l'accesso unificato alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali previste dal Piano Sociale di Zona (PdZ) e dal Piano Attuativo Territoriale (PAT). Il servizio si configura come una struttura di snodo dell offerta dei servizi alla persona, attraverso sportelli unificati per l accesso a tutti i servizi socio sanitari territoriali, con attenzione all ascolto delle persone e vigilanza sul rischio di burocratizzazione del servizio. Tutti i punti di accesso utilizzano strumenti unici e sono collegati con la rete telefonica, fax ed informatica. Le principali funzioni sono informazione, orientamento, accompagnamento con la finalità della presa in carico Art. 7 Richiesta d accesso o segnalazione La richiesta di accesso o segnalazione alla PUA può essere attivata: dal singolo cittadino interessato; da un familiare, parente o componente della rete informale (es. vicinato) da un tutore giuridico;

5 da Servizi sanitari (UO ospedaliere, UO distrettuali, MMG/PLS etc; strutture residenziali) dai servizi sociali o da altri servizi dell Ambito Territoriale. La richiesta deve essere effettuata attraverso l allegato modello (Allegato 1), approvato con D.G.R. Campania n. 41/2011. In tutti i casi in cui la segnalazione/richiesta non è stata effettuata dal diretto interessato, occorre acquisire dal cittadino o dal suo tutore giuridico il consenso informato al trattamento dei dati da parte dei diversi soggetti della rete di servizi sociali e sanitari, nel rispetto della normativa sulla privacy e della L.241/90 in merito alla responsabilità del procedimento. Art. 8 Presa in carico Gli operatori della Porta Unica di Accesso devono discriminare il bisogno espresso dal cittadino (valutazione di primo livello) ed avviare un percorso di accesso al sistema dei servizi che, a seconda dell intensità delle situazioni problematiche espresse, semplici o complesse, possa prevedere l invio e l accompagnamento ai servizi - sanitari o sociali - o l attivazione della valutazione multidimensionale finalizzata ad una presa in carico integrata. Tale valutazione deve essere riportata sull apposita scheda di accesso (Allegato 1). In caso di bisogno semplice, cui corrisponde l erogazione di prestazioni sanitarie o sociali che non richiedono una valutazione multidimensionale, tutti i punti di accesso svolgono funzioni di informazione, orientamento, invio ed accompagnamento alla prestazione richiesta. In caso di bisogno complesso, ossia quando nel corso del processo di presa in carico da parte di uno dei punti di accesso, si ritiene che esistano situazioni multiproblematiche e condizioni di complessità che richiedano una attività integrata con la partecipazione sia del servizio sociale sia del servizio sanitario, il punto di accesso deve attivare il Servizio Sociale Professionale e l UO Distrettuale competente, che in raccordo con il MMG/PLS, formulano proposta motivata di ammissione alle prestazioni socio sanitarie integrate. In ogni caso non verrà convocata l UVI, di cui all art. 9, senza prima aver effettuato la valutazione di primo livello per individuare il tipo di bisogno. Art. 9 La proposta di ammissione La proposta di Ammissione è inviata al Direttore del Distretto Sanitario ed al Coordinatore dell Ufficio di Piano, ai quali è affidata la responsabilità di attivare l UVI. La Proposta di ammissione è predisposta usando la scheda di cui all Allegato 1 e su supporto informatico e contiene le seguenti informazioni: indicazioni generali di carattere socio ambientale relative a condizioni abitative e situazione familiare (nucleo di convivenza e di primo grado), rete familiare e sociale di supporto, situazione economica del soggetto e del nucleo familiare; bisogno/problema rilevato (condizioni generali di salute, diagnosi cliniche e patologie presenti), corredato da certificazione medica del MMG/PLS o di struttura pubblica a supporto della richiesta; prima valutazione sulla presenza dei requisiti per l attivazione del servizio specifico; prima ipotesi di intervento; principali riferimenti territoriali da attivare per la valutazione multidimensionale (MMG/PLS, unità operative distrettuali, servizio sociale, ecc ); tempi di attivazione dell UVI. Nei casi di cui all art. 15 la proposta di ammissione viene trasmessa al Direttore del Distretto dalla Direzione medica dell Ospedale in cui è ricoverato il paziente unitamente ad una relazione clinica in cui, oltre alla diagnosi, viene indicata la data prevista per la dimissione ed i bisogni assistenziali della persona. La condizione di dimissibilità ed il rientro a domicilio devono essere condivisi ed approvati in sede di UVI in via preventiva rispetto alla dimissione. In tali casi sarà rilevante il ruolo dell assistente sociale competente per il caso che dovrà redigere la relazione sociale con informazioni relative alla situazione familiare ed alle reti di supporto. In particolare la relazione dovrà evidenziare le situazioni di eventuale assenza o impossibilità della rete parentale e/o amicale ad assistere il congiunto a domicilio, specificando la motivazione di tale indisponibilità. Art.10 L Unità di Valutazione Integrata (UVI) E istituita l Unità di Valutazione Integrata (UVI), quale equipe socio-sanitaria multidisciplinare integrata, composta da personale dell ASL e dell Ambito territoriale. All UVI devono partecipare i seguenti componenti:

6 Direttore del Distretto Sanitario o suo delegato nella funzione di Referente dell Ufficio Sociosanitario, Coordinatore dell Ufficio di Piano e Responsabile del Servizio Sociale Professionale del Comune di Residenza delegati alla spesa per le parti di ciascuna competenza; Referente di Ambito dell Area Socio-Sanitaria Medico di Medicina Generale (MMG) o Pediatra di Libera Scelta (PLS) dell assistito e assistente sociale dell'ambito Territoriale competente per territorio comunale, entrambi responsabili della presa in carico del cittadino/utente; Medico dell U.O. distrettuale competente. Responsabile dell unità operativa distrettuale di competenza per la presa in carico per la parte sanitaria L UVI può essere integrata con figure specialistiche sanitarie e sociali legate alla valutazione del singolo caso, su richiesta rispettivamente del Direttore del Distretto Sanitario e del Coordinatore dell Ufficio di Piano. Alle sedute è sempre invitato a partecipare il cittadino-utente, o suo familiare, il quale è coinvolto nella fase di formazione del Progetto personalizzato. La composizione dell UVI è oggetto di una comunicazione annuale da parte dell Ambito territoriale alla Regione Campania, su apposita scheda allegata al Piano sociale di zona. L UVI si riunisce di norma presso l Ufficio di Piano dell Ambito Territoriale C7 o presso l'ufficio Sociosanitario Distrettuale salvo diverse esigenze per le quali risulti opportuno, su decisione congiunta del Direttore del Distretto Sanitario o suo delegato e del Coordinatore dell Ufficio di Piano, utilizzare la sede del Distretto Sanitario o un altra sede sanitaria territoriale o la sede dei servizi sociali territoriali coinvolti. In tutti i casi in cui se ne ravvisi la necessità congiuntamente (Distretto e Ambito) è possibile riunire l UVI presso il domicilio del richiedente la prestazione. Art. 11 Convocazione dell UVI Sulla base della proposta per l ammissione alle prestazioni socio sanitarie di cui al precedente art. 9, il Direttore del Distretto Sanitario ed il Coordinatore dell Ufficio di Piano, consultata l agenda delle UVI, concertano la convocazione dell UVI. Se lo ritengono necessario, possono chiedere chiarimenti o integrazioni alla proposta di ammissione, il Direttore del Distretto Sanitario ed il Coordinatore dell Ufficio di Piano, prima di procedere alla convocazione dell UVI. L UVI, una volta concertata la data ma comunque non oltre il 15 giorno a partire dalla proposta di ammissione sulla base del modello Allegato 2, è di norma convocata per iscritto dall Ufficio Sociosanitario Distrettuale a firma congiunta del Direttore del Distretto e del Coordinatore dell Ufficio di Piano o loro delegati nella funzione di Referenti Sociosanitari. Le sedute UVI per essere valide devono registrare la presenza di almeno un componete dell Ambito ed un componente dell ASL. Nel caso in cui il Coordinatore dell Ufficio di Piano o il Servizio Sociale Professionale del Comune di Residenza del portatore di bisogno, non possa sottoscrivere il Progetto Personalizzato per esaurimento dei fondi programmati nel Piano di Zona Sociale, la copertura della quota sociale del Progetto Personalizzato potrà essere assicurata per intero dall utente o suo familiare/tutore con consenso informato e sottoscrizione di specifica dichiarazione. Per ogni seduta UVI è redatto specifico verbale secondo l allegato D cartella UVI della DGRC 323 e 324 / Considerato che, di norma, la presa in carico deve avvenire entro 30 giorni dalla richiesta di accesso, per garantire il rispetto di tale tempistica, la valutazione multidimensionale a cura dell'uvi deve concludersi, con la redazione del Progetto Personalizzato entro 20 gg. dalla proposta di ammissione e dall attivazione del percorso integrato, rispettando nell ordine di precedenza le urgenze. Sono esclusi da questa procedura tutti quei casi per i quali si renda necessaria, per ragioni di necessità ed urgenza assoluta ed indifferibile una presa in carico immediata. In questi casi l accesso alle prestazioni socio-sanitarie integrate potrà essere autorizzato per iscritto in via eccezionale congiuntamente dal Direttore del Distretto Sanitario e del Coordinatore dell Ufficio di Piano e successivamente sarà effettuata la valutazione integrata in sede di UVI.

7 Art. 12 Compiti dell UVI e l individuazione del Responsabile del caso La UVI svolge i seguenti compiti : a) effettua la valutazione multidimensionale del grado di autosufficienza e dei bisogni assistenziali dell assistito e del suo nucleo familiare (valutazione di secondo livello), applicando strumenti idonei e standardizzati (schede e scale di valutazione sanitaria e sociale: SVAMA e SVAMDI); b) elabora il Progetto Personalizzato, tenendo conto dei bisogni, delle aspettative e delle priorità dell'assistito e del suo ambito familiare, delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattori ambientali, contestuali, personali e familiari. Il Progetto deve essere condiviso e sottoscritto dall'assistito nel rispetto delle norme in materia di privacy e tutela; c) individua tra i propri componenti il Case Manager per garantire l attuazione e l efficacia degli interventi previsti dal Progetto personalizzato; d) individua il costo della prestazione autorizzata e stabilisce la percentuale di compartecipazione alla spesa socio sanitaria da parte dell ASL e dell Ambito/utente in Allegato 1C del DPCM 29/11/2001; e) attraverso l Ufficio sociosanitario distrettuale, in ottemperanza al punto 5 dell Allegato 1 della DGRC n. 50/2012, trasmette il Progetto Personalizzato al Coordinatore dell'ufficio di piano che provvederà all iter burocratico dell autorizzazione alla spesa di competenza secondo le indicazioni del Decreto 77 e 81 /2011 della Regione Campania; f) delega, per la parte di competenza sanitaria, l Ufficio Sociosanitario a terminare l iter burocratico per l ottenimento dell autorizzazione alla spesa di competenza da parte del Direttore del Distretto sanitario. g) acquisisce il consenso formale del cittadino interessato, o dei familiari, o di un tutore giuridico o di altri terzi disponibili, a partecipare al progetto personalizzato e al pagamento dell eventuale quota di compartecipazione alla spesa secondo lo schema dell'allegato 4; h) verifica e aggiorna l'andamento del Progetto Personalizzato; i) stabilisce le modalità di dimissione; j) Tutti gli atti prodotti dalle UVI sono tenuti ed archiviati dall Ufficio Sociosanitario Distrettuale e dall Ambito Territoriale e ognuno esclusivamente per le parti di competenza provvede alla tenuta ed archiviazione dei fascicoli personali degli assistiti comprensivi anche degli atti relativi all Ente erogatore (contratto, fatture, atti di deliberazione e liquidazione ) provvedendo ad inviarne copia agli organi delegati alla spesa per quanto di competenza. Rispetto al compito di cui alla lett. c), è importante distinguere tra la responsabilità clinica del caso, che rimane in capo al MMG/PLS (il naturale referente sanitario dell assistito che coordina comunque gli interventi sanitari) e la responsabilità del Progetto Personalizzato, che è appunto del Case Manager o Responsabile del caso. Il ruolo di Case manager è assunto da figure assistenziali diverse a seconda della tipologia e complessità del bisogno del paziente: può quindi essere una figura sanitaria o sociale, in base ai bisogni prevalenti del soggetto e alle scelte organizzative. Il responsabile del caso viene individuato tra i propri componenti in sede UVI, scelto in base al maggior coinvolgimento che egli assume sia sul piano tecnico-scientifico, sia sul piano amministrativo ed è all'uvi che deve direttamente rispondere del suo operato. Visto l'impegno che tale funzione richiede, è opportuno affidare ad uno stesso operatore un numero limitato e compatibile di casi da coordinare. ART. 13 Il Progetto personalizzato Il Progetto Personalizzato definisce esplicitamente e in maniera analitica: gli obiettivi essenziali da raggiungere la tipologia della prestazione la data di avvio e la durata presumibile degli interventi tempi di verifica dell andamento del Progetto i costi della prestazione e la ripartizione percentuale dei costi tra ASL e Ambito/utente il consenso del cittadino interessato, o dei familiari, o di un tutore giuridico o di altri terzi disponibili, a partecipare al progetto personalizzato, anche per l eventuale quota di compartecipazione alla spesa. Il Progetto deve prevedere: Anamnesi del Medico di Medicina Generale (M.M.G.) o del Pediatra di Libera Scelta (P.L.S.);

8 Anamnesi socio-ambientale del singolo e/o del nucleo familiare svolta dal Servizio Sociale Professionale competente per territorio supportato dalle antenne sociali; Diagnosi socio-sanitaria I.C.F. (International classification of Functioning Disabily and Health); Diagnosi sociale; Individuazione risorse personali; Individuazione risorse familiari (famiglia nucleare e allargata); Individuazione risorse comunitarie; Indicatore della situazione economica del singolo e/o del nucleo familiare di riferimento (I.S.E. e I.S.E.E.); Obiettivi dell intervento integrato; Metodologia; Prestazione sanitaria dettagliata e operatori coinvolti; Prestazione sociale dettagliata e operatori coinvolti; Eventuale impegno di risorse del terzo settore e operatori coinvolti; Case Manager; Tempistica; Strumenti di monitoraggio, verifica e valutazione; Eventuali moduli, schede, protocolli, relazioni, certificazioni, frutto della professionalità, dell esperienza, della competenza, dei componenti e/o delle unità operative e dei servizi che questi rappresentano. Tutti i componenti dell U.V.I. contribuiscono all elaborazione del Progetto Individualizzato attraverso l apporto della propria competenza professionale e delle funzioni istituzionali che rappresentano. Il Progetto è sottoscritto dai componenti dell U.V.I. e proposto al cittadino/utente, a cura del Case Manager (eventualmente supportato da altri componenti dell U.V.I.), per l accettazione dello stesso. L utente ha la possibilità di: accettare o non accettare il Progetto, proporre eventuali modifiche, motivate; chiedere la revisione, motivata, successivamente alla sua sottoscrizione. L utente può avvalersi della consulenza e del sostegno delle organizzazione di tutela e rappresentanza dei consumatori e degli utenti. Il Progetto personalizzato è redatto in triplice copia, di cui una riservata al Distretto, una riservata all Ambito ed una riservata per l utente o suo familiare/tutore. La copia riservata al Distretto é conservata presso l Ufficio Sociosanitario; la copia dell Ambito Territoriale è conservata presso l'ufficio di piano a cura del referente Socio-sanitario in un fascicolo personale, nel quale è riposta tutta la documentazione relativa all assistito (proposta di ammissione, certificazioni, schede di valutazione, cartella, revisioni del progetto, ecc.) nel rispetto della normativa sulla privacy (D.lgs 196/2003). Tale fascicolo può essere consultato dai componenti dell UVI. Qualora si verifichi un cambiamento sostanziale degli elementi in base ai quali è stato elaborato il Progetto Personalizzato (bisogni, preferenze, menomazioni, abilità-disabilità residue, limiti ambientali e di risorse, aspettative, priorità etc.), esso deve essere modificato, adattato e nuovamente comunicato al paziente ed agli operatori. Tutte le proposte di modifica strutturale dello stesso vanno decise e condivise dall U.V.I. Art L'erogazione del servizio socio-sanitario Alla definizione del Progetto personalizzato da parte dell UVI segue l'erogazione del servizio socio-sanitario autorizzato a cura del Distretto Sanitario e dell Ambito territoriale. Il Direttore del Distretto sanitario ed il Coordinatore dell Ufficio di Piano in caso di progetti di assistenza residenziale e semiresidenziale sottoscrivono, a seconda della competenza specifica del caso, autorizzazione secondo il modello allegato (Allegato 3), mentre in caso di Assistenza Domiciliare Integrata provvedono in proprio ad attivare le prestazioni di propria competenza (sanitaria e sociale). Con riferimento ai servizi di assistenza residenziale per i cittadini adulti sofferenti psichici ospitati presso le strutture presenti nei Distretti 19 e 20, le disposizioni tariffarie di cui alla DGRC n. 666 del si applicheranno qualora le strutture saranno trasformate nella tipologia di Comunità

9 Alloggio. Nelle more della trasformazione suddetta, si continuano ad applicare le disposizioni già in essere e le prestazioni erogate agli utenti sono da considerarsi Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e quindi prestazioni compartecipate al 50%. Nelle more di espletamento delle procedure per l autorizzazione e l accreditamento delle strutture denominate Gruppo appartamento e Comunità alloggio di cui alla richiamata DGRC n. 666/11, che tra l altro concede alle strutture un termine di 12 mesi per l adeguamento, al fine di garantire continuità assistenziale agli utenti già in carico, si farà riferimento all Ufficio accreditamento e autorizzazione dell'ambito Territoriale C7, istituito ai sensi dell art. 44 del DGRC 484/10. Le modalità di autorizzazione e accreditamento di tali strutture saranno preventivamente concertate e concordate tra lo stesso Ambito e l ASL. Art La dimissione protetta La dimissione protetta è una sequenza di interventi integrati volti a facilitare la continuità delle cure tra l ambito specialistico ospedaliero e l ambito dell assistenza primaria, rappresentato dalla rete dei servizi sociosanitari territoriali. La dimissione ospedaliera protetta (DOP) riguarda il trasferimento del paziente in fase immediatamente post-critica, dall ospedale al territorio. La DOP è un meccanismo di tutela delle persone fragili, vale a dire persone a rischio per le seguenti situazioni: condizioni cliniche precarie, per le quali deve essere garantita la continuità delle cure; inadeguatezza socio-economica e/o della rete familiare, amicale e parentale. Ha la finalità di favorire il rientro del paziente a domicilio (o l invio presso una struttura a seconda del bisogno assistenziale e delle specifiche condizioni sociali) predisponendo un progetto assistenziale individualizzato e integrato con valenza sociale e sanitaria, costruito sul bisogno. Il percorso della dimissione protetta deve garantire anche la tutela e l accompagnamento della famiglia nella gestione della condizione di non autosufficienza, coinvolgendola nel percorso di cura. La DOP viene indirizzata al domicilio nei seguenti casi: A) paziente stabilizzato ma in compenso labile, che necessita di monitoraggio clinico stretto nei primi giorni dopo la dimissione; B) paziente in condizioni di fragilità che rientra nel proprio ambiente di vita in presenza di idonea situazione igienico-sanitaria e con un adeguata rete familiare di sostegno (familiare o altro soggetto in grado di sostenere in maniera efficace il ruolo di care-giver). In assenza delle condizioni sub A) e sub B) la dimissione protetta viene indirizzata verso una struttura residenziale. In ogni caso non si può procedere alla dimissione ospedaliera in assenza di preventivo accordo con i servizi territoriali e/o la rete familiare di supporto. Art Modalità di compartecipazione dell utente alla spesa E inteso che l eventuale quota di compartecipazione a carico dell utente, da versarsi al Fondo Unico di Ambito (FUA), è calcolata in base a specifico Regolamento di compartecipazione sociosanitaria degli utenti al costo dei servizi sulla tariffa dovuta per la competente sociale (v. Allegato 4), formulato in base all'allegato C del Decreto Commissariale n. 6/2010 e approvato dal Coordinamento Istituzionale. L'Ambito attiverà un conto corrente specifico su cui gli utenti verseranno la loro quota di compartecipazione alla spesa. In caso di utenti inseriti in assistenza residenziale, vale, in raccordo con la normativa vigente, la residenza prima del primo ricovero (permanendo la costanza di ricovero, pur se in strutture diverse) al fine di stabilire il Comune competente ad integrare il pagamento della quota sociale, che l utente non è in grado di corrispondere per intero. Art. 17 Entrata in vigore

10 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo all approvazione da parte del Coordinamento Istituzionale e del Direttore Generale dell ASL Caserta. Esso sarà aggiornato in relazione a successive disposizioni che saranno adottate a livello nazionale e regionale. L Ambito e L ASL CE, all interno delle loro competenze, s impegneranno a trasferire il presente regolamento ai vari soggetti/operatori della PUA, di cui all art. 6, al fine di far recepire le modalità di accesso condivise alle prestazioni sociosanitarie. ART Norme di Rinvio Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento, si fa rinvio alla normativa, regolamenti e atti nazionali e regionali in materia di integrazione socio-sanitaria.

11 SCHEDA DI ACCESSO AL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI A GESTIONE INTEGRATA E COMPARTECIPATA PROPOSTA DI ACCESSO Allegato 1 AMBITO C07 Distretto Sociosanitario Ambito Territoriale C07 Data scheda Codice identificativo (generato dal sistema informativo sociale e sanitario) PORTA UNICA D ACCESSO Unità Operativa Distrettuale: Servizi Sociali/Segretariato Sociale di: Altro Nominativo operatore: N. Prot. interno SEZIONE 1 - DATI ANAGRAFICI DELL ASSISTITO Cognome Nome Sesso Data di nascita Comune di nascita C.F./STP M F Nazionalità: italiana Straniero cittadinanza: Straniero temporaneamente presente (STP) Stato Estero di residenza Regione di residenza AS.L. di residenza Comune di residenza Indirizzo Telefono Comune di domicilio Indirizzo Telefono Stato civile 1= celibe/nubile 4=divorziato/a 2=coniugato/a 5=vedovo/a 3=separato/a 6=Convivente 7=Non dichiarato Condizione lavorativa Pensionato Non occupato

12 Inabile al lavoro Casalinga Occupato dipendente Studente Occupato con rapporto precario/temporaneo Occupato in forma autonoma Altro Grado d istruzione 1 Nessuno 4 Media sup. 2 Licenza elementare 5 Diploma universitario 3 Media Inf. 6 Laurea 7 Non dichiarato EVENTUALE PERSONA INCARICATA DI TUTELA GIURIDICA COGNOME e NOME RUOLO VIA COMUNE RECAPITO TELEFONICO MEDICO DI MEDICINA GENERALE PEDIATRA DI LIBERA SCELTA COGNOME e NOME A.S.L. Distretto Sociosanitario TEL SEZIONE 2 - RICHIESTA ESPRESSA DALL UTENTE RICHIESTA/SEGNALAZIONE: Utente direttamente Familiare/Parente Tutore giuridico Rete informale: U.O. ospedaliera: Struttura residenziale: Altri servizi sociali dell ambito territoriale: Ambulatorio STP Autorità giudiziaria Privato sociale Scuola Altro Tipo di richiesta espressa: Assistenza Domiciliare Ricovero in Strutture Residenziali Ricovero in Stru. Semi Residenziali Contributi Economici Altro: Area prioritaria di riferimento: Famiglie Anziani Minori Disabili Indigenti Dipendenza Immigrati Disagio psichico Segretariato sociale Altro: Utente che già fruisce di servizi

13 Servizi Sociali: Servizi Sanitari: Altro: SEZIONE 3 - BISOGNO RILEVATO BISOGNO RILEVATO DALL OPERATORE MOTIVAZIONI DELLA RICHIESTA DELL OPERATORE: Anziano fragile e patologie geriatriche con riduzione dell autonomia Disabilità fisico/psichica, pluripatologie e patologie cronico-degenerative che determinano riduzione dell autonomia Malattia acuta temporaneamente invalidante o stabilizzazione stato clinico (post acuzie) Insufficienza del supporto familiare/famiglia non in grado di provvedere Solitudine Alloggio non idoneo Dimissione socio-sanitaria protetta da reparto ospedaliero o da struttura residenziale Tossicodipendenza Altro: PRIMA VALUTAZIONE Bisogno semplice Sociale Sanitario Bisogno complesso Caso urgente PROPOSTA DI ATTIVAZIONE DEI SERVIZI Sociale Sanitario Invio al percorso integrato/attivazione U.V.I. Eventuale documentazione allegata: CONSENSO INFORMATO Il/la sottoscritto/a in qualità di (specificare) autorizza il trattamento dei dati ai sensi del D.Lgs n.196/03 SI NO Luogo e data della richiesta Firma

14 Allegato 2 AMBITO C07 Distretto Sociosanitario Ambito Territoriale C07 Alla c.a. Direttore del Distretto Sanitario n. Coordinatore Ufficio di Piano Ambito C07 MODELLO PROPOSTA DI AMMISSIONE Dati anagrafici paziente Nome Cognome Città di nascita Data di nascita Certificazioni (fonte di derivazione) certif. invalidità verificata on line o cartacea dichiarazione della persona Certificazione invalidità Legge 104/92 si no se si, indicare art. e comma Invalidità civile si no Se si, indicare % e con accompagnamento senza accompagnamento Indicazioni generali di carattere socio ambientale e rete familiare: Bisogno/problema rilevato (condizioni generali di salute, diagnosi cliniche e patologie presenti, eventuale certificazione medica del MMG/PLS o di struttura pubblica a supporto della richiesta): Prima valutazione sulla presenza dei requisiti per l attivazione del servizio specifico: Ipotesi di intervento: Riferimenti territoriali da attivare per la valutazione multidimensionale (MMG/PLS, unità operative distrettuali, servizio sociale, ecc.): Tempi di attivazione dell UVI: Data Si allega scheda di accesso PUA Responsabile U.O. /S.S.P. Ambito C firma e timbro

15 Allegato 3 AMBITO C07 Distretto Sociosanitario Ambito Territoriale C07 All assistito/ familiare /tutore Sig. Al legale Rappresentante Centro p.c. Al Sig. sindaco del Comune di Oggetto:Valutazione UVI ed Autorizzazione decreto commissario ad acta n.6/2010 RSA anziani e disabili Assistito Nato a Residenza il Via Comune di residenza storica all atto del primo ricovero: Diagnosi: Visto il verbale riunione UVI del ai sensi del Decreto n.6/2010 Commissario ad Acta SI AUTORIZZA: Trattamento RSA Anziani RSA Disabili Altro (specificare) in regime diurno residenziale Tipologia intervento: Modalità intervento: (allegare foglio se necessario) Presso il Centro: (a scelta dell assistito tra quelli convenzionati con ASL Caserta) A decorrere dal Retta giornaliera Quota a carico dell ASL % Data Con scadenza Quota a carico dell Ambito % Quota compartecipazione utente %

16 Il Coordinatore Ambito C07 Il Direttore del Distretto Sociosanitario n. Allegato 3bis AMBITO C07 Distretto Sociosanitario Ambito Territoriale C07 All assistito/ familiare /tutore Sig. Al legale Rappresentante della Struttura p.c. Al Sig. sindaco del Comune di Oggetto: Valutazione UVI ed Autorizzazione DGRC n. 666 del Gruppo Appartamento e Comunità Alloggio per persone adulte con disagio psichico. Assistito Nato a Residenza il Via Comune di residenza storica all atto del primo ricovero: Diagnosi: Visto il verbale riunione UVI del ai sensi del DGRC n. 666 del SI AUTORIZZA: Trattamento Gruppo Appartamento per persone adulte con disagio psichico Comunità Alloggio per persone adulte con disagio psichico Altro(specificare) Tipologia intervento: Modalità intervento: Presso la struttura: (allegare foglio se necessario) A decorrere dal Retta giornaliera Quota a carico dell ASL % Con scadenza Quota a carico dell Ambito % Quota compartecipazione utente %

17 Data Il Coordinatore Ambito C07 Il Direttore del Distretto Sociosanitario n. Allegato 3quater AMBITO C07 Distretto Sociosanitario Ambito Territoriale C07 All assistito/ familiare /tutore Sig. Al legale Rappresentante della Cooperativa p.c. Al Sindaco del Comune di Oggetto: Valutazione UVI ed Autorizzazione DCA n. 16/2013 PTRI/BdS. Assistito Nato a il Residenza Via Comune di residenza storica all atto del primo ricovero: Diagnosi: Visto il verbale riunione UVI del ai sensi del DCA n. 16/2013 PTRI/BdS SI AUTORIZZA: Trattamento Gruppo Appartamento Domicilio Altro(specificare) Tipologia intervento: Modalità intervento: Cooperativa cogestrice: (allegare foglio se necessario) A decorrere dal Retta giornaliera Quota a carico dell ASL % Con scadenza Quota a carico dell Ambito % Quota compartecipazione utente %

18 Data Il Coordinatore Ambito Territoriale C Il Direttore del Distretto Sociosanitario n.

19 All. 4 CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE SOCIOSANITARIA DEGLI UTENTI AL COSTO DEI SERVIZI AMBITO DI APPLICAZIONE Come stabilito dal Decreto del Commisario ad Acta N. 6 del 4/2/2010 e ribadito dal Decreto n. 77 del e la DGR n. 50 del 28/02/2012 il presente schema di calcolo si applica alle sole prestazioni sociosanitarie agevolate, erogabili su domanda del cittadino interessato o suo tutore legale, per le quali la normativa nazionale prevede lo strumento della compartecipazione ai costi. La compartecipazione a carico dei cittadini é esclusivamente riferita alle percentuali di spesa sociale sul costo della singole prestazioni sociosanitarie previste dal DPCM sui L.E.A. Le prestazioni oggetto di compartecipazione ex DPCM sono:

20 CRITERI DI CALCOLO Per il calcolo della soglia di reddito (ISEE o reddito individuale) e della quota di compartecipazione dell'utente al costo della prestazione si assume le pensione minima erogata dall'inps. Dal 01/01/2012 il trattamento minimo delle pensioni fissato dall'inps è pari a Euro 480,53 mensili (pari a Euro 6246,89 annui). Per i Criteri per la determinazione del nucleo familiare di riferimento, di valutazione della situazione reddituale e per la determinazione dell Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) si rimanda al D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 109 e successive integrazioni e al Decreto del Commissario ad Acta n. 6 del 4/2/2010. Limitatamente ai servizi sociosanitari rivolti a persone con handicap permanente grave ed a persone ultrasessantacinquenni i cui requisiti siano stati certificati dalla ASL competente, per la determinazione della quota di compartecipazione alla spesa si deve tener conto della situazione economica del solo richiedente e non della situazione reddituale del nucleo familiare. Nei casi in cui dal confronto tra l I.S.E.E. del nucleo familiare e l I.S.E.E. del soggetto richiedente, risulti più vantaggioso quello del nucleo familiare, essendo la ratio della norma quella di favorire il fruitore del servizio, deve essere preso in considerazione l I.S.E.E. del nucleo familiare. Quindi è prevista la facoltà di scelta da parte degli anziani non autosufficienti e dei disabili gravi di optare per la scelta ritenuta più vantaggiosa in merito al valore del reddito, quindi se va calcolato sul nucleo familiare di riferimento o sul solo richiedente. QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI DOMICILIARI E SEMIRESIDENZIALI Considerando il trattamento minimo annuo delle pensioni fissato dall'inps per il 2012 è pari a Euro 6246,89 annui, in base alle formule indicate dal Decreto del Commissario ad Acta n. 6 del 4/2/2010, abbiamo due soglie: la soglia minima ISEE al di sotto della quale il soggetto richiedente la prestazione è esentato da ogni forma di compartecipazione al costo del servizio corrispondente al 160% dell ammontare del trattamento minimo della pensione INPS, pari ad Euro EURO 9.995,024. la soglia massima dell indicatore situazione economica equivalente oltre la quale è previsto il pagamento della prestazione sociale agevolata pari a 4,35 volte la l ammontare del trattamento minimo della pensione INPS, pari a EURO ,9715. in sintesi avremo: 1. Esenzione totale: reddito individuale o ISEE al di sotto del 160% del trattamento minimo pensionistico ovvero, al di sotto di EURO 9.995, costo intero a carico dell'utente: reddito individuale o ISEE superiore a 4,3 * trattamento minimo pensionistico ovvero, superiore ad EURO ,9715 Per qualsiasi valore I.S.E.E. compreso tra le soglie di cui ai precedenti punti 1) e 2) il soggetto richiedente la prestazione sarà tenuto a corrispondere una quota di compartecipazione al costo del servizio strettamente correlata alla propria situazione economica e scaturente dalla seguente formula:

21 QUOTA COMPARTECIPAZIONE = ISEE (O REDDITO INDIV.) * COSTO UNITARIO PRESTAZIONE / ,9715 dove Euro ,9715 è la soglia massima ISEE oltre la quale è previsto il pagamento della prestazione sociale. DETERMINAZIONE DELLA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RESIDENZIALI 1. Per i soggetti richiedenti non titolari d indennità di accompagnamento Per la determinazione della compartecipazione al costo dei servizi residenziali, si applicano gli stessi criteri di calcolo previsti per i servizi domiciliari e semiresidenziali e quindi la stessa formula: QUOTA COMPARTECIPAZIONE = ISEE (O REDDITO INDIV.) * COSTO UNITARIO PRESTAZIONE / , Per i soggetti titolari della indennità di accompagnamento legge 11 febbraio 1980, n. 18 con un reddito individuale (o ISEE laddove più' vantaggiosa) inferiore alla soglia di esenzione (EURO 9.722,54) la quota di compartecipazione per l'accesso ai servizi residenziali è al limite pari al 75% della indennità stessa. 3. Per i soggetti titolari della indennità di accompagnamento legge 11 febbraio 1980, n. 18, e risulti titolare di un reddito individuale (o I.S.E.E. laddove più vantaggioso) superiore alla soglia di esenzione (EURO 9.995,024) e inferiore alla soglia massima (EURO ,9715), l indennità di accompagnamento su base annua (IA) va sommata al reddito così come definito per il calcolo della quota di compartecipazione. QUOTA COMPARTECIPAZIONE = ISEE (O REDD. INDIV.) + IA * COSTO UNIT. PRESTAZIONE / ,9715 MODALITÀ DI ACCESSO L accesso ai servizi sociosanitari, avviene esclusivamente previa valutazione del bisogno e redazione di un progetto personalizzato da parte delle Unità di Valutazione Integrate. La richiesta di accesso ai servizi deve essere corredata della Dichiarazione Sostitutiva Unica, e può essere presentata indifferentemente o al Distretto Sanitario o al Segretariato Sociale del Comune di residenza, che provvedono all istruttoria del caso ed alla convocazione dell Unità di Valutazione Integrata. Hanno diritto di accesso prioritario, a parità di condizioni di bisogno, i soggetti in condizione di povertà o con limitato reddito o con incapacità totale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità di ordine fisico o psichico. La domanda deve essere formalizzata attraverso apposita modulistica (allegato 1 del Regolamento di Accesso) conforme all'allegato 4 della DGR N 41 del Per altri dettagli procedurali si rimanda al Regolamento di Accesso sottoscritto dall'asl CE e l'ambito C7. La dichiarazione sostitutiva concernente la situazione reddituale e patrimoniale del richiedente la prestazione agevolata, nonché quella di tutti i componenti il nucleo familiare andrà redatta conformemente al modello-tipo di cui all articolo 4, comma 6, del decreto legislativo n 109 del 1998 e smi. Il Comune di residenza controllerà, anche a campione, la veridicità della situazione familiare dichiarata e confronterà i dati patrimoniali e reddituali dichiarati dai soggetti ammessi alle presentazioni con i dati in possesso del sistema informativo del Ministero delle Finanze.

22 TABELLE RIEPILOGATIVE COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI DOMICILIARI E SEMIRESIDENZIALI FASCE REDDITO INDIVIDUALE (O I.S.E.E.) I < 9.995,024 ESENZIONE II > 9.995,024< ,9715 QUOTA COMPARTECIPAZIONE UTENTE = I.S.E.E (o reddito indiv.) * costo unitario della prestazione /27.173,9715 III > ,9715 Pagamento totale della prestazione COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RESIDENZIALI A) per i soggetti non titolari dell'indennità di accompagnamento FASCE REDDITO INDIVIDUALE (O I.S.E.E.) I < 9.995,024 ESENZIONE II > 9.995,024 < ,9715 QUOTA COMPARTECIPAZIONE UTENTE = I.S.E.E (o reddito indiv.) * costo unitario della prestazione /27.173,9715 III > ,9715 Pagamento totale della prestazione B) per i soggetti titolari dell'indennità di accompagnamento FASCE REDDITO INDIVIDUALE (O I.S.E.E.) QUOTA COMPARTECIPAZIONE UTENTE I < 9.995,024 Max 75% dell'indennità II > 9.995,024 < ,9715 = I.S.E.E (o reddito indiv.) + IA * costo unitario della prestazione /27.173,9715 III > ,9715 Pagamento totale della prestazione

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