PRESTAZIONI E SCELTA DEI COMPONENTI TRASPARENTI DELL INVOLUCRO

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTÁ DI ARCHITETTURA Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale PRESTAZIONI E SCELTA DEI COMPONENTI TRASPARENTI DELL INVOLUCRO Docente: Ing. GIUSEPPE DESOGUS

2 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA Edifici aggressivi o edifici difensivi? La scelta fra l uno o l altro tipo dipende da alcuni fattori che possono essere così schematizzati: Quando l orientamento di una facciata dell edificio è compreso tra ± 25 rispetto al sud, si può optare per una forma aggressiva, dotando la facciata di elementi vetrati, trasparenti o opachi, che catturino l energia solare; Se per vari motivi (orientamento non ottimale, problemi di sicurezza o rumore) non è possibile realizzare una facciata tipica di un edificio aggressivo, allora bisogna cercare di sopperire alla mancanza di apporto energetico solare riducendo le dispersioni (basso rapporto superficie/volume, alto potere isolante dell involucro, eliminazione dei ponti termici). Una forma aggressiva non dovrebbe mai essere scelta per una facciata esposta a nord che non beneficia dell irraggiamento solare, o esposta ad est od ovest, che presentano problemi di surriscaldamento. Un edificio aggressivo può costare molto di più di un edificio difensivo. Le superfici vetrate con opportune caratteristiche termiche possono costare tre volte le chiusure verticali opache. Se l efficacia delle tecniche solari passive permesse dall approccio aggressivo non è sicura, i tempi di ritorno in termini di costi e benefici ambientali posso incrementare notevolmente. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 2

3 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA L irraggiamento su superfici con differente esposizione Diverso angolo di incidenza del sole nel periodo invernale e in quello estivo Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 3

4 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA L irraggiamento su superfici con differente esposizione Irradiazione solare giornaliera media mensile su superfici con diverso orientamento. Andamento teorico per lat 40 N attraverso vetro chiaro. Irradiazione solare giornaliera media mensile su superfici con diverso orientamento. Valori reali per la città di Cagliari (Fonte: UNI 10349). Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 4

5 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA L effetto combinato dell irraggiamento solare e della temperatura dell aria. 70,00 Temperatura fittizia per sup orizzontale 70,00 Temperatura fittizia per facciata sud 60,00 60,00 50,00 50,00 40,00 40,00 30,00 Tf ( C) 30,00 Tf ( C) 20,00 Ta ( C) 20,00 Ta ( C) 10,00 10,00 0, , Effetto combinato della temperatura dell aria e dell irraggiamento solare (temperatura fittizia) su una superficie con diversi orientamenti e coefficiente di assorbimento della radiazione solare pari a 0,8. Dati climatici di un giorno estivo per la città di Cagliari. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 5

6 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA L effetto combinato dell irraggiamento solare e della temperatura dell aria. 70,00 Temperatura fittizia per facciata ovest 70,00 Temperatura fittizia per facciata est 60,00 60,00 50,00 50,00 40,00 40,00 30,00 Tf ( C) 30,00 Tf ( C) Ta ( C) Ta ( C) 20,00 20,00 10,00 10,00 0, , Effetto combinato della temperatura dell aria e dell irraggiamento solare (temperatura fittizia) su una superficie con diversi orientamenti e coefficiente di assorbimento della radiazione solare pari a 0,8. Dati climatici di un giorno estivo per la città di Cagliari. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 6

7 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA Facciate sud (± 25 ) Nelle condizioni climatiche mediterranee è possibile incrementare la superficie captante dell energia solare (superfici vetrate o muri di Trombe e similari) non oltre il 50% della superficie complessiva; Parte delle superfici vetrate possono essere sostituite con altre captanti, se l eccesso di trasparenza crea altri problemi (assenza di privacy, sicurezza, rumori etc..); Ottimizzare la distribuzione degli spazi interni; Mantenere comunque elevata le proprietà isolanti della facciata, per evitare la dispersione dell energia accumulata; Utilizzare dispositivi in grado di diminuire la trasmittanza delle superfici vetrate durante la notte (schermi, avvolgibili etc..); Garantire adeguata ventilazione agli spazi interessati dal guadagno solare diretto; Evitare le schermature non desiderate che ombreggino la facciata (vegetazione, edifici prospicienti etc..); Utilizzare pavimenti con alta capacità termica negli ambienti interessati dal guadagno solare diretto. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 7

8 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA Facciate Nord Avere una superficie vetrata sufficiente a garantire le condizioni minime di illuminamento naturale (FLD=2%); La capacità isolante deve essere aumentata del 20% rispetto alla facciata sud; In caso di presenza di venti dominanti invernali dai quadranti settentrionali è necessaria la perfetta tenuta all aria della facciata, per evitare l infiltrazione di aria fredda che aumenterebbe notevolmente il carico necessario per il riscaldamento; Evitare aperture sovradimensionate; Proteggere la facciata con schermature vegetali o di altro tipo, che la riparino dai venti freddi e riducano la dispersione per irraggiamento durante il periodo invernale; Realizzare facciate ventilate per ridurre la possibilità di formazione di condensa. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 8

9 ESPOSIZIONE, FORMA E DISTRIBUZIONE INTERNA Le facciate est ed ovest Avere il tipo di schermatura appropriata per l orientamento; Gli ambienti con questa esposizione dovrebbero beneficiare della ventilazione naturale; Se è inevitabile creare delle superfici vetrate utilizzare, se possibile, vetri con caratteristiche termiche adatte (vetri a bassa emissività a controllo solare) Ridurre comunque al minimo la superficie vetrata. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale ESPOSIZIONE,FORMA E DISTRIBUZIONE. 9

10 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE IL VETRO Il vetro come materiale per l involucro edilizio ha assunto negli ultimi anni una grande rilevanza legata soprattutto all edilizia del settore terziario, le cui tendenze architettoniche sembrano prediligere sempre più ampie (se non integrali) facciate trasparenti. Queste scelte esaltano al tempo stesso le potenzialità e le criticità d elemento in vetro. La visione verso e dall esterno ha un evidente impatto psicologico. Accanto a ciò bisogna però considerare una maggiore esposizione alle sollecitazioni climatiche esterne, come ad esempio alle fredde temperature invernali e alla radiazione solare estiva. In questo senso una progettazione energeticamente efficiente dovrebbe portare ad un dimensionamento della superficie trasparente basato sulle effettive necessità visive e di guadagno solare durante la stagione fredda. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 10

11 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE LA RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 11

12 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE LA RADIAZIONE SOLARE Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 12

13 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE L INTERAZIONE FRA VETRO E RADIAZIONE SOLARE La peculiarità delle superfici vetrate è quella di non comportarsi in maniera identica con tutte le componenti della radiazione solare. Un vetro può essere trasparente alla componente visibile, ma più o meno opaco a quella termica (infrarosso lontano e vicino). a + t + r =1 Ma a, t e r sono funzione della lunghezza d onda (o della frequenza) della radiazione incidente. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 13

14 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE I VETRI CHIARI I vetri chiari singoli un tempo utilizzati per gli infissi hanno buone prestazioni di trasparenza per la radiazione luminosa e per il vicino infrarosso. Di contro per il lontano infrarosso sono quasi completamente assorbenti e questo vuol dire che non riflettono la radiazione termica proveniente dall interno ma la assorbono aumentando la propria temperatura e disperdendo calore verso l esterno, quando la temperatura dell aria esterna è bassa (condizioni invernali). In condizioni calde il funzionamento è anche peggiore. L alta trasparenza al vicino infrarosso causa un ingresso di radiazione termica solare eccessivo, l alto assorbimento alle basse frequenze, poi, causa un surriscaldamento del vetro stesso colpito dalla radiazione proveniente dai corpi caldi esterni. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 14

15 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE I VETRI RIFLETTENTI I riflettenti non hanno un comportamento molto migliore, anzi diminuiscono l ingresso della componente visibile senza riuscire a bloccare quella del vicino infrarosso. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 15

16 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE I VETRI BASSO EMISSIVI I vetri a bassa emissività, detti vetri heat-mirror o solar gain (ma ora spesso indicati nei cataloghi semplicemente con isolamento termico ), sono vetri in grado di riflettere la radiazione del lontano infrarosso (bassa emissività vuol dire anche basso assorbimento e quindi alta riflessione). Sono vetri che si sono diffusi soprattutto in climi freddi. Aumentano infatti notevolmente l effetto serra perché riflettono la radiazione dei corpi interni all ambiente e non la disperdono verso l esterno. Bisogna però fare molta attenzione ad utilizzarli in condizioni estive perché moltiplicano l effetto della radiazione solare termica e quindi il surriscaldamento. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 16

17 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE I VETRI A CONTROLLO SOLARE L unico vetro ad alta tecnologia adatto alle condizioni calde è il cosiddetto vetro selettivo a controllo solare generalmente denominato solar control. Ha la proprietà di riflettere la componente termica del vicino infrarosso evitandone l ingresso negli ambienti interni. Il comportamento nel lontano infrarosso è analogo ai vetri a bassa emissività riflettendo quindi la radiazione a bassa frequenza proveniente da corpi caldi esterni. Il suo utilizzo può essere evitato se sono presenti schermature solari che diminuiscono l irraggiamento durante la stagione estiva. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 17

18 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE I VETRI AD ALTE PRESTAZIONI I vetri ad alte prestazioni devono essere scelti a seconda della necessità di riscaldare l edificio in inverno o di evitare il surriscaldamento d estate. Non esiste un vetro che risolve entrambi i problemi. I vetri a isolamento termico migliorano le prestazioni invernali dell edificio. Quelli solar control le prestazioni estive. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 18

19 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE REQUISITI PER LA SCELTA DEI VETRI La trasmittanza solare totale diretta o fattore solare g: quanta dell energia della radiazione solare incidente viene complessivamente trasmessa all interno, direttamente per trasparenza e indirettamente per assorbimento nel vetro e riemissione termica verso l interno. È dato quindi dalla trasmittanza solare diretta t e, cioè la quota dell energia di tutto lo spettro che effettivamente attraversa il vetro, più una quota q int dell energia assorbita nello spessore del vetro, che viene successivamente trasmessa verso l interno per convezione e irraggiamento, rapportata all energia incidente complessiva. Può quindi variare da 0 a 1. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 19

20 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE REQUISITI PER LA SCELTA DEI VETRI La trasmittanza luminosa diretta T L, ovvero la frazione della radiazione solare incidente che viene trasmessa dal vetro pesata con la curva spettrale della risposta visiva dell occhio umano, ovvero, in termini più semplici, la percentuale della componente visibile effettivamente trasmessa dal vetro. Può variare da 0 a 1. Nei cataloghi a volte è indicato anche lo Shading Coefficient SC, definito convenzionalmente dal rapporto tra il fattore solare di un dato vetro ed il valore 0,86 corrispondente al fattore solare di un vetro chiaro di spessore 3 mm. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 20

21 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE REQUISITI PER LA SCELTA DEI VETRI Un altro indicatore talvolta utilizzato, di notevole interesse, è l indice di selettività spettrale (Light to Solar Gain ratio) LSG, dato dal rapporto tra T L e g. Rappresenta di fatto la capacità di un vetro di lasciar passare la componente luminosa, ma non quella termica. Il diagramma seguente indica per vari tipi di vetro, il valore di LSG. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 21

22 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE CONFRONTO FRA VETRI A ISOLAMENTO TERMICO E SOLAR CONTROL Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 22

23 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE LEGGI DI RIFERIMENTO Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 23

24 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE PRESCRIZIONI DIVERSE PER DIVERSI CASI DI INTERVENTO Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 24

25 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE PRESCRIZIONI DIVERSE PER DIVERSE DESTINAZIONI D USO Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 25

26 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE REQUISITI ENERGETICI PER EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE (TIPOL. DA E1 A E4) in grassetto le verifiche richieste per l esercitazione Verifica indice prestazione energetica invernale EPi<EPilim o verifica alternativa (se Sup trasp/sup utile < 0,18) della trasmittanza elementi opachi verticali, orizzontali, chiusure trasparenti e vetri di ambienti riscaldati. Verifica indice di prestazione energetica dell involucro per il raffrescamento Epe, invol Epe, invol lim Verifica trasmittanza divisori tra edifici o unità immobiliari o tra locali non riscaldati ed esterno Verifica condensa superficiale e interstiziale Verifica inerzia termica involucro Valutazione efficacia sistemi schermanti, presenza di ventilazione naturale o in alternativa di ventilazione meccanica Presenza di sistemi schermanti esterni o vetri con g 0,5 Dispositivi regolazione automatica temperatura ambiente Fonti rinnovabili per produzione del 50% del fabbisogno di ACS Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica Installazione di impianti fotovoltaici Predisposizione per reti di teleriscaldamento se presenti Verifica comunque obbligatoria delle trasmittanze dell involucro esterno se presenti impianti a biomassa Obbligo trattamento ACS Per gli edifici pubblici i limiti di EPi e di trasmittanza vanno ridotti del 10% Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 26

27 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE TRASMITTANZE TERMICHE INVOLUCRO DI AMBIENTI RISCALDATI VERSO L ESTERNO O VERSO AMBIENTI NON RISCALDATI. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 27

28 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE Trasmittanza termica U delle chiusure trasparenti Esempi di vetrate doppie che verificano il limite per la zona C. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 28

29 TRASMITTANZE TERMICHE INVOLUCRO DI AMBIENTI RISCALDATI VERSO L ESTERNO O VERSO AMBIENTI NON RISCALDATI. LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE 29,lim.. w f g t p f f g g w U A A L U A U A U Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE

30 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE Esempi di infissi che verificano il limite per la zona C. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 30

31 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE Per gli edifici pubblici i limiti di trasmittanza vanno ridotti del 10% Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 31

32 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE I SERRAMENTI TRADIZIONALI MEDITERRANEI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 32

33 LE PRESTAZIONI TERMICHE DELL INVOLUCRO TRASPARENTE PRESTAZIONI GLOBALI DEI SERRAMENTI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale INVOLUCRO TRASPARENTE 33

34 GLI AGENTI FISICI: IL SOLE Il percorso del Sole: Rappresentazione tridimensionale dei differenti percorsi del Sole alla latitudine di Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 34

35 GLI AGENTI FISICI: IL SOLE Le coordinate solari: Rappresentazione grafica delle coordinate solari Altezza e Azimut Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 35

36 GLI AGENTI FISICI: IL SOLE I diagrammi solari. La proiezione sul piano orizzontale Proiezione ortografica Proiezione ortocentrica Proiezione stereografica Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 36

37 GLI AGENTI FISICI: IL SOLE I diagrammi solari. Gli elementi principali Linee azimutali. Linee delle altezze. Linee della data. Linee dell ora. Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 37

38 GLI AGENTI FISICI: IL SOLE I diagrammi solari. L utilizzo Si individua la linea dell ora richiesta. Si individua la linea della data richiesta. Si traccia una linea dal centro esatto del diagramma fino all esterno, passando per l intersezione individuata precedentemente. Si legge l azimut sul cerchio esterno del diagramma corrispondente alla linea tracciata. Si traccia un cerchio concentrico alle linee delle altezze e passante per l intersezione individuata. Si ricava l altezza del sole sulla base dei cerchi concentrici indicati Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 38

39 LO STUDIO DEGLI OMBREGGIAMENTI SUL SITO La maschera polare delle ostruzioni rappresenta la trasposizione in una visione polare degli elementi dell intorno visti da uno specifico punto di osservazione. Viene utilizzata sovrapponendola alla carta dei percorsi solari e alla maschera della luminosità della volta celeste per descrivere l effetto ostruente degli elementi considerati. Il primo passo per la sua costruzione è l individuazione degli angoli azimutali e di altezza degli elementi ostruenti: Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 39

40 LO STUDIO DEGLI OMBREGGIAMENTI SUL SITO Si procede quindi a riportare sul diagramma solare le coordinate relative ai punti caratteristici dell ostruzione: Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 40

41 LO STUDIO DEGLI OMBREGGIAMENTI SUL SITO L ultimo passo è quello di sovrapporre la maschera di ombreggiamento alle linee della data e dell ora per individuare i periodi dell anno e del giorno in cui l ostacolo porta ombra sul punto: Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale IL SOLE 41

42 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 42

43 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 43

44 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 44

45 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 45

46 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 46

47 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 47

48 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 48

49 SCHERMATURE SOLARI Costruzione della maschera di ombreggiamento per una schermatura orizzontale con angolo =70 e =50 Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 49

50 SCHERMATURE SOLARI Rotazione della maschera di ombreggiatura secondo l esposizione della finestra (in questo caso Sud-Est) Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 50

51 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 51

52 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 52

53 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 53

54 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 54

55 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 55

56 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 56

57 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 57

58 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 58

59 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 59

60 SCHERMATURE SOLARI Ing. GIUSEPPE DESOGUS - Lezioni del Laboratorio di progettazione tecnica e strutturale SCHERMATURE SOLARI 60

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