L AVIFAUNA DEL MEZZANO e delle zone contigue. Roberto Tinarelli
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1 L AVIFAUNA DEL MEZZANO e delle zone contigue Roberto Tinarelli
2 Importante area a livello nazionale per la sosta di uccelli migratori e svernanti (rapaci e oche) e per la riproduzione di Gheppio, Gufo comune e Cannareccione Milko Marchetti
3 23 specie ornitiche di interesse comunitario (su 61) regolarmente presenti negli ultimi dieci anni con popolazioni significative a livello nazionale (>2%) e/o particolarmente importanti sotto il profilo conservazionistico / biogeografico / gestionale
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5 L ultima grande bonifica
6 Una vasta area quasi disabitata
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8 Ambienti naturali e seminaturali nell area del Mezzano e dintorni
9 Zona di Protezione Speciale IT Valle del Mezzano, Valle Pega proposta nel 1995, istituita nel 1999, ampliata nel 2003 e ancora nel 2006
10 Zona di Protezione Speciale IT Valle del Mezzano, Valle Pega Superficie complessiva ettari 82% della superficie complessiva ( ha) ad uso agricolo di cui 2% vivai e colture sotto tunnel, 98% seminativi (prevalentemente mais, pomodoro, grano, medica in rotazione) 9% della superficie complessiva occupata da canali e zone umide lentiche Oltre 300 ettari di stagni, prati umidi e praterie ripristinati negli ultimi 14 anni attraverso l applicazione di misure agroambientali
11 Il Mezzano e il Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna
12 ultimazione degli interventi di prosciugamento e trasformazione fondiaria nel 1970; messa a coltura di tutta la superficie del Mezzano a partire dal ; realizzazione dei filari e delle fasce frangivento; nel la coltura dominante è la barbabietola da zucchero: ettari coltivati (Nomisma 1992); realizzazione dei primi capanni agricoli; i canali secondari e i collettori hanno bassi livelli dell acqua e zone semi affioranti in periodo estivo(risultando idonei per anatre e limicoli nidificanti); cavedagne, margini delle strade bianche e zone coltivate hanno spesso uno sviluppo scarso o nullo delle colture e sono quindi utilizzate per la nidificazione dal Fratino. Anni 70 Vi sono poche informazioni sulle specie ornitiche presenti in questo periodo e in particolare per la prima metà degli anni 70. E verosimile che Starna, Fagiano, Gallinella d acqua, Cavaliere d Italia, Fratino, Pernice di mare, Cuculo, Cappellaccia, Allodola, Cutrettola, Saltimpalo, Beccamoschino, Cannareccione si siano insediate addirittura durante il prosciugamento alla fine degli anni 60. Negli ultimi anni 70 è stata accertata la nidificazione di Germano reale nei canali secondari e nei collettori, Civetta nei capanni agricoli, Usignolo, Usignolo di fiume, Gazza, Cardellino nei filari e nelle fasce frangivento.
13 crollo delle superfici coltivate a barbabietola nei primi anni anni 80 e diversificazione delle colture; dragaggio dei collettori; dal innalzamento del livello dell acqua nei collettori e nei canali secondari in periodo estivo per irrigazioni; da metà anni 80 realizzazione dell elettrodotto ad alta tensione che attraversa il Mezzano longitudinalmente e che causerà negli anni successivi la morte per collisione di numerosi uccelli, specialmente oche, anatre, gru e rapaci ; realizzazione di numerosi capanni ad uso agricolo; asfaltatura delle principali strade nel 1985 e 1986; fine anni 80 realizzazione di alcuni bacini per l itticoltura; consistente sviluppo degli alberi e degli arbusti che costituiscono le fasce e i filari frangivento. Anni 80 Nei primi anni 80 viene accertata la nidificazione di Tuffetto, Svasso maggiore, Tarabusino, Albanella minore, Martin pescatore, Ortolano, Strillozzo (forse già nidificanti con poche coppie negli anni 70); nel 1983 l 8% della popolazione nidificante di Cavaliere d Italia in Emilia Romagna era localizzata nei canali del Mezzano. Scomparsa del Cavaliere d Italia come nidificante nei canali nel 1986 e del Fratino come nidificante ai margini delle strade e in cavedagne. Scomparsa della Pernice di mare come nidificante dal Insediamento nei primi anni 80 di una grande colonia nidificante di Gabbiano reale (300 nidi nel ) nei coltivi del Mezzano SE, scomparsa poi nel Nel 1982 e 1983 è un nidificante molto diffuso su tutta l area. Nella prima metà degli anni 80 viene accertata la nidificazione di Tortora selvatica, Tortora dal collare orientale, Gufo comune, Pendolino, Rigogolo, Storno, Passera d Italia, Passera mattugia (quest ultimi tre nidificanti nei capanni). Nella seconda metà degli anni 80 viene accertata la nidificazione di Gheppio, Upupa, Cornacchia grigia.
14 eliminazione di molte cavedagne e piccoli fossati per ampliare le superfici coltivate; intensificazione di sfalci, trinciature e lavorazioni di cavedagne e fossati; realizzazione dei bacini del Medspa; seconda metà degli anni 90 conversione dei bacini di itticoltura in zone umide per la fauna e la flora selvatiche; 1996 realizzazione di stagni e prati umidi su seminativi ritirati dalla produzione; insediamento dei primi vivai ed espansione delle superfici coltivate a pomodoro; incremento del numero di capanni agricoli. Anni 90 Nel corso degli anni 90 viene accertata la nidificazione di Lodolaio, Picchio rosso maggiore, Merlo, Cannaiola verdognola, Sterpazzola, Cinciallegra (forse già nidificanti con poche coppie alla fine degli anni 80). Nella seconda metà degli anni 90 avviene la colonizzazione di tutta l area da parte di Gufo comune e Gheppio e l insediamento e l espansione della popolazione nidificante di: Airone rosso, Oca selvatica, Volpoca, Marzaiola, Falco di palude nelle zone umide ripristinate e nei canali contigui, Falco cuculo nel filari e nelle fasce frangivento. Ritorno del Cavaliere d Italia come nidificante nei bacini d itticoltura (1990) e nelle zone umide ripristinate (1996). Ritorno della Pernice di mare come nidificante dal 1996.
15 ampliamento delle superfici ritirate dalla produzione per scopi ambientali (in particolare per realizzare stagni e prati umidi); incremento delle superfici con colture specializzate e vivai nel Mezzano SE. Periodo Viene accertata la prima nidificazione di: Mestolone ( ), Canapiglia (2003), Alzavola (2002), Pavoncella (2003) nelle zone umide ripristinate, Moretta tabaccata e Moriglione in un canale secondario nel 2003, Poiana, Grillaio, Colombaccio, Canapino, Capinera, Ghiandaia, Fringuello, Verdone nei filari e nelle fasce frangivento nel 2003.
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17 TARABUSINO Ixobrichus minutus Caratteristiche e significato della popolazione del sito: importante area di nidificazione (60 coppie = 12% della popolazione regionale) Livello di interesse della popolazione: regionale Michele Mendi Trend della popolazione nel periodo : diminuzione Fattori ecologici chiave: presenza fasce di canneto lungo i canali, anche < 1 metro presenza scarsa o nulla della Nutria
18 TARABUSO Botaurus stellaris Caratteristiche e significato della popolazione del sito: almeno 3 siti di nidificazione (6-7 coppie = 6-7% della popolazione italiana), importante area di svernamento e nidificazione Livello di interesse della popolazione: nazionale Trend della popolazione nel periodo : fluttuante? Fattori ecologici chiave: estesi canneti rischio collisione/folgorazione con linee elettriche MT e AT presenza scarsa o nulla della Nutria
19 SPATOLA Platalea leucorodia Caratteristiche e significato della popolazione del sito: una delle aree di alimentazione della più importante popolazione italiana di spatola (nidificante nelle Valli di Comacchio e in Valle Mandriole) Livello di interesse della popolazione: nazionale Trend della popolazione nel periodo : incremento Fattori ecologici chiave: zone umide con bassi livelli dell acqua rischio collisione/folgorazione con linee elettriche MT e AT
20 GRILLAIO Falco naumanni Caratteristiche e significato della popolazione del sito: uno dei 3 siti di nidificazione dell Italia settentrionale (1 coppia nel 2003) Livello di interesse della popolazione: nazionale Trend della popolazione nel periodo :? Michele Mendi Fattori ecologici chiave: superfici permanentemente inerbite idonee per la caccia nidi di corvidi abbandonati in cui nidificare
21 PIVIERE DORATO Pluvialis apricaria Caratteristiche e significato della popolazione del sito: importante area di sosta per migratori Livello di interesse della popolazione: regionale Trend della popolazione nel periodo : fluttuante Fattori ecologici chiave: superfici permanentemente inerbite idonee per l alimentazione Michele Mendi
22 GABBIANO CORALLINO Larus melanocephalus Caratteristiche e significato della popolazione del sito: area di alimentazione per una popolazione nidificante nelle Valli di Comacchio di importanza nazionale Livello di interesse della popolazione: nazionale Trend della popolazione nel periodo : incremento Fattori ecologici chiave: superfici permanentemente inerbite idonee per l alimentazione
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24 Introduzione dagli anni 90 nel Bacino di Bando attualmente 6-10 coppie nidificanti circa 1000 individui svernanti negli ultimi anni
25 Oca granaiola Oca lombardella Oca selvatica
26 Gheppio nidi Poiana 4-6 nidi Lodolaio 5-10 nidi Gufo comune nidi Colombaccio nidi
27 cp (6-8% della pop. regionale) cp (20% della pop. regionale, 15% della pop. nazionale) 7-10 cp 2-3 cp
28 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Modalità di gestione e controllo della vegetazione di canali principali (347,5 km) e secondari (191 km)
29 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Messa a coltura di cavedagne e pertinenze di canali nella Valle del Mezzano
30 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Modalità di gestione e controllo della vegetazione spontanea di argini, banchine e cavedagne
31 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Presenza di specie alloctone che competono con gli uccelli nell uso delle risorse trofiche, che sono predatrici (Siluro) e/o che distruggono habitat favorevoli per la nidificazione (Nutria)
32 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Disturbo (in particolare in periodo riproduttivo nelle zone umide ripristinate) causato da addestramento cani e/o dal controllo delle nutrie attuato mediante abbattimento
33 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Presenza di linee elettriche a media tensione e di elettrodotti che causano la morte di uccelli per collisione e folgorazione
34 PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA PER LE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE PER LA ZPS Utilizzo di esche avvelenate per il controllo illegale dei predatori
35 OBIETTIVI GENERALI PER LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE ORNITICHE PIU SIGNIFICATIVE Gestione favorevole per l avifauna delle superfici inerbite esistenti e della vegetazione spontanea dei canali Incentivazione delle misure agroambientali per conservare, ripristinare e gestire praterie e zone umide Incentivazione delle pratiche agricole con uso di biocidi basso o nullo Regolamentazione di alcune attività ricreative (pesca, caccia, addestramento cani, escursionismo..) Controllo regolare della Nutria dove la vegetazione elofitica è importante per la riproduzione, l alimentazione e la sosta di specie ornitiche Messa in sicurezza delle linee elettriche Repressione severa dell uso illegale di bocconi avvelenati e controllo dei corvidi con mezzi legali
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