AGRICOLTURA E BIODIVERSITÀ: UN BINOMIO INSCINDIBILE E FRUTTUOSO NEL PARCO DEL TICINO

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1 AGRICOLTURA E BIODIVERSITÀ: UN BINOMIO INSCINDIBILE E FRUTTUOSO NEL PARCO DEL TICINO Newsletter n

2 L avifauna nidificante negli ambienti agricoli del Parco del Ticino Molte specie ornitiche caratteristiche degli ambienti agricoli hanno mostrato un preoccupante declino negli ultimi decenni, in larga parte dovuto all intensificazione delle pratiche agricole e all abbandono delle aree rurali. Questi due fenomeni rappresentano i principali cambiamenti in atto in agricoltura a livello europeo, ed entrambi sono potenzialmente molto dannosi per le comunità ornitiche e per la biodiversità in genere. L intensificazione delle pratiche agricole si basa sull aumento della produzione di beni agricoli per unità di area ed è sicuramente responsabile più o meno diretta del declino di molte specie di uccelli di ambienti coltivati. Strillozzo in canto (foto Antonello Turri). Nel corso del 2012, un indagine condotta sull avifauna nidificante nei diversi ambienti agricoli del Parco (prati stabili, risaie, cereali vernini, erba medica ecc) ha permesso di identificare ben 41 specie nidificanti certe o probabili, tra le quali 10 classificate di interesse comunitario secondo la Direttiva comunitaria Uccelli selvatici, 21 come SPEC Species of European Conservation Concern da BirdLife International, l ente mondiale per la conservazione dell avifauna, e 11 come prioritarie a livello regionale lombardo. 2

3 Tra le specie di maggiore pregio rilevate si segnalano quelle legate a mosaici agricoli composti prevalentemente da cereali vernini ed erba medica, quali l Allodola, in forte declino a scala europea e in drastico calo in Lombardia (- 80% di coppie nidificanti negli ultimi 15 anni), lo Strillozzo e la Quaglia comune, entrambe specie in forte calo in Europa, ancora presenti in alcuni settori del Parco, la Tortora selvatica, ancora piuttosto ben rappresentata nei settori centrale e meridionale dell area protetta, l Upupa, presente con alcune coppie e legata per la nidificazione soprattutto agli edifici rurali, il Saltimpalo e l Averla piccola, passeriformi che sono soliti posarsi sulla cima di stecchi, arbusti e erbe alte nei pressi di aree prative dove cacciano numerose specie di insetti, e che hanno subìto un forte calo negli ultimi anni. Di rilevanza a livello internazionale risulta inoltre la comunità ornitica nidificante negli ambienti di risaia, comprendente tutti gli Ardeidi europei, incluso il raro Tarabuso, oltre a numerose coppie di Cicogna bianca e a colonie di pavoncelle e degli eleganti cavalieri d Italia. Nelle aree agricole del Parco più ricche di avifauna è stato inoltre osservato in più occasioni il Falco pellegrino, specie in ripresa in Lombardia dopo il forte declino subito negli anni 70 a causa del DDT; gli individui osservati sono risultati dediti soprattutto a cacciare i colombacci, presenti in queste aree, soprattutto d inverno, con stormi di grandi dimensioni. Maschio di Averla piccola (foto Antonello Turri). 3

4 Un elegante Cavaliere d Italia (foto Antonello Turri). Cicogna bianca in ambiente di risaia, nei pressi della Cascina Venara, a Zerbolò (foto G. Matteo Crovetto). 4

5 Un nuovo prato naturale nel Parco del Ticino Una delle azioni previste dal progetto Cariplo consisteva nella realizzazione di un nuovo prato naturale all interno dell area de I Geraci a Motta Visconti, di proprietà del Parco, a seguito del taglio di un pioppeto ivi presente. Tale intervento si sviluppa su 6 ettari di superficie ed è stato eseguito e completato nel corso dell autunno La sua importanza deriva dal fatto che gli ambienti prativi stanno rapidamente scomparendo in tutta Europa, e con essi tutte le specie che vi sono strettamente legate. Il corso principale del fiume Ticino costituisce un corridoio ecologico lungo il quale transitano ogni anno decine di migliaia di uccelli durante i lunghi viaggi della migrazione autunnale e di quella primaverile. Creare una nuova area prativa di 6 ettari nei pressi di tale corso fluviale porta quindi a definire una vera e propria area di sosta e alimentazione per tutte le specie strettamente legate agli ambienti prativi, un vero e proprio autogrill per numerosi uccelli che seguono il Ticino nel loro lungo viaggio verso il Nord Europa (in primavera) o l Africa (in autunno). Tale area verrà inoltre dotata di una bordura di siepi composte da specie autoctone, tipiche del Parco del Ticino, che rappresenterà un habitat altrettanto importante sia come ambiente di sosta, rifugio e alimentazione, che come sito di nidificazione. Questo nuovo ambiente risulterà inoltre di notevole importanza anche per altre specie, come le farfalle (molte specie sono in declino per la scomparsa di ambienti prativi idonei) e altri invertebrati. Tale prato sarà successivamente soggetto a regolare manutenzione per tutta la durata del progetto. Il nuovo prato naturale in località Geraci, a Motta Visconti (foto Fabio Casale). 5

6 Le radure della Fagiana Un altro intervento gestionale previsto dal progetto Cariplo comprendeva il miglioramento dello stato di conservazione di due radure prative poste all interno della Riserva Naturale La Fagiana, sottoposte a invasione da parte di specie erbacee (ad es. Solidago sp.) ed arboreo arbustive. Si tratta di habitat di notevole importanza per numerose specie di uccelli, nonché per numerosi invertebrati (vi è stata riscontrata nel 2012 un elevata densità di mantidi religiose, specie una volta comune anche nei giardini e da alcuni decenni in calo un po ovunque) e per i caprioli, sia per la loro alimentazione che per la riproduzione. L intervento è stato svolto nel tardo autunno 2012, al termine della stagione riproduttiva, preservando gli arbusti autoctoni (ad es. biancospini), importanti sia come sito di nidificazione che di alimentazione per numerosi uccelli, nonche per invertebrati quali le farfalle. Tali radure saranno successivamente soggette a regolare manutenzione per tutta la durata del progetto. Cucciolo di capriolo in una radura prativa (foto Fabio Casale). 6

7 Radura all interno della Riserva La Fagiana prima dell intervento, soggetta ad invasione da parte di specie erbacee ed arboreo arbustive (foto Fabio Casale). Radura all interno della Riserva La Fagiana dopo l intervento di decespugliamento (foto Fabio Casale). I lavori di decespugliamento (foto Michele Bove). 7

8 Altre sorprese nelle marcite Nel corso dell inverno il progetto Cariplo ha permesso di concedere contributi per il mantenimento di 18 ettari di marcite all interno del Parco, ambienti di elevatissimo valore in termini di biodiversità, oltrechè dal punto di vista paesaggistico e storico culturale. I monitoraggi ornitologici condotti in tali ambienti hanno permesso di rilevare specie nuove rispetto a quelle già riscontrate nell inverno (vedi Neswsletter n. 1), tra le quali si segnalano in particolare il grande Chiurlo maggiore, specie dal lungo becco arcuato e dal richiamo solenne e suggestivo, e l elegante Albanella reale, un rapace di interesse comunitario che nidifica in Nord Europa e che trascorre l inverno in Pianura Padana, insidiando i piccoli passeriformi (ad esempio le pispole) che si concentrano nelle marcite soprattutto quando la neve e il gelo incombono altrove. Tra le specie già rilevate nel precedente inverno si segnalano inoltre il Beccaccino, presente quest inverno con contingenti più numerosi e con stormi di oltre 50 individui, ed eleganti gruppi di pavoncelle. Le marcite della Cascina Montana, presso Vigevano (foto Fabio Casale). Un nuovo arrivo nel settore meridionale del Parco Anche gli ambienti forestali del Parco del Ticino hanno rivelato presenze inattese e di grande rilievo naturalistico nel corso del 2012 e dei primi mesi del Il Picchio nero, il più grande picchio europeo, inserito nell elenco delle specie di interesse comunitario secondo la Direttiva comunitaria Uccelli selvatici, ha infatti nidificato nel tratto centrale del Parco nel 8

9 9 corso del 2012 e dai primi mesi del 2013 la sua presenza viene regolarmente rilevata anche nel tratto pavese dell area protetta. Si tratta di una specie che fino a pochi anni fa era strettamente legata ai boschi montani, ma che negli ultimi anni ha avviato una fase di espansione verso la pianura in corrispondenza di comprensori forestali estesi e dotati di alberi maturi, in gradi di ospitarlo sia dal punto di vista dell alimentazione che della nidificazione. Tale specie necessita infatti di alberi sufficientemente vetusti per l escavazione di una grossa cavità utilizzata per nidificare, che quando viene abbandonato può essere utilizzato come nido o come rifu- Femmina di Picchio nero (foto di Marco Chemollo e Claretta Christille). gio anche da altre specie. Il Parco del Ticino rappresenta il settore di Pianura Padana dove la specie risulta maggiormente presente, a ulteriore conferma dell importanza e ricchezza di biodiversità delle foreste tutelate dal Parco. Ali nella notte Sempre nell ambito del progetto Cariplo, è stato dato avvio a un programma di studio e monitoraggio dei rapaci notturni (Allocco, Barbagianni, Civetta, Gufo comune) e del Succiacapre, specie crepuscolare, nel Parco del Ticino. L Allocco è specie legata agli ambienti forestali e a parchi urbani, dove nidifica all interno di cavità di alberi maturi, anche se talvolta utilizza edifici rurali per la riproduzione. Si nutre prevalentemente di piccoli roditori quali topi e arvicole. Civetta, Gufo comune e Barbagianni sono invece specie tipiche degli ambienti agricoli. La Civetta utilizza per la nidificazione soprattutto cavità e sottotetti di edifici rurali, Una Civetta si crogiola al sole (foto Antonello Turri). nonché le cavità di alberi le-

10 gati ai mosaici rurali, ad esempio vecchi gelsi e salici capitozzati. Ha una dieta soprattutto insettivora ed è frequentemente osservabile anche nelle ore diurne, a differenza delle altre specie di rapaci notturni nidificanti nel Parco. La salvaguardia della specie può avvenire tramite la posa di specifici covatoi artificiali, la tutela ed incremento di vecchi filari, la ristrutturazione di cascine svolta preservando cavità idonee alla nidificazione. Il Gufo comune utilizza di preferenza per la nidificazione vecchi nidi di cornacchia posti lungo filari o macchie arboree inseriti nel paesaggio agricolo o all interno dei pioppeti. L attività di caccia viene svolta perlustrando soprattutto gli ambienti di margine tra le coltivazioni, in particolare lungo filari, fasce boscate, strade rurali. In inverno tende a riunirsi in aggregazioni che possono raggiungere le decine di individui, talvolta localizzate in contesti urbani, ambienti per i quali mostra scarsa propensione in periodo riproduttivo. Il Barbagianni è tipico delle pianure agricole ricche di prati, rogge e siepi, e nidifica nei solai di cascine e vecchi casolari. Evita le aree boscate ed è specie in declino a livello europeo a causa della intensificazione delle pratiche agricole, che diminuiscono la densità delle sue prede, e della carenza di siti idonei alla nidificazione (ad es. a causa della ristrutturazione di edifici rurali che può comportare l eliminazione di siti idonei per la specie). Analogamente alla Civetta, beneficia dell installazione di specifici nidi artificiali in situazioni ambientali idonee. Il Succiacapre è specie migratrice, dalle abitudini crepuscolari e notturne, presente nel Parco del Ticino soprattutto nelle brughiere presenti nel settore settentrionale del Parco (dove è localizzata una numerosa popolazione). È specie in declino in tutta Europa e anche la popolazione lombarda ha visto una progressiva contrazione del suo areale e della popolazione nidificante. Succiacapre (foto Fabio Casale). 10

11 I primi sopralluoghi hanno portato ad individuare, grazie alla preziosa collaborazione con i guardiaparco, edifici rurali utilizzati da alcune specie, in particolare Civetta e Allocco. È stata inoltre avviata l attività di censimento tramite punti di ascolto lungo transetti prefissati, localizzati sia in ambienti forestali che agricoli, che ha portato a tutt oggi alla localizzazione dei seguenti territori: Specie Numeri territori Civetta 18 Allocco 33 Gufo comune 4 Barbagianni 1 Edifici rurali idonei alla nidificazione di Civetta (foto Fabio Casale). Alba invernale nei pressi di Vigevano (foto Fabio Casale). 11

12 Hanno collaborato a questo numero: Barbara Badino, Massimo Balocco, Adriano Bellani, Valentina Bergero, Michele Bove, Davide Cameroni, Fabio Casale, Orietta Cortesi, G. Matteo Crovetto, Claudio De Paola, Riccardo Falco, Tania Feltrin, Aldo Paleari, Valentina Parco, Alice Pellegrino, Cristina Poma, Debora Sala, Francesca Trotti. Si ringraziano Antonello Turri, Marco Chemollo e Claretta Christille per le foto di avifauna gentilmente fornite. Nei prossimi numeri Per tutta la durata del progetto Gestione e conservazione di agroecosistemi e di ambienti forestali a favore dell avifauna di interesse conservazionistico nel Parco del Ticino è prevista la realizzazione di due newsletter all anno. I temi chiave che verranno trattati nelle newsletter saranno indicativamente quelli riportati nella tabella seguente: Numero newsletter Periodo di riferimento Primo semestre 2012 Secondo semestre 2012 Primo semestre 2013 Secondo semestre 2013 Primo semestre 2014 Secondo semestre 2014 Primo semestre 2015 Secondo semestre 2015 Temi chiave Presentazione del progetto Le marcite L avifauna nidificante negli ambienti agricoli Miglioramenti forestali con messa a dimora di specie autoctone L avifauna nidificante negli ambienti forestali La gestione dei prati e la creazione di siepi e tessere agroambientali. Il monitoraggio delle farfalle: aggiornamenti L avifauna migratrice e svernante degli ambienti agricoli e forestali Il pascolo bovino negli ambienti prativi di pianura Risultati di fine progetto 12

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