Verso una primavera silenziosa. di NICO CATALANO. In Italia presto asfalto e cemento al posto di boschi e foreste? 1 / 5

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1 di NICO CATALANO In Italia presto asfalto e cemento al posto di boschi e foreste? 1 / 5

2 I boschi e le foreste sono strumenti fondamentali per la lotta ai cambiamenti climatici e per la salvaguardia della biodiversità vegetale ed animale, ma anche ecosistemi utili nella riduzione dei rischi provocati dal dissesto idrogeologico. Secondo il rapporto annuale dei carabinieri forestali l area occupata da boschi e foreste in Italia è cresciuta del 5,8 per cento rispetto al 2005 e ricopre una superficie pari a circa undici milioni di ettari, purtroppo tale incremento non risulta conseguenza dell attività istituzionale di pianificazione territoriale e gestione del patrimonio forestale così tanto meno di una attenta e diffusa sensibilità ambientale, infatti di tale espansione solo una piccolissima parte è dovuta al rimboschimento, il resto è il risultato del conseguente e progressivo abbandono delle attività agro-pastorali soprattutto nelle aree rurali marginali, secondo le stime degli economisti agrari, nel nostro Paese, negli ultimi trenta anni sono andati perduti oltre trenta milioni di ettari di terreno agricolo fertile a causa dell erosione e soprattutto per l azione combinata del cemento e dell asfalto. Un quadro già non idilliaco per il paesaggio e in particolare per le foreste Italiane, reso ancora più preoccupante da quanto si è verificato nei giorni scorsi; in Lazio dove l ente Roma Natura che gestisce il sistema delle aree naturali protette della Capitale per conto della Regione Lazio, in seguito ad atti firmati lo scorso autunno, ha autorizzato il taglio di oltre ventuno ettari di bosco situati all'interno della Riserva di Decima Malafede, un duro colpo per l'avifauna e per le specie arboree ospitate in uno scrigno di biodiversità che costituisce a detta dei naturalisti una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo un ecosistema dove sono presenti varie specie arboree quali cerri, farnetti, ontani, salici, pioppi e corbezzoli ma anche numerosi uccelli come il frullino, il beccaccino, il picchio verde e rapaci come il nibbio bruno, lo sparviero ed il falco pecchiarolo, 2 / 5

3 tutte specie protette e in pericolo di estinzione; questa autorizzazione del taglio boschivo di Decima Malafede è l ennesima, incosciente azione amministrativa conseguenza della cattiva politica, che depauperebbe solo il patrimonio ambientale e paesaggistico di un area naturale protetta che invece meriterebbe di essere tramandata ai posteri tramite azioni di valorizzazione e tutela. Ma se nel Lazio si piange, in Puglia non si ride, infatti negli stessi giorni la Foresta Umbra, il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano, è stata teatro di un orribile scempio ai danni del suo importante patrimonio naturale, circa 400 querce, molte delle quali secolari, sono state abbattute in maniera illegale; con ogni probabilità, le essenze arboree oggetto di svellimento erano destinate al mercato del legname, l azione criminale, un vero scempio contro natura è stata scoperta grazie ad un operazione dei Carabinieri forestali che hanno tratto in arresto tre uomini colti in flagranza di reato mentre stavano caricando su alcuni carrelli i tronchi delle querce precedentemente abbattute, per tutti e tre ora si configurano i reati di ricettazione, furto e danneggiamento aggravato nonchè distruzione di bellezze naturali, l ennesimo grave danno ecologico al patrimonio boschivo e al paesaggio di questa area protetta del nord della Puglia. Mentre in tutto il mondo la scienza e la ricerca mettono in evidenza come una gestione sostenibile dei boschi avrebbe una ricaduta positiva oltre che dal punto di vista della 3 / 5

4 salvaguardia dell ambiente, anche sia in termini economici così come occupazionali, parlando addirittura di bioeconomia, in Italia si continua a gestire il paesaggio e l ambiente in ottica meccanicistica, favorendo gli interessi privati rispetto alla tutela del bene comune. Quando l ultimo albero sarà stato abbattuto, l ultimo fiume avvelenato, l ultimo pesce pescato, l ultimo animale libero ucciso, solo allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro scriveva nel secolo scorso il nativo americano Orso in Piedi capo della nazione Lakota, parole sempre attuali che sicuramente andrebbero fatte leggere specialmente in questa campagna elettorale a tante e tanti che occupano ruoli istituzionali in questo Paese. 4 / 5

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