PIANO DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA DEI MOLLUSCHI BIVALVI

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1 PIANO DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA DEI MOLLUSCHI BIVALVI PRODUZIONE, DEPURAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE SECONDO LE LINEE GUIDA COMUNITARIE REGIONE LIGURIA Dipartimento di Prevenzione Sezione della Spezia Dipartimento della Spezia S.C. Sicurezza alimentare REV. 12 / 2015

2 Indice 1. Riferimenti normativi e Autorità Competente 2. Obiettivi 3. Caratteristiche generali dell area 4. Fonti di contaminazione individuate 5. Monitoraggio Zone di produzione 5.1 Laboratori ufficiali 5.2 Stazioni di monitoraggio 5.3 Modalità di campionamento 5.4 Parametri analitici 5.5 Frequenze di campionamento 5.6 Decisioni successive al monitoraggio 6 Controllo ufficiale e sorveglianza sul Centro di depurazione/spedizione MBV e lungo la filiera di commercializzazione 6.1 Parametri analitici e frequenze di campionamento 6.2 Controllo ufficiale su CDM/CSM 6.3 Controllo ufficiale nelle fasi di commercializzazione 7 Dragaggio del golfo della Spezia 8 Piano di sorveglianza igienico-sanitaria in attuazione al D.lgs. n. 148 /2008 in materia di molluschicoltura 9 Flussi informativi Allegati 1. Relazione ICRAM 2. Monitoraggio virale (HAV e Norovirus) 3. Schede di prelievo MBV e acqua 2

3 1. RIFERIMENTI NORMATIVI E AUTORITÀ COMPETENTE Regolamento (CE) 178/2002 Regolamento (CE) 852/2004 Regolamento (CE) 853/2004 Regolamento (CE) 854/2004 Regolamento (CE) 882/2004 Regolamento (CE) 2073/2005 Regolamento (CE) 2074/2005 Regolamento (CE) 2076/2005 Regolamento (CE) 1881/2006 Regolamento (UE) n. 1259/2011 Regolamento (UE) n. 488/2014 Regolamento (UE) n. 589/2014 D. Lgs 3 aprile 2006 n. 152 D. Lgs 4 agosto 2008 n. 148 Regolamento (CE) 1069/2009 Regolamento (CE) 737/1990 D. Lgs 6 novembre 2007, n. 193 Piano Dipartimentale Integrato anno corrente Intesa 8 luglio 2010 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente linee guida per l applicazione del Reg. (CE) 854/2002 e del Reg (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi (S.O. alla GURI n. 175 del ) recepite con DGR n. 410 del 21/04/2011. Linee guida CEFAS per la classificazione delle aree di raccolta dei molluschi bivalvi (Microbiological Monitoring of Bivalve Mollusc Harvesting Areas. Guide to Good Practice: technical application. Issue: 05 giugno 2014) Sorveglianza sanitaria area di produzione e raccolta di molluschi bivalvi - Documento prodotto dal Centro di Referenza Nazionale per il controllo microbiologico e chimico dei Molluschi bivalvi vivi (Ce.Re.M.) 01 luglio

4 Autorità competente Ai fini dell'applicazione dei Reg.(CE) N. 852/2004, 853/2004, 854/2004, 882/2004 e loro successive modifiche ed integrazioni, l Autorità competente è rappresentata, ai sensi dell'art. 3 del Dlgs 193/2008, dall Azienda Unità Sanitaria Locale con delega formalmente assegnata ai Direttori delle SC Sicurezza alimentare e Sanità animale, giuste la DDG n 471 del 24/5/2012 e la DDG n. 363 del 07/05/ OBIETTIVI Il presente documento si prefigge di individuare e descrivere le procedure operative per il monitoraggio e il controllo di filiera della molluschicoltura ai sensi dei Regolamenti (CE) N. 854/2004 e 882/2004. A tale scopo è stato costituito un apposito gruppo di lavoro che viene riunito periodicamente o in funzione di esigenze contingenti; nel mese di dicembre il gruppo si riunisce per la verifica annuale del Piano e per la programmazione dell anno successivo; nell occasione IZS e ARPAL presentano i dati aggregati per l anno di riferimento. Il gruppo tecnico, coordinato dal Direttore della S.C. Sicurezza alimentare, è costituito da personale del Dipartimento di Prevenzione dell'azienda USL 5 SPEZZINO (S.S. Settore Pesca, MBV e Produzioni primarie di origine animale e S.C. Sanità animale), della Sezione Locale dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) del Liguria, Piemonte e Valle d'aosta e del Dipartimento provinciale dell Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Liguria (ARPAL). In casi specifici può essere richiesta la partecipazione di funzionari dei Dipartimenti Salute e Servizi sociali (Ufficio Veterinaria) e Agricoltura (Ufficio Produzioni agroalimentari) della regione Liguria, della Capitaneria di Porto della Spezia, delle principali organizzazioni degli Operatori del settore alimentare e di esperti del mondo scientifico. Il Piano di Monitoraggio e Sorveglianza Sanitaria sulla produzione, depurazione, commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi (MBV) è stato elaborato seguendo i criteri indicati 4

5 nelle Linee guida sui molluschi bivalvi vivi e nei regolamenti comunitari in materia di sicurezza alimentare al fine di tutelare la salute pubblica. I controlli ufficiali individuati lungo la filiera della molluschicoltura hanno pertanto lo scopo di verificare la conformità alle normative con l obbiettivo di: a) prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani, siano essi rischi diretti o veicolati dall ambiente; b) garantire pratiche commerciali leali per gli alimenti e tutelare gli interessi dei consumatori e la loro informazione. Per quanto non espressamente indicato nel presente Piano occorre fare riferimento ai requisiti e procedure contenuti nella normativa comunitaria e nazionale di settore e alle Linee guida CSR del 8 luglio 2010 recepite con DGR n. 410 del 21/04/2011. La regione Liguria con delibera n del Riclassificazione delle acque del golfo della Spezia per l'attività di molluschicoltura e ostricoltura in applicazione del Reg. (CE) 854/2004 ha definito le modalità con cui procedere alla riclassificazione periodica delle zone di produzione. 3. CARATTERISTICHE GENERALI DELL AREA L'allevamento dei mitili nel Golfo della Spezia risale al 1887 e costituisce un solido e tradizionale elemento dell'economia locale. Tale attività, unica in Regione Liguria, è basata su un'unica società cooperativa costituita da circa novanta soci titolari (produttori primari) che coinvolge altre cooperative di servizio e di commercializzazione e alcuni dipendenti. L'allevamento si effettua su aree marine in concessione demaniale su una superficie di metri quadrati e con una produzione di circa quintali di prodotto annuo. Il golfo ha caratteristiche peculiari in quanto racchiude al suo interno numerose attività antropiche e industriali (cantieristica navale attività industriali) che convivono con gli allevamenti di mitili. I MBV, organismi filtratori in grado di concentrare molti elementi inquinanti sia biologici sia chimici, costituiscono un alimento ad alto rischio igienico-sanitario anche in considerazione di una diffusa abitudine alimentare che ne prevede il consumo poco cotti, se non addirittura crudi. Dal maggio 2014 è ufficialmente iniziata la commercializzazione delle Ostriche provenienti dalle aree classificate della zona Diga Levante Interna. 5

6 Le Zone destinate alla produzione dei MBV sono situate nelle aree marine individuate dalla DGR n del 5 luglio 1996, meglio specificate ai fini del Piano come segue: ZONE SUPERFICIE TOTALE (mq) Baia di Portovenere Baia isola Palmaria Diga foranea interna levante Diga foranea interna ponente Diga foranea interna centro Diga foranea esterna Levante Diga foranea esterna Ponente Le Zone sono classificate di tipo B dalla DGR n. 485 del 18/3/1999 con obbligo di depurazione e/o stabulazione dei MBV ivi allevati e raccolti. Con DGR 2464 del 11/9/2009 sono stati riconosciuti e classificati (Zona B) due banchi naturali di tartufi nelle aree Terrizzo a ridosso dell isola Palmaria e Olivo lungo il canale di Portovenere ricompresi nel piano di monitoraggio effettuato da ARPAL sulle zone di produzione. ZONE SUPERFICIE TOTALE (mq) Palmaria (Terrizzo) Portovenere (Olivo) In alcune aree già utilizzate per la mitilicoltura sono stati impiantati vivai per l allevamento delle ostriche. Con DGR n. 961 del è stata classificata come zona B la nuova area di allevamento all interno di una Zona di produzione (Diga foranea interna levante) già classificata per mitili. Alcuni mitilicoltori acquistano MBV sia depurati che non depurati, sia di provenienza nazionale ( mitili dal mar Adriatico) che comunitaria (ostriche e mitili dalla Spagna), per la reimmersione nelle zone di produzione e per la successiva depurazione e commercializzazione. L anagrafe delle aziende di molluschicoltura, prevista dal D.Lgs. 148/2008 è implementata dalla S.C. Sanità animale; in BDN attualmente sono state registrate e autorizzate della Regione Liguria tutte le imprese di allevamento. 6

7 La Cooperativa Mitilicoltori Associati, in qualità di responsabile delle aziende di acquacoltura, gestisce i Piani di Sorveglianza ai sensi del D.Lgs.148/2008 nelle 7 aree in cui sono suddivisi gli impianti esistenti. 4. FONTI DI CONTAMINAZIONI INDIVIDUATE Le fonti inquinanti nella zona sono state identificate nella relazione ICRAM redatta nell ambito del progetto di bonifica del golfo della Spezia (BoI-Pr-Li-P-02.16) (Allegato 1).. Informazioni aggiornate relative alle potenziali fonti di inquinamento sono state acquisite con i due pareri ARPAL del 23/2/11 (prot. 6214) e del 16/12/11 (prot ) nell ambito della classificazione della Zona Diga foranea interna nuova ; altri dati potrebbero essere resi disponibili dagli altri Enti competenti (Comuni, Provincia, Capitaneria di Porto, Autorità portuale, Corpo Forestale dello Stato, ecc.). In fase di riclassificazione delle Zone di produzione (DGR 1701 del ) si procederà all aggiornamento delle fonti inquinanti che verranno sottoposte a valutazione come previsto dalle Linee guida CEFAS per la classificazione delle aree di raccolta dei molluschi bivalvi (Microbiological Monitoring of Bivalve Mollusc Harvesting Areas. Guide to Good Practice: technical application. Issue: 05 june 2014) e Linee guida Sorveglianza sanitaria area di produzione e raccolta di molluschi bivalvi - del Centro di Referenza Nazionale per il controllo microbiologico e chimico dei Molluschi bivalvi vivi (Ce.Re.M.). 01 luglio SORVEGLIANZA SANITARIA E MONITORAGGIO ZONE DI PRODUZIONE Il piano viene attuato mediante: prelievo a mare e controllo analitico di campioni di molluschi bivalvi prelievo delle acque per il controllo della popolazione fitoplanctonica rilevazione dei parametri chimico-fisici delle acque di allevamento Il sistema di monitoraggio e sorveglianza sugli specchi acquei adibiti all allevamento di molluschi si basa sulla costante attività di monitoraggio dei rischi di carattere microbiologico, chimico, biotossicologico e virologico correlati a tale matrice alimentare. 7

8 In estrema sintesi il piano di sorveglianza a mare prevede, a scadenze prefissate, il prelievo di molluschi per le indagini di laboratorio, la misurazione di parametri chimico-fisici delle acque c/o le stazioni di monitoraggio e la verifica della popolazione fitoplanctonica. Ai sensi del Reg. CE 854/2004 se i risultati del campionamento indicano che i requisiti sanitari previsti non sono rispettati o che potrebbe esservi un rischio per la salute umana, la raccolta dei molluschi viene sospesa e la zona di produzione chiusa. Al momento tutte le zone marine dedicate alla molluschicoltura sono classificate come acque di tipo B (max 4600 Escherichia coli /100 g di polpa e liquido intervalvare nel 90% dei campioni e max /g nel restante 10%) con conseguente vincolo della depurazione/stabulazione/trasformazione per i molluschi ivi allevati e raccolti. Attualmente non esistono zone di stabulazione classificate ; i molluschi allevati vengono depurati e confezionati tramite il Centro di Depurazione e Spedizione MBV di Santa Teresa (Lerici) riconosciuto con Approval Number : IT 11 CSM CE. Nel corso del 2011 e del 2013 lo stabilimento è stato sottoposto a importanti modifiche strutturali che hanno portato alla sostituzione del precedente sistema di depurazione (aperto) in vasche con un nuovo verticale a bins (a ciclo chiuso) con il quale è diventato possibile tenere sotto controllo i principali parametri di funzionamento dell impianto rendendo più efficace il processo di depurazione. 5.1 LABORATORI UFFICIALI ARPAL Dipartimento Provinciale della Spezia provvede a prelievo campioni di molluschi e acque nelle stazioni di monitoraggio misurazioni chimico-fisiche dirette dell acqua nelle stazioni di monitoraggio determinazioni analitiche di tipo microbiologico e chimico dei MBV (Mitili) di produzione primaria /allevamento controllo quali-quantitativo della popolazione fitoplanctonica controlli microbiologici sulle acque di mare pre e post trattamento con raggi UV-C controlli sulle acque di scarico dello stabilimento. IZS Sezione della Spezia provvede a determinazioni analitiche di tipo microbiologico dei MBV (Ostriche e tartufi ) di produzione primaria /allevamento 8

9 determinazioni analitiche qualità biotossicologica ( laboratorio chimico di Genova) e virologica dei molluschi produzione primaria /allevamento determinazioni analitiche qualità microbiologica, chimica e biotossicologica dei campioni di molluschi già depurati prelevati nelle fasi di spedizione e successiva commercializzazione. 5.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO Con tale termine s'identifica una zona di campionamento ritenuta omogenea sotto il profilo delle intrinseche caratteristiche ambientali. Nello specifico, in base alla conoscenza delle fonti contaminanti individuate, delle caratteristiche idrodinamiche e correntometriche del golfo spezzino nonché dell esperienze specifiche fino ad oggi maturate, sono state individuate le seguenti stazioni: - baia di Portovenere - Mitili - baia Isola Palmaria - Mitili - diga foranea ponente interno - Mitili - diga foranea centro interno - Mitili - diga foranea levante interno Mitili e Ostriche - diga foranea esterna levante Mitili - diga foranea esterna ponente - Mitili - baia Portovenere (loc. Olivo) Tartufi - baia Isola Palmaria (loc. Terrizzo) Tartufi - All interno della stazione di monitoraggio il prelievo dei molluschi e la misurazione dei parametri chimico-fisici delle acque viene effettuata in un unico punto (escludendo campionamenti in pool) che dal 01 gennaio 2015 viene riportato, completo delle coordinate geografiche, integralmente sulle schede di prelievo (All.3 e 3 bis) direttamente sul sistema SINVSA come previsto dalla nota Ministero della Salute n del Sulla base delle esperienze maturate nel settore e delle conoscenze specifiche attualmente sono stati individuati i punti di prelievo di ciascuna stazione di monitoraggio come segue: ZONA IDENTIFICAZIONE COORDINATE GEOGRAFICHE 9

10 Baia di Portovenere PORT 1 Lat N Long E Baia isola Palmaria PALM 3 Lat N Long E Diga foranea ponente interno DFPI 5 Lat N Long E Diga foranea centro interno DFCI 6 Lat N Long E Diga foranea levante interno Diga foranea esterna levante Diga foranea esterna ponente DFLI 7 Lat N Long E DFLE 8 Lat N Long E DFPE 9 Lat N Long E A seguito delle risultanze dell indagine sanitaria da condurre ai fini della riclassificazione entro il i punti di campionamento verranno riesaminati ed eventualmente aggiornati in modo da garantirne l affidabilità e la significatività per l attività di monitoraggio. STAZIONI TARTUFI IDENTIFICAZIONE COORDINATE GEOGRAFICHE Baia di Portovenere (Loc. Olivo-Punta Seco) punto di prelievo n 10 Lat N Long E Baia isola Palmaria (Loc. Terrizzo) punti di prelievo n 11 Lat N Long E Poiché si tratta di banchi naturali, soggetti ad eventuali spostamenti, viene definita, sempre all interno delle aree classificate, una tolleranza di metri 100 del punto di campionamento (centroide); in caso di spostamenti superiori si provvederà a ridefinire il punto con nuove coordinate. 5.3 MODALITÀ DI CAMPIONAMENTO Il campionamento per il controllo ufficiale viene eseguito da personale del Dipartimento ARPAL della Spezia. L Autorità competente, al fine di ottimizzare delle risorse e migliorare l efficienza del Piano, potrà avvalersi del supporto logistico degli Operatori del settore alimentare, senza delega di controllo ufficiale. 10

11 Per ciascuna stazione di monitoraggio il prelievo dei mitili è effettuato nei punti di prelievo prefissati a tre livelli di profondità e precisamente sul fondo, a metà e a 50 cm dalla superficie; per le ostriche il prelievo viene fatto dalle lanterne di allevamento. I diversi campioni sono mescolati fra loro per formare il campione saggio, costituito da almeno 10 individui per ciascun parametro richiesto in modo da fornire al laboratorio da 75 a 100 g di polpa, per ciascuna prova (in genere campionando 2-4 kg di prodotto si è sicuri di prelevare la quantità sufficiente a tutti tipi di prove). Il campione così costituito, non appena ultimata l attività di prelievo, verrà trasferito al laboratorio ARPAL mediante cassetta coibentata alla temperatura di 5 C ± 3 C ed analizzato entro 24 ore dal campionamento (ISO :2003). La rilevazione dei parametri chimico-fisici delle acque avverrà in loco mediante sonda multiparametrica gestita da PC portatile. Il prelievo dell'acqua per il controllo quali - quantitativo delle popolazioni fitoplanctoniche, con particolare riguardo all'identificazione delle specie tossiche o potenzialmente tossiche, sarà effettuato con apposito retino a maglie del diametro di 20 m, mediante una pescata verticale dal fondo alla superficie. La quantità di acqua filtrata viene calcolata tenendo conto del diametro dell'imboccatura del retino e dell'altezza della colonna d'acqua. La ricerca delle biotossine algali è effettuata su campioni di mitili prelevati in tutte le stazioni di monitoraggio. Le operazioni di prelevamento campioni, misurazioni chimico-fisiche in campo ed eventuali altri adempimenti necessari sono effettuate e verbalizzate a cura del Dipartimento Provinciale ARPAL. Gli esami virologici sono eseguiti da IZS sui campioni prelevati da ARPAL. I laboratori ARPAL, IZS ed eventualmente il Centro Ricerche Marine di Cesenatico per le rispettive competenze provvedono alle ricerche biotossicologiche e chimiche. Come previsto dalla nota Ministero della Salute n del a partire dalla fine del 2014 Arpal e IZS hanno provveduto all inserimento nel sistema informativo SINVSA dei dati relativi alla gestione delle attività di campionamento svolte nell anno 2014, nonché degli esiti relativi agli accertamenti eseguiti sui campioni prelevati per quanto di competenza (Escherichia coli, Salmonella spp., fitoplancton potenzialmente tossico, radionuclidi, metalli, PCDD/F, PCDD/F + PCB dioss. Simili, PCB non dioss. simili, benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(a)fluorantene, crisene e sommatoria IPA); in particolare da gennaio 2015 si è passati all uso del format dei verbali di campionamento ((All.3 e 3 bis) generati dal sistema SINVSA e conforme alle richieste dati dell Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per le attività di prelievo e per l accettazione del campione da parte del laboratorio. Dopo il conferimento al laboratorio il 11

12 campione viene accompagnato dalla scheda verbale per garantire la successiva associazione tra gli esiti e i dati del campionamento inseriti nel sistema SINVSA. I dati degli esiti degli accertamenti effettuati sui campioni prelevati vengono resi disponibili attraverso la cooperazione applicativa tra il SINVSA e il sistema informativo dei laboratori Arpal e IZS. 5.4 PARAMETRI ANALITICI Sui campioni di mitili prelevati a mare si procede, secondo metodiche analitiche previste dalle normative vigenti, alla rilevazione dei seguenti parametri Qualità Microbiologica Qualità Qualità Qualità Altri Qualità Reg. 854/2004 Biotossicologica Chimica** Virologica Contam. ** Ambientale** Reg. 2073/2005 Reg. 854/2004 Reg. 1881/2006 *** Reg 1881/2006 D.lgs 152/2006 Reg, 733/2008 Reg 737/1990 Reg. 835/2011 Reg.1259/2011 Reg.488/2014 E. Coli ** Mitili Biotossine Pb HAV Diossine Ag, As, Cr Cu, *** Ostriche liposolubili :*** Cd Norovirus (PCDD/PCDF) Hg, Ni, Zn, Tartufi Ac.okadaico Hg*** PCB-DL e non DL Pb, Cd Dinophysitossine IPA Nuclidi radioattivi ph Salmonella spp ** Mitili *** Ostriche Tartufi Yessotossine Pectentossine Azaspiracidi Biotossine PSP*** (Benzo(a)pirene (PCDD/PCDF) PDDD/F+PCB D-like PCB no D-like Nuclidi radioattivi Ossigeno disciolto. Salinità. Temperatura Conducibilità. Potenziale redox Idrocarburi di Vibrio cholerae 01*** V.parahaemoliticus*** produttore tossine Biotossine ASP*** Fitoplancton (*) ** Cd Hg IPA (Benzo(a)pirene) origine petrolifera. Sostanze organoalogenat.e 12

13 (*)Alexandrium spp., Azadinium spp., Dinophysis spp., Gonyaulax grindleyi, Gonyaulax spinifera, Lingulodinium polyedrum, Ostreopsis spp, Pseudo-nitzschia spp, Prorocentrum lima. (**) accertamenti effettuati da ARPAL (***) accertamenti effettuati da IZS La ricerca di Salmonella spp, HAV e Norovirus viene svolta con funzioni di monitoraggio epidemiologico; il suo riscontro analitico viene segnalata alla Cooperativa Mitilicoltori Associati per eventuali provvedimenti da adottarsi in autocontrollo ai sensi art.5 del Reg. (CE) 852/2004. Monitoraggio virus Epatite A e Norovirus. Viene confermato il Piano di monitoraggio per HAV e Norovirus (riportato in allegato n. 2) FREQUENZE DI CAMPIONAMENTO In funzione alle condizioni climatiche, delle caratteristiche fisiologiche dei MBV oggetto di controllo, delle specifiche esperienze maturate e dell andamento temporale del ciclo produttivo, campionamenti e controlli, compatibilmente con le condizioni meteo-marine, vengono articolati come segue. La tabella ricomprende anche i campionamenti eseguiti su mitili nel Centro di Depurazione/Spedizione. Periodo primavera-estate (1 maggio - 30 settembre) Livello Verifica qualità microbiologica Verifica qualità biotossicologica Verifica qualità virologica Verifica qualità chimica Zone di produzione (ARPAL) Centro Depurazione e Spedizione (ASL) mensile quindicinale mensile Semestrale (#) quindicinale / / / Periodo invernale (1 ottobre 30 aprile) 13

14 Livello Zone di produzione (ARPAL) Verifica qualità microbiologica Mensile Verifica Verifica qualità Verifica qualità qualità biotossicologica virologica chimica mensile mensile Semestrale (#) Centro Depurazione e Spedizione (ASL) quindicinale / / Indicazioni del Piano Dipartimentale Integrato (#) Gli accertamenti relativi a contaminanti quali Diossina, Pcb, e quelli sulla qualità ambientale ai sensi del D.Lgs 152/2006 hanno carattere annuale; quelli relativi ai nuclidi radioattivi semestrale. Per quanto riguarda il campionamento Ostriche si osservano le frequenze sotto riportate. Livello Verifica qualità microbiologica Verifica qualità biotossicologica Verifica qualità virologica Verifica qualità chimica Zone di produzione (ASL) mensile vedi mitili (*) mensile (HAV e Norovirus) annuale Centro Depurazione e Spedizione (ASL) Mensile / / Indicazioni del Piano Dipartimentale Integrato 14

15 (*) Come indicato dalle Linee guida intesa CSR nel settore dei molluschi bivalvi (S.O. alla GURI n. 175 del ) recepite con DGR n. 410 del 21/04/2011 per la ricerca di biotossine algali viene utilizzato il mitile della stessa zona di produzione in quanto risulta maggiormente sensibile rispetto all ostrica. Per quanto concerne le zone (banchi naturali) di raccolta tartufi ( Venus verrucosa ) sono stati individuati da ARPAL due punti di prelievo centrali alle zone riconosciute; il monitoraggio dei banchi naturali viene eseguito, compatibilmente con la disponibilità di prodotto nelle diverse zone, con verifiche microbiologiche mensili (accertamenti effettuati da IZS) e 1 chimica completa annuale (effettuata da ARPAL), con esclusione della ricerca radionuclidi, per i quali, visti gli esiti costantemente favorevoli, si è concordato di ritenere validi i dati del monitoraggio dei mitili delle zone limitrofe. Nel periodo 01 giugno - 31 luglio, in cui è vietata la pesca del tartufo ( D.M. 22 dicembre 2000), l attività di monitoraggio viene sospesa. 5.6 DECISIONI SUCCESSIVE AL MONITORAGGIO I laboratori ARPAL e IZS trasmettono tempestivamente i rapporti analitici alla S.C. Sicurezza Alimentare. Se i risultati dei controlli nelle zone di produzione indicano che i requisiti non sono rispettati l Autorità Competente, individuata nel Direttore della SC Sicurezza Alimentare o del Direttore del Dipartimento di Prevenzione, adotta i provvedimenti a salvaguardia della salute collettiva secondo protocollo operativo di seguito riportato. I provvedimenti vengono adottati con prescrizione ai sensi dell art. 54 del Reg. CE 882/2004 e/o Ordinanza ai sensi della L.R. 05/04/95 n. 21 e modalità operative di cui alla DGR 547/2008 e DGR 1391/2011. NON CONFORMITÀ PROVVEDIMENTI COMPETENZA AC PROVVEDIMENTI COMPETENZA OSA DESTINAZIONE MBV RITIRATI DAL MERCATO E.coli > Chiusura zona produzione e sospensione raccolta e notifica del provvedimento alla Regione - Notifica del provvedimento all OSA - In alternativa destinazione alla Ritiro/richiamo dei lotti di MBV commercializzati dalla data di campionamento e altre misure ai sensi dell art.7 del Reg. (CE) 2073/05. Reimmissione in mare sotto controllo (MB vivi e vitali) Eliminazione ai sensi del Reg. CE 1069/2009 (se morti) 15

16 trasformazione in stabilimento riconosciuto - Riapertura dopo un esito analitico conforme - Attivazione sistema di allerta - Declassificazione temporanea della zona nel caso di esiti analitici non conformi che superino il 90% dei campioni effettuati - Valutazione fonti inquinanti - Ripetizione campione - Notifica OSA - Chiusura della zona e sospensione Ritiro/richiamo dei lotti di Presenza cautelativa della della raccolta solo MBV commercializzati dalla Vibrio cholerae e V. in caso di dimostrata presenza del data di campionamento in paraemol. gene che codifica per la produzione caso di dimostrata presenza Eliminazione ai sensi del Reg. di tossina di Vibrio cholerae e del gene che codifica per la CE 1069/2009 Vibrio parahaemolyticus. produzione di tossina di - Attivazione del sistema di allerta Vibrio cholerae e Vibrio solo in caso di dimostrata presenza del gene che codifica per la produzione di tossina di Vibrio cholerae e Vibrio Presenza - Valutazione fonti inquinanti - Trattandosi di zona B, Salmonella spp. Ripetizione campione valutazione e decisioni OSA Presenza HAV - Notifica OSA (CDM/CSM) nell ambito - Norovirus del piano di autocontrollo - Chiusura zona produzione e Biotossine algali oltre i limiti previsti Reg.(CE) n,853/04 e s.m.i. sospensione raccolta e notifica del provvedimento alla Regione - Riapertura dopo 2 esiti favorevoli a distanza di almeno 48 h - Attivazione sistema di allerta Ritiro/richiamo dei lotti di MBV commercializzati dalla data di campionamento Reimmissione in mare sotto controllo (MB vivi e vitali) Eliminazione ai sensi del Reg. CE 1069/2009 (se morti) - Valutazione fonti inquinanti - Contaminanti chimici oltre i limiti Chiusura zona produzione e sospensione raccolta e notifica del provvedimento alla Regione Ritiro/richiamo lotti di MBV commercializzati dalla data del campionamento Eliminazione ai sensi del Reg. CE 1069/

17 Aumento plancton tossico Parametri D.lgs 152/ Avvio di un piano di campionamento, in regime di sorveglianza in allevamenti contigui, banchi naturali della stessa zona o zone contermini della stessa specie e in altre di interesse commerciale - Riapertura dopo 1 esito analitico conforme -Notifica del provvedimento a OSA - Attivazione sistema di allerta - Intensificazione controlli - Comunicazione OSA - Valutazione rischio - Comunicazione OSA Valutazione in autocontrollo / Valutazione in autocontrollo / Le decisioni conseguenti al riscontro di non conformità analitiche sui mitili si applicano anche a tartufi (banchi naturali) e ostriche. Gli esiti dei campionamenti microbiologici successivi al verificarsi di non conformità microbiologiche contingenti o eseguiti per ricercare e valutare la causa di non conformità isolate o ancora ottenuti nel corso di piani o progetti di ricerca scientifici non possono essere presi in considerazione in fase di riclassificazione delle acque. A tal fine dovranno essere aggregati i soli dati provenienti dall attività di monitoraggio ufficiale, in quanto solo i campionamenti eseguiti nei Punti di prelievo prestabiliti e con le modalità e criteri individuati nelle Linee guida CSR recepite con DGR n. 410 del 21/04/2011 sono in grado di garantire la rappresentatività statistica dei dati ottenuti. La verifica del rispetto delle ordinanze restrittive nelle zone di produzione è delegato alla Capitaneria di Porto della Spezia a cui viene trasmessa copia dei provvedimenti. In base agli esiti degli accertamenti analitici condotti nel corso dei controlli routinari vengono adottate conseguenti misure di salvaguardia. Il riscontro di Vibrio cholerae sierogruppo 01 o di Vibrio cholerae non 01 o di Vibrio parahaemolyticus con dimostrata presenza del gene che codifica per la produzione di tossina, 17

18 comporta da parte della Autorità Competente, individuata nel Direttore della SC Sicurezza Alimentare o del Direttore del Dipartimento di Prevenzione, l adozione di ordinanza di sospensione cautelativa della raccolta nella zona di produzione interessata ai sensi dell art.54 del Reg. (CE) 882/2004 e/o della L.R. 05/04/95 n. 21. Nei casi di non conformità ai parametri di legge che compromettono la sicurezza alimentare dei prodotti commercializzati vengono attivate le procedura di notifica d allerta per il ritiro/richiamo dal mercato del lotto non conforme con contestuali verifiche sul processo produttivo e se del caso con chiusura delle zone di produzione. Nel caso di non conformità per biotossine algali il divieto di raccolta viene revocato dopo due esiti negativi dei campioni successivi prelevati a distanza non inferiore alle quarantotto ore. Nel caso in cui i controlli sulla radioattività prefigurino situazioni di rischio sanitario con superamento dei limiti fissati dalla normativa europea in materia si dispone l immediata sospensione della raccolta dei molluschi fino a completo ristabilimento delle condizioni originarie. Le decisioni adottate dalla A.C. a seguito di non conformità rilevate sui campioni prelevati vengono inserite nella maschera web di gestione delle non conformità messa a disposizione dal Sistema Informativo SINVSA su cui verranno registrati i provvedimenti di declassamento o di chiusura temporanea delle aree classificate. I provvedimenti saranno registrati anche nell anagrafe delle aree classificate come classificazione temporanea. 6. CONTROLLO UFFICIALE E SORVEGLIANZA SUL CENTRO DI DEPURAZIONE/SPEDIZIONE MBV CONTROLLO UFFICIALE SULLA FILIERA DI COMMERCIALIZZAZIONE 6.1 PARAMETRI ANALITICI E FREQUENZE DI CAMPIONAMENTO Nel Centro di Spedizione MBV e in fase di commercializzazione il campionamento per esami microbiologici viene eseguito da personale ispettivo della ASL 5 su MBV in fase di commercializzazione (depurati e confezionati) con prelievo di 2 aliquote formate ognuna da cinque 18

19 unità campionarie secondo la normativa vigente (Reg. CE 2073/2005) e con avviso di inizio analisi ai sensi dell art. 223 delle norme di attuazione del C.P.P. approvato con D.Lgs. 271 del 28/7/1989. (Per i parametri microbiologici, chimici e biotossicologici si fa riferimento ai Reg. (CE) 853/2004, 2073/2005, 1881/2006 e s.m.i.). Vengono ricercati Parametri microbiologici e virologici E. coli Salmonella spp. Vibrio cholerae O1 e non O1 e Vibrio parahamolyticus produttori di tossine HAV/Norovirus Parametri chimici Piombo Cadmio Mercurio IPA Il piano di campionamento, comprensivo di normativa di riferimento, parametri e frequenze, è inserito nella tabella di cui ai paragrafi 5.4 e 5.5; le determinazioni analitiche vengono effettuate da IZS anche per i parametri chimici. 6.2 CONTROLLO UFFICIALE SU CDM/CSM I MBV vengono conferiti dai produttori direttamente al Centro Depurazione e Spedizione riconosciuto IT CDM/CDS 11 CE località S.Teresa di Lerici (SP) gestito dalla Cooperativa Mitilicoltori Associati. 19

20 La depurazione avviene in vasche verticali (BINS) alimentate con acqua di mare pulita filtrata e trattata con UVC /ozono in un sistema a circuito chiuso con procedure illustrate nel piano di autocontrollo aziendale. Il sistema di controllo ufficiale dello stabilimento di depurazione/spedizione comprende: identificazione e classificazione del rischio sistemi di verifica frequenza del controllo programma di campionamento dei mitili prescrizioni eventuali e fa riferimento al Piano di Controllo Ufficiale della S.C. Sicurezza alimentare inserito nel Piano Dipartimentale Integrato (PDI) dell anno di riferimento. Sulla base della valutazione dei parametri indicati dal Ministero della Salute con specifiche Linee guida per il controllo ufficiale emanate a suo tempo lo stabilimento è stato classificato a rischio medio. La frequenza dei controlli ufficiale (Reg. CE 854/2004) eseguito dal veterinario responsabile dell impianto rielaborata a livello locale anche sulla base del programma analitico risulta essere la seguente Requisiti strutturali HACCP Prerequisiti/ procedure Identificazione (origine/con fez./etich. del prodotto Igiene lavorazione e personale Prodotti finiti Conservazione Sottoprodotti Audit Semestrale Semestrale Mensile quindicinale quindicinale quindicinale annuale annuale Le non conformità rilevate vengono gestite ai sensi dell art. 54 del Reg. CE 882/2004 con le modalità previste nel piano triennale di controllo ufficiale proprio della S.C. Sicurezza Alimentare. Nello stabilimento di Depurazione/Spedizione MBV, vengono eseguiti da ARPAL controlli con frequenza trimestrale allo scopo di verificare la funzionalità dell impianto di depurazione (acque pre e post trattamento con UVC/ozonizzazione). Vengono ricercati: Escherichia coli, Enterococchi e Salmonella spp., solidi sospesi totali, ph, azoto ammoniacale, saggio di tossicità con V.fischeri.. Con frequenza semestrale ARPAL provvede alle verifiche sulla conformità dei parametri delle acque di scarico dello stabilimento. 20

21 6.3 CONTROLLO UFFICIALE NELLE FASI DI COMMERCIALIZZAZIONE In questa fase sono controllate, con le modalità e frequenze indicate nel Piano Dipartimentale Integrato, le condizioni igienico sanitarie dei MBV, sia locali che di altra origine e provenienza, lungo l intera filiera di commercializzazione e somministrazione (depositi all'ingrosso, trasporto, GDO, rivenditori al minuto, ristorazione, vendita su aree pubbliche, ecc). 7. DRAGAGGIO DEL GOLFO DELLA SPEZIA I rischi correlati con le operazioni di dragaggio del golfo sono stati gestiti, fin dall inizio delle attività, con specifici piani di monitoraggio approntati da Autorità Portuale, ICCRAM, ARPAL e Dipartimento di Prevenzione della ASL 5. Nella riunione per il coordinamento, tenutasi il presso la sede ISPRA di Roma tra ISS, ISPRA, ARPAL e ASL, sono stati adottati aggiornamenti dello Schema attuativo, riguardanti soprattutto le attività di ARPAL e ISPRA. Lo schema attuativo non prevede attività di monitoraggio pre operam e post operam, in quanto verranno utilizzati a riferimento tutti i dati acquisiti nell ambito dei precedenti piani di monitoraggio; su tutte le diverse fasi verrà mantenuto il controllo della qualità ambientale da parte di ARPAL, cui spetta anche il compito di supervisione in campo e del controllo sulla correttezza delle operazioni di escavo. Le analisi dei biomarkers e di bioaccumulo nei pesci, le analisi microbiologiche e le prove di bioaccumulo nei mitili, valutati i risultati dei precedenti programmi, non sono stati inseriti nell attuale schema attuativo; per quanto riguarda le prove di bioaccumulo e analisi microbiologiche verranno utilizzati i risultati delle analisi eseguite nell ambito del Piano di sorveglianza ASL/ARPAL/IZS. Le indagini sul comparto biotico potranno essere nuovamente introdotte, su indicazioni del tavolo di coordinamento, qualora le attività di bonifica/dragaggio previste nelle diverse aree fossero tali da richiedere specifici ed approfonditi controlli. 8. ATTIVAZIONE DEL PIANO DI SORVEGLIANZA IGIENICO-SANITARIA IN ATTUAZIONE AL D.LGS. N. 148 /2008 IN MATERIA DI MOLLUSCHICOLTURA 21

22 In ottemperanza a quando disposto dal D. lgs n. 148/2008 si proseguirà il monitoraggio per le patologie dei molluschi bivalvi secondo le seguenti modalità: ricerca degli agenti eziologici inclusi nella lista OIE e nel Dlgs 148/2008. valutazione del rischio per il materiale oggetto di reimmersione ed acquistato all estero o da altre zone nazionali mortalità anomale Vengono prese in considerazione tutte le zone di produzione: diga foranea interna (levante, centro e ponente) ed esterna (levante e ponente); Portovenere e Palmaria. Il controllo è esteso alle specie allevate: mitili ed ostriche. Le conoscenze acquisite in questi anni permettono di fissare la numerosità del campionamento di mitili, a n. 2 campioni per stazione, da effettuarsi nel periodo primaverile e autunnale. A tutela degli allevamenti di Ostrica concava (C. gigas),nei confronti di Ostreid Herpes 01 µvar, responsabile di importanti morie in Francia negli scorsi anni, in caso di introduzioni dall estero non scortate da certificazioni sanitarie attestanti l assenza del virus erpetico, verranno testati i soggetti vivi per la reimmersione ed anche per la depurazione prima della vendita. La tabella riportata in allegato rappresenta la programmazione del monitoraggio per il Gli esami saranno eseguiti presso il Laboratorio di Microbiologia Marina dell IZSPLV. I campionamenti saranno eseguiti da ARPAL nell ambito dei controlli previsti per il Piano di mitilicoltura per i mitili, mentre per le ostriche i prelievi saranno effettuati da ASL5 S.C.Sanità Animale. I campioni dovranno pervenire all IZSPLV corredati dall accompagnatoria standard (che si allega) ed i punti di prelievo dovranno essere sempre georeferenziati con il GPS. PROGRAMMA CAMPIONAMENTO MOLLUSCHI I semestre II semestre ENTE PRELEVATORE MATRICE G F M A M G L A S O N D ARPAL Mytilus sp. X (7) X (5) X (2) - Campioni: mitili (150 soggetti/campione), Ostriche (quantitativo massimo 150/campione: allevamento, banco naturale e centri depurazione), altri molluschi (30 soggetti/campione) - I soggetti raccolti possibilmente debbono essere di taglia commerciale - In caso di mortalità anomala inviare il campione accompagnato da verbale che specifichi che si tratta di mortalità Il programma di campionamento potrà subire variazione dei momenti di raccolta in funzione della temperatura dell acqua che, come previsto dal DGR 378 del 05/04/2013, deve essere superiore a 17 C 22

23 9. FLUSSI INFORMATIVI I dati relativi agli accertamenti analitici eseguiti dai Laboratori IZS e ARPAL verranno trasmessi, non appena disponibili per posta elettronica alla SC Sicurezza alimentare (Direttore SC e Responsabile SS Settore Pesca e MBV ) e al Direttore del Dipartimento di Prevenzione. La S.C. Sicurezza alimentare provvede alla trasmissione dei dati alla Cooperativa Mitilicoltori Associati e all adozione delle misure di salvaguardia e adempimenti previsti. Nel caso di riscontro di parametri non conformi e al fine della rapidità di adozione dei provvedimenti di salvaguardia, i Rapporti di prova, anche se parziali, dovranno essere trasmessi con la massima urgenza possibile, se del caso con preavviso telefonico. I dati per alimentare i flussi previsti dalla DGR 1702/2013 (dati produttivi annuali, estensione zone, ecc.) vengono richiesti ufficialmente dal responsabile della S.S. ai soggetti in grado di fornire gli aggiornamenti (Coop. Mitilicoltori, SC Sanità animale, ecc.). Nella tabella finale vengono riportati i riferimenti delle varie Strutture interessate alla realizzazione del Piano al fine di migliorare l efficacia dello scambio delle informazioni. 23

24 STRUTTURA REFERENTE Telefono Fax S.C. Sicurezza Alimentare ASL 5 Dr. Mino Orlandi (Segreteria /39) sicurezza.alimentare@asl5.liguria.it mino.orlandi@asl5.liguria.it Dipartimento Prevenzione ASL 5 Dr. Francesco Maddalo Segreteria dipartimento.prevenzione@asl5.ligur ia.it francesco.maddalo@asl5.liguria.it S.S. settore Pesca MBV e produzioni primarie di o.a. ASL 5 Dr. Francesco Iacona (Segreteria /39) francesco.iacona@asl5.liguria.it S.C. Sanità Animale ASL 5 Dr.ssa Elena Teneggi Dr. Stefano Lodovichetti /03/ sanita.animale@asl5.liguria.it elenamaria.teneggi@asl5.liguria.it stefano.lodovichetti@asl5.liguria.it IZS PLV Sezione La Spezia Dr. Carlo Ercolini Dr.ssa Laura Serracca carlo.ercolini@izsto.it laura.serracca@izsto.it laspezia@izsto.it Dott. Dipartimento ARPAL La Spezia Giancarlo Pasini Dr.ssa Nunzia /252 (Centr ) giancarlo.pasini@arpal.gov.it nunzia.melchiorre@arpal.gov.it Melchiorre CDM/CSM Lerici Dr. Mauro Rollandi cooperativa@mitilicoltori.it 24

25 ALLEGATO 1: Relazione ICRAM DATI AMBIENTALI E DATI IDRODINAMICI (ICRAM) Da un punto di vista geologico il golfo della Spezia rappresenta una depressione tettonica, originata da sistemi di faglie dirette di età pliocenica, allungata in direzione appenninica (NW-SE) e delimitata da strutture ad anticlinale che ne costituiscono i promontori occidentale ed orientale. Il settore orientale è interessato anche da fenomeni carsici, evidenziati sul terreno dall assenza di un reticolo idrografico superficiale. Unico drenaggio superficiale è rappresentato da brevi corsi d acqua, a carattere torrentizio e con regime fortemente stagionale (torrente Fossa Mastra, Rio Pagliari, Rio Canalone). Parte delle acque infiltrate fuoriescono da cavità carsiche (sorgente grotta Redarca in località Pugliola e sorgente grotta delle fate in località Ameglia); sono inoltre possibili fuoriuscite occulte verso la Piana del Magra ad Est e verso mare ad Ovest. All interno del sito perimetrato a terra sono inoltre presenti sorgenti termo-minerali, localizzate ai margini orientali del centro urbano della Spezia, nel settore compreso tra la località Stagnoni e Punta S. Bartolomeo. E stata inoltre accertata una miscelazione tra acque termali profonde ed acque sotterranee relativamente superficiali (solfato-clorurato/calciche e bicarbonato-calciche) nei depositi alluvionali della pianura degli Stagnoni. L area marina è caratterizzata da fondali poco profondi, con sedimentazione recente a tessitura fine che poggia su uno spessore sottile di sedimenti fini attribuibili ad una deposizione di ambiente lagunare; al di sotto si trovano sedimenti di origine continentale (ghiaie e sabbie in matrice fine) che poggiano invece su un substrato roccioso. Esternamente alla rada, la circolazione ha un carattere litoraneo, con correnti a direzione NW. Tale circolazione non sembra coinvolgere il Golfo della Spezia, che quindi sembra interessato da un idrodinamismo ridotto. I processi che regolano il ricambio delle acque al suo interno sono legati alla circolazione residua (dovuta all azione combinata del vento di brezza e dello scarico termico della centrale ENEL), che determina il trasporto dalle zone più interne verso le bocche della diga, ed a componenti attive in vicinanza delle bocche, che favoriscono il rimescolamento delle acque e gli scambi tra rada e mare aperto. 25

26 In tutta la Rada della Spezia è inoltre nota la presenza di diverse risorgenze naturali sottomarine, alcune delle quali, secondo informazioni raccolte sul posto, ubicate nelle seguenti località: Fiascherino (oltre Lerici), Fossa Mastra, Cadimare, Panigallia, tra Torre Scuola e la costa (oltre la diga foranea, lato Porto Venere). QUADRO AMBIENTALE Le acque del golfo risultano fortemente antropizzata; si possono identificare le seguenti aree e/o attività: nteressate da attività di carico e scarico (gasdotto, etc.); all esterno di essa) ed ittiocoltura (in località Le Grazie ). All interno della rada confluiscono numerosi scarichi di natura sia industriale che civile, concentrati prevalentemente nell area settentrionale, prevalentemente in corrispondenza del porto mercantile, della fascia centrale della città e della zona cantieristica. Risultano inoltre presenti alcuni scarichi nella Rada di Cadimare, adiacente la Darsena militare, e nella Rada delle Grazie. Tra gli scarichi fognari, il più rilevante per portata e carico inquinante risulta il Canale Lagora, collettore della parte settentrionale del centro città, che viene incanalato dalla diga della Darsena militare verso il centro della rada. Sono presenti, inoltre, numerosi torrenti e fossi che sversano in mare acque contenenti liquami e fognature non trattate. Tutte le attività che hanno insistito ed insistono sull area hanno determinato la contaminazione dei sedimenti dei fondali marini. I dati pregressi indicano, infatti, una contaminazione elevata e diffusa, dovuta prevalentemente a metalli pesanti, policlorobifenili, composti organostannici ed idrocarburi. All interno dell area marina perimetrata è possibile individuare aree con differenti caratteristiche e tipologia d uso. Sono infatti presenti aree portuali e/o industriali, in cui l attività antropica pregressa o attuale ha introdotto alterazioni all ambiente marino; ma sono anche presenti aree da tutelare, sia dal punto di vista ambientale che sanitario, poiché destinate all acquacoltura e/o alla pesca. 26

27 Stato di qualità dei sedimenti sulla base delle indagini pregresse La Rada della Spezia è stata oggetto, negli ultimi decenni, di numerose indagini ambientali, alcune delle quali hanno evidenziato una contaminazione dei sedimenti marini da parte di elementi in tracce (Pb, Cu, Cd, As), microinquinanti organici (PCB, TBT) ed idrocarburi. Queste indagini, avendo obiettivi diversi tra loro e non essendo finalizzati alla definizione della qualità dei sedimenti, forniscono informazioni puntuali e principalmente relative ai soli strati superficiali. Le aree indagate presentano situazioni di contaminazione diverse, in relazione alle diverse fonti di inquinamento ed alla distanza da esse, così da determinare situazioni di criticità differenti, alcune delle quali, come ad esempio nell area della ex Pertusola, elevatissime, dovute a concentrazioni preoccupanti di metalli pesanti, TBT ed Idrocarburi. Nelle aree del Canale di Accesso, del Molo Garibaldi, dei Cantieri Ferretti, del Molo Mirabello, la contaminazione si presenta in maniera abbastanza diffusa, e destano preoccupazione le concentrazioni estremamente elevate di alcuni parametri (metalli, PCB, TBT ed Idrocarburi). Nelle aree Molo Fornelli, Bacino Evoluzione e Porto Lotti la contaminazione risulta a carattere prevalentemente puntiforme, ma le concentrazioni determinate per alcuni parametri tra quelli già citati raggiungono livelli particolarmente elevati. Nell area di Molo Ravano, infine, la contaminazione è puntiforme e le concentrazioni raggiungono livelli solo lievemente critici. Stato di qualità delle acque Nella rada della Spezia confluiscono le acque di numerosi fossi e torrenti nei quali confluiscono anche reflui urbani. Il più rilevante per portata è il Canale Lagora, collettore di reflui urbani del settore settentrionale della città, che sfocia in mare nel tratto adiacente la diga meridionale della Darsena militare (In: Monitoraggio ambientale delle acque del golfo della Spezia ai sensi della L.502/30 art.3 c.2 anni 1994 e 1995, Relazione di Sintesi, Provincia e Comune della Spezia, 1995). Ci sono poi diversi scarichi industriali, depurati e non, originati essenzialmente da attività di cantieristica, produzione energetica, trasferimento e commercio di prodotti petroliferi e lavorazioni meccaniche (ARPAL, Procedimento per intervento di bonifica di interesse nazionale: sito di Pitelli 27

28 (SP), Conferenza dei servizi del 10/03/2004, Dati ambientali disponibili relativi all area compresa nel sito di bonifica di interesse nazionale Pitelli, 2004). Al fine di monitorare l impatto ambientale dell attività della centrale termoelettrica ENEL, considerato il superamento del parametro temperatura (tab. A legge 319/76) riscontrato a seguito dei controlli sullo scarico a mare delle acque di raffreddamento, sono state condotte ricerche in accordo tra ENEA/CREA ed ENEL, utili alla definizione dell idrologia della rada, allo studio degli indici di qualità delle acque, alla valutazione delle dinamiche di trasferimento delle specie chimiche tra sedimenti ed acqua, alla caratterizzazione delle componenti biologiche. Tali indagini, i cui risultati sono stati resi pubblici nel dicembre 1989, nel giugno 1990 e nel dicembre 1992, sono poi state seguite da una serie di attività tra il 1994 ed il 1996, articolate sulla base di un programma biennale di monitoraggio nell ambito di una convenzione tra Comune della Spezia ed ENEA, mirato ad integrare lo studio delle eventuali alterazioni permanenti dell ambiente marino già presentato dall ENEL con ulteriori accertamenti. Sono stati individuati, in particolare, due principali meccanismi responsabili del trasporto delle sostanze inquinanti dalle zone più interne della rada al mare aperto. Il primo è sostenuto da correnti oscillanti, connesse ad una sessa avente semilunghezza d onda di 8 km e periodo tipico di 70 minuti, e particolarmente intense in prossimità delle bocche (fino a 50 cm/s) che favoriscono il mescolamento delle acque interne alla diga foranea con quelle del mare aperto. Il secondo è, invece, alimentato da una circolazione residua ciclonica indotta da una ramificazione della corrente ligure-tirrenica che si incunea nella rada, determinando un movimento delle masse d acqua all interno della diga foranea, con un entrata dalla bocca di levante e l uscita verso il mare aperto, principalmente dalla bocca di ponente, contribuendo così al trasporto degli inquinanti fino alle bocche. I termini forzanti responsabili della circolazione residua interna alla diga foranea sono stati identificati nel vento di brezza e nello scarico di pompaggio della sessa. In conclusione il golfo de La Spezia è interessato da una situazione che determina un notevole ricambio delle acque della rada che avviene prevalentemente sulla bocca di ponente e ciò dipende: generale e favorita dal gradiente termico della centrale ENEL creando una corrente di densità nell area antistante lo scarico, mette in movimento l acqua nella parte più interna e profonda della rada; 28

29 crea un flusso d acqua in ingresso sul fondo ed uno uscente in superficie; Le acque della rada sono state oggetto di indagini effettuate in periodi diversi e mirate alla valutazione della loro qualità. Sulla base dei risultati ottenuti, relativamente ai valori dell indice trofico (TRIX), compresi tra 2,71 e 5,40, è emersa una buona qualità dei campioni d acqua analizzati, in corrispondenza delle differenti stazioni e delle profondità di prelievo. Solo in prossimità del molo Garibaldi, in posizione più interna rispetto alle altre e, inoltre, maggiormente gravata da una scarsa circolazione e dagli apporti fognari, i valori sono risultati leggermente superiori, anche se con una qualità delle acque classificabile tra buona e mediocre. L andamento degli altri valori tende gradualmente ad un miglioramento allontanandosi dall area portuale e dalle perturbazioni costiere di origine antropica. E stato inoltre notato nella terza campagna un aumento generale dei dati analitici, anche se probabilmente dovuto alle frequenti piogge del periodo invernale che hanno determinato un incremento degli apporti terrigeni, contribuendo ad un generale peggioramento della qualità delle acque. Lo stesso fenomeno può essere considerato responsabile anche per quanto riguarda i risultati delle analisi microbiologiche, che nella terza campagna superano anche fino a sette volte il limite previsto per i batteri. Stato di qualità del biota Tra le indagini ambientali di cui la Rada della Spezia è stata oggetto negli ultimi decenni, alcune di esse hanno interessato anche gli organismi marini e il relativo bioaccumulo di contaminanti. Le risultanze analitiche nei mitili hanno evidenziato concentrazioni elevate di PCB e TBT, mentre non sono state segnalate concentrazioni significative di metalli in tracce. Nel corso del 2003 sono state condotte tre campagne d indagini chimiche ed ecotossicologiche, per avere informazioni sui livelli di concentrazione di contaminanti. Nei tessuti di mitili ed organismi marini e sulla biodisponibilità delle sostanze tossiche per gli organismi. Tali indagini rientrano tra quelle previste dal piano di monitoraggio per il controllo delle attività di dragaggio di alcune aree del Porto della Spezia, in particolare, tale piano è stato definito in modo da verificare e quantificare le eventuali alterazioni a breve e lungo termine del comparto biotico affinché possano essere proposte tempestivamente idonee misure di mitigazione. I risultati delle tre campagne evidenziano nei mitili un incremento nel tempo delle concentrazioni dei metalli 29

30 pesanti e degli IPA, mentre non si osservano particolari variazioni per i PCB. Non destano preoccupazione invece i livelli di concentrazione determinati per i composti organoclorurati e dei metalli pesanti. Le analisi di biomarker hanno evidenziato inoltre una maggiore esposizione degli esemplari esaminati a contaminati liposolubili, testimoniata sia dall induzione dell attività EROD che dai metabolici degli IPA. 30

31 Allegato 2 Piano di monitoraggio virale Ricerca di virus Epatite A e Norovirus Introduzione I principali virus umani che possono essere trovati nell ambiente sono ad habitat enterico. Sono noti più di 20 tipi di virus escreti con le feci di malati o di portatori sani e tra questi troviamo enterovirus, calicivirus (virus Norovirus e Sapporovirus), virus epatite E, A parvovirus, rotavirus, astrovirus, coronavirus ed infine adenovirus enterici (tipi 40 e 41). I Norovirus e il virus dell epatite A sono tra i virus enterici quelli maggiormente implicati in epidemie trasmesse con gli alimenti. I molluschi sono al primo posto come fonte di malattie enteriche virali sia in quanto organismi filtratori, che quindi accumulano le sostanze disciolte o in sospensione nell acqua, concentrando anche contaminanti di origine virale, sia a causa delle modalità di consumo, crudi o cotti in modo insufficiente. Nella maggior parte dei casi, i molluschi implicati in epidemie di natura virale devono la loro contaminazione alla presenza di scarichi fognari che si diluiscono nell ambiente marino. Riferimenti Normativi Le linee guida sui molluschi bivalvi e la nuova regolamentazione comunitaria (CEFAS : 05 giugno 2014) citano la necessità di intraprendere programmi di ricerca applicata che riguardino patogeni rilevanti quali HAV, Norovirus e Salmonella come elementi chiave di programmi di monitoraggio. Obbiettivi. L obbiettivo di questo piano di monitoraggio è quello di adempiere alle indicazioni fornite dalla normativa vigente al fine di conoscere la diffusione di genoma HAV e Norovirus nei mitili prodotti nel golfo della Spezia. La conoscenza delle zone di allevamento dove potenzialmente si concentra il rischio virologico permetterà negli anni successivi una localizzazione mirata delle stazioni di campionamento e eventualmente la ricerca delle fonti inquinanti considerate le condizioni batimetriche della zona. La ricerca dell RNA virale non comporta necessariamente la presenza di virus infettante ma fornisce indicazione sulla diffusione di questi patogeni nell ambiente marino di allevamento. 31

32 Modalità operative Verranno eseguiti campionamenti per la determinazione del virus dell epatite A e dei Norovirus nelle stazioni individuate per il campionamento biotossicologico. I campioni verranno prelevati da parte di ARPAL e ASL 5 e saranno conferiti con frequenza mensile alla Sezione di La Spezia dell IZS PLV. Considerata la difficoltà connessa ad un doppio campionamento le prove virologiche verranno eseguite a partire dai campioni prelevati da ARPAL e ASL 5 per la ricerca di biotossine algali. Ciascun campione sarà in aliquota unica e costituito da individui sarà analizzato secondo i protocolli forniti dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per il Controllo delle Contaminazioni Virali dei Molluschi Bivalvi dell Istituto Superiore di Sanità e secondo procedura operativa dell Istituto Zooprofilattico di Brescia Lab. Tossicologia e Virologia Alimentare. Riscontro di positività La Commissione Europea ha adottato in data il Reg.(CE) N. 2073/2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. Nel regolamento, oltre definire i parametri microbiologici obbligatori, viene evidenziata la necessità di sviluppare nuovi metodi d analisi affidabili per la determinazione di virus negli alimenti. L inserimento del parametro virus patogeni nel regolamento viene posticipata a data successiva in cui sarà disponibile per tutti i Paesi europei, un metodo ufficiale di analisi (CEN/TC275 WG6 N244 05/2006) e relativo protocollo di validazione approvato dai LNR degli stati Europei. Nel frattempo viene ritenuto un buon indicatore di contaminazione fecale E.coli. A livello europeo, la necessità di acquisire nuove conoscenze scientifiche sull argomento è emersa da tempo ed ha portato all avvio del Progetto integrato Health promoting, safe seafood of high eating quality in a consumer driven fork-to-farm concept (SEAFOODplus), i cui lavori sono iniziati nel febbraio In particolare, la sezione Seafood quality si propone di mettere a punto metodi avanzati e standardizzati per l dentificazione, di virus legati alla qualità sanitaria dei prodotti ittici (Croci, 2005). In relazione a quanto sopra esposto i dati di questo monitoraggio, come ribadito da ISS non hanno un significato di non conformità classica in quanto non contemplati nel regolamento 2073/2005, ma hanno invece lo scopo di fornire dati di prevalenza virale che sono raccolti dalle Regioni e tramite il Ministero della salute rappresentano una banca preziosa alla quale può attingere la 32

33 comunità europea per la valutazione del rischio virologico nelle singole nazioni. Alcuni studi eseguiti da ISS su allevamenti del sud Italia hanno dimostrato su mitili non depurati una prevalenza di virus patogeni per l uomo (Epatite A e Norovirus) del 20%. Al termine di ogni anno di campionamento si valuteranno complessivamente le diverse prevalenze virali nelle tre sedi di allevamento. Questi dati saranno discussi nell ambito del tavolo tecnico formato da ASL ARPAL, IZS, porteranno per la nostra realtà locale all individuazione delle stazioni più a rischio che saranno monitorate con frequenze maggiori e ci permetteranno di arrivare nell arco di tre anni a valutare e quantificare il rischio virologico nelle sedi di allevamento (alto, medio o basso). Grazie a questi dati infine, nel momento in cui i virus diventeranno parte integrante del Regolamento 2073/2005, sarà possibile applicare da parte dell autorità sanitaria locale una strategia di campionamento statisticamente adeguata e calcolata sui dati di positività riscontrati nell arco di questi tre anni. La ricerca di Norovirus secondo gli ultimi riscontri del LNR (Lab. Nazionale di Riferimento) ISS Roma con Il Lab. Comunitario di Riferimento (meeting 2013) è sorta la proposta di fissare un limite quantitativo per questo tipo di virus diverso per specie di molluschi bivalvi e si resta in attesa che venga fissato appunto un limite comune applicato da tutti gli stati membri. Misure di salvaguardia nel caso di reperimento di HAV e Norovirus in mitili a mare. Il ritrovamento di genoma del virus dell epatite A (HAV) a mare implica l esecuzione di campioni per la ricerca di E. coli (indicatore fecale ritenuto idoneo anche per contaminazione da virus da reg. 2073/2005) su prodotto depurato individuati in base al sistema di tracciabilità. Si provvede contestualmente a comunicare positività per HAV e Norovirus ai mitilicoltori che gestiranno la problematica in autocontrollo intervenendo sul ciclo di depurazione e valutando le criticità del processo. 33

34 ALLEGATO 3 : scheda campionamento molluschi ALLEGATO 3 bis: scheda campionamento acque 34

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