UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO

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1 UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO FACOLTÀ DI SCIENZE BANCARIE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA DEI MERCATI E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI Profili tecnici e applicativi del Project Financing nei progetti di sfruttamento dell energia fotovoltaica alla luce del Quarto Conto Energia Relatore: Ch.mo Prof. Pierluigi BENIGNO Tesi di laurea di: Gianluca BACCARI ANNO ACCADEMICO 2010/2011

2 INTRODUZIONE Negli ultimi anni le discussioni sul futuro energetico dei Paesi occidentali sono state all ordine del giorno e nuova enfasi sulla questione è arrivata in seguito all incidente nucleare avvenuto in Giappone nel mese di marzo; la fonte nucleare riveste infatti ad oggi un ruolo molto importante nella produzione di energia elettrica. Ovunque i piani di rilancio dell economia in seguito all ultima crisi finanziaria hanno collocato ai primi posti lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso erogazioni di risorse pubbliche. Il risultato del referendum sul nucleare italiano ha costretto il Governo a porre di nuovo l attenzione sul programma energetico nazionale. In questo contesto, nel nostro Paese, il legislatore era già intervenuto con modifiche sostanziali sui meccanismi di sostegno economico delle fonti energetiche alternative. L elaborato, articolato in quattro capitoli, si pone l obbiettivo di esaminare quali rapporti intercorrono tra project financing ed energie rinnovabili e di valutare quali potrebbero essere le conseguenze degli ultimi interventi legislativi sullo sviluppo di questi progetti. Nel primo capitolo analizzeremo quel è il ruolo attuale delle fonti energetiche alternative nel mercato elettrico e quali sono state le cause del loro sviluppo. Descriveremo poi l attuale sistema italiano di incentivazione delle fonti rinnovabili e le modifiche introdotte con il d.lgs. 28/2011 e il successivo D.M. 05/05/2011 (c.d. Quarto conto energia). Nel secondo capitolo verranno introdotte le caratteristiche principali delle operazioni di project financing sottolineando i vantaggi e gli svantaggi di tale formula di finanziamento. Nel terzo verrà illustrato il mercato italiano del project finance, con particolare attenzione ai numeri che riguardano i progetti sulle energie rinnovabili. Gli investimenti sui progetti di produzione da fonti energetiche alternative generano infatti notevoli fabbisogni finanziari e come vedremo la formula del project finance ha rivestito un ruolo molto importante nello sviluppo di tali opere. Saranno quindi analizzate le ragioni alla base della sinergia tra project financing ed energie rinnovabili. Nell ultimo capitolo, il quarto, affronteremo un caso, simulando un investimento in project financing nel fotovoltaico e valutando l impatto delle già citate modifiche normative. Per poter effettuare valutazioni empiriche si farà ricorso ad un modello finanziario che, sulla base di determinate ipotesi, ci permetterà di esprimere giudizi in merito alla redditività e sostenibilità finanziaria di questi progetti alla luce del Quarto conto energia. I

3 CAPITOLO I. LE ENERGIE RINNOVABILI Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un rapido sviluppo in Italia, Europa e resto del Mondo della produzione di energia da fonti rinnovabili. Secondo una definizione di carattere generale, le energie rinnovabili sono quelle generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o sono inesauribili nella scala dei tempi umani. Di fatto, peraltro, non esiste una definizione universalmente accettata di energia rinnovabile. Le direttive europee riconoscono come fonti energetiche rinnovabili le seguenti fonti non fossili: eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione, biogas 1. Le fonti di energia tradizionali sono invece esauribili e in quanto tali disponibili in quantità definita. Fanno parte di questa categoria i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas, uranio). In realtà anche fonti fossili come gas, petrolio e carbone, che si originano da fenomeni naturali di degradazione della biomassa, presentano una certa rinnovabilità; il problema è che i loro cicli di rigenerazione non possono essere misurati con un calendario umano, ma in ere geologiche. Attualmente le fonti rinnovabili producono una quota minoritaria dell energia elettrica a livello globale anche se la crescita, come vedremo, è esponenziale. Il grafico illustra la produzione di energia elettrica per fonte nel Mondo e anche se questo lavoro è dedicato alla sola energia elettrica occorre evidenziare che il risultato è simile se analizziamo, più in generale, le fonti di energia in tutte le sue forme. Produzione mondiale di energia elettrica per fonte Gas 12% Nucleare 3% Rinnovabili 22% Nucleare 14% Rinnovabili 19% Petrolio 25% Carbone 38% Gas 21% Petrolio 5% Carbone 41% Fonte: Key world Energy statistics 2010, IEA (dati 2008) 1 Direttiva 2001/77/CE, art

4 Nel Mondo, nel 2010, sono stati effettuati investimenti per 243mld $ per lo sviluppo di progetti nel settore delle rinnovabili e ciò ha confermato le potenzialità del settore dopo lo stallo accusato nel 2009 in seguito alla crisi finanziaria. La crescita è stata del 30% a fronte di un tasso medio di crescita del 37% nel periodo Di tali investimenti la maggior parte, 94,4mld $, è stata effettuata nell area EMEA 2. A tale crescita hanno contribuito anche i piani di stimoli economici predisposti dai vari governi nazionali in risposta alla crisi. Si stima infatti che tra il 2009 e il 2013 sono stati e verranno messi a disposizione dalle autorità pubbliche 194,3mld $; di questi, circa 111mld $ riguardano Usa e Cina, mentre a livello europeo la Germania è il paese che ha stanziato più fondi. 3 $243mld $180mld $186mld $151mld $113mld $76mld $52mld Fonte: Bloomberg New Energy Finance In merito all Italia, il 2010 è stato un anno molto positivo, risulta il quarto paese del G-20 per investimenti con un importo di 13,9mld $. La crescita si è attestata al 124% ed è il secondo paese al Mondo dopo la Germania per intensità degli investimenti, che risulta pari allo 0,79% 4. Il 62% degli investimenti è stato destinato agli impianti fotovoltaici, anche a causa delle ragioni che verranno successivamente analizzate a proposito del sistema di incentivazione in Conto Energia. 5 Rank Paese Intensità Germania Italia Cina Canada Australia Spagna Brasile Altri UE27 Usa Francia 1,4% 0,79% 0,55% 0,42% 0,37% 0,36% 0,35% 0,30% 0,23% 0,15% Fonte: Bloomberg New Energy Finance 2 Europa, Medio oriente e Africa. 3 World Economic Forum, Green Investing 2011: Reducing the Cost of Financing. 4 Per intensità si intende il rapporto tra investimenti e pil. 5 The Pew Charitable Trusts, Who s Winning the Clean Energy Race?, 2010 edition

5 Fonte: Bloomberg New Energy Finance Appare evidente come tra le varie tecnologie il fotovoltaico e l eolico siano quelle preferite dagli investitori. In particolare, il fotovoltaico è la tecnologia che ha beneficiato della maggiore crescita, il 53% in più rispetto all anno precedente, con 79mld $. La nuova capacità installata nel 2010 per tale tecnologia ha segnato il record di 17 GW, gran parte dei quali realizzati con impianti di piccole-medie dimensioni nel settore commerciale e residenziale. Il settore solare registra il 40% degli investimenti totali, ciò grazie sia ad una rapida discesa dei prezzi per KW, sia ai generosi sostegni finanziari messi in campo dalle autorità pubbliche Le cause Le cause che sono alla base della crescita dello sviluppo di energia da fonte rinnovabile sono di diversa natura ma la più importante è sicuramente rappresentata dal fattore ambientale su cui è stata costruita la normativa internazionale e quindi comunitaria che analizzeremo nel prossimo paragrafo. Altra causa del crescente dibattito è il progressivo esaurimento delle fonti fossili da cui oggi ricaviamo gran parte dell energia elettrica, termica e per trasporti. Ciò ha provocato una forte crescita delle quotazioni e della volatilità dei prezzi del greggio e per meccanismi di sostituzione di altre commodities. Si osservi in proposito il grafico delle quotazioni del crude oil dal 1990 ad oggi riportato nella prossima pagina. Non possiamo infine non menzionare l incidente nucleare avvenuto in Giappone nel marzo del corrente anno, che ha causato diverse conseguenze. La Germania ha annunciato lo stop di tutte le sue centrali entro il 2022, e in Italia il referendum abrogativo del 13/06/2011 ha fermato sul nascere la iniziativa nucleare nazionale. 6 The Pew Charitable Trusts, Who s Winning the Clean Energy Race?, 2010 edition, pag

6 Fonte: Bloomberg In questo contesto la posizione dell Italia non è certamente delle migliori. Il nostro paese si contraddistingue a livello internazionale per una forte dipendenza energetica dall estero. Siamo il secondo paese a livello mondiale in termini di importazione di energia elettrica (dati 2008) 7 e non potendo fare ricorso all alternativa nucleare il prezzo dell energia elettrica italiana è fortemente correlato a quello del greggio e del gas naturale 8. Il prezzo medio per kwh è tra i più elevati in Europa e tra i paesi OECD e ciò accresce il problema della competitività internazionale della nostra economia visto che l onere colpisce in maggior misura le utenze industriali 9. 7 Key World Energy Statistics, International Energy Agency (IEA), Alessandro Nova, Investire in energie rinnovabili. 9 Eurostat, Gas and electricity market statistics

7 1.2 Il fattore ambientale Tutto ha inizio con l entrata in vigore del Protocollo di Kyoto avvenuta nel , con cui i paesi aderenti si sono impegnati ad una corposa riduzione delle emissioni di sei diversi gas serra tra cui il biossido di carbonio (CO 2 ). Per i Paesi più industrializzati (quelli inseriti nel c.d. Allegato I) l'obbligo è di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 5% rispetto ai livelli del 1990, nel periodo di adempimento Il Protocollo di Kyoto prevede impegni di riduzione differenziati da paese a paese. All'interno dell'unione Europea, che si è prefissa un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO 2 dell'8%, l'italia dovrà diminuirle del 6,5%. La Commissione Europea riconosce nelle fonti rinnovabili un valido strumento per raggiungere la riduzione prevista dal protocollo di Kyoto ed è in questo contesto che il legislatore comunitario emana numerose direttive tra le quali la 1996/92/CE e la 2001/77/CE 11 fino ad arrivare a quella attualmente in vigore, la direttiva 2009/28/CE. Questa direttiva pone l attenzione sui consumi finali di energia dell Unione e stabilisce che essi dovranno essere coperti nel 2020 per almeno il 20% da fonti rinnovabili. La direttiva fa riferimento a tutte le forme di energia e non solo all elettricità. Dunque anche ai consumi per il riscaldamento, sia nelle industrie sia nel settore civile, nonché all energia consumata nel settore dei trasporti. Un passaggio delicatissimo è stato quello della ripartizione dell obiettivo comune fra i vari stati. Per non gravare sui paesi entrati da poco nell Unione, già impegnati con diversi problemi di adeguamento dei loro sistemi economici e normativi, non si è utilizzato né il criterio della potenzialità né il criterio di ottimizzazione economica delle risorse. Partendo da una stima del livello dei consumi finali previsto nel 2020 e da una valutazione del contributo fornito dalle fonti rinnovabili nel 2005, l espansione obbiettivo è stata divisa in due parti, una uguale per ogni paese, e l altra legata alla popolazione e al PIL; per l Italia, a fronte di una quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia riferita al 2005 del 5,2%, viene fissato per il 2020 un obiettivo del 17%. Obbiettivo differente invece, per il settore dei trasporti in cui la quota di energia da fonti rinnovabili deve essere pari ad almeno il 10% del consumo finale di energia entro il Nella figura di seguito è riportata la ripartizione dell obbiettivo UE tra i diversi paesi membri. 10 Il negoziato venne stipulato a Kyoto, in Giappone, nel dicembre Entra in vigore nel 2005 soltanto in seguito alla ratifica della Russia. 11 La direttiva 2001/77/CE è il primo intervento normativo esplicitamente volto alla creazione di un quadro normativo comunitario relativo alla produzione e sviluppo delle fonti rinnovabili

8 UK SE FI SK SI RO PT PL AT NL MT 0 HU LU LT LV CY IT FR ES EL IE EE DE DK CZ BG BE 1,3 2,4 4,3 0,9 6,7 2,9 5,2 10,3 8,7 6,9 3,1 5,8 7,2 10 6,1 9,4 2, ,8 20, , , , , Fonti Rinnovabili 2005 Fonti Rinnovabili 2020 Obbiettivi direttiva 2009/28/CE nei vari paesi dell UE Una delle principali novità della direttiva 2009/28/CE è stata la previsione in base alla quale gli Stati membri devono adottare un Piano di azione nazionale attraverso cui fissare gli obbiettivi settoriali (elettricità, riscaldamento, trasporti) di consumo di energia da fonti rinnovabili, ed indicare le misure adottate e da adottare per raggiungere gli obbiettivi e rispettare le disposizioni. Approvato nel giugno del 2010, il Piano di azione nazionale italiano riporta quanto segue: Obiettivo primario per l Italia è, quindi, quello di profondere uno straordinario impegno per l incremento dell efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia. Una tale strategia contribuirà in maniera determinante anche al raggiungimento degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni climalteranti e di copertura del consumo totale di energia mediante fonti rinnovabili. 12 Per il raggiungimento degli obbiettivi comunitari sono state messe in atto diverse linee di azione da parte del governo italiano. In particolare si può agire o attraverso una riduzione del consumo finale lordo di energia, strada privilegiata dal piano, oppure incrementando la produzione di energia (elettrica, termica e per trasporti) da fonte rinnovabile. Concentrandoci sul settore elettrico il piano di azione nazionale prevede che nel 2020 l Italia debba coprire il 26,39% del consumo interno lordo (CIL) di energia elettrica attraverso le fonti rinnovabili. 12 Ministero dello sviluppo economico, Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili 30/06/

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