Scheda 3. Scopo dell operazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Scheda 3. Scopo dell operazione"

Transcript

1 Scheda 3 Operazione: Macchina: PASSAGGIO AL FINITORE FINITORE preparazione Scopo dell operazione Il finitore (figura 1) è la macchina che trasforma il nastro o top in stoppino per alimentare la macchina successiva del processo di filatura, ovvero il filatoio ring. Figura 1 - Finitore Il finitore, attraverso i processi di stiro e la formazione di false torsioni sugli stoppini uscenti, permette di trasformare il nastro, che non sarebbe lavorabile sui filatoi ring pettinati, in un prodotto con un titolo regolare (ottenuto attraverso lo stiro) e una certa consistenza (ottenuta attraverso le false torsioni che la macchina conferisce allo stoppino uscente), confezionato in bobine a due capi, che è il formato ideale in ingresso alla lavorazione sui filatoi ring. Da ogni nastro di fibre che entra nel finitore si ottengono due stoppini che si avvolgono sulla stessa bobina. Esistono anche finitori che da ogni nastro ottengono uno stoppino; due stoppini vengono comunque riuniti in seguito su una bobina. La macchina funziona in maniera tale che se si rompe anche un solo stoppino di una bobina, l intera macchina si arresta fino a quando l operatore non riaggancia lo stoppino rotto e riavvia la macchina. Questo per permettere una lavorazione lineare durante la filatura ring poiché è opportuno che tutte le bobine con lo stoppino di alimentazione finiscano nello stesso momento; in altre parole su ciascuna bobina devono essere avvolti stoppini della stessa lunghezza. I moderni finitori sono dotati di sistemi per la levata automatica delle bobine piene, la sostituzione delle bobine vuote e la ripartenza della macchina (figura 2). 43 Figura 2 Sistema automatico di levata e cambio delle bobine

2 Il finitore non viene utilizzato nella realizzazione di filati semipettinati in quanto in questo processo i nastri provenienti dall ultimo passaggio di preparazione agli intersecting, avvolti nei vasi, alimentano direttamente il ring per semipettinato. Descrizione della macchina Il finitore si presenta come una macchina completamente chiusa da una protezione che, di solito, scende verso il basso, lasciando liberi le alette e i fusi (figura 3). ( Figura 3 Fusi e alette con protezione in posizione abbassata Nella parte superiore è presente il sistema di stiro che trasforma i nastri in stoppini (figura 4). Figura 4 Particolare del sistema di stiro 44

3 Le false torsioni, che danno consistenza allo stoppino, vengono date all interno del campo di stiro mediante dei cilindri flottatori e attraverso la rotazione delle alette che serve anche per avvolgere gli stoppini sulla bobina. Davanti alla macchina vengono posizionati i vasi di alimentazione del nastro che, mediante una cantra di alimentazione, arrivano nel fronte superiore del finitore e si introducono nel campo di stiro (figura 5). Figura 5 Vasi di alimentazione del nastro posti nella parte anteriore della macchina In altri tipi di finitore i vasi vengono posizionati nella parte posteriore della macchina (figura 6). Figura 6 Vasi di alimentazione del nastro posti nella parte posteriore della macchina Nella parte posteriore della macchina sono presenti, di solito, le bobine vuote per il cambio automatico della fusata. 45

4 Principali apprestamenti antinfortunistici Come per le altre macchine presenti nel ciclo di lavorazione della filatura pettinata, anche il finitore è dotato di numerosi apprestamenti antinfortunistici. Le alette e i fusi vengono protetti per mezzo di pannelli oscillanti oppure scorrevoli dotati di dispositivo di blocco ex art 72 D.P.R. 547/55 (figure 7 e 8). Figura 7 Pannello di protezione delle alette e dei fusi in posizione alzata Figura 8 Pannello di protezione delle alette e dei fusi in posizione abbassata Quando il riparo è aperto è possibile muovere le alette mediante un dispositivo di comando per spostamenti limitati che assicura la distanza di arresto delle alette in meno di un giro, oppure mediante un dispositivo a ripristino automatico a marcia lenta con velocità di rotazione indicata dalla norma UN EN ISO 11111, riportata di seguito, al punto

5 Le cremagliere verticali e i pignoni sono protetti mediante ripari fissi o dotati di dispositivo di sicurezza, posti sul retro della macchina (figura 9). Figura 9 Portelli di protezione sul retro della macchina Normalmente tali protezioni impediscono l accesso anche al dispositivo di trasporto delle bobine vuote per la levata automatica, che di solito passano sul retro della macchina (figura 10). Figura 10 Portelli dotati di interruttori di sicurezza 47

6 Per quanto riguarda la parte superiore della macchina, dove sono presenti i flottatori ad alto stiro, i punti di trascinamento tra le cinghiette di stiro e i flottatori sono protetti solitamente mediante chiusura di protezione interbloccata (figura 11) oppure con un comando a ripristino automatico che permetta il riavvio della macchina a marcia lenta oppure, in alternativa, con un dispositivo di comando per spostamenti limitati per l alimentazione e la manutenzione a riparo aperto. Figura 11 Particolare della chiusura di sicurezza a protezione della zone di stiro e dei flottatori Qualora la macchina sia dotata di cambio automatico delle bobine, normalmente l intero sistema di levata e trasporto è completamente protetto da cancelli distanziatori realizzati conformemente alla norma UNI EN 294 che permettono l accesso dell operatore in fase di manutenzione solo con la macchina ferma. 48 Si riportano a titolo informativo i requisiti specifici di sicurezza per la macchina in oggetto previsti dalla normativa UNI EN ISO 11111: 7.6 Requisiti generali di sicurezza: Banchi a fusi Requisiti generali di sicurezza: Si devono applicare i requisiti di sicurezza specificati in 7.6. Pericoli specifici: Di natura meccanica, dovuti alle alette e alle cremagliere verticali, in particolare schiacciamento, impigliamento e urto. Rischi specifici: Accesso durante il normale funzionamento, in particolare durante l infilatura, il cambio delle bobine, l eliminazione delle fibre, e durante operazioni particolari (per esempio pulizia, rimozione di parti cadute) con bassa probabilità di lesioni da lievi a moderate. Requisiti specifici di sicurezza: Si devono applicare tutte le misure seguenti appropriate alla macchina: i banchi a fusi devono essere protetti davanti alle alette. Questo può avvenire mediante ripari distanziatori mobili interbloccati (vedere EN 292-1:1991,3.22.4; per esempio pannelli oscillanti o scorrevoli all altezza dell aletta dalla parte dell operatore in conformità a quanto illustrato nella figura 17). Devono essere possibili spostamenti limitati quando il riparo è aperto mediante un dispositivo di comando per spostamenti limitati che assicuri la distanza di arresto in meno di un giro, oppure mediante un dispositivo a ripri-

7 stino automatico a marcia lenta che non superi 1.5 s -1 ; le cremagliere verticali e i pignoni devono essere protetti (per esempio mediante ripari fissi sul retro della macchina). Pannello oscillante Alette Descrizione delle operazioni Ogni volta che si rompe uno stoppino al finitore l intera macchina si arresta al fine di avere tutte le bobine in lavorazione della stessa lunghezza. Alla fermata della macchina, l operatore deve quindi provvedere ad aprire la protezione posta sulle alette (figura 12) e riattaccare lo stoppino rotto (figura 13). Figura 12 Apertura della protezione mediante pulsante di comando Figura 13 Attaccamento dello stoppino al fuso Una volta effettuata questa operazione e richiusa la protezione, la macchina può essere riavviata. 49

8 Altre operazioni da compiere ai moderni finitori, che sono dotati di levata automatica delle bobine, consistono nel cambiare l alimentazione del nastro nei vasi e, successivamente, nell inserire il nastro nel campo di stiro (figure 14 e 15). Figura 14 Inserimento di due nastri nel campo di stiro (sopra) Figura 15 Finitore con campo di stiro con un solo stoppino (a destra) Questa operazione generalmente viene effettuata a macchina ferma oppure agendo mediante un pulsante di marcia a impulsi per agevolare l operazione. Nei filatoi in cui non vi è la levata automatica delle bobine l operatore deve provvedere manualmente al cambio, intervenendo a macchina ferma (figura 16). Figura 16 Finitore con cambio manuale delle bobine 50

9 Altre operazioni particolari da compiere sulla macchina sono la pulizia e la rimozione di parti di stoppino cadute o avvolte sulle alette del finitore (figura 17). Anche per queste operazioni l operatore interviene sulla macchina ferma. In alternativa può agire sul pulsante di comando ad uomo presente per effettuare la pulizia in maniera più agevole e accurata. Figura 17 Rimozione di parti di stoppino avvolte sui fusi La pulizia del vano retrostante il finitore avviene a macchina ferma con l operatore che si introduce all interno degli sportelli dotati di interruttore di posizione (figura 18). Figura 18 Pulizia del vano retrostante il finitore 51

10 Operazioni preliminari alla manutenzione Tutte le operazioni di manutenzione vengono effettuate con la macchina ferma e pertanto l unica operazione preliminare consiste nell accertarsi che la macchina sia in posizione di arresto. Se l operatore avesse necessità di muovere la macchina per effettuare le operazioni di manutenzione, si ricorda che con le protezioni rimosse è possibile muovere la macchina solo per piccoli spostamenti mediante un dispositivo di comando per spostamenti limitati che assicuri la distanza di arresto delle alette in meno di un giro oppure mediante il pulsante a ripristino automatico a marcia lenta descritto nel paragrafo Principali apprestamenti antinfortunistici. Rischi per l operatore Sono presenti rischi di natura meccanica quali schiacciamento, cesoiamento e trascinamento dovuti alle cinghiette del campo di stiro. Esiste il rischio di schiacciamento, impigliamento e urto con le alette in rotazione. I rischi per l operatore riguardano principalmente gli arti superiori e in particolare le mani. Infatti, anche se la maggior parte delle operazioni vengono effettuate a macchina ferma, talvolta l operatore deve provvedere a muovere la macchina azionando il pulsante a impulsi per controllare il corretto funzionamento della stessa. Esiste anche il rischio per gli arti inferiori durante il cambio dei vasi di alimentazione in entrata della macchina. Infine è presente il rischio di schiacciamento e impigliamento nelle cremagliere verticali che comunque dovrebbero essere protette mediante riparo fisso. Dispositivi di protezione individuale consigliati L operatore deve indossare i seguenti indumenti e dispositivi di protezione individuali: pantaloni ed eventualmente giacca con gambuli e maniche attillate al fine di ridurre il pericolo di presa degli organi lavoratori; scarpe antinfortunistiche. Nota: si fa presente che i DPI da utilizzare sono comunque quelli che il datore di lavoro ha individuato in base alle esigenze emerse dalla valutazione dei rischi. 52

11 Strumenti utilizzati durante l operazione Gli strumenti utilizzati per effettuare le operazioni di manutenzione sono taglierini e, talvolta, la pistola a punta rotante per rimuovere le impurità (figura 19). Figura 19 Pistola a punta rotante e taglierino Principali norme comportamentali dei lavoratori L operatore deve effettuare tutte le operazioni di manutenzione sotto la supervisione del preposto o del capo filatura. L operatore deve seguire le procedure di lavoro redatte dal titolare dell azienda in collaborazione con il servizio di prevenzione e protezione ai sensi del D.Lgs. 626/94 e in collaborazione con il capo filatura, sia per le normali operazioni di lavoro (infilatura del nastro nelle cinghiette di stiro, cambio dei vasi alimentatori, ripresa dello stoppino sulla bobina, ecc.) che per le operazioni di manutenzione (rimozione delle impurità presenti sulla macchina). L operatore deve prestare particolare attenzione all uso della marcia a impulsi tramite pulsante ad uomo presente durante le operazioni di infilatura della macchina. L operatore dovrà stare particolarmente attento al cambio automatico delle bobine in lavorazione che comunque avviene con tutte le protezioni inserite. Principali casi d infortunio Gli infortuni avvenuti durante questa fase della lavorazione, che normalmente comportano una breve degenza e raramente danni permanenti per l operatore, scaturiscono da mancanza di coordinamento da parte dell operatore che, durante l avvio della macchina con la marcia a impulsi, ha l altra mano in posizione pericolosa, nei pressi delle alette oppure delle cinghiette del campo di stiro. Un altro infortunio tipico è lo schiacciamento dei piedi durante la movimentazione dei vasi che alimentano la macchina. 53

Scheda. Descrizione della macchina

Scheda. Descrizione della macchina Scheda 1 Lavorazione: Macchina: TORNITURA TORNIO PARALLELO Descrizione della macchina I torni sono macchine che eseguono l asportazione di truciolo: lo scopo è ottenere superfici esterne e interne variamente

Dettagli

9.1 CESOIA A GHIGLIOTTINA. Scheda. Descrizione della macchina. Nelle cesoie meccaniche l energia usata per il taglio della lamiera viene fornita da un

9.1 CESOIA A GHIGLIOTTINA. Scheda. Descrizione della macchina. Nelle cesoie meccaniche l energia usata per il taglio della lamiera viene fornita da un Scheda 9 Lavorazione: Macchina: TAGLIO CESOIA Le cesoie sono macchine utilizzate per il taglio a freddo delle lamiere; se ne costruiscono fondamentalmente di due tipi: meccaniche e idrauliche. 9.1 CESOIA

Dettagli

Macchina: OVERFLOW A PRESSIONE ATMOSFERICA

Macchina: OVERFLOW A PRESSIONE ATMOSFERICA Scheda 27 Lavorazione: TINTURA IN PEZZA Macchina: OVERFLOW A PRESSIONE ATMOSFERICA Scopo della lavorazione La tintura in overflow a pressione atmosferica è utilizzata per tingere tessuti delicati o tessuti

Dettagli

13 Operazione: REINGRANO DEGLI INGOLLINI

13 Operazione: REINGRANO DEGLI INGOLLINI Scheda 13 Operazione: REINGRANO DEGLI INGOLLINI Macchinario: ASSORTIMENTO DI CARDATURA cardatura Scopo dell operazione Premesso che non tutti gli assortimenti di carderia sono dotati dello sgrano meccanico

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

Prefazione. Prato, Aprile 2002. Renzo Baroncelli Presidente Consiglio d Amministrazione F.I.L S.p.A

Prefazione. Prato, Aprile 2002. Renzo Baroncelli Presidente Consiglio d Amministrazione F.I.L S.p.A Prefazione Un riconoscimento sincero a tutti coloro, dipendenti e collaboratori FIL, che hanno lavorato con impegno e professionalità all elaborazione di questo manuale, che costituisce uno strumento importante

Dettagli

2.4.16 Isola robotizzata D.Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN ISO 10218:2006

2.4.16 Isola robotizzata D.Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN ISO 10218:2006 2.4.16 Isola robotizzata D.Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN ISO 10218:2006 Macchina o insieme di macchine asservite nella manipolazione del materiale o nell esecuzione delle lavorazioni

Dettagli

RIPARI DI PROTEZIONE TIPI E CRITERI DI SCELTA

RIPARI DI PROTEZIONE TIPI E CRITERI DI SCELTA RIPARI DI PROTEZIONE TIPI E CRITERI DI SCELTA Tipologia: fisso a segregazione totale barriera distanziatrice - a tunnel mobile motorizzato a chiusura automatica regolabile interbloccato interbloccato con

Dettagli

Macchine per lo spandimento di concimi granulati

Macchine per lo spandimento di concimi granulati Macchine per lo spandimento di concimi granulati Gli organi di distribuzione sono adeguatamente protetti contro il contatto non intenzionale? In relazione al pericolo in questione i riferimenti tecnici

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Lavorazione: GOFFRATURA

Lavorazione: GOFFRATURA Scheda 11 Tipo / Fase: TESSUTI SPECIALI / RIFINIZIONE Lavorazione: GOFFRATURA Scopo della lavorazione La goffratura è una lavorazione di tipo meccanico che viene fatta su qualsiasi tipo di tessuto speciale.

Dettagli

Scheda. Produzione: Scopo della lavorazione. Descrizione della macchina

Scheda. Produzione: Scopo della lavorazione. Descrizione della macchina Scheda 7 Produzione: Macchina: FILM STAMPA FLESSOGRAFICA Scopo della lavorazione Con la stampa flessografica vengono depositati sul film di materiale plastico, mediante gruppi di stampa a cilindri, vari

Dettagli

RIGENERAZIONE COMPLETA DELLA PARTE ELETTRICA PER MACCHINE DI CARICO SCARICO BOX FRONTALE DI TUTTE LE MARCHE

RIGENERAZIONE COMPLETA DELLA PARTE ELETTRICA PER MACCHINE DI CARICO SCARICO BOX FRONTALE DI TUTTE LE MARCHE RIGENERAZIONE COMPLETA DELLA PARTE ELETTRICA PER MACCHINE DI CARICO SCARICO BOX FRONTALE DI TUTTE LE MARCHE La ditta E.G., operante nel settore ceramico da più di un decennio, ha maturato l'esperienza

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

2.4.15 Centro di lavoro D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12417:2003

2.4.15 Centro di lavoro D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12417:2003 2.4.15 Centro di lavoro D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12417:2003 Macchina utensile in cui il mandrino, orizzontale o verticale, è in grado di eseguire due o più processi di lavorazione

Dettagli

Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisisti preliminari

Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisisti preliminari Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisisti preliminari A.A. 2012 2013 1 Introduzione Questo documento raccoglie i requisiti preliminari per il software di controllo

Dettagli

ELEVATORI PER NASTRI

ELEVATORI PER NASTRI NASTRI TRASPORTATORI ELEVATORI PER NASTRI ELEVATORE CONTINUO A RIPIANI Per le esigenze di trasporto in verticale realizziamo elevatori verticali a piano fisso. Queste apparecchiature svolgono sia la funzione

Dettagli

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Data 01-03-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 8 ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Documento unico formato da 8 pagine Ddl RSPP RLS MC INDICE ISTITUTO

Dettagli

Avviamento inatteso di macchine e impianti Lista di controllo

Avviamento inatteso di macchine e impianti Lista di controllo Avviamento inatteso di macchine e impianti Lista di controllo La vostra azienda ha adottato misure adeguate per evitare l avviamento inatteso di macchine e impianti? Ecco i pericoli principali: rimessa

Dettagli

Presse piegatrici idrauliche - Dispositivi di sicurezza -

Presse piegatrici idrauliche - Dispositivi di sicurezza - Presse piegatrici idrauliche - Dispositivi di sicurezza - Indicazioni per l impiego sicuro Opuscolo informativo a cura degli operatori: Gianluigi Bruni - Marco Canesi - Enzo Colombo - Flavio Lago Giancarlo

Dettagli

TABELLA. ANALISI DEL RISCHIO relativa agli argomenti trattati nel D.P.R. 547/55 TITOLO V CAPO III Ascensori e Montacarichi

TABELLA. ANALISI DEL RISCHIO relativa agli argomenti trattati nel D.P.R. 547/55 TITOLO V CAPO III Ascensori e Montacarichi DPR TABELLA ANALISI DEL RISCHIO relativa agli argomenti trattati nel D.P.R. TITOLO V CAPO III Ascensori e Montacarichi ATTREZZATURE AZIONATE MEDIANTE PIGNONE E CREMAGLIERA INSTALLATE TEMPORANEAMENTE NEI

Dettagli

LEGENDA DEI RISCHI MECCANICI DOVUTI AL MOVIMENTO

LEGENDA DEI RISCHI MECCANICI DOVUTI AL MOVIMENTO Installatore: GUIDA TAU PER LA MOTORIZZAZIONE DEI CANCELLI SCORREVOLI IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE E ALLE PARTI APPLICABILI DELLE NORME EN 13241-1, EN 12453, EN 12445 Con la presente

Dettagli

Archivio automatico a piani rotanti ROTOFFICE 120

Archivio automatico a piani rotanti ROTOFFICE 120 MANUALE D'USO E FUNZIONAMENTO Archivio automatico a piani rotanti ROTOFFICE 120 1 Indice Generale Apertura archivio rotante Archivio rotante con serrande aperte Messa in funzione archivio Ripristino sicurezze

Dettagli

Guida per l aggiornamento del software del Browser SISTRI

Guida per l aggiornamento del software del Browser SISTRI Guida per l aggiornamento del software del Browser SISTRI 30/04/2013 Guida per l aggiornamento del software del dispositivo USB Pagina 1 Sommario - Limitazioni di responsabilità e uso del manuale... 3

Dettagli

GUIDA UNAC N. 5 PER L INSTALLAZIONE DI PORTE A LIBRO IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE NORME EN 12453 - EN 12445

GUIDA UNAC N. 5 PER L INSTALLAZIONE DI PORTE A LIBRO IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE NORME EN 12453 - EN 12445 Installatore: (Nome, indirizzo, telefono) GUIDA UNAC N. 5 PER L INSTALLAZIONE DI PORTE A LIBRO IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE NORME EN 12453 - EN 12445 Con la presente pubblicazione

Dettagli

Lo standard accettato per le macchine non marcate CE L allegato V del D. Lgs.. 81/08

Lo standard accettato per le macchine non marcate CE L allegato V del D. Lgs.. 81/08 Lo standard accettato per le macchine non marcate CE L allegato V del D. Lgs.. 81/08 Bologna - 4 maggio 2011 Ing. Mario Alvino Coordinatore Operativo CTS L Allegato V del Testo Unico tratta i requisiti

Dettagli

TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE PAGINA 1/1

TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE PAGINA 1/1 TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE PAGINA 1/1 Basamento E costituito da una struttura portante in ghisa stabilizzata e munito di nervature, garantisce la massima robustezza e rigidità dell'insieme. Le

Dettagli

Verifica ed analisi dei rischi per cancelli scorrevoli

Verifica ed analisi dei rischi per cancelli scorrevoli Verifica ed analisi dei rischi per cancelli scorrevoli Rev 3.00 In conformità alla Direttiva Macchine 98/37/CE e alle parti applicabili delle norme EN 13241-1; EN 12453; EN 12445; EN 12635. 01/09/2007

Dettagli

Sistema di gestione dei vuoti Contenitori standard per lettere

Sistema di gestione dei vuoti Contenitori standard per lettere Sistema di gestione dei vuoti Contenitori standard per lettere I contenitori standard per lettere consentono una lavorazione completamente automatica degli invii. Utilizzando questi contenitori, vi invitiamo

Dettagli

Lavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22

Lavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22 Lavori in quota 1/22 D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 111 1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche

Dettagli

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall alto nei lavori in quota della Regione

Dettagli

SICUREZZA ROTTURA MOLLA

SICUREZZA ROTTURA MOLLA SICUREZZA ROTTURA MOLLA 052010 IMPORTANTE: Le molle in tensione sono provviste di una tensione alta; fare sempre molta attenzione, soprattutto in fase di regolazione ed uso di tiranti (12025) che siano

Dettagli

LIBRETTO VERIFICHE GRU A PONTE E MACCHINE DI SOLLEVAMENTO (Registro di controllo)

LIBRETTO VERIFICHE GRU A PONTE E MACCHINE DI SOLLEVAMENTO (Registro di controllo) MACCHINA NUMERO DI FABBRICA LIBRETTO VERIFICHE GRU A PONTE E MACCHINE DI SOLLEVAMENTO (Registro di controllo) Costruttore/Mandatario: CIOFETTI SOLLEVAMENTO INDUSTRIALE SRL S. S. Tiberina Nord, 26/T - 06134

Dettagli

Installatore: (Nome, indirizzo, telefono)

Installatore: (Nome, indirizzo, telefono) Installatore: (Nome, indirizzo, telefono) GUIDA UNAC N. 9 PER L INSTALLAZIONE DEI CANCELLI MOTORIZZATI A SCORRIMENTO VERTICALE DAL BASSO VERSO L ALTO IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE

Dettagli

La manovra manuale di ritorno al piano. Ing. Raffaele Sabatino 1

La manovra manuale di ritorno al piano. Ing. Raffaele Sabatino 1 La manovra manuale di ritorno al piano Ing. Raffaele Sabatino 1 La manovra manuale di ritorno al piano D.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 (Regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 95/16/CE

Dettagli

Macchina: OVERFLOW A PRESSIONE

Macchina: OVERFLOW A PRESSIONE Scheda 28 Lavorazione: TINTURA IN PEZZA Macchina: OVERFLOW A PRESSIONE Scopo della lavorazione La tintura in overflow sotto pressione è utilizzata per tingere in corda tessuti delicati o tessuti a maglia

Dettagli

MOVIMENTAZIONE PAZIENTE

MOVIMENTAZIONE PAZIENTE MOVIMENTAZIONE PAZIENTE TELO PORTAFERITI SEDIA PORTANTINA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI Strumento fondamentale per il TRASPORTO DEI PAZIENTI. Le OPERAZIONI normalmente eseguite con la barella

Dettagli

Guida Rapida. Vodafone MiniStation

Guida Rapida. Vodafone MiniStation Guida Rapida Vodafone MiniStation Nella scatola trovi: 1 Alimentatore per il collegamento elettrico 1 Vodafone MiniStation 5 2 Cavi telefonici per collegare i tuoi apparecchi fax e pos alla MiniStation

Dettagli

1) GESTIONE DELLE POSTAZIONI REMOTE

1) GESTIONE DELLE POSTAZIONI REMOTE IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE DATI VIA FTP Per FTP ( FILE TRANSFER PROTOCOL) si intende il protocollo di internet che permette di trasferire documenti di qualsiasi tipo tra siti differenti. Per l utilizzo

Dettagli

CASO D USO: MICRORACCOLTA. 21 aprile 2015 www.sistri.it

CASO D USO: MICRORACCOLTA. 21 aprile 2015 www.sistri.it CASO D USO: MICRORACCOLTA 21 aprile 2015 www.sistri.it DISCLAIMER Il presente documento intende fornire agli Utenti SISTRI informazioni di supporto per poter utilizzare agevolmente ed in maniera efficace

Dettagli

Simbologia pneumatica

Simbologia pneumatica Simbologia pneumatica Fonte/Sorgente di pressione E l alimentazione/alimentatore di ogni circuito pneumatico. È generalmente costituito da un compressore che comprime l aria all interno di un serbatoio.

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

Manuale d uso per la raccolta: Sicurezza degli impianti di utenza a gas - Postcontatore

Manuale d uso per la raccolta: Sicurezza degli impianti di utenza a gas - Postcontatore Manuale d uso per la raccolta: Sicurezza degli impianti di utenza a gas - Postcontatore 1. Obbligo di comunicazione dei dati... 2 2. Accesso alla raccolta... 2 3. Compilazione... 6 2.1 Dati generali Sicurezza

Dettagli

EasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente

EasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente EasyPrint v4.15 Gadget e calendari Manuale Utente Lo strumento di impaginazione gadget e calendari consiste in una nuova funzione del software da banco EasyPrint 4 che permette di ordinare in maniera semplice

Dettagli

SAFETY SERVICE. Valutazione dei rischi

SAFETY SERVICE. Valutazione dei rischi SAFETY SERVICE Valutazione dei rischi AZIENDA: DATA: MACCHINA: REFERENTE (Cliente): IL TECNICO VERBALIZZANTE (Safety Service): IL RESPONSABILE TECNICO (Safety Service): IL RESPONSABILE DEL SERVICE: TRASMESSO

Dettagli

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale Richiesta-Approvazione-Consegna Il presente documento in formato cartaceo privo del timbro in colore COPIA CONTROLLATA n è da ritenersi non valido come documento di riferimento. Il documento originale

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

LA FINESTRA DI GOAL (SCHERMATA PRINCIPALE E PANNELLO DEI COMANDI)

LA FINESTRA DI GOAL (SCHERMATA PRINCIPALE E PANNELLO DEI COMANDI) FUNZIONI DEL PROGRAMMA GOAL Il programma GOAL consente all utilizzatore di creare animazioni grafiche rappresentanti schemi, esercitazioni e contrapposizioni tattiche. Le animazioni create possono essere

Dettagli

Realizzazione di un. Disposizioni per la prevenzione dei rischi da caduta dall alto!!" "

Realizzazione di un. Disposizioni per la prevenzione dei rischi da caduta dall alto!! Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova Procedure di sicurezza per l installazione e la manutenzione di pannelli fotovoltaici Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova Realizzazione

Dettagli

IDENTIFICAZIONE E SCOPO PRODOTTO

IDENTIFICAZIONE E SCOPO PRODOTTO CFTF 250 E un cala feretri manuale per tombe di famiglia pensato per operatori professionali ed addetti alla tumulazione. Consente la tumulazione di feretri fino a 250 Kg di peso nelle tombe di famiglia

Dettagli

Istruzioni per l'installazione del rack

Istruzioni per l'installazione del rack Istruzioni per l'installazione del rack Riesaminare la documentazione fornita con il cabinet rack per informazioni sulla sicurezza e il cablaggio. Prima di installare il server in un cabinet rack, riesaminare

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

ISTRUZIONE PER L ESECUZIONE IN SICUREZZA DI SPOSTAMENTI PARTICOLARI CON CARROPONTE (GROSSE LAMIERE)

ISTRUZIONE PER L ESECUZIONE IN SICUREZZA DI SPOSTAMENTI PARTICOLARI CON CARROPONTE (GROSSE LAMIERE) RISCHI SPECIFICI DELLA LAVORAZIONE Talvolta è necessario spostare GROSSE LAMIERE con il carroponte. I principali rischi durante queste operazioni sono: Possibile caduta dei carichi pesanti (lamiere) durante

Dettagli

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto Laboratorio autorizzato dal ministero delle infrastrutture ad effettuare prove sui materiali da costruzione per strutture metalliche ed opere in cemento armato con D.M. n. 39073 del 23/3/1995 e successivi

Dettagli

2.2.5 Dispositivi di sicurezza

2.2.5 Dispositivi di sicurezza 2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine 2.2.5 Dispositivi di sicurezza I dispositivi di sicurezza hanno la funzione di eliminare o ridurre un rischio autonomamente o in associazione a ripari.

Dettagli

SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO

SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO La scheda di rilevazione dei rischi di caduta dall alto è stata pensata come strumento di analisi sia per gli addetti del settore che per i funzionari

Dettagli

WP6.5 Elaborazione di un database comune dei dati infortunistici nei porti dell Alto Adriatico

WP6.5 Elaborazione di un database comune dei dati infortunistici nei porti dell Alto Adriatico Partner responsabile del deliverable: Elaborazione di un database comune dei dati infortunistici nei porti dell Alto Adriatico svolta dall Autorità Portuale di Trieste Versione: output 11092014 Data: 11.09.2014

Dettagli

DATA BASE ON LINE (BANCA DATI MODULI SPERIMENTALI)

DATA BASE ON LINE (BANCA DATI MODULI SPERIMENTALI) Progetto regionale antidispersione per favorire l adempimento dell obbligo d istruzione 2 a annualità DATA BASE ON LINE (BANCA DATI MODULI SPERIMENTALI) MANUALE DI UTILIZZO Indice Premessa 3 Ingresso nel

Dettagli

ALLEGATO II Dispositivi di attacco

ALLEGATO II Dispositivi di attacco ALLEGATO II Dispositivi di attacco. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce all aggiornamento di Maggio 2011 Nel presente allegato sono riportate le possibili conformazioni dei dispositivi

Dettagli

PRECAUZIONE PER L UTILIZZO E AVVERTENZE PER LA SICUREZZA

PRECAUZIONE PER L UTILIZZO E AVVERTENZE PER LA SICUREZZA PRECAUZIONE PER L UTILIZZO E AVVERTENZE PER LA SICUREZZA Dopo aver tolto l imballaggio assicurarsi dell integrità dell apparecchio. In caso di dubbio non utilizzare l apparecchio e rivolgersi al centro

Dettagli

La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma

La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma Università Carlo Cattaneo - LIUC 7 Giugno 2010 Ing. E. Moroni Organismo Notificato n.0066 I.C.E.P.I S.p.A. Via P. Belizzi

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE Pagina 1 di 5 Revisione Data Descrizione Redazione Approvazione Pagina 2 di 5 Indice 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Costituzione e funzionamento del Comitato di Certificazione

Dettagli

MACCHINA DI TEST PER SCHEDE ELETTRONICHE CHIP ON PAPER CHIP ON PLASTIC RFID

MACCHINA DI TEST PER SCHEDE ELETTRONICHE CHIP ON PAPER CHIP ON PLASTIC RFID MACCHINA DI TEST PER SCHEDE ELETTRONICHE CHIP ON PAPER CHIP ON PLASTIC RFID RobotroniX S.r.l. è una società di ingegneria che progetta e realizza sistemi innovativi in svariati ambiti tecnologici avvalendosi

Dettagli

Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto

Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto 1 Come mi devo comportare quando assumo un dipendente, un collaboratore o uno stagista? Che conseguenze subisco se non provvedo

Dettagli

GALILEO. [OFR] - Progetto GALILEO - How to contabilità. How To Contabilità G.ALI.LE.O. How To Contabilità. pag. 1 di 23.

GALILEO. [OFR] - Progetto GALILEO - How to contabilità. How To Contabilità G.ALI.LE.O. How To Contabilità. pag. 1 di 23. [OFR] - - G.ALI.LE.O pag. 1 di 23 [OFR] - - Sommario 1 Contabilità... 3 1.1 Gestione Casse... 4 1.2 Gestione Entrate... 5 1.2.0 Sportello al pubblico (nel sottomenù ORDINE)... 6 1.2.1 Reversali... 8 1.2.1.1

Dettagli

Cap. 3 METODI E MEZZI DI CARICAMENTO

Cap. 3 METODI E MEZZI DI CARICAMENTO Cap. 3 METODI E MEZZI DI CARICAMENTO Rev. 1.02 22/07/2014 Numerosi sono i metodi ed i mezzi con cui si possono trasportare pazienti ed infortunati. Quelli maggiormente usati sono: 1. La sedia portantina

Dettagli

LAVORO SULLE COPERTURE

LAVORO SULLE COPERTURE 1 LAVORO SULLE COPERTURE UNI EN 8088 2 Lavori inerenti le coperture dei fabbricati (definizioni) [UNI 8088] Tipi di coperture [UNI 8088] MANTO DI COPERTURA Per manto di copertura si intende l insieme degli

Dettagli

Numero carrelli senza guidatore a bordo presenti in azienda

Numero carrelli senza guidatore a bordo presenti in azienda Pagina 1di 11 AZIENDA Redatto da Verificato Approvato Ines Magnani Carlo Veronesi Massimo Magnani firma firma TIPO SCHEDA A formazione ed informazione dei lavoratori NUMERO DI SCHEDE DATA VERIFICATO RI

Dettagli

Regione Toscana. ARPA Fonte Dati. Manuale Amministratore. L. Folchi (TAI) Redatto da

Regione Toscana. ARPA Fonte Dati. Manuale Amministratore. L. Folchi (TAI) Redatto da ARPA Fonte Dati Regione Toscana Redatto da L. Folchi (TAI) Rivisto da Approvato da Versione 1.0 Data emissione 06/08/13 Stato DRAFT 1 Versione Data Descrizione 1,0 06/08/13 Versione Iniziale 2 Sommario

Dettagli

Mezzo utilizzato: autogrù

Mezzo utilizzato: autogrù Procedure per la movimentazione delle billette nelle fasi di scarico dai mezzi di trasporto e per l alimentazione delle linee di forgiatura/stampaggio. La lavorazione riferita alla movimentazione dei fasci

Dettagli

IL RISCHIO CADUTA DALL ALTO NELLE AZIENDE MANIFATTURIERE

IL RISCHIO CADUTA DALL ALTO NELLE AZIENDE MANIFATTURIERE IL RISCHIO CADUTA DALL ALTO NELLE AZIENDE MANIFATTURIERE ATTREZZATURE PER IL LAVORO IN QUOTA GIOVANNI SPEDO - ASL MANTOVA DIP. PREVENZIONE MEDICA Principali attività con rischio caduta dall alto nelle

Dettagli

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO PROPOSTA PER PERCORSO FORMATIVO: Corso di formazione per operatori e preposti addetti alle pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano

Dettagli

Progettazione di posto di lavoro con impiego di INDEVA - Intelligent DEVice for handling. Read more on www.indevagroup.com

Progettazione di posto di lavoro con impiego di INDEVA - Intelligent DEVice for handling. Read more on www.indevagroup.com Progettazione di posto di lavoro con impiego di INDEVA - Intelligent DEVice for handling Read more on www.indevagroup.com Movimentazione manuale dei carichi Le attività di movimentazione manuale dei carichi

Dettagli

Unità motocondensanti ad incasso mod. InClima. Manuale di installazione

Unità motocondensanti ad incasso mod. InClima. Manuale di installazione Unità motocondensanti ad incasso mod. InClima Manuale di installazione INCLIMA MULTI MANUALE DI INSTALLAZIONE Per garantire un installazione semplice e veloce e nel contempo evitare eventuali problematiche

Dettagli

VERIFICA E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI NEI LOCALI AD USO MEDICO. RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI

VERIFICA E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI NEI LOCALI AD USO MEDICO. RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI VERIFICA E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI NEI LOCALI AD USO MEDICO RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI OGGETTO E SCOPO DELLE VERIFICHE Per verifica si intende l insieme delle operazioni

Dettagli

Requisiti di sicurezza per i dispositivi di protezione immateriali presenti sulle presse (barriere fotoelettriche)

Requisiti di sicurezza per i dispositivi di protezione immateriali presenti sulle presse (barriere fotoelettriche) Requisiti di sicurezza per i dispositivi di protezione immateriali presenti sulle presse (barriere fotoelettriche) Fig. 1 Lavoro manuale su una pressa con barriera fotoelettrica e riparo fisso laterale.

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 1 Occhiali per la protezione degli occhi contro la proiezione di schegge V2-25/06/2013 La

Dettagli

10. Funzionamento dell inverter

10. Funzionamento dell inverter 10. Funzionamento dell inverter 10.1 Controllo prima della messa in servizio Verificare i seguenti punti prima di fornire alimentazione all inverter: 10.2 Diversi metodi di funzionamento Esistono diversi

Dettagli

Manuale Operativo Risk Manager

Manuale Operativo Risk Manager Manuale Operativo Risk Manager Principali Caratteristiche Il Tool Risk Manager, nasce per l esigenza di assistere il trader, in tutto il processo che regola la gestione del proprio capitale ed operatività.

Dettagli

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE: Le norme a supporto dell innovazione e della sostenibilità delle macchine utensili

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE: Le norme a supporto dell innovazione e della sostenibilità delle macchine utensili DIT Dipartimento Innovazione Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE: Le norme a supporto dell innovazione e della sostenibilità delle macchine

Dettagli

ISTRUZIONI DI MONTAGGIO LOR-THERM 105. Cod. 523.0000.102

ISTRUZIONI DI MONTAGGIO LOR-THERM 105. Cod. 523.0000.102 ISTRUZIONI DI MONTAGGIO LOR-THERM 105 Cod. 523.0000.102 Perché la garanzia sia valida, installare e utilizzare il prodotto secondo le istruzioni contenute nel presente manuale. È perciò di fondamentale

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI Tutte le masse, le masse estranee e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche devono essere collegati ad un unico impianto di messa a terra, ovvero

Dettagli

I NOSTRI OBIETTIVI. Massima produttività ed affidabilità di tutti i componenti.

I NOSTRI OBIETTIVI. Massima produttività ed affidabilità di tutti i componenti. S u r f a c e A l u m i n i u m Te c h PACKAGING Dedicata espressamente alla progettazione e produzione di linee di imballaggio, totalmente automatizzate per profili di alluminio estruso, anodizzato e

Dettagli

PRODUZIONE PAGELLE IN FORMATO PDF

PRODUZIONE PAGELLE IN FORMATO PDF Requisiti minimi: PRODUZIONE, FIRMA E PUBBLICAZIONE DELLA PAGELLA ELETTRONICA CON ALUNNI WINDOWS PRODUZIONE PAGELLE IN FORMATO PDF Argo Alunni Windows aggiornato alla versione più recente. Adobe PDF CREATOR,

Dettagli

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA BOZZA 23/07/2008 INDICE 1. PERCHÉ UNA NUOVA VERSIONE DEI MODULI DI RACCOLTA DATI... 3 2. INDICAZIONI GENERALI... 4 2.1. Non modificare la struttura dei fogli di lavoro... 4 2.2. Cosa significano

Dettagli

- Procedura Operativa

- Procedura Operativa INTERVENTI DI MANUTENZIONE E DI RIMOZIONE DI TUBATURE IDRICHE IN CEMENTO-AMIANTO - Procedura Operativa 1 Predisposizione dell area cantiere 2 Esecuzione dello scavo e messa allo scoperto della tubazione

Dettagli

PRESCRIZIONI AUTORIZZATIVE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CAMPIONAMENTI ALLE EMISSIONI

PRESCRIZIONI AUTORIZZATIVE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CAMPIONAMENTI ALLE EMISSIONI PRESCRIZIONI AUTORIZZATIVE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CAMPIONAMENTI ALLE EMISSIONI Firenze 4 aprile 2014 Stefano Gini - RSPP ARPAT Toscana 1 Stefano Gini - RSPP ARPAT Toscana 2 OBIETTIVI 1.Garantire la

Dettagli

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,

Dettagli

LE CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI MULTIVARIANTE

LE CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI MULTIVARIANTE LE CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI MULTIVARIANTE Che cosa sono e a cosa servono le caratteristiche? Oltre a descrivere le qualità di un prodotto con un testo generico (descrizione) è possibile dettagliare

Dettagli

MANUALE DI ISTRUZIONI TAB CHART 32

MANUALE DI ISTRUZIONI TAB CHART 32 MANUALE DI ISTRUZIONI TAB CHART 32 1 INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA Vi preghiamo di leggere e seguire attentamente le istruzioni contenute in questo manuale. La mancata ottemperanza alle istruzioni potrebbe

Dettagli

Installazione Tooway. Guida veloce all installazione del servizio Tooway

Installazione Tooway. Guida veloce all installazione del servizio Tooway 1 Installazione Tooway Guida veloce all installazione del servizio Tooway 2 INDICE 1. Materiale richiesto 2. Identificazione dati per puntamento 3. Assemblaggio Kit 4. Preparazione al puntamento 5. Puntamento

Dettagli

NAVIGAORA HOTSPOT. Manuale utente per la configurazione

NAVIGAORA HOTSPOT. Manuale utente per la configurazione NAVIGAORA HOTSPOT Manuale utente per la configurazione NAVIGAORA Hotspot è l innovativo servizio che offre ai suoi clienti accesso ad Internet gratuito, in modo semplice e veloce, grazie al collegamento

Dettagli

Esempi posizionamento moduli in Layout

Esempi posizionamento moduli in Layout solergo 2012 Esempi posizionamento moduli in Layout Dopo l impostazione in Layout della planimetria su cui rappresentare l impianto si passa al posizionamento dei moduli fotovoltaici. Tramite la finestra

Dettagli

Assessorato alla Sanità ARPA. Anagrafe Regionale dei Prodotti Amministrabili. Manuale Utente 1.0.0

Assessorato alla Sanità ARPA. Anagrafe Regionale dei Prodotti Amministrabili. Manuale Utente 1.0.0 Assessorato alla Sanità ARPA Anagrafe Regionale dei Prodotti Amministrabili Manuale Utente 1.0.0 Sommario 1. Introduzione... 2 2. Profili utente... 2 3. Dispositivi medici... 2 3.1. ARPA-Ricerca Anagrafiche...

Dettagli

Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisiti preliminari

Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisiti preliminari Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisiti preliminari A.A. 2013 2014 1 Introduzione Questo documento raccoglie i requisiti preliminari per il software di controllo

Dettagli

CMS ERMES INFORMATICA

CMS ERMES INFORMATICA 01/07/2014 Guida di riferimento alla pubblicazione di contenuti sul portale Il presente documento costituisce una guida di riferimento all aggiornamento e alla pubblicazione di contenuti sui portali web

Dettagli

Scheda operativa Versione rif. 13.01.3c00. Libro Inventari

Scheda operativa Versione rif. 13.01.3c00. Libro Inventari 1 Inventario... 2 Prepara tabelle Inventario... 2 Gestione Inventario... 3 Tabella esistente... 3 Nuova tabella... 4 Stampa Inventario... 8 Procedure collegate... 11 Anagrafiche Archivi ditta Progressivi

Dettagli

INSTALLAZIONE DEI CANCELLI SCORREVOLI IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE PARTI APPLICABILI DELLE NORME EN 13241-1 EN 12453 - EN

INSTALLAZIONE DEI CANCELLI SCORREVOLI IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE PARTI APPLICABILI DELLE NORME EN 13241-1 EN 12453 - EN Installatore: (Nome, indirizzo, telefono) INSTALLAZIONE DEI CANCELLI SCORREVOLI IN CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA MACCHINE 98/37/CE E ALLE PARTI APPLICABILI DELLE NORME EN 13241-1 EN 12453 - EN 12445 Con la

Dettagli

Usare MUD2011 con Windows 7

Usare MUD2011 con Windows 7 Usare MUD2011 con Windows 7 Requisiti per il funzionamento di MUD2011 MUD2011 funziona con tutti i sistemi Windows a 32 bit. MUD2011 è un applicazione a 16 bit e non funziona con i sistemi Windows a 64

Dettagli