FINANZIAMENTO PUBBLICO AGEVOLATO PER LE IMPRESE STRUMENTO CON CUI GLI ENTI PUBBLICI CONCEDONO FINANZIAMENTI A TASSO AGEVOLATO
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1 FINANZIAMENTO PUBBLICO AGEVOLATO PER LE IMPRESE STRUMENTO CON CUI GLI ENTI PUBBLICI CONCEDONO FINANZIAMENTI A TASSO AGEVOLATO CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO ALTRE TIPOLOGIE DI CONTRIBUTI PER FAVORIRE GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE STRUMENTO DI POLITICA ECONOMICA, SOCIALE, TERRITORIALE
2 GLI ORGANI COMPETENTI ADOTTANO ATTI LEGISLATIVI (COMMISSIONE UE, PARLAMENTO, CONSIGLI REGIONALI) delegando ALTRI ORGANI AD EMANARE I PROVVEDIMENTI ATTUATIVI (DIREZIONI GENERALI, MINISTERI, ASSESSORATI REGIONALI) SULLA BASE DI TALI PROVVEDIMENTI ESECUTIVI E' POSSIBILE RICHIEDERE CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI AVANZANDO PRESSO I COMPETENTI ORGANI LE RICHIESTE RISPETTANDO REQUISITI SOSTANZIALI, FORMALI E LE RELATIVE SCADENZE
3 IL PROCESSO Decisione politica Legge e decreti attuativi Pubblicazione del bando Presentazione della domanda di ammissione Esame Approvazione Eventuali acconti durante il progetto Rendicontazione Saldo Controllo o collaudo (sistematico o a campione)
4 CARATTERISTICHE DEI PROVVEDIMENTI A Livello territoriale (UE, Stato, Regione) B Organi competenti C Iter D Soggetti beneficiari E Zone geografiche di intervento F Programma agevolato e spese (Investimenti tecnologicamente innovativi, Formazione del personale, Ricerca e Sviluppo...) G Spese ammissibili (Tipologia delle spese, limiti, retroattività) H Tipologia del contributo
5 C. ITER I provvedimenti agevolativi possono distinguersi sulla base di tre principali aspetti: c1) la procedura valutativa adottata (automatica, valutativa, negoziale) - c2) la procedura di presentazione (a sportello, a bando) c3)la dinamica di finanziamento delle norme (con copertura finanziaria costante, a stanziamenti, una tantum)
6 C1. PROCEDURA VALUTATIVA Automatica La procedura automatica prevede che non sussista una analisi-istruttoria delle domande di ammissione ai contributi, e al concessione delle agevolazioni viene fatta sulla base dell ordine cronologico di presentazione. Di fatto l analisi della domanda si limita alla verifica di aspetti formali e di ammissibilità; talvolta vengono posti dei punteggi minimi da raggiungere (sulla base delle caratteristiche del progetto o dell impresa) affinché il progetto venga approvato. Valutativa Nella procedura valutativa è prevista una attività istruttoria che accerti la validità del progetto (tecnica, finanziaria, economica) oltre che la correttezza i requisiti già descritti per la procedura automatica. La procedura valutativa si applica a progetti o programmi organici e complessi da realizzare successivamente alla presentazione della domanda; Negoziale La procedura negoziale prevede, oltre a procedure di valutazione dei programmi, una negoziazione tra i soggetti (enti pubblici, privati, aziende) in relazione alle finalità dell intervento. Si tratta di un approccio innovativo all intervento pubblico agevolativi, che mira a favorire lo sviluppo del partenariato sociale, inteso a coordinare l intervento dello Stato e dei livelli istituzionali pubblici e privati nei processi di sviluppo locale, e di armonizzare i molteplici interessi economici e sociali che si muovono ed agiscono secondo diversi intensità sul piano territoriale
7 C2. PROCEDURA DI PRESENTAZIONE Procedura a sportello La procedura a sportello prevede l esame della domanda quando questa viene presentata, con la valutazione dell ammissibilità o meno della richiesta, ma senza la comparazione e la competizione con altre domande presentate. In questo caso conta il criterio cronologico, Procedura a bando La procedura a bando (o a inviti) prevede che la domanda sia presentabile in un certo intervallo di tempo. Alla scadenza tutte le richieste presentate vengono esaminate e scartatele se inammissibili. Si passa quindi alla valutazione delle domande ritenute ammissibili e a alla attribuzione di punteggi (secondo criteri e indicatori predefiniti e spesso oggettivi e numerici ); Le richieste di contributo vengono così ordinata in una o piu graduatorie; sulla base di tali graduatorie, delle risorse richieste da ogni progetto, e delle risorse totali a disposizione, viene determinato sino a quale domanda è possibile riconoscere il contributo richiesto
8 C3. DINAMICA DI FINANZIAMENTO Norme con copertura finanziaria costante Si tratta di norme cui l Ente pubblico garantisce di fatto la costante copertura finanziaria. Si tratta prevalentemente di provvedimenti che prevedono finanziamenti a tasso agevolato, alimentati con fondi rotativi via via eventualmente incrementati. Norme con copertura finanziaria a stanziamenti Si tratta di norme che sono oggetto di successivi rifinanziamenti, a valere su uno stesso bando o mediante bandi successivi. I rifinanziamenti sono talvolta periodicamente programmati, talvolta irregolari nella tempistica e nella quantità di risorse destinate; in alcuni casi si puo fare infatti sufficientemente affidamento sul fatto che norma sia regolarmente rifinanziata, e che lo sia secondo piu o meno predeterminate e prevedibili scadenze; in altri casi è più rischioso fare affidamento sulla fatto che il rifinanziamento avvenga, o secondo che importi, o secondo quale regolarità/irregolarità temporale. Stanziamenti una tantum Si tratta di norme che vengono finanziate una volta sola e poi o non sono piu oggetto di rifinanziamenti per mutati interessi e obiettivi (e che rimangono non piu operative, per cosi dire parcheggiate), o di norme emanate in occasione di specifiche occasioni (stati di crisi, calamità, eventi).
9 D. SOGGETTI BENEFICIARI - SETTORE - LIMITI DIMENSIONALI (DEFINIZIONE DI PMI) - TIPOLOGIA DELLA COMPAGINE SOCIETARIA - TIPOLOGIA DI SOCIETA
10 Definizione di piccole e medie imprese Disciplina Comunitaria pubblicata sulla GUCE C 213 del e D.M. 27 ottobre 1997 pubblicato sulla G.U. n. 266 del Le piccole e medie imprese, in appresso denominate "PMI", sono definite come segue: Per le imprese di servizi e commercio è definita piccola l impresa che: ha meno di 20 dipendenti, e ha un fatturato annuo non superiore a 2,7 milioni di euro o un totale dell attivo dello stato patrimoniale non superiore a 1,9 milioni di euro; ed è in possesso del requisito di indipendenza. Per le imprese di servizi e commercio è definita media l impresa che: ha meno di 95 dipendenti, e ha un fatturato annuo non superiore a 15 milioni di euro o un totale dell attivo dello stato patrimoniale non superiore a 10,1 milioni di euro; ed è in possesso del requisito di indipendenza. Sono considerate indipendenti le imprese il cui capitale o i cui diritti di voto non sono detenuti per il 25% o più da una sola impresa, oppure, congiuntamente da più imprese non conformi alla definizione di PMI. Questa soglia può essere superata nelle due fattispecie seguenti: se l impresa è detenuta da società di investimenti pubblici, società di capitali di rischio o investitori istituzionali, a condizione che questi non esercitino alcun controllo, individuale o congiunto, sull impresa; se il capitale è disperso in modo tale che sia impossibile determinare da chi è detenuto e se l impresa dichiara di poter legittimamente presumere che non è detenuto per il 25% o più da una sola impresa, oppure, congiuntamente, da più imprese non conformi alle definizioni di PMI. Per le imprese operanti negli altri settori ammissibili, diversi da servizi e commercio, è definita piccola l impresa: avente meno di 50 dipendenti, e avente o un fatturato annuo non superiore a 7 milioni di euro o un totale dell attivo dello stato patrimoniale non superiore a 5 milioni di euro e in possesso del requisito di indipendenza. Per le imprese operanti negli altri settori ammissibili, diversi da servizi e commercio, è definita media l impresa: avente meno di 250 dipendenti, e avente o un fatturato annuo non superiore a 40 milioni di euro o un totale dell attivo dello stato patrimoniale non superiore a 27 milioni di euro e in possesso del requisito di indipendenza. Sono considerate indipendenti le imprese il cui capitale o i cui diritti di voto non sono detenuti per il 25% o più da una sola impresa, oppure, congiuntamente da più imprese non conformi alla definizione di PMI. Questa soglia può essere superata nelle due fattispecie seguenti: se l impresa è detenuta da società di investimenti pubblici, società di capitali di rischio o investitori istituzionali, a condizione che questi non esercitino alcun controllo, individuale o congiunto, sull impresa; se il capitale è disperso in modo tale che sia impossibile determinare da chi è detenuto e se l impresa dichiara di poter legittimamente presumere che non è detenuto per il 25% o più da una sola impresa, oppure, congiuntamente, da più imprese non conformi alle definizioni di PMI. 7 Per il calcolo delle soglie definite in precedenza, occorre sommare i dati dell impresa
11 destinataria e di tutte le imprese di cui detiene, direttamente o indirettamente, il 25% o più del capitale sociale o dei diritti di voto. Quando un impresa, alla data di chiusura del bilancio, supera, verso l alto o verso il basso, le soglie del numero di dipendenti o dei massimali finanziari specificati, perde o acquista la qualifica di PMI soltanto se detta circostanza si ripete durante due esercizi consecutivi. Il numero di persone occupate corrisponde al numero di unità-lavorative-anno (ULA), cioè al numero di dipendenti occupati a tempo pieno durante un anno, mentre i lavoratori a tempo parziale e quelli stagionali rappresentano frazioni di ULA. L anno da prendere in considerazione è quello dell ultimo esercizio contabile approvato. Le soglie per il fatturato e per il totale di bilancio sono quelle dell ultimo esercizio contabile approvato di dodici mesi. Nel caso di un impresa di recente costituzione, la cui contabilità non è stata ancora approvata, le soglie da applicare sono soggette a una stima secondo buona fede eseguita nel corso dell esercizio. Qualora fosse necessario distinguere tra le microimprese e altri tipi di PMI, le microimprese sono quelle che occupano meno di 10 dipendenti (ovvero le imprese non oltre i 9 dipendenti).
12 E ZONE GEOGRAFICHE DI INTERVENTO L Unione Europea ha previsto dei livelli massimi di aiuto consentito, al fine di evitare distorsioni della concorrenza. La possibilità di accedere o meno ai fondi e l intensità dell aiuto variano a seconda della localizzazione dell impresa (normalmente conta solo la sede operativa) PIEMONTE ZONA OBIETTIVO 2 ZONA ART. 87 ZONA PHASING PUT ZONA NON AGEVOLABILE La struttura delle zone e anche l attribuzione dei singoli Comuni alle varie zone è in fase di redifinizione
13 F. PROGRAMMA AGEVOLATO Indica quale finalità viene perseguita dalla norma di agevolazione, secondo quale filosofia e quali limiti, indicando le tipologie di investimento ammissibili: - Beni materiali Terreno, immobili, impianti macchinari, attrezzature, hardware e software - Circolante Scorte - Personale - Consulenze - Servizi
14 G SPESE AMMISSIBILI - Tipologia delle spese - Limiti - Retroattività - Termini di scadenza
15 Analisi Finanziaria Anno accademico H TIPOLOGIA DEL CONTRIBUTO 1) Contributi a Fondo perduto (senza obbligo di restituzione) 1.1 Contributi in conto capitale per investimenti materiali o immateriali 1.2 Contributi in conto gestione A valere su costi operativi (contributi in conto gestione o in conto esercizio) A valere su oneri finanziari (contributi per l abbattimento del tasso d interesse)
16 Analisi Finanziaria Anno accademico ) Finanziamenti a Tasso agevolato (tassi di interesse inferiori a quelli di mercato) 3) Intervento in conto capitale di rischio 4) Intervento in conto garanzia (garanzie dei consorzi fidi per agevolare l accesso al credito particolarmente delle PMI 5) Esenzione fiscale
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