SI - FEST 2012 Compagnia di stile popolare Alfa Castaldi. Di Marcello Tosi

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1 SI - FEST 2012 Di Collezionismo e fotografia alla ribalta per Si Fest 2012 a Savignano fino al 7 ottobre alla Galleria della Vecchia Pescheria (il sabato dalle 15 alle 19, la domenica anche dalle 10 alle 13 oltre che in orario pomeridiano, corso Vendemini 51) con la mostra Compagnia di stile popolare di Alfa (Alfonso) Castaldi. Esposta con testo critico di Anna Piaggi, la ricerca del celebre fotografo milanese, che fu autore di scatti nel campo della moda, ma non solo, realizzata dal 1976 al 1980 su commissione de L Uomo Vogue ma rimasta inedita, quindi documento singolare e pressoché sconosciuto. 1

2 Il tema svolto era quello del costume maschile italiano, attraverso una collezione di ritratti di pastori, artigiani, contadini di varie regioni italiane. L opera di Castaldi, ha scritto Giampaolo Barbieri, è stata quella di un fotografo esteta e intellettuale. La storia del suo rapporto con l immagine è durata più di 40 anni, dai primi anni '50 fino al giorno della sua morte, nel dicembre del '95. Allievo prediletto di Longhi a Firenze nel dopoguerra, Castaldi nei primi anni '50 abbandonò la storia dell'arte per occuparsi di fotografia. Visse intensamente il periodo del circolo di intellettuali, pittori, scrittori e giornalisti che si incontravano al Bar Giamaica nel quartiere milanese di Brera, che documentarono la rinascita della vita culturale italiana attraverso le nuove forme di espressione pittorica, la scrittura, il giornalismo. 2

3 Fino al 1959 Alfa si occupò di reportages: il Sud Italia, Parigi, l'algeria, Londra, lavorando per settimanali e mensili. Poi aprì uno studio a Milano, conobbe Anna Piaggi (recentemente scomparsa) che diventò la compagna della sua vita, ed incominciò ad occuparsi anche di moda. Negli anni successivi la sua esperienza si allargò a tutto campo: reportages, ritratto, moda, still life, attraverso la collaborazione con le maggiori testate italiane ed internazionali e la sua figura diventò un riferimento fondamentale della fotografia italiana, intraprendendo varie collaborazioni anche per Annabella, Arianna, Vogue Italia, Panorama, L Espresso, anche in stretto sodalizio con Ugo Mulas, Mario Dondero e Carlo Bavagnoli. Le Immagini di Costume stile popolare sono ora appartenenti alla collezione dello stilista Giuseppe Zanotti, il cui interesse per la fotografia e la moda insieme ha consentito di restituire un autentica testimonianza della perizia e della sensibilità di un fotografo appassionato di etnografia. Abiti, tessuti, materiali di grande abilità artigianale, che i 3

4 soggetti ritratti indossano come simboli di appartenenza a una etnia o a un gruppo sociale, senza distinzione di stagioni, di quotidianità o di festa. Moda non moda, appunto stile popolare, abiti visti nei suoi reportage sulle regioni di persone, luoghi, folclore. Costumi che erano e sono documenti di artigianato, di storie di vita personale e sociale, di fiero, dignitoso e a suo modo impeccabile portamento, che fa trasparire una dimensione poetica e profonda, che cattura l essenza di una vera eleganza. Una ricerca antropologica - - sottolinea la curatrice Paola Sobrero - - che racconta molteplici e autentiche storie, simboleggiate da indumenti tipici come la caparela, il sarner, il tabarro, i gambales, autentici archetipi della moda che ha reso fama e onore al nostro Paese. Dai pastori sardi e abruzzesi ai butteri maremmani, dagli artigiani del Tirolo ai contadini e mezzadri dell Emilia- Romagna, le fotografie di Castaldi raccontano una tradizione nata dall artigianato con una dignità al contempo autentica e nobile. Che emerge in questo suo interesse etnografico per le radici del vestire italiano. Nel 1958 con Anna Piaggi, allora collaboratrice della rivista Annabella, iniziò un ininterrotto rapporto di lavoro, molto "accademico" da una parte e "libero" dall'altra. In mancanza di uno studio le fotografie venivano realizzate in spazi prestati da amici e il bar Giamaica serviva anche da deposito per le macchine fotografiche. La moda non era ancora parte della comune attività di Castaldi e Piaggi. Nasceva però una forma preliminare di fotografia quasi- artistica, il cui contenuto, di oggetti (e, a volte, anche di cibo) segnò l'inizio di una delle discipline preferite: lo "still life", a cui seguiranno anni dopo i "collages" di spirito cubista, da Juan Gris a Picasso, realizzati con oggetti, tessuti e accessori della moda. Una realtà poetica profonda. Vera, quella di Alfa Castaldi, asseriva Anna Piaggi, la cui fotografia raccontava il modo di naturale eleganza maschile intrisa di umanità, vita di una tradizione nata dall artigianato e con una degna, autentica 4

5 aureola di autenticità, di nobiltà: la tentazione di citare Paul Strand di Un Paese con i testi di Cesare Zavattini, o i ritratti di August Sander, nei contesti della straight photography, fotografi diretta dalla realtà, potrebbe avvicinarsi allo spirito delle foto di Alfa. Ma il suo è un mondo diverso, di matrice culturale più spontanea, personale, più riconoscibile nel nostro modo di essere, di pensare. Come compagna e testimone di alcune fasi del lavoro di Alfa aggiungeva Anna Piaggi - - avevo, a volte, il permesso straordinario di avvicinare, nella sua camera oscura, i negativi delle immagini da lui realizzare. Ricordo l emozione di osservare le lastre della linhof 10x12 di questo suo lavoro per L Uomo Vogue, appese ad asciugare Erano le vibrazioni di una camera oscura che mia affascinava, ma soprattutto, l ìntensità culturale di Alfa. Nello spirito di Levi- Strauss visto con occhi italiani, la straordinaria avventura un mondo che ci appartiene che, con le sue fotografie, è stato preservato. 5

6 La grande curiosità e cultura artistica fu sempre per Alfa parte integrante del lavoro fotografico. Una parabola di successo di un outsider dai diversi percorsi, il cui lavoro è in parte custodito nell omonimo archivio, poiché non si curò mai seriamente della archiviazione e conservazione del lavoro fotografico. Questo ha portato purtroppo alla perdita di molte immagini (il materiale pervenuto è probabilmente meno della metà del materiale originale, la maggior parte del lavoro editoriale di moda è andata perduta) e di molta informazione correlata. D'altro canto la sua costante progettualità mantenne sempre viva una spinta alla ricerca personale, regalandoci molto materiale inedito e particolare. Nel 1996 l Associazione fotografi italiani professionisti ha dedicato alla sua memoria un premio speciale per la fotografia di ricerca. Tra i meriti riconosciuti lo spirito libero e intellettuale delle origini, un'istintiva curiosità per l'immagine, il sense of humour e un grande piacere personale per la fotografia di ricerca. La storia della fotografia di moda si era aggiunta, nel corso della sua carriera ai molteplici interessi culturali e negli ultimi anni era diventata per lui materia di insegnamento. Rivisitando le immagini dei grandi protagonisti della fotografia di moda, Alfa sapeva trasmettere ai suoi allievi un patrimonio di conoscenza, di esperienza personale e di gusto per l'immagine. Le sue analisi critiche e la sua profonda cultura fotografica sono state, per i suoi giovani allievi, altrettanti stimoli a portare avanti nuovi messaggi creativi. Immagini: Alfa Castaldi. Archivista diplomato presso l Università di Bologna, dottore in Giurisprudenza, giornalista pubblicista, collaboratore di giornali e riviste culturali, si occupa di ricerca storica e catalogazione di fondi archivistici e bibliotecari antichi e moderni. È coautore del volume Storia di Savignano sul Rubicone ed è redattore di prefazioni a libri di poesia, di saggi storici e artistici (Nel segno di Artemisia, La natura morta in Italia dal Cinquecento ad oggi), inseriti in cataloghi e volumi d arte. 6