HO PERSO IL COSO PER LAVARE I DENTI

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1 HO PERSO IL COSO PER LAVARE I DENTI Elisa Riedo conversa con Maria, 8 febbraio Il nome della paziente e ogni altro dato che possa permetterne l identificazione è stato alterato per rispettarne la privacy. Dopo il testo segue un breve commento sui concetti di Effettività e di Capacitazione. La paziente La signora Maria è ospite di una RSA da alcune settimane con la diagnosi di Demenza vascolare ed Etilismo cronico (MMSE: 13/30, Indice di Barthel: 25/100) Testo 1. ELISA: Io sono una tirocinante qui. Vengo qua a fare tirocinio dall università e, niente, chiacchiero un po con le persone, per sapere come stanno 2. MARIA: Sì, mi ricordo che lei fa l università. 3. ELISA: E vero, si ricorda che siamo anche andate a fare una bella passeggiata in quella bella giornata? 4. MARIA: Sì, ero diversa. Oggi sono più giù. 5. ELISA: Si sente un po più giù. 6. MARIA: Sì. Ho qualche dispiacere, vede, butta giù subito. A uno che ha l età sua, si rifà. All età mia è difficile. 7. ELISA: Ci vuole, magari, un po di più. 8. MARIA: Ooh, di più, di tanto. 9. ELISA: Mmm. 10. MARIA: [riferendosi al registratore] Ma non funziona? 11. ELISA: Sì, sì, sta, sta registrando. 12. MARIA: Ho sentito appena quando lei l ha mosso. 13. ELISA: Sì no, ma non suona, registra. 14. MARIA: Non sento. 15. ELISA: Non è uno stereo che suona, registra quello che diciamo noi. 16. MARIA: Ah, ho capito. 17. ELISA: Poi, quando lo riaccendo posso riascoltare quello che ci diciamo, così mi ricordo quello che mi racconta. 18. MARIA: Com è andata la scuola? 19. ELISA: Bene, è andata bene. Ho fatto un esame ieri, è andata bene, sono contenta. 20. MARIA: Che, che, che che anno fai? 21. ELISA: Io sto facendo il quarto anno dell università. 22. MARIA: Ah, proprio l ultimo. 23. ELISA: Il penultimo. 24. MARIA: No, il penultimo. 25. ELISA: Sì, sono cinque. 26. MARIA: Dove va? 27. ELISA: Vado a Milano. 28. MARIA: A Milano. 29. ELISA: Sì. 30. MARIA: Sì. E fa bene ad andare a Milano. Pagina 1

2 31. ELISA: Sì, qua qua a Desio magari non c è molto. 32. MARIA: no, no. A Milano è meglio. E meglio l università. E quella che conta di più. Io le mie figlie le ho mandate all università. Era a Trieste. Era una grande università. 33. ELISA: Eh, sì, caspita! 34. MARIA: Trieste è molto nominata per 35. ELISA: E vero. 36. MARIA:...per gli studi. Almeno, una volta. Non so, può darsi che adesso non sia (incomprensibile). 37. ELISA: Guardi quella di Trieste non lo so sinceramente, però penso che sia una buona università. 38. MARIA: Trieste era una città molto importante, anche per gli stranieri. 39. ELISA: Ah. 40. MARIA: Perché quasi tutti sanno lingue straniere. 41. ELISA: Ah, ho capito. 42. MARIA: Anche io so una lingua straniera. 43. ELISA: Sì? La sa anche lei? Caspita! Che lingua sa? 44. MARIA: Spagnolo. 45. ELISA: Bellissimo lo spagnolo! 46. MARIA: E quello che mi è piaciuto più di tutti. 47. ELISA: Io ho fatto un corso al liceo, però è durato poco, quindi non lo so molto bene. Però mi è piaciuto molto. 48. MARIA: Per esempio non mi viene da parlare in... dello studio che ho fatto. Studio che ho fatto, ma non a scuola, così, per necessità, ma, però, appena che comincio, vado avanti. 49. ELISA: Sì? 50. MARIA: Incomincio a parlare. 51. ELISA: Ah, mi racconti allora! 52. MARIA: Eh, è difficile. 53. ELISA: Ah, dice spiegare lo spagnolo. 54. MARIA: Dovrei parlare con una persona che parla spagnolo. 55. ELISA: Ah, ha ragione. Per questo, sì, è vero. Se poi non la capisco è difficile. 56. MARIA: E, come mai è venuta qui oggi? 57. ELISA: Ma, io sono qua a fare il tirocinio e vengo qua al mattino. Devo fare un tot di ore alla settimana e vengo qua al mattino. 58. MARIA: Un po per uno, un po per l altro. 59. ELISA: Eh sì, parlo un po con tutti quando le persone hanno voglia. 60. MARIA: Non mi guardi i denti perché non me li sono ancora lavati. 61. ELISA: E perché ha bevuto il caffè adesso. 62. MARIA: No, sa cos è, quando son venuta qua ho perso il coso per lavare i denti, come si chiama? Quello per i denti. 63. ELISA: Lo spazzolino. 64. MARIA: Lo spazzolino, sì. E non l ho trovato più qua. 65. ELISA: Ah, non l ha trovato più? 66. MARIA: Non mi sono più lavata i denti. 67. ELISA: Ah, caspita. 68. MARIA: Li lavo solo con l acqua. [mima lo sciacquarsi i denti] 69. ELISA: Ah, fa gli sciacqui. 70. MARIA: Li avrò scuri. Pagina 2

3 71. ELISA: Beh, ma perché poi ha appena bevuto il caffè. 72. MARIA: Un po l età, un po... io ai denti ci tenevo molto, molto. Pensi che mi manca un dente! 73. ELISA: Cavoli! 74. MARIA: Questo davanti che l ho rotto. Sono scuri? 75. ELISA: Un poco, ma non tantissimo. 76. MARIA: Vede? Perché non sono lavati. 77. ELISA: Ah, ecco. 78. MARIA: Se non son (incomprensibile) 79. ELISA: Appena, certo. 80. MARIA: E che non ho i soldi. Cioè, c ho i soldi, ma alla banca. 81. ELISA: Ah e bisogna andare a prenderli. 82. MARIA: Devo prenderli alla banca. Ma guardi, vivere qua è un mistero! 83. ELISA: E un mistero. 84. MARIA: Non mi trovo. 85. ELISA: Non si trova. Coma mai non si trova? 86. MARIA: Non mi trovo per niente bene. Non con la gente, con la gente sì, ma il modo di vivere diverso. 87. ELISA: Un modo diverso. 88. MARIA: Mentre avevo mio marito era un altro modo di vivere. 89. ELISA: eh, beh, quando si ha un altra persona si vive sempre magari MARIA: Siii. Avevo una donna che mi faceva tutti i lavori. Insomma, guardi, ho cambiato...sono andata...più giù di così non potevo andare. 91. ELISA: Ma prima era quindi una persona ricca lei...con la donna MARIA: Vivevo molto bene. 93. ELISA: Caspita. 94. MARIA: Non dico mai a nessuno, perché non mi interessa, magari certa gente pensa che dico cose che non è vere. Per quello non dico mai...a nessuno. Mi tengo per me tutti i dispiaceri che ho. 95. ELISA: Eh, ma a tenersi per sé i dispiaceri poi si sta peggio, no? 96. MARIA: Eh ELISA: Dico, a volte è meglio sfogarsi un po con le persone. 98. MARIA: Guardo quella maglietta. Mi piace, è molto bella. 99. ELISA: Oh, la ringrazio! 100. MARIA: Le sta molto bene ELISA: Grazie, la ringrazio. E un regalo di mia zia MARIA: Un regalo? 103. ELISA: Un regalo di mia zia MARIA: Di sua zia. E molto bella ELISA: Grazie MARIA: Mi piace moltissimo anche la catenina, sta bene ELISA: Grazie, la ringrazio. Ma guardi, anche lei stamattina... la sua gonna mi piace moltissimo MARIA: Come? 109. ELISA: La sua gonna mi piace moltissimo MARIA: Sì? 111. ELISA: Sì, ha un colore... questo colore qua a me piace moltissimo. Pagina 3

4 112. MARIA: Sì? 113. ELISA: Il viola così MARIA: Guardi, mi vestivo talmente bene che lei non ha neanche un idea! Tutti mi guardavano! 115. ELISA: Caspita! 116. MARIA: Quando ero a Trieste ero, guarda ELISA: Faceva tutta un altra vita, insomma MARIA: Ho cambiato molto, in peggio! Ho cambiato in peggio ELISA: E, a volte si peggiora. Poi, magari, torna ad essere migliore, no? 120. MARIA: Signorina, guardi, non è che io la trattengo per... non so, per niente. Se lei non ha voglia vada pure eh! 121. ELISA: Guardi io sono contentissima di parlare con lei MARIA: Ah, beh, meno male ELISA: Sì. Perché ho cercato, non so se si ricorda, di parlarle MARIA: A me mi fa piacere ELISA: Oh, sono contenta MARIA: Ma non volevo che lei starebbe male per me ELISA: No, no, anzi, sono molto contenta di poter chiacchierare con lei MARIA: La ringrazio ELISA: La ringrazio io! 130. MARIA: E, no, la ringrazio anch io perché avere una compagnia, così, per parlare è un bene. Non parlo mai con nessuno ELISA: No? Parlare mantiene MARIA: Più che tutto perché parlano tanto il dialetto ELISA: Ah, ecco MARIA: E io il dialetto non lo conosco ELISA: Anch io faccio fatica a capire il dialetto eh! 136. MARIA: Non ho mai parlato dialetto, neanche il mio ELISA: Neanche io MARIA: Non l ho mai parlato ELISA: Neanch io col dialetto, non vado d accordo MARIA: Per quello non mi sono mai trovata. E guardale tutte là...[riferendosi alle infermiere] 141. ELISA: Fanno colazione MARIA: Fan colazione e dopo io rimango sola ELISA: Rimane qua sola. Guardi io son qua tutte le mattine, quando le va MARIA: Signorina, come posso trattenerla? Sì, quattro parole, vabè, e dopo? 145. ELISA: E, ma con quattro parole al giorno, fanno poi tantissime parole! 146. MARIA: Parli lei ELISA: Parlo io? 148. MARIA: Sì, parli lei ELISA: Guardi, io, come le dicevo MARIA: Lei avrà molte più occasioni di me ELISA: Ma, in realtà...io faccio l università, vengo qui e la sera MARIA: tra l università, la famiglia e poi andando fuori...io invece non ho niente, sono qua ELISA: Beh, ma durante la sua vita chissà quante cose che avrà fatto. Aveva una vita così MARIA: molto di più, molto. Io mangio di qua, una di là e una di là. Pagina 4

5 155. ELISA: Mmm MARIA: Se diciamo due parole sono tante! E tante volte neanche quelle! 157. ELISA: Ah, caspita MARIA: Vede, non è che...non è solo quello. Non c ho proprio... L unico che parlava un po con me era il capo e non lo vedo più. E venuto qua stamattina, l ho visto, poi è andato via. Si vede che (incomprensibile). L unica persona che parlava ELISA: Mmm. Magari verrà qualche giorno MARIA: Non lo so ELISA: E allora stamattina siamo riuscite a parlare un po noi due! 162. MARIA: Stamattina ho parlato con lei. Qualche cosa ho parlato con una là. Quattro parole, sul vestire. Più a terra di così ELISA: Mi spiace molto che sta così MARIA: Come? 165. ELISA: Mi spiace che sta così. Se posso fare qualcosa io MARIA: Mi dispiace, perché non ho neanche le parole, guardi, le dico la verità. Sono...ho perso la testa. Sa quanti anni che ho? 167. ELISA: Non lo so MARIA: Non lo sa? 169. ELISA: ah, no! Forse me l aveva detto! 170. MARIA: anni ELISA: Signora, non ci credo MARIA: Nessuno crede, nessuno ELISA: E, perché sembra molto più giovane! 174. MARIA: Dicono che ho un modo di parlare molto diverso ELISA: Sì MARIA: Diverso, perché non parlo più come parlavo una volta. Adesso però mi sono dimenticata tutto ELISA: Caspita MARIA: E poi non è solo il dimenticarsi, è anche, come si dice cosa ci faccio io qua? ELISA: [c è troppo rumore in sottofondo] 180. MARIA: Si perde la voglia di tutto. Non so. Guardi io non parlo di lei eh. E giovane ELISA: Proverò a trovar sempre qualcosa MARIA: Guardi che non ho neanche trovato lo spazzolino dei denti! E io ci tengo moltissimo ai denti, perché sono i miei eh! Pensi che ho perso solo un dente. Ho tutti i denti ancora ELISA: Complimenti, alla sua età! 184. MARIA: Ho perso i...e mi è dispiaciuto, li lavo così. [mima il gesto di lavarsi i denti col dito.]. Col dito. Devo andare alla banca a prendere i soldi (incomprensibile). Perché ci vuole essere accompagnata ELISA: Ah, dev essere accompagnata MARIA: Non mi interessa più di niente. Mi dispiace, signorina ELISA: Ma no! Non deve dispiacersi di nulla! A me fa piacere chiacchierare con lei. Abbiamo chiacchierato un po comunque! 188. MARIA: No, perché io... parlare con lei per tante cose. Non ho voglia di niente io ELISA: Non ha voglia di niente. Magari se vengo qua un altro giorno MARIA: Un altro giorno, magari ELISA: Sì, oggi abbiamo comunque parlato un bel po. Pagina 5

6 192. MARIA: Come? 193. ELISA: oggi abbiamo parlato già un po. Mi ha raccontato di quando era giovane, che aveva un altra vita MARIA: Ma non c ha un altra persona con cui parlare? 195. ELISA: Se trovo qualcun altro che vuol parlare con me. Però mi dicono tutti guardi, stamattina è meglio di no, facciamo un altro giorno. Comunque mi ha fatto veramente piacere che lei abbia voluto parlare con me MARIA: Io avrei piacere anche parlare con...una giornata...mi scusi, sa ELISA: Non si deve scusare, non si preoccupi. Anzi, se vuole, adesso la lascio qui e poi tornerò MARIA: Guardi stamattina mi sono alzata che stavo piangendo ELISA: E brutto alzarsi così MARIA: Pensi che io porto gli occhiali come lei ELISA: Sì? 202. MARIA: E non li metto mai ELISA: Io senza occhiali non riesco ad andare in giro! 204. MARIA: Sa perché non li metto? Ho sempre paura di, di romperli. E siccome vivo sempre qua, è inutile che metto gli occhiali ELISA: Tanto ormai conosce il posto, sa dove andare. Io senza occhiali non riesco a vedere nulla MARIA: Sì, insomma, ci vedo, tutte quelle cose... ci vedo. Però, andare a romper gli occhiali, mi dispiacerebbe ELISA: Ah, beh, quello sì MARIA: Perché ho due tipi. Quelli di casa e quelli di fuori. Li ho nel cassetto ELISA: Ah, nel cassetto MARIA:... in camera da letto, sì. Vediamo ELISA: Beh, tanto se li ha lì un giorno che le va di metterli, li può mettere MARIA: sì, un giorno che ho voglia. Magari usciamo assieme ELISA: Magari un giorno, quando c è un bel sole MARIA: Sì ELISA: Possiamo uscire a fare una passeggiata MARIA: Possiamo uscire ELISA: Sì. Adesso...Oggi, guardi, fa freddo. Son venuta da fuori, fa freddo. Però, magari, quando c è un bel sole possiamo andare a fare una passeggiata MARIA: Fa tanto freddo? Sì? 219. ELISA: Oggi sì, poi è umido. Perché c è un po di pioggerellina. Va bene, allora la ringrazio di questa chiacchierata e magari tornerò qualche altro giorno e parleremo ancora un po MARIA: Volentieri ELISA: Va bene? E poi, magari, riusciamo ad andare a fare una passeggiata MARIA: Volentieri ELISA: La ringrazio. Commento (a cura di Pietro Vigorelli) In questa conversazione Maria parla, parla volentieri e le sue frasi sono ben costruite. Elisa cerca di applicare le tecniche fondamentali dell approccio conversazionale al malato Alzheimer, non fare domande e restituire il motivo narrativo. Pagina 6

7 All inizio della conversazione è Maria che pone varie domande alla conversante; Maria mostra di interessarsi al mondo circostante (10. MARIA: [riferendosi al registratore] Ma non funziona?) e a Elisa stessa: 18. MARIA: Com è andata la scuola? 20. MARIA: Che, che, che che anno fai? 26. MARIA: Dove va? Elisa risponde adeguatamente. In questo caso la tecnica più utile per vivacizzare la conversazione è la somministrazione di autobiografia, seguendo l invito della paziente. I temi narrativi che ricorrono nei turni di Maria riguardano la cura della persona e l abbigliamento, ma soprattutto i ricordi e la nostalgia del passato, paragonati alla modesta vita del presente. Maria parla volentieri del bel tempo che fu e ne parla con orgoglio: l orgoglio di avere mandato i figli all Università; di conoscere una lingua straniera, lo spagnolo; di un passato da benestante, con la cameriera; di vestirsi bene, tanto che tutti la guardavano; di avere dei bei denti (anche adesso gliene manca solo uno). A proposito: Maria pone alcuni problemi pratici che meritano un intervento pratico extratestuale! Chi le fornirà uno spazzolino da denti? (mi sembra il problema più importante e di più facile soluzione) chi l aiuterà a usare gli occhiali da lontano nella vita quotidiana? chi l accompagnerà a fare una passeggiata fuori dall Istituto? chi l assisterà nell amministrare i propri risparmi in banca? In questa conversazione Maria esprime i propri bisogni senza avere il coraggio di trasformarli in richieste. Probabilmente la vita in Istituzione l ha abituata al fatto che le sue parole non hanno alcun effetto sulla realtà circostante: 82. MARIA: Devo prenderli alla banca. Ma guardi, vivere qua è un mistero! 83. ELISA: E un mistero. 84. MARIA: Non mi trovo. 85. ELISA: Non si trova. Coma mai non si trova? 86. MARIA: Non mi trovo per niente bene. Non con la gente, con la gente sì, ma il modo di vivere diverso. Questa evoluzione porta Maria a dire: 94. MARIA: Non dico mai a nessuno, perché non mi interessa, magari certa gente pensa che dico cose che non è vere. Per quello non dico mai... a nessuno. Mi tengo per me tutti i dispiaceri che ho 178. MARIA: E poi non è solo il dimenticarsi, è anche, come si dice cosa ci faccio io qua? ELISA: [c è troppo rumore in sottofondo] 180. MARIA: Si perde la voglia di tutto. Non so. Guardi io non parlo di lei eh. E giovane MARIA: Non mi interessa più di niente. Mi dispiace, signorina. In altre parole, Maria ha constatato ripetutamente che le proprie azioni, sia azioni di parola che azioni di comportamento, non producono nessun effetto, mancano cioè di EFFETTIVITA. Come conseguenza di ciò Maria tende a isolarsi e ad autoinibire la propria iniziativa: è l inizio di un processo che può portare all indifferenza e all apatia. Sono questi tra i disturbi psicologici e comportamentali (BPSD) più frequenti e difficili da modificare negli anziani ospiti delle RSA. La prevenzione del disturbo consiste nel restituire effettività alle azioni degli anziani ospiti, il metodo per farlo consiste nella CAPACITAZIONE, nell effettuare cioè degli interventi capacitanti. Su questi nuovi concetti, capacitazione ed effettività, è centrato il lavoro di gruppo dei Seminari Anchise Pagina 7

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