Ministero dell interno Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Mauro Caciolai Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco

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1 Standardizzazione delle opere provvisionali post sismiche adottate dal Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco Mauro Caciolai Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco

2 Bisogna rendere ogni cosa Il più semplice possibile, ma non più semplice di ciò che sia possibile! Albert Einstein Direzione Centrale per L Emergenza e il Soccorso Tecnico Nucleo per il Coordinamento delle Opere Provvisionali Schede Tecniche delle Opere Provvisionali

3 CRITERI GENERALI SCENARIO EMERGENZA POST SISMA Obiettivo Condizioni Larga scala Scenari critici TIPOLOGIA INTERVENTO MESSA IN SICUREZZA EDIFICI E RIPRISTINO VIABILITÀ RISPOSTA INTERVENTI DI SOCCORSO TECNICO URGENTE Esigenze Rapidità Efficacia Uniformità

4 TIPOLOGIA INTERVENTO INTERVENTI DI SOCCORSO TECNICO URGENTE Scenari di riferimento Standardizzazione Contesto operativo PARAMETRI DI PROGETTO scenario DI AZIONE Azione di riferimento Effetti di sito scenario GEOMETRICO STRUTTURALE dimensioni spessori cinematismi Classificazione Pre-dimensionamento MEZZI E TECNOLOGIE Vigili del fuoco SICUREZZA fattibilità operatività MATERIALI disponibilità reperibilità tipologia CONDIZIONI AL CONTORNO STRUMENTO OPERATIVO SCHEDE STOP

5 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO a b c d Normative di riferimento Ipotesi di calcolo e azioni di progetto scenari di carico azione sismica di riferimento Contestualizzazione soluzione scenari di riferimento configurazioni tipo Controllo criticità dimensionamento elementi critici dimensionamento giunti e nodi ancoraggi/assemblaggi

6 Chiesa di San Paolo ad Peltuinum PRATA D ANSIDONIA (AQ)

7 Ministero dell interno Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco Edificio civile TORNIMPARTE (AQ)

8 Edificio civile CAPITIGNANO (AQ)

9 Ospedale di Coppito L AQUILA

10 Chiesa di Sant Andrea a Stiffe SAN DEMETRIO NE VESTINI (AQ)

11 Chiesa di Santa Giusta L AQUILA

12 Chiesa di San Benedetto in Perillis SAN BENEDETTO IN PERILLIS (AQ)

13 Ministero dell interno Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco Nucleo Coordinamento Opere Provvisionali ANALISI DELL OPERA SU CUI INTERVENIRE FASI DI IMPIEGO DELLA SCHEDA STOP F1 F2 F3 F4 RICONOSCIMENTO MECCANISMI DI COLLASSO SCELTA DELLA TIPLOLOGIA DI INTERVENTO DIMENSIONAMENTO DELL OPERA PROVVISIONALE GESTIONE CRITICITÀ E PARTICOLARI COSTRUTTIVI OUTPUT DEFINZIONE MATERIALI E MEZZI PER LA REALIZZAZIONE GUIDA ALLA REALIZZAZIONE SEGNALAZIONE DIFFICOLTÀ E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO

14 Ministero dell Interno Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Nucleo coordinamento opere provvisionali Schede Tecniche Opere Provvisionali per la messa in sicurezza post-sisma da parte dei Vigili del fuoco TIRANTATURE IN ACCIAIO: indicazioni generali STOP-TA Tipi di movimento da contrastare: Descrizione a b c Potenziale ribaltamento fuori piano di parete muraria per: a) distacco facciata a seguito di compromissione dell ammorsamento su muri perimetrali o di spina b) distacco macro elemento di facciata per fessurazione sui muri perimetrali o di spina Evidenze di spanciamento della parete verso l esterno ribaltamento spanciamento Obiettivo dell opera provvisionale: Contrastare la prosecuzione del ribaltamento o dello spanciamento

15 SOLUZIONI TIPO E PARAMETRI DI SCELTA CE CINTURAZIONE TOTALE ESTERNA TL TRAVERSO CON TIRANTATURA LATERALE PASSANTE Possibilità di avvolgimento completo Larghezza pareti da contenere non molto estese Pareti parallele contrapposte su cui poter appoggiare i traversi Presenza muri trasversali a cui accostare i tiranti CP CINTURAZIONE PARZIALE PASSANTE TI TRAVERSO CON TIRANTATURA DIFFUSA INTERNA PASSANTE Presenza di aperture laterali allineate (o possibilità di praticare fori) a distanza non ravvicinata dalla parete da presidiare Pareti parallele contrapposte su cui poter appoggiare i traversi Presenza elemento o sistema distanziatore in corrispondenza dei tiranti (travi/tralicci/solai) CV CINTURAZIONE VINCOLATA TV TRAVERSO CON TIRANTATURA LATERALE VINCOLATA Presenza pareti laterali su cui poter vincolare la fune a distanza non ravvicinata dalla parete da presidiare Presenza pareti laterali su cui poter vincolare la fune a distanza non ravvicinata dalla parete da presidiare AVVERTENZA: i tiranti vanno sempre posizionati in prossimità di (o accoppiati con) elementi (muri di spina, solai rigidi, travi principali) in grado di svolgere una funzione di distanziatore così da evitare che sotto tiro o azione sismica i loro estremi possano avvicinarsi VADEMECUM STOP Vers. 3.0 CNVVF- Riproduzione consentita per solo uso interno del CNVVF 1/21

16 CE CINTURAZIONE TOTALE ESTERNA CP CINTURAZIONE PARZIALE PASSANTE i funi f s H z apertura z Q 3 1 ritto in legno D 4 foro passante L 2 Particolari costruttivi vedi sezione particolari costruttivi D Definizione di D: La distanza del risvolto della fune va computata dalla lesione di distacco della parete da presidiare. In caso di assenza di lesione considerare D dallo spigolo interno della parete 5 LEGENDA L = larghezza parete da presidiare H = altezza massima interpiano s = spessore medio muratura da presidiare i = interasse ritti z = passo funi f = sbalzo massimo ritti al di sopra della fune superiore D = distanza minima di risvolto fune dalla lesione di distacco Q = quota fune inferiore Definizione di Q: Porre la fune inferiore alla quota dell inizio cuneo di crollo (inizio lesioni di distacco parete) Nel caso di distacco completo porre Q = z VADEMECUM STOP Vers. 3.0 CNVVF- Riproduzione consentita per solo uso interno del CNVVF 2/21

17 Tabella 2 L max 10 m L fino a 5 m ZONA SISMICA 2 z 5-7m z 7-10m z fino a 0.4m H fino a 3 m 3-4 m 4-5 m s s s m m 0.8-1m fino a 0.4m m m 0.8-1m fino a 0.4m m m 0.8-1m fino Ø fune [mm] m D min [m] m Ø fune [mm] D min [m] fino Ø fune [mm] m D min [m] m Ø fune [mm] D min [m] fino Ø fune [mm] m D min [m] m Ø fune [mm] n.c D min [m] n.c z fino a 1 m i 1-2 m i fino sez. ritto 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 1 m f max [m] m 1.5-2m sez. ritto 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 f max [m] sez. ritto 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 f max [m] fino sez. ritto 10x10 13x13 13x13 13x13 10x10 13x13 13x13 13x13 10x10 13x13 13x13 13x13 1 m f max [m] m sez. ritto 13x13 13x13 15x15 15x15 13x13 13x13 13x13 15x15 13x13 13x13 13x13 15x15 f max [m] m sez. ritto 13x13 15x15 15x15 18x18 13x13 15x15 15x15 18x18 13x13 15x15 15x15 18x18 f max [m] n.c. = soluzione non consigliata (passare ad altra soluzione) Nota: le funi sono state dimensionate considerando un coefficiente di sicurezza rispetto al carico di rottura pari a 3 VADEMECUM STOP Vers. 3.0 CNVVF- Riproduzione consentita per solo uso interno del CNVVF 4/21

18 Particolare 1 DEVIAZIONE FUNE SU SPIGOLO MURATURA a ANGOLARE SPIGOLO MURATURA CON MORALI E LAMIERINO moraletti 8x8 chiodati o avvitati tra loro sostenuti o ancorati al muro per evitare la caduta del sistema in caso di allentamento della fune fune lamierino metallico spessore 2 mm b ANGOLARE SPIGOLO MURATURA CON TAVOLONI E PIASTRA ARROTONDATA fermi tondino φ 6mm tavoloni 5x20 cm chiodati o avvitati tra loro sostenuti o ancorati al muro per evitare la caduta del sistema in caso di allentamento della fune fune angolare metallico ad L 4 mm mezzo tubo innocenti saldato su angolare metallico Nota: Le soluzioni a, b sono alternative

19 Particolare 2 BASAMENTO RITTO a ritto in legno ANCORAGGIO ALLA BASE CON INCASSO AL SUOLO muro tavolone cuneo scavo b ritto in legno tavolone di collegamento 5 x20 ANCORAGGIO ALLA BASE CON CONTRASTO FUORI TERRA PROSPETTO LATERALE elemento di contrasto laterale* cuneo 3 picchetti frontali e 2 picchetti di testa φ 26/ritto trave di contrasto* picchetto di testa φ 26 cuneo picchetto frontale φ 26 PIANTA cuneo trave di contrasto frontale* (*) elementi di contrasto laterale e trave di contrasto frontale di dimensione uguale a quella dei ritti verticali ritto in legno cuneo elemento di contrasto laterale* tavolone di collegamento 5x20

20 Particolare 3 INCROCIO FUNE-RITTO a ritto in legno SOSTEGNO A SELLA IN LEGNO tavoletta di fermo spessore tavoletta in legno avvitata sul ritto fune b SOSTEGNO CON ASOLA METALLICA asola metallica formata con spezzone di tubo saldato su lama metallica ritto in legno asola metallica avvitata sul ritto fune c fune infilata fune calata SOSTEGNO CON PIASTRINA METALLICA E FERMI fermi fune tondino φ 6 piastrina metallica I singoli elementi vanno sostenuti o ancorati al muro per evitare la caduta del sistema in caso di allentamento della fune Nota: Le soluzioni a, b,c sono equivalenti e alternative

21 Particolare 4 DEVIAZIONE FUNE ANGOLO APERTURA a SEZIONE ORIZZONTALE DEVIAZIONE FUNE ANGOLO APERTURA fune tavolone 5 X 20 morale 10 x10 piastra metallica di deviazione con mezzo tubo innocenti saldato sullo spigolo per aumento raggio curvatura PROSPETTO FRONTALE fazzoletto collegamento con tavole s = 2.5 cm fune cuneo morale 10 x10 tavolone 5 x 20 cuneo fermo di trattenuta tondo φ 6 mm piastra metallica di deviazione con mezzo tubo innocenti saldato sullo spigolo per aumento raggio curvatura

22 Particolare 5 FUNE PASSANTE IN FORO NELLA MURATURA a DEVIAZIONE FUNE ATTRAVERSO FORO NELLA MURATURA VISTA FRONTALE tenditore redancia mezzo tubo innocenti saldato sulla piastra tassello min φ 10 Piastra s min 4 mm* grillo morsetti fune SEZIONE ORIZZONTALE fune passante in foro diametro foro 2-3mm maggiore del diametro della fune tassello piastra mezzo tubo innocenti saldato sulla piastra (*) in caso di muratura formata da elementi di piccola pezzatura la dimensione della piastra deve essere tale da consentire un ammorsamento dei tasselli su più elementi (evitando il posizionamento di più tasselli sul medesimo elemento) Nota: per i particolari dell assemblaggio della fune vedasi particolari a pag. 17/19

23 Particolare 6 ANCORAGGIO FUNE SU MURATURA a moraletti (facoltativo) piastra metallica ANCORAGGIO CON SISTEMA PASSANTE A DOPPIA PIASTRA golfare dado di serraggio barra filettata passante piastra metallica muratura fune moraletti (facoltativo) piastra metallica morsetti redancia tenditore grillo golfare femmina b golfare maschio ammorasato con tassello alla muratura ANCORAGGIO STATICO A TRE PUNTI TIPO SAF fune grillo tenditore grillo NB: i cavetti di ancoraggio devono essere costituiti da tre anelli chiusi tra loro indipendenti e con singola possibilità di messa in tiro morsetti redancia cavetto di ancoraggio a doppia mandata di diametro superiore a 1/3 del diametro della fune ancorata chiusa con sistema a morsetti c mensola HE 140 saldata sulla piastra tassello min φ 10 ANCORAGGIO CON SISTEMA A PIASTRA SINGOLA CON MENSOLA HE fune morsetti grillo redancia tenditore grillo golfare piastra s min 4mm*

24 Particolari 9 COLLEGAMENTO TRAVERSO-TIRANTE a dado e controdado traversi legno redancia grillo morsetto fune PIASTRA BULLONATA POGGIANTE SU DOPPIO TRAVERSO IN LEGNO piastra metallica golfare femmina barra filettata passante nel muro b dado e controdado traverso legno grillo redancia morsetto fune PIASTRA BULLONATA SU TRAVERSO IN LEGNO CON FORO PASSANTE piastra metallica golfare femmina barra filettata passante nel muro c BULLONATURA SU TRAVERSO IN ACCIAIO CON FORO PASSANTE dado e traverso acciaio controdado grillo redancia morsetto fune golfare femmina barra filettata passante nel muro

25 Tabella 7 coordinamento elementi per assemblaggio (coefficiente di sicurezza complessivo pari a 3) Per fune (mm) Tipo Portata configurazione redance e morsetti (kg) Redancia zincata RL Morsetto CAV Tenditore tipo O-O Tenditore tipo II B Grillo omega φ 12 S10 ZN A18 marchiati 13 M24 A30 A26 φ 14 S10 ZN A23.5 marchiati 14 M27 A33 A26 φ 16 S10 ZN A23.5 marchiati 16 M33 A36 A31 φ 18 S10 ZN A29.5 marchiati 18 M36 A39 A36 φ 20 S10 ZN A29.5 marchiati 19 M39 A45 A36 φ 22 S10 ZN A32 marchiati 22 - A52 A43 φ 24 S10 ZN A35 marchiati 26 - A56 A47 p S Tabella 8 indicazioni per serraggio fune con morsetti φ fune (mm) marcatura morsetto CAV N morsetti passo p (cm) sovrapposizione S (cm) SI NO NO

26 conclusioni prima dopo

27 prima dopo

28 Scaricabile gratuitamente dal sito www. vigilfuoco.it Grazie per l attenzione

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