È la RFK International House of Human Rights. Già arrivati i primi ospiti



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È la RFK International House of Human Rights. Già arrivati i primi ospiti Diritti umani. A Firenze la prima casa per gli attivisti digitali Straordinario recupero dell ex carcere delle Murate, adesso luogo di speranza e dialogo Firenze 17 maggio 2013 Inaugurato oggi a Firenze il primo luogo dove gli attivisti digitali di tutto il mondo possono incontrarsi personalmente, scambiare competenze e confrontare esperienze: è la RFK International House of Human Rights. L International House è ospitata nella struttura de Le Murate, l ex carcere recuperato di recente dal Comune di Firenze e trasformato da un luogo di reclusione e sofferenza in uno spazio di apertura, speranza e cambiamento. L edificio ospita gli uffici del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, l unica sede fuori dagli USA del Centro istituita per onorare la memoria del Senatore e presieduta dalla figlia, Kerry Kennedy e per promuovere i diritti umani globali. La struttura è dotata di dodici camere della RFK International House of Human Rights, due sale per incontri e esposizioni, oltre alle stanze dello staff. Ed è proprio in questi spazi che verranno accolti e ospitati gruppi di digital activist, attivisti che si sono distinti per il loro ruolo nella difesa dei diritti umani soprattutto attraverso l utilizzo dei nuovi strumenti digitali, offrendo le più aggiornate conoscenze e i più avanzati strumenti disponibili per migliorarne le capacità operative nonché la sicurezza e protezione. Obiettivo del progetto, che rientra nelle attività del "RFK Training Institute", è la realizzazione di un luogo internazionale di incontro, formazione e ricerca sull'utilizzo di social media e IT per la promozione dei diritti umani, organizzando non solo workshop e attività di formazione ma anche eventi e meeting tra organizzazioni attive nell'ambito IT e dei diritti umani in tutto il mondo. Proprio in questi giorni sette digital activist provenienti da: Birmania, Filippine, Messico, Pakistan, Sri Lanka, e Zimbabwe, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con alcuni dei più autorevoli esperti di nuove tecnologie applicate alla difesa dei diritti umani al mondo, arrivati a Firenze in rappresentanza di realtà di primo piano come Tactical Technology Collective (TTC); Global Voices Online (GVO), OneWorld Digital Security Exchange (ODSE); Witness.org; Electronic Freedom Frontier (EFF), e Human Rights Watch (HRW). Siamo fermamente convinti spiega Kerry Kennedy, Presidente del RFK Center che attraverso il confronto diretto tra i protagonisti sia possibile promuovere in ogni angolo del mondo la cultura della promozione dei diritti umani. E bello pensare che uno degli attori della movimento per i diritti umani del Pakistan e un attivista sudamericano possano scambiarsi consigli, condividere esperienze e diventare ancora più efficaci e sicuri. Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

Digital Activist - Biografie Andrea Arzaba, Messico È una giornalista freelance e blogger specializzata in tematiche di giustizia sociale. È fondatrice di un blog, The SunFlower Post, dove giovani di tutto il mondo discutono sul tema della discriminazione di genere nelle loro comunità. È inoltre blogger di Global Voices Online e Future Challange, per i quali affronta tematiche correlate al rispetto dei diritti umani in Messico, allo sviluppo, ai diritti delle popolazioni locali, al giornalismo e all ambiente. Le è stato conferito due volte il premio dell European Journalism Centre per i suoi post. È stata inoltre selezionata come rappresentante messicana al Peace Camp organizzato da People to People nel 2009. In qualità di giornalista ha inoltre collaborato per le riviste Traveller di National Geographic, Animal Politico ed è stata corrispondente per diverse testate in occasione dei summit United Nations Climate Change COP16, COP17 e RIO+20. Nighat Dad, Pakistan È avvocato e guida l organizzazione Digital Rights Foundation. La sua attività è incentrata sulla libertà di utilizzo di internet in Pakistan. Il principale obiettivo è rendere l accesso a internet libero ed uguale per tutti in tutto il Paese, al fine di colmare il digital divide e promuovere il concetto che l accesso ad internet dovrebbe essere riconosciuto come un diritto dell individuo. Yatanar Htun, Myanmar Si è laureata in Informatica presso la Mandalay Computer University di Myanmar. Ha preso parte a molti eventi legati alla promozione delle ICT (International Computer Technology) tra i quali il BarCamp Yangon che è stato descritto da Wikipedia come il più importante BarCamp del mondo, BarCamp Mandalay, BarCamp Pyay, BarCamp X, AppExpo. È inoltre co-fondatrice del Mido (Myanmar ICT for Development Organization), un organizzazione della società civile, istituita nel 2012, la cui attività è incentrata sul ICT4D, Internet Freedom e Internet Policy. Da allora Mido ha realizzato più di 30 fra training, seminari e workshop sull importanza delle ICT per lo sviluppo delle comunità, in particolare quelle delle aree periferiche. Mido è stata inoltre partner di molte organizzazioni locali attive come gruppi di ricerca nel campo di ICT per lo sviluppo. Mido è connesso con molte organizzazioni internazionali che collaborano nel campo di ICT4D, Internet Freedom e Internet Policy. È coordinatrice del programma del Myanmar Internet Freedom Forum Project che si terrà l 1 e il 2 giugno 2013 a Myanmar. Nilantha Ilangamuwa, Sri Lanka Nilantha Ilangamuwa è membro del ALRC (Asian Legal Resource Centre). Prima di entrare a far parte del dipartimento di comunicazione dell organizzazione ha maturato un esperienza decennale nel campo del giornalismo. È redattore del giornale online Sri Lanka Guardian (www.srilankaguardian.org), una testata online no profit che tratta di società, politica e problemi etnici, rappresentando una fonte di notizie quotidiane sulla situazione socio-politica locale. Gli articoli sono stati usati anche da altri blog e siti web. Tuttavia l accesso locale allo Sri Lanka Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

Guardian è stato bloccato dal governo come forma di censura. Durante la sua esperienza decennale di giornalista Nilantha ha lavorato come corrispondente per il Sunday Standard, come redattore di notizie estere per il Mawimba, come redattore per Divaina e per Siwdesa. I suoi articoli sono stati pubblicati da varie testate e siti web di tutto il mondo. Ha conseguito un diploma di laurea in Comunicazione, Sociologia e Scienze Politiche alla Università di Kalania a Colombo nel 2006. Lo scorso anno ha sviluppato l idea di un magazine per parlare della tortura. Jaymie Ann Reyes, Filippine È avvocato e lavora in una ONG che promuove e difende i diritti umani perseguendo un tipo alternativo di attività legale basata sul potenziamento delle persone sotto rappresentate e marginalizzate nelle Filippine come donne, bambini, popolazione indigena e detenuti. Jayime lavora soprattutto a livello paralegale, spiegando le leggi che tutelano i diritti fondamentali della minoranze. Inoltre è membro di un gruppo di lavoro per la monitorizzazione dei diritti umani all interno dell ASEAN (Association of Southeast Asian Nations), un gruppo che opera per lo sviluppo e l avanzamento di un controllo regionale nel sud est asiatico promuovendo un dialogo tra i diversi governi, le organizzazioni della società civile e altri stakeholders come la Asian Intergovernmental Commission on Human Rights e i vari Ministri degli Esteri. Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

RFK Center for Justice and Human Rights RFK International House - Le Murate - Firenze Scheda 1. RFK International House La RFK International House è una struttura residenziale unica e altamente simbolica nell'ex carcere de Le Murate di Firenze. Ispirata agli ideali di Robert F. Kennedy ha l'obiettivo di permettere ad attivisti dei diritti umani provenienti da tutto il mondo di scambiare esperienze, dialogare e ricaricarsi. Completamente attrezzata per una formazione efficace è il luogo ideale per contribuire al rafforzamento dei diritti umani nel mondo. 2. RFK Center for Justice and Human Rights La missione del RFK Center for Justice and Human Rights è di realizzare il sogno di Robert F. Kennedy di un mondo più giusto e pacifico attraverso l'empowerment degli individui e lavorando attraverso alleanze e organizzazioni allo scopo di generare il cambiamento e migliorare i diritti umani globalmente. 3. RFK Training Institute Lo scopo del RFK Training Institute è di rafforzare culture e pratiche di diritti umani in tutto il mondo fornendo formazione e istruzione e di alta qualità per accrescere la conoscenza operativa e le abilità di individui e organizzazioni. È ispirato all'idea di Robert F. Kennedy che ogni persona può fare la differenza e si trova nell'ex carcere di Firenze Le Murate. 4. Luogo La RFK International House si trova nel complesso de Le Murate nel centro di Firenze (dieci minuti a piedi da Piazza della Signoria). L'edificio de Le Murate ha una lunga storia ed è servito a un'ampia varietà di scopi. Costruito nel 1424 ha ospitato le monache benedettine che conducevano una vita religiosa claustrale ed erano chiamate murate per via delle loro strette celle, da qui il nome della struttura. Nel 1845 Le Murate fu trasformato nella prigione di Firenze. Negli anni '40, il complesso de Le Murate fu usato come centro di raccolta delle persone destinate a essere deportate nei campi di concentramento. Nel 1985 il carcere fu spostato nei nuovi edifici alla periferia di Firenze. Alla fine degli anni '90 l'architetto Renzo Piano ha iniziato a lavorare a un progetto per trasformare Le Murate in uno spazio culturale e ricreativo che ospitasse ONG, Start Up ad alta tecnologia, case popolari, negozi, ristoranti, bar, spazi aperti e sale conferenze completamente attrezzate per i cittadini di Firenze. 5. Partnership con la città di Firenze La città di Firenze e il RFK Center hanno siglato una partnership per sviluppare programmi, progetti e attività che sfrutteranno tutto il potenziale della struttura con l'obiettivo di far avanzare i diritti umani nel mondo. La partnership mira anche a utilizzare la vasta esperienza di Firenze e della Toscana nella promozione dei diritti dell'uomo; il Granducato di Toscana fu il primo Stato ad abolire la pena di morte. Un elemento chiave dell'accordo è che attraverso il progetto degli attivisti digitali il RFK Training Institute ospiterà e formerà attivisti dei diritti umani che nella loro attività fanno un uso esteso dei social media. 6. La struttura dell'rfk International House La RFK International House ha una superficie di circa 1500 metri quadri distribuita su tre piani e che si compone di sei parti principali. a. Area residenziale Dodici appartamenti di circa 13-15 metri quadri con bagno individuale, aria condizionata e wi-fi. Undici possono essere occupati da due persone. Uno è adattato per i diversamente abili. Cucina completamente attrezzata con tavole e sedie. Stanza comune di circa 35 metri quadri. Email: info@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

b. Biblioteca Sezione sui diritti umani. Sezione su RFK. c. RFK Europe Offices Dodici postazioni lavorative. Una sala riunione di 20 metri quadri. d. Spazi per incontri e esposizioni Spazio Sala delle Colonne per incontri e esposizioni (145 metri quadri / max 100 persone). Spazio Sala B per incontri (75 metri quadri / max 25 persone). Entrambe le stanze sono attrezzate con audio, video, proiettore e wifi. e. Spazio esterno Corte interna per eventi culturali (160 metri quadri). Terrazza coperta per eventi culturali (60 metri quadri). Entrambi gli spazi sono attrezzati con audio e video. f. Dialogue Café Si tratta dell'unica location italiana del primo network mondiale di videoconferenza progettato per la società civile che usa la tecnologia Cisco TelePresence, l'ultimo grido per quanto riguarda la tecnologia di videoconferenza. 7. La struttura de Le Murate Oltre agli spazi del RFK International House, nel complesso de Le Murate si trovano altre strutture gestite da altre organizzazioni che possono essere utilizzate da RFK Europe per le sue attività. a. Spazi per incontri / esposizioni Sala Vetrate per incontri (170 metri quadri / max 150 persone) (Spazi Urbani Contemporanei SUC). Sala Colonne pianterreno (120 metri quadri / max 80 persone) (Spazi Urbani Contemporanei SUC). Sala Colonne primo piano (120 metri quadri / max 50 persone) (Spazi Urbani Contemporanei SUC). Sala Vetrate Madonna della Neve (60 metri quadri) (Quartiere 1 Firenze). Sala conferenze Madonna della Neve (80 metri quadri / max 25 persone) (Parco Urbano dell'innovazione). Tutte le sale sono attrezzate con audio, video, proiettore e wifi. b. Spazi esterni Piazza delle Murate Piazza Madonna della Neve c. Ristoro Caffè Letterario Pizzeria Le Carceri 8. Utilizzo La RFK International House è a disposizione dei suoi associati, principalmente attivisti per i diritti umani. La struttura è anche a disposizione dei partner di RFK Europe (così come di altre associazioni che hanno base a Firenze) a fronte di un costo nominale che servirà a coprire le spese. Per quanto riguarda le altre strutture de Le Murate si applicano altri di criteri e costi. 9. Contatti per informazioni Web: www.rfkennedyeurope.org E-mail: infoeurope@rfkcenter.org Email: info@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

Il Senatore Robert F. Kennedy disse: Ogni qual volta un uomo si batte per un ideale o opera per migliorare la condizione degli altri o lotta contro l ingiustizia, invia un minuscolo impulso di speranza e tutti questi impulsi provenienti da milioni di centri di energia e intersecandosi gli uni agli altri possono dar vita ad una corrente capace di travolgere i più possenti muri dell oppressione dell ostilità. Robert F. Kennedy, Sud Africa 1966 In seguito alla morte di Robert F. Kennedy nel Giugno 1968, la famiglia e gli amici decisero di creare un memoriale in suo nome per portarne avanti l eredità morale, promuovendo l'intero spettro dei diritti umani all'interno degli Stati Uniti e in tutto il mondo. Oggi il Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights è un organizzazione no-profit che lavora per realizzare il sogno di un mondo pacifico. Ciò viene fatto attraverso programmi nazionali e internazionali che aiutano le persone svantaggiate e gli oppressi, nonché attraverso progetti di educazione ai diritti umani all interno delle scuole con lo scopo di sensibilizzare le future generazioni di uomini e donne, padri e madri, politici, lavoratori ad affrontare i problemi più difficili che la nostra società ci pone davanti. Nel 2003, grazie al successo del lavoro effettuato, Kerry Kennedy decise di lanciare il suo progetto educativo Speak truth to Power: Coraggio Senza Confini (STTP) anche in Italia. Nel 2005, grazie al grande interesse mostrato da parte delle istituzioni e del pubblico nasce L (RFK Europe), la branch Europea del RFK Center for Justice and Human Rights (RFK Center) di Washington D.C. L organizzazione, presieduta da Maria Lina Marcucci, ha stabilito la propria sede in Italia nel 2005 con lo stesso obiettivo di mantenere viva l eredità culturale del Senatore Robert Kennedy nel campo della difesa dei diritti umani e dei diritti civili sensibilizzando l opinione pubblica, e in particolare gli studenti, sulle storie e le attività dei difensori dei diritti umani: persone comuni che di fronte a ingiustizie e abusi - hanno scelto di difendere i diritti umani e non fermarsi davanti ai soprusi e le violenze. Nel 2011, anno in cui si è celebrato il 50 Anniversario della nomina di Robert Kennedy a Ministro della Giustizia, è stato creato il Robert F. Kennedy Human Rights Training Institute, un luogo sia fisico che ideale dove accogliere i difensori dei diritti umani, in modo che possano formare direttamente, insieme ai docenti, i nuovi operatori ed i nuovi comunicatori di pace. Il Comune di Firenze ha deciso di collaborare alla realizzazione di questo progetto concedendo al RFK Center l utilizzo del prestigioso spazio de LE MURATE, un luogo significativo per la destinazione avuta nei secoli e per l ambizioso obiettivo a cui l Amministrazione Comunale l ha voluto destinare: da vecchio carcere cittadino ormai abbandonato, a luogo di vita e cultura a disposizione della cittadinanza. Email: info@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

RFK Training Institute - Le Murate, Florence Empowerment Laboratory First Group: 12-19 May 2013 Program A. Empowerment Lab The Empowerment Lab is a residence program aiming at bringing together global human rights activists who extensively use social media in their activities at the RFK International House. During their stay, they will: Engage in peer-to-peer exchanges and training in order to increase their knowledge of and skills with social media and digital technology; Revisit their tactics and strategies and improve their capacities (e.g. advocacy, development, etc.), engaging in workshops led by professional trainers, NGO operators and senior activists. In addition, if interested, they will be given the opportunity to: Connect to the international community, local Italian communities, policymakers and grant-makers; Put their experience at disposal of other human rights activists through presentations, discussions and content production to be distributed online. B. First Seminar The RFK Training Institute organizes the First Session of the Empowerment Lab, a Pilot Session, from 12 until 19 May 2013. There will be 11 participants, 7 selected from the large number of applicants and 4 members of the RFK Partners for Human Rights (PHR) program. The program runs from Monday 13 till Saturday 18 May included. On Friday 17 May the RFK International House will be official opened. That day there will be no sessions. There will be Planning Workshop on Human Rights & Social Media. C. Sessions The following sessions are included in the preliminary program. The definitive program will be made, among other things, on the basis of the knowledge, skills and preferences of the participants and the availability of the trainers/experts/facilitators. During this session participants will walk through a facilitated self study of their situation vis-a-vis advocacy, information, and digital technologies. Based on this, participants will determine the extent and direction of subsequent sessions with regard to internet and digital media security. 1. How internet works and principles of privacy and anonymity This session will lay the conceptual foundation for the subsequent sessions via practical examples, demonstrations and exercises and roleplays to describe basic functionalities of internet. 2. Communicating on the internet This session lays out the principles at play when information moves to and from you to its destination, understanding how to communicate safely using the internet: understanding the choices in email communications, extending communication to chats and instant messaging, voice and video communications and the risks and rewards understanding how to keep Internet browsing more private (HTTPS, Browser selection and hygiene) 3. Treating your information as an asset This session entails a discussion about how to safeguard your information's integrity, from physical control, to hygiene of your devices and includes hand-on walkthroughs on specific software to help. Specifics include: Protecting information from physical threats Protecting computer from malware and hackers (anti-virus, software updates) Creating and maintaining secure passwords (tool walkthrough - KeePass) Encrypting and hiding sensitive information (tool walkthrough TrueCrypt) Safeguarding against information loss 4. Social media and your information This session will be a discussion on the risks and rewards of sharing your information via social media, including understanding Social media's capture, collection and dissemination of intentional as well as unintentional information. Understanding geo-location and other metadata such as user and browser data Social Media as a surveillance tool Precautions and protections Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

5. Surveillance, privacy and anonymity This is a session devoted to understanding basics of blocking and data surveillance, and what can be done to help overcome some of these challenges. It will help distinguish the differences in: Reaching blocked content Reaching blocked content privately Reaching blocked content anonymously A review of Proxy, VPN, and other concepts will be followed by example walk throughs of corresponding software such as Psiphon-3, Tor, and others 6. The use of TOR: How to secure browsing and break censorship This session aims at describing how to best use the software TOR to secure contacts and communications, break through Internet filtering systems and avoid prosecution. 7. Mobile activism: Smartphones and cellphones security This session will cover the best practices, security issues and common threats on the use of mobile phones and smartphones for Digital Activism throughout the world. The objective of the class is to understand and learn how to safely use SMS and mobile connections as a powerful tool to coordinate and organize human rights campaigns. 8. Strategic thinking: Matching project design to organizational goals This session will focus on project design of online media. The course's objective is to help participants to articulate and plan media projects and strategies that best suit their needs, and to better express the outcomes and effects of their work. We will consider the interests and long-term goals of activists, and discuss theories of change, relevance of examples and models to specific use cases. We will also discuss and whether and how to adopt and focus best practices from successful projects to local contexts. We will discuss incentive structures for participation in media projects - from network models to volunteer communities, to staffing considerations. The class will include be an exercise in planning, by which each participant will develop a planning process for their own work, from theory of change to objectives, from project planning to implementation, to understanding of short-term and long-term effects. 9. Communications strategies and online citizen journalism and storytelling This session will focus on creating and supporting citizen media communities, with an emphasis on creating content that serves the interests of a given community towards a given end. The objective of the class is to help participants to understand the range of options available in online storytelling and strategic communications, and to choose the approach most relevant to their needs. We will discuss technology platform choices, audience, content management choices, social media options, and how to create different kinds of online storytelling to achieve specific ends - from social media and microblogs, to a range of blogging platforms, to mapping, to the use of video and image. The class will include a brief overview of theory, technology choice, and storytelling examples. We will then run exercises designed to help participants to understand which options, strategic communications strategies, and storytelling or information frameworks make sense for their specific needs. The class will conclude with suggestions for further research and learning. 10. Crisis simulation and contingency planning The workshop will comprise a simulation of a security crisis. Activists will be divided into three groups and confronted with real-life security scenarios. They will be encouraged to work collaboratively to solve the problem, drawing from their own experience, using their available resources. The crisis simulation will be followed by a de-brief based on each group s perceived priorities. At the end of the workshop, there will be a brief presentation in two parts. The first part will deal with surveillance risk assessment, providing the fundamental knowledge and necessary tools to identify the threats and adversaries, evaluate the risks of surveillance and take appropriate steps to guard against it and protect valuable assets. The second part will introduce the notion of crisis management, or the process that helps activists and civil society organizations in the event of an impending crisis, to identify potential threats, build an effective response that safeguards the organization s resilience, the interests of stakeholders and restores operational capabilities. 11. Securing common activities online This is a sequel to the previous workshop where we will be identifying the most common uses, activities, and behaviors online, the threats associated with them and the most common security responses to those threats. The workshop will be divided into two parts. The first part will allow three or more groups of participants to focus on one set of online activity (for example: 1) Mobile technology, 2) person-to-person communication and 3) teamwork online), enumerate the most frequent uses related to each activity and identify the threats associated with each use drawing from participants experience. The second part will focus on providing the information and tools necessary to evaluate the threats and take appropriate steps to defend against them. It will also provide basic technical information on defensive technology, such as encryption, securing web browsers, email systems etc. 12. Campaigning for public awareness In this session, we will speak about some basics of setting up a successful public awareness campaign, focused on changing people s behavior. The session will be based on our experience with public health-style campaigns to improve digital security and make online and mobile communication safer. Participants will learn about different ways to reach an audience, and of effective ways of creating a message for this audience. We will be looking at different public awareness campaigns, and critically review their strengths and weaknesses. This session is intended to encourage participants to find ways to change the behavior of people in their environment, about topics participants care about. 13. Introduction to video for change This session will provide an overview of how video is being successfully and creatively used as a tool for human rights advocacy. We will review case studies, best practices and focus on some of the new, creative online uses of video for change. Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

14. Human rights documentation spotlight: Video for evidence What makes a video trustworthy? What helps ensure it can be used as evidence? This session will cover the best practices for before, during and after filming for video as evidence. 15. Video interviews and testimony This session will feature the best practices for safely, effectively, and ethically conducting human rights video interviews for documentation, testimony, and advocacy. Expect hands-on exercises, so please bring your video-enabled mobile phones or cameras! 16. Strategy: Meeting desirable ends with available means As organizations have a limited amount of resources, one important issue is, of course, the use of those resources and the strategic decisions of how to create a great impact with the available means. In these sessions we will also discuss strategic thinking within the organization and how to use available human rights tools to achieve the organizational goals. 17. Tackling Fundraising for Human Rights: practical knowledge and skills This 6-hour workshop will aim to achieve the following: Provide practical knowledge about fundraising for human rights targets, tools, skills Offer space for participants to exchange experience Strengthen existing fundraising skills for human rights projects. The workshop will combine presentations of practical information about fundraising with international and bilateral donor organizations and sessions of small groups work on preparing brief fundraising plans and practicing fundraising skills later on. Information will be coming from both applicants side and donor side and participants will be encouraged to share and apply their experience during the practical exercises. At the end of the workshop, participants will: - Understand the donor strategies and frameworks for funding human rights - Be able to propose a fundraising plan - Be ready to conduct a fundraising meeting with a donor. 18. Outreach: Working with the press What the media publishes influences the configuration of the political agenda and therefore the policy agenda; it also shapes public attitudes towards topics and events. As Bernard Cohen wrote in 1963, The press may not be successful much of the time in telling people what to think, but it is stunningly successful in telling its readers what to think about. Organizations, groups and individuals who want to influence the political and the policy agendas to, for example, strengthen human rights policies need to start by getting the attention of the media. The challenge is how to make reporters, editors, columnists, directors, anchors, and producers interested in human rights issues, in an environment where so many groups and organizations are also competing to get their issues into the media agenda, and where reporters are given little time for research, learning and investigating. In this part of the workshop, we will study mechanisms to influence reporters, editors, directors, and columnists in choosing topics to cover and to write about, in order to help build a media agenda with human rights issues at its core. D. Trainers/Experts/Facilitators The trainers/experts/facilitators include the following. Mariana Berbec (Open Society Foundations, OSF) Mariana Berbec Rostas is a human rights lawyer and the program manager for human rights and non-discrimination at the Human Rights Initiative of the Open Society Foundations. She works on advancing human rights and transparency issues in Central and Eastern Europe. She also manages work on strategic litigation, equality and non-discrimination, and capacity building for civil society sector. Mariana has been with the Foundations since 2001. Before joining the Human Rights Initiative, she managed work on legal capacity development and legal empowerment at the Open Society Justice Initiative, with responsibilities for developing and implementing clinical legal education and human rights education initiatives globally. She participated in setting up human rights and legal education programs in Africa, Southeast Asia, and the Middle East, including legal skills, project management, and fundraising skills. In 2008-2009 and 2010-2011, Mariana was involved as legal skills and human rights trainer in pilot programs on community-based paralegals in Romania and Moldova (legal empowerment of the poor field). Mariana holds a LL.M. in Comparative Constitutional Law with Human Rights specialization from the Central European University (Budapest, Hungary). Emma Daly (HRW) Emma Daly is the Communications Director at Human Rights Watch, overseeing all media communication coming from the organization, a position she has held since July 2007. Prior to that, she worked as Press Director after joining HRW in November 2005. Before joining Human Rights Watch, Daly spent 18 years as a journalist, mostly as a foreign correspondent, working for the New York Times, the Independent, Newsweek, the Observer and Reuters, among others. She has contributed to several books including "Secrets of the Press - the Penguin Book of Journalism" and "Crimes of War: What the Public Should Know." A native of the UK, Daly graduated from the University of East Anglia with a BA in Philosophy and Literature. Andrea Galindo (RFK Center for Justice & Human Rights) Andrea Galindo is a Lawyer, working as an International Human Rights Consultant who has taught Human Rights courses in a number of countries. She works as a consultant for the Robert F Kennedy Center for Justice & Human Rights. She developed and coordinates the annual training course on the Inter-American and the International Human Rights Protection Systems, co-organized by the Inter-American Commission on Human Rights (IACHR), American University Washington College of Law, Texas University and the Inter-American Institute for Human Rights (IIDH). She is currently developing a manual for Indigenous Women on the Inter-American HR System for the London-based Forest People Program. She has an LLM from American University were she focused on International Human Rights law. She is a professor of Human Rights and International Law at the University of Buenos Aires where she received her law degree. Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

Chris Michael (Witness) Chris Michael is a trainer, video producer and human rights advocate who leads the partnership and training work at WITNESS. In addition to designing and leading video for change workshops, Chris focuses on creating and expanding WITNESS' training methodology and materials in order to support human rights advocates and groups to safely and effectively use video to create change, such as toolkit.witness.org. Samir Nassar (Tactical Technology Collective, TTC) Samir Nassar is a third generation Palestinian refugee who was born in Germany, raised in a small town near Bethlehem, and studied in the USA. With fifteen years of experience working with Free Software communities, Samir provides organizations with the tools they need to protect their information and employees through training staff, mapping threats, and developing solutions. Samir is fluent in Arabic, English, and German. Ali Ravi (Tactical Technology Collective, TTC) Ali Ravi works at the Tactical Technology Collective, an international NGO working to enable the effective use of information for positive social change. He directs the Privacy and Expression Programme, which focuses on increasing awareness, engagement, and agency of advocates to use digital technologies more safely and strategically. Mr. Ravi's prior work experience includes several years in the corporate consulting world and the European telecom industry, as well as over 10 years in the NGO sector as Technology Strategist and implementer of digital technologies for smaller NGOs. He has also worked as a program designer and technology educator/trainer for individuals involved in rights advocacy. Mr. Ravi holds advanced degrees in Electrical Engineering and Robotics. María Isabel Rivero (Inter-American Commission on Human Rights, IACHR) María Isabel Rivero is a Uruguayan journalist and has been the director of the Inter-American Commission of Human Rights Press and Outreach Office since July 2007. As such, she is in charge of designing and implementing the Commission's external communications strategy, including media relations, online image, and key outreach programs, as well as training of journalists. She started working at the Commission in 2006, after winning an open competition for the post of Press Coordinator at the Office of the Special Rapporteur for Freedom of Expression. She studied social communications at UCUDAL, a University in Uruguay, and has a Master's Degree in Latin American Studies with concentration on Government from the Edmund A. Walsh School of Foreign Service at Georgetown University, USA. Before joining the Commission, she worked as a journalist for 15 years. She was international correspondent for United Press International (UPI) and later for the German Press Agency (DPA) in Santiago (Chile), Asunción (Paraguay), Montevideo (Uruguay), and Washington, D.C. (United States). She has also worked in radio stations, TV networks, newspapers and magazines, and she taught journalism in UTU, a college in Uruguay. She has published thousands of articles that have been published in a great variety of media outlets. Ivan Segal (Global Voices Online, GV) Ivan Sigal is the Executive Director of Global Voices (www.globalvoicesonline.org), a non-profit online global citizens media initiative with expertise in supporting developing world initiatives of citizen media. He writes and speaks about media, conflict, networked societies, development, and humanitarian disasters. He designs and creates media projects around the world, with a focus on networked communities.. He spent over ten years working in media development in the former Soviet Union and Asia, as Regional Director for Asia, Central Asia, and Afghanistan for Internews Network. He was also a Senior Fellow at the U.S. Institute of Peace, where his research topic was digital media and conflict. He is also a co-founder of screenprojects.org, a visual storytelling startup, and a photographer, lecturer, and the author of White Road, published by Steidl in 2012. Ivan has lived and worked in over 70 countries, including long periods in Eastern Europe, the former Soviet Union and Asia. Jillian C. York (Electronic Frontier Foundation, EFF) Jillian York is Director for International Freedom of Expression at the Electronic Frontier Foundation. Her work focuses on free expression, with an focus toward the Arab world, and as such she has written for a variety of publications, including Al Jazeera, The Atlantic, The Guardian, Foreign Policy, and CNN. Jillian contributed chapters to the upcoming volumes Beyond Wikileaks: Implications for the Future of Communication, Journalism, and Society (Palgrave Macmillian; March 2013) and State Power 2.0: Authoritarian Entrenchment and Political Engagement Worldwide (Ashgate Publishing; expected November 2013). She serves on the Board of Directors of Global Voices Online, and on the Advisory Boards of R-Shief, OnlineCensorship.org, Radio Free Asia sopen Technology Fund and Internews Global Internet Policy Project. E. Cooperation The RFK International House aims at creating an international hub of meeting, research and training among the different NGOS and groups who work on the relationship between human rights and social media around the world. The RFK Training Institute is cooperating with a number of leading organizations in order to organize the Empowerment Lab. These organizations include (in alphabetical order): Electronic Frontier Foundation (EFF), Ford Foundation; Global Partners & Associates (GPA); Global Voices Online (GV); Human Rights Watch (HRW); OneWorld Digital Security Exchange (ODSE or Odyssey), Open Society Foundations (OSF); and Witness. Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

Apre a Firenze il primo Dialogue Cafè italiano: entra nel network globale di sale di videoconferenza pubbliche destinate alla società civile, sponsorizzato da Cisco. Nella nuova sede della RFK International House che si inaugura oggi nasce il primo spazio del nostro paese di questa iniziativa non profit dedicata al dialogo, alla condivisione di esperienze e alla realizzazione di progetti internazionali in area sociale, educativa, culturale Firenze, 17 maggio 2013 Apre oggi a Firenze, in occasione della inaugurazione della nuova sede della RFK International House, sede del RFK Center for Justice and Human Rights, il primo Dialogue Cafè italiano. Il Dialogue Café si trova in un area della sede, presso l Ex Carcere delle Murate. Dialogue Cafè è il primo network di sale per video conferenza pubbliche destinato esclusivamente alla società civile. Nasce da una iniziativa globale non profit, sponsorizzata in tutto il mondo da Cisco Systems, che ha lo scopo di permettere di condividere esperienze, incontrarsi, lavorare insieme su progetti di area sociale, educativa, culturale. Si rivolge a fondazioni, associazioni, ONG, gruppi di comunità, università e scuole, imprese sociali, agenzie e enti del settore pubblico. I Dialogue Cafè sono spazi fisici che si trovano nel centro delle città, offrono accesso a tecnologie di videoconferenza che permettono di incontrarsi e organizzare attività abbattendo le barriere geografiche, attraverso una tecnologia la TelePresence di Cisco Systems che permette di comunicare come se si fosse faccia a faccia, con audio e video in altissima definizione: costruiscono un ponte fra realtà locali di tutto il mondo, migliorano la comprensione fra diverse culture e società, promuovono lo sviluppo. Dando la disponibilità ad ospitare il primo Dialogue Cafè italiano, Firenze si conferma città aperta al mondo, all interrelazione e alla socializzazione tra persone e culture. La sede della RFK Foundation, che opera per difendere e diffondere democrazia e diritti umani in tutto il mondo, è un luogo quanto mai adeguato per mettere a disposizione questa possibilità. Dialogue Cafè si basa su un idea radicale, ma semplice: le persone hanno molto in comune, e se ne hanno l opportunità esploreranno ciò che le unisce e da questo potranno nascere occasioni di collaborazione e nuove idee per affrontare le tematiche più difficili per il mondo di oggi. Si tratta di dare alle persone e alle comunità capacità per superare ciò che divide ed in questo la tecnologia può offrire un aiuto importante, moltiplicando l impatto di ogni iniziativa commenta Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia. E una visione che Cisco porta avanti da sempre in quanto cittadino responsabile dei luoghi del mondo in cui opera: e siamo particolarmente orgogliosi che oggi Firenze abbia scelto di aggiungersi a questa rete, offrendo questa opportunità alle organizzazioni e ai cittadini del nostro paese La rete mondiale dei Dialogue Cafè lega città quali Rio de Janeiro, Parigi, Varsavia, Londra, Northampton, Cleveland, Amsterdam, Ramallah, Melbourne e ora anche Firenze. Prossimamente ne apriranno a Beirut, Lilla, San Paolo del Brasile, Belgrado. Dalle prime aperture di sedi del network, nel 2011, sono avvenuti decine di eventi, incontri, collaborazioni in tutto il mondo: maggiori informazioni sono disponibili qui http://www.dialoguecafe.org Cisco Cisco (NASDAQ: CSCO) è il leader mondiale del settore IT che aiuta le aziende a cogliere le incredibili opportunità offerte dal futuro, connettendo ciò che prima non era connesso. Per ulteriori informazioni visita il sito http://thenetwork.cisco.com. #

Ufficio Stampa Cisco Systems Giulia Quaglieri Tel: 800 787 854 email: pressit@external.cisco.com Prima Pagina Comunicazione Vilma Bosticco, Caterina Ferrara Tel: 02/91339820 email:ciscocorporate@primapagina.it

Comunicato Stampa Bosch sostiene la Fondazione Kennedy Bosch partner tecnologico dell International House di Firenze Maggio 2013 Firenze, 17 maggio 2013 Bosch mette al servizio del nuovo centro RFK International House of Human Rights del RFK Center a Firenze la propria esperienza e competenza nel campo della tecnologia, fornendo sistemi conference audio/video, elettrodomestici a basso consumo energetico e biciclette a pedalata assistita dotate del sistema Bosch. Bosch ha deciso di sostenere il RFK Center poiché anch essa forte promotrice dell educazione e della sensibilizzazione dei più giovani verso comportamenti e temi di rilevanza sociale. I diritti delle persone, la salvaguardia dell ambiente e la pluralità culturale rientrano infatti, da sempre, all interno dei valori aziendali Bosch. La multinazionale tedesca capitalizza le proprie competenze su scala mondiale per realizzare soluzioni innovative e di generale utilità nei quattro settori di business in cui opera: Tecnologia Automotive, Energia e Tecnologie costruttive, Tecnologia industriale e Beni di consumo. Nel 2012, l azienda ha investito oltre 4,8 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo, registrando circa 4.800 brevetti in tutto il mondo. Inoltre, l autonomia imprenditoriale e l indipendenza finanziaria consentono di agire con ampi orizzonti temporali. Nello spirito del suo Fondatore, Bosch assume particolari responsabilità verso la società e l ambiente in ogni espressione imprenditoriale. Il fondatore dell azienda, Robert Bosch, con la sua lungimiranza politica, il suo coraggio civile e le sue iniziative per il bene della collettività, ha determinato i principi per il lavoro compiuto dalla Fondazione che porta il suo nome. La Fondazione è impegnata in vari campi, che vanno dalla scienza al sistema sanitario, dal dialogo tra i popoli alla formazione, dalla società alla cultura. In particolare, la Fondazione si concentra sul miglioramento del sistema educativo, sull integrazione culturale, sul processo d integrazione europea e sull impatto del mutamento demografico. La promozione della comprensione tra i popoli è un progetto a lungo termine volto, in particolar modo, a contrastare i pregiudizi e a cambiare gli atteggiamenti discriminatori. Contatti per la Stampa: Tel. 02 3696 2698-2364 - 2014 press@it.bosch.com Robert Bosch Spa Via M.A. Colonna 35 20149 Milano E-Mail press@it.bosch.com Tel. +39 02 3696 2014-2613 - 2364 Fax +39 02 3696 2562 Communication, External & Media Relations www.bosch.it/stampa

Il Gruppo Bosch è fornitore leader e globale di tecnologie e servizi. Nel 2012, grazie ai circa 306.000 collaboratori ha registrato un fatturato di 52,5 miliardi di euro. Dal 2013 le attività del Gruppo sono state suddivise in quattro settori di business: Tecnologia Automotive, Energia e Tecnologie costruttive, Tecnologia industriale e Beni di consumo. Il Gruppo è costituto dall'azienda Robert Bosch GmbH e da circa 360 tra consociate e filiali in 50 Paesi, 150 se si includono i partner commerciali. Le attività internazionali di sviluppo, di produzione e di vendita sono alla base della continua crescita. Nel 2012 Bosch ha investito oltre 4,8 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo, registrando circa 4.800 brevetti in tutto il mondo. Seguendo lo slogan "Tecnologia per la vita" Bosch, grazie ai suoi prodotti e servizi, migliora la qualità della vita offrendo soluzioni innovative in tutto il mondo. L'azienda è stata fondata a Stoccarda nel 1886 da Robert Bosch (1861-1942) come "Officina di meccanica di precisione ed elettrotecnica". La struttura societaria della Robert Bosch GmbH assicura l'indipendenza imprenditoriale del Gruppo Bosch, permettendo all'azienda di perseguire strategie a lungo termine e di far fronte a nuovi investimenti che possano garantire il suo futuro. La Fondazione di pubblica utilità Robert Bosch Stiftung GmbH detiene il 92% delle partecipazioni della Robert Bosch GmbH. La maggioranza dei diritti di voto appartiene alla società fiduciaria Robert Bosch Industrietreuhand KG che gestisce le funzioni imprenditoriali dell'azienda. I diritti di voto e le partecipazioni restanti spettano alla famiglia Bosch e alla Robert Bosch GmbH. Ulteriori informazioni sul sito www.bosch.it/stampa Page 2 of 2

OFFICINA PROFUMO FARMACEUTICA DI SANTA MARIA NOVELLA L Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella lega le sue origini ai frati domenicani che nel 1221 iniziano la costruzione del loro convento alle porte di Firenze. Una data importante è il 1612, l anno della fondazione ufficiale, quando il Granduca di Toscana vuole che sia aperta al pubblico come Fonderia di Sua Altezza Reale. I frati iniziano così ufficialmente la loro attività commerciale vendendo direttamente i loro prodotti curativi ed effimeri. La massima espressione dell effimero è il profumo, del quale una delle più importanti testimonial è Caterina de Medici. Sembra infatti che i frati domenicani abbiano creato per lei, Regina di Francia, un acqua profumata che in suo onore prende il nome di Acqua della Regina. Oggi le Acque di Colonia e le numerose altre preparazioni della Antica Farmacia sono racchiuse, come gioielli in uno scrigno, nelle Sale di Via della Scala: la ottocentesca sala di vendita, la sala Verde arredata in stile Direttorio ed arricchita dai seicenteschi vasi da farmacia di Montelupo e la sala dell Antica Spezieria con il suo arredo del XVII secolo. Nella inimitabile cornice dei Vecchi Laboratori, invece, dove per secoli ci sono state le lavorazioni, è stato allestito un piccolo museo, per ridare luce e vita alle macchine usate un tempo, agli antichi strumenti, ai preziosi vetri, ai tanti caldi oggetti di rame e di bronzo dei quali l officina è stata gelosa ed attenta custode nelle travagliate vicende dei secoli. I locali divenuti museo, ma tutt oggi adibiti alla vendita, ed i laboratori di produzione di via Reginaldo Giuliani sono organizzati con percorsi visitabili dal pubblico previo appuntamento. Oggi proiettata nel futuro, l Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, commercializza i suoi prodotti non solo a Firenze, ma nelle principali città italiane. Esistono negozi monomarca anche in Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra. Varcando l Oceano negli Stati Uniti ed in Estremo Oriente in Giappone, Taiwan, Corea, Thailandia, Hong Kong e Sudafrica.

Comunicato stampa Marcello Reboani Ladies for Human Rights a cura di Melissa Proietti 10 maggio 28 giugno 2013 Le Murate, Firenze Anteprima 9 maggio 2013 ore 18.30 Inaugurazione Istituzionale 17 maggio ore 12.00 Giovedì 9 maggio 2013, presso i nuovi spazi espositivi dell Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Europe Onlus (RFK Center/Europe), verrà presentata al pubblico l'anteprima di Ladies for Human Rights, personale di Marcello Reboani. L'evento, prodotto dall'archivio Marcello Reboani, è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Firenze e del Festival d'europa 2013. Ladies for Human Rights, nato da un'idea della curatrice della mostra, Melissa Proietti, ha come scopo la diffusione e la promozione dell operato del RFK Center/Europe attraverso l'arte. L esposizione è allestita all'interno del prestigioso complesso architettonico delle Murate, recentemente restaurato secondo le linee guida individuate da Renzo Piano, dal gennaio 2011 sede del RFKCenter/Europe. Il percorso espositivo si articola come una rassegna di diciotto ritratti di donne che nel XX secolo si sono impegnate nella lotta a favore dei diritti umani, tra cui Annie Lennox, Leimah Gbowee, Aung San Suu Kyi e Rania di Giordania. Melissa Proietti nel suo testo in catalogo spiega : Per la realizzazione dei ritratti delle Ladies, Reboani utilizza per la prima volta tessuti e pellami recuperati, dando ancora prova dell'inarrestabile ricerca formale che caratterizza il suo linguaggio. Durante la ricerca dei materiali, raccontando del nostro progetto a donne africane, indiane e pakistane, ho ricevuto, oltre ad incoraggiamenti, sorrisi e dimostrazioni d'entusiasmo, anche scampoli in regalo che oggi posso considerare come loro personale contributo a questa importante iniziativa. Virginia De Simoni aggiunge che: Con costanza ed umiltà Reboani si affida alla tecnica, alla capacità del faber, ad una perizia innata e non acquisita, per fermare le immagini su tavola in un istante che pare eterno, ma soprattutto per metterle alla portata di tutti. La friubilità immediata dai suoi lavori diventa allora un importante vantaggio dal quale non si può prescindere: lui stesso ama ripetere che l'arte deve essere al servizio della società, in netta opposizione a gran parte dei precetti wharoliani. [ ] Marcello è un artista coraggioso e ha messo la sua poetica al servizio della nobile causa: partecipa a manifestazione di fund raising e beneficenza e proprio durante il periodo d'esposizione di Ladies fr Human Rights sarà testimonial della campagna di sensibilizzazione STOP AIDS promossa da Anlaids. In occasione dell evento è stato realizzato un catalogo con con il generoso contributo di amici e di prestigiose firme del giornalismo italiano come Marialina Marcucci, Adriana Mulassano, Melisa Garzonio, Alberta Marzotto, Massimiliano Montefusco, Giovanna Nuvoletti, Francesca Molteni, Virginia De Simoni. Questo progetto è sostenuto da Person Films, Muse Project, MLC Comunicazione, Sermoneta Gloves, Regina d'italia Miele Biologico, Pellicano Hotels e Omnia Relations, tutte realtà imprenditoriali al femminile. Media Partners: RDS Radio Dimensione Suono e Artribune e Cortina TOPIc

Scheda Info Mostra Curatela Ladies for Human Rights Opere di Marcello Reboani Melissa Proietti Inaugurazione Giovedì 9 Maggio 2013 Apertura al pubblico 10 maggio 28 giugno 2013 Sede Associazione Robert F.Kennedy Foundation of Europe, Onlus Via Ghibellina 12/A Orari lunedì - venerdì 10.00-13.00 / 14.30 18.30 Ingresso gratuito Info Tel: +39.055.5389250 Fax: +39.055.5383602 e-mail: infoeurope@rfkcenter.org Links www.marcelloreboani.it Enti patrocinanti Organizzazione Con il contributo tecnico di www.rfkennedyeurope.org Comune di Firenze Associazione Robert F.Kennedy Foundation of Europe Onlus Festival d'europa Archivio Marcello Reboani Melissa Proietti Person Films, Muse Project, MLC Comunicazione, Sermoneta Gloves, Regina d'italia Miele Biologico, Pellicano Hotels, Omnia Relations, RDS Radio Dimensione Suono, Artribune, Cortina TOPIc La Rivista Intelligente, Studio Luv, Plus Group S.r.l., Boop.it. Ufficio Stampa MLC COMUNICAZIONE Maria Letizia Cassata Emilia Orlando T/F. +39 06 97614423 M.+39 338 9701502/ 3408919638 mlc.comunicazione@gmail.com

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RFK Partners for Human Rights Bionotes Laureates Magodonga Mahlangu, Zimbabwe Magodonga Mahlangu e Women of Zimbabwe Arise (WOZA) sono in prima linea nella lotta per la pace e i diritti umani in Zimbabwe. La signora Mahlangu, coraggiosa e instancabile attivista in favore della democrazia e dei diritti delle donne, è leader delle azioni civiche e di advocacy organizzate da WOZA. Lei e WOZA hanno coordinato oltre 100 manifestazioni pubbliche nonviolente e intervistato quasi 10.000 persone sulle loro speranze per un nuovo Zimbabwe. Nonostante sia stata arrestata più di 30 volte affrontando ripetutamente la brutalità della polizia, la signora Mahlangu resta ferma nel suo impegno per garantire un futuro più luminoso al suo paese. WOZA è un movimento popolare formato da oltre 70.000 zimbabwani, costituito nel 2003 come movimento civico femminile per fornire alle donne la possibilità di parlare, con una sola voce, sulle questioni che riguardano la loro vita; potenziare la leadership della comunità femminile al fine di trovare soluzioni all'attuale crisi politica ed economica; incoraggiare le donne a difendere i propri diritti e libertà; portare avanti azioni di advocacy su materie legate alle donne e alle loro famiglie. Oltre 3.000 membri di WOZA sono stati vittime di custodie cautelari da parte della polizia e molti sono costretti a sopportare brutali pestaggi a causa di riunioni pacifiche e per il solo fatto di alzare la voce in difesa dei propri diritti e libertà fondamentali. Frank Mugisha, Uganda Frank Mugisha, giovane e brillante avvocato a sostegno dei diritti delle minoranze sessuali in Uganda, ha ricevuto nel 2011 il Robert F. Kennedy Human Rights Award. Mugisha è direttore esecutivo della Sexual Minorities Uganda (SMUG), un'organizzazione leader del movimento di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali (LGBTI). In Uganda le organizzazioni LGBTI operano in un clima pericolosamente ostile, e Mugisha è uno dei pochi attivisti LGBTI apertamente gay. Come portavoce del movimento, amplifica le istanze di uno dei gruppi più vulnerabili del paese. Attualmente l'80 per cento degli ugandesi sostiene il disegno di legge contro l'omosessualità che renderebbe le attività omosessuali punibili con l'ergastolo, e, in alcuni casi, con la morte. Nel gennaio 2011 un collega del signor Mugisha, David Kato - ex ufficiale di advocacy e rappresentante legale di SMUG - è stato assassinato. Si ritiene che Kato sia stato preso di mira per il suo ruolo nel movimento LGBTI ugandese. Frank Mugisha ha iniziato attività di advocacy per i diritti LGBTI nel 2004, ancora studente universitario, organizzando inoltre campagne di sensibilizzazione su HIV/AIDS. Ha guidato il gruppo di sostegno "Icebreakers Uganda", che fornisce risorse e supporto a coloro che sono apertamente gay o stanno uscendo allo scoperto. Preso di mira dalla polizia, è stato fatto uscire dal paese per cercare la sicurezza in esilio, e una volta calmatesi le acque, è tornato in Uganda per riprendere il suo lavoro. A causa della sua azione di Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org

advocacy per la comunità LGBTI, Frank Mugisha ha perso il lavoro e gli amici ed è stato allontanato dalla famiglia. SMUG è stata fondata nel 2004 come unione di organizzazioni per i diritti dei LGBTI al fine di unificare e rafforzare le minoranze sessuali in Uganda. L'obiettivo di SMUG è quello di affermare l'uguaglianza per tutti, accrescere la visibilità dei LGBTI attraverso i media e la letteratura, formare gli attivisti tramite corsi sulla leadership e sull'imprenditoria sociale. L'organizzazione combatte inoltre contro l'hiv/aids nelle comunità LGBTI e denuncia la violenze perpetrate sulla base dell'orientamento sessuale. Membri dello staff delle organizzazioni dei Laureates Maria Luisa Aguilar Rodriguez, Messico Maria Luisa Aguilar Rodriguez collabora, dal novembre 2010, all'interno dell' Unità Internazionale del Centro "Tlachinollan" per i Diritti Umani. Negli ultimi 19 anni Tlachinollan è stata operativa nello stato meridionale di Guerrero, in Messico, accompagnando i popoli indigeni Nauas, Na Savi, Me'phaa, Ñomndaa e i meticci nelle loro rivendicazioni di giustizia e rispetto dei diritti umani. Nel 2010, Abel Barrera, direttore del Tlachinollan è stato premiato con il Human Rights Award del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights. Gaoudi Med Fadel, Sahara Occidentale Gaoudi Med Fadel è nato il 15 aprile 1957 nel deserto del Sahara Occidentale. Quando aveva 7 anni la sua famiglia si è trasferita nel sud del Marocco, dove è stato inviato nella sola scuola media presente nella piccola città di Tantan. Dopo la scuola media e la scuola superiore nella città di Marrakech/Marocco, ha preso il diploma nel giugno 1977 per poi andare a studiare lingua e letteratura inglese all'università Med V di Rabat/Marocco. Era al suo primo anno di Università quando è stato rapito dalla polizia segreta marocchina il 19 novembre 1977. Ha trascorso sei mesi in una prigione segreta chiamata Derb Mouly Chrif a Casablanca/Marocco. Durante questo periodo la sua famiglia non ha avuto alcuna notizia. Faceva parte di un gruppo di 25 Sahrawi, in maggioranza studenti. Dopo i 6 mesi passati nel carcere segreto è stato mandato con i suoi compagni alla prigione ufficiale nella città di Meknes, dove ha trascorso tre anni prima di essere condannato a 5 anni da un tribunale marocchino nella città di Settat. È stato rilasciato il 18 novembre 1982. Da allora ha lottato per proteggere i diritti del suo popolo e per promuovere la cultura dei diritti umani nel suo Paese. Per raggiungere questo obiettivo continua a battersi con i compagni di prigionia all'interno di un'associazione, CODESA, di cui è Vice Segretario Generale. E' stato arrestato per la seconda volta nel giugno 2005 a Casablanca/Marocco e trasferito poi a Laayoune/Sahara Occidentale, dove è stato liberato dopo 5 giorni. Email: infoeurope@rfkcenter.org www.rfkcenter.org