Rassegna Stampa. Sabato 09 marzo 2013



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Rassegna Stampa Sabato 09 marzo 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano Via Mameli, 11 Tel. 0243990431 Fax 0245409587

Rassegna del 09 marzo 2013 ASL BRESCIA Primapagina (cremona) 11 CLASSIFICA ASL E OSPEDALI, LUIGI ABLONDI MIGLIORE IN LOMBARDIA 1 Corriere Della Sera (bs) 7 AMIANTO, BRESCIA IN RITARDO E LE SANZIONI INCALZANO Matteo Trebeschi 3 Il Giorno 7 BRESCIA BIMBI E MALATTIE RARE UN CORSO PER SAPERLI ACCUDIRE 5 Bergamo_brescia Il Giorno 11 AMIANTO, VIA ALLE SANZIONI DA BONIFICARE 8.350 SITI Federica Pacella 6 Bergamo_brescia Il Giornale Di Brescia 1, 10 AMIANTO, NEL BRESCIANO 36500 "SEGNALAZIONI" Nuri Ftolahzadeh 7 Il Giornale Di Brescia 10 LOGGIA: UN INCONTRO PUBBLICO PER FORMARE E INFORMARE 10 Il Giornale Di Brescia 11 FOTO D'AUTORE E DISEGNI ALL'ASTA PER SALVARE IL PESCHETO DIMEZZATO 11 DAL METRÒ Il Giornale Di Brescia 26 MENSA SCOLASTICA: LA POLEMICA È SERVITA 12 Bresciaoggi 1, 19 NORME REGIONALI AMIANTO E RISCHIO «STANGATA»: COSÌ BRESCIA CERCA DI Mimmo Varone 13 CORRERE AI RIPARI Bresciaoggi 19 LA MAPPA DEL PERICOLO CORRE DA EST A OVEST M.v. 15 Bresciaoggi 61 LA PROTESTA GIOCO «LEGALE»: È EMERGENZA Riccardo Giovitta 17

i, Luigi Àblondi migliore in Lombardia Sono state rese note le valutazioni dei direttori generali delle Aziende ospedaliere, delle Asl della Lombardia e dell'areu per Fanno 2012. Luigi Abiondi, DG dell'azienda Ospedaliera di Crema, è al primo posto con un punteggio di 95,30.1 punteggi (il massimo è 100) sono assegnati in base al raggiungimento di obiettivi assegnati ai manager della sanità attraverso i provvedimenti assunti dalla Giunta regionale e riguardano l'efficacia e la qualità dei servizi e la corretta gestione amministrativa. Anche quest'anno è stato coinvolto nell'attribuzione delle "pagelle" l'organismo indipendente di valutazione, ossia un giurì di esperti esterni alla Regione. Il punteggio finale è il risultato della somma dei punteggi assegnati dal nucleo composto dagli esperti dell'organismo indipendente di valutazione e dal Comitato ristretto di assessori. Il coinvolgimento, per il secondo anno, di un ente terzo, composto da esperti indipendenti, conferma la scelta della meritocrazia e della massima trasparenza. Milano è fuori dal podio, sia per le Asl che per i giudizi sui Direttori Generali. Giuseppe Rossi (Azienda Ospedaliera di Lodi) è al secondo posto dopo Luigi Abiondi. Una curiosità: Rossi è anche il chitarrista della band in cui suona il neopresidente della Regione Lombardia, Robert Maroni. Per le Asl, la classifica è guidata da Mara Azzi (Asl di Bergamo) con 96,65. Nella classifica Asl, al 15 posto, Cornelio Coppini, recentemente scomparso, dei Civili di Brescia con 92,45; al 22 posto Albert Zoli di AREU Lombardia con 91,48; al 29 e penultimo posto Cesare Eresie dell'ospedale Treviglio-Caravaggio con 89,31. I primi 10 posti della classifica (su 14) ASL (AZIENDE SANITARIE LOCALI) 1. BERGAMO, Mara Azzi, 96,65 2. BRESCIA, Carmelo Scarcella, 96,08 3. LECCO, Marco Luigi Votta (fino 31-08-2012), Enzo Lucchini (dal 01-09-2012), 95,82 4. VARESE, Giovanni Daverio, 95,59 5. MANTOVA, Mauro Borelli, 95,22 6. MILANO Giacomo Walter Locatelli, 95,17 7. MONZA BRIANZA, Humberto Pontoni (fino al 31-08 -2012) Maria Cristina Cantù (dal 01-09-2012), 95,14 8. CREMONA, Gilberto Compagnoni, S5,G3 S. COMO, Roberto Bollirla, 94,88 10. LODI, Claudio Garbslli (fino al 31438-2012), Fabio Russo (dal 014)9-2012), 94,69 I primi 10 posti della classifica (so 30) AO (AZIENDE OSPEDALIERE) 1. MAGGIORE CREMA, Luigi Abiondi, 95,30 2. PROVINCIA LODI, Giuseppe Rossi, 94,82 3. S. ANTONIO GALLARATE, Maria Cristina Cantù (fino al 31-08-2012), Humberto Pontoni (dal 01-09-2012), 94,64 4. VALTELLINA VALCHIAVENNA, Luigi Glanola, 94,58 5. RIUNITI BERGAMO (PAPA GIOVANNI XXIII), Carlo Nicora, 94,40 6. PROVINCIA PAVIA, Daniela Troiano, 94,29 7. CHIARI, Danilo Gariboldi, 93,83 8. CIRCOLO MELEGNANO, Paolo Moroni, 93,43 9. CIRCOLO LECCO, Mauro Lovisari, 93,35 10. ISTITUTI OSPITALIERI CREMONA, Simona Mariani, 93,31 ASL BRESCIA Pag. 1

ASL BRESCIA Pag. 2

Il caso Multe fino a 1500 euro per chi non segnala il materiale Amianto, Brescia in ritardo E le sanzioni incalzano Con le discariche bloccate si rischia solo di spostare il problema Fabrizio Speziani Asl Brescia Non importa se si tratta di tetti in fibrocemento o del rivestimento delle tubature in amianto nascosto negli scantinati di vecchi condomini. Ogni tipo di copertura con amianto va segnalata all'asl o al proprio Comune. L'obbligo esiste dal 2003, ma da poco più di un mese sono entrate in vigore le sanzioni. Chi non invia la comunicazione rischia una multa da 100 a 1.500 euro. Una decisione che si è resa necessaria perché la bonifica è in forte ritardo. n limite di scadenza per tutta la regione è il 2015, ma solo in provincia di Brescia sono ancora 8 mila i tetti da bonificare. La nuova legge regionale, entrata in vigore a fine luglio, ha portato un boom di segnalazioni: 36 mila autodichiarazioni negli ultimi sei mesi. Con il sorvolo aereo è stato possibile mappare la città di Brescia, che conta un milione di metri quadrati di amianto sui tetti, n centro storico è quasi indenne, le aree con più concentrazione non sono solo quelle industriali, ma alcuni quartieri come il villaggio Sereno o quello in cui sorgono le case di don Marcolini. Un funzionario che passa e nota una copertura in amianto può chiedere la certificazione. Se non la trova, la sanzione è inevitabile. Per scongiurarla bisogna muoversi per tempo. Il modulo da riempire si chiama «n-ai» e si scarica dal sito dell'asl e dai comuni che l'hanno attivato. «È facile, bisogna inserire dei semplici dati e poi spedirli all'asl», spiegano i funzionari della Loggia. Nel modulo va indicato lo stato di conservazione del manufatto in amianto. E anche per questo in passato molti non hanno denunciato la presenza delle «onduline» per timore di una rimozione. Oggi però chi compila quel foglio ha diritto ad accedere ai fondi regionali, in caso di bonifica. «Nel 2007 la Regione aveva sottovalutato la presenza dell'amianto sui tetti della Lombardia. La stima che fece allo- I numeri Si è passati dagli 11 mila me di materiale misto ad amianto bonificati nel 2006 ai 33 mila del 2011 ra era due 0 tre volte più bassa rispetto al censimento attuale». Fabrizio Speziani, direttore del dipartimento Prevenzione dell'asl di Brescia, sa bene che ci saranno delle criticità anche per lo smaltimento. Alcune discariche non hanno ancora superato la valutazione di impatto ambientale, mentre due hanno ancora i sigilli per le irregolarità riscontrate dall'autorità giudiziaria. Mesi fa la Procura di Brescia ha disposto il sequestro probatorio della Profacta di San Polo (via Brocchi) e della Ecoeternit di Montichiari. Con le discariche bloccate «si rischia solo di spostare il problema spiega Speziani Le ditte che non sanno dove portare l'amianto potrebbero stoccarlo nei piazzali dei loro capannoni, ma non è la soluzione». Nel frattempo la commissione regionale ha bocciato l'idea di un'azienda che voleva rendere inerte l'amianto con un processo chimico. Che fare, quindi? Spedire l'eternit all'estero non può essere l'unica soluzione, considerati anche i costi, hi più la legge permette di portare nel bresciano anche l'amianto di altre province. Il rischio è che il sistema non regga. Basta guardare i dati di crescita del materiale misto ad amianto bonificato nel bresciano. Si è passati dagli 11 mila metri cubi del 2006 ai 33 mila del 2011. Restano ancora 480 mila metri cubi. Matteo Trebeschi RIPRODUZIONE RISERVATA ASL BRESCIA Pag. 3

I numeri H Collebeato L'amianto a Brescia Nave 100-1.500 euro la sanzione per chi non segnala all'asi la presenza di amianto nella propria casa (tertio tubature,) L'obbligo di segnalazione dell'amianto esiste dal 2003, le sanzioni invece dal febbraio 2013 Asl Brescia (dati 2012) le strutture censite da bonificare I*. T^ 1,. BRESCIA fi 7.314 private Tot. 8.042 728 pubbliche > stima 470 mila metri cubi v. * * '» fi»* Fiero DISCARICA ECOETERNIT di Montichiari (BS) Autorizzati 480.000 m 3 di rifiuti contenenti amianto 1 milione di m il censimento di amianto nel Comune di Brescia Borgoscrto/to DISCARICA PROFACTA di Brescia Autorizzati 78.600 m 3 di rifiuti contenenti amianto Castenedolo Asl Vallecamonica (dati 2012) le strutture censite da bonificare STATO DELLE BONIFICHE DEI SITI CENSITI A LIVELLO REGIONALE (febbraio 2012) 1 8 3 s 00 CM sici \ \ \ \ 457 pubbliche % V \ \. Fonte: Regione Lombardia D'ARCO ASL BRESCIA Pag. 4

Brescia Bimbi e malattie rare un corso per saperli accudire SAPER accudire a domicilio un bambino malato raro, per fornire un sostegno concreto alla famiglia: è questo l'obiettivo del percorso di formazione per baby sitter progettato dall'asl di Brescia, che partirà martedì 16 aprile presso la sede di Viale Duca degli Abruzzi,15. Per informazioni è possibile contattare il Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia, al 348/8629649. MEDICINA & FARMACOLOGIA ASL BRESCIA Pag. 5

AMBIENTE FINO A 1.500 EURO DI MULTA Amianto, via alle sanzioni Da bonificare 8.350 siti - BRESCIA - SANZIONI da 100 a 1.500 euro per chi non denuncia all'asl la presenza di amianto negli immobili di proprietà. L'obbligo di denuncia era stato introdotto nel 2003, ma dall'i febbraio 2013, in caso di controlli, per chi non ha adempiuto all'obbligo scatta la sanzione. Una novità introdotta dalla Regione nel luglio 2012: la sola pubblicazione della normativa scatenò la corsa all'autodenuncia, tanto che all'asl di Brescia ne arrivarono in poco tempo 36.000. Per fare la segnalazione, non serve chiamare esperti, ma è sufficiente rispondere alle domande indicate nel modulo scaricabile dal sito del comune di appartenenza. Per chiarire ogni dubbio, comunque, il settore ambiente ed ecologia del Comune di Brescia ha organizzato un incontro pubblico, con Asl e Arpa, venerdì 15 marzo alle 15, all'auditorium Museo di Scienze Naturali di via Oznam. «Dal punto di vista ambientale - assicura Fabrizio Speziani, direttore del dipartimento di prevenzione medico dell'asl di Brescia - la situazione è tranquilla, poiché l'amianto ancora presente è contenuto in genere nel cemento, e quindi non in diretto contatto con l'ambiente circostante». AL 15 FEBBRAIO 2012 risultano censiti in Lombardia 66.140 siti, di cui 34.438 ancora da bonificare. In provincia di Brescia sono 8.530 (7.771 privati, 759 pubblici). Dal 2006 al 2011, nel Bresciano, sono stati, invece, bonificati 131.198 metri cubi di materiale con amianto. Resta il tema dello smaltimento. Sui tre siti di stoccaggio autorizzati in Lombardia, 2 sono a Brescia, mentre degli 8 procedimenti in fase di valutazione per la realizzazione di impianti, 3 sarebbero localizzati nella provincia bresciana. Federica Pacella ASL BRESCIA Pag. 6

AMBIENTE E SALUTE Amianto, nel Bresciano 36.500 «segnalazioni» a pagina IO AMIANTO Dal censimento alla bonifica con il questionario cittadino Sono 36mila i moduli compilati nel Bresciano Violino e via Milano le «zone rosse» del capoluogo Oltre 35mila metri cubi smaltiti. Ma quasi 447mila ancora da smaltire entro il 2015: un valore che, tradotto in pratica, corrisponde a sei volte la volumetria del Crystal Palace. Questi - secondo il telerilevamento effettuato dal Piano regionale amianto Lombardia (Pral) - i principali numeri della contaminazione da amianto nel Bresciano. Una mappa cui andranno presto ad aggiungersi nuovi dati importanti, frutto dei 36mila questionari compilati in città e provincia dai residenti (Valcamonica esclusa), sulla scia della legge regionale 14 del 31 luglio 2012. Due ifiloni su cui Regione, Arpa e Asl - insieme ai Comuni - si stanno muovendo per raggiungere, al 2015, l'obiettivo «amianto zero»: da un lato i siti con «priorità di bonifica» (tutti già censiti, monitorati e in larga parte già risanati) ; dall'altro le abitazioni private. In cui un ruolo determinante è affidato proprio ai cittadini: a loro, per legge, il dovere di compilare il questionario on line (disponibile sul sito web di Comune e Asl di riferimento). Rispondendo a semplici domande, infatti, si riuscirà a capire lo stato effettivo dei tetti in amianto o delle coperture in cemento amianto e, di conseguenza, formulare il cosiddetto «piano di intervento», tempistica inclusa. Un dovere, quindi, la compilazione di quella che i tecnici chiamano «denuncia», tanto che - dal 1 febbraio - chi, soggetto a controllo, dovesse risultare inadempiente, potrà essere multato. Con una sanzione che va dai 100 ai 1.500 euro. «Il tempo per compilare i questionari non è scaduto» precisa l'assessore all'ambiente Paola Vilardi, prò motrice con Asl, Arpa e Acb della campagna informativa. Sono in tutto 36mila, tra città e provincia, le segnalazioni al momento raccolte. Tanto ASL BRESCIA Pag. 7

che una geografìa sulle «zone rosse» cittadine è già possibile. Villaggio Violino, via Milano, la zona industriale (cui si aggiunge lo stabilimento Iveco di via Volturno). Ma anche Sant'Eufemia, Villaggio Sereno, Chiesanuova e la zona sud della Badia: queste le fette di città in cui «l'operazione smaltimento» dovrà essere capillare. A rassicurare i cittadini dal punto di vista della salute, i rilievi effettuati da Asl e Arpa sulla presenza di polvere amianto nell'aria. «Una LA SCHEDA presenza che era legata al traffico veicolare - spiega Federico Speziani dell Asl -. Oggi la concentrazione di fibre nell'aria è nulla». Nuri Fatolahzadeh LO SMALTIMENTO NEL BRESCIANO La principale destinazione dei rifiuti smaltiti e prodotti in Lombardia è per il 90% presso impianti di stoccaggio lombardi Nel Bresciano sono stati smaltiti 35mila metri cubi: 447mila quelli ancora da smaltire entro il 2015 LA CAMPAGNA 66.140 SITI LOMBARDI 2 Al 15 febbraio 2012 sono stati censiti, in Lombardia, 66.140 siti con presenza di amianto, di cui 2.957 in matrice friabile L'assessore all'ambiente, Paola Vilardi (nella foto) promuove la campagna informativa in città: «Serve agire insieme» ASL BRESCIA Pag. 8

MAPPATURA DELLE COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO IN CITTA «PBi.S'-J^ -, NAVE «..- ivt-- -- MATERIALE CON AMIANTO, ESPRESSO IN m 3, BONIFICATO J$àsQ- FONTE: Regione Lombardia ASL BRESCIA Pag. 9

Loggia: un incontro pubblico per formare e informare Un incontro pubblico per formare ed informare sugli «adempimenti normativi e procedurali sul tema del cemento amianto». È quello che l'assessorato all'ambiente ed Ecologia della Loggia, le cui cabine di regia tecniche sono affidate all'ingegner Angelantonio Capretti, ha organizzato per venerdì 15 marzo. L'appuntamento è alle 15 all'auditorium del Museo di Scienze naturali di via Ozanam, 4. Ad intervenire, dopo il saluto dell'assessore all'ambiente Paola Vilardi e del vice presidente dell'associazione comuni bresciani, saranno i tecnici di Asl, Arpa e Comune. Che, oltre a tracciare lo stato dell'arto, chiariranno gli aspetti procedurali e le diverse competenze. «E importante chiarire sin da subito - spiega Elsa Boemi del Settore ambiente - che non bisogna pagare un professionista, ma compilare gratuitamente il questionario. Chi non lo farà non potrà neppure accedere ai finanziamenti regionali». «La presenza di amianto negli ambienti di vita - precisa l'assessore Vilardi - è tema importante sia per gli aspetti di carattere ambientale e sanitario, sia per gli adempimenti normativi e procedurali in capo agli enti pubblici». ASL BRESCIA Pag. 10

Foto d'autore e disegni all'asta per salvare il pescheto dimezzato dal metrò «L'erba del vicino è anche il mio verde» è il titolo della mostra e asta speciale che si terrà nella Galleria Kanalidarte, in via Alberto Mario 55, giovedì 14 marzo alle 18.30, giorno dell'inaugurazione. L'esposizione sarà visitabile sino a lunedì 18, mentre l'asta verrà battuta domenica 17 marzo alle 17.30 dal titolare, il noto gallerista Massimo Minini. Quali le opere esposte e quindi all'incanto? Fotografìe e disegni di celebri autori bresciani che con entusiasmo hanno aderito a questa iniziativa. Molti i nomi noti, tra i quali figurano Franco Solina, Vincenzo Cottinelli, Renato Corsini, Ken Damy, Walter Pescara, Eros Mauroner ed Eros Fiammetti per la fotografìa, mentre per i disegni spicca il nome di Gabriele Picco. Tutti in prima fila per... salvare un pescheto. Già, perché l'iniziativa vede coinvolti i cittadini di Casazza e ha come fine quello di salvare quel che resta dell'ultimo pescheto del quartiere (di qui la suggestione del titolo). Parecchie centinaia di alberi sono già stati sradicati per realizzare il parcheggio da 500 posti per la metropolitana e la stazione dei bus extraurbani. La metà del frutteto ancora intatta è stata destinata dal Pgt invece alla costruzione di sei condomini da sette piani e una torre, nonostante il parere contrario di Asl e Arpa. Tutto ciò - sottolinea il comitato dei residenti - avviene in una zona già compromessa sotto il profilo ambientale e della salute, poiché compresa tra la tangenziale Montelungo e la via Triumplina. Di qui la decisione degli abitanti, nel tentativo di salvare l'area verde, di presentare un duplice ricorso al Tar. E così la mostra e l'asta nascono proprio nell'intento di coinvolgere i bresciani nella raccolta di fondi per le spese legali. ASL BRESCIA Pag. 11

Mensa scolastica: la polemica è servita Desenzano: il consigliere di minoranza Abate presenta le lamentele dei genitori «Cibo immangiabile e scarso». Il sindaco: «A volte mangio con gli scolari: è tutto falso» DESENZANO Qualità e quantità dei cibi serviti alle mense scolastiche sono buone e adeguate? L'interrogativo è stato sollevato dal consigliere di minoranza Paolo Abate attraverso un'interrogazione basata sulle segnalazioni di alcune mamme. Il sindaco Rosa Leso, uscendo dal suo collaudato «aplomb», ha replicato a muso duro. «I sospetti in merito sono infondati - ha affermato -. Controlli e verifiche vengono svolti dall'apposita commissione e da una ditta specializzata oltre che da me e dall'assessore all'istruzione in persona: in varie occasioni ci è capitato di mangiare con i bambini». Come si diceva, a porre il prò - blema, l'altro ieri, è stato Abate di Desenzano civica-comune Amico con un documento indirizzato al presidente del Consiglio comunale e all'assessore competente accompagnato da 7 fogli con circa 120 firme di genitori. «Da parecchi mesi le mamme che frequentano le scuole elementari si lamentano della qualità del cibo che viene servito ai figli durante il pranzo in mensa - recita l'interrogazione -. La maggior parte dei bambini chiede ai genitori di voler mangiare "in bianco" in quanto tutto quello che viene loro offerto non risulta "gradito"». Stando a quanto riportato, inizialmente le mamme avrebbero pensato ai classici «capricci». Indagando tra loro, però, sarebbero poi giunte alla conclusione che la qualità del cibo è effettivamente «scarsa». Abate ha fornito alcuni esempi: la minestra sarebbe liquida con poca pasta, la salsa di pomodoro immangiabile, la pizza verrebbe servita gommosa e in porzioni ridotte. Il consigliere ha rincarato la dose: le quantità sarebbero scarse. Partendo da queste affermazioni Paolo Abate ha chiesto di sapere se sono state effettuate verifiche sugli standard qualitativi, se sono stati distribuiti i questionari sull'indice di gradimento, se viene costantemente monitorata la distribuzione. E,ancora, se vengono rispettate le porzioni giornaliere, se i prodotti utilizzati provengono da agricoltura biologica e di prima qualità. «Premesso che da gennaio il servizio viene effettuato dalla nuova ditta appaltatrice, affermo che quanto sostiene il consigliere non è vero - ha replicato il sindaco Rosa Leso -. Si sono verificati piccoli problemi nella fase di avvio a gennaio, ma sono subito rientrati. I controlli sono costanti. Vengono effettuati non solo dall'apposita commissione ma anche da una società specializzata. Vengono effettuati controlli anche sulle quantità, stabilite dall'asl sulla base di specifici protocolli. Che le quantità siano abbondanti anche per un adulto - ha proseguito Leso - lo documentano i resti. Pochi giorni fa si è riunita per la seconda volta la Commissione genitori, la vicenda è stata gonfiata su una cosa che non c'è. In prima persona, ogni tanto, pranzo in mensa e assicuro che il cibo è buono e abbondante. A mio avviso siamo davanti a una strumentalizzazione fatta da chi, sospetto, è solo in cerca di visibilità». ASL BRESCIA Pag. 12

NORME REGIONALI Amianto e rischio «stangata»: così Brescia cerca di correre ai ripari O PAG 19 IL PIANO. La normativa regionale impone l'intervento entro il 2015 Amianto, Brescia ne deve smaltire un milione di mq I proprietari possono ancora «autocertiflcarsi» all'asl evitando sanzioni elevate in caso di controlli L'emergenza & la salute La Lombardia dispone «controlli stretti» sui materiali Mimmo Varone C'è un milione di metri quadrati di coperture in cementoamianto, a Brescia, e deve essere smaltito entro il 31 dicembre 2015. Una legge regionale obbliga il proprietario ad autocertificarne la presenza all'asl. Ed è ancora possibile farlo. Gli evasori dell'obbligo dal primo febbraio scorso sono soggetti a una multa da 100 a 1.500 euro in caso di controllo. La Regione non si è preoccupata di informare i cittadini lombardi. Venerdì prossimo, 15 marzo, la Loggia colma la lacuna con un incontro a partire dalle 15 al museo di Scienze naturali di via Ozanam. ALL1NC0NTR0 saranno presenti l'asl di Brescia per gli aspetti sanitari, l'arpa per il monitoraggio ambientale, il Comune per le questioni procedurali. Le norme, ad ogni modo, sono state chiarite a grandi linee ieri mattina in Loggia dall'assessore all'ambiente Paola Vilardi, dal direttore del Dipartimento prevenzione Asl Fabrizio Speziani, dal responsabile del settore Ambiente ecologia del Comune Angelo Capretti insieme a Elsa Boemi (funzionario del settore ed ex comandante dei vigili) e Norberto Pancera, che saranno presenti all'incontro insieme ai dirigenti Arpa. «Abbiamo invitato pure l'associazione comuni bresciani - sottolinea Vilardi - per fare il punto con tutti i comuni della provincia». Nel gennaio 2006 la Lombardia ha adottato una legge allo scopo di eliminare entro il 31 dicembre 2015 tutti i manufatti di amianto e cementoamianto (l'eternit) dal territorio regionale. «Una decina di anni fa il problema era stato sottostimato - precisa Speziani -, invece la diffusione si è rivelata più consistente del previsto». Si era pensato pure di eliminare l'amianto con processi fisici, ma il risultato fina- ASL BRESCIA Pag. 13

le non è stato ritenuto sicuro, e l'unica soluzione resta la discarica, nella fattispecie quella di Treviglio. Nel luglio scorso una norma regionale ha modificato la legge e introdotto le sanzioni a partire dal febbraio 2013 per chi non avesse ancora ottemperato ah'autocertificazione obbligatoria. «Ne ab- Le multe possono arrivare fino a 1.500 euro nel caso l'eternit sia effettivamente deteriorato I Comuni hanno facoltà di siglare convenzioni con aziende «specializzate» biamo ricevute 36 mila nel giro di qualche giorno - dice il direttore Prevenzione Asl -, ma la situazione è alquanto complessa». Nel 2008, infatti, un'altra norma regionale ha fissato i criteri di valutazione dello stato di conservazione delle superfici in amianto-cemento. Sullabase di un algoritmo si possono individuare quelle da smaltire subito, entro un anno o entro tre anni. Sembra complicato, tuttavia Speziani assicura che è abbastanza semplice. Il proprietario (o l'amministratore in caso di condomini) per fare l'autocertificazione non deve rivolgersi a tecnici (geometri o ingegneri) spendendo soldi, ma può far tutto da solo. Accede al sito Asl, meglio ancora a quello del Comune (www.comune. brescia.it) più dettagliato, va al settore Ambiente ecologia e clicca su «amianto». Avrà la possibilità di scaricare il modello N/Al, che dà indicazioni precise per calcolare l'indice di degrado. Se l'indice è sotto quota 25 può smaltire entro tre anni - spiega Boemi -, se è tra 25 e 44 ha tempo un anno, nel caso superi questa soglia deve smaltire subito. Una volta compilato in tutte le sue parti, lo trasmette all'asl. Dopodiché deve incaricare un'impresa specializzata, che presenta alla stessa Asl un Piano di lavoro per larimozionee il conferimento in discarica. È un obbligo. Se si evade si incorre nelle multe che possono arrivare fino a 1.500 euro qualoral'eternit sia così deteriorato da richiedere l'intervento immediato. Boemi precisa pure che non c'è scadenza per le autocertificazioni, dunque si possono ancora fare. Certo è che dal primo febbraio sono scattate le multe, applicabili in caso di controlli. Perciò conviene fare alla svelta. La legge regionale, peraltro, prevede pure la promozione di finanziamenti agevolati, e un bando per finanziare la bonifica di edifici pubblici è già stato lanciato. I Comuni, inoltre, hanno la facoltà di siglare convenzioni con aziende specializzate e «Brescia - sottolinea Boemi - sta studiando le forme migliori per metterle a disposizione dei cittadini». L'indice di degrado «Sotto quota 25 si può smaltire entro tre anni, se è tra 25 e 44 un anno» ELSA BOEMI FUNZIONARIO Nuove valutazioni «Una decina di anni fa il problema effettivamente era stato sottostimato» FABRIZIO SPEZIANI PREVENZIONE ASL ASL BRESCIA Pag. 14

LO STUDIO. L'Arpa ha evidenziato le concentrazioni di fibre d'amianto La mappa del pericolo corre da est a ovest lungo l'asse della A4, in Valtrompia e in Vallecamonica. Fibre di amianto puro, invece, sono ancora nell'isolamento degli impianti di riscaldamento, molto pericolose per i manutentori. Amianto allo stato puro fino a 15 anni fa si trovava nelle pastiglie dei freni delle automobili. L'usura provocata dalle frenate faceva disperdere le fibre nell'ambiente. Poi è intervenuto il divieto, e «oggi nell'aria non c'è più traccia di quel pericoloso materiale», dice Speziani. Fiaccolata del 2011 contro la discarica di amianto Il problema maggiore è legato alle coperture in Eternit che andrebbero subito «bonificate» Con l'amianto non si scherza. È riconosciuto responsabile di mesoteliomi e tumori dei seni nasali e paranasali. E dal 2000 al 2011 in Lombardia sono stati segnalati 7.050 casi sospetti di solo mesotelioma, alcuni dei quali ancora in corso di valutazione. Negli stessi anni i casi certi e probabili a Brescia sono stati 262, pari all'8 per cento dei 3.226 dell'intera regione. Risulta che a Brescia c'è ancora un milione di metri quadrati di coperture in amianto-cemento (l'eternit). Molti sono tetti di capannoni industriali, ma abbondano anche nelle abitazioni private, soprattutto in quelle Marcolini del Villaggio Sereno. La mappatura aerea dell'arpa mette in evidenza le zone industriali della città, a Est e soprattutto a ovest a lato della tangenziale verso Castelmella. Abbondanti sono pure nella fascia artigianale a sud del villaggio Badia e al quartiere Chiesanuova punteggiato di capannoni commerciali. In via Milano spiccano Carfaro e Ideal Standard, ed eternit è presente pure all'iveco. Il villaggio Prealpino è a macchia di leopardo, segno che alcune abitazioni sono state risanate. A nord, in ogni caso, persistono concentrazioni lungo la tangenziale ovest e la Triumplina. C'è ancora parecchio da fare. Il resto della provincia, va da sé, è tutt'altro che immune. Grosse concentrazioni di coperture in eternit - spiega il direttore del Dipartimento prevenzione dell'asl Brescia Fabrizio Speziani - si trovano I RISCHI da amianto sono accertati. Lllesimo rapporto (datato 2011, ultimo disponibile) del Registro dei mesoteliomi lombardo (Rml) attivo dal 2000 dice che dal Duemila i casi segnalati sono 7.050, dei quali 302 sono risultati «prevalenti» (diagnosi precedenti), mentre 2.040 non erano mesoteliomi e comunque 991 di essi hanno richiesto approfondimenti prima di giungere alla diagnosi. Esclusi i residenti fuori regione, i casi di acclarati sono stati 3.927 con un aumento di oltre 800 unità rispetto al 2009, e pari al 55.7 per cento delle segnalazioni. Per 3.595 (91.5 per cento) è stata conclusa la valutazione sia diagnostica che dell'esposizione. Per altri 332 è ancora in corso. È da notare, tuttavia, che la percentuale dei casi di mesotelioma rispetto alle segnalazioni sono aumentati rispetto al 2009, passati dal 53 al 55.7 per cento. E se la maggior parte è dovuta all'esposizione professione, una fetta di circa il 3 per cento viene attribuita anche al- ASL BRESCIA Pag. 15

l'ambiente e ad attività di tempo libero. «MI.VA. ASL BRESCIA Pag. 16

LA PROTESTA Gioco «legale»: è emergenza Gentile direttore, siamo al massimo della follia, siamo arrivati al punto di uccidere, rubare, picchiare per il gioco "legale" delle slot machines: una figlia che accoltella la madre, genitori che lasciano un figlio "disabile" chiuso in macchina. I dati parlano chiaro, sono oltre 4 miliardi di euro che lo Stato guadagna con macchinette e altri giochi. Pavia è risultata la città con il massimo numero di giocatori: 520 slot machines, 2 ogni 130 abitanti! Siamo nell'oblio più assurdo ma non lo capiamo, o non vogliamo capire. L'Asl sta specificando tutti gli effetti collaterali, sta aprendo centri di cura per disintossicarsi da questa malattia a norma di legge, ma intanto in tv uno spot su tre ti invoglia a giocare, certa gente è convinta che dall'altra parte del cavo sta giocando a poker con il suo idolo. È pazzesco, adesso per arrivare al top si organizzano viaggi a basso costo compreso il mangiare per gli anziani, che vengono portati nei vari casinò o sale slot e, badate bene, sono costretti a giocare, pena l'allontanamento dalla sala. Lo Stato è meglio che si metta veramente una mano sulla coscienza per quel che succede, ma anche noi dobbiamo riflettere molto bene su ciò di cui prima non conoscevamo l'esistenza, e che ci sta trasformando in alieni. Purtroppo tutto questo è a norma di legge. Riccardo Giovitta " i "-n w PS a 3 ASL BRESCIA Pag. 17