PREFAZIONE GIANCARLO PINTO Le mie ricerche sono rivolte a scoprire e a documentare il nostro territorio sia dal punto di vista architettonico sia del paesaggio. E più studio, più scopro cose affascinanti. Questa ricerca didattica, che assieme agli studenti ho voluto estendere a tutto il territorio ligure, è nata dalla consapevolezza che chi abita un territorio ha sovente nozione di quegli aspetti che gli sono più famigliari ma questi spesso non fanno parte delle aspettative del visitatore. Il nativo, per una molteplicità di fattori vuoi per abitudine o monotonia spesso guarda con occhi distratti ciò che lo circonda incapace di coglierne il fascino profondo. Cercare di guardare con gli occhi affascinati di uno straniero la realtà circostante per coglierne gli aspetti più interessanti e inusuali è cosa non facile, ma se vi si riesce a questo punto nasce spontanea la voglia di catturare e portarsi a casa quelle immagini. Questi sono stati i fattori decisivi che hanno fatto maturare un progetto tanto ambizioso. Ho pensato, con l aiuto degli studenti del corso di Fotografia Applicata della Facoltà di Architettura di Genova, di documentare con la fotografia tre aspetti importanti del nostro territorio e cioè l architettura, i dettagli e le vedute di tutti i 235 comuni della nostra Liguria. Ritengo che un lavoro didattico di documentazione fotografica a 360 gradi non sia mai stato fatto nella nostra Regione e forse neppure in tutta Italia Questo progetto è durato 5 anni, con il contributo di ben circa 300 studenti che hanno scattato oltre 5000 foto, in media 20 per ogni comune. Dopo aver seguito il corso di Fotografia Applicata ed aver appreso le nozioni fondamentali, gli studenti sono stati messi alla prova sul campo. Ho assegnato ad ognuno un comune con l impegno di recarsi sul posto da turista, documentandosi sulla località, e di scattare delle immagini che non riprendessero solo le cose note, ma che andassero oltre la sola percezione visiva: cioè che immortalassero anche delle sensazioni, dei sentimenti, delle emozioni, delle suggestioni provate nell esplorare la realtà del luogo. Ovviamente non tutte le immagini sono corrette, non tutte ritraggono l edificio di spicco, ma nell insieme rispecchiano le sensazioni di una persona che, passeggiando per un borgo, lo scopre piano piano, ne è incuriosito e, lasciandosi guidare dall istinto, sbuca in una piazza o si trova in un cortile di cui vuole esplorare e conoscere solo alcuni aspetti particolarmente interessanti. Le fotografie sono state visionate, suddivise per argomento e poi impaginate. Ho chiesto di scegliere le foto più significative per realizzare un manifesto dedicato ad ogni comune. Ritengo che questo patrimonio di fotografie sia una ricchezza unica per la nostra cultura e per la Regione Liguria perché immortala scenari tipici del territorio, documenta aspetti, evidenzia differenze o situazioni che non sempre emergono agli occhi di tutti. Spero, con questa pubblicazione, di far conoscere da diversi punti di vista aspetti del nostro territorio a volte inconsueti e di dare la possibilità agli studenti del corso di far apprezzare la loro sensibilità fotografica. 23
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PROVINCIA DI LA SPEZIA CLAUDIA OLIVA Ai limiti orientali della Liguria è situata la Provincia di La Spezia che vanta la maggiore base militare navale d Italia, un importante porto mercantile ed un notevole centro industriale. La città di La Spezia, capoluogo della omonima Provincia, possiede inoltre il Museo Archeologico Lunese, dove sono esposti materiali preistorici della grotta dei colombi, parte delle statue, stele della Lunigiana e materiali di età romana provenienti dalla città di Luni. L antica Chiesa di Santa Maria (Fig. 3 pag. 96) fu eretta nel 1271 fuori delle mura, poi venne demolita nel Quattrocento e ricostruita dopo che fu ampliata la cinta muraria in modo da includerla all interno della città. Al suo interno sono conservate molte opere d arte. Nei suoi pressi la Via Sant Agostino e le strade adiacenti rappresentano il Quartiere della Spezia, con bei palazzi signorili. A 12 km dalla città, superato l ampio golfo della Grazie e la punta della Castagna, si apre fra l estremità del promontorio l isola della Palmaria, la baia di Portovenere, nel cui fondo risalta la multicolore facciata di case-torri medievali elevate sopra il molo (Fig. 2 pag. 124). Portovenere fu per secoli baluardo di Genova contro i pericoli da levante; e questa interrotta fila di costruzioni appare la base di una figura geometrica impostata su tre vertici: ad est, la porta genovese del 1113, ad ovest la Chiesa di San Pietro (Fig. 4 pag. 124), in gotico ligure a bande orizzontali bianche e nere, a nord, in alto, la mole seicentesca del castello a difesa dell abitato, formato dall insieme della cortina di mura turrite a controllo della costa. Un altra località che è stata fotografata è Borghetto Vara, con la sua caratteristica pavimentazione ciottolata (Fig. 2, 4, 6 pag. 62) che porta alla Chiesa di San Carlo Borromeo (Fig. 2, 3 pag. 60) e con la meravigliosa abbazia dell Accola che sembra portarci in un atmosfera surreale, così circondata da altissimi cipressi (Fig. 1, 5 pag. 62) Fra le foto di particolari, emergono l insegna di Papa Pio VII (Fig. 3 pag. 61), la significativa insegna comunale tratta da una citazione di J.F.Kennedy (Fig. 4 pag. 61) e i bassorilievi (Fig. 7 pag. 61) che si possono ammirare alla base della fontana sita nel centro della piazza principale. Gli scenari che hanno maggiormente colpito gli autori delle foto sono quelli che vanno dalla Punta del Mesco alla Punta di Montenero, dove si sviluppa il tratto della Riviera di Levante, più nota con il nome di Cinque Terre: la costa ripida, rocciosa e a picco sul mare per 18 km, con le soleggiate vallette solcate dai brevi torrenti, formano un comprensorio felicemente isolato dalle grandi strade di comunicazione, nei cui cinque borghi marinari, che sono parte della genuina cultura ligure, si è potuta conservare la tradizione del tempo. Le colline terrazzate a fasce e risalite da ripidissimi sentieri e mulattiere sono coltivate a vigneto: le Cinque terre sono note, infatti, anche per il vino: il bianco locale, fermo sorseggiato con il pesce, e il vino passito dolce, detto Sciacchetrà. Gli abitanti della zona sono la dimostrazione del possibile equilibrio esistente fra insediamento umano e adattamento alle condizioni naturali locali, col raggiungimento di un armonia semplice e sapiente al tempo stesso, che accresce l originalità e il pregio del comprensorio. Il centro principale è Monterosso al Mare, borgo fortificato di cui rimangono, in alto, sul colle dei Cappuccini, il castello dei Fieschi con la torre Aurora, e nel centro monumentale la torre campanaria del Parrocchiale di San Giovanni Battista (secoli XIII-XIV) eretta sopra un torrione della cinta muraria (Fig. 1, 7 pag. 113). Il seicentesco Convento dei Cappuccini conserva pregevoli opere d arte; nei dintorni, il santuario della Madonna di Soviore risalirebbe al periodo dell invasione longobarda di Rotari. Il comune di Vernazza, le cui case occupano le opposte sponde del torrente omonimo e risalgono in parte 27
28 l anfiteatro roccioso che racchiude il porticciolo, fu già base delle navi mercantili romane e partecipò, con Genova, alle lotte contro Pisa. L abitato è dominato dalla torre rotonda e dai resti delle fortificazioni medioevali. La parrocchiale di Santa Margherita di Antiochia (Fig. 1, 6 pag. 156) risale al 1318 e possiede un altra torre campanaria di forma ottagonale (Fig. 2, 3, 8 pag. 158). Il terzo comune, Riomaggiore al limite orientale delle Cinque terre, svolge il suo abitato lungo la ripida valletta terrazzata a vigneti (Fig. 1 pag. 134) fino al sottostante porticciolo (Fig. 2, 4, 5 pag. 134). Il pittoresco borgo era difeso da un castello del XVI secolo, ora in rovina (Fig. 3 pag. 132). Da Manarola ha inizio la pittoresca cornice pedonale scavata nella parete rocciosa strapiombante sul mare, che in mezz ora conduce a Riomaggiore, chiamata poeticamente Via dell Amore (Fig. 3 pag. 134), di eccezionale bellezza panoramica e ambientale che ingloba, nel suo tragitto, anche il borgo di Corniglia che è il quinto delle Cinque Terre, ma che non è comune autonomo. Alle Cinque terre si va per la sorpresa della montagna che tocca il mare (Fig. 1 pag. 158, fig. 3, 4 pag. 114), un incontro affascinante in una giornata di sole in qualsiasi stagione. Nota dominante dell itinerario resta l impronta di un paesaggio caratterizzato dal terrazzamento a fasce, costruito per la coltivazione della vite e dell olivo. Forte e affascinante è anche la componente del paesaggio naturale, fatto di forme e colori intensi, di mare e di rocce. Non manca inoltre l arte autentica di abbellire i luoghi di culto, ovvero, le parrocchiali dei cinque centri che risalgono in tutto o in parte al 1300. Per gli appassionati di fotografia questi meravigliosi scenari e colori offrono spunti per un eccezionale resa soprattutto nella prima mattina e nel tardo pomeriggio. Bastano pochi elementi per generare immagini ricche di fascino. Otterremo paesaggi più ricchi d atmosfera e cieli più colorati se aspetteremo la luce dorata dell alba e del tramonto (Fig. 1 pag. 58, fig. 2, 3, 5 pag. 86). Infine non dimentichiamo che la fotografia la fa il fotografo e non la fotocamera, è inutile avere l attrezzatura più cara e sofisticata del mondo se poi ci manca l occhio per saper cogliere quell inquadratura particolare, saper comporre un immagine in maniera dinamica e d impatto, saper sfruttare i giochi cromatici di contrasto, per creare un messaggio o una sensazione unica. L importante è vedere prima l immagine nella nostra mente e poi cercare di riprodurla con i mezzi che abbiamo a disposizione.
Comune di Vernazza Claudia Oliva
Claudia Oliva Comune di Vernazza
Comune di Portovenere Marco Gasparini
Claudia Oliva Comune di Portovenere
Comune di Portovenere Claudia Oliva