LEONI ANTONIO Brisighella, 3 gennaio 1986.

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Transcript:

LEONI ANTONIO Brisighella, 3 gennaio 1986. [Inizio dell'intervista nel lato A della cassetta n 47 al giro 001] D: Brisighella 3 gennaio 1986, ore 15 e un quarto. Dunque cognome, nome R: Leoni Antonio. D: Se aveva un soprannome durante la Resistenza R: Tonino. D: Tonino R: Tonino, non avevo altro. D: La data di nascita e il luogo di nascita R: Dunque, 15/7/'21 D: Dove? R: Marradi. D: A Marradi E sposato? R: Sì. D: In che anno si è sposato? R: Nel 48. D: Nel 48 e ha dei figli? R: Una figlia. D: E di che anno è la figlia? R: Cin cinquanta. D: Lei è stato battezzato? R: Sì. D: Si è sposato in chiesa? R: Sì, sì. D: E i figli sono battezzati? 1

R: Sì. D: Dunque ah, qui parte della composizione della famiglia di origine: come era composta sua famiglia? R: Dal padre o D: Dalla madre R: o prima ancora? D: No, no. Dal padre. R: Padre, la madre e D: Fratelli? R: Fratelli siamo quattro maschi e due femmine. D: E siete di Brisighella oppure R: No, son tutti fuori da Brisighella adesso. D: No, dico R: sì, sì eravamo sempre di Brisighella. D: Uh, va bene Durante il fascismo è sempre vissuto a Brisighella non ha mai cambiato R: No. Io praticamente sono entrato sotto Brisighella che avevo [ ] non ricordo bene ma 8 o 9 anni mi sembra poi dopo non ho cambiato più. D: E suo padre cosa faceva? R: Contadino. D: Il contadino la mamma dunque casalinga R: Sì, la mamma è morta giovane purtroppo però era una contadina. D: Hanno sempre fatto i contadini non è che R: Sì. Da contadino sono passato operaio ma sempre operaio agricolo qui a Brisighella. D: Sì. A quanti anni ha cominciato Lei a lavorare? R: Eh, a lavorare da contadino si comincia subito [breve risata]. D: Sì infatti. Dunque, dunque. A scuola è andato? R: A scuola ho fatto la quinta serale la quinta elementare. D: La sua famiglia era stata a scuola oppure i suoi genitori? 2

R: I miei genitori no, mio padre no. D: I fratelli? R: I fratelli sì, abbiamo fatto tutti la terza praticamente, terza e quinta gli ultimi. D: Nella sua famiglia leggevate i giornali, i libri? R: Ma a quel tempo i giornali D: Non ce n erano R: No. Si pensava al lavoro e basta. D: Eh la sua famiglia era religiosa? R: Sì, anzi D: I genitori erano sposati in chiesa R: Sì, sì e poi io vengo da una famiglia, dai nonni molti molto religiosi anzi, tanto. D: Dunque. I ricordi dell infanzia, se ci sono degli episodi importanti che poi abbiano inciso sulla sua R: Uhm no praticamente D: come vivevate come contadini R: Noi eravamo in campagna, si andava avanti tranquilli. D: Ha fatto il servizio militare? R: Il servizio militare D: Dove? R: In Jugoslavia. D: In che corpo era? R: Fanteria. D: C è qualcosa di importante durante il servizio militare? R: Ma, c è poco che io Ho fatto il servizio là ero in zona come si dice, non so Sono entrato là che era già liberata eravamo in zona di presidio. Tener l ordine, non abbiamo fatto altro noi anzi, [si schiarisce la voce] io ero uno di quelli che eravamo organizzati anche allarmi con i soci che ho fatto la vita dopo. Sì, sì ero uno di quelli che portava la propaganda dentro alle nostre truppe dunque D: La sua famiglia di che parte politica era, diciamo? 3

R: Politica niente. D: Non è che avesse dell impegno insomma, impegnate da nessuna parte? R: No, no. Non so mai che abbiano avuto mai una tessera nessuno. Abbiamo cominciato mio padre e noi figli dopo. D: E verso il fascismo erano R: Nessuno, che io sappia io non c è mai stato nessun tesserato mai nessuno perché non c era il bisogno vivere in campagna uno allora non eravamo non eravamo obbligati ecco, questo era il fatto. D: Altri parenti, amici che abbiano avuto R: Col fascismo non saprei, non saprei, no, non saprei. D: Dunque, prima del fascismo la sua opinione politica, diciamo è sempre stata R: Ma praticamente non e non si interessava di niente. D: Ha mai fatto attività politica prima del fascismo? R: No, no prima del fascismo, prima cosa eravamo bambini. D: Come ha iniziato Lei a diventare, diciamo, antifascista? R: Ho iniziato da quando sono andato militare e ho visto il mondo come andava da soldato. Quando mi sono trovato in Jugoslavia ho cambiato tutta l idea praticamente perché ho visto tante cose che per me non andavano bene, questo è il fatto [breve risata]. D: La sua famiglia lo appoggiava o era contraria? R: Sì, mio padre non non faceva politica però è sempre stato contrario, completamente. D: Dunque, attraverso chi e che cosa è entrato in contatto con gli ambienti antifascisti? R: Prima cosa, antifascista sono entrato in contatto per il fatto della Jugoslavia quello sono entrato e poi quando sono scappato che sono venuto a casa sono riuscito a venire a casa che mi sono trovato a casa che un fratello prigioniero sotto i tedeschi, un altro è del 25 doveva andare a fare il militare per forza e allora ho cominciato a collaborare coi partigiani e uscir fuori. D: All interno del gruppo antifascista che ruolo svolgeva lei? R: Io praticamente come politica mai niente, non sono stato iscritto al partito e basta, così. D: E in che periodo pressappoco è stato partigiano? R: Partigiano pressappoco dunque sono entrat sono arrivato a casa alla fine di settembre 4

D: Di che anno? R: 43 [ ] e ho lasciato il partigiano poi che ho fatto dopo la liberazione di Brisighella che ho partecipato alla liberazione con la Maiella e poi dopo ho fatto 15-20 giorni di servizio col maresciallo in caserma da carabiniere finchè arrivava i carabinieri poi abbiamo depositato le armi lì quelli che erano lì in squadra e così è finita lì. D: È mai stato arrestato, picchiato? R: No, no, nemmeno richiamato, niente. D: Cosa è del fascismo che le andava di meno praticamente? R: Ma che mi andava di meno Per me il fascismo, noi siamo venuti su in un epoca che il fascismo delle noie non ne abbiamo mai avute finchè non sono andato militare per noi era niente il fascismo non ci ha mai dato noia e allora non si poteva dir niente. D: Come funzionava il suo gruppo antifascista? Dove vi riunivate come funzionavano i collegamenti? R: Ehm, il mio gruppo antifascista è la storia qui di Palì che dopo sono entrato io insieme a lui e abbiamo collaborato sempre qui nella zona. D: L organizzazione interna, come eravate R: 28 a Brigata GAP eravamo della 28 a, organizzati severamente perché c era poco da scherzare [breve risata] perché l unica punizione era la morte e basta, quella era l unica punizione che avevamo fra noi chi sbagliava pagava. D: Dunque, le persone più attive del suo gruppo chi erano? R: Del mio gruppo D: quelle più importanti? R: Mah, eravamo un gruppo diciamo così scelto e allora non saprei trovare differenza, perché colui che aveva un po di paura si trasferiva alla 36 a Brigata Garibaldi, non restava con noi perché noi eravamo dovevamo fare delle azioni sempre in pericolo, più più degli altri. Noi si trattava di andare in dentro al paese, prelevare prendere dei soldi per l altre brigate, per tutto, staffette, e assalto in qualche strada ai tedeschi che ne è successo abbastanza, abbiamo avuto la fortuna di non avere mai un ferito e tutto è andato bene. D: Avevate dei contatti con altri gruppi antifascisti della zona? R: Sì, sì, tutto per i partigiani, tutte tutte le squadre partigiane, eravamo organizzati tutti assieme noi. D: Scusi spaengo un attimo [Il registratore viene fermato e riavviato al giro 113] D: Dopo la Resistenza lei ha fatto ancora attività politica oppure 5

R: No, sono stato organizzato però come politica insomma non ho partecipato con molto interesse Tendo molto da quella parte lì, sono tesserato e tutto però la politica la lascio fare agli altri [breve risata]. D: Dopo la guerra ha sempre fatto il contadino o ha lavorato R: L operaio D: Sempre in agricoltura? R: Sempre operaio sì, sì sempre in agricoltura. D: Sua moglie è casalinga? R: Casalinga dopo causa malattia è andato è andata in pensione, invalidità e è rimasta D: La figlia? R: La figlia adesso ha lavorato un po, anche adesso sta lavorando che comunque D: Ha sempre abitato a Brisighella anche dopo la guerra? R: Sì, abitiamo assieme sì [Il registratore viene fermato e riavviato al giro 128] R: anzi, ne devono scrivere un altro [Il registratore viene fermato e riavviato al giro 128] D: L Istituto per la Storia della Resistenza conserverà in archivio questa intervista che le abbiamo fatto, lei è d accordo? R: Sì, senz altro. D: Se si presentasse l occasione noi potremmo citare in pubblicazioni quanto Lei ha dichiarato, Lei è d accordo? R: Sono d accordo perfettamente perché sono cose fatte e non si sc penso che non si possano cancellare. [Fine dell'intervista nel lato A della cassetta n 47 al giro 133] 6