COMUNE DI VALMADRERA PROVINCIA DI LECCO INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI CADUTA MASSI TRA LE LOCALITÀ PARÈ E SASSELLO LOTTO C - SASSELLO ELABORATO F: RELAZIONE GENERALE DELL OPERA PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO LUGLIO 2011 Gruppo di Progettazione Dott. Geol. LUCA STANZIONE: Dott. Ing. ERMINIO SIRTORI: Dott. Ing. LINO SPANDRI: Dott. Ing. LINO SPANDRI: Capo Gruppo - Progettista Calcolo e verifica strutture Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione Coordinatore Sicurezza in fase esecutiva
RELAZIONE GENERALE DELL OPERA L'intervento prevede la realizzazione di barriere paramassi elastoplastiche aventi le seguenti caratteristiche prestazionali: ID1 barriera paramassi MEL 3000 KJ, classe energetica 6, altezza minima 6.00 m, lunghezza 40 m; ID2 barriera paramassi MEL 3000 KJ, classe energetica 6, altezza minima 6.00 m, lunghezza 80 m. Le barriere paramassi devono essere testate seguendo i requisiti di prova richiesti dall ETAG 027 (Guida per il Benestare Tecnico Europeo di sistemi di protezione paramassi ai fini della Marcatura CE dei prodotti da costruzione secondo la Direttiva 89/106/CEE, recepita in Italia dal DPR 246/1993 e ss.mm.) e prodotte in regime di qualità ISO EN 9001/2000 (relativo al settore manifatturiero). Gli elementi strutturali componenti le barriere sono i seguenti: struttura di sostegno: montanti in acciaio protetto dalla corrosione mediante un trattamento di zincatura a norma della EN ISO 1461, a sezione tubolare, o in profili HEA, HEB, IPE ecc. disposti ad interassi di 10,00 m, vincolati alla fondazione mediante un sistema di vincolo a cerniera unidirezionale; struttura di intercettazione: formata da pannelli di rete in fune metallica protetta dalla corrosione mediante un trattamento di zincatura a norma della EN 10264-2 di classe A con orditura a maglia quadra, romboidale o con orditura ad anelli concatenati in fune metallica spiroidale, con sovrapposta nel lato di monte una rete in filo con intreccio più fine per arrestare il moto dei piccoli elementi lapidei; struttura di collegamento: formata da funi portanti longitudinali (nel piano della barriera) e da controventi di monte in funi d'acciaio a norma della EN 12385-4 di tipologia e geometria secondo le indicazioni del produttore, protette dalla corrosione mediante un trattamento di zincatura a norma della EN 10264-2 di classe B; sistemi frenanti: sistema di assorbimento di energia certificato con prova eseguita in laboratorio autorizzato, formato da dissipatori o freni disposti sulle funi portanti longitudinali e controventi di monte;
struttura d ancoraggio: in fune spiroidale del tipo 1x19 o 1x37 fili, grado minimo 1570 N/mmq a norma EN 12385-10, protette dalla corrosione mediante un trattamento di zincatura a norma della EN 10264-2 di classe A, piegata in modo da formare un cavallotto in doppia fune con all estremità una redancia ad occhiello di circa 100 mm di diametro, rinforzato con doppia protezione, meccanica ed idraulica, costituita da un tubo zincato di lunghezza e diametro adeguato. Le lunghezze degli ancoraggi e il diametro di perforazione, vengono riportati su ciascuna tavola di progetto delle singole barriere in relazione ai carichi trasmessi e alle caratteristiche geotecniche del terreno di fondazione, nel caso di terreno sciolto sarà fatto obbligo l utilizzo di idoneo tubo stabilizzatore; struttura di fondazione: mediante l'utilizzo di tirafondi in acciaio tipo B450C o Bst500; lunghezza e sezione dei tirafondi vengono riportati sulla tavola di progetto della barriera in relazione ai carichi trasmessi e alle caratteristiche geotecniche del terreno di fondazione; morsetteria: a norma EN 13411-5 del tipo 1 in numero e nella posizione previste dalle norme stesse in funzione dei diametri delle funi e dei collegamenti da eseguirsi in opera; grilli a cuore: ad alta resistenza con coefficiente di sicurezza minimo pari a 6, in acciaio zincato a norma della UNI EN ISO 4042 con carico di rottura adeguato al diametro della fune previsto in progetto e in un numero sufficientemente per consentire il buon funzionamento della barriera. In allegato Tavola 5 - Barriera paramassi 3000 kj.
In relazione alla tipologia di sottosuolo, verificata mediante le indagini geofisiche, sono state definite le profondità delle perforazioni per i tirafondi delle strutture di sostegno, per gli ancoraggi di monte e per quelli laterali come riportato nelle tabelle: ID1 Barriera da 3000 kj 40 m Struttura Lunghezza Diam. Perforazione Diam. barra/fune Barra montante 3.0 m 90 mm 40 mm Ancoraggio laterale sup. 8.0 m 110 mm 24 mm Ancoraggio laterale inf. 8.0 m 110 mm 24 mm Ancoraggio monte 6.0 m 110 mm 20 mm ID2 Barriera da 3000 kj 80 m Struttura Lunghezza Diam. Perforazione Diam. barra/fune Barra montante 3.0 m 90 mm 40 mm Ancoraggio laterale sup. 8.0 m 110 mm 24 mm Ancoraggio laterale inf. 8.0 m 110 mm 24 mm Ancoraggio monte 6.0 m 110 mm 20 mm
Operativamente si prevede di operare secondo i criteri e le fasi di seguito riportate, una volta effettuate le operazioni di disbosco e tracciatura: trasporto delle barriere con elicottero e posizionamento dei materiali nelle apposite piazzole; effettuazione delle perforazioni, relative alle strutture di fondazione e a quelle di ancoraggio, di tutte le barriere; effettuati i primi 40/60 metri di perforazioni si procederà con le operazioni di iniezione che proseguiranno parallelamente alle operazioni di perforazione; una volta verificate e collaudate le strutture di fondazione e di ancoraggio, si procederà con le operazioni di montaggio delle barriere. Vista laterale della barriera
Piastra di base Piastra di base Particolare passaggio funi
Piastra di base/montante Perni di rotazione Montante di estremità Passaggio funi
Passaggio funi superiori sulla trave estrema Dissipatore di energia su ancoraggio di monte
Collegamento controventi di monte con montante Morsetti di chiusura asole in fune
Particolare rete