COOPERAZIONE E VOLONTARIATO INTERNAZIONALE INDICE ONG ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE: DEFINIZIONE E ATTIVITA' RUOLI PROFESSIONALI DEL PERSONALE IN SERVIZIO NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO OPPORTUNITA' A BREVE E MEDIO TERMINE PER I GIOVANI MODALITA' DI PARTECIPAZIONE ONG ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE: DEFINIZIONE E ATTIVITA' http://www.esteri.it/polestera/cooperaz/index.htm Sito del Ministero degli Affari Esteri RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge 26 febbraio 1987, n. 49 "Nuova disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in Via di Sviluppo" - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 1987. Supplemento ordinario n. 1 Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460 "Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale" - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2 gennaio 1998. Supplemento ordinario n. 1/L Le Organizzazioni Non Governative sono associazioni private, senza fini di lucro, che promuovono e realizzano azioni di cooperazione internazionale finalizzate allo sviluppo dei paesi poveri. Dal Ministero degli Affari Esteri italiano vengono definite: "associazioni che, attraverso un legame transnazionale tra enti di nazionalità diversa, perseguono un fine di interesse generale (umanitario, religioso, politico, scientifico, sociale) che trascende l'ambito di un solo Stato". In Italia le ONG di sviluppo sono oltre duecento, diverse per interessi settoriali, ambiti di attività, paesi in cui operano. Si distinguono in "riconosciute" e "non riconosciute" dal Ministero degli Affari Esteri italiano (MAE). In base all'art. 28 della Legge 49/1987 sulla cooperazione allo sviluppo infatti solo le ONG in possesso di alcuni specifici requisiti possono ottenere quel "riconoscimento di idoneità" che dà diritto ad accedere ai finanziamenti governativi per la realizzazione di progetti di cooperazione. ONG "RICONOSCIUTE" Per essere riconosciute idonee le ONG: - devono avere come fine istituzionale quello di svolgere attività di cooperazione allo sviluppo in favore delle popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo; - non devono perseguire finalità di lucro, ma destinare ogni profitto (anche derivante da attività commerciali accessorie o da altre forme di autofinanziamento) alla remunerazione di attività previste dai propri fini istituzionali;
- non devono avere rapporti di dipendenza da enti con finalità di lucro, nè essere collegate in alcun modo agli interessi di questi ultimi; - devono fornire adeguate garanzie per la realizzazione delle attività previste, disponendo anche delle strutture e del personale qualificato necessari; - devono possedere una documentata esperienza operativa e una capacità organizzativa di almeno tre anni; - devono presentare bilanci analitici relativi all'ultimo triennio e documentare la tenuta della contabilità; - devono presentare una relazione annuale sullo stato di avanzamento dei programmi in corso e accettare controlli periodici. Le attività di cooperazione svolte dalle ONG riconosciute idonee sono da considerarsi, ai fini fiscali, attività di natura non commerciale; per la legge italiana quindi le ONG vengono considerate automaticamente ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) in base al Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, Sezione II, articolo 10. Chi desidera partecipare ad attività di cooperazione internazionale deve però tener conto anche dell'esistenza di quelle ONG che, pur non possedendo il riconoscimento di idoneità del MAE, svolgono un'opera che può essere altrettanto preziosa per lo sviluppo umano e la solidarietà internazionale. COORDINAMENTI La maggioranza delle ONG italiane aderisce a una delle tre federazioni nazionali: 1. CIPSI - Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale 2. COCIS - Coordinamento delle ONG per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo 3. FOCSIV Volontari nel mondo - Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario. Nel 2000 è stata costituita la "ASSOCIAZIONE DELLE ONG ITALIANE che ne raggruppa oltre 160; vi sono però anche ONG che non si riconoscono in nessun coordinamento. ATTIVITA' In generale, le modalità d'intervento delle ONG sono tali per cui esse possono essere distinte nei seguenti filoni: - ONG di "volontariato" nel senso classico del termine, in cui predomina la dimensione dell'impegno personale come testimonianza sociale; - ONG che organizzano progetti di cooperazione a medio-breve termine o in situazioni di emergenza, con l'invio di personale diversamente inquadrato secondo la qualifica e l'esperienza professionale; - ONG orientate verso il sostegno tecnico-economico di partner dei Paesi in Via di Sviluppo, cofinanziando la realizzazione di microprogetti gestiti da referenti locali senza l'invio di volontari; - ONG specializzate in studi, ricerche e formazione di personale italiano o proveniente dei Paesi in Via di Sviluppo; - ONG che operano prevalentemente in Italia attraverso la realizzazione di attività di informazione ed educazione sui temi dello sviluppo, della cooperazione internazionale e delle mondialità, rivolte soprattutto a scuole, associazioni e altri enti. Sono infine presenti in Italia sezioni locali di associazioni specializzate in determinati settori d'intervento (es. Medici Senza Frontiere) che, sorte in altri Paesi, hanno ormai acquisito una dimensione internazionale. IL CONTESTO EUROPEO In Europa esiste il CLONG, Comitato di Collegamento delle ONG con l'unione Europea che ha sede a Bruxelles. Il Comitato rappresenta, rispetto alle istituzioni CEE, oltre ottocento ONG operanti nel campo dello sviluppo e dell'aiuto umanitario, raggruppate in quindici piattaforme nazionali. Le ONG appartenenti al CLONG si rifanno tutte ad una "Carta Costituzionale" che 2
illustra le istanze che ne ispirano l'attività. Anche se la Carta riguarda principalmente le attività esterne di Cooperazione allo Sviluppo, essa offre ugualmente una visione d'insieme dei principi che le ONG si impegnano ad applicare nella loro organizzazione interna. PUBBLICAZIONI UTILI Con cadenza biennale viene pubblicata la monografia "ONG. Guida alla coperazione e al volontariato Internazionale", guida informativa sulle Organizzazioni Non Governative e sui progetti che seguono. Il volume è reperibile presso il: SOCI - Servizio Orientamento Cooperazione Internazionale piazza Duomo 21-20121 Milano - tel. 0288463636-0288464517 fax 0288463635 E-mail: ufficio.soci@comune.milano.it - Internet: http://www.comune.milano.it/relazioninternazionali RUOLI PROFESSIONALI DEL PERSONALE IN SERVIZIO NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO http://www.esteri.it/polestera/cooperaz/index.htm Sito del Ministero degli Affari Esteri RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge 26 febbraio 1987, n. 49 "Nuova disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in Via di Sviluppo" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 1987 - Supplemento ordinario n. 1 Legge 29 agosto 1991, n. 288 "Modifiche agli articoli 29, 31, 32 e 34 della legge 26 febbraio 1987 n. 49 in materia previdenziale ed assicurativa per volontari in servizio civile e cooperanti" - pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 209 del 6 settembre 1991 RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI DALLA LEGGE 49/87 VOLONTARI Se il progetto è riconosciuto dal MAE (Ministero Affari Esteri), il contratto da volontari internazionali è di due anni, con copertura assicurativa previdenziale. Può essere sostitutivo del servizio militare e prevede uno stipendio mensile per il sostentamento che varia da paese a paese (in base al costo della vita relativo al paese in cui si svolge il progetto); viene fornito l'alloggio o un'indennità equivalente al suo costo. VOLONTARI SENIOR Sempre nei progetti MAE sono coloro che hanno già esperienza di almeno tre anni di servizio. Il trattamento è simile a quello dei volontari, ma la retribuzione è maggiore: coprono i ruoli diplomatici e si occupano del coordinamento delle attività; aiutano l'inserimento dei nuovi volontari. COOPERANTI Sono professionisti in possesso delle conoscenze tecniche, dell'esperienza professionale e delle qualità personali necessarie per l'espletamento di compiti di rilevante responsabilità tecnica, gestionale e organizzativa con esperienza nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). I contratti possono essere per "missioni brevi" (meno di quattro mesi) o "lunghe" (da quattro a ventiquattro mesi). Le retribuzioni variano a seconda dell'esperienza e delle competenze, in generale sono molto più elevate di quelle dei volontari. ESPERTI Nominati con decreto della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del MAE. VOLONTARIATO IN PROGETTI FINANZIATI DA ORGANISMI INTERNAZIONALI (UE, ONU) E PRIVATI Questi progetti non sono regolati dalla Legge 49/87, quindi per regolare i rapporti lavorativi, si è fatto ricorso a contratti di diritto privato nei quali devono essere stabiliti: durata del servizio, remunerazione, eventuale copertura previdenziale e assicurativa, modalità delle prestazioni, ferie e trattamento di malattia. Al personale viene generalmente riconosciuta la qualifica di consulente o di prestatore di collaborazione coordinata e continuativa. 3
OPPORTUNITA' A BREVE E MEDIO TERMINE PER I GIOVANI Con l'espressione "volontariato internazionale" si fa riferimento a un'esperienza di cooperazione allo sviluppo della durata di almeno due anni svolta presso una Organizzazione Non Governativa da persone maggiorenni (attività regolamentata attualmente dalla Legge 49/1987). Esistono tuttavia alcune possibilità di esperienze di volontariato in paesi europei o extraeuropei anche più brevi e rivolte anche ai giovani sotto i 18 anni: CAMPI DI LAVORO INTERNAZIONALI Sono esperienze di volontariato di breve periodo (2-3 settimane) in cui si incontrano giovani provenienti da tutto il mondo e si partecipa alla realizzazione di progetti di utilità sociale promossi dalle comunità locali. I volontari devono sostenere le spese di iscrizione, di viaggio e versare una quota campo che copre i costi di vitto e alloggio. Si svolgono prevalentemente nel periodo estivo. Questo tipo di scelta permette di svolgere attività di vario genere a favore dei soggetti sociali non tutelati in realtà marginali del mondo industrializzato, ma anche nei Paesi in Via di Sviluppo. Le aree di intervento sono molteplici e vanno dall'assistenza educativa e ricreativa, alla partecipazione ad attività agricole ed edili, incluso il recupero e la manutenzione dei beni ambientali ed architettonici. Per quanto riguarda i requisiti e le modalità di partecipazione è opportuno contattare con un certo anticipo le singole associazioni ed organizzazioni che organizzano campi internazionali. Generalmente l'età richiesta per partecipare a un campo di lavoro è compresa tra i 16 e i 36 anni. Le associazioni predispongono una copertura assicurativa antinfortunistica e mettono a disposizione le strutture e gli impianti necessari alle attività. Un panorama di proposte aggiornate di campi di lavoro è reperibile sul sito: http://www.volint.it/bacheca/campilavoro.htm Per informazioni su associazioni che organizzino campi ci si può rivolgere al SOCI - Servizio Orientamento Cooperazione Internazionale del Comune di Milano (Gabinetto del Sindaco - Settore Relazioni Esterne e Comunicazione) - piazza Duomo 21-20121 Milano - tel. 0288463636-0288464517 fax 0288463635 - E-mail: ufficio.soci@comune.milano.it PROGRAMMI COMUNITARI PER L'EDUCAZIONE NON FORMALE E LA MOBILITA' GIOVANILE INTERNAZIONALE: http://www.oikos.org/gioveur.htm - GIOVENTU' PER L'EUROPA Il Programma incoraggia in particolare il coinvolgimento di giovani svantaggiati e/o disabili. E' rivolto a gruppi di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 25 anni che risiedono in uno dei Paesi previsti dal Programma. In casi eccezionali, si possono accettare partecipanti di età inferiore ai 15 anni o superiore ai 25 anni. Prevede attività di scambi, progetti, tirocini di volontariato per la durata da un mese a un anno. Per ulteriori dettagli, consultare il sito: http://www.gioventu.it/azione1.htm - SVE/EVS - SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO/EUROPEAN VOLUNTARY SERVICE Possono parteciparvi ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni, residenti in uno dei Paesi previsti dal programma; la durata varia da tre settimane a un anno: soggiorni a breve termine: da 3 settimane a 6 mesi; progetti a lungo termine: da 6 a 12 mesi. Il volontario riceve vitto, alloggio, formazione linguistica e finalizzata all'attività da svolgere e una piccola indennità. Per prendervi parte è necessario contattare le agenzie d'invio sul proprio territorio. Per ulteriori dettagli, consultare il sito: http://www.gioventu.it/azione2.htm MODALITA' DI PARTECIPAZIONE http://www.esteri.it/polestera/cooperaz/index.htm Sito del Ministero degli Affari Esteri RIFERIMENTI NORMATIVI: 4
Legge 26 febbraio 1987, n. 49 "Nuova disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in Via di Sviluppo" - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 1987. Supplemento ordinario n. 1 Legge 29 agosto 1991, n. 288 "Modifiche agli articoli 29, 31, 32 e 34 della legge 26 febbraio 1987 n. 49 in materia previdenziale ed assicurativa per volontari in servizio civile e cooperanti" - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 6 settembre 1991 Decreto 17 settembre 2002 "Determinazione dei compensi convenzionali dei volontari e cooperanti delle organizzazioni non governative" - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 239 del 11 ottobre 2002 Secondo la legge 49/1987 sulla cooperazione internazionale, modificata dalla Legge 288/1991, il volontario è solo colui che, con un contratto non inferiore ai due anni, riceve dallo Stato un trattamento previdenziale, assicurativo ed economico stabilito in base al costo della vita del Paese di destinazione. E' infatti prevista per il volontario una retribuzione mensile: si tratta generalmente di cifre che consentono di vivere in modo dignitoso nel Paese in cui si sta operando e il cui ammontare è stabilito sulla base di massimali fissati annualmente dal Ministero degli Affari Esteri. E' necessario essere maggiorenni (anche se la maggior parte delle organizzazioni richiede un'età minima di 28 anni) e non c'è limite massimo di età, purché si goda di buona salute e di un generale equilibrio psicofisico che consenta di adattarsi a particolari condizioni climatiche e ambientali. Compiere un serio percorso formativo è condizione imprescindibile per poter partire come volontario. Generalmente la formazione si divide in due fondamentali tappe: formazione generale e di orientamento, promossa dalle singole ONG e/o dalle Federazioni di ONG, e formazione specifica relativa al progetto di impiego, gestita dalla ONG di invio. Una possibilità è offerta dai Campi di Lavoro organizzati da alcune ONG. Si tratta di esperienze di vita comunitaria e di servizio volontario che uniscono persone di diversa provenienza, cultura e religione intorno ad un progetto comune: è un momento di formazione alla solidarietà. REQUISITI RICHIESTI I requisiti richiesti all'aspirante volontario variano a seconda dell'impostazione dell'ong e del tipo di progetto. Nella maggior parte dei casi sono: - conoscenza molto buona, parlata e scritta, di inglese, francese, spagnolo o portoghese (a seconda del paese di destinazione) e disponibilità ad apprendere la lingua locale; - titolo di studio adeguato alle mansioni previste dal progetto; - precedente esperienza professionale in Italia e/o all'estero; - conoscenza di cultura generale sulla realtà dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS): aver svolto studi specifici sull'argomento e aver effettuato precedenti soggiorni di studio o lavoro nei PVS costituiscono di norma titoli preferenziali. Alcuni organismi richiedono al candidato un orientamento religioso ispirato ai valori cristiani. Ogni organismo ha messo a punto una procedura per la formazione dei volontari selezionati per i progetti, con tempi e modalità proprie, ricorrendo a volte a enti specializzati. Sono generalmente previsti: corsi residenziali, incontri periodici, stages e seminari su tematiche specifiche. L'arrivo nel Paese di destinazione è spesso seguito da un breve periodo di formazione in loco. I contenuti della formazione vertono, in generale, sui seguenti temi: conoscenza dell'organismo, nozioni sulla cooperazione ed il volontariato, condizioni di vita e di lavoro nel Paese di destinazione, elementi di prevenzione igienico-sanitaria, studio del progetto, formazione professionale in relazione alle mansioni specifiche previste dal progetto. 5
COME DIVENTARE VOLONTARI INTERNAZIONALI Per essere informati sui progetti si può consultare l'elenco delle Organizzazioni Non Governative pubblicato periodicamente dal Ministero degli Esteri e/o la Guida del SOCI, Servizio Orientamento Cooperazione Internazionale del Comune di Milano. Una volta scelta l'ong e il progetto proposto, bisogna inviare il proprio curriculum vitae. IL CURRICULUM VITAE DA INDIRIZZARE ALLE ONG La compilazione ed il contenuto del curriculum sono fondamentali per ottenere un colloquio. E' preferibile unire una lettera di presentazione che attesti in modo chiaro gli interessi e le ragioni per cui si è scelta una determinata ONG. Un'altra strada percorribile consiste invece nel proporsi direttamente alle Federazioni, che sono gli organi di coordinamento tra le ONG italiane, che offrono corsi di vario livello per operatori e sono delle vere e proprie banche dati del volontariato internazionale. Le informazioni sono tratte dalla Banca Dati SPRING dell'informagiovani di Torino. Ultimo aggiornamento: gennaio 2004 6