ottobre 2012 SUBVERTISING magazine - issue 55 - October 2012



Documenti analoghi
PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

U Corso di italiano, Lezione Quindici

CALL 4 MEDIA PARTNER EDITION

L attenzione verso i collaboratori e la loro formazione, perché l azienda non cresce se i collaboratori restano indietro.

MANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI

DA IPSOA LA SOLUZIONE PER COSTRUIRE E GESTIRE IL SITO DELLO STUDIO PROFESSIONALE!

Marketing Vincente

COME AVERE SUCCESSO SUL WEB?

Comunicazione e Pubblico

Intesa come accesso ai media e capacità di uso degli strumenti (in particolare la TV);

Regione Lombardia e Unioncamere intendono sviluppare un progetto di rilancio dei negozi storici lombardi, dando loro un supporto concreto.

U Corso di italiano, Lezione Ventotto

Come creare una pagina Facebook e collegarla al sito mosajco

Pillole di eventi di fundraising

GET TO THE POINT. Si distingue per la flessibilità e la rapidità con le quali affronta le richieste del cliente.

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

SOCIAL MEDIA MARKETING. pubblishock.it

Italia. Cento Vigne. Una storia di successo:

CHI SIAMO. La tua finestra televisiva su Pavia e Provincia

<Documents\bo_min_13_M_16_ita_stu> - 1 reference coded [2,49% Coverage]

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

Il funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi

Il portale dell edilizia di qualità domuslandia.it è prodotto edysma sas

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

Art Stories, Castello Sforzesco, il ponte levatoio

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

U.V.P. la base del Marketing U. V. P. Non cercare di essere un uomo di successo. Piuttosto diventa un uomo di valore Albert Einstein

Azione Chiave 1 S.V.E. Servizio Volontario Europeo

FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI

Innanzitutto andiamo sul sito ed eseguiamo il download del programma cliccando su Download Dropbox.

Vivere il Sogno. Vivere è bello, vivere bene è meglio!!! Diventa fan su Facebook: Tutte le novità da subito

semplice, potente, vicino a te

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising

Digital Strategy. Area di formazione. Educazione alla cultura digitale per le PMI

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN

Come raccogliere finanziamenti con la pubblicità

La dura realtà del guadagno online.

Le Pro Loco e il Web. In collaborazione con

Mario Basile. I Veri valori della vita

Le 7 tattiche vincenti per promuovere e far crescere la vostra azienda attraverso i media digitali

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

develon web d.social il potere della conversazione develon.com

Ecommerce Platform PIATTAFORMA ECOMMERCE. nextlevelstudio PAPER AND DIGITAL ARTISTS

Nina Cinque. Guida pratica per organizzarla perfettamente in una sola settimana! Edizioni Lefestevere

Un imprenditore capisce il marketing? (un problema nascosto) di Marco De Veglia

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

U Corso di italiano, Lezione Diciannove

Da dove nasce l idea dei video

Intervista a Gabriela Stellutti, studentessa di italiano presso la Facoltà di Lettere dell Università di São Paulo (FFLCH USP).

U Corso di italiano, Lezione Dodici

TI DIAMO UNA SPINTA PER REALIZZARE I TUOI SOGNI.

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Come sviluppare una strategia social per la promozione della propria struttura. Dicembre 2015

CONOSCI I TUOI CLIENTI?

icarocommunication.com

SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA

Un fattore decisivo per il vostro business è far arrivare il vostro messaggio al giusto pubblico.

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

FINESTRE INTERCULTURALI

!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente

Letscommerce! Cʼè chi trova lo sconto per te.

Scuole Classiche e moderne. La realtà Italiana.

COME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING!

Amore in Paradiso. Capitolo I

relazionarvi su cosa sta capitando e sui progetti che stanno bambine avrebbero bisogno di essere appadrinate come dicono

Mentore. Presentazione

Il Sito web professionale dedicato al settore Trasportatori e spedizionieri. Provalo subito all indirizzo web:

Come si può fare? Con la curiosità

Newsletter maggio 2015

Giacomo Bruno RENDITE DA AL MESE!

La biblioteca del marketing Sfoglia il catalogo on line

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO IGNAZIOMARINO.IT

FINESTRE INTERCULTURALI

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

"Dietro ogni impresa di successo c è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa.

I social network. Intanto sfatiamo subito un po di miti: La sola pubblicità sui social non porta a grandi risultati. Non esiste il miracolo

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

Dizionario Italiano/Lingua dei segni italiana

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

leonardogatti pubblicità & comunicazione

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

COME AVERE SUCCESSO SUL WEB?

Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla!

Welcome. log. di Gilda Gutierrez Zegarra

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

Ecco come ho posizionato in 1 pagina di Google la keyword Strategie di marketing, da 1500 ricerche al mese

AMA TE STESSO PUOI GUARIRE LA TUA VITA

IL SUO NOME SEMPRE IN PRIMO PIANO Aderendo ad uno dei nostri prodotti/servizi il suo nome sarà sempre in evidenza e nelle prime posizioni;

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

U Corso di italiano, Lezione Ventinove

Università per Stranieri di Siena Livello A1

Transcript:

55 ottobre 2012 SUBVERTISING magazine - issue 55 - October 2012

TUTTI I LINK IN QUESTA RIVISTA SONO ATTIVI! USALI! Subvertising Anno VI, numero 54 del 18/09/2012 Direttore Responsabile PIETRO PIERANGELI pietro@subvertising.it Fondatore e direttore editoriale diego perrone diego@subvertising.it Art direction and design ALEX PERRONE Foto copertina e quarta di copertina Mauro Squiz Daviddi www.maurosquizdaviddi.com Comunicati stampa, informazioni o altre richieste: redazione@subvertising.it Subvertising è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Bologna numero 7803 del 16/10/2007 CONTENUTI Editoriale ma quant è grosso il tuo network di Pietro Pierangeli 3 transmedia è una brutta parola ma può cambiare il mondo inetrviste di Valeria Amendola tedx bologna: scintille d innovazione a cura della Redazione 12 socialtainment il futuro della televisione di Alessandro Romeo 17 i diari della bicicletta di Sabrina Spina 21 5 Subvertising è un marchio registrato. P.I. e C.F. 02247751205 - Chill Net Sas Sede legale: Via Emilia Ponente 477/26 40132 Bologna Non perderti nessun numero di Subvertising. Clicca su www.subvertising.it e scarica gratuitamente anche i numeri precedenti. Inoltre puoi iscriverti alla newsletter e ricevere in abbonamento il magazine direttamente nella tua casella di posta elettronica. numeri precedenti Vai su www.subvertising.it e scarica tutti i numeri dal 2007 ad oggi. Subvertising è anche su: FACEBOOK, TWITTER e PINTEREST

Editoriale Subvertising ottobre 2012 Ma quant è grosso il tuo network di: Pietro Pierangeli - Direttore responsabile pietro@subvertising.it Oltre 500 amici su FB, migliaia di follower su twitter, Stefano has endorsed you on Linkedin; hai 25 like sul tuo post; sei stato retwittato da @albog_nus; 250 persone parlano di te sul gruppo che hai creato ecco la nuova realizzazione sociale ai tempi dei social media. Più il tuo network è ingombrante, più la tua autorevolezza sale insieme alla visibilità di quello che dici, dei tuoi contenuti. Occhio anche alla qualità però i numeri non sono niente se non c è coinvolgimento, partecipazione, interazione. E questo vale sia per le singole persone (personal branding ripeti con me: io sono un brand, io sono un brand ), sia per piccole e grandi aziende, enti, Associazioni, che vogliono farsi sentire, emergere dai rumori di fondo della rete. Alleanze, partnership, endorsement, in una parola le relazioni, rappresentano il vero segreto per farsi vedere e ascoltare nella nuova comunicazione. Niente di nuovo visto che è da sempre stato così: anche nelle più tradizionali business school ti spingono a fare network nelle classi, a lavoro, a pranzo o sui campi da golf. Lo stesso principio ora, con un po di sforzo quotidiano, è da applicare alla Rete perché viaggiare da soli è sempre più pericoloso. E meno divertente. In questo numero di Subvertising il tema di fondo, con qualche esempio pratico, è proprio l importanza fondamentale del network. Un network che deve essere costruito e nutrito ogni giorno sia on sia off line. Non basta, infatti, cercare follower, chiedere amicizie o raccomandazioni. Bisogna conoscersi, confrontarsi, infiammarsi su progetti comuni e poi proseguire sulla Rete, alimentando il dialogo il confronto Per voi, nell ultimo mese, abbiamo partecipato in diverse vesti a 4 big events della comunicazione tra Roma, Bologna, Milano e Torino. Siamo entrati nell organizzazione del sold out Ted di Bologna, abbiamo chiacchierato con le voci più interessanti del Ted di Roma, abbiamo accompagnato come partner alla preparazione e lo svolgimento della settima edizione del Bicycle Film Festival a Milano e visto da vicino la Social media week di Torino. Su questo numero il risultato del nostro girovagare. Speriamo vi piaccia 3

Leggi Subvertising su ipad e iphone utilizza il qr code oppure clicca qui POwered by

Transmedia è una brutta parola. Ma può cambiare il mondo. Transmedia is an ugly word. It can change the world, though. Interviste di Valeria Amendola Fotografie di Matteo Piselli redazione@subvertising.it 5

Quale può essere il vero motore del cambiamento se non l energia e l impulsività del bambino che è in noi? è con queste premesse che si è svolto, lo scorso 28 settembre al Maxxi di Roma, la terza edizione del TEDxTransmedia, curato da Nicoletta Iacobacci e il cui tema è stato WEkids: Dreamers, Geeks and Mindshifters. Al TEDxTransmedia non si è parlato di come creare prodotti transmediali, ma di cosa il transmediale sia capace di fare in mano alle persone giuste: rendere più facile cambiare il mondo e fare la differenza. Ci sono riusciti, per esempio, alcuni giovani ospiti della St. George s International School tra i 12 e i 16 anni che hanno ammutolito la platea mostrando il cambiamento che sono riusciti a compiere, chi in Africa chi nella periferia di Roma. I dreamers, tra cui Alison Norrington e Øyvind Olsholt, hanno messo in evidenza le potenzialità sopite del bambino che è in noi. L impulsività, l elasticità mentale e la sorpresa possono essere messe al servizio della creatività dell adulto. Rhianna Pratchett, tra i geeks, ha sottolineato i limiti che spesso frenano l ascolto dell inner child. Il caso specifico è rappresentato dagli scrittori dei videogiochi che devono uscire dai limiti imposti, perché to define is to limit. Tra i mindshifters, il professor de Kerckhove ha posto l attenzione sulle influenze digitali che, se recepite, ci permettono di vedere dove stiamo andando e come ci stiamo evolvendo. Il break pomeridiano è cominciato con un intervento non in programma. Salvatore Iaconesi è però un dreamer, un geek e un mindshifter e ha incantato il pubblico, presentando la sua Cura Open Source. «Prendete le informazioni sul mio male, se ne avete voglia, e datemi una CURA: fateci un video, un opera d arte, una mappa, un testo, una poesia, un gioco, oppure provate a capire come risolvere il mio problema di salute. Artisti, designer, hacker, scienziati, dottori, fotografi, videomaker, musicisti, scrittori. Tutti possono darmi una CURA.» www.artisopensource.net/cure Ma perché transmedia è una brutta parola? Non sono stati pochi gli speaker ad averlo affermato. C è chi ha detto che suona male, chi ha coniato il termine trance-media e chi la giudica brutta perché è solo un nuovo modo per definire qualcosa esistente dagli inizi della nostra cultura. Definire qualcosa transmediale ci aiuta a inquadrare uno storytelling ben preciso o, ancora una volta, to define is to limit? Is there really something better than our inner child s energy and impulsiveness capable of driving the change? With these premises the third edition of tedxtransmedia took place last 28th september at the maxxi in rome. The event has been organized by nicoletta iacobacci and its theme was wekids: dreamers, geeks and mindshifters. At tedxtransmedia the subject was not about how to create transmedia products, but about what the right people can do with transmedia: make easier to change the world and make the difference. For example, some young guests from st. George s international school between 12 and 16 years old managed to do it. They showed to the speechless audience how they changed and improved some areas in africa and in the roman suburbs. The dreamers, such as alison norrington e øyvind olsholt, pointed out our inner child s hidden potentialities. Adults imagination can use impulsivity, quickness and wonder. Rhianna pratchett, among the geeks, emphasized the limits blocking the listening to the inner child. For instance the videogame writers have to cross the fixed limits, because «to define is to limit». Among the mindshifters, professor de kerckhove underlined the digital influences that, once recognized, can make us see where we are going and how we are evolving. In the afternoon the break started with an unexpected speech from salvatore iaconesi, a dreamer, a geek and a mindshifter who enchanted the audience presenting his the cure open source. «Grab the information about my disease, if you want, and give me a cure: create a video, an artwork, a map, a text, a poem, a game, or try to find a solution for my health problem. Artists, designers, hackers, scientists, doctors, photographers, videomakers, musicians, writers. Anyone can give me a cure.» Http://www.Artisopensource.Net/cure/ But why is transmedia an ugly word? Several speakers stated that. There are people saying it sounds bad and finding it ugly because it s just a new 6

Subvertising ha voluto quindi intervistare due facce della medaglia del transmediale: Alison Norrington, brillante scrittrice specializzata in transmedia storytelling e il professore Derrick de Kerckhove, filosofo e teorico dei nuovi media. Per concludere offriamo il punto di vista della curatrice dell evento, Nicoletta Iacobacci, che gentilmente ci concede una breve intervista. Alison Norrington Transmedia è una buzzword e sembra che qualsiasi cosa resa transmediale possa diventare virale in un attimo. Ma la narrazione dov è finita? Quando hai creato Sophie, per il tuo Staying Single, è stato più per il bene della narrazione o per marketing? È stato sicuramente per il bene della narrazione, perché Sophie era il mio personaggio principale. Non avevo realmente una strategia quando ho iniziato quel progetto. Ho solo provato a far vivere Sophie in quante più piattaforme potessi. Alla fine del progetto, ho trovato due forum che i lettori avevano creato per conto loro per parlare della storia. Ho capito che ero troppo autoritaria. Sophie era decisamente il cuore della storia. Ogni tipo di marketing che è venuto dal personaggio, è venuto in modo virale e organico. Che per me è la cosa migliore. A proposito di tecniche di scrittura, cambia qualcosa tra un romanzo tradizionale e uno transmediale? Ci sono dei consigli che vorresti dare ai giovani autori? Cambia molto. I miei primi romanzi erano libri tradizionali. Non avevo bisogno di ascoltare cosa i lettori pensassero, non avevo bisogno di considerare troppo la mia storia. Scrivere qualcosa di transmediale significa che devi conoscere molto di più del way to define something existing since the beginning of our culture someone even created the word trance-media. Does defining something as transmedia help us setting a specific storytelling or, again, «to define is to limit»? Therefore subvertising wanted to interview two sides of the same transmedia coin: alison norrington, a brilliant writer specialized in transmedia storytelling and professor derrick de kerckhove, philosopher and theorist of the new media. Finally we have the point of view of the curator of the event, nicoletta iacobacci, who kindly granted us an interview. Alison norrington Transmedia is a buzzword now, and it seems that making something transmedia could be a great way to go viral. But what about the narrative? When you created sophie for your staying single, was it more for the sake of fiction or just for marketing? It was definitely for the sake of fiction, because she was my central character. I didn t really have a strategy when i did that project that was part of my master s degree. I just try to let sophie live as many platforms that she could. There were a lot of platforms i chose which is completely dead, nobody visited. Nearly in the end of the project, i ve found two forums that the readers set up on their own where they were talking about the story. So i learned that i was a little too bossy. So sophie was definitely the heart of the story. Any marketing that came from the character, came quite virally, quite organically. Which for me is the perfect scenario. Speaking of writing technique, does it change something between a traditional fiction and a transmedia one? Are there any advices would you give to young authors? It does change a lot. My first novels was regular books. I didn t need to listen to what the readers thought about them. I didn t need to consider so much about my story. 7

tuo mondo e dei tuoi personaggi. È quello che chiamiamo iperdiegesi: ciò che mostriamo nel creare una storia è solo la punta dell iceberg. C è molto al di sotto che non mostriamo. J.K. Rowling l ha fatto con Harry Potter. Per uno scrittore il mio consiglio sarebbe quello di prendersi il giusto tempo per capire il mondo, capire i personaggi e avere un forte tema centrale per la storia. Anche perché senza un forte nucleo, nel viaggiare attraverso le piattaforme, la storia tende a indebolirsi. Sappiamo che dobbiamo avere una grande storia per fare un buon progetto transmediale. Quali sono qualità di una buona storia per un buon progetto transmediale? Non tutto è adatto a essere reso transmediale. Se hai una storia che pensi debba essere sviluppata in più di un libro, per poter creare un mondo più grande, se vuoi narrare la storia da differenti prospettive, puoi aggiungere un libro dalla prospettiva di un altro personaggio, una intera web series che dà la stessa storia da un altra prospettiva, ma qualcosa che funziona già come un solo film, un solo libro, non deve essere necessariamente reso transmediale. Occorrono buoni personaggi, un buon conflitto e un buon tema centrale. Dr. Derrick De Kerckhove Il transmedia storytelling è oggi sulla bocca di tutti, ma non è forse un esplicitazione di qualcosa già presente e implicito nella nostra cultura, moderna e antica? O è solo un nuovo approccio ai media oggi disponibili? Sono d accordo con alcuni relatori che hanno detto che transmedia è una brutta parola. Writing something with a transmedia heartbeat means that you need to know a lot more about your storyworld and your characters. And there is something called hyperdiegesis which means when you create a storyworld, and all you show is the very tip of the iceberg. There s low down beneath that you don t show. And j.k. Rowling did that with harry potter. So when you write, my tip would be take the time to understand your world, understand your characters and to have a very strong core theme to your story. As it travels across platforms, it does become weaker if you don t have the core theme. We are aware that we must have a great story behind in order to make a good transmedia project. What are the qualities of a great story for a good transmedia project? Not everything is suited to transmedia and i don t think that everything should be applied. But if you ve got story where you feel you can build out more than one book, where you can build up the world to be wider than just one little snap-shot of the characters lives, if you feel you can tell the story from different prospective, so you may add a book from one character prospective or a whole web series that gives the same story from another character prospective. But something is just meant to be one movie, one book and not to try to apply transmedia technique to everything. But good conflict, good characters, good core theme are the premises to build your world. Derrick de kerkchove The production of transmedia stories is an explicitation of something that was implicit in our modern culture? Or is it just a new use for new media? I agree with some speakers saying transmedia is an ugly word. It isn t really ugly, it reinvents the wheel. Everything is transmedia, the way we talk now is transmedia. Writing is transmedia. It s the passage of a way of expression to another, 8

Il problema vero è che non è veramente brutta, piuttosto che si riferisca un po alla scoperta della ruota. Tutto è transmediale, il nostro modo di parlare, adesso, è già transmediale. Tutta la scrittura è transmediale. È il passaggio di un modo di esprimersi a un altro, per far conoscere le cose in un altro modo. L arte è da sempre transmediale. Noi intendiamo con transmediale il transmedia elettronico. Portare cioè un contenuto e svilupparlo in modo frammentato, scattered, scatenato anche. Questo stimola certamente un modo di narrazione nuovo. Il problema è questo: le tecnologie fondamentali, come l elettricità che ho citato nel mio intervento, nel loro sviluppo creano una specializzazione della risposta dell utente. Siamo ipertestualizzati, e il transmediale è assolutamente ipertestuale. Direi che questa dimensione è dovuta all esplosione e all implosione dei sensi sul mondo digitale. L alfabeto ha creato una separazione dei sensi e una specializzazione di ciascuno nelle arti che conosciamo - musica, danza, scultura, pittura. Tutte queste arti sono nei vari sensi scatenate e separate l una dall altra. La realtà virtuale porta tutto dentro di sé e crea un implosione della sensorialità, portandola a un nuovo grado. Il linguaggio, attraverso l elettricità, diventa una cosa molto diversa dal linguaggio che passa attraverso la scrittura. Il transmediale è una novità aspettata dalla gente, nel senso che è una domanda inconscia, ma presente. Non possiamo prescindere dallo strutturalismo, dal destrutturalismo, dalla sperimentazione francese (OuLiPo, per esempio) e la letteratura combinatoria. In che termini il transmediale può essere considerato un discendente di questa lunga tradizione letteraria e quindi del modello dell ipertesto mentale? Il problema è che ora tutti parlano di storytelling, perché è l unico modo di fare commercio, politica, mindshifting, ma lo storytelling esiste dall inizio della nostra cultura. Il vecchio bardo ricordava 20.000 righe senza testo. Quando arriva l alfabeto, i greci ha subito molti cambiamenti. Hanno creato, ri-mediato, per capire cosa succedeva. L invenzione delle Tre Parche è esemplare. Cloto, fila il destino, Lachesi, lo misura, Atropo, lo taglia. Questo è uno storytelling generalizzato in ciascuno di noi: il nostro destino, la nostra storia. Che è una linea, come la linea della scrittura. Cosa succede quando abbiamo l ipertesto? Lo storytelling diventa frammentato, e l utente giustappone le cose al modo che gli interessa. Questo è normale in una cultura presente, non più lineare, come il destino che va verso il futuro. Lo storytelling oggi è frammentato, ma continua ad avere forma. Se non ha forma, non è niente. Questa è la problematica più interessante del transmedia storytelling. to know things in a different way. Art has always been transmedia. By transmedia, we mean the electronic transmedia: developing a content in order to make it scattered, fragmented. This certainly encourages a new way of storytelling. The real problem is: key technologies, such as electricity, in their development, create a specialization of the user s response. We are hypertextualized, and transmedia is definitely hypertextual. I would say that this dimension is due to the explosion and the implosion of the senses to the digital world. The alphabet has created a separation of the senses and a specialization of each in the arts as we know it - music, dance, sculpture, painting. All these arts are triggered in various ways and separated from each other. Virtual reality bring everything within itself and created an implosion of the senses, bringing it to a new level. The language, via electricity, becomes a very distinct from the language which passes through writing. The transmedia is expected by the people: it is an unconscious question, but present. Considering structuralism, destructuralism, combinatory literature (oulipo, for instance), how can transmedia be considered a descendant of this long literary tradition? And thus the mental model of hypertext? The problem is that everyone is talking about storytelling, because it s the only way to do politics, mindshifting, but storytelling exists since the beginning of our culture. The old bard recalled 20.000 Lines without text. When alphabet comes, greeks went to many changes. They created, re-mediated, to understand what was going on. The invention of the three parcae is exemplary. Clotho, who spun the thread of life, lachesis, who measured it, atropos, who cut it. This is our common storytelling: our destiny, our history. Which is a line, as the line of writing. What does it happen when hypertext comes? Storytelling gets fragmented and the user juxtaposes thing the way he wants. This is normal in our culture. No longer linear, as the fate goes into the future. The storytelling is now fragmented, but it still has a form. Without a form, it s nothing. In your opinion, media production will tend to a transmedia-centric future, where all narrative plans will be connected. Or not? What long-term effects could we have? Change of visual language, cognitive surplus, etc. 9

Nella previsione di un futuro potenzialmente transmedia-centrico, dove tutti i piani narrativi sono connessi, che effetti a lungo termine possiamo immaginare, in termini di linguaggio visivo, surplus cognitivo, linguaggio verbale? Dobbiamo ripensare letteralmente alle condizioni e al contesto d uso del transmediale. È chiaro che mettere una televisione in una macchina non è una buona cosa, almeno se sto guidando. La radio, in un automobile, va benissimo. Il transmediale, a livello creativo, potrebbe essere abbastanza stimolante. Dobbiamo anche riconoscere il merchandising, che è già transmediale. Nessuno ne ha parlato, ma è la bestia nera del transmediale. Questo stimola anche l immaginazione del disegnatore. Io non sono realmente futurista, mi definiscono tale ma ho paura a prevedere il futuro più in là di 2-3 anni. Ho presentato un progetto che considero veramente la next big thing, e-motive. Questo è uno storytelling da lasciare a bocca aperta: quello che viene dalla tua propria testa. Nicoletta Iacobacci Secondo te, quali sono gli elementi che possono portare i broadcaster istituzionali (in Italia) a un cambiamento che viri verso i nuovi media, transmediale incluso? L elemento più importante è coinvolgere l audience. In un discorso di cultura partecipativa, non puoi più trasmettere il tuo messaggio se non coinvolgi anche gli utenti. Inoltre, il transmediale come strategia di distribuzione ti dà la possibilità, trattando uno stesso brand con differenti piattaforme e differenti contenuti, di raggiungere diverse utenze e ampliare l audience. Se il tuo messaggio è forte, puoi non solo raggiungere molte utenze possibili, ma puoi avere anche la possibilità di aggregarle in un comunità, che possono diventare proattive e fare qualcosa di positivo nel mondo di oggi. Un esempio è il seguente. Cinque ragazzini, tra gli 11 e i 13 anni, in Orange County, California, come progetto di scuola, hanno deciso di coinvolgere i ristoranti della We need to rethink literally the conditions and the context of use of transmedia. It is clear that putting a television in a car is not a good thing, at least if i m driving. The radio, in a car, is fine. On a creative level, transmedia could be quite challenging. For example, we must also consider the merchandising, which is already transmedia. No one said anything about it, but it is the bête noire of transmedia. This also stimulates the imagination of the designer. I m not really futuristic. People say i am, but i m afraid to predict the future beyond 2 or 3 years. I presented a project which to me it s the real next big thing, e-motive. This is a stunning storytelling: the one that comes from your own head. Nicoletta iacobacci Which do you think are the elements that can bring the institutional broadcasters to a change towards the new media, including the transmedia? The most important thing is to involve the audience. Talking about participatory culture, you can t convey your message if it does not involve its users. In addition, the distribution of transmedia as a strategy gives you the opportunity, treating the same brand with different platforms and different content, to reach different users and widen the audience. If your message is strong, you can reach as many users as possible, but you also have the ability to aggregate them in a community that can become proactive and do something positive in the world. An example: five boys, between 11 and 13 years old, in orange county decided as a community project to involve the local restaurants, making a contest for the most socially responsible project. Eventually pizzeria mediterraneo won. By that year they had to adhere to the project. As a prize, the children started a promotion, both verbal and by social media. The opening day gets a lot of people. All the other restaurants were tempted and started to be socially responsible. The five boy have actually changed their neighborhood. 10

zona e di fare una gara per il progetto più socialmente responsabile. Di tutti questi locali, vince un piccolo ristorante che si chiama «Pizzeria Mediterraneo» che entro l anno deve aderire al progetto proposto. Il premio consiste nella promozione da parte dei ragazzini, a livello verbale e sui social media. Promuovono il giorno dell apertura del negozio e lo comunicano ai maestri, agli amici, ai compagni di scuola. Il giorno dell apertura arriva un sacco di gente. Gli incassi sono tre volte superiori ai soliti. Tutti gli altri ristoranti sono invogliati dall episodio e a loro volta si impegnano a rispettare programmi socialmente responsabili. I cinque ragazzini hanno, di fatto, cambiato la loro zona. Questa energia va utilizzata, alimentata e protetta. I soggetti più concreti al TEDxTransmedia sono stati i ragazzi: la 17enne che ha reso artistica la stazione della Storta, i bambini di 10 anni che hanno migliorato la situazione del traffico vicino la loro scuola. I media hanno la potenzialità di aiutare a cambiare il mondo. Un medium socialmente responsabile è un medium che crea dei contenuti che sono ingegnosi e invoglianti a cambiare il mondo e a risolvere i nostri problemi. Cerchiamo di fare dei contenuti che siano divertenti e che affrontino un discorso di responsabilità sociale. In Italia la disoccupazione giovanile è un problema molto importante, ma molto spesso si parla di nuove professioni nei nuovi media. Date le eccellenze italiane, quali possono essere le nuove figure lavorative e quale potrebbe essere un percorso per chi vuole approfondire il discorso sul transmediale? So che la disoccupazione è molto forte in Italia. Il digitale offre però delle opportunità. Io sono stata attaccata per aver organizzato una conferenza in inglese in Italia, eppure abbiamo oggi la possibilità di imparare una lingua, specie quella inglese, senza spendere soldi. Questa è pigrizia. Il transmediale ti dà la possibilità di creare nuove figure professionali. Con il transmedia storytelling devi conoscere le varie piattaforme. Altro aspetto: oggi, con poco, tutti possiamo diventare produttori. La tecnologia ci offre la possibilità di diventare produttori, oltre che fruitori. I media dovrebbero sfruttare questo desiderio, dando all utenza cose da fare. È vero, non c è lavoro, è un disastro, ma proviamo a forzare il discorso. Diventiamo intraprendenti. Se uno ha un idea, la può realizzare con Kickstarter e gli altri siti di crowd funding. Gli italiani sono molto creativi, probabilmente il popolo più creativo del mondo. Il mio consiglio è di essere più intraprendenti. Su tedxtransmedia.tumblr.com è presente una review completa dell evento. Si ringrazia Matteo Piselli www.ibridodigitale.com fotografo dell evento. The opening day gets a lot of people. Collections are three times higher than usual. All the other restaurants are tempted and in turn agree to abide by socially responsible programs. The five boys actually changed their neighborhood. This energy has to be used, fed and protected. The more concrete talks in tedxtransmedia where the ones from kids. Media have the potential to change the world. A socially responsible medium means making ingenious and tempting content that change the world and solves our problems. We will have to make content that is both fun and socially responsible. In italy youth unemployment is a very important problem, but people often talk about new jobs in the new media. Since we ve got excellent italian examples, which can be the new workers and what career path can somebody follow if interested in going into the transmedial subject? I know that unemployment is very high in italy. However, digital technologies offer many opportunities. I was accused because i organized a conference in english in italy, but everyone now has the opportunity to learn a language without spending money. This is laziness. Transmedia gives the ability to create new professional figures. You need to know different platforms. Another aspect is: the technology offers us the opportunity to become producers, as well as users. Media should take advantage of this desire, giving users things to do. It is true, there is no work, it is a disaster, but don t give up. Be enterprising. If you have an idea, it can be achieved with kickstarter and crowd funding. The italians are very creative, probably the most creative people in the world. My advice is to be more enterprising. Go to tedxtransmedia.tumblr.com for a complete review. Thanks to matteo piselli www.ibridodigitale.com photographer of the event. 11

TEDx Bologna scintille d innovazione A cura della Redazione redazione@subvertising.it Fotografie di Mauro Squiz Daviddi www.maurosquizdaviddi.com 12

Bologna, si sa, è una piccola città. Paragonata alle capitali italiane di rispettivi settori, come moda, turismo, cultura, storia dell ottocento, pittura e così via, potrebbe non contare molto. Se non fosse per i motori e la meccanica, non basterebbero certo qualche universitaria libertina ed una canzone di Lucio Dalla a renderla nota anche in luoghi remoti del mondo. Nonostante il degrado che attanaglia ormai tutti i centri urbani della penisola, qui c è fermento. Meno di prima, più spicciolo e diradato, ma la scintilla ancora non si è spenta. Ne abbiamo avuta riprova sabato 13 ottobre, presenti in qualità di media partner (3 eventi in un solo numero di cui siamo stati partner, di cui ben due della medesima radice) del TEDx di questa città. E vero, Valeria ha recensito già TEDx Transmedia qualche pagina fa: quello era un TED per specialisti, persone verticali su questo affascinante mondo che i nostri lettori avranno ormai compreso abbiamo abbracciato completamente. TEDx Bologna è stato un evento a 360 sull innovazione, sulle idee che verranno, sui cambiamenti (prevalentemente in materia di sostenibilità, tecnologia ed economia). Perché c eravamo dunque? Avevamo avuto il sospetto che valesse la pena non mancare, che qualcuno del nostro settore ci sarebbe stato. E infatti, immancabili, sono arrivati relatori da mondi tangenti la comunicazione quali 13

social media, il 3D mapping, l editoria digitale e sopratutto lo storytelling. Ambasciatrice di quest ultimo, Elena Favilli con il suo progetto Timbuktu, vincitori dell Italian Innovation Day: l idea? Raccontare il mondo ai bambini con un giornale tutto per loro. Notizie a portata dei più piccoli, una start-up finita (bene) a San Francisco, in un perfetto mix di infografiche, storytelling e tecnologia mobile, visto che stiamo parlando di tablet. Molti Speaker hanno attirato attenzione. La platea eterogenea ha apprezzato molto David Orban, Cristiana Collu, Francesco Baschieri, Elena Favilli, Alice Zannoni e Carola Freddiani, conferma Andrea Pauri, l organizzatore. Obiezione: ma perché essere presenti se poi ci sono i video online gratis? Sabato, continua Pauri, abbiamo gettato tanti nuovi semi e dato Subvertising ottobre 2012 14

spazio alla creatività di nuove relazioni. Ho sentito dire da molti che la partecipazione non è importante, in fondo i video sono disponibili: mi spiace per loro perchè si perdono forse l aspetto più nascosto, ma anche più importante e profondo dei TEDx. La creazione di un Network tra persone interessate alla Tecnologia, al Design alla comunicazione e all innovazione sociale. TEDx è una piattaforma unica in questo senso. La possibilità di trascorrere una giornata insieme ai relatori, ai partner e ad altri partecipanti permette di incontrarsi in un ambiente informale e sereno permette il miglior sviluppo di relazioni e di idee, senza considerare gli ulteriori benefici che derivano dall internazionalità dell evento, una finestra aperta sul mondo. L evento, in una location straordinariamente bella come poche ve ne sono in città, ha provato ad adottare una linea di promozione online e social guidata da Elisa Sabattini: il mio arrivo risale al settembre, quindi sono arrivata lunga. Non ho volutamente cercato di dare un ruolo strategico ai social media, perchè credo fermamente che tutto debba essere definito a monte: obiettivi in primis, strumenti e contenuti poi. Inutile voler dire per forza qualcosa quando non si sa cosa dire e perché dirlo. Sarebbe stato davvero interessante, e divertente, ampliare attraverso i social la dimensione narrativa veicolata dallo Scriba, ma ci saranno altri scriba su cui lavorare. 15

Che non manca di darci la sua opinione sullo strumento: Voglio sottolineare che i social media non sono il santo graal, soprattutto quando si tratta di comunicare un evento sul territorio. Il bilancio finale è positivo: nonostante possiamo migliorare notevolmente [numerosi i problemi tecnici che hanno comunque contraddistinto anche TEDx Transmedia, ma del resto le forze dietro questo evento sono in gran parte volontarie, ndr], anche se siamo alla 4 edizione abbiamo cambiato nuovamente la location (4 edizione 4 location diverse) e anche il team era totalmente nuovo. Insomma era un nuovo inizio. L affluenza è stata sensazionale! La maggior parte dei TEDx è gratuita e avere avuto il Sold out una settimana prima dell evento con un costo del biglietto piuttosto elevato per eventi di questo genere, ma ancora sottostimato rispetto ai costi e agli sforzi profusi, ma sopratutto ai benefici offerti ha sorpreso molti addetti al lavoro. Tra l altro nei giorni successivi sono arrivate continue richieste di partecipazione, che non siamo riusciti a soddisfare. Avevamo spettatori dagli Stati Uniti, Germania e da tutte le parti d Italia. A dare un tocco spettacolare all evento ci hanno pensato i performer sospesi di Citepo e lo scriba, arrivato dal futuro ma già così passato, realizzato da Simona Ragazzi. 16

Usato FirstHand. Garantito oltre ogni previsione. A A ottobre, scopri scopri i i modelli Young Young Used Used con con il terzo il Mercedes-Benz terzo anno anno di e smart di garanzia selezionate omaggio. * * Garanzia fino fino a 36 a 36 mesi mesi ** ** Mercedes-Benz e smart e smart selezionate Oltre Oltre 100 100 controlli Usato FirstHand. Garantito oltre ogni previsione. Usato A ottobre, scopri FirstHand. i modelli Young Used con il terzo anno di garanzia omaggio. Garantito * oltre ogni previsione A ottobre, Garanzia scopri fino a i modelli 36 mesi Young ** Used con il terzo anno di garanzia omaggio. * Oltre 100 controlli Garanzia fino a 36 mesi ** Mercedes-Benz e smart selezionate * Il terzo * Il anno terzo di anno garanzia di garanzia è valido è valido per le vetture per le vetture Young Young Used (modelli Used (modelli Mercedes-Benz e smart e smart con con un massimo un massimo di 1 anno di 1 e anno 60.000 e 60.000 chilometri) chilometri) per contratti per contratti sottoscritti sottoscritti entro il entro 10 novembre. il 10 novembre. Offerta Offerta non cumulabile non cumulabile con Oltre altre con 100 iniziative altre iniziative controlli corso. in corso. ** Per maggiori ** Per maggiori informazioni, informazioni, ulteriori ulteriori condizioni, condizioni, modalità modalità ed eventuali ed eventuali esclusioni esclusioni della garanzia della garanzia riparativa riparativa FirstHand, FirstHand, estensibile estensibile anche anche a 36 a 36 mesi, visitate mesi, visitate firsthand.it. firsthand.it. FirstHand. FirstHand. L usato L usato secondo secondo a nessuno. a nessuno. * Il terzo anno di garanzia è valido per le vetture Young Used (modelli Mercedes-Benz e smart con un massimo di 1 anno e 60.000 chilometri) per contratti sottoscritti entro il 10 novembre. Offerta non cumulabile con altre iniziative in corso. ** Per maggiori informazioni, ulteriori condizioni, modalità ed eventuali esclusioni della garanzia riparativa FirstHand, estensibile anche a 36 mesi, visitate firsthand.it. FirstHand. È un iniziativa L usato AutoAuto. secondo FirstHand. a nessuno. L usato secondo a nessuno. Auto Auto Concessionaria Ufficiale di Auto Vendita Auto e Assistenza Mercedes-Benz Stefauto S.p.A. S.p.A. Concessionaria Nome, Ufficiale città, indirizzo Vendita - tel. e Assistenza 0000 00000 Mercedes-Benz Concessionaria Ufficiale Ufficiale di Vendita Vendita Assistenza Mercedes-Benz Nome, città, indirizzo Concessionaria - tel. 0000 00000 Ufficiale Ufficiale di Vendita Vendita e e Assistenza Mercedes-Benz Modena, Modena, Via Emilia Via Emilia Est 1299 Est 1299 - Tel. - Tel. 059 059 2863811 2863811 Bologna, Bologna, via Stendhal via Stendhal 37-37 Tel. - Tel. 051 051 325077 325077 642468-5_MER_Tabloid_HP.indd 1 19/09/2012 15:48

Socialtainment il futuro della televisione di Alessandro Romeo, web content curator, Froogon a.romeo@froogon.com 18

Il passaggio al digitale terrestre, la diffusione di youtube e lo streaming hanno cambiato nel giro di pochi anni il nostro rapporto con la televisione. Il digitale ha messo in discussione il duopolio Rai-Mediaset, mostrando come il consenso delle nicchie di telespettatori stanchi di una programmazione basata su un gusto medio e massificato, in cui raramente si riconoscevano, potesse essere alla base di nuovi palinsesti cuciti su misura; lo streaming e youtube hanno spostato il luogo e il tempo della fruizione dei contenuti dalla televisione ai portatili e ai tablet. Giovedì 27 settembre, nella cornice della Social Media Week di Torino, si è tenuto l incontro Socialtainment: dove, come e quando della social tv, organizzato da Giorgio Fontana, collaboratore e membro del comitato scientifico di «Media Duemila». L evento ha visto la partecipazione di professionisti dell ambito televisivo e di quello della comunicazione: Massimo Rosso, IT manager Rai; Annamaria Testa, esperta di comunicazione e fondatrice di Progetti Nuovi; Emanuela Zaccone, social media analyst di Telecom Italia; Paolo Liguori, direttore di New Media; e Luca Oliverio, responsabile della corporate communication di Theblogtv. Parlare di web tv in una fase di transizione come questa, in cui i vecchi media stanno imparando a conoscere quelli nuovi, significa innanzitutto provare a mettere in discussione alcuni elementi strutturali, secolarizzati, dei primi. L intero evento è stato una buona occasione per rivitalizzare alcune parole usurate. Massimo Rosso, dando il la a una timida ondata di delusione tra i presenti, di cui si può trovare traccia su twitter seguendo l hashtag #socialtainment, ha avviato la sua riflessione a partire dal concetto di gossip. Va necessariamente chiarito che, nella riflessione di Rosso, gossip ha una valenza tecnica, né positiva né negativa, e non ha solo a che vedere con la curiosità pruriginosa per le vite private dei personaggi famosi, ma in senso lato riguarda la nuvola di informazioni di secondo piano che circonda qualsiasi argomento. Proviamo a essere più precisi. In mano al duopolio, e ancora di più prima dell arrivo di Fininvest, la tv era un canale ufficiale di informazione e promozione. L ospite del talkshow andava in televisione a parlare di sé in virtù della fama per cui era pubblicamente conosciuto e apprezzato. Ci è voluto un canale come Mtv per scoprire, ad esempio, che poteva essere ugualmente interessante presentare gli ospiti sotto una luce differente, ufficiosa, magari chiacchierando del più e del meno mentre si preparava da mangiare. Basti pensare a come l idea di Kitchen, format presentato su Mtv da Andrea Pezzi alla fine degli anni Novanta, sia stata ormai introiettata in tutte le trasmissioni a carattere culinario, inaugurando una tenendenza che arriva fino ai giorni nostri con i programmi di Benedetta Parodi. Sempre al concetto di gossip va ricollegata la tendenza alla spettacolirazzazione di ambiti strettamente privati e considerati poco interessanti, come il lavoro (Vendo casa... disperatamente, Lavori sporchi), la formazione (X Factor, Design for life), la fabbricazione degli oggetti (How it s made), la risoluzione dei problemi quotidiani (S.o.s. tata, Dog Whisperer, Wedding planner). Insomma, il dietro le quinte della vita di tutti i giorni. Riconducendo il discorso ai socialmedia, è una forma di gossip anche la maniera in cui i contenuti relativi a una determinata trasmissione non sono più strettamente legati alla messa in onda della stessa. Pensiamo ai programmi di confronto politico, come Piazza Pulita o Servizio Pubblico. Sia durante la messa in onda, sia a programma finito, il chiacchiericcio si prolunga sui social network producendo altro contenuto, che a sua volta può essere riutilizzato all interno della trasmissione stessa, in tempo reale se si tratta di una diretta o, se in differita, come materiale d archivio. Che la produzione di contenuti non sia legata a un unico contenitore è ormai ben più di una semplice tendenza. Quello che bisogna chiedersi è piuttosto se la crossmedialità sia un dato sufficiente per poter parlare di reale cambiamento, o se non sia solo il primo segnale di qualcosa ancora da immaginare. Ad esempio, considerare la social tv come la solita televisione con l aggiunta di una reazione socialmediatica significa di fatto nobilitare un fenomeno che non fa altro che obbedire alle leggi di un palinsesto imposto dall alto, mettendo in secondo piano 19

le reali potenzialità di un interazione vera tra il vecchio e il nuovo mondo. La social tv, invece, qualunque sia la configurazione che andrà ad assumere nei prossimi anni, più che una pratica dai confini aperti sarà un insieme di pratiche che nasceranno attorno ai concetti di convergenza, interazione e usability. «Oggi i meccanismi di produzione televisiva» spiega Luca Oliverio, «guardano alla socialmediaticità come a un elemento da prendere in considerazione solo alla fine della filiera produttiva. Il futuro della tv come oggi la intendiamo sarà riuscire a capire come introdurre la socialmediaticità all interno della filiera o addirittura prima di questa». Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello della qualità dei contenuti. Il crowdsourcing, cioè la possibilità di affidare la produzione o parti di essa a soggetti esterni in un ottica aperta e social, è più una corrente di pensiero che una pratica effettiva. Le resistenze in questo senso sono molte, e vanno di pari passo con i problemi tecnici che insorgono quando il bacino creativo non è più quello redazionale ma è molto più vasto. Sarebbe un errore credere che le diffidenze vengano solo dall alto e solo da parte di chi, in fondo, non prova interesse per questo tipo di cose. Offrire a tutti la possibilità di partecipare alla realizzazione di un prodotto, pone realmente un problema di professionalità che dovrà essere affrontato in senso tecnico, cominciando con l accantonare la dose massiccia di retorica che ci vuole tutti naturalmente interessanti, informati e comunicatori. Annamaria Testa ha spiegato lucidamente come a monte di tutti questi discorsi ci sia una questione pratica e allo stesso tempo culturale: quella dell alfabetizzazione. Dove c è comunicazione, sia essa televisiva, pubblicitaria o letteraria, si pone un problema di montaggio dei contenuti. Il montaggio è la grammatica attraverso cui qualsiasi contenuto diventa condivisibile. Dove si collocano allora le competenze che riguardano il montaggio, quando da una parte ci sono persone abituate a lavorare in un modo troppo tradizionale per risultare interessante, e dall altra ci sono ragazzi pieni di spunti anche buoni ma non sempre in grado di muoversi all interno di una grammatica condivisa? Il problema di alfabetizzazione non riguarda solo chi produce contenuti ma riguarda anche le aziende. Chi lavora nell ambito della comunicazione si scontra quotidianamente con realtà aziendali in cui il massimo della socialmediaticità è lo scambio di mail. Tra i nuovi trend che stanno impostando un discorso molto ampio sul socialtainment, meritano un posto speciale i big data, anche per l insistenza con cui questo tema è stato riproposto lungo tutta la Social Media Week. Liguori sintetizza effciacemente un nodo centrale: «Nei prossimi anni il valore delle aziende di comunicazione sarà decretato dalla capacità di fornire efficaci strumenti di analisi. Bisogna cambiare la cultura dell auditel, perché un campione di cinquemila nuclei famigliari, per quanto ben individuato, non può competere con i dati che emergono da strumenti socialmediatici che utilizziamo tutti noi». Come ha ricordato Emanuela Zaccone, la differenza fondamentale tra auditel e big data è che il primo comunica le preferenze del pubblico, mentre i secondi documentano l utilizzo del mezzo da parte del pubblico. L apprezzamento dei contenuti è solo un aspetto della fruizione. Finché ci si limita a considerare i dati auditel si rischia di approcciare la questione dal punto di vista sbagliato, cercando cioè di capire come l attuale modo di fare televisione potrà sopravvivere al cambiamento, mentre lo sforzo deve andare nella direzione opposta, cercando di capire come la televisione concorrerà al cambiamento stesso. 20