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STUDENTI VOLO in DICEMBRE2017#12

EDITORIALE ESPERIENZA STUDIO #01 #03 #06

#01EDITORIALE PER LA FELICITÀ DEGLI ALTRI Continuare acredere nei sogni, nel potenziale della propria vita e di quella dei propri familiari e amici non è comune di questi tempi. Quanto è prezioso ogni membro della Soka Gakkai che decide di non arrendersi e di avanzare nella propria rivoluzione umana! Nel cuore della battaglia per vincere sul nostro karma, spesso non riusciamo a comprendere tutto ciò che ci succede e soprattutto, non sempre, siamo consapevoli della speranza e fi ducia che diffondiamo intorno a noi attraverso quella lotta, come acqua fresca su un terreno riarso. Per non perdere la consapevolezza della nostra meravigliosa missione, abbiamo bisogno di studiare le parole di Nichinen Daishonin e del maestro Ikeda. Solo nel momento in cui lottiamo con tutti noi stessi per sconfi ggere l ignoranza fondamentale o oscurità presente nei nostri cuori siamo in grado di sintonizzarci con il cuore del maestro. In quel momento il nostro stato vitale cambia radicalmente, i nostri pensieri si puliscono e le nostre azioni acquisiscono una forza nuova che ci permette di vincere in qualsiasi circostanza. La pratica buddista permette a ogni persona di manifestare la Buddità e diventare assolutamente felice, nessuna esclusa. Nel suo messaggio per il sessantesimo anniversario della fondazione del Gruppo studenti, Daisaku Ikeda scrive: «Amo gli studenti, che con entusiasmo si dedicano allo studio, con fi ducia condividono i propri ideali e con tutte le forze agiscono costantemente in prima linea. [ ] Lo spirito degli studenti è lo spirito della non dualità di maestro e discepolo. Questa relazione è la via diretta per realizzare una rivoluzione umana

senza limiti ed è la forza propulsiva per adottare l insegnamento corretto per la pace nel paese» (NR,611,27). Imparare a desiderare sinceramente la felicità degli altri e fare azioni in questa direzione trasforma la sofferenza nell energia che ci rende capaci di superare qualsiasi diffi coltà o limite personale. Ognuno di noi ha una missione nobile e insostituibile, crederci e abbracciarla fi no in fondo è una decisione che dipende solamente da noi. Daisaku Ikeda conclude così il suo messaggio: «Voi studenti siete nati insieme con il desiderio di apparire nell epoca della nuova era di kosen-rufu. [ ] Vorrei, insieme alla nostra famiglia Soka di tutto il mondo, affi dare completamente agli studenti, che sono l orgoglio della prima linea, la missione di realizzare kosen-rufu in tutto Jambudvipa, in altre parole, di portare avanti la grandiosa impresa di creare un oasi di armoniosa umanità. Come in uno specchio limpido, riesco a immaginare vividamente il momento della vostra vittoria nei prossimi dieci, venti, trent anni, fi no a festeggiare il centesimo anniversario della fondazione del Gruppo studenti. Questa è la più grande speranza e aspirazione della mia vita» (Ibidem). Agiamo con tutte le forze in prima linea nel movimento di kosen-rufu, con l orgoglio e la passione degli studenti, per realizzare una grande vittoria verso il 2 gennaio, novantesimo compleanno di sensei! VIOLA LASTRETTI VICE RESPONSABILE NAZIONALE DELLA DIVISIONE STUDENTI

#03ESPERIENZA IL MIO SOGNO PER LA PACE Ho incontrato il Buddismo 4 anni fa, pochi mesi dopo che i miei genitori, allora separati, avevano cominciato a praticare. Quello che mi aveva colpito era stato il loro cambiamento, al punto che, dopo un anno dall inizio della pratica, sono tornati insieme ed il 26 gennaio 2014 hanno ricevuto il Gohonzon, mano nella mano, portando una luce nuova nella nostra famiglia. Questa però è la loro storia. Ricordo ancora che quando ho sentito per la prima volta mia mamma recitare Nam-myoho-renge-kyo mi è venuta la pelle d oca. Ho capito subito che prima o poi sarei diventata buddista. Mi sono presa i miei tempi e, dopo qualche mese, ho cominciato a recitare e a leggere i bellissimi libri scritti dal nostro maestro, Daisaku Ikeda, dedicati proprio alle sfi de di noi giovani studenti. Una tappa fondamentale che ha segnato l inizio del mio percorso è stata l apertura a Milano della mostra Senzatomica organizzata dalla Soka Gakkai. La prima volta che ci sono andata ero con i miei genitori e mio fratello. Nel corso della mostra abbiamo visto le foto e i video sul disastro causato dalle bombe atomiche alle città di Hiroshima e Nagasaki e assistito a una simulazione dello sgancio di una bomba atomica. Alla fi ne del percorso mi sono imbattuta in un pannello con una foto delle Nazioni Unite a fi anco della quale era riportato parte di un discorso di Daisaku Ikeda riguardante l importanza di assumere

un impegno personale a favore della pace. I diritti umani sono da sempre la mia passione: in quel momento, leggendo le parole di Sensei, ricche di fi ducia e di speranza, ho deciso di trasformare la mia passione in missione. Da quell istante è come se avessi inserito la quarta e non l avessi più tolta. Mi sono attivata con il desiderio che più persone possibili visitassero la mostra e ne uscissero incoraggiate. Sono tornata così a visitarla con la mia migliore amica, alla quale è piaciuta moltissimo. Poi ho deciso che avrei portato anche la mia classe. Era una sfi da molto diffi cile: i tempi per richiedere l autorizzazione alla Presidenza della scuola non erano brevi e la mostra stava per concludersi ma non mi sono scoraggiata. Ho chiesto alla mia mamma tutto il materiale che aveva sul progetto di Senzatomica, l ho portato a scuola e ho rincorso i professori del mio consiglio di classe per coinvolgerli nell iniziativa, trasmettendo loro questo mio forte desiderio di vivere un esperienza di valore con i miei compagni. Colpiti dalla mia determinazione e dal mio entusiasmo mi hanno sostenuta, velocizzando i vari procedimenti per riuscire ad andare a vedere Senzatomica in tempo. Ebbene, l ultimo giorno della mostra, la 1 E del Civico Liceo Linguistico Alessandro Manzoni era alla rotonda della Besana per visitare l esposizione. Piacque a tutti! Le professoresse erano commosse e sinceramente grate per avere avuto la possibilità di partecipare ad un evento così bello, tanto che il consiglio di classe decise di continuare ad approfondire i temi racchiusi nella mostra: proposero a noi studenti di realizzare un progetto, aiutati dalla professoressa di diritto, legato al disarmo nucleare e alla pace. Accettammo e nei mesi successivi ci organizzammo in gruppi per fare ricerche su questi temi per poi esporli alla classe. Questa è stata la mia prima grande esperienza legata alla pratica volta alla realizzazione di kosen-rufu, che è l obiettivo del nostro movimento buddista. Noi praticanti non solo recitiamo per il conseguimento della pace ma giorno dopo giorno compiamo azioni concrete con lo scopo di promuovere il disarmo interiore e l apertura ed il rispetto verso il prossimo. Al liceo vedevo molti miei amici e compagni soffrire. Grazie alla pratica buddista decisi che avrei provato, nel mio piccolo, a trasformare l ambiente che avevo intorno. Iniziai a incoraggiarli e a qualcuno parlai della pratica. Quando dichiarai apertamente che ero buddista rimasero tutti a bocca aperta. Alcuni mi giudicarono, alcuni non mostrarono alcun interesse, mentre altri si incuriosirono molto iniziando a farmi tante domande. Proprio grazie a quelle loro domande ho potuto approfondire sempre di più la mia fede, e il 5 ottobre 2014, a 16 anni sono diventata membro della SGI, decidendo di prendere in mano la mia vita e di impegnarmi per sempre nella costruzione della pace. Ai tempi ero l unica ragazza membro a far parte della divisione futuro della mia zona. Poi conobbi Yuki, che ha la mia età e che era diventato membro una settimana dopo di me. Insieme iniziammo un percorso splendido di pratica, con l obiettivo di creare un gruppo futuro nella nostra zona per condividere il buddismo con i nostri amici e illuminare il nostro ambiente. Nel giro di un paio d anni, lottando insieme, riuscimmo a raggiungere il nostro obiettivo, arrivando a organizzare un meeting al mese a cui partecipavano dalle dieci alle venti persone. A scuola ho fatto molto shakubuku. Dieci persone sulle 29 che facevano parte della mia classe sono venute almeno una volta a meeting. Tre di queste hanno iniziato a praticare e una di loro a giugno ha ricevuto il Gohonzon. Si è creato uno splendido effetto farfalla, grazie al quale attraverso il Buddismo abbiamo potuto incoraggiare e sostenere molte persone nella scuola. Il Buddismo di Nichiren Daishonin mi ha insegnato che non esiste nulla di impossibile e che se continuiamo a rinnovare la nostra determinazione giorno dopo giorno possiamo raggiungere ogni obiettivo e qualsiasi nostro sogno. Come vi dicevo, io un sogno ce l avevo e ce l ho tutt ora: quello di lavorare per la tutela dei diritti umani. Grazie agli innumerevoli incoraggiamenti di Sensei, il secondo anno di scuola superiore, mentre iniziavo ad approfondire la mia fede, decisi di sfi darmi in un progetto molto bello: il Model United Nations, ovvero un programma di simulazione del lavoro che svolgono le Nazioni Unite. È stato un percorso intenso durato 4 anni, fi no alla quinta superiore. La pratica mi ha permesso di vivere questa esperienza nel migliore dei modi; ho partecipato a numerose conferenze internazionali all estero, conoscendo ragazzi da tutto il mondo e stringendo con loro bellissime amicizie e legami di valore che superano ogni

confi ne geografi co, culturale e religioso: proprio come sensei nel corso della sua vita ha fatto e continua a fare. La cosa più importante che la pratica mi ha permesso di sviluppare nel corso di quei quattro anni di MUN è stata il coraggio: ho superato la paura di parlare e di dibattere in inglese di fronte a centinaia di persone, ho superato la paura del giudizio degli altri e la paura di non essere suffi cientemente brava. Con questo spirito, continuando a sfi darmi senza soccombere alle mie paure, l ultimo anno ho raggiunto un grandissimo obiettivo: sono stata nominata Segretario Generale della conferenza di Milano del 2017, la carica più importante nel contesto del MUN. L ultimo giorno della conferenza avrei dovuto tenere il grande discorso di chiusura all Università Bocconi davanti a 600 persone. Ero molto agitata, ma il Daimoku fatto nei giorni precedenti mi ha sostenuta e sono riuscita a parlare con il cuore, citando nel mio discorso Daisaku Ikeda e leggendo un suo incoraggiamento. Metà dell Aula Magna si è commossa (me compresa) e alcuni studenti più giovani venuti ad assistere mi hanno in seguito ringraziata: sentendo la mia esperienza avevano deciso di iniziare anche loro il percorso al MUN per lavorare con studenti di tutto il mondo con l obiettivo di creare pace e valore. Grazie al Daimoku ho potuto realizzare un altro grandissimo sogno: quello di andare in Argentina, un Paese che volevo visitare da molto tempo, per partecipare ad uno scambio sui diritti umani. A causa di determinate regole burocratiche della scuola mi sarebbe stato impossibile parteciparvi. Eppure sentivo nel mio cuore che dovevo prendere parte a quel progetto e proseguire il mio percorso di creazione di legami di valore nel mondo e di ricerca per la difesa dei diritti umani. Iniziai a recitare tanto Daimoku affi nché si potesse trovare una soluzione. Non sapevo come, ma avevo deciso che ce l avrei fatta. Mi sono affi data, e la risposta al mio Daimoku e alle mie azioni non ha tardato ad arrivare. Nel luglio del 2015 mia mamma ha ricevuto una telefonata dalla scuola. Il professore che aveva promosso questo scambio era rimasto profondamente colpito dal mio desiderio e dal mio senso di missione, al punto da contattare la scuola di Buenos Aires per chiedere di aggiungere un posto per me e un altra ragazza. La scuola aveva accettato. Vi lascio immaginare la gioia che traboccò dal mio cuore nel ricevere questa notizia! È stata l ennesima prova concreta realizzata grazie al Gohonzon. A giugno del 2016 sono partita per Buenos Aires. È stato un viaggio bellissimo in cui ho parlato di Buddismo a tantissimi ragazzi italiani e argentini in modo molto spontaneo e stringendo meravigliosi legami di amicizia. Senza la pratica e senza gli incoraggiamenti di Sensei e di tutte le persone che condividono con me il cammino buddista non sarei riuscita a fare emergere la saggezza necessaria per realizzare i miei sogni. MICHELA PASI 19 ANNI, MILANO Nel messaggio inviato in occasione del 60 anniversario del Gruppo Studenti, il Presidente Ikeda scrive: Nelson Mandela, ex Presidente sudafricano che si è battuto per i diritti umani in Africa e per me caro amico che custodisco nel cuore, in risposta alla domanda su chi esattamente avrebbe costruito un mondo nuovo, dichiarò: «Un mondo nuovo sarà realizzato non da coloro che guardano da lontano con le braccia conserte [ ] e concluse l onore appartiene a coloro che non abbandonano mai la verità, anche quando le cose appaiono tristi e senza speranza, che provano e riprovano ancora, che non sono mai scoraggiati dagli insulti, dall umiliazione e persino dalla sconfi tta». Un vero studente Bodhisattva non si crogiola nel dolore, nello svilimento o nella rassegnazione. Ciò che possiede più di tutto è un coraggioso ottimismo e lo spirito intrepido e invincibile di avanzare con slancio. (http://www.ilvolocontinuo. it/messaggio-del-presidente-ikeda-occasione-del-60-anniversario-della-divisione-studenti/) Sto studiando Legge allo scopo di lavorare in futuro per la difesa dei diritti umani. Grazie al Buddismo ho deciso di affrontare tutte le mie paure e di combattere per i miei sogni, per quanto impossibili o idealisti possano sembrare agli occhi di alcune persone. Voglio vivere con lo spirito di Daisaku Ikeda, che ha condiviso la pratica con persone provenienti da tutto il mondo con l obiettivo di renderle felici, superando con coraggio ogni ostacolo sul suo cammino.

#06STUDIO «Questa.STUDIO GOSHO. LETTERA DA SADO lettera è indirizzata a Toki [...] e agli altri miei discepoli». L IMMENSA COMPASSIONE E PREOCCUPAZIONE DEL DAISHONIN PER I SUOI DISCEPOLI Questo passo, che precede il corpo principale della lettera, indica i destinatari ai quali è specifi camente indirizzata. Da queste righe traspare l attenzione con la quale il Daishonin si rivolge individualmente ai suoi discepoli. La lettera però, come egli scrive alla fi ne, è formalmente rivolta a tutti «i discepoli di Nichiren e ai sostenitori laici». Fu redatta nel marzo del 1272 durante l esilio del Daishonin sull isola di Sado.1 Nel poscritto egli aggiunge: «Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e s incoraggiassero leggendo insieme questa lettera». A quel tempo i suoi seguaci di Kamakura erano bersagliati da una tempesta di persecuzioni e il Daishonin esorta con forza i credenti sinceri a mantenere uno stretto contatto fra loro e a basarsi sulla sua guida, unendosi saldamente per trionfare sulle diffi coltà del momento. In un articolo su Lettera da Sado Toda scrisse: «Leggendo questo scritto mi colpisce profondamente il fatto che il Daishonin, nonostante fosse costantemente in pericolo di vita e si trovasse in condizioni di estrema povertà e nelle peggiori circostanze, dimostra comunque di nutrire per i

suoi discepoli una preoccupazione, un calore e un affetto simili a quelli di un padre. L immagine che viene alla mente è quella di onde leggere, baciate dal sole, che lambiscono tranquillamente la base di una maestosa roccia inespugnabile che si erge sul mare primaverile». Infatti, anche durante un esilio che metteva a rischio la sua stessa vita, il Daishonin continuava a dar prova della massima preoccupazione per il benessere dei discepoli, dimostrando uno stato vitale immenso e imperturbabile che il presidente Toda paragona ad una grande roccia che si erge sul mare a primavera. Senza dubbio Toda impiegò quest analogia per rappresentare l altissimo stato vitale e l immensa compassione del Daishonin perché egli stesso aveva superato, per il bene del Buddismo, le persecuzioni delle autorità militari durante la secondaguerra mondiale, combattendo fi no alla fi ne, proprio come il Daishonin, con una determinazione incrollabile e un coraggio da campione. Sfi dare grandi diffi coltà è ciò che ci permette di sviluppare illimitatamente il nostro stato vitale. Un maestro, o mentore, nel Buddismo è una persona che insegna questo principio fondamentale. Che incredibile fortuna è avere un simile maestro! La vera via di un discepolo è ricambiare questo profondo debito di gratitudine. Lettera da Sado si può leggere come una solenne promessa pervasa dello spirito essenziale del Buddismo, la profonda dedizione di maestro e discepolo alla loro comune missione. «Il Buddismo dev essere propagato [...] della penna e della spada». L ULTIMO GIORNO DELLA LEGGE È SOLTANTO L EPOCA DI SHAKUBUKU In questo passo il Daishonin spiega qual è la pratica buddista adatta all Ultimo giorno. Shoju signifi ca spiegare la Legge secondo la capacità di ciascuna persona. Shakubuku signifi ca insegnare direttamente il principio fondamentale di Nam-myoho-renge-kyo, così com è. Qui il Daishonin dice che il metodo di propagazione da scegliere dovrebbe dipendere dall epoca o tempo. Si può determinare quale sia il metodo adatto a un particolare periodo soltanto attraverso una profonda comprensione di ciò che le persone e i tempi stanno cercando. I sutra buddisti in genere dividono il tempo successivo alla morte del Budda in tre periodi: il Primo, il Medio e l Ultimo giorno della Legge. Nello scritto La scelta del tempo il Daishonin dice: «Prendiamo a prestito l occhio del Budda per valutare il tempo e la capacità [delle persone]» (RSND, 1, 481; cfr. SND, 2, 9). Determinare il tempo - rispetto alla scelta del giusto metodo di propagazione per una certa epoca - richiede di vedere le cose attraverso le penetranti lenti della saggezza del Budda. Josei Toda, in una lezione che tenne su Lettera da Sado, commentò la frase: «Il Buddismo dev essere propagato con il metodo di shoju o di shakubuku, a secondadell epoca» con queste parole: «Non dobbiamo fraintendere il signifi cato della parola tempo o epoca. Il Daishonin dice che dovremmo impiegare shoju oppure shakubuku a seconda del tempo, ma molti pensano erroneamente che ciò signifi chi poter decidere arbitrariamente quale sia l epoca in cui usare un certo metodo di propagazione. Per esempio pensano: Siccome in questo momento le persone nella società sono molto critiche nei confronti del Buddismo del Daishonin, usiamo il metodo di shoju. Oppure: Siccome le persone sono abbastanza tranquille e non fanno obiezioni, impieghiamo il metodo di shakubuku. Questo è sbagliato. Tempo qui si riferisce al Primo, al Medio e all Ultimo giorno della Legge. E l Ultimo giorno della Legge è soltanto l epoca di shakubuku». Ogni volta e in ogni luogo dove facciamo attività non dobbiamo mai dimenticare di farci guidare dallo spirito di shakubuku, lo spirito di condividere Nam-myohorenge-kyo con gli altri. Questo deve essere il comportamento dei veri discepoli di grandi maestri di shakubuku. «Per tale ragione, i grandi saggi [...] T ien-t ai e Dengyo». NON AMMAINIAMO MAI IL VESSILLO DELLA PROPAGAZIONE I grandi santi o bodhisattva del passato furono capaci di conseguire la Buddità praticando in accordo col tempo, una cosa alla quale il Buddismo attribuisce la massima importanza. Ancor prima dell avvento di Shakyamuni, e della nascita del Buddismo come insegnamento vero e proprio, molti praticanti altruisti e rispettati maestri come quelli citati nel passo precedente diedero la vita per ricercare la profonda verità che avrebbe condotto all Illuminazione. In un epoca in cui gli insegnamenti del Budda sono ampiamente accettati nella società, coloro che li praticano hanno la responsabilità di dare il buon esempio in modo che tanti altri possano abbracciarli correttamente. Per contro, in un epoca in cui il sovrano rifi uta e reprime il Buddismo, i suoi praticanti dovrebbero ammonirlo anche a rischio della propria vita. E in un epoca in cui, all interno del Buddismo, gli insegnamenti si mescolano insieme e le persone sono confuse rispetto a quali siano quelli corretti, è tassativo chiarire la superiorità relativa dei vari insegnamenti. Che epoca è dunque quella attuale? Il Buddismo si può trasmettere correttamente solo se si comprende qual è la pratica appropriata all epoca in cui si vive. Qui, come indica il Daishonin riferendosi ai «grandi saggi del passato», coloro che sono in grado di riconoscere esattamente il tempo e compiere l azione adatta quando è necessario vengono chiamati santi o saggi. Ciò che questi antichi cercatori della via e i maestri del Buddismo hanno in comune è lo spirito di proteggere la Legge, lo spirito di attribuire il massimo valore all insegnamento corretto del Budda e di condividerlo con gli altri anche a costo della propria vita. Fu perché non risparmiarono le loro vite che compresero con chiarezza ciò che dovevano fare. Un requisito fondamentale dei maestri o leader buddisti è

la capacità di capire il tempo e di propagare l insegnamento in un modo che vi si accordi. La Soka Gakkai fu capace di continuare a crescere a grandi passi grazie alla guida dei suoi primi due presidenti, Makiguchi e Toda, che erano sempre in sintonia con i tempi. E anch io, come terzo presidente, continuando nel mio cuore a dialogare con il mio maestro Toda, ho pregato e mi sono adoperato instancabilmente per tracciare un cammino verso kosen-rufu che fosse adatto ai tempi. Per questo il nostro movimento ha avuto un così grande successo. BUDDISMO E SOCIETÀ NUMERO 135, LUGLIO AGOSTO 2009 Nella primavera del 1980, dopo aver ultimato la mia quinta visita in Cina,volai direttamente da Shangai a Nagasaki per andare a incontrare i membri nel Kyushu: era il mio primo viaggio di incoraggiamento in una regione del Giappone daquando ero stato costretto a dimettermi da presidente della Soka Gakkai l anno precedente. Dopo Nagasaki mi recai a Fukuoka, dove lanciai un appello ai miei amati discepoli del Kyushu animati dal profondo impegno di lavorare insieme a me per kosen-rufu: «Non dobbiamo mai ammainare il vessillo della propagazione! Non dobbiamo permettere che la fi amma della fede si estingua!». Dal Kyushu, una zona che aveva sofferto così tanto a causa dei problemi creati dal clero, lanciai una poderosa controffensiva, determinato a tenere vivo lo spirito della dedizione altruista a kosen-rufu che contraddistingue il Buddismo di Nichiren Daishonin. Con la consapevolezza che quello era il momento cruciale per gettare le fondamenta della vittoria eterna della Soka Gakkai, i membri del Kyushu si alzarono insieme a me. Quando i discepoli seguono la guida del maestro nel condurre una battaglia per kosen-rufu che si accordi col tempo, la vittoria è assicurata. E i membri del Kyushu scrissero la storia del loro trionfo. Ora sta ai nostri successori della divisione giovani portare avanti saldamente questo fondamentale spirito Soka di maestro e discepolo, e garantire che sia tramandato nel futuro, per l eternità.