Norme 64-8. Parte 4: Prescrizione per la sicurezza. Capitolo 4 : Protezione contro gli effetti termici. Sezione 422: Protezione contro gli incendi



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Norme 64-8 Parte 4: Prescrizione per la sicurezza Capitolo 4 : Protezione contro gli effetti termici Sezione 422: Protezione contro gli incendi

Norme 64-8 - Parte 7: AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO DEFINIZIONI Carico di incendio Potenziale termico dei materiali combustibili contenuti in uno spazio espresso in kg di legna equivalente (potere calorifico 4400 kcal/kg) secondo il punto 1.3 del D.M. 30.11.83. Carico di incendio specifico carico di incendio riferito all'unità di superficie. Classe di un compartimento Numero di minuti primi che esprime la durata min. di resistenza al fuoco da richiedere alla struttura del compartimento (circ. n. 91 del 1961 - Min. Int.) Luogo sicuro Spazio scoperto avente caratteristiche idonee a ricevere e contenere un predeterminato numero di persone (statico) o a consentirne il movimento (dinamico). Materiale combustibile Il componente che può partecipare alla combustione in dipendenza della sua natura chimica e delle effettive condizioni di messa in opera. Si considerano combustibili i materiali non di Classe 0 di reazione al fuoco (D.M. 26.06.84 Min. Int.). Compartimento antincendio Parte di edificio delimitata da elementi di resistenza al fuoco predeterminata ed organizzata per rispondere alle esigenze della prevenzione incendi (D.M. 30.11.83). omissis

751.03.1 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO DI INCENDIO PER L'ELEVATA DENSITA' DI AFFOLLAMENTO O PER L'ELEVATO TEMPO DI SFOLLAMENTO O PER L'ELEVATO DANNO DI ANIMALI E COSE - Locali di spettacolo o trattenimento con affollamento max > 100 persone per ogni compartimento antincendio; - alberghi e simili con oltre 25 -posti letto; - scuole di ogni ordine e grado; - ambienti per esposizioni e/o vendita con superficie > 400 mq; - stazioni sotterranee di metropolitane; - ospedali, ospizi, carceri, asili etc; - negli edifici destinati a civile abitazione h>24m, il sistema di vie d'uscita, i vani ed i condotti dei sistemi ventilazione forzata; - edifici pregevoli per arte o storia, biblioteche, archivi, musei e simili. 751.03.2 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO DI INCENDIO IN QUANTO AVENTI STRUTTURE COMBUSTIBILI Un esempio é costituito da edifici con strutture portanti in legno.

751.03.3 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO DI INCENDIO PER LA PRESENZA DI MATERIALE INFIAMMABILE O COMBUSTILE QUALORA NON COMPRESI NELL' ART. 751.03.1 Sono ambienti nei quali avviene la lavorazione, il convogliamento, la manipolazione o il deposito dei materiali infiammabili o combustibili sotto elencati, quando la classe del compartimento antincendio é 30. I materiali sono i seguenti: a) materiali per cui non si considera una temperatura d'infiammabilità, ad es. legno, carta, lana, paglia, grassi lubrificanti, trucioli; b) materiali aventi temperatura d'infiammabilità > 40 C o alla max temperatura ambiente e che non vengano in contatto con l'aria ambiente a temperature superiori a quella di infiammabilità durante le varie fasi del processo; N.B. Negli ambienti in cui sono presenti materiali esplosivi, fluidi infiammabili, polveri infiammabili che durante il processo possono venire in contatto con aria ambiente con temperatura maggiore di quella di infiammabilità valgono le 64-2.

751.04.1 PRESCRIZIONI COMUNI CONTRO L'INCENDIO Queste prescrizioni devono essere adottate per tutti gli ambienti considerati a maggior rischio in caso di incendio. a) limitare l'uso di componenti elettrici ad eccezione delle condutture; b) non installare componenti elttrici con fluidi infiammabili nelle vie d'uscita; c) nei locali dove é consentito l'accesso del pubblico, i dispositivi di manovra, controllo e protezione devono essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o in involucri apribili con chiave o attrezzo; d) tutti i componenti devono rispettare le prescizioni della Sez. 422 sia in funzionamento ordinario che in situazione di guasto;

e) gli apparecchi di illuminazione devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi sono combustibili la distanza deve essere: - 0.5 m fino a 100 W - 0.8 m da 100-300 W - 1 m da 300-500 W; f) é vietato l'uso di conduttori PEN (schema TN-C) a meno che le condutture transitino soltanto; g) le condutture elettriche che attraversano le vie d'uscita di sicurezza non devono essere a portata di mano o costituire intralcio; se sono a portata di mano devono essere entro involucri o dietro barriere che garantiscano una buona protezione contro i danneggiamenti meccanici durante l'evacuazione; h) i conduttori in c. a. devono essere disposti in modo da evitare riscaldamenti di parti metalliche per effetto induttivo. N. B. 521.5 - tutte le fasi più neutro all'interno dell'eventuale involucro di materiale ferromagnetico. - attenzione ai cavi unipolari.

i) le condutture (comprese quelle che transitano solamente) devono essere realizzate in uno dei seguenti modi; 1) - condutture incassate in strutture non combustibili; - condutture mediante cavi in tubi protettivi e canali metallici con grado di protezione IP4X; il PE può essere costituito dai tubi o canali se idonei; - cavi ad isolamento minerale aventi guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di PE e sprovvisti di guaina non metallica (vedi Norme CEI 20-39); 2) - cavi multipolari muniti di conduttore di protezione concentrico; - cavi ad isolamento minerale aventi guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di PE e provvisti all'esterno di guaina non metallica (vedi Norme CEI 20-39); - cavi aventi schermi sulle singole anime con funzione di PE. 3) - condutture realizzate con cavi multipolari provvisti di PE; - condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari in canali metallici senza particolare grado di protezione; in questo caso il PE può essere realizzato dal canale metallico o da un conduttore nudo o isolato contenuto nel canale; - cavi unipolari o multipolari non provvisti di PE, contenuti in tubi o canali nonmetallici, chiusi con grado IP 4X e di materiale resistente alle prove previste in Sez. 422, qualora non oggetto di relative Norme e installati in vista (non incassati) assuemendo 850 anzicché 650 nella prova al filo incandescente; - binari elettrificati e condotti sbarre.

l) i circuiti che entrano in questi ambienti devono essere protetti contro i sovraccarichi e i cortocircuiti con dispositivi di protezione posti a monte. In particolare: l1) per la protezione delle condutture definite in i1) e i2) valgono le prescrizioni generali del Cap. 43 e Sez. 473; l2) i circuiti terminali facenti parte di condutture tipo i3) se non racchiusi in involucri con grado di protezione IP4X oltre che con le protezioni generali del Cap. 43 in uno dei modi seguenti: - dispositivo differenziale con I ΔN < 0.5 A anche ritardato; - dispositivo che rileva con continuità il decadimento dell'isolamento provocando l'apertura automatica o allarme ottico/acustico; m) per le condutture in i2) e i3) la propagazione dell'incendio può essere evitata nei modi seguenti: m1) utilizzando cavi non propaganti la fiamma (Norma CEI 20-35) se : - sono installati individualmente o distanziati di almeno 25 cm oppure, - installati in tubi protettivi con grado IP4X; m2) utilizzando cavi non propaganti l'incendio (Norma CEI 20-22) se sono installati in quantità tale da superare il volume unitario di materiale non metallico stabilito nelle 20-22; m3) adottando sbarramenti, barriere come in 3.7.03 della Norma CEI 11-17. n) devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio. N.B. Le indicazioni dei punti i, l, m non sono vincolanti per stand, fiere e mostre.

PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE Ambienti affollati Nei casi di condutture del tipo i2) e i3) raggruppati in quantità tali da generare gas e fumi tossici bisogna adottare provvedimenti analoghi a quelli stabiliti per altre sostanze combustibili dalle autorità competenti. Utile far riferimento alla Norma CEI 20-38. Ambienti con strutture combustibili I componenti che possono produrre scintille o archi devono essere racchiusi in custodie IP4X. Ambienti a rischio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile a) tutti i componenti dell'impianto ad eccezione delle condutture ed inoltre gli apparecchi di illuminazione ed i motori devono essere posti in involucri con grado non inferiore a IP4X b) i componenti elettrici devono essere ubicati o protetti in modo da non essere interssati dallo stillicidio di combustibili liquidi. In generale queste prescrizioni si applicano a tutto l'ambiente. In casi particolari, in cui il volume dei combustibili é ben delimitato, prevedibile e controllato può essere delimitata la zona di interesse. In assenza di altri elementi di valutazione si possono assumere distanze non inferiori a: -1.5 m in orizzontale in tutte le direzioni; - 1.5 m in verticaleverso il basso e comunque non al di sotto del pavimento; - 3.0 m in verticale verso l'alto non al di sopra del soffitto.

7.5.2 LUOGHI DI PUBBLICO SPETTACOLO ED INTRATTENIMENTO DEFINIZIONI Luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento Es. teatri, cinematografo, sala per concerti, balli, conferenze, esposizioni o per riunioni di pubblico spettacolo in genere; Personale autorizzato Personale addestrato cui sono affidati l'esercizio e/o la manutenzione dell'impianto elettrico. CARATTERISTICHE GENERALI - L'impiego di tensioni > 400 V é ammesso solo nei locali di consegna dell'energia elettrica e per l'alimentazione di lampade a scarica a catodo freddo; - La cabina di trasformazione (nel caso di fornitura a V>400V) deve: 1) costituire compartimento antincendio, essere direttamente accessibile dall'esterno; 2) avere ventilazione sufficiente per il raffreddamento; 3) avere separazione tra MT e BT (< 400V) tramite pareti incombustibili; 4) avere fossa di raccolta adeguata e con diaframma tagliafuoco nel caso di trasformatori in olio; - I gruppi elettrogeni installati in ambiente antincendio o in fabbricato indipendente. - Quadro generale di manovra o di controllo 1) deve essere disposto in ambiente non accessibile al pubblico;

2) sbarre BT e i conduttori nudi devono essere distanziati e ancorati in modo da evitare un adescamento d'arco nel caso di cortocircuiti; 3) le indicazioni sul retroquadro costituite da lettere, cifre o simboli devono essere riportati sugli schemi elettrici di assieme e di montaggio. Questi devono essere sempre aggiornati e a disposizione del personale autorizzato. I quadri secondari devono: 1) essere chiusi in modo da evitare la penetrazione di corpi estranei; 2) possibilmente ubicati in ambienti non accessibili al pubblico; 3) essere muniti di indicazioni come il quadro di manovra. I dispositivi di protezione ed una opportuna suddivisione dei circuiti devono essere tali da prevenire l'insorgere di panico, in particolare in caso di mancanza di illuminazione.

SERVIZI DI SICUREZZA L'impianto di sicurezza deve assicurare l'illuminamento minimo su piano orizzontale ad 1m di altezza dal piano di calpestio non inferiore a: - 5 lx in corrispondenza di scale e porte; - 2 lx in ogni altro ambiente in cui abbia accesso il pubblico; Non é necessario alimentare i segnagradini con l'alimentazione di sicurezza. L'alimentazione di sicurezza può alimentare anche altri apparecchi installati a scopo di sicurezza (ad es. il sipario di sicurezza) ma deve essere indipendente da qualsiasi altro impianto elettrico del locale. Nel caso di funzionamento dell'illuminazione di sicurezza in alternativa all'illuminazione principale, la prima deve entrare in funzione entro 0.5 s indipendentemente dal personale di servizio. L'impianto di sicurezza deve essere sempre inserito e deve poter essere escluso solo tramite comando a mano al posto di guardia dei VV.F. o da altro luogo raggiungibile. Deve essere previsto un comando di emergenza atto a porre fuori tensione l'intero impianto elettrico ad eccezione dei servizi di sicurezza, posto in un ambiente facilmente raggiungibile dall'esterno in caso di emergenza.

MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI Contatti diretti La protezione parziale contro i contatti diretti (mediante ostacoli o distanziamento) é ammessa solo nei locali di consegna dell'energia elettrica con l'eccezione dei casi in cui sono installati interruttori di emergenza o altri componenti da manovrare anche da persone non addestrate per i quali casi deve essere adottata la protezione totale. Contatti indiretti Le misure di protezione contro i contatti indiretti basate su locali non conduttori o collegamento equipotenziale non connesso a terra sono vietate. Nel caso di sistemi TT la protezione deve essere basata su interruttori differenziali. MISURE DI PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI I dispositivi di protezione devono essere posti in quadri in posizione accessibile e protetti da manomissioni da parte del pubblico, ed avere cartelli indicatori dei circuiti interessati.

CAVI - per circuiti a tensione nominale 230/400 V i cavi devono avere tensione nominale non inferiore a 450/750 V. - per circuiti di segnalazione e comando devono avere tensione nominale > 300/500 V. - le condutture non devono essere causa di innesco e propagazione d'incendio: usare cavi, tubi e canali non propaganti la fiamma. - i cavi devono essere protetti dai danneggiamenti meccanici fino ad una altezza di 2.5 m. - le condutture dell'impianto di sicurezza devono funzionare anche durante un incendio ed essere resistenti al fuoco in relazione al tempo di funzionamento previsto. - i conduttori dei cavi devono essere in rame.

ALTRI COMPONENTI ELETTRICI Apparecchi di comando e segnalazione: devono essere facilmente manovrabili da parte di minorati anche in mancanza di illuminazione (es. campanello W.C.) Prese a spina fisse: - quelle a portata di mano del pubblico devono essere del tipo con coperchio o dotate di schermi di protezione degli alveoli ed avere protezione singola contro le sovracorrenti; - in altri ambienti mai più di 5 sotto la stessa protezione; - oltre i 16 A devono essere del tipo con interblocco; - installate in modo da prevenire i danneggiamenti; - nel caso di torrette o calotte e di scatole affioranti dal pavimento, il fissaggio deve assicurare il grado di protezione almeno IP52. Apparecchi di illuminazione devono essere resistenti alla fiamma ed all'accensione (Norma CEI 34-21 art. 13.3) e protetti dalle sollecitazioni meccaniche.

ALIMENTAZIONE DI SICUREZZA La sorgente di energia può essere realizzata, per impianti centralizzati, da : Batterie di accumulatori di capacità sufficiente ad alimentare per almeno 1h l'intero impianto di sicurezza; Generatore autonomo di potenza > 1.25 quella dell'impianto di sicurezza e deve essere previsto per funzionare per tutto il tempo di permanenza del pubblico nel locale; oppure da: Apparecchi autonomi che assicurino il funzionamento per almeno 1h. Nei luoghi con capienza > 1000 persone é consigliata un sistema di illuminazione di sicurezza ridondante ad es. centralizzato + apparecchi autonomi. L'impianto di sicurezza deve essere suddiviso su almeno due circuiti. L'intervento dell'impianto di sicurezza centralizzato deve essere segnalato (ottico+acustico) sul quadro generale, nell'ambiente del personale di servizio o dei VV.F. I singoli circuiti devono avere protezione contro i cortocircuiti con segnalazione ottica ed acustica d'intervento.

PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO L'esercizio, la manutenzione e la sorveglianza del i.e. devono essere affidati a persona addestrata eventualemente coadiuvata da aiutanti. Il personale autorizzato deve avere a disposizione: - gli schemi generali e di montaggio dell'impianto. - gli strumenti di misura, di controllo e di lavoro; - gli estintori idonei per le apparecchiature elettriche. Il personale autorizzato deve controllare, almeno 1/2 ora prima dell'ammissione del pubblico nel locale, che l'impianto di sicurezza sia regolarmente funzionante. Almeno ogni 6 mesi va controllata l'efficienza dell'impianto di sicurezza. Inoltre, deve controllare, prima dell'inizio giornaliero degli spettacoli, il regolare funzionamento dell'apparecchiature elettrica. Una persona addestrata deve essere sempre presente durante le prove e gli spettacoli. Una volta all'anno tutto l'impianto deve essere attentamente ispezionato. In un registro si deve tener nota dei controlli fatto, dei risultati delle ispezioni periodiche e di ogni modifica o incidente inerente l'impianto elettrico.