FINCIMEC (sistema disciplinare)(sg) SISTEMA DISCIPLINARE. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, n.

Documenti analoghi
Roma 30 Novembre 2011 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità

COMUNE DI LEFFE PROVINCIA DI BERGAMO REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA AMBIENTALE

Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi

Comune di Monvalle - Provincia di Varese -

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

Sistema Disciplinare relativo al MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.lgs. 8 giugno 2001 n. 231

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

TABELLA INFRAZIONI DISCIPLINARI E RELATIVE SANZIONI (Aggiornata con il D. Lgs. 150/2009)

COMUNE DI CARBONE (Provincia di Potenza)

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA 2015/2017

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI GROSSETO AVVISO DI PROCEDURA DI MOBILITÀ ESTERNA VOLONTARIA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI INCOMPATIBILITÀ, CUMULO DI IMPIEGHI E INCARICHI A PUBBLICI DIPENDENTI

COMUNE DI CESENA (Provincia di FORLI -CESENA)

PROFILI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001

POLITECNICO DI TORINO

CIRCOLARE DEL 25 OTTOBRE 2011 Ai gentili Clienti. Oggetto: APPRENDISTATO - IN VIGORE IL NUOVO TESTO UNICO

GESTIONE DEGLI OMAGGI

PROCEDURA APERTA PER FORNITURA DI GAS NATURALE 7 CHIARIMENTI

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale

Albo dei Segretari Comunali e Provinciali Sezione Regionale del Piemonte GUIDA AI PROCEDIMENTI DI MAGGIORE INTERESSE

CORSO LA TRASPARENZA BANCARIA MODIFICHE APPORTATE DAL DECRETO LEGISLATIVO 141/2010 AL TUB

Chi è soggetto al controllo antimafia Sono sottoposti ai controlli antimafia i soggetti di seguito indicati (articolo 85 del codice antimafia)

ARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE

METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

Allegato B alla delibera n. 87/06/CONS

Sapio Life S.r.l. Modello di organizzazione, gestione e controllo. (adottato ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001)

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA TENUTA DELL ALBO DELLE DITTE DI FIDUCIA

ACCORDO DI COLLABORAZIONE

AUTODICHIARAZIONE E DICHIARAZIONE UNICA

SE.RI.MI. SRL SERVIZI RIUNITI MIRA

LA FIGURA DEL RAPPRESENTANTE DELLA SICUREZZA E LA COMUNICAZIONE ALL INAIL

REGOLAMENTO DI CONCILIAZIONE. Postel

COMUNE DI NIBIONNO PROVINCIA DI LECCO REGOLAMENTO COMUNALE PER L ATTUAZIONE DEL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE

A TPER SPA SISTEMA DI QUALIFICAZIONE AUTOBUS/FILOBUS AVVISO INVIATO ALLA GUCE IL 9 APRILE 2015

LEGAL RISK MANAGEMENT

STATUTO PROVINCIALE. Approvato dall Assemblea Provinciale UNPLI PESCARA del 16 marzo 2005 Pagina 1

SISTEMA DISCIPLINARE

ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE CC. N. 87/2014

SERVIZIO FINANZIARIO DETERMINAZIONE A CONTRARRE

AVVISO DI CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ENEL GREEN POWER S.P.A. 8 MAGGIO 2015

COMUNE DI SORSO Provincia di Sassari

Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino. REGOLAMENTO INTERNO [approvato dalla Conferenza dei Capigruppo del 13 novembre 2007]

EDIZIONE 1 23 Agosto 2013 REV. 1 PAG. 1 DI 11 Risorsa Sociale Gera d Adda Via Dalmazia, Treviglio (BG) Tel

Repubblica italiana La Corte dei Conti in Sezione Regionale di Controllo per l Abruzzo. Nell adunanza del 18 marzo 2008 composta dai magistrati:

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

Sistema Disciplinare e Sanzionatorio

REGOLAMENTO PER LA TRASPARENZA E PUBBLICITA DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DEI TITOLARI DI CARICHE ELETTIVE E DI GOVERNO E DEGLI ALTRI SOGGETTI

PROVINCIA DI BOLOGNA

SISTEMA DISCIPLINARE RELATIVO ALL APPLICAZIONE DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ADOTTATO DA. SIBELCO ITALIA S.p.a.

Richiesta di preventivo di spesa, finalizzata all affidamento diretto in economia.

Modello. Zambon Company S.p.A. Zambon Company S.p.A. Via Lillo del Duca, 10, Bresso (MI)

IL LIBRO UNICO DEL LAVORO LE DOMANDE E RISPOSTE PIU FREQUENTI * * * SOGGETTI OBBLIGATI

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Sistema Disciplinare

CITTÀ DI VENTIMIGLIA (PROVINCIA DI IMPERIA)

Il giorno 28/07/2015 si è riunito nella sede di Viale Aldo Moro n. 44 il Corecom dell'emilia-romagna con la partecipazione dei componenti: Presidente

D. Lgs. 231/01 Modello OGC All. 4 SISTEMA DISCIPLINARE

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE articolo 25 septies D.Lgs 231/01

DELIBERA N. 134/13/CSP

S E G N A L A ai fini della prosecuzione dell attività

FIRST/CISL TUTELA LEGALE

AUTORITA PORTUALE REGIONALE LR 23/2012 COMITATO PORTUALE DI PORTO SANTO STEFANO

COMUNE DI MASERA DI PADOVA. REGOLAMENTO per la disciplina dell utilizzo degli apparecchi cellulari

Regolamento per l effettuazione delle spese di rappresentanza e per le spese connesse al funzionamento degli organi di governo

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001 N. 231

SCHEDA CONSORZIATE PER LE QUALI IL CONSORZIO CONCORRE (A.8)

Comune di Villaricca Provincia di Napoli

REGOLAMENTO DELL IMPOSTA DI SOGGIORNO

SISTEMA SANZIONATORIO

CONVENZIONE PER ATTIVAZIONE DI TIROCINI POST LAUREA. Tra. il soggetto promotore

ALLEGATO A 6 CONTABILIZZAZIONE LAVORI E PENALITA

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica

Istanza di Mediazione ai sensi del D.Lgs. 28/2010

Disposizione di tenore analogo è contenuta nell art. 3 ter del d. lgs. n. 502/1992 e s.m.i..

PROTOCOLLO DI CONCILIAZIONE PARITETICA VODAFONE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI

DELIBERA N. 236/14/CONS ORDINE NEI CONFRONTI DEL COMUNE DI RUSSI PER LA VIOLAZIONE DELL ARTICOLO 9 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000, N.

Nome modulo: ILLUSTRAZIONE DETTAGLIATA DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI

TITOLO I. Disposizioni generali. Articolo 1 Definizioni

Art. 9 D.L. 78/2009, convertito in legge 102/2009. Adozione misure organizzative atte a garantire la tempestività di pagamenti da parte dell'ente

DVR E DUVRI IN CONDOMINIO

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST

CITTA DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO VOLONTARI DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI ALESSANDRIA

ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Opera Pia Casa Diodorea

CONSORZIATO DEL CONSORZIO (2)

SENATO DELLA REPUBBLICA

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

AA.SS. nn e 2229

Attività di consulenza giuridica e interpello. Indirizzi operativi.

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE APPROVATA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI. il 17 ottobre 2013 (v. stampato Senato n. 1119)

Poste Assicura S.p.A. Ufficio Sinistri Piazzale Konrad Adenauer, Roma

SCRITTURA PRIVATA AVENTE AD OGGETTO IL CONFERIMENTO DI INCARICO PROFESSIONALE


MODULI PER MANIFESTAZIONE D INTERESSE

TAI MILANO S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DI GESTIONE E DI CONTROLLO (D.lgs. 231/001 art. 30 D. lgs. 81/08)

UNIONE LOMBARDA DEI COMUNI DI BASIANO E DI MASATE PROVINCIA DI MILANO BANDO

BANDO DI GARA PER PROCEDURA APERTA GESTIONE E MANUTENZIONE ARCHIVIO DOCUMENTALE CIG: E2A

Costruzione di un campetto di calcio a 5 nell area del piano di zona 167. Codice CUP D23F

COMUNE DI SAN BONIFACIO Provincia di Verona

ISTANZA DI PARTECIPAZIONE MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE E DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA

Transcript:

SISTEMA DISCIPLINARE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, n.231 1

Il Disciplinare Sistema Al fine di assicurare l effettività del Modello di organizzazione, gestione e controllo, Fincimec S.p.a. ha adottato il presente Sistema Disciplinare, che mira a sanzionare l eventuale inadempimento delle disposizioni del Modello e del relativo Codice Etico da parte del personale dipendente, dei collaboratori esterni e dei partners, nonché degli amministratori. Nei confronti del personale dipendente, il presente Sistema Disciplinare integra il sistema disciplinare vigente, nel rispetto della normativa applicabile e, in particolare, nel rispetto degli articoli 2103, 2106, 2118 e 2119 del Codice Civile, dell articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 30 Maggio 1970 n. 300), delle norme sui licenziamenti individuali e dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro applicati. Per tutto quanto non previsto nel presente Sistema Disciplinare, trovano applicazione le norme di legge e di regolamento vigenti e le previsioni della contrattazione collettiva e degli eventuali regolamenti aziendali. L applicazione del Sistema Disciplinare prescinde dall esistenza e dall esito di un eventuale procedimento penale. Le procedure di lavoro e le disposizioni aziendali, di legge e contratto che tutto il personale è tenuto ad osservare ivi comprese quelle contenute nel Modello organizzativo sono disciplinate dalla Fincimec S.p.a. mediante comunicazioni, circolari, ecc. (sia in forma cartacea che elettronica), portate a conoscenza di tutto il personale anche per il tramite di appositi programmi di formazione aziendale e disponibili presso la segreteria. Dette direttive aziendali di carattere operativo possono conseguentemente essere costantemente consultate da tutti. La Società, al fine di ottimizzare i processi lavorativi ed i servizi offerti, è sempre costantemente impegnata con l attenzione e la continuità necessarie a seguire in modo accurato e puntuale l attività lavorativa del personale di ogni ordine e grado al fine di assicurare sempre un clima di consapevolezza dei doveri che concorrono a formare la sfera professionale di ciascuno, nel tentativo di prevenire, per quanto possibile, e comunque di circoscrivere al minimo, irregolarità di sistema e, conseguentemente, i propri interventi di carattere disciplinare. Al fine di assicurare omogeneità e assoluta obiettività e imparzialità all intera procedura disciplinare, i poteri in tale materia (ricomprendendo in essa le misure sospensive di carattere cautelare) sono attribuiti alla Direzione Aziendale. L attivazione della procedura disciplinare prevista dalla legge e dalla contrattazione collettiva per l adozione di eventuali provvedimenti di carattere disciplinare avviene, di norma, sulla base della segnalazione effettuata dai Responsabili di funzione nonché dei rapporti predisposti dall Organismo, 2

deputato ai controlli, ovvero dalle altre strutture aziendali o, ancora, sulla base di rappresentazioni dettagliate fornite da soggetti terzi (clientela, ecc.). Quando sia richiesto dalla situazione venutasi a creare, la Società può procedere, come previsto dalla contrattazione collettiva, all allontanamento temporaneo del lavoratore. Qualora i fatti e/o i comportamenti emersi costituiscano violazione di norme di legge, di contratto e/o di disposizioni aziendali, la Società attiva, con la tempestività del caso, il procedimento disciplinare, che condotto nel più rigoroso rispetto delle norme di legge e di contratto e nel rispetto del diritto di difesa del lavoratore al quale sia stato contestato l addebito si conclude sulla base dei fatti acclarati nel corso del procedimento stesso con l adozione delle sanzioni previste dalla legge e dal contratto, secondo il principio della gradualità e proporzionalità della sanzione rispetto alla gravità del fatto commesso. Qualora dai fatti e/o dai comportamenti a carico del dipendente siano derivati danni alla Società, questa stessa, ove non le sia possibile procedere alla compensazione, formalizza al collaboratore la propria riserva di ripetere i danni subiti e subendi. I Soggetti destinatari L Organo Amministrativo e il Collegio Sindacale Le norme ed i principi contenuti nel Modello e nei Protocolli ad esso connessi devono essere rispettati, in primo luogo, dai soggetti che rivestono, in seno alla Fincimec S.p.a., una posizione cd. apicale. A mente dell art. 5, I comma, lett. a) del Decreto (8.6.2001 n. 231), rientrano in questa categoria le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché i soggetti che esercitano, anche di fatto, la gestione o il controllo dell Ente. In tale contesto, assume rilevanza, in primis, la posizione dei componenti degli organi di amministrazione e controllo di Fincimec S.p.a. (di seguito, anche CdA e Collegio Sindacale ), quale che sia il sistema prescelto tra quelli indicati dal legislatore (consiglio di amministrazione, amministrazione congiunta o disgiunta). Atteso che, attualmente, è stato prescelto il sistema tradizionale, con conseguente nomina di un consiglio, ne deriva che tutti i membri di tali organi sono passibili delle sanzioni previste nel Sistema Disciplinare per l ipotesi di violazione del Modello. Gli altri soggetti in posizione apicale Nel novero dei soggetti in cd. posizione apicale, oltre all Organo Amministrativo e al Collegio Sindacale, vanno, inoltre, ricompresi, alla stregua dell art. 5 del Decreto, i soci che esercitano influenza nelle dinamiche gestionali ed i Responsabili di Settore dotati di autonomia finanziaria e funzionale i quali possono anche assumere la qualifica di datori di lavoro ai sensi della normativa prevenzionistica vigente 3

in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Tali soggetti possono essere legati alla Società sia da un rapporto di lavoro subordinato (di seguito, per brevità, Dirigenti Apicali ), sia da altri rapporti di natura privatistica (ad es., mandato, agenzia, preposizione institoria, ecc.; di seguito, per brevità, Altri Soggetti Apicali ) sia rapporti di partecipazione al capitale che generano influenza sulle scelte e sulle dinamiche della gestione di impresa. I dipendenti della Fincimec S.p.a. L art. 7, IV comma, lett. b) del Decreto prescrive l adozione di un idoneo Sistema Disciplinare che sanzioni le eventuali violazioni delle misure previste nel Modello poste in essere. Assume rilevanza, a tale proposito, la posizione di tutti i dipendenti di Fincimec S.p.a. legati alla Società da un rapporto di lavoro subordinato, indipendentemente dal contratto applicato, dalla qualifica e/o dall inquadramento aziendale riconosciuti (ad es., dirigenti non apicali, quadri, impiegati, lavoratori a tempo determinato, lavoratori con contratto di inserimento, ecc.; di seguito, anche Dipendenti ). Nell ambito di tale categoria, rientrano anche i Dipendenti cui sono assegnati, o che comunque svolgono, funzioni e/o compiti specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro (ad es., il Responsabile e gli Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione, gli Addetti al Primo Soccorso, gli Addetti alla Protezione Incendi, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, ecc.). Gli altri soggetti tenuti al rispetto del Modello Il presente Sistema Disciplinare ha, inoltre, la funzione di sanzionare le violazioni del Modello commesse da soggetti anche diversi da quelli sopra indicati. Si tratta, in particolare, di tutti i soggetti (di seguito, collettivamente denominati anche Terzi Destinatari ) che sono comunque tenuti al rispetto del Modello in virtù della funzione svolta in relazione alla struttura societaria ed organizzativa della Società, ad esempio in quanto funzionalmente soggetti alla direzione o vigilanza di un soggetto apicale, ovvero in quanto operanti, direttamente o indirettamente, Fincimec S.p.a. Nell ambito di tale categoria, possono farsi rientrare: i soci; tutti coloro che intrattengono con Fincimec S.p.a. un rapporto di lavoro di natura non subordinata (ad es., i collaboratori a progetto, i consulenti, i lavoratori somministrati); i collaboratori a qualsiasi titolo; i procuratori, gli agenti e tutti coloro che agiscono in nome e/o per conto della Società; i soggetti cui sono assegnati, o che comunque svolgono, funzioni e compiti specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro (ad es., i Medici Competenti e, qualora esterni all azienda, i 4

Responsabili e gli Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione); i contraenti ed i partners. Le condotte rilevanti Ai fini del presente sistema disciplinare, e nel rispetto delle previsioni di cui alla contrattazione collettiva (laddove applicabili), costituiscono violazioni del modello tutte le condotte, commissive o omissive (anche colpose), che siano idonee a ledere l efficacia dello stesso quale strumento di prevenzione del rischio di commissione dei reati rilevanti ai fini del decreto. Nel rispetto del principio costituzionale di legalità, nonché di quello di proporzionalità della sanzione, tenuto conto di tutti gli elementi e/o delle circostanze ad essa inerenti, si ritiene opportuno definire le possibili violazioni, graduate secondo un ordine crescente di gravità: 1. mancato rispetto del Modello, qualora si tratti di violazioni realizzate nell ambito delle attività sensibili ; 2. mancato rispetto del Modello, qualora si tratti di violazioni realizzate nell ambito delle attività sensibili di cui alle aree a rischio reato ; 3. mancato rispetto del Modello, qualora si tratti di violazione idonea ad integrare il solo fatto (elemento oggettivo) di uno dei reati previsti nel Decreto; 4. mancato rispetto del Modello, qualora si tratti di violazione finalizzata alla commissione di uno dei reati previsti dal Decreto, o comunque sussista il pericolo che sia contestata la responsabilità della Società ai sensi del Decreto. E opportuno definire, inoltre, le possibili violazioni concernenti il settore della salute e sicurezza sul lavoro, anch esse graduate secondo un ordine crescente di gravità: 1. mancato rispetto del Modello, qualora la violazione determini una situazione di concreto pericolo per l integrità fisica di una o più persone, incluso l autore della violazione; 2. mancato rispetto del Modello, qualora la violazione determini una lesione all integrità fisica di una o più persone, incluso l autore della violazione; 3. mancato rispetto del Modello, qualora la violazione determini una lesione, qualificabile come grave ai sensi dell art. 583, comma 1, cod. pen., all integrità fisica di una o più persone, incluso l autore della violazione; 4. mancato rispetto del Modello, qualora la violazione determini una lesione, qualificabile come gravissima ai sensi dell art. 583, comma 1, c. p., all integrità fisica ovvero la morte di una o più persone, incluso l autore della violazione. Le sanzioni 5

Nella presente sezione sono indicate le sanzioni irrogabili a fronte dell accertamento di una violazione. Le sanzioni sono applicate nel rispetto delle previsioni di legge, nonché delle norme rinvenibili nella contrattazione collettiva, laddove applicabile. In ogni caso, l individuazione e l irrogazione delle sanzioni deve tener conto dei principi di proporzionalità e di adeguatezza delle stesse rispetto alla violazione contestata. A tale proposito, avranno rilievo, in via generale, i seguenti elementi: la gravità della condotta o dell evento che quest ultima ha determinato; la tipologia della violazione compiuta; le circostanze nel cui ambito si è sviluppata la condotta; le modalità della condotta. Ai fini dell eventuale aggravamento della sanzione, sono inoltre considerati i seguenti elementi: l eventuale commissione di più violazioni nell ambito della medesima condotta, nel qual caso l aggravamento sarà operato rispetto alla sanzione prevista per la violazione più grave; l eventuale concorso di più soggetti nella commissione della violazione; l eventuale recidività del suo autore. L applicazione delle sanzioni di seguito indicate non pregiudica in ogni caso il diritto della Società di agire nei confronti del soggetto responsabile al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni patiti a causa o in conseguenza della condotta accertata. Le sanzioni nei confronti dell Organo Amministrativo e del Collegio Sindacale Qualora sia accertata la commissione di una delle violazioni da parte dell Organo Amministrativo e del Collegio Sindacale della Fincimec S.p.a., saranno applicate le seguenti sanzioni: la diffida al puntuale rispetto del Modello; la decurtazione del corrispettivo previsto; la revoca dall incarico. Le sanzioni nei confronti dei Dirigenti Apicali e degli Altri Soggetti Apicali Qualora sia accertata la commissione di una delle violazioni precedentemente indicate da parte di un Dirigente Apicale, saranno applicate le seguenti sanzioni (mutuate, così come consentito dal CCNL Dirigenti delle Aziende Industriali in vigore, nonché dalle interpretazioni giurisprudenziali in materia, da quelle applicabili agli altri dipendenti), fatte salve eventuali diverse previsioni nell ambito della 6

contrattazione collettiva applicabile: il richiamo verbale; il richiamo scritto; la multa, nella misura massima prevista dal contratto collettivo applicabile nel caso concreto; la sospensione dal servizio e dalla retribuzione, fino alla misura massima prevista dal contratto collettivo applicabile nel caso concreto; il licenziamento con preavviso; il licenziamento senza preavviso. Per i dirigenti non apicali, è fatta salva l applicabilità delle eventuali diverse previsioni rinvenibili nella contrattazione collettiva applicabile al caso concreto. Le sanzioni nei confronti dei Dipendenti Qualora sia accertata la commissione di una violazione da parte di un soggetto qualificabile come Dipendente, saranno applicate le seguenti sanzioni: il richiamo verbale; l ammonizione scritta; la multa nella misura massima prevista dal contratto collettivo applicabile; la sospensione dal servizio e dalla retribuzione, nei limiti previsti dalla contrattazione collettiva applicabile al caso concreto; il licenziamento con preavviso; il licenziamento senza preavviso. Nel caso che l infrazione contestata sia di gravità tale da poter comportare il licenziamento, il lavoratore potrà essere sospeso cautelativamente dalla prestazione lavorativa fino al momento della comminazione della sanzione. Le sanzioni nei confronti dei Terzi Destinatari Qualora sia accertata la commissione di una violazione da parte di un Terzo Destinatario, saranno applicate le seguenti sanzioni: la diffida al puntuale rispetto del Modello, pena l applicazione della penale di seguito indicata ovvero la risoluzione del rapporto negoziale intercorrente con la Società; l applicazione di una penale, convenzionalmente prevista, del 10% del corrispettivo pattuito in favore del Terzo Destinatario; la risoluzione immediata del rapporto negoziale intercorrente con la Società. 7

Nell ambito dei rapporti con i Terzi Destinatari, la Società può inserire, nelle lettere di incarico e/o negli accordi negoziali relativi, apposite clausole volte a prevedere, in caso di violazione del Modello, l applicazione delle misure sopra indicate. Il procedimento di irrogazione delle sanzioni Si ritiene opportuno delineare il procedimento di irrogazione delle sanzioni con riguardo a ciascuna categoria di soggetti destinatari, indicando, per ognuna: la fase della contestazione della violazione all interessato; la fase di determinazione e di successiva irrogazione della sanzione. Il procedimento di irrogazione ha, in ogni caso, inizio a seguito della ricezione, da parte degli organi aziendali di volta in volta competenti e di seguito indicati, della comunicazione con cui l OdV segnala l avvenuta violazione del Modello. Più precisamente, in tutti i casi in cui riceva una segnalazione (anche anonima) ovvero acquisisca, nel corso della propria attività di vigilanza e di verifica, gli elementi idonei a configurare il pericolo di una violazione del Modello, l OdV ha l obbligo di attivarsi al fine di espletare gli accertamenti ed i controlli rientranti nell ambito della propria attività e ritenuti opportuni. Esaurita l attività di verifica e di controllo, l OdV valuta, sulla base degli elementi in proprio possesso, se si è effettivamente verificata una violazione sanzionabile del Modello. In caso positivo, segnala la violazione agli organi aziendali competenti; in caso negativo, trasmette la segnalazione all Organo Amministrativo, ai fini della valutazione della eventuale rilevanza della condotta rispetto alle altre leggi o regolamenti applicabili. Qualora gli organi aziendali competenti per l irrogazione della sanzione dovessero constatare che la violazione del Modello riscontrata dall OdV concreti anche una o più violazioni delle previsioni di cui ai regolamenti disciplinari aziendali e/o alla contrattazione collettiva, all esito del procedimento prescritto potrà essere irrogata una sanzione, tra quelle nel concreto applicabili, anche più grave di quella proposta dall OdV. Irrogazione delle sanzioni nei confronti dell Organo Amministrativo e del Collegio Sindacale Qualora riscontri la violazione del Modello da parte di un soggetto che rivesta la carica di Amministratore, il quale non sia legato alla Società da rapporto di lavoro subordinato, l OdV trasmette all Organo Amministrativo una relazione contenente: la descrizione della condotta constatata; l indicazione delle previsioni del Modello che risultano essere state violate; gli estremi del soggetto responsabile della violazione; 8

gli eventuali documenti comprovanti la violazione e/o gli altri elementi di riscontro; una propria proposta in merito alla sanzione opportuna rispetto al caso concreto. Entro dieci giorni dall acquisizione della relazione dell OdV, il C.d.A. convoca il membro indicato dall OdV per un adunanza, da tenersi entro e non oltre trenta giorni dalla ricezione della relazione stessa. La convocazione deve: essere effettuata per iscritto; contenere l indicazione della condotta contestata e delle previsioni del Modello oggetto di violazione; indicare la data della adunanza, con l avviso all interessato della facoltà di formulare eventuali rilievi e/o deduzioni, sia scritte e sia verbali. In occasione dell adunanza, a cui è invitato a partecipare anche l OdV, vengono disposti l audizione dell interessato, l acquisizione delle eventuali deduzioni da quest ultimo formulate e l espletamento degli eventuali ulteriori accertamenti ritenuti opportuni. Il C.d.A., sulla scorta degli elementi acquisiti, determina la sanzione ritenuta applicabile, motivando l eventuale dissenso rispetto alla proposta formulata dall OdV. Qualora la sanzione ritenuta applicabile consista nella decurtazione degli emolumenti o nella revoca dall incarico, il C.d.A. provvede senza indugio a convocare l Assemblea per le relative deliberazioni. La delibera dell AdS e/o quella dell Assemblea, a seconda dei casi, viene comunicata per iscritto, all interessato nonché al OdV, per le opportune verifiche. Irrogazione delle sanzioni nei confronti dei Dirigenti Apicali e degli Altri Soggetti Apicali Qualora riscontri la violazione del Modello da parte di un Dirigente Apicale, la procedura di accertamento dell illecito è espletata nel rispetto delle prescrizioni previste dall art. 7 dello Statuto dei lavoratori, nonché dei contratti collettivi applicabili. In particolare, l OdV trasmette al C.d.A. una relazione contenente: la descrizione della condotta constatata; l indicazione delle previsioni del Modello che risultano essere state violate; gli estremi del soggetto responsabile della violazione; gli eventuali documenti comprovanti la violazione e/o gli altri elementi di riscontro; una propria proposta in merito alla sanzione opportuna rispetto al caso concreto. Entro dieci giorni dall acquisizione della relazione dell OdV, la Società, tramite l Organo Amministrativo, contesta al Dirigente Apicale interessato la violazione constatata dall OdV, a mezzo di comunicazione 9

scritta contenente: la puntuale indicazione della condotta contestata e delle previsioni del Modello oggetto di violazione; l avviso della facoltà di formulare eventuali deduzioni e/o giustificazioni scritte entro otto giorni dalla ricezione della comunicazione, nonché di richiedere l intervento del rappresentante dell associazione sindacale cui il Dirigente Apicale aderisce o conferisce mandato. A seguito delle eventuali controdeduzioni del Dirigente Apicale interessato, l Organo Amministrativo si pronuncia in ordine alla determinazione ed alla applicazione della sanzione, motivando l eventuale dissenso rispetto alla proposta formulata dall OdV. In ogni caso, i provvedimenti disciplinari non possono essere comminati prima che siano decorsi dieci giorni dalla ricezione della contestazione da parte del Dirigente Apicale interessato, e devono essere notificati a quest ultimo, a cura dell Organo Amministrativo, non oltre otto giorni dalla scadenza del termine assegnato per la formulazione delle deduzioni e/o delle giustificazioni scritte. L Organo Amministrativo cura l effettiva applicazione della sanzione nel rispetto delle norme di legge e di regolamento, nonché delle previsioni di cui alla contrattazione collettiva ed ai regolamenti aziendali, laddove applicabili. L OdV, cui è inviato per conoscenza il provvedimento di irrogazione della sanzione, verifica la sua applicazione. Ferma restando la facoltà di adire l autorità giudiziaria, il Dirigente Apicale può promuovere, nei venti giorni successivi alla ricezione del provvedimento disciplinare, la costituzione di un collegio di conciliazione ed arbitrato, secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva applicabile al caso concreto. In tal caso, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia del collegio. Irrogazione delle sanzioni nei confronti dei Dipendenti Qualora l OdV riscontri la violazione del Modello da parte di un Dipendente, inclusi i dirigenti non apicali, troveranno applicazione, quanto al procedimento di contestazione ed a quello di eventuale irrogazione della sanzione, le previsioni per i Dirigenti e gli altri Soggetti Apicali. Ferma restando la facoltà di adire l autorità giudiziaria, il Dipendente può promuovere, nei venti giorni successivi dalla ricezione del provvedimento disciplinare, la costituzione di un collegio di conciliazione ed arbitrato, secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva applicabile al caso concreto. In tal caso, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia del collegio. Irrogazione delle sanzioni nei confronti dei Terzi Destinatari Qualora riscontri la violazione del Modello da parte di un Terzo Destinatario, l OdV trasmette all Organo Amministrativo, una relazione contenente: 10

- la descrizione della condotta constatata; l indicazione delle previsioni del Modello che risultano essere state violate; gli estremi del soggetto responsabile della violazione; gli eventuali documenti comprovanti la violazione e/o gli altri elementi di riscontro; una propria proposta in merito alla sanzione opportuna rispetto al caso concreto. Entro dieci giorni dall acquisizione della relazione dell OdV, l Organo Amministrativo si pronuncia in ordine alla determinazione ed alla concreta applicazione della misura, motivando l eventuale dissenso rispetto alla proposta formulata dall OdV. L Organo Amministrativo invia, quindi, al soggetto interessato una comunicazione scritta, contenente l indicazione della condotta contestata e delle previsioni del Modello oggetto di violazione, nonché il rimedio contrattualmente previsto applicabile. Il provvedimento definitivo di irrogazione della sanzione è comunicato per iscritto all interessato a cura dell Organo Amministrativo, che provvede anche alla effettiva applicazione della sanzione stessa nel rispetto delle norme di legge e di regolamento. L OdV, cui è inviata per conoscenza la comunicazione, verifica l applicazione del rimedio contrattuale applicabile. 11