L'inchiesta epidemiologica e gli interventi di profilassi per malattie infettive che richiedono provvedimenti tempestivi: la legionellosi

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Transcript:

Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Igiene e Sanità Pubblica L'inchiesta epidemiologica e gli interventi di profilassi per malattie infettive che richiedono provvedimenti tempestivi: la legionellosi

Cenni clinici ed epidemiologici

Legionellosi è un termine generico che descrive la forma polmonare e non-polmonare (febbre di Pontiac) di infezione da legionella Prende il nome da un epidemia di polmonite che si verificò, nell estate del 1976, tra i partecipanti ad una riunione dell American Legion a Philadelphia. Tra gli oltre 4.000 veterani presenti, chiamati appunto Legionnaires, 221 si ammalarono e 34 di essi morirono. La malattia non ha particolari caratteristiche cliniche che chiaramente la distinguono da altri tipi di polmonite, indagini di laboratorio devono essere effettuate per confermare la diagnosi

Agente infettivo Bacillo gram aerobio ubiquitario, si moltiplica ad una temperatura tra i 25 e i 42 C, la crescita ottimale a 36 C. Non cresce a temperature < 20 C e non sopravvive a + 60 C. Queste caratteristiche consentono di adattarsi con facilità agli ambienti idrici antropici. La famiglia delle Legionellaceae è formata da un unico genere: Legionella spp comprende 61 diverse specie (sottospecie incluse) e circa 70 sierogruppi. La legionella P. è costituita da da 16 sierogruppi di cui legionella sierogruppo 1. Tra tutte le specie conosciute la più importante è Legionella pneumophila, dominante nella patologia umana, responsabile del 90% dei casi di polmonite diagnosticati (tra questi il 79% dei casi di malattia è causato da L.pneumophila sierogruppo 1) Periodo di incubazione varia dai due ai dieci giorni (in genere cinque o sei giorni), molto raramente in alcuni casi due o tre settimane

Fattori di rischio La legionellosi può infettare persone di tutte le età, ma è particolarmente diffusa tra le persone > di 40 anni, tra i fumatori o le persone affette da condizioni polmonari croniche, malattie renali o tumorali Particolarmente esposti al rischio sono anche gli individui immunocompromessi, persone con infezione da Hiv, in trattamento con corticosteroidi o che hanno subito un trapianto d organo

Modalità di trasmissione

Clinica

Test diagnostici Esame colturale Esame sierologico Rilevazione antigene urinario Biologia molecolare Immunofluorescenza diretta

Definizione di caso

Dalla fine degli anni settanta, quando fu riconosciuta per la prima volta, la legionellosi ha assunto un ruolo via via crescente, andandosi a collocare fra le malattie infettive emergenti nel nostro paese, tanto che è sottoposta a sorveglianza speciale da parte: 1. dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 2. della Comunità Europea (a partire dal 1986 da parte dell European Working Group for Legionella Infections - EWGLI poi dal 2010 da parte dell European Legionnaires Disease Surveillance Network ELDSNet, con sede a Stoccolma 3. dell Istituto Superiore di Sanità - ISS che ha istituito dal 1983 il Registro Nazionale della Legionellosi ELDSNet, che è coordinato da ECDC, assicura la sorveglianza della malattia del legionario (la forma polmonare della legionellosi), che coinvolge tutti gli Stati membri dell'ue, Islanda e Norvegia. Esso mira a identificare i relativi rischi per la salute pubblica, rafforzare la prevenzione dei casi e monitorare le tendenze epidemiologiche

I focolai di legionellosi associate a viaggio devono essere immediatamente notificati alla rete Se il paese dove è situata la struttura è uno Stato membro ELDSNet, il centro di collaborazione di quel paese è invitato a riferire al ECDC entro un determinato termine sulla valutazione dei rischi e le misure di controllo intraprese nella struttura Se questa linea temporale non è rispettata o le misure di controllo indicate sono insoddisfacenti, il nome della struttura coinvolta è pubblicato on-line ELDSNet e notificato alla Federazione Internazionale dei Tour Operator Se il paese non è uno Stato membro ELDSNet, ELDSNet riporta il cluster all OMS, che è invitata ad informare successivamente il Ministero della Salute del paese interessato. Tutti i cluster al di fuori degli Stati membri ELDSNet sono notificati alla Federazione Internazionale dei Tour Operator

NEL MONDO Dal momento che molti paesi non dispongono di metodi appropriati di diagnosticare l'infezione o di sistemi di sorveglianza in grado di monitorare la situazione, la reale entità del problema è sconosciuta Negli Stati Uniti tra il 1980 e il 1998 sono stati riportati al CDC (Center for Disease Control and Prevention di Atalnta 356 casi di Malattia dei Legionari in media all anno, numero di molto inferiore alla reale incidenza della malattia stimata intorno agli 8.000-18.000 casi ogni anno Nel decennio 2000-2009 il numero di casi di legionellosi riportati in totale dai 50 stati americani e da Washington D.C. è stato pari a 22.418; il numero annuale di casi è triplicato, passando da 1.110 nel 2000 a 3.522 nel 2009, ed il tasso grezzo di incidenza è aumentato del 192% (0,39 per 100.000 abitanti nel 2000 e 1,15 nel 2009) Circa il 20-25% di tutti i casi segnalati al CDC è associata ai viaggi

IN EUROPA In Europa nel periodo 1993-2006 sono stati notificati in totale 42.627 casi di Malattia dei Legionari, e di questi quasi 12.000 si sono verificati nel biennio 2005-2006, con 5.700 casi nel 2005 e 6.280 nel 2006 Questo aumento è in parte attribuibile al fatto che un numero sempre maggiore di paesi ha introdotto a livello nazionale programmi di sorveglianza per la prevenzione ed il controllo della legionellosi Il numero complessivo di casi di legionellosi per il periodo 2007-2008 (n.11.867) è rimasto simile a quello del 2005-2006 (n.11.980) Gli unici paesi con una grande differenza del n. di casi compresi tra il 2007 e il 2008 sono stati la Russia, a causa di una grande epidemia nel 2007 (circa 170 casi con 4 decessi - fornitura comunale di acqua calda a diversi blocchi di appartamenti residenziali, fonte OMS), e in Italia con un incremento del n. dei casi (256 in più nel 2008 principalmente dovuto ad un aumento infezioni acquisite in comunità)

Nel 2009 sono stati riportati allo EWGLINET 818 casi di Malattia dei legionari associati ai viaggi, a fronte di 870 casi nel 2008 e 947 nel 2007 Questo decremento in parte riflette il calo del numero di viaggiatori e l'impatto della recessione globale sul turismo, ma anche la maggior attenzione al controllo della contaminazione e alla prevenzione dell'infezione nelle strutture turistiche può aver contribuito a ridurre il numero di casi I paesi che hanno segnalato più casi sono stati Regno Unito (173 casi), Italia (169), Francia (163) e Paesi Bassi (109) L'Italia è risultata anche il paese in cui si sono verificati più casi (209 casi), seguita da Francia (135), Spagna (92) e Turchia (45) Il numero di clusters è diminuito da 92 nel 2008 a 75 nel 2009. I paesi associati al maggior numero di clusters sono stati Italia (26 casi), Francia (16), Turchia (10) e Spagna (9). Il cluster più grande si è verificato in Italia ed ha interessato sette casi

IN ITALIA La legionellosi in Italia è una malattia sottoposta a notifica obbligatoria di malattia infettiva (DM 15/12/90) e a sorveglianza speciale. Negli ultimi dieci anni, questi sistemi di sorveglianza hanno fatto registrare un costante aumento del numero di casi, passando dai 325 casi notificati nel 2001 ai 1234 casi nel 2010 Nel periodo 1983-2000, sono stati notificati complessivamente 1.440 casi (con una media inferiore a 100 casi per anno) Successivamente a tale data, si è osservato un progressivo aumento del numero dei casi segnalati: dai 325 del 2001 fino ai 1.189 (1.136 confermati e 53 presunti) del 2008 Nonostante l aumento evidenziato, secondo gli esperti del Centro Nazionale di Epidemiologia e del Laboratorio di Batteriologia e Micologia medica dell ISS, che annualmente producono un rapporto epidemiologico sulla legionellosi in Italia, nel nostro Paese il numero di casi è ancora sottostimato

Nel 2010 sono pervenute all ISS 1.234 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi, di cui 1.184 confermati e 50 presunti, senza sostanziali variazioni rispetto al 2009. Il 76% circa dei casi è stato notificato da 6 regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia - Romagna, Toscana e Lazio), il rimanente 24% da 14 Regioni e Province Autonome, una sola regione (Molise) non ha notificato alcun caso L'incidenza della legionellosi in Italia nel 2010 è stata pari a 20 casi per milione di popolazione

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Nel periodo 1999-2008 sono pervenute 560 notifiche di legionellosi: l incidenza media regionale risulta pertanto pari a 13,6 casi ogni 1.000.000 abitanti La valutazione del grado di completezza delle informazioni considerate evidenzia una buona efficienza del sistema di sorveglianza. Il 75% delle variabili presenta una completezza pari al 100%, negli altri casi tale valore non scende al di sotto del 90%, fatta eccezione per gli esiti sierologici (77%), parametro non esclusivo per la diagnosi della malattia Le caratteristiche dei pazienti osservati sono in linea con quelle nazionali

L analisi dell andamento temporale dei casi di legionellosi notificati in Emilia-Romagna mostra un trend crescente in tutto il periodo in esame (1999-2008), attribuibile al miglioramento della capacità diagnostica e della sensibilità alla notifica, più che a un reale aumento dei casi di malattia Si nota una componente stagionale nell insorgenza dei casi distinta per anno, con un aumento dei casi nel periodo maggio-novembre, nonostante si riproponga annualmente un picco negativo nei mesi di luglio e agosto, non pienamente spiegato

In 481 casi (85,8%) l agente responsabile della malattia è Legionella pneumophila sierogruppo 1 L identificazione è avvenuta in 479 casi (85,5%) attraverso la ricerca dell antigene solubile urinario In 1 caso (0,2%) per mezzo dell isolamento colturale del microrganismo In 1 caso, infine, l agente è stato individuato con entrambi i criteri diagnostici. In 79 casi (14,1%) la diagnosi è stata posta sulla base della sola sierologia, accertamento che non permette la tipizzazione del batterio

Azienda USL Rimini - Casi di legionellosi suddivisi per anno classi di età e sesso età 0-39 40-49 50-59 >= 60 TOTALE Anno M F M F M F M F M F TOT. 2003 1 1 2 1 3 3 5 8 2004 2 2 2 13 4 15 8 23 2005 2 1 3 4 5 10 5 15 2006 1 2 3 2 5 6 7 13 2007 2 1 1 2 14 8 17 11 28 2008 1 2 8 2 9 4 13 2009 2 2 3 1 14 10 19 13 32 2010 2 1 2 13 5 16 7 23 2011 2 1 1 9 1 12 2 14 TOTALE 2 1 13 9 16 7 78 43 109 60 169

Inchiesta epidemiologica e provvedimenti di profilassi

Indagine epidemiologica e indagine ambientale

Sebbene sia impossibile eliminare la fonte di infezione, è possibile ridurre notevolmente i rischi L obiettivo generale è contenere il rischio e minimizzare il numero dei casi sia con interventi preventivi che possano ridurre la presenza e la concentrazione della legionella, sia con efficaci provvedimenti di controllo nel momento in cui perviene la notifica Le misure di prevenzione devono essere accompagnate da un'adeguata vigilanza da parte dei medici di medicina generale e dei servizi sanitari per l'individuazione di casi

Cosa fare subito? Bisogna attivarsi tempestivamente per raccogliere i primi dati epidemiologici necessari a definire le caratteristiche del caso: - generalità del malato - dati clinici - esposizioni a rischio Quindi: - contattare il medico segnalatore - contattare il paziente o i familiari - contattare la struttura ricettiva - se si sospetta caso nosocomiale, contattare la direzione sanitaria - informare il medico igienista - informare il tecnico della prevenzione

Indagine epidemiologica (va fatta anche al solo sospetto) al fine di: -individuare la fonte d infezione (esposizione nei 10 giorni precedenti l insorgenza dei sintomi) -la presenza di altri casi correlati alla stessa fonte e occorsi nei 24 mesi precedenti -l esistenza di altri soggetti esposti allo stesso rischio

Sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti Nel corso dell inchiesta epidemiologica vanno tempestivamente identificati i soggetti che hanno condiviso la stessa fonte di esposizione del caso indice, se rilevante e fattibile, in quanto l indagine ambientale della sospetta fonte richiede normalmente tempi superiori a quelli di incubazione della malattia I soggetti, non sintomatici, vanno informati della necessità di segnalare immediatamente i sintomi compatibili con legionellosi. Non è indicata l esecuzione di accertamenti laboratoristici, se non alla comparsa di sintomi

Durante il periodo di sorveglianza l esposto può continuare le sue normali attività. Nel caso di turisti o pazienti italiani rientranti nella loro dimora, il DSP informa direttamente le AUSL di residenza L U.O. Igiene e Sanità Pubblica dell Azienda USL di notifica al termine dell indagine epidemiologica: - elabora la definizione di caso - inserisce ogni caso nell archivio informatizzato delle malattie infettive - redige le relazioni preliminari e/o finali

Indagine ambientale Per ogni probabile fonte di infezione individuata, compresa la residenza o il domicilio abituale del paziente, occorre raccogliere informazioni sugli impianti idro-sanitari, di condizionamento e altri generanti acqua aerosolizzata, e, per ciascuno di questi effettuare campioni ambientali L ispezione, svolta dai tecnici della prevenzione del Dipartimento di Sanità Pubblica in presenza del responsabile della struttura e, ove possibile, del tecnico addetto alla manutenzione e alla gestione dell impianto, deve consentire di individuare le criticità dell impianto e i punti presso i quali effettuare il/i campionamento/i

DIPARTIMENTO DI SANITA' PUBBLICA U.O. Igiene e Sanita' Pubblica - Rimini Cognome e nome del caso via: n. Città N. telefonico per campionamento Specifiche abitazione CHECK LIST PER LEGIONELLOSI Attività lavorativa: Nome dell azienda Sede Tel Cure odontoiatriche ambulatorio/struttura Comune Tel Ricovero in ambiente ospedaliero Ospedale: Reparto Ricovero presso strutture sanitarie/socio-sanitarie/socio-assistenziali denominazione della struttura: Tel Trattamenti e cure inalatorie (anche presso stabilimenti termali), aerosol, ossigenoterapia Nome e indirizzo Soggiorno in luoghi diversi dal proprio domicilio abituale: via: n. Città Prov. Tel via: n. Città Prov. Tel Utilizzo di piscine, vasche idromassaggio, docce presso impianti sportivi/stabilimenti balneari, terme, SPA, centri benessere, frequentazione parchi acquatici denominazione della struttura: Tel Frequentazione di fiere, esposizioni o altri luoghi con presenza di condizioni di rischio (presenza di sistemi generanti aerosol: piscine, vasche, fontane decorative, ecc.) nome dell iniziativa e luogo: Frequentazione di parchi divertimenti specificare: Frequentazione di luoghi con condizionamento dell aria (teatri, cinema, centri commerciali, ecc.) specificare: Attività di giardinaggio, uso di autolavaggio, esposizione a nebulizzatori d acqua, ecc.. specificare sito/nome: Comune: L Operatore Sanitario Consegna TdP data

MO 04.000.DSP.ISP/PS 107 REV 01 DIPARTIMENTO DI SANITA' PUBBLICA U.O. Igiene e Sanita' Pubblica - Rimini Cognome e nome del caso CHECK LIST PER LEGIONELLOSI 1. Sopralluogo struttura si no se si data 2. Se struttura alberghiera stagionale si no se si aperta dal al 3. Impianto di climatizzazione si no se si tipo installato in 4. Piscina si no 5. Giochi acquatici e fontane si no 6. Presenza di vasche idromassaggio percorso benessere si no 7. Allacciamento rete idrica comunale si no 8. Pozzo privato si no 9. Inconvenienti alla rete idraulica si no se si dettagliare 10. Camera occupata dal caso n piano bagno della camera con finestra si no con sistema di aspirazione si no doccia si no vasca si no 11. Numero dello stabilimento balneare frequentato dal caso e zona 13. Uso della doccia presso lo stabilimento balneare si no 14. Data invio documento analisi gestione del rischio 15. Data invio prima lettera prescrizioni Data 1 campionamento Esito prescrizioni inviate il Data 1 a bonifica

In linea generale Bisogna verificare: rete distributiva dell acqua calda: serbatoi di accumulo, temperatura, circuito distributivo (bracci morti etc.), i terminali di distribuzione rete distributiva dell acqua fredda: fonte di approvvigionamento dell acqua (acquedotto, pozzo), presenza di impianti per il trattamento dell acqua la temperatura dell acqua e nel caso questa sia > 20 C le possibili cause Presenza e tipologia dell impianto di condizionamento dell aria Presenza di torri di raffreddamento Piscine, fontane ornamentali Bisogna acquisire informazioni: sull anno di realizzazione dell impianto, periodo di utilizzazione (stagionale o annuale etc.), esistenza di piani di gestione del rischio, di autocontrollo e di bonifica

Sistemi informativi della legionellosi

I flussi informativi 1. Sistema di allerta 1. Sistema di notifica 1. Sistema di sorveglianza

Legionellosi associata a viaggi

La scheda di sorveglianza La scheda di sorveglianza è caratterizzata da 3 sezioni: 1. Dati anagrafici e clinici 2. Fattori di rischio individuali e ambientali 3. Indagine ambientale

Modulistica Comunicazione provvedimenti albergo Modalità di bonifica Relazione preliminare cluster Relazione finale cluster Relazione finale caso singolo

per l attenzione

1. D.M 15 dicembre 1990 Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive 2. Circolare Regionale. n. 9 del 5 aprile 1991 -Indicazioni organizzative e linee operative in applicazione al D.M. 15.12.90 3. MIF 99 Software regionale di gestione informatizzata delle malattie infettive e diffusive 4. Circolare regionale n. 21 del 24 novembre 1999 Circolare del Min. della Sanità n. 4 del 13 marzo 1998 Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica- Provvedimenti da adottare nei confronti di soggetti affetti da alcune malattie infettive e nei confronti di loro conviventi o contatti- Linee di indirizzo per l applicazione in Emilia-Romagna 5. Deliberazione della Giunta Regionale 7 febbraio 2005, n. 186 - Attivazione di un Sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale 6. David L. Heymann - Manuale per il Controllo delle Malattie Trasmissibili 18 a ed. 2004 7. Regione Emilia-Romagna Assessorato politiche per la salute -Epidemiologia della legionellosi in Emilia-Romagna 1999-2008 8. Bartram J, Chartier Y., Lee J. V., Pond K. and Surman-Lee S.LEGIONELLA and the prevention of legionellosis. World Health Organization; 2007 9. Deliberazione della Giunta Regionale 21 luglio 2008 n. 1115 Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi 10. Delibera della Giunta Regionale 19/06/2017 n. 167 Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi 11. www.legionellosionline.it 12. www.saluter.it 13. www.epicentro.iss.it 14. www.ecdc.europa.eu