CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA. Bruxelles, 23 maggio 2003 (04.06) (OR. EN) 5062/2/03 REV 2 CORDROGUE 3 COWEB 76



Documenti analoghi
DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

«DIRITTI, UGUAGLIANZA E CITTADINANZA ( )

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

POLITICA DI COESIONE

Misure restrittive dell'ue

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

DECISIONE N.756 PROGRAMMA DI LAVORO DELL OSCE PER IL 2007 SULLA PREVENZIONE E LA LOTTA AL TERRORISMO

Legge 26 febbraio 1987, n. 49. Nuova disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo 1. Art.1. Finalità.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

Meccanismo di monitoraggio. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani

Settore: Giovani Nome bando: Programma gioventù in azione Destinatari:

Europa per i cittadini

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO,

ANALISI TECNICO-NORMATIVA

EUROPA CREATIVA ( ) Sottoprogramma Cultura. Invito a presentare proposte

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO

agevolare e accelerare lo scambio di informazioni e fornire assistenza nelle indagini.

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO

Le delegazioni troveranno in allegato la versione finale delle conclusioni del Consiglio EPSCO adottate il 3 Ottobre 2011.

DICHIARAZIONE RIGUARDANTE GLI SCOPI E GLI OBBIETTIVI DELL ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO

MOBILITA SANITARIA IN AMBITO UE DIRETTIVA 2011/24/UE DGPROGS 1

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini

CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011

Piano di Sviluppo Competenze

Comune di Padova REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA PACE, DEI DIRITTI UMANI E DELLA SOLIDARIETA'

Date di vigenza che interessano il documento:

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

(1) Pubblicata nella G.U.C.E. 20 giugno 2002, n. L 162. Entrata in vigore il 20 giugno 2002.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Approfondimento su Schengen

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Il D.lgs. 231/2007 in materia di antiriciclaggio, tra novità legislative, ruolo degli Organi e delle Autorità di Vigilanza ed impianto sanzionatorio

Newsletter: Maggio Luglio 2014

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche

PROGRESS PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE

Programma di Sviluppo Rurale Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

POLITICA DI COESIONE

Albania, Croazia, Danimarca, * El Salvador, Israele, Perù, Filippine, Tailandia, Ucraina e Stati Uniti: bozza di risoluzione revisionata

La violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n.

Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Anno Europeo dei. Rita Sassu Europe for Citizens Point

DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo.

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI BASSANO DEL GRAPPA

La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l azienda.

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI

IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NELLA LOTTA CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE CONTRO I BAMBINI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI ( ) (COSME)

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

L Assemblea Generale,

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO TTMLM/2013/14. Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE DELLA CISL PUGLIA SICUREZZA QUALITÀ E BENESSERE LAVORATIVO

DICHIARAZIONE DELLA FRANCIA

Investire nell azione per il clima, investire in LIFE

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

PROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Manifesto dei diritti dell infanzia

I diritti dell adolescenza nelle convenzioni internazionali. Avv. Ivana Roagna

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene:

PROTOCOLLO D INTESA. tra. - ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1;

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE PARERE DELLA COMMISSIONE

Il contratto di Rete

Prospettive ed opportunità comunitarie nei sistemi di gestione portuale

Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell'art. 5 della legge 8 novembre 2000, n.

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

LE POLITICHE DELL U.E. PER LA SCUOLA LE ISTITUZIONI E LE POLITICHE EUROPEE

Documento della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. l'emergenza rifiuti e oltre Napoli 9 febbraio 2008

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

dr.ssa PALMINA ROMANO - tel

LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Transcript:

CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA Bruxelles, 23 maggio 2003 (04.06) (OR. EN) 5062/2/03 REV 2 CORDROGUE 3 COWEB 76 NOTA del: al: Oggetto: Presidenza del Gruppo orizzontale "Droga" COREPER/Consiglio Progetto di piano d'azione in materia di droga tra l'ue, i paesi dei Balcani occidentali e i paesi candidati (Bulgaria, Romania e Turchia) I. INTRODUZIONE Il Consiglio europeo di Feira del giugno 2000 ha confermato che "il suo obiettivo resta quello della massima integrazione possibile dei paesi della regione nel contesto politico ed economico dell'europa, mediante il processo di stabilizzazione e di associazione, il dialogo politico, la liberalizzazione degli scambi e la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni. Tutti i paesi interessati sono candidati potenziali all'adesione all'ue. L'Unione sosterrà il processo di stabilizzazione e associazione mediante assistenza tecnica ed economica." Il Consiglio europeo di Laeken del dicembre 2001 ha confermato che "l'unione europea si è adoperata per incoraggiare e aiutare i paesi della regione a proseguire i loro sforzi nell'ambito del processo di stabilizzazione e di associazione. La prospettiva dell'adesione e l'assistenza fornita dall'unione rappresentano elementi chiave per stimolare tale processo, nel rispetto dei diritti dell'uomo, dei principi democratici e delle frontiere internazionalmente riconosciute." 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 1

Il piano d'azione dell'unione europea in materia di droga (2000 2004) invita ad "avvalersi pienamente delle nuove possibilità offerte dal trattato di Amsterdam, in particolare gli articoli relativi a controllo delle droghe, cooperazione di polizia e giudiziaria nonché norme minime comuni nella legislazione (obiettivo generale 7 della strategia)", e auspica inoltre che gli Stati membri promuovano la cooperazione regionale laddove si constatino analoghi problemi connessi alla droga". Alla Conferenza di Londra sulla criminalità organizzata nell'europa sudorientale del 25 novembre 2002, l'ue ed i partner internazionali hanno convenuto una strategia per far fronte alla criminalità organizzata nella regione (la dichiarazione di Londra) ed i paesi della regione si sono impegnati ad operare sulla base di settori di azione prioritaria specifici per ciascun paese. La Conferenza sulla criminalità organizzata nell'europa sudorientale ha posto in evidenza la gravità della minaccia della criminalità organizzata per la stabilità nella regione. Sono stati convenuti impegni e possibili settori di azione per Bosnia-Erzegovina, Albania, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Croazia e Serbia e Montenegro. Su questa base la Presidenza greca del Consiglio dell'unione europea ha elaborato il piano d'azione in materia di droga tra l'unione europea ed i paesi dei Balcani. I paesi della regione devono ora porre in essere tali impegni per realizzare progressi tangibili nella lotta contro la droga e la criminalità organizzata in generale. II. OBIETTIVO L'obiettivo del progetto di piano d'azione proposto è di creare un quadro coerente per la cooperazione tra l'unione europea, i paesi candidati (Bulgaria, Romania e Turchia) ed i paesi dei Balcani occidentali (paesi aderenti al processo di stabilizzazione e associazione): Albania, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Serbia e Montenegro, Croazia, Bosnia-Erzegovina ed inoltre di coordinare gli sforzi nel contesto dell'attuazione di vari programmi UE (PHARE, costruzione istituzionale, gemellaggi, CARDS, ecc.), per rafforzare la stabilità e la sicurezza della regione e dell'unione europea. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 2

Il piano d'azione sostiene e si fonda sul processo varato alla Conferenza di Londra sulla criminalità organizzata nell'europa sudorientale del 25 novembre 2002 e che sottolineava i legami tra varie forme di traffici illeciti lungo la rotta dei Balcani. In linea con i principi dell'ungass e della strategia UE, il piano ha carattere globale e multidisciplinare, e comprende anche la riduzione della domanda e dell'offerta. L'analisi della situazione e delle attività elencate nel piano d'azione si fonda inoltre sulle conclusioni del seminario sul traffico di eroina lungo le rotte dei Balcani svoltosi il 10-12 febbraio 2003 ad Atene. L'attuale piano d'azione integra il piano d'azione UE-Asia centrale in materia di droga ed azioni condotte dai maggiori donatori nella regione quali il CADAP (Programma d'azione in materia di droga per l'asia centrale), nonché le iniziative della Commissione SCAD (Programma d'azione in materia di droga per il Caucaso meridionale) e BUMAD (Programma di azione in materia di droga per la Bielorussia, l'ucraina e la Moldova). Il piano d'azione dovrebbe condurre ad un rafforzamento delle attività antidroga nella regione mediante il coordinamento delle azioni degli Stati partner, della Commissione, dell'europol, dell'oedt, nonché della SECI e dell'iniziativa per i Mari Adriatico e Ionio. Il piano d'azione è aperto alla cooperazione con i paesi terzi situati lungo le rotte dei Balcani e interessati dal problema del traffico di droga. La cooperazione si fonderà sui seguenti punti: rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e delle libertà fondamentali; principi adottati nella Sessione speciale dell'assemblea generale delle Nazioni Unite sulla droga del giugno 1998, compresa la condivisione delle responsabilità; gli orientamenti contenuti nella strategia dell'unione europea in materia di droga (2000 2004) e nel successivo piano d'azione; gli accordi di stabilizzazione e associazione esistenti tra l'unione europea e gli Stati dei Balcani; 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 3

gli impegni assunti alla Conferenza di Londra sulla criminalità organizzata nell'europa sudorientale e i settori di azione prioritaria per paese individuati dagli Stati della regione; un approccio integrato ed equilibrato che abbia come base il partenariato; il sostegno dell'unione europea per consentire agli Stati dei Balcani di far fronte agli impegni assunti in materia di lotta alle droghe; l'attuazione delle misure di lotta contro le droghe sintetiche, come stabilito nel documento del Consiglio 12452/2/02 CORDROGUE 81 REV 2. la Convenzione Europol e decisione del Consiglio del 13 giugno 2002 che modifica la decisione del Consiglio del 27 marzo 2000 che autorizza il Direttore dell'europol ad avviare negoziati su accordi per lottare in modo efficace contro le forme di criminalità organizzata mediante l'europol con Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia e Serbia e Montenegro. L'Unione europea ed gli Stati dei Balcani ribadiscono che la cooperazione internazionale è essenziale ai fini della lotta contro tutti i traffici illeciti e le attività della criminalità organizzata connesse al traffico di droga nella regione. A tal fine essi compieranno ogni sforzo possibile per favorire la cooperazione dell'unione europea con altre iniziative nella regione (UNODC, processo di stabilizzazione e di associazione, Consiglio d'europa, OSCE, Processo di cooperazione dell'europa sudorientale, Iniziativa dei Mari Adriatico e Ionio, Iniziativa per la cooperazione nell'europa sudorientale/seci, Centro Vlora per la lotta ai traffici illeciti, ecc.), con la partecipazione dell'europol e dell'oedt, nell'ambito delle rispettive competenze. L'assistenza ai paesi partner sarà fornita a livello nazionale, subnazionale, regionale e subregionale, in particolare nello sviluppo di politiche e nella creazione di istituzioni che consentiranno loro di migliorare le capacità di far fronte al problema della droga. Le attività saranno coordinate con altri programmi ed organismi UE (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, Europol, Eurojust, Rete giudiziaria europea, Commissione europea, rete europea di prevenzione della criminalità, ecc.) e tenendo conto degli impegni assunti nella dichiarazione di Londra e dei settori specifici di azione prioritaria. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 4

III. PANORAMICA DELLA SITUAZIONE a) L'eroina costituisce una notevole minaccia per l'europa La regione dei Balcani è la principale via di transito del traffico di droga dai paesi di origine dell'asia centrale verso i paesi dell'unione europea. Il 90 95% dell'eroina arriva in Europa dall'afganistan. La produzione in Afganistan è oggi tornata ai livelli del 1995, pari a 3 400 tonnellate. Tuttavia non esiste più una sola rotta balcanica, che un tempo tracciava una linea retta dalla Turchia verso la Germania, i Paesi Bassi o l'italia, ma esistono varie rotte alternative. b) I paesi dell'asia centrale svolgono un ruolo particolarmente importante nei movimenti di eroina ed oppio verso l'unione europea. Il ruolo centrale di tali paesi si spiega considerando la vicinanza dell'afganistan e di altri paesi produttori di oppio nell'asia sudoccidentale ed il fatto che taluni paesi dell'asia centrale sono anch'essi produttori tradizionali o potenziali di oppio. L'incapacità di intervenire contro la coltivazione di oppio e il traffico di droga nell'asia centrarle costituirebbe una grave minaccia alla sicurezza e alla ricostruzione in Afganistan. La situazione della droga in Afganistan e nei paesi limitrofi rischia di ripercuotessi negativamente sulla stabilità regionale e globale. Il principale paese di origine è l'afganistan ed il recente aumento della produzione desta gravi preoccupazioni. Il Regno Unito è al primo posto nel settore della droga per quanto riguarda la gli sforzi di ricostruzione della comunità internazionale in tale paese. c) Il consumo nei paesi dei Balcani è in aumento, soprattutto per quanto riguarda le droghe sintetiche. d) Le organizzazioni del narcotraffico, che spesso sono impegnate anche in alti settori di attività criminali, quali la tratta di esseri umani ed il contrabbando, hanno grande flessibilità. Esse adeguano le loro rotte ai cambiamenti delle circostanze politiche, di applicazione della legge ed economiche. e) La corruzione incoraggia la produzione ed il traffico di droghe illegali e, se a ciò si aggiunge la debolezza dei sistemi giudiziari e l'inosservanza della legge, contrasta uno sviluppo economico sostenibile nella regione. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 5

IV. ATTIVITÀ A. Pianificazione strategica Un esame a livello internazionale, regionale e nazionale è vitale per garantire che tutti gli aspetti del problema siano presi in considerazione e che le risorse, sia nazionali, sia provenienti da fonti esterne pubbliche e private, siano correttamente mirate verso i settori di attività prioritari. È necessario un approccio strutturato, che chiami tutti i partecipanti a cooperare attivamente ed eviti sovrapposizioni degli sforzi. Le Nazioni Unite hanno un ruolo particolarmente importante da svolgere, in particolare l'ufficio delle Nazioni Unite per la lotta contro la droga e il crimine. Le azioni ai sensi del presente piano d'azione includono, se necessario, un sostegno: per assistere gli organismi governativi, in coordinamento con altri attori, nell'elaborazione e nell'attuazione di piani guida strategici nazionali e di piani d'azione per lo sviluppo in concreto di progetti e azioni; per assistere i governi nella creazione di organi di coordinamento orizzontali in materia di droghe; per assistere gli organismi governativi, in coordinamento con altri attori nella regione, nell'elaborazione e l'attuazione di una strategia regionale globale; per operare insieme a tutte le parti interessate allo scopo di garantire la coerenza e la complementarità, in modo che le azioni siano attuate in modo efficace e senza sovrapposizioni; per assistere i paesi dei Balcani occidentali nella creazione di una rete di punti di contatto simili a quelli nel quadro della REITOX in ambito OEDT; per porre in essere le azioni e le priorità convenute alla Conferenza di Londra sulla criminalità organizzata nell'europa sudorientale del 25 novembre 2002. per realizzare periodicamente valutazioni sulla base di criteri chiari. B. Consolidamento legislativo e istituzionale La dichiarazione UNGASS, insieme all'acquis dell'unione europea nella lotta contro le droghe per quanto riguarda sia la legislazione sia gli strumenti operativi e le azioni, devono costituire la base su cui poggia il piano d'azione. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 6

Un sistema giuridico efficace tutela i singoli cittadini e definisce cosa s'intende per attività criminale. Esso stabilisce procedure di esecuzione, definisce i poteri e i limiti delle autorità incaricate dell'applicazione della legge e costituisce la base dei procedimenti penali. Muovendo dalla legislazione, le istituzioni appropriate che sono attive, o potrebbero svolgere un ruolo nell'affrontare il problema della droga, possono beneficiare dell'esperienza maturata nell'ambito dell'unione europea. È importantissimo definire, tramite norme di legge e procedure operative, il ruolo delle autorità incaricate dell'applicazione della legge interessate, cosicché esse diventino complementari e lavorino efficacemente insieme; altrettanto importante è l'esistenza di un quadro legislativo che consenta a tali autorità di collaborare oltre frontiera, come nel caso delle consegne controllate. Inoltre, le politiche in materia di condanne dovrebbero operare una distinzione tra coloro che hanno commesso gravi reati e tossicodipendenti, che possono aver bisogno più di un'assistenza medica che di una condanna penale. Le attività potrebbero includere: assistenza al fine di portare la legislazione ai livelli dell'ue e di attuare tale legislazione; assistenza nell'attuazione delle pertinenti convenzioni dell'onu, compresa la Convenzione dell'onu contro la criminalità organizzata transnazionale; sostegno ai sistemi giudiziari per i problemi attinenti alla droga, per esempio migliorando la loro organizzazione e offrendo una formazione a magistrati e giudici e garantendo, tra l'altro, il rispetto dei diritti umani; assistenza per gli sforzi di sensibilizzazione ed attivazione della società civile e in materia di prevenzione e lotta alla droga; sostegno alla prevenzione della tossicomania, la protezione sociale, la riabilitazione dei tossicodipendenti, la riduzione dei rischi; programmi per rafforzare l'integrità del personale giudiziario, incaricato dell'applicazione della legge e governativo. Sviluppare ed attuare piani nazionali anticorruzione, in connessione con il traffico di droga; creare entità indipendenti che compiano indagini sui giudici ed i pubblici ministeri sospettati di attività criminali; sviluppo di una rete di cooperazione giudiziaria. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 7

C. Applicazione della legge e cooperazione giudiziaria La cooperazione tra l'unione europea e gli Stati dei Balcani nel settore dell'applicazione della legge e della cooperazione giudiziaria dovrà essere conforme agli standard e alle norme ONU in materia di giustizia penale, in particolare: la Convenzione contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope (Convenzione di Vienna del 1988) e le misure per promuovere la cooperazione giudiziaria (estradizione, assistenza giudiziaria reciproca, trasferimento dei processi, formazione ed altre forme di cooperazione, consegne controllate, ecc.), adottate dalla sessione speciale dell'assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGASS). Le autorità incaricate dell'applicazione della legge sono in prima linea nella lotta alla produzione e al traffico di droga. Inoltre, esse sono spesso il primo punto di contatto tra tossicodipendenti e organismi ufficiali. L'efficacia delle autorità incaricate dell'applicazione della legge, insieme al sostegno dei laboratori di polizia scientifica, è cruciale per la lotta agli aspetti criminali legati alla droga. Il sistema giudiziario nei paesi della regione deve adottare un'impostazione coerente verso i contravventori, in modo che il livello delle sanzioni non influisca negativamente sugli sforzi contro il traffico e i reati connessi, creando collegamenti deboli all'interno dei paesi e tra di essi. In tale contesto i partner prenderanno in esame: il sostegno a progetti operativi volti a combattere la fornitura di droghe e lo smantellamento di organizzazioni criminali coinvolte nel narcotraffico; il sostegno per l'ammodernamento delle autorità incaricate dell'applicazione della legge e dei loro metodi operativi (analisi strategica ed operativa delle informazioni, analisi del rischio, procedure investigative, raccolta, analisi, scambio, diffusione ed utilizzazione delle informazioni, promozione di un modello statistico uniforme per i sequestri di droga); il sostegno al miglioramento delle misure di sicurezza transfrontaliera, compresa una strategia integrata di gestione delle frontiere al livello degli aeroporti, porti, ferrovie, strade, con particolare riguardo alle strozzature nei trasporti, mediante progetti e programmi; 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 8

la promozione della cooperazione interregionale tra le autorità incaricate dell'applicazione della legge, compreso lo scambio di informazioni e di cooperazione operativa; il potenziamento dello scambio di informazioni tra le autorità incaricate dell'applicazione della legge nell'unione europea e nei Balcani; il sostegno all'ammodernamento, promozione della cooperazione e scambio di informazioni tra i laboratori di polizia scientifica dell'ue e dei paesi dei Balcani occidentali (paesi aderenti al processo di stabilizzazione e di associazione) e dei paesi candidati (Bulgaria, Romania e Turchia); lo sviluppo di una rete di informazione e scambio in materia di droghe tra le Agenzie europee, segnatamente l'europol e Eurojust, e le agenzie locali coinvolte nella lotta contro il narcotraffico; l'organizzazione di operazioni congiunte di alto profilo per lottare contro il traffico di droga lungo le rotte dei Balcani nella regione, utilizzando appieno l'europol ed altre iniziative regionali, ove giuridicamente possibile; l'incentivazione e la facilitazione della cooperazione tra agenzie (polizia, dogane, giustizia); la promozione del ricorso alla tecnica della "consegna controllata" e di altri metodi investigativi particolari, l'eventuale introduzione di norme legislative nazionali e la promozione della formazione e del sostegno agli organismi incaricati dell'applicazione della legge e degli organi giudiziari; il sostegno ad azioni decisive contro singoli individui e bande criminali, compreso il sequestro di beni, e sezioni specializzate dei tribunali incaricate di trattare cause connesse alla droga e ad altri reati gravi; lo sviluppo di una rete di cooperazione giudiziaria; lo sviluppo di punti di contatto a livello nazionale per l'applicazione della legge in materia di droga, comprese unità di coordinamento sulla droga e la creazione di centri nazionali per la documentazione, l'informazione e la comunicazione sulle droghe; lo sviluppo di un sistema di scambio di informazioni relativo alle nuove droghe sintetiche nei Balcani occidentali (paesi aderenti al processo di stabilizzazione e di associazione) e dei paesi candidati (Bulgaria, Romania e Turchia), analogamente a quanto realizzato ai sensi dell'azione comune del 16 giugno 1997 sulle droghe sintetiche. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 9

D. Controllo dei precursori e dei prodotti chimici essenziali Tutte le misure elaborate nell'ambito del presente piano d'azione devono essere conformi all'articolo 12 della Convenzione di Vienna del 1988 e alle misure introdotte dalla dichiarazione politica dell'ungass. Ai fini della loro attuazione svolge un ruolo specifico il Consiglio internazionale per il controllo dei narcotici (INCB). Per la loro stessa natura, i precursori sono difficilmente controllabili, in quanto la maggior parte di essi è richiesta per usi legittimi e diffusi. L'assistenza giuridica e tecnica offerta dall'unione europea, in particolare nel quadro del programma PHARE, è molto utile per i paesi dei Balcani. I servizi doganali, insieme ai servizi preposti al rilascio delle licenze e alla polizia, svolgono un ruolo importante nella lotta alla diversione dei precursori: garantendo un adeguato controllo preventivo delle spedizioni di precursori prima che esse lascino il loro territorio doganale; raccogliendo e analizzando informazioni per creare una "intelligence" e anticipare in tal modo le tendenze diversive; mettendo in comune l'informazione a livello nazionale, regionale e internazionale. incoraggiando e fornendo assistenza ai paesi dei Balcani ai fini della conclusione di MI con l'industria chimica, al fine di prevenire la diversione dei precursori chimici verso la fabbricazione illecita di droghe e sostanze psicotrope, insieme all'individuazione di partite sospette; elaborando un elenco di autorità competenti ed una rete di persone responsabili del controllo dei precursori, da tenere costantemente aggiornata. Si potrebbe offrire un sostegno per le seguenti finalità: offrire una formazione ai funzionari degli Stati dei Balcani responsabili del controllo dei precursori nei settori amministrativo e dell'applicazione della legge. Tale formazione, preferibilmente accompagnata da una legislazione appropriata, dovrebbe comprendere in particolare un'assistenza in fatto di normativa sul controllo dei precursori e di tecniche di polizia scientifica volta alla lotta della diversione dei precursori (il ruolo dell'europol potrebbe essere particolarmente rilevante); 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 10

rafforzare i sistemi nazionali e regionali di controllo dei precursori, principalmente per quanto riguarda l'informazione, come i meccanismi per valutare la capacità produttiva per quanto riguarda le sostanze controllate, le quantità effettivamente prodotte e le esigenze delle industrie che ne fanno uso legittimo; promuovere lo scambio di informazioni e l'ulteriore sviluppo di sistemi di sorveglianza e di indagine sulle forme di diversione, mettendo un accento particolare sulle attività elaborate da organismi regionali; promuovere lo scambio di esperienze pratiche nel campo del controllo dei precursori, allo scopo di agevolare una più efficace cooperazione a livello sia regionale che con l'ue; fornire consulenze sui meccanismi legali e operativi di sorveglianza per evitare la diversione e il traffico di precursori; sostenere le autorità incaricate dell'applicazione della legge nell'adempimento delle loro funzioni. E. Riciclaggio di denaro Si potrebbero prevedere le seguenti misure concrete: sostegno ad azioni di lotta al riciclaggio di denaro ad all'individuazione, congelamento, sequestro e confisca dei proventi della produzione, distribuzione e traffico di droga; impegno ad alto livello per combattere il riciclaggio di denaro in particolare per quanto riguarda gli impegni assunti alla conferenza di Londra del 25 novembre 2002; attuazione delle raccomandazioni del GAFI (Gruppo di azione finanziaria internazionale sul riciclaggio dei capitali) e della normativa CE vigente, assistenza nell'elaborazione della normativa ed istituzione di Unità di informazione finanziaria (UIF); attuazione delle raccomandazioni risultanti dalle valutazioni di "Moneyval" sul riciclaggio di denaro nel quadro del Consiglio d'europa; offerta di un'adeguata formazione ai settori pubblico, bancario e finanziario; organizzazione di seminari con l'assistenza dell'europol sull'analisi finanziaria, l'analisi delle transazioni finanziarie ed il riciclaggio di denaro. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 11

F. Riduzione della domanda Il mercato internazionale delle droghe illegali è condizionato dalla domanda. Tutti i programmi e le azioni nel quadro dell'attuale piano d'azione si fonderanno sulla Dichiarazione sui principi guida per la riduzione della domanda di droga adottata dall'ungass oltre che sul piano d'azione corrispondente. L'esperienza dell'ue e degli Stati membri nel settore della riduzione della domanda, nonché l'analisi e le esperienze dell'oedt e gli obiettivi stabiliti nel piano d'azione in materia di droga (2000-2004) potranno inoltre essere utilizzati come valida base di cooperazione e come fonte di ispirazione. Occorre riservare un'attenzione particolare al problema delle droghe sintetiche, dell'eroina, della cocaina e della cocaina crack. La forma e la portata della tossicodipendenza hanno raggiunto nuovi strati della popolazione. Ciò vale in particolare per i giovani e per la popolazione urbana. La crescita della domanda è in gran parte collegata alla mancanza di istruzione e di sviluppo economico, oltre che a carenze sociali ed alla trasmissione errata di certi modelli di vita. Per contrastare l'aumento della domanda occorre affrontare diversamente le sue cause: politiche sociali fautrici di attività alternative, misure educative mirate ai giovani e ai soggetti particolarmente vulnerabili e, non ultimo, attività che contrastino le pressioni sociali verso la tossicomania. I fornitori e i trafficanti creano anch'essi domanda, non ultimo pagando in natura le persone implicate nello spaccio e nella distribuzione, aumentando così la pressione per vendere a livello locale i loro prodotti illeciti. Lo sviluppo economico e sociale, che sia o non sia finalizzato specificamente alla riduzione della domanda di droghe, può avere un notevole impatto su tale domanda. Tra le azioni specifiche ai sensi del presente piano d'azione potrebbero figurare: il sostegno alle azioni di riduzione della domanda, mirate sulle popolazioni ad alto rischio, (Rom, detenuti tossicodipendenti, ecc.); sostegno alla riduzione dei rischi; scambio di informazioni sugli indicatori dell'uso e dell'abuso di droghe, nonché del loro impatto sulla salute e la società; 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 12

iniziative bilaterali e multilaterali volte a ridurre la domanda e l'offerta di droghe sintetiche, sia all'interno dell'ue sia nei paesi dei Balcani occidentali (paesi aderenti al processo di stabilizzazione e di associazione) e nei paesi candidati (Bulgaria, Romania e Turchia); sostegno ai programmi di prevenzione; scambio di informazioni sui programmi di intervento rapido e di prevenzione mediante i canali esistenti, ad esempio mediante l'oedt e la rete REITOX; creazione di centri di riabilitazione per i tossicodipendenti. G. Condivisione delle migliori pratiche Occorre inoltre promuovere lo scambio di esperienze, di conoscenze e di pratiche raccolte in entrambe le regioni sulla riduzione della domanda e dell'offerta. H. Finanziamento e azioni di follow-up Gli Stati membri e la Commissione europea considerano il finanziamento di progetti attinenti alla droga come una priorità nei loro sforzi di cooperazione. Il finanziamento delle iniziative ivi contenute proverrà dai programmi di cooperazione bilaterale, dal programma CARDS dell'unione europea e da altre linee di bilancio. Ogni anno i partner convengono sulle priorità del piano d'azione sulla base di una valutazione della cooperazione e della situazione nella regione. 5062/2/03 REV 2 fra/ac/bp 13