L'INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI "WE ARE A WELCOMING EUROPE. LET US HELP" L'iniziativa dei cittadini europei (ICE) "We are a welcoming Europe. Let us help" sui temi dell'asilo e dell'immigrazione è stata lanciata da Migration Policy Group, un'organizzazione indipendente con sede a Bruxelles che si occupa di immigrazione, integrazione, lotta alle discriminazioni e pari opportunità. Venuti a conoscenza del successo della campagna Ero straniero, nei mesi scorsi, hanno proposto ai promotori di seguire l'ice a livello nazionale e coinvolgere nella campagna organizzazioni e associazioni impegnate su questi temi. Che cos'è l'ice? L'iniziativa dei cittadini europei (ICE) è un importante strumento di democrazia partecipativa all'interno dell'ue, grazie alla quale un milione di cittadini europei residenti in almeno un quarto degli Stati membri possono invitare la Commissione a presentare una proposta di atto giuridico ai fini dell'applicazione dei trattati. Un'ICE è una richiesta diretta alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo su questioni per le quali l'ue ha la competenza di legiferare. L'iter per la presentazione della proposta è il seguente: a. Comitato: il primo passo per l'avvio di un'ice è la costituzione di un comitato organizzativo, denominato «comitato dei cittadini». Esso deve essere composto da almeno sette persone residenti in almeno sette Stati membri diversi (non necessariamente di diversa nazionalità) aventi l'età necessaria per votare alle elezioni europee. b. Registrazione: prima di poter iniziare a raccogliere le dichiarazioni di sostegno dei cittadini, il comitato deve richiedere alla Commissione la registrazione dell'iniziativa. A tale scopo occorre presentare un documento indicante il titolo, la materia e una breve descrizione dell'iniziativa, con definizione della base giuridica proposta per il provvedimento normativo e informazioni sui membri del comitato e su tutte le fonti di sostegno e di finanziamento dell'iniziativa proposta. c. Raccolta delle dichiarazioni di sostegno: una volta registrata l'iniziativa, gli organizzatori possono dare inizio alla raccolta delle dichiarazioni di sostegno, che deve concludersi entro 12 mesi. Le dichiarazioni di sostegno possono essere raccolte in formato cartaceo o elettronico. Un regolamento di esecuzione della Commissione stabilisce norme dettagliate in merito alle specifiche tecniche dei sistemi di raccolta online (regolamento (UE) n. 1179/2011). In Italia, oltre ai dati personali, è necessario indicare anche il numero di documento di riconoscimento (carta di identità o passaporto).
Per poter essere presa in esame dalla Commissione, l'ice deve raccogliere un milione di dichiarazioni di sostegno in 12 mesi. Inoltre, perché sia valida in un dato Stato membro, il numero dei firmatari in quello Stato membro non deve essere inferiore al numero dei deputati al Parlamento europeo eletti in tale paese moltiplicato per 750 (per l'italia 54.750). Una volta completata la raccolta, entro tre mesi, l'autorità nazionale competente - in Italia, il Ministero dell'interno - verifica la validità delle sottoscrizioni. Successivamente, entro tre mesi dalla presentazione alla Commissione: - i rappresentanti della Commissione incontrano gli organizzatori per consentire loro di esporre in dettaglio le tematiche sollevate dall'iniziativa - gli organizzatori hanno la possibilità di presentare la loro iniziativa in un'audizione pubblica presso il Parlamento europeo - la Commissione adotta una risposta formale in cui illustra le eventuali azioni che intende proporre a seguito dell'iniziativa dei cittadini e le sue motivazioni per agire o meno in tale senso. La risposta, che prende la forma di una comunicazione, è adottata dal Collegio dei commissari e pubblicata in tutte le lingue dell'ue. Se la Commissione decide di presentare una proposta, ha inizio la normale procedura legislativa. Tempi dell'iniziativa La proposta ICE We are a welcoming Europe. Let us help è stata registrata presso la Commissione europea a metà dicembre e a metà febbraio è stata approvata. Il lancio della campagna è previsto per la seconda metà di aprile 2018. - Giugno-Dicembre 2017: costituzione di un comitato promotore a livello europeo - Dicembre 2017: registrazione della proposta alla Commissione - Marzo 2018: avvio raccolta firme - Entro febbraio 2019: consegna sottoscrizioni e successiva audizione dei promotori presso il Parlamento europeo La proposta La proposta normativa si articola in tre punti principali: 1. Fermare la criminalizzazione dell'aiuto umanitario. Si propone di riformare la direttiva c.d. "facilitazioni" 2002/90/CE, volta a definire il favoreggiamento dell ingresso del transito e del soggiorno illegali, per impedire la criminalizzazione di atti umanitari da parte di volontari e attivisti nei confronti dei migranti come sempre più spesso accade. Base legale: artt. 67(3) e 79(2) del TFUE Strumento: emendamento alla direttiva 2002/90/CE
2. Ampliare i programmi di sponsorship privata rivolti a richiedenti asilo e rifugiati. Si propone di modificare il Regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione, per incrementare i fondi, modificare il sistema di finanziamento e allargare ad attori della società civile la possibilità di fare da sponsor per l'ingresso in Europa di richiedenti asilo e rifugiati nell'ambito dei programmi di resettlement. Base legale: artt. 78 e 80 del TFUE. Strumento: emendamento al Reg. (UE) n. 516/2014 3. Rafforzare i meccanismi di tutela e di ricorso nel caso di abusi, sfruttamento e violazioni dei diritti umani, in particolare nella gestione delle frontiere esterne, e garantire l'introduzione di canali di accesso per lavoro Si propone di implementare le misure già previste a livello normativo per garantire alle vittime di abusi, violenze, sfruttamento al di là del loro status, tutela effettiva e meccanismi accessibili ed efficaci di ricorso, a partire da alcune direttive in materia e dal regolamento 1624 del 2016 relativo al ricorso contro possibili abusi da parte della Guardia di frontiera e costiera europea ai confini esterni per una gestione finalmente comune delle frontiere nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Si chiede di portare a compimento l'introduzione di canali di accesso per lavoro, anche non qualificato, a livello europeo. Base legale: artt. 67(3), 77 e 79(2) del TFUE Strumento: implementazione dell'art. 72 del Regolamento 1624 del 2016, delle direttive Ue 52/2009, 29/2012, 36/2011 e della direttiva 81 del 2004 del Consiglio. Partner dell'ice Si sono costituiti comitati in Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ungheria e sono numerosi i network europei coinvolti. Queste le organizzazioni partner finora:
Fanno parte della piattaforma italiana finora: