STAGE FUORI REGIONE presso Scuola di Ceramica di Montelupo Fiorentino Corso Ceramista Torniante POR0713V1007 23 28 Sede di Ruvo di Puglia Reportage fotografico PANI DI ARGILLA Le argille occorrenti per la maiolica, generalmente di tipo calcareoferruginose, provengono da cave molto comuni della zona fiorentina. Le confezioni si presentano in pani di argilla rivestiti da una pellicola di nylon che ha lo scopo di non fare evaporare l acqua e, di conseguenza, mantenere plastica la pasta. il colore risulta grigio scuro, ma dopo la prima cottura, a causa dell ossido di ferro che contiene, diventerà rosso come la terracotta. IMPASTATURA, DEGASSAZIONE E RICICLO DELL ARGILLA Nella prima foto si può vedere l impastatrice che con la ceramica avrebbe poco in comune. Si tratta, infatti, di una comune impastatrice per la lavorazione del pane. Esse sono utili per recuperare le argille di scarto. Hanno l inconveniente di arricchire l argilla di troppa aria. Il problema si ripara ripassando il prodotto in una impastatrice a degassazione che, togliendo l aria tramite una pompa a vuoto, la riporta alla precedente plasticità.
LA FOGGIATURA AL TORNIO LA CENTRATURA In questa foto vediamo gli allievi impegnati nella prima parte della lavorazione con la cosiddetta centratura dell argilla : equilibrando la forza fra le due braccia, si porta la palla di argilla verso il centro del piatto. LA SFONDATURA La fase successiva è la cosiddetta spianatura. L allievo ha imparato a considerare che lo spessore che lascerà sul fondo non dovrà essere né troppo sottile perché si correrebbe il rischio di una rottura durante la rifinitura, né troppo grosso per non incorrere in inconvenienti durante la prima cottura.
CREAZIONE DEL CILINDRO L allievo solleva le pareti del vaso. La difficoltà, secondo il parere della maggior parte dei nostri allievi, sta essenzialmente nel calibrare la forza da distribuire alle due mani. Un movimento sbagliato sarebbe sufficiente a rovinare tutto e di conseguenza dover iniziare tutto dal principio. FINITURA DEL CILINDRO Dopo aver stretto il cilindro creato, va centrata nuovamente la bocca. Per avere la massima perfezione di centratura, con la mano destra l allievo stringe a forbice con due dita all interno e tre dita all esterno compreso il pollice, mentre con la sinistra si limita a controllare l esterno.
ABBOZZO DELLA FORMA Con la mano sinistra inserita all interno e la mano destra all esterno, si inizia un movimento di contrapposizione fra le due mani. FINITURA CON LA STECCA Con l ausilio di una stecca, un utensile rettangolare o sagomato secondo le esigenze, con un foro centrale in cui inserire il dito medio della mano destra come punto di presa, si comincia la parte finale: il piede del vaso. Utilizzando sempre lo stesso utensile, successivamente si procede a definire la forma del vaso togliendo anche le righe lasciate dalle dita al momento delll abbozzo della forma, partendo sempre dal basso verso l alto.
FINITURA DELLA BOCCA Si tratta ora di finire la bocca, stringendo o allargando secondo la linea da realizzare,. DISTACCO TRAMITE TAGLIO Una volta finito l oggetto, si taglia alla base con un filo di acciaio o di nylon, premendo con i pollici sul piatto
L OGGETTO FINITO non resta che togliere dal piatto del tornio l oggetto finito per metterlo ad indurire per la fase successiva di rifinitura. LA RIFINITURA Dopo aver forgiato gli oggetti c è bisogno di correggere la linea, di eliminare eventuali sbavature. Per rifinire gli oggetti realizzati al tornio, ci si serve dello stesso macchinario utilizzando però un supporto detto anche mandarino, il quale ha la funzione di reggere l oggetto durante la rifinitura
. LE FASI DELL ESSICCAZIONE Sui carrelli porta assi sono stati posizionati i manufatti in argilla. Quelli più chiari sono già pronti per essere infornati e fare la prima cottura a biscotto, quelli più scuri non sono ancora pronti. Finalmente pronti per Finalmente pronti per la prima cottura i manufatti sono posti n, ma un tempo LA PRIMA COTTURA Finalmente pronti per la prima cottura, i manufatti sono posti nel forno. Dopo la prima cottura, che raggiunge circa i 1000 gradi, i manufatti allo stato di biscotto hanno un colore rosato e una consistenza porosa
IL RIVESTIMENTO A SMALTO Dopo aver accuratamente spolverato il biscotto si procede a rivestirlo di smalto. Vi sono diverse tecniche di applicazione dello smalto, la più diffusa è quella per immersione che sfrutta il potere assorbente e la porosità del biscotto. Gli oggetti vengono immersi nelle vasche colme di smalto e poi vengono fatti asciugare. Il maestro Cantini spiega che lo smalto va tenuto costantemente in agitazione perché tende a precipitare e ogni tanto, durante la tuffatura, va nuovamente agitato con una apposita paletta. Tenendo ben strette le pinze, si comincia a tuffare il vaso dentro lo smalto, operando in modo da fare entrare il liquido anche all interno. Dopo la prima emersione il manufatto va reimmerso e svuotato con un movimento molto veloce, prima che si asciughi. Una volta tuffati gli oggetti sono stati liberati dallo smalto in eccesso sotto al piedino con una macchina desmaltarice con un tappeto di spugna rotante. DECORAZIONE Gli allievi eseguono a mano libera il decoro utilizzando un comune lapis a punta morbida. decorazione: tecniche.sul rivestimento di smalto sono stati applicate pennellate di vario colore.
Forno a vernice, seconda cottura la temperatura di cottura in questa fase varia dai 900 ai 940 gradi.