23/02/ /06/2001 EPOCA STORICA XV sec. OPERAZIONI DI RESTAURO ESEGUITE. Portale lapideo

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DITTA CONCORRENTE: G.R.C. Gruppo Restauro Conservativo snc S. Polo 1135 30125 Venezia SCHEDA N 1 TIPOLOGIA DEI LAVORI DI RESTAURO RELATIVI ALLA PRESENTE SCHEDA Restauro conservativo facciata e portale in pietra d Istria. OGGETTO DELL'INTERVENTO Chiesa di Santo Stefano - Venezia STAZIONE APPALTANTE E SOPRINTENDENZA COMPETENTE Soprintendenza ai Beni AA, per il paesaggio e patrimonio storico, A e demoetnoantropologico. Di Venezia. DATA DI INIZIO LAVORI DATA DI FINE LAVORI 23/02/2000 06/06/2001 EPOCA STORICA XV sec. OPERAZIONI DI RESTAURO ESEGUITE Portale lapideo - Fissaggio di preconsolidamento di scaglie sollevate dei marmi con esecuzione di velinatura con carta giapponese e resina acrilica; - rimozione delle velature con solvente; - consolidamento dei marmi mediante applicazione a pennello, fino a rifiuti, di resina silossanica in solvente; - asportazione meccanica dei depositi incoerenti e di origine biologica; - pulitura della pietra e dei marmi mediante impacchi con polpa di carta e bicarbonato di ammonio in soluzione; - rifinitura della pulitura con aeroabrasivo con ossido di alluminio 220 mesh; - rimozione delle stuccature decoesionate e messa in opera di nuove con impiego di malta di calce Lafarge e polvere di marmo dello stesso litotipo; - applicazione di protettivo finale.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

RELAZIONE TECNICA Lo stato di conservazione degli elementi architettonici, degli elementi decorativi e dei rilievi che si situano sul Portale della Chiesa di Santo Stefano a Venezia era alquanto disomogeneo in rapporto ai diversi materiali impiegati, pietra d'istria, Rosso di Verona e cotto. Per la maggior parte dette opere erano in una condizione conservativa preoccupante, anche per l'aspetto statico. La situazione che interessava le opere nella loro totalità può essere definita in: - alterazioni di tipo chimico-fisico dei materiali - alterazioni di tipo biologico provocate dalla presenza di erbe infestanti e microorganismi - depositi organici (guano dei volatili) - diffusi fenomeni di esfoliazione e decoesione - fenomeni di fessurazione, fratture di varia entità, scaglie mutilazioni - strati di polveri incoerenti, depositi superficiali in taluni punti poco aderenti e sottili, in altri omogenei e di spessore notevole. Questi ultimi soprattutto nelle zone di sottosquadro e comunque in quelle piu riparate dal dilavamento - fenomeni di imbianchimento estesi in maniera differenziata sull'intera superficie dovuti a solfatazione superficiale - ossidazione degli elementi metallici di ferro - stuccature cementizie presenti tra i giunti degli elementi - inefficacia statica di ancoraggi non più a tenuta. La muratura e le finestre del prospetto abbisognavano anch'essi di interventi manutentori. L'intervento di restauro è stato preceduto da una serie di analisi chimico-fisiche e biologiche che hanno offerto una situazione puntuale della condizione di degrado in cui l'opera si trova. A queste sono state affiancate altre analisi descrittive relativamente alla consistenza materiale di tutte le opere lapidee presenti sulla facciata e di quelle decorative in cotto che hanno fornito tutte le indicazioni relativamente a: - individuazione dei materiali costitutivi

- descrizione e consistenza dello stato di conservazione - indicazione e descrizione dei processi di degrado in atto - individuazione e descrizione delle cause che hanno generato degrado. Il rilievo metrico della facciata comprensivo di tutti gli elementi architettonici e decorativi lapidei e in cotto e di tutte le opere scultoree ha fornito oltre che un insostituibile mezzo di conoscenza dell'opera nel suo complesso anche il supporto sul quale, graficamente, sono state segnate tutte le operazioni conservative con rifacimento alle problematiche incontrate. L'intervento vero e proprio ha visto dapprima il lievo delle erbe infestanti, poi le operazioni volte alla pulitura e conservazione degli elementi lapidei, della muratura. Per quanto riguarda le opere da restauratore vere e proprie si è intervenuto innanzitutto, con intervento d'urgenza, alle operazioni preliminari di preconsolidamento localizzato con resina acrilico-siliconica e l'applicazione di carta giapponese. A questo hanno fatto seguito le operazioni di disinfestazione dei microorganismi con idoneo biocida e di rimozione meccanica di deposito organico. Le malte cementizie sono state rimosse e le connessure e fessure riempite con composto di polvere di marmo, calce Lafarge. Si è provveduto alla verifica statica dei vari elementi. I vecchi ancoraggi non più a tenuta sono stati rimossi e sostituiti con altri, nuovi, in acciaio AISI 316, fissati con colature di piombo. La pulitura di tutte le opere lapidee è stata differenziata innanzitutto in base alla diversa natura di detti materiali. Per quanto riguarda la pietra d'istria e il Rosso di Verona, si sono eseguiti trattamenti di pulitura differenziati in relazione alle diverse condizioni di degrado sintetizzabile in tre differenti situazioni ovvero: superfici interessate prevalentemente dai fenomeni relativi alla solfatazione e al deposito superficiale incoerente; superfici interessate prevalentemente dai fenomeni relativi alla presenza di crosta nera compatta; superfici interessate dai fenomeni relativi alla presenza di crosta nera dendritica. Le incrostazioni nere delle superfici sono state rimosse con due differenti procedimenti operativi ad integrazione l'uno dell'altro:

- impacchi basici - mediante strumento aerobrasivo. Le superfici sono state consolidate con resina silossanica in solvente in base alle esigenze dei diversi materiali. Le parti distaccate sono state incollate con utilizzo di resina epossidica e dove necessario si sono inseriti perni in acciaio AISI 316.

Prima e dopo il restauro. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Portale della Chiesa di Santo Stefano - Venezia