REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 46/ 4 DEL

Documenti analoghi
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 51/ 29 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/34 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 1/12 DEL

DELIBERAZIONE N. 54/21 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 41/18 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 23/ 19 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 52/ 31 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 50/ 15 DEL

L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che:

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 41/15 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 11/18 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 35/25 DEL

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - Parti I e II - N. 34

DELIBERAZIONE N. 36/29 DEL

DELIBERAZIONE N. 67/7 DEL

DELIBERAZIONE N. 45/18 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 39/ 32 DEL

DELIBERAZIONE N. 50/19 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 28 DEL

2. in fase di esercizio dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione al fine di:

realizzazione di canalette in terra per evitare fenomeni di dilavamento da parte delle acque meteoriche.

DELIBERAZIONE N. 44/19 DEL

DELIBERAZIONE N. 36/28 DEL

DELIBERAZIONE N. 1/12 DEL

DELIBERAZIONE N. 62/6 DEL

DELIBERAZIONE N. 48/38 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 50/16 DEL

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

DELIBERAZIONE N. 13/28 DEL

DELIBERAZIONE N. 10/30 DEL

DELIBERAZIONE N. 27/30 DEL

DELIBERAZIONE N. 25/3 DEL

DELIBERAZIONE N. 5/17 DEL

DELIBERAZIONE N. 1/10 DEL

L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che:

DELIBERAZIONE N. 21/ 59 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 33/ 34 DEL

DELIBERAZIONE N. 46/31 DEL

DELIBERAZIONE N. 52/39 DEL

DELIBERAZIONE N. 20/13 DEL

DELIBERAZIONE N. 34/32 DEL

DELIBERAZIONE N. 39/26 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 13/ 19 DEL

DELIBERAZIONE N. 16/16 DEL

DELIBERAZIONE N. 46/27

DELIB E R A Z I O N E N. 46/12 DEL

1. in fase di esercizio dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione al fine di:

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 15/ 1 DEL

STRUTTURA E CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI GESTIONE RIFIUTI DA ATTIVITÀ ESTRATTIVE

DELIBERAZIONE N. 7/12

Oggetto: Procedura di verifica v

DELIBERAZIONE N. 24/30 DEL

intorno ai 56, cui seguirà il riporto di terreno v egetale ed il rinverdimento con specie arbustive ed arboree.

DELIBERAZIONE N. 46/37 DEL

DELIBERAZIONE N. 34/56 DEL

DELIBERAZIONE N. 41/20 DEL

DELIBERAZIONE N. 16/27 DEL

DELIBERAZIONE N. 34/16

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - Parti I e II - N. 8 57

DELIBERAZIONE N. 29/13 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 7/ 14 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/32 DEL

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE O DI CONCESSIONE PER L ESERCIZIO DI CAVE PER OPERE PUBBLICHE (l.r. 08 agosto 1998, n.

DELIBERAZIONE N. 6/19 DEL

DETERMINAZIONE. Estensore OLIVIERI FERNANDO. Responsabile del procedimento OLIVIERI FERNANDO. Responsabile dell' Area. Direttore Regionale F.

COMUNE DI MELDOLA AREA ESTRATTIVA VERNACCHIA POLO 22

COMUNE DI FORLI AREA ESTRATTIVA "LADINO" - POLO 16

DELIBERAZIONE N. 18/41 DEL

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI

DELIBERAZIONE N. 34/8 DEL

DELIBERAZIONE N. 57/17 DEL

DELIBERAZIONE N. 6/29 DEL

DELIBERAZIONE N. 12/23 DEL

COMUNE DI PETACCIATO. S.I.A.I. srl ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) CAVA DI ARGILLA IN LOCALITÁ "GIULIANELLA" PETACCIATO (CB)

L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che:

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 39/ 7 DEL

DELIBERAZIONE N. 18/29 DEL

DELIBERAZIONE N. 47/18 DEL

COMUNE DI CESENA AREA ESTRATTIVA "CA' TANA" POLO 23

COMUNE DI CASTROCARO e TERRA DEL SOLE AREA ESTRATTIVA "CASOLANI" - POLO 2

kwp, sito nella Z.I. Ottana loc. Corrincas Comune di Bolotana (Nu). Soggetto proponente: Tirsole S.r.l.

COMUNE DI CESENA AREA ESTRATTIVA "IL TREBBO" POLO 37

COMUNE DI PORTICO AREA ESTRATTIVA "SPUNGHE - AMBITO 2

DELIBERAZIONE N. 70/25 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 21/ 30 DEL

Regione Umbria Giunta Regionale

COMUNE DI GALEATA AREA ESTRATTIVA "PANTANO" AMBITO 3

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/26 DEL

3. in fase di esercizio dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione al fine di:

DELIBERAZIONE N. 4/20 DEL

DELIBERAZIONE N. 29/27 DEL

CONFORMITA URBANISTICA CAVE LEGGE REGIONALE 9 AGOSTO 2002 N. 15 PROSECUZIONE DI ATTIVITA DI CAVA LOC. PISCOLVEI

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 52/ 34 DEL

DELIBERAZIONE N. 7/11 DEL

COMUNE DI CESENA AREA ESTRATTIVA "IL MOLINO" POLO 25

PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE

DELIBERAZIONE N. 20/14 DEL

COMUNE DI FORLI AREA ESTRATTIVA "VILLA ROVERE" AMBITO 1

Transcript:

DELIBERAZIONE N. 46/ 4 Oggetto: Procedura di verifica ai sensi dell art. 31 della L.R. 18.1.1999 n. 1 e della L.R. 15/ 2002, art. 8, comma 2 relativa al Progetto di coltivazione di una cava di granito arenizzato per inerti in località Piscina Nuscedda, nel comune di Maracalagonis. Proponente: Società S.I.FRA. S.n.c. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la Società S.I.FRA. S.n.c. ha presentato l istanza di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale nel novembre 2002, relativa all intervento denominato Progetto di coltivazione di una cava di granito arenizzato per inerti in località Piscina Nuscedda, nel comune di Maracalagonis. Il progetto, ascrivibile alla categoria "Cave e torbiere, di cui alla lettera j), punto 8 dell allegato A1 della deliberazione della Giunta regionale n. 5/11 del 15.2.2005, è stato sottoposto alla procedura di verifica in adempimento all art. 8, comma 2, della legge regionale 15/2002. La cava è ubicata in località Piscina Nuscedda, in comune di Maracalagonis, ad una distanza di circa 6,5 km dal paese. L area interessata dall attività di estrazione occupa una superficie di circa 1,8 ha; rispetto alla volumetria di progetto, datato 2006, pari a 1.010.000 m³, da estrarre nell arco di 20 anni, in base ai dati forniti dall Assessorato Regionale dell Industria, aggiornati al 2008, risulta che la volumetria residua è pari a 850.000 m 3. Il progetto prevede la coltivazione per trance orizzontali discendenti mediante l impiego di mezzi meccanici; a fine coltivazione risulterà un profilo a gradoni con angolo di inclinazione di circa 45 gradi. La metodologia d intervento proposta per il recupero ambientale prevede l addolcimento delle scarpate e la piantumazione con essenze vegetali autoctone. 1/ 5

In merito all iter della pratica, l Assessore fa presente che il Servizio SAVI, considerato che la documentazione allegata alla istanza di verifica e le successive integrazioni, non hanno permesso di escludere la presenza di potenziali impatti negativi riconducibili all attività estrattiva, ha concluso l istruttoria con il parere di sottoporre il progetto alla valutazione di impatto ambientale. L istruttoria, supportata anche da sopralluogo, ha messo in evidenza che l area è in uno stato di generale degrado ed abbandono, con presenza diffusa di rifiuti di vario genere, assenza di interventi di recupero, presenza di una rada ricolonizzazione spontanea di essenze erbacee ed arbustive, oltre alla presenza, in prossimità della cava, di attività agricole di pregio, in particolare vigneti e frutteti. Inoltre, è stato rilevato che: - le volumetrie residue, in base ai dati aggiornati al 2008, sono particolarmente elevate rispetto alla superficie oggetto di attività, in quanto si prevede l estrazione di 850.000 m³ di materiali su una superficie di soli 1,8 Ha; - l attività di cava ricade in prossimità di zone agroforestali e seminaturali, tra cui attività agricole di pregio e corsi d acqua caratterizzati dalla presenza di habitat ripariali ad elevato interesse naturalistico per i quali è necessario valutare gli impatti potenziali derivanti dalla prosecuzione dell attività estrattiva anche mediante esame di differenti alternative progettuali; - è necessario valutare adeguatamente i possibili impatti dovuti all interferenza dell attività estrattiva sul deflusso delle acque superficiali, conseguenti alle variazioni morfologiche, oltre agli impatti connessi alla visibilità dell area di cava dai nuclei urbani, dalle vie di comunicazione principali e da altri elementi sensibili presenti sia nell immediato intorno sia a distanza dal sito; - risulta necessario uno studio di coltivazione e recupero ambientale chiaro e approfondito che preveda fasi operative e configurazioni finali coerenti con il contesto territoriale in oggetto, modalità di rinaturalizzazione pertinenti alle potenzialità dei luoghi e adeguate garanzie di esecuzione ed efficacia degli interventi di recupero ambientale; - è necessario valutare con il dovuto approfondimento il rapporto costi-benefici dell iniziativa, con l indicazione della sostenibilità delle attività e i giustificativi delle esigenze di mercato. In considerazione delle criticità rilevate in corso di istruttoria si rende necessario che il proponente valuti e proponga soluzioni alternative, compresa l opzione zero, tenendo nella debita 2/ 5

considerazione, a fronte delle motivazioni che sottendono la proposta progettuale, da giustificare in funzione degli indirizzi regionali in materia, i costi ambientali connessi. A tale scopo lo SIA dovrà contenere l analisi costi-benefici relativa alle varie opzioni, condotta con metodologia rigorosa e basata su di un sistema di supporto alle decisioni, in grado di rendere evidenti tutti i criteri sui quali poggia l ipotesi progettuale proposta. Lo SIA, da redigere in conformità alle norme vigenti in materia, in ragione di quanto emerso nella fase istruttoria, dovrà contenere, in particolare: 1. analisi di soluzioni progettuali alternative, con particolare riguardo alle modalità di prosecuzione della coltivazione e di recupero finale, vista l ulteriore alterazione della morfologia dei luoghi che verrebbe a determinarsi a seguito del completamento della coltivazione; 2. la descrizione e la valutazione degli impatti causati dalla prosecuzione dell attività, con particolare riferimento all esecuzione degli scavi ed alla produzione di polveri, rumori, nonché l indicazione delle più opportune misure di mitigazione e, se necessarie, di compensazione; 3. l analisi delle caratteristiche idrologiche e idrogeologiche del settore, al fine di evidenziare le modalità più opportune per il controllo delle acque dilavanti e le modalità di scarico delle acque nei corpi idrici recettori finali, nonché le possibili infiltrazioni verso la falda profonda e le analisi sulle caratteristiche del deflusso idrico sotterraneo; 4. l indicazione delle opere e degli interventi opportuni, in relazione alla progressione delle fasi lavorative, per il contenimento degli impatti visivi sia a breve che a lunga distanza; 5. l analisi costi-benefici, con indicazione della sostenibilità delle attività e i giustificativi delle esigenze di mercato, anche in relazione agli interventi necessari alla riqualificazione ambientale del sito, alla messa in sicurezza dei fronti di scavo e al potenziale riutilizzo di tutti i materiali estratti. Lo SIA dovrà essere corredato da: 6. adeguati elaborati cartografici relativi all'individuazione e distinzione delle superfici a disposizione della cava in oggetto e funzionalmente connesse all attività estrattiva stessa, quali aree di scavo, di eventuale stoccaggio provvisorio e/o permanente, di trattamento dei materiali estratti e aree di servizio; 3/ 5

7. documentazione fotografica relativa allo stato attuale, con rappresentazioni prospettiche dai punti di osservazione più significativi e sensibili; 8. idonee simulazioni grafiche tridimensionali della morfologia del sito e simulazioni fotografiche per le fasi intermedie e finali delle lavorazioni, oltre a quella post recupero ambientale, con rappresentazioni prospettiche dai punti di osservazione più significativi e sensibili; 9. cronoprogramma dei lavori di coltivazione e di recupero ambientale; 10. piano di monitoraggio, in cui siano riportate le attività realizzate e residue, con precisa indicazione dei quantitativi e delle tipologie di materiali estratti e ancora da coltivare, dello stato di attuazione delle misure di mitigazione ambientale, dello stato di avanzamento degli interventi di recupero morfologico e naturalistico nei settori in cui è conclusa la fase di coltivazione. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore Generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio Sostenibilità Ambientale, Valutazioni Impatto e Sistemi Informativi Ambientali (SAVI). La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di sottoporre alla procedura di VIA, per le motivazioni indicate in premessa, l intervento denominato Progetto di coltivazione di una cava di granito arenizzato per inerti in località Piscina Nuscedda, nel comune di Maracalagonis, proposto dalla Società S.I.FRA. S.n.c.; di stabilire che la procedura di valutazione di impatto ambientale dovrà essere attivata entro tre mesi dalla notifica della presente deliberazione. In caso di mancata attivazione entro detto termine il Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI) procederà a darne comunicazione all Assessorato dell Industria, per gli adempimenti di competenza; di stabilire che l Assessorato regionale dell'industria provveda alla verifica della sussistenza delle condizioni di inattività superiore a tre anni ai fini dell avvio del procedimento di cessazione dell attività estrattiva in esame, come indicato nella deliberazione della Giunta regionale n 37/14 del 25 settembre 2007 relativa agli atti di indirizzo programmatico per il settore estrattivo. 4/ 5

Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Fulvio Dettori Il Presidente Renato Soru 5/ 5