OGGETTO : DIRETTIVA URGENTE DI CARATTERE TECNICO ALLE AZIENDE SANITARIE IN ORDINE ALLA SICUREZZA NELLE ATTIVITA' DI TRASFUSIONE DI SANGUE.



Documenti analoghi
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

REGOLAMENTO AZIENDALE PER LA FREQUENZA VOLONTARIA E IL TIROCINIO PRESSO L AZIENDA ASL CN1

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto

COMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni:

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI

in collaborazione con PROGETTO

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

Regolamento sulla tenuta dell Albo aziendale telematico

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo che riconoscono alla scuola

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali


REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA

La donazione di sangue: una scelta libera e consapevole. XVII Assemblea Annuale Soci Avis Comunale Cariati. 2 Aprile 2011 Dott. Domenico Lorenzo Urso

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

PROTOCOLLO D'INTESA TRA FORZE DELL ORDINE DELLA PROVINCIA DI FERRARA AVIS PROVINCIALE DI FERRARA

DELIBERA. Art. 1. Requisiti di Accreditamento

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità

IL DIRETTORE GENERALE nella persona della Dott.ssa Paola Lattuada

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

Prefettura di Vicenza Ufficio Territoriale del Governo

Comune di Falconara Marittima (Provincia di Ancona)

PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004

Prot.6223 /C14 Cava de Tirreni, 3/11/2014 IL DIRIGENTE

D E T E R M I N A Z I O N E D E L D I R I G E N T E

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

Il Laboratorio Fotovoltaico del Cluster Tecnologico Energie Rinnovabili. Accreditamento del Laboratorio presso gli enti certificatori.

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

LA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI E LA NORMA CEI (III EDIZIONE): APPROFONDIMENTI

PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE. 1.

Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS.

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

PIEMONTE. D.G.R. n del 1/8/2005

COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

OGGETTO: Azienda USL RM/C parere positivo ai sensi dell art. 3 del Decreto Commissariale n. U0016 del 27 febbraio IL COMMISSARIO AD ACTA

COMUNE DI SANTA FIORA. Determinazione

REGOLAMENTO DEL PART-TIME

Dott. Bernardino Spaliviero Coordinatore Comitato Medico Nazionale AVIS

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio Visti:

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE

Nuova disciplina dell attività di Restauro. Sintesi

Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Riferimenti normativi

Istituto Galileo. CRFF (Centro di Ricerca e Formazione Frosinone) STATUTO

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere;

Camera Penale Franco Bricola di Bologna

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Avviso n. 2/2008 ACCREDITAMENTO AL REPERTORIO DELLE STRUTTURE FORMATIVE

DOCCIA SERVICE SRL REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE ED IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Transcript:

SCHEMA N... 54788 DEL PROT. GEN. ANNO...2000 D ipa r time nto Sa nita' e Se r vizi Soc iali OGGETTO : DIRETTIVA URGENTE DI CARATTERE TECNICO ALLE AZIENDE SANITARIE IN ORDINE ALLA SICUREZZA NELLE ATTIVITA' DI TRASFUSIONE DI SANGUE. DELIBERAZIONE [ESECUTIVA] N. 481 IN 07/04/2000 del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA DATA LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge 04.05.1990, n.107 Disciplina per le attività trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi componenti e per la produzione di plasmaderivati ; Vista la deliberazione del Consiglio Regionale 26.03.1996, n.34, con la quale è stato approvato il Piano Regionale Sangue e Plasma per il triennio 1996-1998; Vista la raccomandazione del Consiglio d Europa n.r (95) 15, adottata dal Comitato dei Ministri in data 12.10.1995 Preparazione, uso e garanzia di qualità degli emocomponenti, V^ edizione - versione 1998; Vista la deliberazione della Giunta Regionale 28.12.1998, n.2628 in materia di indicazioni sul buon uso del sangue, nella quale era prevista, tra l altro, l istituzione di gruppi di lavoro con l incarico di predisporre progetti su alcuni obiettivi ritenuti prioritari in campo trasfusionale; Dato atto che uno di tali gruppi - coordinato dal Responsabile SIT dell E.O. Ospedali Galliera - ha presentato alla Regione una proposta operativa finalizzata ad ottenere una maggiore sicurezza nelle pratiche trasfusionali, con particolare riferimento alle problematiche relative ai seguenti temi: 1) autorizzazioni alla gestione di unità di raccolta sangue; 2) formazione professionale degli addetti medici e tecnici operanti presso le strutture trasfusionali; 3) pratiche relative alla implementazione del test HCV-RNA sul plasma regionale; 4) pratiche relative alla inattivazione del plasma con blu di metilene; Tenuto conto che la proposta di cui sopra - recepiti emendamenti e modifiche suggeriti dai Responsabili delle strutture trasfusionali nelle riunioni svoltesi in data 27.09.1999 e 03.11.1999, nonché dai Referenti regionali delle Associazioni donatori volontari di sangue nella riunione tenutasi in data 29.07.1999 - è stata dagli stessi approvata; Tenuto conto che l attivazione degli interventi evidenziati nella proposta si rende urgente ed indifferibile al fine di evitare situazioni di carenza in ordine al livello di sicurezza nelle pratiche trasfusionali, anche in ossequio alle disposizioni comunitarie in materia; AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DIR-SANG PAGINA : 1 COD. ATTO : DELIBERAZIONE [ESECUTIVA] [NON SOGGETTA A CONTROLLO]

SCHEMA N... 54788 DEL PROT. GEN. ANNO...2000 D ipa r time nto Sa nita' e Se r vizi Soc iali Ritenuto pertanto di approvare le indicazioni urgenti ed indifferibili di carattere tecnico in ordine alla sicurezza nelle attività di trasfusione di sangue nella forma e con i contenuti di cui all allegato A al presente provvedimento, del quale costituisce parte integrante e necessaria; Tenuto conto che, per quanto concerne il rilascio delle autorizzazioni alla gestione di unità di raccolta sangue, trova applicazione la legge regionale 30.07.1999, n.20 in materia di autorizzazione, vigilanza ed accreditamento per i presidi sanitari e socio-sanitari pubblici e privati, la quale prevede, a tale scopo, l istituzione di apposite Commissioni con presenza di esperti che - nello specifico - sono individuate nei Responsabili delle strutture trasfusionali; Su proposta dell Assessore alla Sanità e Servizi Sociali incaricato del Settore Programmazione Sanitaria Patrimonio Investimenti; D E L I B E R A Di approvare, per le motivazioni di cui in premessa, le indicazioni urgenti ed indifferibili di carattere tecnico in ordine alla sicurezza nelle attività di trasfusione di sangue nella forma e con i contenuti di cui all allegato A al presente provvedimento, del quale costituisce parte integrante e necessaria; Di dare atto che, per quanto concerne il rilascio delle autorizzazioni alla gestione di unità di raccolta sangue, trova applicazione la legge regionale 30.07.1999, n.20 in materia di autorizzazione, vigilanza ed accreditamento per i presidi sanitari e socio-sanitari pubblici e privati, la quale prevede, a tale scopo, l istituzione di apposite Commissioni con presenza di esperti che - nello specifico - sono individuate nei Responsabili delle strutture trasfusionali; ----------------------------------------------------------------------------- FINE TESTO----------------------------------------------------------------------------- Si attesta la regolarità amministrativa, tecnica e contabile del presente atto. Data - IL DIRIGENTE (Dott. Francesco Guiducci) AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DIR-SANG PAGINA : 2 COD. ATTO : DELIBERAZIONE [ESECUTIVA] [NON SOGGETTA A CONTROLLO]

ALLEGATO A INDICAZIONI ALLE AZIENDE SANITARIE IN TEMA DI SICUREZZA NELLE ATTIVITA TRASFUSIONALI 1) Unità di raccolta; 2) Formazione professionale del personale addetto alla raccolta; 3) Trasfusione sicura: implementazione del test HCV-RNA o test con analoga sensibilità; UNITA DI RACCOLTA Le Unità di raccolta sangue, secondo le disposizioni della normativa vigente in materia, si dividono in fisse e mobili. A) UNITÀ DI RACCOLTA FISSE Sono strutture non mobili, idonee alla raccolta del sangue per uso omologo a scadenza periodica, attività per il cui esercizio è necessario il possesso di apposita autorizzazione. La raccolta in unità fisse, senza la prescritta autorizzazione, è consentita unicamente a condizione che l utilizzazione della sede a tale scopo sia limitata a casi eccezionali. In tali circostanze (ad es. raccolte presso istituti scolastici), nelle quali la predisposizione della sede avviene volta per volta, l autorizzazione a carattere provvisorio dei locali è rilasciata dal Responsabile della struttura trasfusionale - o da Suo delegato - al quale verrà consegnato il sangue raccolto. Allo scopo di consentire al Responsabile - o delegato - di cui sopra l effettuazione del necessario sopralluogo presso i locali interessati, la tempistica della raccolta dovrà essere concordata, tra la Associazione Volontaristica e il SIT che riceverà il sangue, con un anticipo di almeno quindici giorni rispetto alla data di effettuazione, anche per consentire all Associazione interessata il tempo necessario alla organizzazione dei donatori che afferiranno in quella sede. B) UNITÀ DI RACCOLTA MOBILI Consistono in autoemoteche o roulotte specificatamente attrezzate per la raccolta del sangue ad uso trasfusionale. Anche tali strutture debbono necessariamente essere in possesso dell autorizzazione allo svolgimento di tale attività. Le unità di raccolta mobili attualmente presenti nella regione sono: sei della FIDAS, tutte autorizzate; due dell AVIS (delle quali una autorizzata ed una con autorizzazione antecedente al 1990, che necessita di rinnovo). Per quanto riguarda il rilascio di nuove autorizzazioni alla gestione di unità di raccolta fisse e mobili, trova applicazione la Legge Regionale 30.07.1999, n.20 in materia di autorizzazione, vigilanza ed accreditamento per i presidi sanitari e socio-sanitari, pubblici e privati, in recepimento del D.P.R 14.01.1997. La stessa, modificando la precedente normativa, assegna tale competenza al Sindaco del Comune territorialmente interessato, previo parere tecnico espresso da Commissioni appositamente costituite dal Comune stesso, i cui componenti sono designati dalle ASL. Per l accertamento dei requisiti dei presidi socio-sanitari e sociali, le Commissioni sono integrate da esperti del settore. Con riferimento alle autorizzazioni in oggetto, tale funzione è svolta dal Responsabile del Centro trasfusionale competente, coadiuvato da Dirigenti del Servizio di Igiene Pubblica delle ASL. In assenza di specifica legiferazione in materia, i criteri per l idoneità dei locali possono essere estrapolati dagli standard minimi stabiliti dalle Società scientifiche nonché dalle direttive emanate in merito dal Consiglio d Europa. Il medico che esegue la raccolta in una sede autorizzata è tenuto - sotto la propria responsabilità - a verificare preventivamente la conformità dei locali, sotto il profilo delle condizioni igieniche, alla attività di prelievo di sangue per Pag. 2

uso omologo. FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL PERSONALE ADDETTO ALLA RACCOLTA Nel sistema trasfusionale possono essere individuate svariate figure di addetti che operano con diverse professionalità. Nelle Strutture trasfusionali sono infatti presenti medici, biologi, infermieri professionali, addetti alla raccolta, tecnici; Presso le Associazioni Volontaristiche vi sono medici e figure ausiliarie alla raccolta, i quali eseguono la maggior parte delle raccolte sul territorio e la cui opera riveste essenziale importanza ai fini del mantenimento dell autosufficienza regionale, raggiunta peraltro per le sole unità di globuli rossi. La formazione e l aggiornamento professionale rivestono un ruolo fondamentale, sia con riferimento all attività di predisposizione di direttive operative iniziali, sia relativamente alla verifica, nel tempo, del livello qualitativo del personale. Le presenti indicazioni intendono, tra l altro, porre rimedio alla carenza riscontrata in passato da parte della Regione Liguria, relativamente alla promozione di corsi di formazione o di aggiornamento per il personale addetto alla raccolta del sangue. A) PERSONALE MEDICO DELLE AVDS Qualificazione dell idoneità all attività di raccolta. Viene istituito un corso, tenuto su base provinciale, strutturato in una parte teorica della durata di 20 ore ed in un periodo di frequenza obbligatoria presso un SIT, della durata di 60 ore. Al termine del corso è previsto un esame di idoneità con eventuale rilascio, al medico, di attestato regionale di idoneità alla attività di raccolta di sangue ad uso omologo. La parte teorica del corso è articolata su sette mezze giornate, consistenti in lezioni tenute dai medici del Servizio Trasfusionale Ligure ed eventuale collaborazione di società scientifiche del settore con precedenti analoghe esperienze. Questa parte del corso sarà incentrata soprattutto sugli aspetti relativi all organizzazione, la preparazione di testi e il supporto di segreteria. Alle lezioni teoriche deve necessariamente seguire la frequenza obbligatoria presso un Centro trasfusionale, per un periodo di almeno quattro settimane e per un certo numero di ore continuate nell arco della giornata. Obiettivo del corso è fornire adeguata formazione su: a) tecniche di prelievo; b) selezione del donatore; c) assistenza al donatore; d) responsabilità medico-legali; e) legislazione in materia di attività trasfusionale; f) principi di immunoematologia; g) nozioni di medicina trasfusionale, h) principi dell aferesi; i) emocomponenti; l) emoderivati. La frequenza presso un Centro trasfusionale - preferibilmente quello che riceverà il sangue prelevato dal medico che frequenta il corso - ha lo scopo di: a) verificare quanto appreso dal medico durante il corso teorico; b) verificare il grado di autonomia raggiunto dal medico addetto alla raccolta; c) instaurare una stretta collaborazione tra il SIT ed il personale medico delle ADVS addetto alle raccolte. Norme transitorie per l idoneità del personale medico che attualmente svolge attività di raccolta. Pag. 3

In ordine alle problematiche relative alla regolarizzazione dell idoneità dei medici che, da anni, eseguono la raccolta, viene disposto che gli operatori con almeno due anni - documentati - di attività, siano sottoposti ad una verifica del livello qualitativo raggiunto. Tale verifica è effettuata a cura e sotto la responsabilità del Responsabile del SIT di riferimento, al quale compete, ai sensi della Legge 107/90, la responsabilità legale della raccolta. La verifica - della durata di almeno cinque giorni, per un totale di venti ore, in periodo concordato tra le parti - potrà essere svolta sia richiedendo la presenza del medico dell Associazione presso il SIT di competenza, sia affiancando allo stesso, durante le raccolte, un medico del SIT con il compito di valutare, sul territorio, la effettiva competenza del medico addetto alla raccolta. A seguito di tale procedura, il Responsabile del SIT confermerà o meno l idoneità del medico addetto alla raccolta, rilasciando, in caso di esito positivo, attestato avente valenza regionale. Nell eventualità della mancata rispondenza, da parte del medico dell Associazione, ai requisiti minimi di idoneità, lo stesso sarà tenuto a frequentare il corso sopraindicato, al pari dei medici che intendano iniziare l attività di addetto alla raccolta del sangue ad uso omologo. B) PERSONALE NON MEDICO DELLE AVDS Qualificazione dell idoneità all attività di raccolta. Viene istituito un corso in ambito provinciale comprensivo di quindici ore di lezione teorica e venti ore di frequenza obbligatoria presso un SIT. La parte teorica di quindici ore, articolata su tre mezze giornate, ha lo scopo di assicurare un informativa di base sulle seguenti materie: a) principi di disinfezione ed asepsi; b) assistenza al donatore; c) raccolta dei campioni biologici; d) principi di laboratorio di analisi; e) principi di rianimazione; f) fisiologia della donazione; g) requisiti minimi per esercitare la donazione; h) diversi tipi di donazione; i) principi di aferesi. La frequenza di venti ore presso un SIT è invece finalizzata alla verifica di quanto appreso nel corso teorico ed all acquisizione della necessaria familiarità nella gestione del donatore e dei campioni biologici. Alla fine del corso teorico-pratico, previo superamento di specifico esame, viene rilasciato un attestato di idoneità, a valenza regionale, come volontario collaboratore alla attività di raccolta del sangue ad uso trasfusionale. Verifica dell idoneità del personale non medico che attualmente svolge attività di raccolta. Anche in questo caso è necessaria la regolarizzazione della situazione del personale che attualmente opera nelle Associazioni. Il personale con almeno due anni di attività documentata verrà convalidato, previa valutazione da parte del medico responsabile della raccolta a seguito di osservazione protratta per un totale di almeno quindici ore. In caso di valutazione con esito negativo, il volontario dovrà partecipare al corso teorico-pratico sopraindicato. L attestato viene rilasciato dal Responsabile del SIT di riferimento, sentito il parere favorevole del medico responsabile della raccolta. Per motivi assolutamente eccezionali e comunque necessariamente motivati per iscritto prima dell inizio della raccolta, è consentita l utilizzazione di personale non dotato della suddetta autorizzazione esclusivamente per compiti di supporto che non prevedano l assistenza al donatore. In questo caso l autorizzazione a svolgere i suddetti compiti secondari viene concessa - sotto la propria totale responsabilità - dal medico responsabile della raccolta. Pag. 4

TRASFUSIONE SICURA: IMPLEMENTAZIONE DEL TEST HCV-RNA O TEST CON ANALOGA SENSIBILITA Il raggiungimento dell obiettivo sangue a rischio zero è considerato prioritario. Attualmente, a tale scopo, vengono utilizzate due metodiche cardine: la PCR per HCV e l inattivazione del plasma con blu di metilene. A) PCR per HCV Dai più recenti dati internazionali della letteratura (non sono infatti disponibili dati nazionali), si evince che la trasfusione di sangue non è mai stata sicura come adesso. Non ritenendo ciò ancora sufficiente, il Consiglio d Europa ha emesso una circolare nella quale viene stabilita l obbligatorietà dell esecuzione del test PCR per il plasma inviato alla lavorazione industriale entro il Luglio 1999. Tale direttiva obbligatoria crea una differenza tra i prodotti emoderivati, più sicuri, e gli emocomponenti, meno sicuri Molte Nazioni europee, non concordando su tale differenziazione, hanno deciso l obbligatorietà dell esecuzione del test anche per gli emocomponenti. In Italia, il Ministero della Sanità ha avviato uno studio di fattibilità, in tre Regioni italiane, per implementare questo nuovo test anche nei SIT italiani. La Regione Liguria, a propria volta e facendosi portavoce delle esigenze dei malati, promuove uno studio regionale per garantire ai cittadini il massimo della sicurezza attuale nei riguardi della possibile trasmissione di epatite C. Il progetto mette a disposizione dei SIT che già da ora sono in grado di eseguire il test HCV PCR le risorse necessarie. Al fine di consentire in tempi rapidi il conseguimento dell obiettivo del progetto, le restanti strutture trasfusionali sono tenute a presentare in tempi brevi uno studio di fattibilità, provvedendo - da subito - all esecuzione di mini-pool di sieri di donatori ed al successivo invio degli stessi all esame presso le strutture che già lo eseguono. Non appena si renderà disponibile il test per la ricerca dell antigene del HCV saranno valutate tutte le possibilità della sua adozione come test di screening suppletivo per la sicurezza degli emocomponenti al posto del test in PCR. B) INATTIVAZIONE DEL PLASMA CON BLU DI METILENE Dall analisi dei dati regionali relativi al 1998, emerge il numero di 14.348 unità trasfuse. Da alcuni mesi è disponibile sul mercato un prodotto disposable, marchiato CE, che garantisce la eliminazione di qualunque virus o batterio dal plasma, rendendo questo emocomponente virtualmente sicuro. Il trattamento di ogni unità richiede circa 30 minuti di lavoro e l utilizzo di una attrezzatura specifica. Un ospedale regionale ha, da alcuni mesi, iniziato una sperimentazione sull uso di questo prodotto che ne ha evidenziato la fattibilità, pur con notevole impegno in termini economici e di tempo lavoro. In considerazione di quanto sopra, è opportuno che, qualora un SIT non sia in grado di reperire al proprio interno le risorse umane necessarie per l esecuzione di questa procedura, faccia direttamente la richiesta del plasma trattato al SIT del Galliera. Per quanto riguarda la compensazione economica, sarà valutata la possibilità di individuare procedure analoghe a quanto previsto dalla normativa regionale in tema di emoderivati. FINE TESTO Pag. 5