I parte: I nuovi soggetti agricoli II parte: Regimi fiscali in agricoltura e obblighi contabili Dr. Franco Belmonte Seminario Mis. 331 az. 2 13-03-2014 Dr. Domenico D Agostino 1
L imprenditore agricolo (art. 2135 c.c.) Attività agricole Società agricole (art. 2 D.Lgs. n. 99/04 D.Lgs 101/05) Imprenditore agricolo professionale (artt. 1 e 2 D.Lgs. n. 99/04) Persona fisica o giuridica 2
L imprenditore agricolo Articolo 2135 c.c. (Imprenditore agricolo) 1. E imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. 2. Omissis 3. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell azienda normalmente impiegate nell attività agricola esercita, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge. D. L.gs 18 maggio 2001, n. 228 Art. 1 3
Codice civile-attività agricole Attività principali Attività connesse coltivazione del fondo silvicoltura allevamento di animali e attività connesse finalizzate alla cura e allo sviluppo del ciclo biologico o di una sua fase necessaria. Attività svolte dallo stesso soggetto che esercita attività principale Attività funzionali allo sviluppo attività principale e funzionali rispetto a questa Tipologie di attività: Produzione di beni Fornitura di servizi Ricezione e ospitalità (Es.:agriturismo) 4
Attività connesse Connessione soggettiva (unisoggettività) Connessione oggettiva (coerenza att. princ.) L attività connessa deve servire allo sviluppo di quella agricola principale (in una o più fasi della produzione), al fine di massimizzarne il risultato e quindi integrare il reddito 5
Attività connessa - Produzione beni Attività di manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione, valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall allevamento di animali 6
Segue: Attività connessa - Produzione beni Manipolazione: la lavorazione non altera la natura del bene primario Esempi: 1. Acquisto di insalata in campo: raccolta, cernita, pulitura, incassettamento 2. Acquisto di frutta: cernita, pulitura, incassettamento Trasformazione: La lavorazione altera la natura del bene primario Esempi: 1. Acquisto di uve: trasformazione in vino 2. Acquisto di latte: trasformazione in formaggio Conservazione, commercializzazione, valorizzazione: per prodotti acquistati da terzi solo se precedute da manipolazione o trasformazione Esempi NO: 1. Produttore di vino acquista vino da imbottigliare (solo consev./condizion.) 2. Produttore frutta acquista frutta già incassettata (solo commercializzazione) 3. Produttore mele acquista altre mele da terzi e le rivende dopo averci applicato bollino qualità (solo valorizzazione) 7
ATTENZIONE La semplice commercializzazione di un prodotto acquistato presso terzi non è considerata attività connessa! Ad esempio: il produttore di mele che acquista mele e le rivende fresche, compie attività di semplice commercializzazione soggetta a regime fiscale commerciale e non agricolo Le attività di pura conservazione, commercializzazione e valorizzazione non possono essere considerate connesse a quella agricola principale e, quindi, generano reddito di impresa (art. 55 del TUIR). 8
Segue: Attività connessa - Produzione beni Premesso che parti del processo produttivo possono anche essere esternalizzate (fatte da terzi), Deve essere rispettato del principio della prevalenza dei miei prodotti rispetto a quelli acquistati all esterno. Come valuto la prevalenza? I criteri di misurazione sono diversi: Quantità: quando i prodotti acquistati sono simili ai prodotti propri Valore : quando i prodotti acquistati sono diversi dai propri, pur appartenendo allo stesso comparto merceologico Esempi: 1. Produzione propria di mele ed acquisto di mele per marmellata: criterio della quantità; 2. Produzione di mele ed acquisto di pere per marmellata: criterio del valore normale 9
Segue: Attività connessa Fornitura servizi Fornitura di servizi realizzata mediante l impiego prevalente di attrezzature/risorse normalmente impiegate nell attività agricola Normalità: Un bene è normalmente utilizzato se corrisponde alle esigenze lavorative dell azienda, sia in termini numerici che in relazione al tipo di attività svolta, valutando (conformità, compatibilità e utilizzo sistematico) Prevalenza: Il fatturato prodotto con le attrezzature impiegate normalmente nell attività agricola deve essere superiore a quello ottenuto impiegando attrezzature utilizzate esclusivamente per tali servizi. 10
Segue: Attività connessa Ricezione e ospitaltà Attività di ricezione e ospitalità, complementari e accessorie rispetto attività agricola (Legge quadro agriturismo, n. 96/06) Fanno parte dell attività agrituristica: La ricezione ed ospitalità Attività ricreative Attività culturali Attività didattiche Attività di pratiche sportive, escursionistiche e di ippoturismo Attività di Degustazione 11
Segue: Attività connessa Ricezione e ospitaltà Nuova disciplina per l esercizio dell attività agrituristica, didattica e sociale nelle aziende agricole (Legge regionale 30/4/2009 n. 14) Scheda di sintesi La legge 12
Attività connessa Agroenergie Non il codice, ma la Legge Finanziaria (2006 e 2007) ricomprende tra le attività agricole connesse di cui al comma 3 dell articolo 2135 c.c, anche: La produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali La produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti fotovoltaiche La produzione e la cessione di carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo La produzione e la cessione di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo. 13
Inquadramento redditi e Iva La produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche effettuate dagli imprenditori agricoli sono attività connesse ai sensi dell articolo 2135 del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario. È il testo dell art. 1, comma 423 della legge 266/2005, in vigore dal 1 gennaio 2007 Come ha precisato l Agenzia delle Entrate nella circolare n. 6/2006 si deve ritenere inapplicabile anche il regime speciale di cui all art. 34-bis della legge Iva, che prevede per gli imprenditori agricoli esercenti le attività agricole connesse del c.c. dirette alla produzione di beni e alla fornitura di servizi, un regime forfetizzato di detrazione dell Iva pari al 50% dell imposta applicata sulle operazioni imponibili. Il produttore agricolo che opera in regime speciale Iva, se svolge anche l attività connessa di produzione di energia, potrà applicare a quest ultima solo il regime Iva normale, e quindi tenere le contabilità separate. Ciò non è ovviamente necessario da parte di quei produttori agricoli che hanno rinunciato al regime speciale. La vendita di energia elettrica, calorica e fotovoltaica è soggetta all Iva nella misura del 22%. 14
Società agricola E qualificabile come società agricola quelle società che: nella ragione sociale o denominazione sociale riporta l indicazione di società agricola ; Art. 2 del DLgs. n. 99/04 ha come oggetto sociale l esercizio esclusivo delle attività di cui all art. 2135 c.c. Se almeno la metà dei soci di tale società ha la qualifica di CD (attestata dall iscrizione alla Sezione Speciale Registro Imprese), la stessa può esercitare diritto di prelazione o riscatto. Occorre però che la società : sia affittuaria per almeno un biennio del terreno oggetto di trasferimento oneroso, oppure dimostri di essere proprietaria dei terreni confinanti con i fondi offerti in vendita (condotti direttamente, non affittati a terzi) 15
No iscrizione L59/63 Vendita diretta (Art. 4. DLgs. 228/01) Gli imprenditori agricoli, singoli o associati, iscritti nel registro delle imprese possono vendere direttamente al dettaglio, in tutto il territorio nazionale: 1. prodotti agricoli propri, provenienti dalla coltivazione del fondo e dall allevamento di animali; 2. prodotti normalmente non agricoli, ma in ogni caso derivanti dalla lavorazione, trasformazione, preparazione, manipolazione, confezionamento o da altri processi produttivi connessi, di prodotti agricoli provenienti dal proprio fondo (come nel caso della carne macellata); 3. prodotti agricoli acquistati da altri produttori agricoli, ma appartenenti al medesimo settore merceologico; 4. prodotti agricoli acquistati da altri produttori agricoli, ma non appartenenti al medesimo settore merceologico; 5. prodotti agricoli acquistati da altri soggetti non produttori agricoli (ad esempio commercianti). N.B.: Iscrizione RI richiesta anche per esonerati IVA (eccez. vendita dir. azienda) La cessione dei prodotti di cui ai punti 3), 4) e 5), esercitata in regime ordinario seperato, non può prevalere su quella di propri e la promiscuità merceologica deve essere funzionale al miglioramento della qualità del prodotto finale e, quindi, all incremento della redditività complessiva dell impresa agricola. (nota ANCI 12/12/2005) 16
Vendita diretta (Art. 4. DLgs. 228/01) Possibili modalità di vendita e relativi adempimenti amministrativi : La vendita al dettaglio in forma non itinerante, su aree pubbliche con posteggio o in locali aperti al pubblico è condizionata alla comunicazione al Sindaco del Comune in cui si intende esercitare la vendita. Efficacia immediata. La vendita al dettaglio esercitata su superfici all aperto nell ambito dell azienda agricola o di altre aree private di cui gli imprenditori agricoli hanno la disponibilità no obbligo comunicazione L attività di vendita al dettaglio in forma itinerante e e-commerce è soggetta ad una comunicazione da inoltrare al Comune del luogo ove ha sede l azienda di produzione e può essere effettuata decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione (silenzio assenso). Tale comunicazione (esente da bollo) deve riportare i seguenti dati: generalità del richiedente; iscrizione nel Registro delle imprese; ubicazione dell azienda; prodotti oggetto di commercializzazione; modalità di esercizio della vendita diretta. 17
Vendita diretta (Art. 4. DLgs. 228/01) Benefici: 1. No autorizzazione, solo comunicazione 2. non si applica l obbligo di chiusura domenicale e festiva 3. alcun requisito professionale 4. (regime esonero) no certificazione fiscale Decadenza dai benefici (modificato dal comma 1067 della Finanziaria 07) : L imprenditore agricolo decade dai benefici qualora nell anno precedente abbia conseguito ricavi derivanti dalla vendita di prodotti non provenienti dalla propria azienda superiore 160.000 (ditte individuali) o 4 milioni (società) il che ci suggerisce di stimare la prevalenza tenendo conto del valore. 18
L imprenditore agricolo professionale Le Regioni accertano ad ogni effetto il possesso dei requisiti Il profilo dello IAP Competenze e conoscenze Professionali (art. 5, Reg. CE n. 1257/99) 50% dl proprio tempo lavoro dedicato all attività agricola (25% in z.s.) 50% del proprio reddito globale da lavoro ricavato dall attività agricola (25% in z.s.) N.B.: La figura di IATP è ricondotta a quella di IAP D. L.gs 29 marzo 2004, n. 99 Art. 1 19
L imprenditore agricolo professionale I requisiti dello IAP associato: Pre-requisito: Lo statuto deve prevedere quale oggetto sociale l esercizio esclusivo delle attività di cui all articolo 2135 c.c. Società di persone: almeno un socio deve essere in possesso e della qualifica di IAP Per le s.a.s. la qualifica è riferita ai soci accomandatari. Società di capitali: almeno un amministratore deve essere in possesso della qualifica di IAP. Società cooperative: almeno un socio amministratore deve essere in possesso della qualifica di IAP D. Lgs. 29 marzo 2004, n. 99 Art. 1 20
L imprenditore agricolo professionale - Agevolazioni 1. Tutte agevolazioni previste per IATP: Franchigia di esclusione ICI per terreni agricoli condotti direttamente CD e IAP (art. 9 D.Lgs. 504/92) Esenzione da oneri urbanizzazione (art. 14 L. 10/77) Per GI (CD e IAP) agevolazioni imposte sul trasferimento di azienda agricola/fondi rustici per atti a titolo gratuito 2. In caso di IAP iscritto nella gestione previdenziale e assistenziale, stesse agevolazioni in materia imposte indirette in favore CD per accesso alla PPC 21
Segue: Agevolazioni fiscali Tipologia C.D. IAP persona fisica si INPS IAP persona fisica no INPS Società agricola IAP Acquisto terreni agricoli L 604/54 I. Registro 168,00 I. Ipot. 168,00 I. Catastale 1% I. Registro 8% I. Ipotecaria 2% I. Catastale 1% I. Registro 168,00 I. Ipot. 168,00 I. Catastale 1% Imprenditoria giovanile L.n. 441/98 I. Ipot. 168,00 I.Catastale : Esente I. Bollo: Esente I. Ipot. 2% I.Catastale:1% I. Bollo: Ordinaria Se soc. di persone con soci iscritti alle relative gestioni previdenziali, vale quanto riportato nel riquadro sopra. Acquisto terreni montani L 601/73 Oneri urbanizzazione L. n. 10/77 I. Registro 168,00 I. Registro 8% I. Registro 168,00 I. Ipot. 168,00 I. Ipotecaria 2% I. Ipot. 168,00 I. Catastale Esente I. Catastale 1% I. Catastale - Esente Esente Esente Esente 22
Imposta sui redditi Imposta sul valore aggiunto Imposta regionale attività produttive Imposte sui trasferimenti(imp. registro, ipotecaria e catastale) Funzioni essenziali contabilità 23
Imposte dirette-redditi fondiari Reddito fondiario (art. 25 TUIR) Reddito dominicale (art. 28 TUIR) Reddito derivante da terreni adatti alla produzione agricola, anche se non praticata Reddito agrario (art. 32 TUIR) Esprime redditività media delle attività agricole, nei limiti potenzialità del terreno. Reddito dei fabbricati (art. 36 TUIR) Redditi che derivano dai fabbricati, dalle costruzioni aventi reddito autonomo 24
Reddito dominicale Reddito imputato al proprietario del terreno o assimilato (affittuario, enfiteuta ) anche se non lo coltiva Valore stimato catastalmente sulla base dell estensione del terreno, della zona e della coltura praticata (se affittato a GIA, coltivatore diretto o IAP non si applica rivalutazione) Il valore può variare nel tempo (sostituzione coltura, minor capacità produttiva ) 25
Reddito agrario Attenzione: Il reddito di attività agricole svolte da soc. di persone e di capitali e da enti commerciali è reddito d impresa e come tale va determinato (salvo opzione reintr.) Il reddito agrario deve essere dichiarato da chi esercita sul fondo attività agricola (proprietario, affittuario, usufruttuario ) E determinato rivalutando (70%) valore catastale Attività che producono reddito agrario: Attività agricole principali Attività agricole connesse Il legislatore fiscale ha ripreso la classificazione di quello civile, ma l ha in parte rivista 26
Segue: Reddito agrario-attività agricola principale (art. 32 TUIR) 1. Attività dirette alla coltivazione del terreno e alla silvicoltura; 2. Allevamento di animali, con mangimi ottenibili per almeno ¼ dal terreno; 3. Attività dirette alla produzione di vegetali tramite l utilizzo di strutture fisse o mobili, purché la superficie non eccede il doppio di quelle del terreno su cui la produzione stessa insiste; 4. Attività (art. 2135, comma 3 c.c.) dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall allevamento di animali, che portino a ben determinati prodotti (decreto ministeriale) Attenzione: Nel caso delle attività di cui ai punti 2 e 3, se si superano i limiti (n. capi o superficie), il reddito prodotto non è più reddito agrario, bensì reddito d impresa (art. 55 TUIR). In caso di persone fisiche, soc. semplici e enti non commerciali, tale reddito può essere determinato su base parametrale o forfettaria (artt. 56, co. 5 e 56-bis, comma 1 del TUIR) 27
Segue: Reddito agrario-attività produzione beni (art. 32 TUIR) Produzione beni, prodotti elencati DM 26 ottobre 2007: 1. Produzione succhi di frutta ed ortaggi 2. Produzione di aceto 3. Lavorazione e conservazione delle patate Sono escluse le produzioni di purè di patate disidratate, di snack a base di patate, di patatine fritte e la sbucciatura industriale delle patate. 4. Produzione di carni e prodotti della loro macellazione Carni di tutti gli animali generalmente allevati dal produttore agricolo (bovini, equini, suini, ovini, caprini), compresi i volatili e gli animali da cortile (polli, conigli e simili);oltre alla carne fresca, è prevista anche la produzione di carne congelata e surgelata. Vi rientrano, anche, la produzione di carne essiccata, salata o affumicata (speck, prosciutto crudo, bresaola), produzione di salsicce e salami (ex 15.13.0); 5. Produzione di vini La produzione di vino comprende sia quello derivante da uve di produzione propria che quello derivante da uve acquistate presso terzi. Oltre al vino da tavola sono ricompresi i vini di qualità prodotti in determinate regioni, quelli spumanti e liquorosi. 6. Produzione di olio di oliva e di semi oleosi, produzione di olio di semi di granturco (olio di mais) La produzione di olio comprende sia quello derivante da olive e semi di propria produzione, sia quello derivante da prodotti acquistati da terzi. 7. Lavorazione delle granaglie E compresa la produzione di farine, semole, semolini di frumento, segale, avena, mais, nonché la lavorazione del riso. 28
Segue 8. Manipolazione di prodotti di cui ai codici 01.11, 01.12 e 01.13 Si ricorda che le manipolazioni sono interventi sui prodotti che non ne modificano la natura. 9. Produzione di sidro ed altre bevande fermentate Tale voce comprende la produzione di sidro, sidro di pere, idromele ed altre bevande a base di frutta e miscele contenenti anche alcool 10. Trattamento igienico del latte e produzione derivati del latte Oltre la produzione di latte fresco (vacca, capra, pecora e bufala) e dei conseguenti prodotti caseari, è prevista la produzione di latte pastorizzato, sterilizzato, omogeneizzato e sottoposto a trattamento per la lunga conservazione. Sono ricompresi anche prodotti a base di latte, panna, latte in polvere o concentrato, burro e yogurt. 7. Lavorazione e conservazione di frutta ed ortaggi n.a.c La conservazione della frutta e degli ortaggi può essere effettuata con processi di congelamento, surgelamento, essiccazione, ovvero con immersione in olio o in aceto, anche con inscatolamento. Sono comprese le preparazioni alimentari a base di frutta ed ortaggi, le marmellate, le conserve di pomodoro, pomodori pelati e passate di pomodoro. Attenzione: Nel caso di beni non ricompresi nel DM occorre determinare il reddito su base forfetaria (56-bis, co.1 del TUIR) e, nel caso in cui non sia rispettato il requisito della prevalenza, l eccedenza produce reddito d impresa. 29
ATTIVITÀ CHE ECCEDONO I LIMITI DI REDDITO AGRARIO (Art. 56-bis TUIR) Attenzione: i regimi di cui di seguito non sono applicabili a soc. di capitali, enti comm., soc. in nome collettivo e in accomandita semplice Ipotesi di determinazione del reddito d impresa: 1. Attività dirette alla produzione di vegetali tramite l utilizzo di strutture fisse o mobili, per la parte di produzione esercitata sulla superficie eccedente il doppio di quella del terreno su cui la produzione stessa insiste. Esempio: - Superficie su cui vi è produzione di funghi: 1.000 m² - Superficie dei bancali: 2.500 m² 2.500 (1.000 x 2) =500 m ² Quindi, la produzione che insiste su 2.000 m² produce reddito agrario, quella relativa a 500 m² produce reddito d impresa. 30