INDICE SIRTEF INFORMAZIONI GENERALI PER L'USO E LA MANUTENZIONE DELLE FUNI DI ACCIAIO



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INFORMAZIONI GENERALI PER L'USO E LA MANUTENZIONE DELLE FUNI DI ACCIAIO INFORMAZIONI GENERALI PER L USO E LA MANUTENZIONE DELLE FUNI DI ACCIAIO...... pag. 2 1. LIMITAZIONI ALL USO DOVUTE AD AVVERSE CONDIZIONI AMBIENTALI....................... pag. 2 1.1 TEMPERATURA........................................ pag. 2 1.2 PARTI TERMINALI....................................... pag. 2 1.3 USO IN CONDIZIONI DI RISCHIO ECCEZIONALI................... pag. 2 2. COSA FARE PRIMA DI UTILIZZARE LA FUNE PER LA PRIMA VOLTA............................ pag. 3 3. STOCCAGGIO DELLA FUNE..................... pag. 3 4. CONTROLLO DELLE CONDIZIONI DELLE PARTI DI CONTATTO DELLE MACCHINE ED ATTREZZATURE........... pag. 3 5. COME MANEGGIARE ED INSTALLARE LA FUNE............................ pag. 3 6. FUNE FORNITA SU BOBINA..................... pag. 4 7. METODO PER TAGLIARE LA FUNE............... pag. 4 8. MONTAGGIO DELLA NUOVA FUNE............ pag. 4 9. MANUTENZIONE................................ pag. 5 10. ESAME DELLA FUNE............................. pag. 5 11. LUBRIFICAZIONE DELLA FUNE IN SERVIZIO..... pag. 5 12. SELEZIONE DELLA FUNE......................... pag. 5 12.1 COSTRUZIONE IN RAPPORTO ALL ABRASIONE ED ALL USURA......... pag. 5 12.2 TIPO DI ANIMA IN RELAZIONE ALLO SCHIACCIAMENTO DELLA FUNE SUL TAMBURO............................... pag. 6 12.3 FINITURA DEL FILO IN RELAZIONE ALLA CORROSIONE.............. pag. 6 12.4 DIREZIONE E TIPO DI AVVOLGIMENTO........................ pag. 6 12.5 ANCORAGGIO DELLA FUNE SUL TAMBURO E SENSO DI AVVOLGIMENTO. pag. 6 13. CARATTERISTICHE ROTAZIONALI ED USO DEL GIREVOLE............................. pag. 7 14. ANGOLO DI DEVIAZIONE....................... pag. 7 15. AVVOLGIMENTO SUI TAMBURI.................. pag. 9 16. CRITERI PER SCARTARE (RIMUOVERE DALL USO) LE FUNI DI SOLLEVAMENTO..................... pag. 10 16.1 CRITERI GENERALI...................................... pag. 10 16.2 FILI ROTTI........................................... pag. 11 16.3 RIDUZIONE DI DIAMETRO................................. pag. 11 16.4 ELEMENTI INUSUALI.................................... pag. 11 16.5 ETÀ................................................ pag. 11 16.6 DEFORMAZIONE....................................... pag. 11 16.6.1 DISTORSIONE A ELICA...................................... pag. 12 16.6.2 DISTORSIONE A CANESTRO.................................... pag. 12 16.6.3 ESPULSIONE DI TREFOLI..................................... pag. 12 16.6.4 ESPULSIONE DI FILI........................................ pag. 12 16.6.5 AUMENTO LOCALIZZATO DEL DIAMETRO DELLA FUNE...................... pag. 12 16.6.6 RIDUZIONE LOCALIZZATA DEL DIAMETRO DELLA FUNE...................... pag. 12 16.6.7 PARTI APPIATTITE......................................... pag. 12 16.6.8 ATTORCIGLIAMENTI........................................ pag. 12 16.6.9 PIEGHE.............................................. pag. 12 TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA........ pag. 13 DISTORSIONE A CANESTRO DETTA INFIASCATURA IN UNA FUNE ANTIGIREVOLE MULTITREFOLO.................. pag. 14 17. ELEMENTI INERENTI LA SICUREZZA DELLE FUNI DI ACCIAIO E DELLE SUE PARTI COMPONENTI....................... pag. 15 17.1 MATERIALE........................................... pag. 15 INDICE 17.1.1 GENERALITÀ............................................ pag. 15 18. ALLUNGAMENTO E MODULO DI ELASTICITÀ... pag. 15 19. PRESTIRATURA................................... pag. 17 20. CARICO DI ROTTURA............................ pag. 17 21. CARICO DI ROTTURA ADDIZIONALE............ pag. 17 22. CARICO MINIMO DI ROTTURA.................. pag. 17 23. RESISTENZA ALLA FATICA, USURA E DETERIORAMENTO.............................. pag. 17 24. DIAMETRI DELLE PULEGGE....................... pag. 18 25. GOLE DELLE PULEGGE........................... pag. 19 26. CONTROLLO E MANUTENZIONE DELLE PULEGGE.................................. pag. 20 27. DIAMETRI DEI TAMBURI.......................... pag. 21 28. GOLE NEI TAMBURI.............................. pag. 21 29. PORTATA DELLA FUNE........................... pag. 22 30. COEFFICIENTI DI SICUREZZA.................... pag. 22 GUIDA PER LA SELEZIONE, L ISPEZIONE IN USO E LO SCARTO DI TIRANTI IN FUNE DI ACCIAIO GUIDA PER LA SELEZIONE, L ISPEZIONE IN USO E LO SCARTO DI TIRANTI IN FUNE DI ACCIAIO................ pag. 23 1. TERMINI E DEFINIZIONI......................... pag. 23 2. PERICOLI......................................... pag. 23 3. REQUISITI DI SICUREZZA GENERALE............ pag. 23 3.1 LIMITAZIONE NELL ALTERARE LA CONDIZIONE DELL IMBRAGATURA IN FUNE DI ACCIAIO.................................... pag. 23 3.2 LIMITAZIONI ALL USO DEI TIRANTI IN FUNE DI ACCIAIO A SEGUITO DI AVVERSE CONDIZIONI AMBIENTALI O CONDIZIONI DI PERICOLO.....pag. 23 3.3 AZIONI DA INTRAPRENDERE PRIMA DI UTILIZZARE PER LA 1 VOLTA UNA IMBRAGATURA IN FUNE DI ACCIAIO......................pag. 23 3.4 ISTRUZIONI RIGUARDANTI L UTILIZZO CORRETTO DELLE IMBRAGATURE IN FUNE DI ACCIAO......................pag. 23 3.5 CONTROLLO PERIODICO ACCURATO E MANUTENZIONE.............pag. 24 4. SELEZIONE DELLE IMBRAGATURE IN FUNE DI ACCIAIO............................ pag. 24 4.1 UTILIZZO IN CONDIZIONI AMBIENTALI AVVERSE.................. pag. 24 4.1.1 ALTE BASSE TEMPERATURE.................................... pag. 24 4.1.2 PRESENZA DI ACIDI........................................ pag. 24 4.1.3 CONDIZIONI NELLE QUALI È PROBABILE CHE IL TIRANTE SIA SOGGETTO AD ATTACCHI ESTERNI (CHIMICI, ABRASIVI, ETC.)................................... pag. 24 4.1.4 USO IN CONDIZIONI DI PERICOLI ECCEZIONALI......................... pag. 24 4.2 ISPEZIONE DELL IMBRAGATURA PRIMA DEL 1 UTILIZZO ED IN SERVIZIO pag. 24 4.2.1 PRIMA DEL 1 UTILIZZO..................................... pag. 24 4.2.2 PRIMA DI OGNI UTILIZZO..................................... pag. 24 5. MOVIMENTAZIONE DEL CARICO............... pag. 25 5.1 PREPARAZIONE........................................ pag. 25 5.2 MASSA DI CARICO...................................... pag. 25 5.3 CENTRO DI GRAVITÀ..................................... pag. 25 6. METODO DI CONNESSIONE.................... pag. 26 7. SIMMETRIA DI SOLLEVAMENTO................. pag. 28 8. SICUREZZA DEL SOLLEVAMENTO............... pag. 29 9. IMBRAGATURE IN FUNE A PIÙ BRACCI CON USO PARZIALE DEI BRACCI................ pag. 29 10. PORTATA LIMITE DI LAVORO..................... pag. 29 11. POSIZIONAMENTO AL SUOLO DEL CARICO.... pag. 29 12. STOCCAGGIO DELLE IMBRAGATURE............ pag. 29 13. MANUTENZIONE E ISPEZIONE.................. pag. 30 14. RIPARAZIONE.................................... pag. 30 BIBLIOGRAFIA......................................... pag. 31 www.sirtef.it 1

INFORMAZIONI GENERALI PER L'USO E LA MANUTENZIONE DELLE FUNI DI ACCIAIO 1. LIMITAZIONI ALL'USO DOVUTE AD AVVERSE CONDIZIONI AMBIENTALI 1.1 TEMPERATURA Funi di acciaio costruite con fili al carbonio Bisogna accuratamente considerare le temperature massime a cui la fune potrebbe lavorare durante il suo utilizzo. Le funi in acciaio a trefoli con anima tessile possono essere usate fino a 100 C. Le funi in acciaio a trefoli con anima metallica (oppure le funi spiroidali e locked coil) possono essere usate fino a 200 C sebbene sia opportuno calcolare delle perdite di portata; tale valore è legato al tempo di esposizione alla elevata temperatura ed al diametro dei fili. Per temperature operative incluse fra i 100 ed i 200 C la perdita di portata può essere considerata pari al 10% della portata stessa. Nel caso di temperature superiori ai 200 C debbono essere utilizzati lubrificanti particolari e debbono essere calcolate perdite di portata nettamente superiori a quelle sopra menzionate ( consultare il produttore della fune). NOTA. L'utilizzo di una fune entro la gamma di temperatura sopra ammessa non implica automaticamente una significativa e permanente riduzione della portata quando la fune torna ad operare a temperatura normale. L'ammontare della perdita dipende dal diametro del filo e dal tempo di esposizione alle alte temperature. La resistenza delle funi di acciaio non verrà negativamente influenzata da temperature operative fino a - 40 C. e non deve essere considerata alcuna riduzione della portata; tuttavia,la prestazione della fune può essere ridotta in funzione della efficacia dei lubrificanti alle basse temperature. 1.2 PARTI TERMINALI In aggiunta ai limiti stabiliti sopra per la fune e se non altrimenti specificato dal produttore della fune o dal costruttore della macchina,attrezzatura od installazione, non devono essere superate le seguenti temperature operative: - asole con manicotti in alluminio : + 150 C - asole tipo flemish con manicotto in acciaio : + 200 C - Capicorda con lega bianca a base piombo : + 80 C - Capicorda con zinco o lega a base di zinco : + 120 C - Capicorda con resina fare riferimento al produttore del composto 1.3 USO IN CONDIZIONI DI RISCHIO ECCEZIONALI Nel caso in cui siano riconosciute particolari condizioni di rischio operative come ad esempio attività offshore,sollevamento persone e carichi potenzialmente pericolosi (metalli fusi, materiali corrosivi etc ), il grado di rischio dovrebbe essere stabilito da persona competente e la portata limitata o modificata di conseguenza. 2. COSA FARE PRIMA DI UTILIZZARE LA FUNE PER LA PRIMA VOLTA Ispezionare la fune ed i documenti, verificare il certificato. La fune dovrebbe essere liberata dall'imballo ed esaminata immediatamente dopo il ricevimento al fine di controllare l'identità e le condizioni al fine di assicurare la compatibilità della fune e delle sue eventuali parti terminali con la macchina o l'attrezzatura con la quale opereranno in futuro. NOTA 1 Se si accerta un danno alla fune od all'imballo bisogna procedere alla registrazione dello stesso sulla nota di Consegna. Il Certificato deve essere tenuto in luogo sicuro per garantire l'identificazione della fune durante lo svolgimento della manutenzione in servizio NOTA 2 La fune non dovrebbe essere utilizzata per operazioni di sollevamento nel caso in cui l'operatore non sia in possesso del certificato. 3. STOCCAGGIO DELLA FUNE E' consigliabile selezionare un luogo coperto, ben ventilato ed asciutto. Nel caso in cui il luogo di consegna non consenta lo stoccaggio al riparo, la fune dovrebbe essere coperta con materiale resistente all'acqua. Se la fune è avvolta su bobina, la stessa deve essere ruotata periodicamente durante lunghi periodi di stoccaggio, soprattutto in ambienti caldi, al fine di prevenire la perdita di lubrificante della fune. 2 www.sirtef.it

NOTA 1 Non immagazzinare mai le funi in aree soggette ad elevate temperature in quanto questo potrebbe avere un'influenza negativa sulle sue future performance. In casi estremi la sua resistenza originaria potrebbe essere severamente ridotta rendendola inadatta all'uso. Non dovrebbe essere consentito nessun contatto diretto con il pavimento e la bobina dovrebbe essere posizionata in modo tale da consentire un passaggio di aria sotto la fune. NOTA 2 Il mancato rispetto di tale accorgimento potrebbe causare la contaminazione della fune con agenti esterni fino a portare la stessa ad essere colpita da processi corrosivi. L'ideale sarebbe poter posizionare la bobina di fune su una rastrelliera o scaffale ben ancorati al suolo. La fune dovrebbe essere immagazzinata in un luogo ove non siano presenti fumi di origine chimica, vapori o altri agenti corrosivi. La fune dovrebbe essere ispezionata periodicamente e, quando necessario, dovrebbe essere applicato un protettivo superficiale compatibile con il lubrificante originario. La fune dovrebbe essere immagazzinata e protetta in modo tale da non esporla a danneggiamento accidentale durante lo stoccaggio o durante le fasi di stoccaggio o di prelevamento. 4. CONTROLLO DELLE CONDIZIONI DELLE PARTI DI CONTATTO DELLE MACCHINE ED ATTREZZATURE Prima di installare la nuova fune bisogna controllare la condizione e le dimensioni delle parti delle macchina collegate alla fune, tamburi,pulegge e guida fune al fine di verificare che siano ancora nei limiti operativi specificati dal costruttore del macchinario. Per le funi che lavorano con le gru, il diametro effettivo della gola della puleggia o del tamburo scanalato dovrà essere almeno +5 % del diametro normale della fune. Se il tamburo è scanalato, il passo deve essere controllato per assicurare il corretto posizionamento della fune nuova nelle scanalature. Quando le gole diventano eccessivamente consumate, può essere possibile rettificarle. Prima di operare in tal senso, la puleggia ed il tamburo dovrebbero essere esaminati da una persona competente che possa accertare il permanere della necessaria resistenza nel materiale restante a supporto della fune. Sarebbe opportuno anche controllare la perfetta girevolezza delle pulegge. NOTA Quando le pulegge mostrano segni di usura e la fune viene compressa fra i lati (creazione di un sottogola), il movimento del trefolo e del filo viene limitato e la capacità di flettere della fune risulta essere ridotta, cosi' inficiando la performance della fune. 5. COME MANEGGIARE ED INSTALLARE LA FUNE La procedura per installare la fune dovrebbe essere implementata in accordo ad un documento dettagliato sotto la supervisione di una persona competente. Fune fornita in un rotolo Il rotolo di fune dovrebbe essere posizionato al suolo e svolto in linea retta assicurandosi che non venga contaminato da polvere, sabbia, materiale umido od altri prodotti dannosi. NOTA La fune non deve mai essere svolta da un rotolo statico in quanto così facendo si creano torsioni nella fune e si formano occhielli ( nodi ). Se il rotolo è troppo grande per poter essere maneggiato è consigliabile posizionarlo su un girello che consentirà lo svolgimento regolare della fune che verrà tirata dalla sua estremità. (vedere figura A. 1). Disegno A. 1 www.sirtef.it 3

6. FUNE FORNITA SU BOBINA Inserire un albero di adeguata resistenza all'interno della bobina e posizionare la stessa su un cavalletto che consenta la rotazione della stessa ed al contempo di essere frenata al fine di evitare la corsa eccessiva per inerzia durante l'installazione consentendo un corretto avvolgimento delle spire sul tamburo o sull'argano soprattutto nel caso di avvolgimenti multi-strato. E' particolarmente importante che le spire della fune degli strati inferiori siano avvolte in modo serrato alla superficie del tamburo. E' importante posizionare la bobina di fune in modo tale da ridurre al minimo l'angolo di deviazione durante l'installazione. Se casualmente si formasse un'asola (occhiello) sulla fune è bene assicurarsi che non venga tirata fino a formare una deformazione permanente. Assicurarsi che la bobina sia montata in modo tale da non creare una curvatura contraria durante l'avvolgimento (da sopra a sopra o da sotto a sotto). Quando si rilascia la parte terminale della fune della bobina "madre" controllare attentamente l'operazione per evitare un effetto "frusta" della parte terminale che potrebbe aver accumulato tensione durante le operazioni di avvolgimento/svolgimento. Le caratteristiche costruttive della fune non devono essere modificate durante dette operazioni. Se si decide di installare una nuova fune avvalendosi dell'aiuto della fune già in uso, un metodo consigliato prevede l'uso di una calza tira cavi di giunzione che viene posta come collegamento fra le due estremità ed assicurata per mezzo di una legatura o morsetto adatto allo scopo. Inoltre le due estremità possono essere collegate per mezzo di una fune di fibra avente adeguata resistenza che funge da ammortizzatore delle torsioni che potrebbero trasmettersi dalla vecchia alla nuova fune.un metodo alternativo prevede che venga utilizzata una lunghezza di fune in fibra od acciaio di adeguata resistenza che viene avvolta sul sistema come cavo pilota (messenger line). Si consiglia l'uso di un girevole durante le fasi di installazione di una fune. Controllare la fune attentamente mentre viene tirata all'interno del sistema ed assicurarsi che non sia ostacolata da nessuna parte della struttura o meccanismo che possa danneggiare la fune stessa e dare luogo ad una perdita di controllo dell'operazione. 7. METODO PER TAGLIARE LA FUNE Se è necessario tagliare la fune è bene applicare una legatura ben stretta ed estesa per coprire l'area che verrà interessata dal taglio. L'estensione della legatura deve essere pari a 2 volte il diametro della fune. Una legatura è sufficiente nel caso di funi preformate, nel caso di funi non preformate od antigirevoli e parallele chiuse è raccomandato l'uso di due legature per parte. Preferibilmente il taglio della fune dovrebbe essere effettuato avvalendosi di una taglierina a disco abrasivo ad alta velocità. Possono essere utilizzate altre taglierine sia meccaniche che idrauliche sebbene non consigliate quando l' estremità della fune deve essere saldata o rastremata. Durante il taglio assicurarsi un'adeguata ventilazione per evitare la formazione di fumo dalla fune e dai suoi componenti. NOTA 1 NOTA 2 Alcune funi speciali contengono materiale sintetico che, se portato a temperature superiori a quelle della normale produzione ed utilizzo, può rilasciare fumi tossici. E' bene che le attrezzature deputate al taglio delle funi a mezzo surriscaldamento od abrasione siano dotate di sistemi di aspirazione. A taglio avvenuto la sezione terminale di una fune antigirevole dovrebbe essere saldata o rastremata in modo tale da prevenire movimenti tendenti allo svolgimento sia dei fili che dei trefoli. NOTA 3 Un errore commesso nel corretto bloccaggio della fune può comportare una perdita di compattezza costruttiva, distorsioni, una riduzione nella resistenza della fune ed una prematura sostituzione della fune stessa. 8. MONTAGGIO DELLA NUOVA FUNE Ove possibile sarebbe preferibile far lavorare la nuova fune a bassi regimi, con un carico limitato per un certo numero di cicli. Questa operazione consente alla nuova fune di adattarsi gradualmente alle condizioni operative. Controllare che la fune venga avvolta correttamente sul tamburo e che non si presentino allentamenti nelle spire della fune o sovrapposizioni incrociate su strati del tamburo. NOTA Un avvolgimento irregolare comporterà inevitabilmente una severa usura della superficie ed una deformazione del cavo. 4 www.sirtef.it

9. MANUTENZIONE Ispezionare la fune Nel caso di gru, bisognerebbe operare un controllo all'inizio di ogni turno o giornata lavorativa in cui la gru è in funzione al fine di assicurarsi che le funi siano correttamente posizionate sulle loro pulegge e sui tamburi e non siano state manomesse. Quando la gru sta operando normalmente le funi dovrebbero essere ispezionate per accertarsi della presenza di eventuali fili rotti, deformazioni od appiattimenti od altri indicatori di danno, consumo eccessivo e corrosione della superficie almeno una volta alla settimana. Tutti i terminali della fune, girevoli, perni ed accessori di ritenuta e le pulegge dovrebbero essere controllati per eventuali danni, bronzine consumate o grippate. Anche i ganci ed altri attacchi per il sollevamento, sicurezze e girevoli dovrebbero essere controllati per eventuali danni, libertà di movimento od usura. Ogni gancio a gambo filettato ed il dado di sicurezza dovrebbero essere controllati per accertare eventuali movimenti non consentiti che potrebbero significare usura e corrosione. Nel caso in cui una gru non venga utilizzata normalmente, potrebbe essere necessario svolgere un programma speciale di controlli prima di metterla nuovamente in funzione. L'estensione e la profondità di detti controlli dipenderà non solo dalla durata del periodo di inattività ma anche dal luogo in cui è stata tenuta la gru durante detto periodo. Una gru tenuta al coperto od all'interno di un'officina potrebbe richiedere molto poco in aggiunta ai controlli sopra suggeriti, ma una gru che è stata inutilizzata e tenuta all'aperto e perciò esposta alle condizioni ambientali ed all'inquinamento atmosferico potrebbe richiedere una valutazione più estesa per assicurare la sua piena idoneità al lavoro. La valutazione circa lo stato della fune, in aggiunta a tutti i controlli che possono essere consigliati dal costruttore della macchina, dovrebbero almeno includere l'ispezione di tutte le funi al fine di accertare la presenza di eventuali segni di corrosione e danni oltre ad accertarsi che vi sia un'adeguata lubrificazione. 10. ESAME DELLA FUNE Nel caso di assenza di una Normativa Nazionale o delle istruzioni del costruttore della macchina, le funi dovrebbero essere esaminate accuratamente da una persona competente almeno una volta all'anno nel caso di sollevamento di materiali ed una volta ogni sei mesi nel caso di sollevamento persone. Nel caso di assenza di una Normativa Nazionale o delle istruzioni del costruttore della macchina, le funi montate sulle gru dovrebbero essere esaminate e scartate in accordo con la ISO 4309 e le funi per il sollevamento persone dovrebbero essere esaminate e scartate in accordo alla Tavola C. 11. LUBRIFICAZIONE DELLA FUNE IN SERVIZIO La protezione garantita dal lubrificante utilizzato dal costruttore della fune è solitamente adeguata a prevenire il deterioramento dovuto alla corrosione durante le fasi di spedizione e stoccaggio e per i primi periodo di lavoro della fune; tuttavia al fine di ottenere le performance ottimali, la gran parte delle funi trarrà beneficio dall'applicazione di un lubrificante di servizio, il tipo consigliato varia in funzione dell'applicazione della fune e delle condizioni ambientali alle quali la fune risulta essere esposta. Il lubrificante di servizio deve essere compatibile con il lubrificante originale del costruttore e, nel caso di funi traenti, non deve inficiare le sue caratteristiche di attrito. Tipici metodi per applicare i lubrificanti di servizio sono: a mezzo spazzola, a mezzo oliatore a gocce, spray pressurizzato portatile o ad alta pressione. Questo ultimo sistema è progettato al fine di forzare il lubrificante di servizio a penetrare all'interno della fune sotto l'alta pressione mentre allo stesso tempo pulisce la fune e rimuove l'umidità, residui di lubrificante ed altri elementi di contaminazione. La mancata applicazione di un lubrificante di servizio può comportare una riduzione nella performance della fune e nella peggiore delle ipotesi portare ad una non controllabile corrosione interna. 12. SELEZIONE DELLA FUNE 12.1 COSTRUZIONE IN RAPPORTO ALL' ABRASIONE ED ALL'USURA La fune di acciaio diventerà progressivamente più debole quando soggetta ad abrasione ed usura. Questo avviene quando una fune è in contatto con un altro corpo, così come quando passa attraverso una puleggia o sopra un rullo, è avvolta su un tamburo o è trascinata attraverso o lungo un materiale abrasivo. Quando si è a conoscenza che il fattore primario del deterioramento è l'abrasione, bisogna indirizzare la propria scelta verso una fune avente i fili esterni più grandi possibile, anche tenendo conto se esiste una ulteriore necessità di rispettare requisiti legati alla fatica da flessione (piegamento). Funi parallele (aventi entrambe le estremità bloccate ed impossibilitate a girare) e funi con trefoli compattati possono essere particolarmente adatte in presenza di elevata abrasione. NOTA Sebbene si ritenga che colpisca principalmente la corona esterna dei fili, l'usura può interessare anche l'anima e i trefoli all'interno della fune. www.sirtef.it 5

12.2 TIPO DI ANIMA IN RELAZIONE ALLO SCHIACCIAMENTO DELLA FUNE SUL TAMBURO Lo schiacciamento è un fenomeno che può accadere a causa di una serie diverse di ragioni ma più frequentemente quando la fune è soggetta ad avvolgimento multistrato su tamburo. Ancora si riscontra una maggiore pressione radiale tra la fune e la superficie liscia o piana rispetto a quella di un tamburo scanalato. Nel caso di avvolgimenti su più strati non dovrebbero essere utilizzate funi a trefoli con anima tessile. Funi con anima di acciaio e con i trefoli compattati sono maggiormente resistenti allo schiacciamento ed alle deformazioni. 12.3 FINITURA DEL FILO IN RELAZIONE ALLA CORROSIONE Se si pensa o si sa che la corrosione può essere una causa primaria di deterioramento, è preferibile usare una fune formata da fili trafilati zincati (o zinco legato ZN 95/A15). Bisognerebbe prestare la dovuta attenzione nel selezionare una fune avente i fili più grandi possibile tenendo però anche in dovuta considerazione l'eventuale necessità di soddisfare richieste in relazione all'affaticamento da piegamento. Una fune con un elevato numero di fili sottili è più sensibile alla corrosione di una fune con un ridotto numero di fili di maggior diametro. 12.4 DIREZIONE E TIPO DI AVVOLGIMENTO COLLEGAMENTO DI PIU' FUNI FRA DI LORO (IN SERIE) O POSIZIONAMENTO COMBINATO (IN PARALLELO) Nel caso in cui sia necessario collegare più funi fra di loro (per esempio in serie), sia durante l'installazione che nello svolgimento delle operazioni, è essenziale che esse abbiano lo stesso tipo di avvolgimento. NOTA Il collegamento fra una fune destra ed una sinistra comporterebbe la creazione di un momento torcente e lo svolgimento dei trefoli una volta sotto carico. Se le funi sono state collegate a mezzo impalmatura, la stessa si aprirebbe e le estremità si separerebbero. Alcune applicazioni, ad esempio benne e gru per containers richiedono l'uso combinato di funi destre e sinistre (in parallelo) al fine di bilanciare i movimenti rotatori delle due funi. 12.5 ANCORAGGIO DELLA FUNE SUL TAMBURO E SENSO DI AVVOLGIMENTO A meno che non sia altrimenti specificato nelle istruzioni del costruttore della macchina, la posizione dell'attacco della fune sul tamburo e la direzione di avvolgimento dovrebbero rispettare quanto raffigurato nel disegno B. 1. Tale sistema si applica sia ai tamburi lisci che a quelli scanalati. Disegno B. 1 6 www.sirtef.it

13. CARATTERISTICHE ROTAZIONALI ED USO DEL GIREVOLE Si possono verificare delle torsioni con sovrapposizioni delle funi (si aggrovigliano su loro stesse) di sollevamento in sistemi di sollevamento con più rinvii a causa del blocco della rotazione ; tale fenomeno può avvenire se la fune selezionata ha proprietà di torsione insufficienti per l'altezza di sollevamento prevista, di stanziamento della fune e livello del carico da sollevare. In tali casi il sollevamento può essere severamente limitato o perfino bloccato. La probabilità che si presenti il suddetto fenomeno può essere prevista conoscendo le caratteristiche rotazionali della fune che si pensa di adoperare. In tal caso è bene rivolgersi al costruttore della fune o della macchina. Avvalendosi di funi resistenti alla rotazione che presentano la corona dei trefoli esterni avvolti in senso opposto rispetto a quelli dello strato di trefoli sottostanti,la quantità di torsione generata sotto carico sia con entrambe le estremità bloccate (momento torcente ) che nel caso in cui una estremità è libera di ruotare è nettamente inferiore rispetto ad una fune con uno strato singolo di trefoli. Al fine di limitare i rischi legati alla rotazione del carico durante un sollevamento e per assicurare la sicurezza del personale nella area di sollevamento, è sempre preferibile selezionare una fune anti - girevole che comunque ruoterà in modo minimo quando sottoposta ad un carico. Con tali funi l'utilità di un girevole è di alleggerire (scaricare) la fune da qualsivoglia torsione risultante dalla presenza di angoli deviazione marcati verso le pulegge ed il tamburo. Altre funi resistenti alla rotazione, avendo minore resistenza alla rotazione sotto carico, hanno necessità di avvalersi di un girevole per minimizzare le situazioni di rischio. In tali casi, tuttavia, bisognerebbe riconoscere che la eccessiva rotazione può esercitare un effetto negativo sulla performance della fune e può anche comportare una riduzione nel carico di rottura della fune. Tali effetti negativi saranno correlati alle caratteristiche rotazionali della fune prescelta e all'importanza del carico che deve essere sollevato. Quanto segue è un riassunto della guida generale per l'utilizzo di un girevole sulla base delle caratteristiche di antigirevolezza della fune: A ) caratteristiche rotazionali minori od uguali ad 1 giro / 1000 d per sollevamento di un carico pari a 20% F min in tal caso il girevole può essere usato. B ) caratteristiche rotazionali maggiori di 1 giro ma inferiori a 4 giri / 1000d per il sollevamento di un carico equivalente al 20% F min, in tal caso il girevole può essere usato dietro consiglio del produttore della fune e /o approvazione di una persona competente. C ) caratteristiche rotazionali maggiori di 4 giri / 1000d per il sollevamento di un carico equivalente al 20 % F min In tal caso il girevole non deve essere usato. Dove : 1 giro = 360 D = diametro nominale della fune F min = M.B.L. della fune 14. ANGOLO DI DEVIAZIONE La figura B.2 mostra un ampio tamburo scanalato elicoidale con un passo avente un angolo α ed un piegamento della (puleggia) gola. Quando la fune si svolge partendo dal tamburo verso la puleggia forma un angolo di deviazione βsx o βdx. Sul tamburo la fune subirà un piegamento pari ad un angolo (βsx + ) o (βdx - ). SX DX SX DX Disegno B. 2 www.sirtef.it 7

Ogniqualvolta esiste un angolo di deviazione come la fune entra nella puleggia, essa inizialmente entrerà in contatto con le flangie della puleggia. Nello svolgersi del movimento di passaggio continuo della fune nella puleggia, il cavo si sposta dalla flangia fino a raggiungere il fondo gola della puleggia. Durante tale spostamento la fune rolla e scivola allo stesso tempo (vds. Fig. B. 3). Come risultato del rollio la fune ruoterà sul proprio asse causando un giro che può essere prodotto nella fune od al di fuori di essa, sia accorciando che allungando il passo di avvolgimento, risultando in una riduzione della performance della fatica e nel peggiore dei casi in un danno strutturale della fune che prende la forma di infiascature (bird cage). All'aumentare dell'angolo di deviazione aumenta la rotazione indotta. Disegno B. 3 L'angolo di deviazione non dovrebbe essere maggiore di 2 per funi antigirevoli e non superiore a 4 per funi con singolo strato di trefoli. NOTA Per ragioni pratiche il disegno costruttivo di alcune gru e paranchi può non essere in grado di rispettare tale prescrizione (tali valori raccomandati), in tal caso verrà influenzata negativamente la vita della fune. Gli angoli di deviazione possono essere ridotti come segue: A) riducendo la larghezza del tamburo e/o incrementando il diametro del tamburo; B) aumentando la distanza tra la puleggia ed il tamburo. Durante l'avvolgimento su un tamburo è generalmente raccomandato mantenere l'angolo di deviazione fra 0,5 e 2,5. Se l'angolo è troppo piccolo (inferiore a 0,5) la fune tenderà ad impilarsi sullo strato inferiore ed appoggiarsi alla flangia del tamburo ed a non posizionarsi lungo il tamburo nella direzione opposta. In questa situazione il problema può essere alleviato attraverso l'uso di un meccanismo di spinta oppure aumentando l'angolo di deviazione per mezzo dell'introduzione di una puleggia o di un meccanismo di avvolgimento. Se si consente alla fune di impilarsi su se stessa essa eventualmente rotolerà giù dalla flangia creando uno shock da frizione. Angoli di deviazione eccessivi spingono la fune ad avvolgersi sul tamburo prematuramente, creando dei vuoti tra le diverse spire della fune posizionate vicino alla flangia del tamburo, aumentando così la pressione sulla fune nelle posizioni di incrocio. Anche nei casi in cui il tamburo è provvisto di scanalature elicoidali, ampi angoli di deviazione daranno inevitabilmente luogo ad aree localizzate di danno meccanico in quanto i fili si strappano (pizzicano) vicendevolmente. Ci si riferisce solitamente a tale fenomeno definendolo "interferenza" ma l'ampiezza di quest'ultimo può essere ridotta selezionando una fune "parallela" se il sistema di avvolgimento lo consente o una fune compattata. 8 www.sirtef.it

15. AVVOLGIMENTO SUI TAMBURI Quando una fune è avvolta su un tamburo si crea un momento torcente che può provocare l'intrecciamento o lo svolgimento della fune. Una fune a torsione destra dovrebbe essere usata su un tamburo con rotazione verso sinistra e una fune a torsione sinistra su un tamburo a rotazione destra. Se si segue questa regola si noterà che ciascuna spira sarà strettamente unita alla successiva e si creerà così uno strato compatto che costituirà una base solida per lo strato successivo. Se la fune è avvolta sul tamburo in più di uno strato è spesso consigliabile aiutare il passaggio da uno strato all'altro mediante una guida fune. Questo eviterà il precoce deterioramento della fune. Se la fune viene avvolta dalla bobina sul tamburo, occorre fare attenzione non solo all'angolo di deviazione tra bobina e tamburo, ma anche al punto in cui viene avvolta la fune, se alla sommità o alla base del tamburo. Se la fune scorre sulla parte superiore del tamburo (avvolgimento da sopra), si dovrebbe anche svolgere dalla cima della bobina; una fune con avvolgimento da sotto dovrebbe essere svolta dalla base della bobina. giusto sbagliato Per ridurre al minimo la tensione nel fissaggio della fune al tamburo dovrebbero rimanere preferibilmente 3 strati di fune sul tamburo quando il gancio si trova nella posizione più bassa. www.sirtef.it 9

16. CRITERI PER SCARTARE (RIMUOVERE DALL'USO) LE FUNI DI SOLLEVAMENTO 16.1 CRITERI GENERALI Le funi di sollevamento sono solitamente scartate a causa dei fili rotti e dell'usura, ma altri fattori, quali la riduzione di diametro, la corrosione e l'allungamento eccessivo, possono essere motivi per la rimozione dall'uso. La persona competente dovrebbe considerare tutti questi elementi nello svolgimento di un accurato esame al fine di decidere se un set di funi possa rimanere in servizio o debba essere scartato. Anche se solamente una fune di un set ha raggiunto i criteri per essere scartata, l'intero set di funi deve essere scartato. In assenza di una Normativa Nazionale od istruzioni del produttore della macchina, la seguente può essere una guida generale per operare la rimozione dall'uso di una fune. Nel casi di funi operanti con pulegge in struttura polimerica oppure con il rivestimento della gola avente struttura polimerica, la persona competente dovrebbe essere consapevole della possibilità di un più marcato deterioramento interno rispetto a quello che potrebbe ritenersi da un puro controllo visivo esterno. Illustrazione schematica degli eventuali difetti da prendere in considerazione durante il controlo, in relazione alle diverse posizioni della fune sull apparecchio Puleggia 6) Controllare il tratto che si avvolge sulla puleggia per scoprire eventuali rotture di fili e usura. 7) Punti d attacco: - controllare le rotture dei fili. - analogamente esaminare la sezione di fune che sta sopra o nella zona vicina alle pulegge di compensazione. 8) Cercare le deformazioni. 9) Controllare il diametro della fune. Tamburo 1) Controllare il punto di attacco della fune al tamburo. 2) Cercare avvolgimenti diffettosi, che causino deformazioni (parti appiattite) e usura, che può essere notevole nelle zone di tiro deviato. 3) Ricercare le rotture di fili. 4) Controllare la corrosione. 5) Cercare le deformazioni causate da carico intermittente. Puleggia mobile Carico 10) Esaminare attentamente il tratto che si avvolge sulle pulegge ed in particolare il tratto che sta sulla puleggia, quando l apparecchio è sotto carico. 11) Ricercare le rotture di fili e l usura superficiale. 12) Esaminare la corrosione. 10 www.sirtef.it

16.2 FILI ROTTI La Tavola C. 1 indica il numero di fili rotti visibili nella peggior sezione di una qualsiasi fune facente parte di un set di funi oggetto della revisione periodica ed in base ai quali la sostituzione deve aver luogo immediatamente. I valori si applicano alle funi di compensazione ed alle funi di sospensione con avvolgimento ordinario (normale). Per funi aventi avvolgimento parallelo i valori dovranno essere ridotti del 50%. TAVOLA C. 1 - NUMERO DI FILI ROTTI VISIBILI, FUNI OPERANTI SU PULEGGE IN GHISA ED ACCIAIO. Condizioni Sostituzione programmata entro un certo periodo di tempo (definita da parte della persona competente) Rimozione immediata Fili rotti distribuiti in modo casuale nei trefoli esterni Fili rotti predominanti in uno o due trefoli esterni Classe 6x19 Classe 8x19 Classe 6x19 Classe 8x19 Più di 12 per passo di avvolgimento 1) Più di 6 per passo di avvolgimento 1) Più di 15 per passo di avvolgimento 1) Più di 8 per passo di avvolgimento 1) Più di 24 per passo di avvolgimento 1) Più di 8 per passo di avvolgimento 1) Più di 30 per passo di avvolgimento 1) Più di 10 per passo di avvolgimento 1) Fili rotti adiacenti in un trefolo esterno 4 4 Più di 4 Più di 4 Rotture ad incisione 1 per passo di avvolgimento 1) 1 per passo di avvolgimento 1) Più di 1 per passo di avvolgimento 1) Più di 1 per passo di avvolgimento 1) 1) la lunghezza del passo di avvolgimento è approssimativamente pari a 6 volte il diametro della fune 16.3 RIDUZIONE DI DIAMETRO La sostituzione della fune deve aver luogo, nel caso di funi traenti, nel caso in cui la riduzione di diametro sia pari al 6% del diametro nominale. Nel caso di "tamburo traente a sollevamento idraulico" che si avvale di funi di acciaio, la sostituzione dovrà aver luogo nel caso in cui il diametro subisca una riduzione pari al 10% del diametro nominale. 16.4 ELEMENTI INUSUALI Se si evidenziano degli elementi inusuali che potrebbero indicare la possibilità di avanzati deterioramenti interni, bisogna considerare la sostituzione della fune come dovere primario. Due possibili esempi sono: A ) corrosione per attrito, ove la fune trasuda una polvere rossa od un materiale similare dagli Interstizi dei trefoli; B ) una locale riduzione del diametro che potrebbe essere correlata al deterioramento dell'anima. 16.5 ETA' Non esiste una ben definita procedura per la sostituzione (vita utile) di una fune di sospensione ma una particolare cura dovrebbe essere prestata alle funi che sono state in servizio per oltre 10 anni. 16.6 DEFORMAZIONE Si definisce deformazione della fune una distorsione visibile della fune rispetto alla sua normale formazione. Le differenti deformazioni si traducono in generale in un rilassamento delle strutture della fune, almeno in prossimità delle parti deformate e, di conseguenza, si traducono in un inuguale ripartizione delle torsioni. In base al loro aspetto, si distinguono le seguenti principali deformazioni: a) distorsione a elica; b) distorsione a canestro; c) espulsione di trefoli; d) espulsione di fili; e) aumento localizzato del diametro della fune; f) riduzione localizzata del diametro della fune; g) parti appiattite; h) attorcigliamenti; j) pieghe. www.sirtef.it 11

16.6.1 DISTORSIONE A ELICA È una deformazione che si verifica quando l asse della fune assume l aspetto di un elica. Anche se questo stato di cose non comporta necessariamente un indebolimento, questa deformazione, se di una certa entità, può trasmettere una vibrazione che determina un comando irregolare della fune. A seguito di un lavoro prolungato, ciò può provocare usura e rottura di fili. Quando si determina una deformazione a elica, si deve sostituire la fune nel caso che: d1 >_ 3 dove d è il diametro della fune e d1 è il diametro corrispondente all inviluppo della fune deformata. La lunghezzza della fune presa in considerazione non deve essere maggiore di 25 d. 4 d d d1 16.6.2 DISTORSIONE A CANESTRO Questa condizione si determina in funi con anima metallica quando lo strato esterno di fili si sposta o quando i trefoli esterni sono più lunghi di quelli interni. Una tale situazione può determinarsi in seguito ad un caricamento brusco (strappo) di una fune allo stato di riposo. Quando vi è una deformazione a canestro, la fune deve essere subito sostituita. 16.6.3 ESPULSIONE DI TREFOLI È un fenomeno frequentemente associato alla deformazione a canestro, quando lo sbilanciamento della fune è indicato dall espulsione dell anima. L espulsione di un trefolo giustifica l immediata sostituzione della fune. 16.6.4 ESPULSIONE DI FILI In questo caso alcuni fili o gruppi di fili si distaccano sul lato della fune opposto alla gola della puleggia, con formazione di cappi, fenomeno derivante, di solito, da un colpo improvviso del carico. Se la deformazione è notevole, è giustificata la sostituzione della fune. 16.6.5 AUMENTO LOCALIZZATO DEL DIAMETRO DELLA FUNE Può verificarsi un aumento localizzato del diametro della fune e può esserne interessato un tratto relativamente lungo. Ciò comporta normalmente una distorsione dell anima (in particolari condizioni ambientali un anima tessile può gonfiarsi a causa dell umidità) e determina così uno sbilanciamento nei trefoli esterni, che assumono un orientamento scorretto. Un aumento eccessivo può giustificare la sostituzione della fune. 16.6.6 RIDUZIONE LOCALIZZATA DEL DIAMETRO DELLA FUNE Una riduzione localizzata del diametro della fune è spesso associata a una rottura dell anima. Devono essere esaminati attentamente i punti vicini agli attacchi. Un eccessiva riduzione è motivo di sostituzione della fune. 16.6.7 PARTI APPIATTITE Le parti appiattite sono il risultato di un danneggiamento meccanico e, se queste sono di una certa entità, la fune deve essere sostituita. 16.6.8 ATTORCIGLIAMENTI Un attorcigliamento è una deformazione determinata da un nodo nella fune, quando questa resta tesa senza che possa rotare intorno al proprio asse. Si verifica uno sbilanciamento nella lunghezza di posa, che causa un eccessiva usura e, nei casi più gravi, la fune sarà così distorta che rimarrà soltanto una minima parte della sua resistenza. Un attorcigliamento è motivo di immediata sostituzione. 16.6.9 PIEGHE Le pieghe sono deformazioni angolari della fune, derivante da cause esterne. Questa condizione giustifica una sostituzione immediata. 12 www.sirtef.it

TIPICI ESEMPI DI DIFETTI CHE POSSONO PRESENTARSI IN UNA FUNE METALLICA Danno meccanico causato dal movimento della fune su spigoli vivi durante normali cicli di lavoro. Usura localizzata a causa di abrasione sulle strutture di supporto. Vibrazione della fune tra il tamburo e la puleggia di testa del braccio. Tracce strette e lineari di usura risultanti in fratture da fatica, causate da lavoro svolto in gole sovra dimensionate oppure su piccoli rulli di supporto. Due tracce parallele di fili rotti indicative di piegamenti effettuati su una gola di puleggia sotto dimensionata. Usura severa, associata con elevata pressione sulla superficie. Usura severa in costruzione parallela, causata da abrasione nei punti di contatto su una applicazione con avvolgimento multi-strato. Elevato grado di corrosione causato dall'immersione della fune in acqua trattata chimicamente. Tipica frattura di filo quale risultato di fatica da piegamento. Fratture del filo in un trefolo, o sulla superficie verso l'anima, distinte dalle fratture della corona, causate dal cedimento del supporto dell'anima. Rotture di un'anima metallica indipendente a causa dell'applicazione particolarmente severa. Notare le incisioni dei fili nei trefoli esterni. Fili deformati a cappio a causa di sbilanciamento da torsione creato per esempio da applicazioni soggette a shock da carico. Tipico esempio di usura localizzata e deformazione creata in una porzione di fune precedentemente piegata. Deformazione a "nido di rodine" (infiascatura") in una fune multi-trefoli a causa di sbilanciamento torsionale. Un tipico accumulo di detti difetti è riscontrabile nella parte terminale (verso il tamburo) di una fune per gru. Fuoriuscita di un'anima indipendente a causa di uno shock da carico. Rilevante corrosione interna mentre la superficie esterna mostra una piccola evidenza di deterioramento. Condizione riconoscibile per una difforme riduzione del diametro ed eccessivo allungamento della fune. Notevole usura e severa corrosione interna. Elevata tensione, abrasione ed ambiente corrosivo sono combinati in questo esempio. www.sirtef.it 13

DISTORSIONE A CANESTRO DETTA INFIASCATURA IN UNA FUNE ANTIGIREVOLE MULTITREFOLO 14 www.sirtef.it

17. ELEMENTI INERENTI LA SICUREZZA DELLE FUNI DI ACCIAIO E DELLE SUE PARTI COMPONENTI 17.1 MATERIALE 17.1.1 GENERALITÀ' La fune di acciaio è un materiale composito ed in funzione del tipo può contenere un numero diverso di materiali. Di seguito forniamo dettagli dei singoli materiali che possono formare la fune finita. La descrizione e/o la designazione della fune di acciaio menzionata nella nota di spedizione, fattura o certificato consentirà l'identificazione delle parti componenti. Il componente principale delle funi di acciaio trattate nelle diverse parti della norma E N 12385 è l'acciaio al carbonio, che può, in alcuni casi, essere rivestito di zinco o zinco legato Z N 95 /AL 5. Gli altri tre componenti sono: A ) l'anima che può essere in acciaio al carbonio della stessa qualità utilizzata per i trefoli esterni oppure in fibra naturale o sintetica. B ) il lubrificante C ) ove applicabili rivestimenti o riempimenti. Non esistono rischi per la salute degli operatori collegati alle funi di acciaio di qualsivoglia qualità ma è pur sempre vero che in alcune fasi (taglio, rastrematura, etc.) si possono verificare condizioni di rischio legate all'inspirazione di fumi tossici e polveri. 18. ALLUNGAMENTO E MODULO DI ELASTICITA' Quando una fune è sottosposta a carico, la sua lunghezza aumenta di un certo valore che corrisponde alla somma dell'allungamento di costruzione della fune e dell'allungamento del materiale utilizzato. L'allungamento di costruzione è determinato dall'assestamento dei fili nella loro giusta posizione nel trefolo e dell'assestamento dei trefoli nella fune con compressione dell'anima. Questo allungamento è in gran misura permanente e la sua entità dipende dalla costruzione della fune e dal passo di avvolgimento. Sotto carichi normali la porzione permanente dell'allungamento di costruzione varia tra lo 0,25% e l'1% della lunghezza della fune. E' minore per le funi con un IWRC e maggiore per le funi con anima in fibra. Se una fune nuova è sottoposta immediatamente a carico pesante, l'allungamento permanente toccherà il punto massimo dopo alcuni giorni. Con un carico leggero occorrerà più tempo. Sarebbe necessario raggiungere la maggior parte dell'allungamento permanente prima di mettere in opera la fune. Questo si ottiene mediante il prestiramento. L'allungamento elastico sotto carico è dovuto all'elasticità dei fili individuali e all'appiattimento elastico dei fili che sono a contatto gli uni con gli altri. L'allungamento elastico può essere calcolato con un certo margine di precisione con la formula di Hooke: di cui L = allungamento elastico in mm F = carico in N L = lunghezza della fune in mm E = modulo di elasticità della fune in N/mmq A = sezione dell'aerea di acciaio in mmq L = F x L E x A Da ciò si evince che l'allungamento elastico è grosso modo direttamente proporzionale al carico e alla lunghezza della fune è inversamente proporzionale ai moduli di elasticità della fune e alla sezione dell'acciaio. La formula è valida approssimativamente per il 55-60% dell'effettivo carico di rottura della fune a cui il limite elastico del materiale metallico viene raggiunto. Il grafico sul retro riprodotto che è basato sulla media di un numero di misurazioni dell'allungamento in funi a 6 e 8 trefoli + IWRC di classe 1770 N/mmq (= 180 kgf/mmq), mostra l'allungamento in funi non prestirate ed in funi prestirate. Le linee 1a e 1 b mostrano l'allungamento a carico iniziale, le linee 2a e 2b l'allungamento dopo il prestiramento, le due rette l'allungamento elastico. www.sirtef.it 15

Quando una fune è stata in funzione per un certo tempo si può verificare un improvviso considerevole aumento dell'allungamento. Ciò è indicativo di grave usura o rottura dei fili, o del fatto che l'anima ha perso la sua funzione di supporto dei trefoli a causa dell'usura o di qualsiasi altro motivo. Questo allungamento generalmente è accompagnato da una riduzione nel diametro della fune. Per motivi di sicurezza è assolutamente necessario, in condizioni normali, che una fune venga sostituita prima che questo effetto si verifichi. Nel corso della vita della fune parte dell'allungamento elastico diventa gradualmente permanente. Ciò si deve al fatto che l'appiattimento elastico diventa gradualmente permanente (usura). 16 www.sirtef.it

19. PRESTIRATURA In alcuni casi è necessario ottenere il più possibile l'allungamento permanente prima della messa in opera della fune. In particolare quando la lunghezza della fune sotto un dato carico deve essere esatta è di importanza estrema eliminare questo allungamento il più possibile attraverso la prestiratura della fune. Dopo la prestiratura la fune è portata, sotto carico di lavoro alla lunghezza giusta. La prestiratura viene effettuata quando le funi sono destinate ad impieghi quali ponti sospesi, chiuse, funi di fissaggio ecc. Se una fune prestirata non è immediatamente fissata dopo la prestiratura, il vantaggio da esso derivante viene in massima parte perso. In questo caso la fune sarà più corta sotto carico di lavoro di come era immediatamente dopo la prestiratura; essa riacquista la lunghezza esatta solo dopo che la fune è posta in opera per un po' di tempo. Per facilitare l'operazione di fissaggio della fune alla lunghezza esatta una fune prestirata, a richiesta, può essere segnata con una linea diritta di vernice. Questa linea dovrebbe diventare di nuovo una retta sulla fune fissata. Se la linea assume una forma a spirale la fune non ha più la lunghezza giusta. 20. CARICO DI ROTTURA Parlando di carico di rottura di una fune ci si può riferire al carico di rottura addizionale o carico minimo di rottura. 21. CARICO DI ROTTURA ADDIZIONALE Il carico di rottura addizionale di una fune è basato sul carico di rottura teorico dei singoli fili. E' il prodotto della sezione trasversale dell'acciaio e la resistenza elastica minima del materiale. 22. CARICO MINIMO DI ROTTURA A causa della forma a spirale dei fili e dei trefoli il carico minimo di rottura è inferiore al carico di rottura addizionale. La differenza tra carico di rottura addizionale e carico minimo dipende dalla costruzione della fune e dal passo di avvolgimento. 23. RESISTENZA ALLA FATICA, USURA E DETERIORAMENTO Una fune in funzione è soggetta alla fatica, usura e deterioramento. L'effetto di questi fattori sulla durata della fune non solo è notevole ma varia molta da un caso all'altro. Sarebbe necessario che una fune venisse sostituita in caso di usura o di qualsiasi altro problema. Non è possibile analizzare questi fattori per ogni particolare applicazione ma attraverso gli anni abbiamo acquisito una vasta esperienza nell'adattare la costruzione della fune al grado di fatica, usura e deterioramento che possono sopraggiungere. In genere, una fune con molti fili sottili è molto flessibile e ha una buona resistenza alla fatica mentre una fune con un ristretto numero di fili spessi ha un alto grado di resistenza all'usura e all'abrasione. Una fune con un ristretto numero di fili spessi interni ed esterni ha un alto grado di resistenza al deterioramento. Il seguente diagramma mostra come aumentano la resistenza alla fatica (da sinistra a destra) e la resistenza al deterioramento e all'usura (da destra a sinistra) a seconda del tipo di fune. 6 x 7 Fili 6 x 19 Seale 6 x 21 Filo Filler 6 x 19 Warrington 6 x 25 Filo Filler 6 x 26 Warrington/Seale 8 x 19 Seale 6 x 31 Warrington/Seale 8 x 25 Filo Filler 8 x 26 Warrington/Seale 6 x 36 Warrington/Seale 6 x 41 Warrington/Seale 8 x 31 Warrington/Seale 8 x 36 Warrington/Seale 8 x 41 Warrington/Seale www.sirtef.it 17

Sebbene la resistenza al deterioramento non sia esattamente parallela a quella all'usura, per maggiore semplicità, non abbiamo considerato questa differenza nel diagramma sopra riportato. Oltre alla costruzione ci sono anche degli altri fattori che intaccano la resistenza alla fatica, all'usura e al deterioramento. La resistenza alla fatica può essere aumentata nella fune con avvolgimento Lang; ciò fornisce anche una migliore resistenza all'usura ma la fune è più soggetta al deterioramento. Anche la preformazione aumenta la resistenza alla fatica e migliora quella all'usura. La resistenza all'usura può essere ulteriormente aumentata con l'uso di un materiale di maggiore resistenza elastica. L'uso di un IWRC al posto di un'anima in fibra fornisce una maggiore resistenza al deterioramento oltre ad una permanente resistenza alla fatica. Poiché la durata di una fune non dipende solo da questi unici fattori, in molti casi si deve scegliere una costruzione che sia più o meno un compromesso perché possa soddisfare le più diverse condizioni operative. Grazie alla nostra esperienza siamo in grado di fornire un'assistenza valida all'ottenimento della giusta soluzione per ogni tipo di problema. 24. DIAMETRI DELLE PULEGGE Il seguente grafico mostra l'effetto del rapporto D/d e il rapporto tra carico di rottura e portata (da ora in poi denominato coefficiente di sicurezza) sulla durata della fune. Con una puleggia di piccolo diametro, cioè un rapporto basso tra puleggia e diametro della fune sarà necessario scegliere un coefficiente di sicurezza maggiore e viceversa, con un fattore di sicurezza basso sarà necessario usare pulegge di diametro maggiore allo scopo di raggiungere una durata ragionevole per la fune di acciaio. Il grafico seguente mostra che a parità di fattore di sicurezza un diametro della puleggia maggiore porterà un sensibile aumento nella durata della fune. Ciò si può facilmente vedere guardando l'oscillazione delle tensioni specifiche tra 20 e 30 kgf/mmq (o approssimativamente 200 e 300 N/mmq rispettivamente) che è normale per le funi da sollevamento. Si può notare facilmente che con un rapporto tra diametro della fune e diametro della puleggia inferiore a 18.8, la durata è ridotta sproporzionatamente poiché il diametro della puleggia è più piccolo. Con un rapporto di 31.3 e con un aumento della durata il diametro della fune è relativamente piccolo a meno che non vengano usate grandi pulegge antieconomiche con diametri da 50 a 60 volte quello della fune. 18 www.sirtef.it