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t g l m i i o n e al 5,6 per cento. 0,7 4, ,3 0, , ,8 -4,0 100 Italia 100,1 -8,0

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2005: SINTESI DI UN ANNO Negli ultimi mesi del 2005 la ripresa internazionale è proseguita su ritmi sostenuti e forse più intensi del previsto: tutte le grandi aree hanno registrato un andamento di sviluppo in crescita costante, o in moderata accelerazione, grazie al contributo del commercio mondiale che a partire dall estate ha ripreso a correre a ritmi molto elevati, intorno al 10%. Esaurita la fase di aumento del prezzo del petrolio, nuovi incrementi si stanno prospettando per i prezzi delle materie prime; questa situazione alimenta la crescita di timori inflazionistici che hanno portato all innalzamento dei tassi di interesse in tutti i Paesi della Uem. Finora le spinte sui prezzi dei beni sono state contrastate dall innovazione tecnologica e dall offerta proveniente dai Paesi emergenti. Minore intensità energetica, accresciuta concorrenza sui mercati dei beni e dei servizi e il previsto rallentamento della crescita economica potrebbero continuare a garantire un inflazione su bassi livelli. La buona performance mondiale (variazione Pil +4,3%) è stata generata dalle vivaci economie di Stati Uniti e Asia (soprattutto Cina), dove non si avvertono ancora segni di raffreddamento. 5 4 3 2 1 0 Andamento del PIL mondiale 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 +4,3% I

In particolare il dinamismo dell economia americana, dimostrato negli ultimi anni, non sembra essersi affievolito nonostante i capricci del prezzo del petrolio. I dati preliminari relativi alla crescita del Pil U.S.A. 2005 parlano di una variazione positiva del 3,5% alimentata da una forte crescita della domanda interna, dei consumi delle famiglie e degli investimenti sostenuti dal netto miglioramento del clima di fiducia evidenziato da tutti gli indicatori. I dati relativi al prodotto interno lordo del Giappone indicano il proseguimento del rallentamento del tasso di espansione e delle maggiori componenti della domanda interna. Vi sono, tuttavia, altri indicatori che bilanciano in positivo questi dati: crescita dei consumi (+0,4%) e degli investimenti (+1,6%). La variazione del Pil nipponico per il 2005 è stimata intorno al +2,7%. Al di qua dell Oceano i ritmi di crescita nell anno sono stati piuttosto altalenanti anche se si è registrata una maggior vivacità rispetto al previsto nell aumento del Pil che si attesterà per il 2005 intorno al +1,4% (UEM 12 paesi). Dal punto di vista settoriale gran parte della crescita è arrivata dal fronte dei servizi, mentre la produzione industriale si è rivelata più fiacca. A livello territoriale, anche se l accelerazione del ritmo di espansione del Pil è comune alla maggior parte dei Paesi, il modello di sviluppo rimane fortemente differenziato. In Germania l attività economica è stata debole a inizio 2005, ma si è rafforzata di recente grazie a una forte crescita dell export e a una ripresa degli investimenti nell ultima parte dell anno. Nella media del 2005 gli esperti stimano una variazione positiva del Pil tedesco intorno all 1,1%, sugli stessi livelli dello scorso anno. La ripresa tedesca risulta strategica nel quadro generale, infatti, potrebbe essere il volano della ripresa dell intera Europa nel 2006. In Francia gli ultimi dati disponibili mettono in evidenza un accelerazione della crescita del Pil attribuibile sia ad una ripresa della domanda interna sia a un commercio estero con saldi in miglioramento (+3%). Nel 2005 il Pil è cresciuto dell 1,4%, grazie a una forte ripresa dei consumi e degli investimenti. Non accenna a rallentare l espansione dell economia in Spagna, trainata soprattutto dalla domanda interna. Vera e propria locomotiva dell economia europea la crescita spagnola 2005 si stima intorno al 3,4% e si prevede che manterrà questi ritmi anche nei prossimi anni. Gli ultimi dati del Pil confermano una crescita pressoché stabile ed in linea con l andamento europeo dell economia inglese: +1,7% nel 2005 grazie alla sostanziale tenuta di consumi ed investimenti. II

ANNO 2005: ANDAMENTO DEI PRINCIPALI PAESI Stati Uniti Regno Unito Pil reale (var. %) 3,5 Pil reale (var. %) 1,7 Inflazione 3,5 Inflazione 2,8 Giappone Spagna Pil reale (var. %) 2,7 Pil reale (var. %) 3,4 Inflazione -0,3 Inflazione 3,4 Germania Italia Pil reale (var. %) 1,1 Pil reale (var. %) 0,1 Inflazione 1,9 Inflazione 2,2 Francia U.E.M. (12 paesi) Pil reale (var. %) 1,4 Pil reale (var. %) 1,4 Inflazione 1,9 Inflazione 2,2 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, marzo 2006 - Nostre elaborazioni Come già anticipato le economie con la crescita più vivace risultano essere proprio quelle delle aree emergenti. In testa la Cina che non accenna a rallentare la crescita del Pil, chiudendo un anno con il valore record del +9%. Performance alimentata da un ottima dinamica sia del settore industriale (+11% circa) che di quello terziario (+8% circa). Si mantiene inoltre superiore al 12 per cento la crescita delle vendite al dettaglio, mentre gli investimenti sono addirittura cresciuti di oltre il 20% in termini tendenziali nell ultimo periodo dell anno rispetto allo stesso periodo 2004. Anche l India risulta nei dati particolarmente vivace con una crescita tendenziale, nell ultimo periodo dell anno dell 8%, alimentata dalla forte crescita dei servizi e dalla buona performance del settore industriale. Questi due paesi sono proiettati in una fase virtuosa di crescita che consentirà di accelerare anche la realizzazione di riforme e consolidamenti tali da rendere ancora più elevati i ritmi di sviluppo, mentre nel resto dell Asia il quadro risulta più differenziato con diversi paesi in espansione ma anche alcuni in rallentamento e con forti difficoltà nella lotta all inflazione. Continua la crescita anche nei paesi dell est europeo che aumentano complessivamente a buon ritmo, anche grazie al contributo delle esportazioni nette, seppur con valori molto differenziati fra di loro. III

La Russia, pur avendo subito una decelerazione a causa dei minori investimenti e di un industria manifatturiera in difficoltà, ha chiuso il 2005 con un ritmo di crescita del +6,4%, dinamica che comunque si dimostra in contrazione rispetto a quella registrata nel 2004 (+7,1%). In lieve rallentamento, invece, il ritmo di crescita del Pil dell America Latina (+3,7% nel 2005, +5,8% nel 2004), a causa dell improvvisa contrazione del Pil brasiliano, conseguenza degli scandali politici che hanno generato un clima di sfiducia e quindi una contrazione degli investimenti. Dopo il brutto avvio del 2005, l economia italiana, ha registrato nel corso dell anno qualche segnale positivo. In particolare, il recupero registrato dalla produzione industriale, che ha peraltro interessato gran parte dei settori industriali, suggerisce che la fase recessiva sia giunta al termine. Anche se occorre prudenza in questo tipo di valutazioni, avendo l attività industriale sperimentato alcune false partenze nel corso dell ultimo quinquennio. Quello che fa ben sperare è che la crescita mostra, nelle sue componenti, una buona qualità. Sia la domanda interna che le esportazioni nette hanno contribuito all aumento del prodotto interno lordo; incremento, tuttavia, limitato significativamente dal contributo negativo delle scorte. ANNO 2005: LE COMPONENTI DELLA DOMANDA AGGREGATA IN ITALIA Var. % Pil reale 0,1 Spesa delle famiglie residenti 0,1 Spesa della A.P. e I.S.P. 1,2 Investimenti fissi lordi -0,6 - inv. in macchinari ed attrez. -1,6 - inv. in costruzioni 0,5 di cui residenziali 6,2 Esportazioni beni e servizi f.o.b. 0,3 Importazioni beni e servizi f.o.b. 1,4 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, marzo 2006 IV

La spesa per consumi delle famiglie si conferma la componente della domanda con la crescita più regolare, trainata da quella per beni durevoli, ma i risultati più interessanti, specialmente in termini prospettici, sono rappresentati dalla robusta crescita delle esportazioni che si è accompagnata a quella degli investimenti in macchinari ed impianti. Dunque una ripresa trainata dal settore industriale, il grande malato dell economia italiana, che potrebbe avviarsi a chiudere la quinquennale fase di crisi. Gli indicatori congiunturali più recenti portano a ritenere probabile che la tendenza alla ripresa possa proseguire anche se a ritmi ancora contenuti. Le stime per il 2005 evidenziano, comunque, un deludente +0,1% di variazione del Pil in termini tendenziali annui, frutto di un brutto avvio e di piccoli recuperi nella parte finale dell anno, minimo storico nell arco dell ultimo decennio. Buona tenuta della congiuntura europea, stabilità del cambio e rientro del prezzo del petrolio potranno consentire all economia italiana di crescere portando il ritmo di incremento medio annuo intorno all 1% a partire dal 2006. Passiamo ora in rapida rassegna gli andamenti economici riferiti ai principali settori, registrati nel 2005, nella provincia di Biella e più diffusamente trattati nei capitoli successivi. Industria. Più ombre che luci sull andamento dell industria biellese che ha chiuso il 2005 con una variazione della produzione pari a -1,3%, un risultato ancora con segno meno in linea con i precedenti trimestri che porta ad una media annua del -2,7%. Artigianato. La situazione del comparto artigiano biellese si è deteriorata nel corso del 2005. La crisi del tessile, che influisce negativamente sulla crescita dell artigianato fin dal 2003, unitamente ad un rallentamento del comparto servizi, ha condizionato la dinamica artigiana facendole chiudere il 2005 con il segno meno. Commercio. Per il settore commerciale biellese le indicazioni provenienti dai dati strutturali e congiunturali relativi all anno 2005 forniscono un quadro ancora di difficoltà, anche se con valori meno negativi rispetto all anno precedente e con qualche speranza di ripresa per l anno in corso. Edilizia industriale. Dopo anni di costante crescita, il numero delle imprese attive nel settore delle costruzioni, nel 2005, si è registrato in diminuzione raggiungendo le 3.178 unità. Anche i dati relativi al fatturato rispetto all anno precedente V

evidenziano una dinamica negativa che conferma le previsioni formulate ad inizio anno. Agricoltura. Nell annata agraria 2005 si sono registrate condizioni climatiche generalmente favorevoli a tutte le colture, che hanno ottenuto rese medio-buone. La piovosità è stata generalmente inferiore alla norma, ma le coltivazioni non hanno risentito di periodi particolarmente siccitosi. Turismo. L analisi dei dati dell ultimo decennio evidenzia una crescita quasi costante nel tempo delle presenze turistiche; il 2005 mostra una flessione dovuta principalmente al calo dei viaggiatori per affari ed alle avverse condizioni climatiche registrate nei mesi estivi. Credito. Nel corso del 2005 l attività di intermediazione in provincia di Biella ha fatto rilevare un incremento solo per alcuni degli indicatori di prestazione, proseguendo nei fatti una tendenza già rilevata negli anni precedenti. Per una più approfondita disamina, si rimanda a testi, tabelle e grafici contenuti nei singoli capitoli. VI