La rendicontazione (negli Enti del Volontariato)

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Il nuovo 5 x 1000: beneficiari, regole applicative e di trasparenza La rendicontazione (negli Enti del Volontariato) Guido Ruggeri Dottore Commercialista Componente della Commissione Terzo Settore e Non Profit dell ODCEC di Roma Roma, 20 aprile 2018

Il legislatore, a fronte della erogazione di risorse pubbliche e private e di rilevanti agevolazioni fiscali, ha posto in essere una serie di strumenti di verifica dell attività svolta dagli enti non profit. Il rendiconto rappresenta lo strumento di controllo fondamentale al fine di assicurare la tutela della fede pubblica e di garantire una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e privati. Trasparenza e certezza della destinazione dei fondi pubblici e privati sono fattori di affidabilità e credibilità per la valorizzazione e il sostegno del Terzo settore e della società civile nel suo insieme (Linee Guida per la Raccolta dei Fondi - maggio 2010 - Agenzia per le Onlus)

La Finanziaria 2008 (L. 244/2007) ha introdotto per la prima volta l obbligo per tutti i soggetti beneficiari del 5 x 1.000 di predisporre un apposito rendiconto attraverso il quale dimostrare in modo chiaro e dettagliato l utilizzo delle somme ricevute. Nel tempo si sono succeduti: il D.P.C.M. 3 aprile 2009 e il D.P.C.M. del 23 aprile 2010 che hanno riconfermato l obbligo del rendiconto per gli anni finanziari 2009 e 2010. Negli anni successivi: sono state prorogate le disposizioni contenute nel D.P.C.M. del 23 aprile 2010 e parzialmente modificate dal DPCM del 7 luglio 2016 che ha introdotto nuove disposizioni in materia di trasparenza e di efficacia nell utilizzazione della quota del 5 x 1.000. Da ultimo: in attuazione della Legge delega 106/2016, per completare la riforma strutturale dell istituto del 5 x 1.000 e introdurre obblighi di pubblicità delle risorse ricevute, è stato emanato il D.Lgs. n. 111 del 3 luglio 2017 che ha confermato l obbligo del rendiconto e ha stabilito nuove regole in tema di trasparenza della destinazione delle somme ricevute.

Obbligo di rendicontazione del 5 per mille Art. 12, DPCM del 23/04/2010, in vigore dal 9/8/2016 I soggetti destinatari delle somme del 5 per mille, entro 1 anno dalla ricezione degli importi, redigono un apposito rendiconto, accompagnato da una relazione illustrativa, dal quale risulti con chiarezza la destinazione delle somme attribuite, utilizzando il modulo disponibile sul sito istituzionale delle amministrazioni competenti. Il rendiconto, deve indicare: a) i dati identificativi del beneficiario, tra cui la denominazione sociale, il codice fiscale, la sede legale, l'indirizzo di posta elettronica e lo scopo dell'attività sociale, nonché del rappresentante legale; b) l'anno finanziario cui si riferisce l'erogazione, la data di percezione e l'importo percepito; c) l'indicazione delle spese sostenute per il funzionamento del soggetto beneficiario, ivi incluse le spese per risorse umane e per l'acquisto di beni e servizi, dettagliate per singole voci di spesa, con l'evidenziazione della loro riconduzione alle finalità ed agli scopi istituzionali del soggetto beneficiario; d) le altre voci di spesa comunque destinate ad attività direttamente riconducibili alle finalità ed agli scopi istituzionali del soggetto beneficiario; e) l'indicazione dettagliata degli eventuali accantonamenti delle somme percepite per la realizzazione di progetti pluriennali, fermo restando l'obbligo di rendicontazione successivamente al loro utilizzo.

Obbligo di rendicontazione del 5 per mille Art. 12, DPCM del 23/04/2010, in vigore dal 9/8/2016 Il rendiconto e la relativa relazione illustrativa dovranno essere trasmesse, entro 30 gg dalla data ultima prevista per la compilazione, all'amministrazione competente alla erogazione delle somme, per consentirne il controllo. A tal fine, la medesima amministrazione potrà richiedere l'acquisizione di ulteriore documentazione integrativa. Gli enti che hanno percepito contributi di importo < 20.000 euro non sono tenuti, salva espressa richiesta dell'amministrazione, all'invio del rendiconto e della relazione, che dovranno comunque essere redatti entro 1 anno dalla ricezione degli importi e conservati per 10 anni. Le amministrazioni competenti possono operare, anche a campione controlli amministrativo-contabili delle rendicontazioni anche presso le sedi degli enti beneficiari. Le somme erogate quali contributo del cinque per mille non possono essere utilizzate per coprire le spese di pubblicità sostenute per fare campagna di sensibilizzazione sulla destinazione della quota del cinque per mille dell'imposta sui redditi delle persone fisiche, trattandosi di importi erogati per finalità di utilità sociale.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). Il Min. Lavoro Politiche Sociali ha predisposto nel 2010 e rielaborato nel 2013 delle linee guida atte a supportare, nella redazione del rendiconto del 5 x 1.000, i soggetti che rientrino nel settore di competenza del ministero, definiti con l espressione generica enti del volontariato : le ONLUS: per opzione (iscritte all Anagrafe ONLUS) e quelle di diritto; le associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali; le fondazioni e le associazioni con personalità giuridica che operano nei settori previsti per le ONLUS. L obbligo di redigere il rendiconto decorre per questi enti a partire dall anno Finanziario 2008. Fanno eccezione le Associazioni Sportive Dilettantistiche che per ragioni organizzative sono state comprese nelle annualità 2006 e 2007 nel settore enti del volontariato, per le quali l obbligo di redazione del rendiconto si intende a partire dall anno finanziario 2006. (Per 2006 e 2007 secondo le Linee Guida del Min. Lavoro Politiche Sociali). Le ASD possono adottare il modello previsto dal Min. Lavoro Politiche Sociali ma devono evidenziare anche le attività di interesse sociale effettivamente svolte. A partire dall'erogazione delle somme relative all'anno finanziario 2008 risulta competente l'ufficio per lo Sport istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). Il fac-simile del modello di rendiconto è così composto: - prima parte Anagrafica : devono essere inserite le informazioni che permettono di individuare il soggetto beneficiario, la descrizione sintetica degli scopi sociali, i dati che consentono di contattare l ente da parte dell Amministrazione competente (indirizzo sede legale, n. telefono, indirizzo mail, n. fax, PEC), e i dati legale rappresentante; - seconda parte Rendiconto delle spese sostenute : vanno inseriti gli importi dei costi che sono stati coperti con la quota percepita, suddivisi in 6 voci distinte, specificando l anno finanziario e la data di percezione del contributo. - terza parte Attestazione : autodichiarazione del legale rappresentante che certifichi l autenticità delle informazioni contenute nel documento e la loro integrale rispondenza con quanto riportato nelle scritture contabili dell organizzazione, ai sensi degli articoli 47 e 76 del d.p.r. n. 445/2000. Il modello di rendiconto è scaricabile dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). Nel Rendiconto delle spese sostenute, sono elencate 6 voci di spesa dove riportare il totale di ciascuna di esse, il dettaglio dei singoli costi potrà essere rilevato nella relazione illustrativa: 1. Risorse umane: i costi sostenuti per il personale che, a titolo oneroso o gratuitamente, svolge attività in modo continuativo presso l ente (per es., la retribuzione per personale dipendente a tempo determinato o a tempo indeterminato, i rimborsi per le spese di viaggio sostenute dai volontari o da altro personale; i costi per l assicurazione dei volontari). Nel caso in cui i compensi per il personale superino il 50% dell importo percepito è obbligatorio allegare copia delle buste paga del personale imputato fino alla concorrenza dell importo rendicontato. 2. Costi di funzionamento: le spese per la gestione della/e struttura/e dell ente (per es., canone di locazione; canoni per la fornitura di acqua, gas e luce, spese per le pulizie) sia i costi per lo svolgimento delle attività (per es., le spese di cartoleria, le spese per la circolazione di autoveicoli). 3. Acquisto di beni e servizi: le spese per l acquisto di beni (per es., beni immobili; macchinari; apparecchiature informatiche) e servizi (per es., affitto locali per eventi, noleggio attrezzature, compensi per prestazioni di lavoro occasionali). Nel caso in cui il contributo sia utilizzato per l acquisto di autovetture e/o ambulanze, l Ente dovrà trasmettere una dichiarazione in cui si certifica che l acquisto non sia stato oggetto di altri contributi pubblici. Inoltre dovranno essere indicati la targa ed il modello dell autovettura/ambulanza acquistata.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). 4. Erogazioni ai sensi della propria finalità istituzionale: le erogazioni che vengono effettuate da quegli enti che svolgono tale attività di sostegno a favore di altri soggetti secondo il proprio scopo istituzionale, anche non esclusivo (per es., può essere inserito il trasferimento di parte o tutta la quota del 5 per mille dell Irpef ad una articolazione locale o ad un soggetto affiliato). In caso di erogazioni liberali ad altri enti/soggetti, anche esteri, è obbligatorio allegare copia del bonifico effettuato; 5. Altre voci di spesa riconducibili al raggiungimento dello scopo sociale: tutti i costi che non possono essere ricompresi nelle voci precedenti (per es., potrà essere indicata la spesa sostenuta dall ente per realizzare progetti o programmi). 6. Accantonamento: è possibile per le associazioni beneficiarie del contributo accantonare in tutto o in parte l importo percepito, fermo restando che l Ente beneficiario deve specificare nella relazione allegata al rendiconto le finalità dell accantonamento effettuato ed allegare il verbale dell organo competente previsto dallo Statuto in cui viene deliberato l accantonamento e specificata la destinazione delle somme. Inoltre, l Ente beneficiario dovrà allegare tutta la documentazione relativa al futuro utilizzo delle somme (es: in caso di accantonamento per costruzione immobile o sua ristrutturazione l Ente dovrà allegare permessi di costruzione, progetti e/o preventivi di spesa). E obbligatorio, comunque, per gli Enti spendere tutte le somme accantonate e rinviare il modello di rendiconto opportunamente compilato entro 24 mesi dalla percezione del contributo.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). I costi evidenziati nel rendiconto sono unicamente quelli sostenuti con la quota del 5 per mille dell Irpef e non possono derivare da obbligazioni che il soggetto beneficiario abbia assunto prima della comunicazione sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell avvenuta approvazione degli elenchi definitivi degli ammessi. A partire dal 2010 non sarà possibile utilizzare la somma percepita per coprire, in tutto o in parte, le spese di pubblicità sostenute per fare campagna di sensibilizzazione sulla destinazione della quota. I documenti giustificativi devono essere annullati da apposita dicitura: la spesa è stata sostenuta con la quota del 5 per mille dell Irpef percepita per l anno di riferimento. Il rendiconto deve essere firmato dal legale rappresentante, allegando in copia (carta semplice) un valido documento di identità del medesimo, e corredato da una relazione in cui illustrare nel dettaglio la destinazione della quota ricevuta e gli interventi realizzati.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). Fermo restando l obbligo per tutti i soggetti beneficiari di redigere il rendiconto, quelli che abbiano percepito: - per l anno 2008 un importo pari o superiore ad 15.000,00 - per gli anni successivi un importo pari o superiore ad 20.000,00 sono tenuti a trasmettere il rendiconto, la relazione illustrativa, gli allegati (nei casi previsti), nonché la copia del documento d'identità del legale rappresentante al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il rendiconto e la relazione illustrativa devono essere redatti entro 12 mesi dall effettiva percezione dell importo spettante e trasmessi con gli eventuali allegati nei 30 giorni successivi al compimento dei 12 mesi di riscossione dell importo. La documentazione potrà essere inviata a mezzo raccomandata A/R, apponendo sulla busta la dicitura Rendiconto 5 per mille dell Irpef, al seguente indirizzo: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese - Divisione I Via Fornovo, 8-00192 ROMA In alternativa potrà essere trasmessa tramite PEC alla casella: dgterzosettore.div1@pec.lavoro.gov.it

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). ULTERIORI ADEMPIMENTI Il rendiconto e gli allegati devono essere conservati, unitamente ai giustificativi di spesa in originale, per almeno 10 anni presso la sede legale o presso altra sede da notificare ed essere messi a disposizione del Ministero qualora ne faccia richiesta. ALTERNATIVA ALLA PRESENTAZIONE DEL RENDICONTO Il rendiconto non dovrà essere predisposto e trasmesso nel caso in cui il soggetto beneficiario rediga un bilancio sociale: qualora il bilancio sociale sia pubblicato sul sito dell Associazione dovrà essere inviata la sola comunicazione dell avvenuta pubblicazione sul sito e la delibera dell organo competente di approvazione dello stesso. qualora il bilancio sociale non sia pubblicato sul sito dell Associazione dovrà essere trasmesso al Min.Lavoro Politiche Sociali allegando la delibera dell organo competente di approvazione dello stesso, con le stesse tempistiche previste per la trasmissione del Rendiconto.

Linee guida per la predisposizione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell Irpef (luglio 2013 - Min. del Lavoro e delle Politiche Sociali). CONTROLLI Il Min. Lavoro Politiche Sociali potrà: chiedere la trasmissione del rendiconto e di eventuali allegati ai soggetti beneficiari tenuti al solo obbligo di redazione del rendiconto (per importo inferiore ad 15.000,00 per l anno 2008; inferiore ad 20.000,00 per le annualità successive); acquisire ulteriore documentazione da parte dei soggetti tenuti all invio del rendiconto e degli eventuali allegati; compiere ispezioni sulla documentazione contabile in oggetto presso la sede dell organizzazione in cui sia conservata ovvero per verificare il rispetto delle finalità istituzionali a cui il contributo è destinato nel suo impiego effettivo.

Pubblicazione dei rendiconti Art. 12-bis, DPCM del 23/04/2010, in vigore dal 9/8/2016 Le amministrazioni erogatrici del contributo del 5 per mille sono tenute a pubblicare in apposita sezione del proprio sito web, entro un mese dalla ricezione, i rendiconti e le relazioni illustrative trasmessi dai soggetti ai quali è stato erogato il contributo.

Modalità e termini per il recupero delle somme Art. 13, DPCM del 23/04/2010, in vigore dal 9/8/2016 I contributi erogati sono soggetti a recupero nei seguenti casi: a) qualora la erogazione delle somme sia stata determinata sulla base di dichiarazioni mendaci o basate su false attestazioni anche documentali; a-bis) qualora venga accertato che il contributo erogato sia stato impiegato per finalità diverse da quelle perseguite istituzionalmente dal soggetto beneficiario; b) qualora le somme erogate non siano state oggetto di rendicontazione; c) qualora gli enti che hanno percepito contributi di importo pari o superiore a 20.000 euro non inviino il rendiconto e la relazione illustrativa; d) qualora, a seguito di controlli l'ente beneficiario sia risultato non in possesso dei requisiti che danno titolo all'ammissione al beneficio; e) qualora l'ente, dopo l'erogazione delle somme allo stesso destinate, risulti, invece, aver cessato l'attività o non svolgere più l'attività che dà diritto al beneficio, prima dell'erogazione delle somme medesime; f) qualora gli enti che hanno percepito contributi di importo inferiore a 20.000 euro non ottemperino alla richiesta di trasmettere, ai fini del controllo, il rendiconto, la relazione illustrativa e la ulteriore documentazione eventualmente richiesta.

Modalità e termini per il recupero delle somme Art. 13, DPCM del 23/04/2010, in vigore dal 9/8/2016 Il Ministero o l'amministrazione competente, previa contestazione, dà luogo ad un procedimento in contraddittorio e, in caso di esito sfavorevole per il soggetto beneficiario, provvede al recupero del contributo. Nell'ipotesi di dichiarazioni mendaci trasmette gli atti all'autorità Giudiziaria. Il recupero del contributo comporta l'obbligo a carico del beneficiario di riversare all'erario, entro il termine di 60 gg dalla notifica del provvedimento contestativo, l'ammontare percepito, in tutto o in parte, rivalutato secondo gli indici ufficiali Istat di inflazione in rapporto ai «prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati» e maggiorato degli interessi corrispettivi al tasso legale, con decorrenza dalla data di erogazione del contributo. Ove l'obbligato non ottemperi al versamento entro il termine fissato (60 gg), viene disposto il recupero coattivo dei contributi e degli accessori al contributo stesso, rivalutazione ed interessi, secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Resta salva l'applicazione delle sanzioni penali ed amministrative.

Legge 6 giugno 2016, n. 106. Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Misure fiscali e di sostegno economico Art. 9, comma 1 lettere c) e d) completamento della riforma strutturale dell'istituto della destinazione del cinque per mille dell IRPEF in base alle scelte espresse dai contribuenti in favore degli enti beneficiari, razionalizzazione e revisione dei criteri di accreditamento e dei requisiti per l'accesso al beneficio nonché semplificazione e accelerazione delle procedure per il calcolo e l'erogazione dei contributi spettanti agli enti. introduzione per i soggetti beneficiari di obblighi di pubblicità delle risorse ad essi destinate, individuando un sistema improntato alla massima trasparenza, con la previsione delle conseguenze sanzionatorie per il mancato rispetto dei predetti obblighi di pubblicità.

D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 111 Disciplina dell'istituto del 5 x 1.000 dell IRPEF In vigore dal 19 luglio 2017 Trasparenza della destinazione delle somme derivanti dal cinque per mille e spese di pubblicità per campagne di sensibilizzazione Artt. 7 e 8 I beneficiari del riparto del contributo hanno l'obbligo di redigere un apposito rendiconto, entro un anno dalla ricezione delle somme, e trasmetterlo all'amministrazione erogatrice entro i successivi 30 gg, accompagnato da una relazione illustrativa, dal quale risultino in modo chiaro, trasparente e dettagliato la destinazione e l'utilizzo delle somme percepite. Gli stessi beneficiari hanno, altresì, l'obbligo di pubblicare sul proprio sito web, entro 30 gg dalla scadenza del termine di redazione del rendiconto, gli importi percepiti ed il rendiconto, dandone comunicazione all'amministrazione erogatrice entro i successivi 7 gg. Nel caso di violazione degli obblighi di pubblicazione, l'amministrazione erogatrice diffida il beneficiario ad effettuare la citata pubblicazione assegnando un termine di 30 gg ed in caso di inerzia provvede all'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 25 per cento del contributo percepito.

D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 111 Disciplina dell'istituto del 5 x 1.000 dell IRPEF In vigore dal 19 luglio 2017 Trasparenza della destinazione delle somme derivanti dal cinque per mille e spese di pubblicità per campagne di sensibilizzazione Artt. 7 e 8 Ciascuna amministrazione erogatrice pubblica, entro 90 gg dalla erogazione del contributo, sul proprio sito web, gli elenchi dei soggetti ai quali è stato erogato il contributo, con l'indicazione del relativo importo, nonché il link al rendiconto pubblicato sul sito web del beneficiario provvedendovi entro 30 gg dall'acquisizione degli elementi informativi. In caso di violazione degli obblighi di pubblicazione a carico di ciascuna amministrazione erogatrice si applicano le sanzioni previste dalla normativa vigente in tema di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte di pubbliche amministrazioni. I beneficiari del contributo del cinque per mille non possono utilizzare le somme a tale titolo percepite per coprire le spese di pubblicità sostenute per campagne di sensibilizzazione sulla destinazione della quota del cinque per mille, a pena di recupero del contributo utilizzato. FINE