Anno 0 Numero 0 Natale 2010



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Transcript:

Anno 0 Numero 0 Natale 2010 Premettiamo che è motivo di orgoglio dare il LA a questa nuova iniziativa che vede protagonisti i nostri, i vostri figli e, come in tutte le cose, partiamo con i ringraziamenti, che in primis vanno a Don Mario, nostro amatissimo Parroco. E infatti grazie a lui che, avendo messo a disposizione i locali, oggi possiamo dire che sta prendendo corpo, se può passare il termine, (è questo un piccolo desiderio celato nei meandri del mio cuore sin da bambino) un ORATORIO. Ed è proprio qui che ha inizio la nostra storia che, se vogliamo, per alcuni è il continuo della crescita Cristiana. Nasce SPAZIOGIOVANI! Un associazione? Un circolo? Un club? NO! assolutamente niente di tutto ciò. SPAZIOGIOVANI è il luogo di accoglienza o di ritrovo di tutti coloro che colgono in esso un ambiente di socializzazione, di esperienza, di valori; e che non hanno preclusioni nei confronti della proposta Cristiana. Il nostro intento è quello di promuovere iniziative sportive, ricreative, di animazione, educative che arricchiscono l umanità di ognuno, senza trascurare la dimensione religiosa che poi è alla base di tutto. Questo giornalino quindi è una delle tante iniziative poste in cantiere, sperando di fare cosa gradita. Non ha nessuna pretesa, se non il fatto di farvi periodicamente compagnia con argomenti che vanno dall impegnativo, al frivolo, piuttosto che sportivi. Abbiamo l'opportunità tramite questo spazio di dare voce a qualcosa che ci sta veramente a cuore, avvicinare i nostri figli a Dio, e noi da genitori possiamo dire che non è assolutamente cosa facile, d'altra parte, le alternative a Dio oggi, purtroppo, sono tante, ma il divertirsi facile porta ad essere completi? Ma siamo sicuri che poi questa sia la strada giusta? Siamo sicuri che si può andare avanti senza la presenza nei nostri cuori, nel nostro animo di una guida che cammini al nostro fianco? E proprio in virtù di queste nostre non pretenziose idee che invitiamo tutti i giovani a dare voce al loro essere, a non essere indifferenti alla propria crescita culturale e cristiana, a non oziare davanti alle cose importanti ed essenziali, ma a dare un senso alla vita stessa. Crescere, ma sopratutto, crescere insieme. Certamente non è facile, ma abbiamo l'obbligo morale di mettercela tutta e, sicuramente, con l'aiuto di Dio possiamo raggiungere questo obiettivo. p.p. Il Natale........ pag. 2 e 3 Mode Giovanili.... pag. 4 e 5 Cronaca............ pag. 6 Versi DiVersi....... pag. 7 Corale Parrocchiale... pag. 8 I Nostri Programmi... pag. 8 Pagina 1

Natale e dintorni Che cosa significa "Natale"? "Natale" deriva in generale dal Latino natum che significa "generato", e più in particolare dagli aggettivi natale(m) e nataliciu(m), che significano "riguardante la nascita". Nel Latino ecclesiastico il sostantivo (dies) natalis "(giorno della) nascita" veniva usato per indicare la ricorrenza della nascita di un santo o, spesso, della sua morte, in quanto la morte terrena nella tradizione cristiana assume un significato di nascita in riferimento alla vita ultraterrena. Natale significa quindi "giorno della nascita", "compleanno" e riguarda la nascita di una personalità d'eccezione: Gesù. Che giorno è nato Gesù? Nella tradizione consolidata della Cristianità Occidentale, Gesù nasce alla mezzanotte del 24 Dicembre, anche se curiosamente nessuno dei vangeli cita il mese dell'anno in cui la nascita avvenne. Nella Cristianità orientale il Natale viene celebrato il 6 Gennaio, in quanto era questa la data che storicamente i Cristiani d'egitto cominciarono a considerare come giorno della nascita di Gesù. Nel calendario giuliano il 25 dicembre, riconosciuto come il solstizio d'inverno, era celebrato come il giorno della nascita del Sole, poiché a partire da questa data i giorni cominciano ad allungarsi e la potenza del sole aumenta. In che anno è nato Gesù? Tradizionalmente l'anno della nascita di Gesù è l'anno zero dell'era Cristiana. Più precisamente, intorno al 523 il monaco Dionigi il Piccolo calcolò che l'anno 1 dell'era cristiana era quello che iniziava la settimana dopo il 25 dicembre dell'anno 753 dalla fondazione di Roma (auc: ab Urbe condita). L'unico elemento valido è il riferimento che i Vangeli fanno ad Erode il grande a proposito della strage degli innocenti. Essendo Erode morto nell'anno 4 AC (anno -3) la nascita di Gesù dovrebbe essere anteriore a quest'anno. Ovviamente calendario ed era cristiana sono rimasti quelli tradizionali, essendo impensabile di rivoluzionare un conteggio degli anni ormai di uso consolidato. La nascita di Gesù viene fatta quindi risalire dal 10 al 4 a.c. con molte incertezze. Qual'e' l'origine della tradizione dei regali e dei giochi di Natale? Nell antica Roma dal 17 al 24 dicembre venivano celebrati i Saturnali, in onore di Saturno per salutare il Solstizio di Inverno. Durante i festeggiamenti si chiudevano le scuole ed i tribunali e si scambiavano doni. Mentre durante tutto l anno era proibito il gioco d azzardo, durante i Saturnali esso era consentito, in quanto era strettamente legato a Saturno. Per questo oggi forse si gioca a carte o alla tombola durante i giorni di Natale. NATALE! Ma cos è il Natale per noi cristiani? I Profeti annunciano il Natale come l Emmanuele: Il Dio con noi. Un Dio che ha creato l uomo per amore, non lo lascia in balia di se stesso quando quest uomo tradisce il suo amore. Continua ad amarlo, anzi, fa qualcosa di più; viene ad essere un di noi. Viene ad essere come noi, viene a stare con noi, viene ad essere il Dio con noi. Un augurio che tutti, ma proprio tutti, questo Natale, possiamo sperimentare la sua presenza, nonostante tutto. Don Mario Pagina 2

Natale è arrivato! È quasi arrivato il giorno tanto aspettato, quello tanto desiderato e quello tanto amato: il Natale. Esso è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù ed è la festa più popolarmente sentita tra i cristiani, ma negli ultimi anni ha assunto anche un significato laico, legato allo scambio di regali, alla famiglia e a figure del folklore come Babbo Natale. L'atmosfera natalizia già si riesce a sentire con l'avvento dell'immacolata (8 dicembre). In questo giorno si è soliti fare, come nella tradizione antica, l'albero di Natale e il presepe. Questi ultimi rappresentano ancora oggi una risorsa essenziale e una grande forza all'interno di ogni famiglia. L'unione familiare è la cosa più bella e semplice che possa esistere, poiché al tempo d'oggi la comunicazione tra genitori e figli è molto complicata. Con il Natale si riesce a comunicare nel vero senso della parola senza incertezza e oscurità, ma con chiarezza e semplicità. Ognuno di noi in questo periodo ha un unico desiderio e non vede l'ora di realizzarlo perchè l'aggettivo su cui si basa il Natale è la felicità. Un bene prezioso di cui non possiamo fare a meno. Molte persone percepiscono la felicità come un perfezionamento personale; altre, invece, temono la felicità pensando che sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano. Io riesco a sentire la felicità nell'aiuto ad un anziano abbandonato, che non è considerato da nessuno; vedo la felicità nel curare e amare i bambini del terzo mondo, poiché per loro il Natale è come il vento non lo vedono ma lo percepiscono; con un piccolo sorriso ed un semplice gesto si può fare tanto. Tutte le persone bianche o nere, forti o deboli, anziani o giovani dovrebbero vivere in un unico Universo senza discriminazioni, ma con l'affermazione della fratellanza, dell'uguaglianza e della libertà. A Natale si può fare di più, essere più buoni, ma non è sufficiente fare del bene, bisogna anche saperlo fare. Un bene fatto male può essere più dannoso che utile. Aiutiamoci gli uni con gli altri per superare tutti gli ostacoli. Non giudichiamo, ma perdoniamo; non odiamo, ma amiamo: non sprechiamoci in indifferenza e cattiverie.. Nella nascita di Gesù Bambino i dolci sospiri di gioia si trasformeranno in sollievi per le nostre anime. Il nuovo arrivato sarà un sostegno per il bene di ogni comunità. Avrei ancora da parlare sul significato del Natale, mi prolungherei ancora per molto ma mi fermo perchè vi cedo la parola. Riflettete sul Natale perchè io l'ho fatto e sapete dove ho trovato la risposta? Ebbene si nella fede e nell'amore!! a.d.l. E questo il Natale? L'arrivo del Natale ogni anno è preannunciato da un'atmosfera particolare. Le strade illuminate dalla città si riempiono di gente animata da entusiastica frenesia, che chiacchiera con vivacità o si precipita nei n e g o z i, s o n t u o s a m e n t e addobbati per l'occasione. Ai bambini luccicano gli occhi, alla vista di montagne di giocattoli. Della festività natalizia forse si è persa l'origine religiosa. Prevale oggi il conformistico rituale dell'acquisto dei regali, lo scambio tra le persone di oggetti ben impacchettati, ma spesso inutili. In una parola: il consumismo, ormai emblema della società contemporanea. Eppure sono convinta che, dietro la gioia collettiva che sembra accompagnare i giorni antecedenti la festa, ci siano anche motivi spirituali, riti, credenze, tradizioni, valori che si sono sedimentati da secoli nel nostro inconscio. L'albero e il presepe, che riempiono in questi giorni le nostre case, mi sembrano alludere al desiderio di una vita migliore, da sviluppare nella pace e nell'amore reciproco. Pagina 3 Mi sembrano simboleggiare l'idea che il mondo può essere salvato. Ben venga dunque, la bontà, che ci costringe in questi giorni di festa a pensare a quelle persone che trascorrono il Natale lontano dalla patria d'origine, staccate dai loro affetti e dalle loro tradizioni, a quelli che sono sommersi dalle difficoltà economiche e a coloro che hanno motivi di grave infelicità per malattie o altri rovesci esistenziali che non possono essere sereni neppure in questi giorni, in cui tutti gli altri sembrano felici. Dentro di me coltivo la certezza che il Natale porterà una luce anche nelle loro tribolate esistenze, riserverà loro un sorriso, la speranza e dei momenti belli, più frequenti e possibili nella sofferenza, secondo me, di quanto non siamo disposti comunemente a credere. Infine penso che l'attuale crisi economica, che colpisce un po tutto il mondo, diminuirà quest'anno il numero e il valore dei regali sotto l'albero. Sicuramente non me ne importa molto, credo che la felicità di ognuno di noi, fortunatamente, stia altrove. o.d.n.

Negli ultimi anni, soprattutto nell ambiente giovanile, si sente parlare spesso di bolletta. No, non si tratta della bolletta da pagare periodicamente, ma di una scommessa multipla a quota fissa sulle varie partite di calcio, nazionali e non. La formula proposta da questo tipo di scommessa sembra essere molto gradita alla stragrande maggioranza delle persone, giovani e meno giovani, poiché la cosiddetta bolletta è facile da giocare, non ha una quota di gioco predefinita e si possono giocare tutte le partite a scelta, senza alcun obbligo o restrizione. Di fatto questo tipo di scommessa è una delle più popolari, anche perché si può raggiungere facilmente la vincita e si possono giocare anche solo 2 euro. Un altro aspetto da considerare può essere l effetto psicologico; la bolletta aumenta l interesse sulle partite, che altrimenti si concentrerebbe solo sulla squadra del cuore; colui che scommette guarda con interesse tutto il panorama del calcio, magari per controllare o sperare nel risultato scommesso. In aggiunta a tutto questo, possiamo dire che la bolletta può essere considerata anche oggetto di integrazione e di socializzazione; parlare con il vicino del risultato giocato, confrontarsi, fare pronostici, possono aiutare a conoscere il prossimo, integrarsi nell ambiente in cui si vive. Insomma la bolletta rappresenta un qualcosa sulla quale si può sperare, imprecare, confrontarsi, in poche parole è uno dei passatempi preferiti delle persone, che possono così sentirsi protagonisti delle partite, insieme ai 22 calciatori che sono in mezzo al campo di gioco. Purtroppo, ci troviamo di fronte ad una delle nuove dipendenze giovanili, essa rappresenta un qualcosa di cui i giovani non riescono a fare a meno: crea sconforto, ansia, felicità, in caso di vincita e comporta una maggiore partecipazione nel seguire l evento sportivo su cui si è scommesso. Vincere una bolletta necessita, come tutti i giochi e i sistemi di scommesse, di una buona dose di fortuna, oltre ad una sufficiente conoscenza dello sport e del tipo di incontro su cui si va a puntare. Ovviamente i mass-media hanno contribuito ad enfatizzare tale tipo di dipendenza, attraverso pubblicità e sponsor che spingono molti a tentare la fortuna. Per alcuni, la scommessa diventa un ancora di salvezza, una scialuppa di salvataggio, per migliorare la propria condizione. Spesso troppi soldi vengono investiti in un qualcosa che molto probabilmente si perderà, ma ciò che è ancora più grave è vedere i tanti bambini nei centri scommesse, anche se per la legge le scommesse sono vietate ai minorenni, generalmente i proprietari dei centri sono propensi a chiudere un occhio. Giocare la bolletta può essere un qualcosa di positivo, un momento di svago e di condivisione, di divertimento e un po anche di speranza. Tuttavia, come in tutte le cose, un accanimento eccessivo, può essere solo negativo: giocare con moderazione può essere una soluzione per risolvere il problema dipendenza. d.i. & f.s. & f.r. 30 ottobre 2010. Parrocchia di Cervino: Presente! Quest anno si è svolto a Roma l incontro nazionale per ragazzi e giovanissimi di Azione Cattolica. Migliaia di persone in Piazza San Pietro erano pronte a salutare Sua Santità Benedetto XVI con il cuore aperto ad accogliere il calore, le emozioni che incontri di questo genere suscitano. La giornata si è aperta con un momento di preghiera e tutta la mattinata è volata ascoltando le parole del Santo Padre. Il pomeriggio è trascorso all insegna di canti e balli, giochi ed incontri. Nel gruppo A.C.R. della parrocchia di Cervino abbiamo raccolto testimonianze dei nostri ragazzi per comprendere cosa ha lasciato quest esperienza nel loro cuore: stupore di fronte a un evento di rilevanza nazionale; emozioni forti per la vicinanza al Papa durante la mattinata; gioia e contentezza per i balli e i canti, gli inni vecchi e nuovi cantati e animati a Villa Borghese nel p o m e r i g g i o ; infine a parole loro i ragazzi hanno cercato di far capire che nutrono anche gratitudine, perché è stato un evento grazie al quale hanno avuto la possibilità di interagire con realtà diverse e rafforzare legami. E ancora una volta l Azione Cattolica ci ha dato l opportunità di fare un indimenticabile esperienza che i nostri ragazzi, i nostri giovani, noi stesse, porteremo sempre nel cuore perché ci ha caricato veramente di un di più, dandoci la consapevolezza che con l A.C. possiamo diventare grandi insieme. m. & a. v. Pagina 4

Secondo una recente statistica riguardante i siti internet più visitati del mondo, stilata da Google, Facebook occupa il primo posto. Nato nel 2004, dall idea di uno studente di Harvard, Mark Zuckenberg, che intendeva creare un album fotografico degli allievi della scuola, Facebook è tecnicamente un social network, un tipo di sito, cioè, che permette agli utenti un alto grado di interazione con gli iscritti. Al di là degli innovativi aspetti tecnici, Facebook ha avuto un impatto sociale grandissimo. Se non rivoluzionato, ha senz altro cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare e di socializzare. Facebook conta quasi 500 milioni di utenti in tutto il mondo e il loro numero sembra destinato ad aumentare. Facebook è uno strumento duttile, che consente di fare molte cose: rintracciare vecchie conoscenze, mantenersi in contatto con i propri amici, conoscere persone nuove sulla base di Don Mario Parroco: 0823411031 0823311221 3476122975 Altri contatti : Carmine 0823411038 Paolo 0823411666 Alex 0823411603 criteri di affinità, partecipare a gruppi ed eventi, condividere foto, giocare. Esaltato o demonizzato, a seconda delle circostanze, Facebook è a mio avviso, uno strumento di comunicazione ancora troppo giovane per consentire di esprimere un giudizio definitivo, attendibile e ponderato, sul suo utilizzo. Divenuto ormai uno dei principali strumenti di comunicazione della nostra epoca, l affermazione di Facebook, al di là dei giudizi favorevoli e delle critiche, rappresenta un caso esemplare di economia creativa. Al suo fondatore va dato il merito di aver avuto il genio di individuare un nuovo bisogno diffuso nella società, legato alla comunicazione e alle relazioni sociali, finora parzialmente ignorate. News dell ultim ora: Mark Zuckenberg è stato eletto dal Times, uomo dell anno. o.d.n. John Winston Lennon (Liverpool, 9 Ottobre 1940 New York, 8 Dicembre 1980) è stato un chitarrista, compositore e cantante inglese. Dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante (solista) del gruppo musicale dei Beatles. È il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da Paul McCartney. Happy Xmas (WAR IS OVER)! Canzone scritta da John Lennon e Yoko Ono (la moglie), da loro incisa ai Record Plast (East) Studios di New York il 28 e 29 ottobre 1971. Nato come brano di protesta contro la guerra in Vietnam, è diventato tra i più noti del repertorio natalizio. Alla fine del 1969, John Lennon e Yoko Ono promossero una campagna in undici città tra cui New York, Tokyo, Roma e Amsterdam con manifesti che annunciavano: "WAR IS OVER! (If You Want It)",ovvero LA GUERRA E FINITA! (Se tu lo vuoi) Due anni dopo questo motto divenne il messaggio base di questa canzone, e fu proprio questo a portare Lennon all apice delle classifiche! E così è Natale, per i deboli ed i forti, per i ricchi ed i poveri, il mondo è così sbagliato. E così è Natale, per i neri ed i bianchi, per i gialli ed i rossi, smettiamola di combattere, afferma Lennon. In fondo è Natale per tutti, non esistono differenze, e per questo è inutile combattere! Partendo dalla domanda iniziale della canzone E così è arrivato il Natale, e tu cosa hai fatto?, ognuno di noi dovrebbe farsela allo stesso modo in cuor suo per riflettere se veramente è riuscito a portare un buon contributo alla difficile società, sottolineando sempre il principio di fratellanza e di uguaglianza! a.i. Pagina 5

Cronaca da Avetrana... Ripercorrendo alcuni eventi di quest anno, uno in particolare è stato fonte di animata discussione, il caso di Sarah Scazzi. Sarah aveva 15 anni e viveva ad Avetrana (Taranto) con la sua famiglia; il 26 agosto 2010 uscì di casa verso le 14:30 per raggiungere a piedi l'abitazione della cugina Sabrina Misseri con la quale aveva intenzione di andare al mare. Come consuetudine, fece uno squillo sul cellulare dell'amica per avvertirla del suo arrivo, ma questa, non vedendola arrivare, dopo un po la richiamò sul cellulare per sapere che fine avesse fatto. Purtroppo il cellulare squillava a vuoto e in seguito risultò irraggiungibile. La strada presumibilmente percorsa da Sarah a quell'ora del pomeriggio era deserta, infatti nessuno dei vicini aveva visto o sentito nulla. I familiari della ragazza molto preoccupati iniziano così ad escludere un allontanamento volontario e temono un rapimento. Il 2 settembre il sindaco di Avetrana, Mario de Marco, fà un appello a tutti i cittadini del piccolo paese, asserendo che se qualcuno avesse saputo qualcosa sulla scomparsa di Sarah lo avrebbe potuto comunicare anche in forma anonima. In un secondo momento, dopo aver tenuto una conferenza stampa convocata in accordo con la famiglia della ragazza scomparsa e le forze dell'ordine, il sindaco dà un suo contributo per la ricerca di Sarah facendo stampare volantini con la sua foto che vengono distribuiti ovunque nel paese e in quelli limitrofi. Il 9 settembre, giornata della fiaccolata organizzata per Sarah, la madre della ragazza lancia un appello riportando queste esatte parole: Sarah è stata rapita da più persone, me lo sento è stata una trappola. A coloro che l'hanno presa chiedo di lasciarla, prendere una bambina così è pazzesco. La signora fiduciosa, sperando nel ritrovo della figlia non si arrende affatto e và fino in fondo alla vicenda anche con il contributo del Presidente della Repubblica, le forze dell'ordine e il Corpo forestale regionale. Il 7 ottobre dopo una lunga giornata sotto il pressante interrogatorio dei carabinieri, Michele Misseri (zio di Sarah e padre di Sabrina) confessa l'omicidio della nipote. Egli ha ammesso di aver strangolato la nipote nel garage della sua abitazione e di aver occultato il corpo, in un podere vicino ad Avetrana, il giorno stesso della scomparsa. I carabinieri, seguendo le indicazioni di Misseri, in stato di fermo per omicidio volontario, ritrovano il corpo di Sarah. Successivamente subentra nella vicenda anche Sabrina Misseri che viene sottoposta a fermo per concorso nell'omicidio. Ancora oggi non siamo a conoscenza della verità, di ciò che è successo a Sarah, molte sono state le possibilità ipotizzate, tra queste, l ipotesi che Sabrina abbia ucciso la cugina (probabilmente per motivi di gelosia) e in quel momento, presa dal panico e non sapendo cosa fare del corpo della cugina, ha ricevuto l aiuto del padre che persino nell'interrogatorio si è assunto tutte le responsabilità affermando di aver ucciso lui la nipote, solo per coprire e difendere la figlia. Tutto ciò è ancora da chiarire in quanto la situazione sta andando ancora avanti senza giungere a nessuna conclusione precisa, soprattutto perché nei vari interrogatori Michele Misseri ha affermato sempre tesi diverse, spesso in contraddizione tra di loro. L'unica certezza è la disgrazia capitata alla ragazza e alla sua famiglia, che è un fatto scandaloso, ma ancora più scandaloso è il polverone che hanno fatto alzare i media che, a mio parere, hanno certamente approfittato e lucrato sulle disgrazie altrui. Anche se ritengo giusto che siano svolte le indagini e che sia fatta chiarezza sopra quest'incresciosa realtà, chiedo che si usi maggiore discrezione e appena giunti ad un punto concreto esporre quella che è la verità dell'accaduto, piuttosto che paventare molteplici verità e confondere ed angosciare ancora di più la famiglia. v.p. Pagina 6

...in diretta Una vicenda che ultimamente ha tolto il respiro a tutta l'italia è quella che ha tristemente coinvolto una ragazza come tante altre, Sarah Scazzi. É stata infatti tradita dalle persone di cui si fidava maggiormente. Non ci si abitua mai ad un delitto e ancora di meno ad un efferato atto di violenza che coinvolge una giovanissima piena di aspettative, passioni, ma soprattutto con una vita davanti in cui avrebbe deciso, sbagliato e sognato, se non fosse stata bruscamente interrotta dai suoi assassini. La tranquilla Avetrana è stata il palcoscenico di una delle vicende più tristi di quest'anno, che ha inevitabilmente sconvolto gran parte di noi. Complici sono stati anche i media a cui questa vicenda è stata data in pasto senza alcuna pietà. A richiamare l'attenzione della televisione sono stati proprio i due indagati che hanno presentato la vittima come una ragazza piena di sogni irrealizzabili che l'avrebbero portata a spingersi fino alla fuga dalla realtà familiare, per arrivare facilmente alle luci della ribalta, ma queste affermazioni altro non erano che una farsa, che avrebbe dovuto coprire la realtà, una verità che è stata scandita in diretta tv quando hanno annunciato la morte della giovane Sarah, con la madre e i parenti in collegamento da una nota trasmissione Rai. Fin dove può spingersi la fama di audience? Fino a dove può spingersi la voglia di strumentalizzare le vicende anche più tristi, in questo caso le tragedie, per attirare sempre più pubblico o semplicemente per distogliere l'attenzione da altri problemi? Gli accusati ad oggi sono due: lo zio di Sarah, Michele, e la sua amica cugina Sabrina, il movente sarebbe una questione di tipo «intrafamiliare», ma gli inquirenti stanno ancora indagando per portare alla luce qualche altra amara verità. La vicenda è stata vissuta dall'opinione pubblica come una soap opera, come fosse una farsa, una fiction che ci inorridisce, ma che è vissuta con un certo distacco e con l'attenzione ad ogni singolo particolare e nuovo aggiornamento. Non è un caso che in questi giorni sono stati proposti tanti speciali sulla vicenda con ospiti appositamente scelti per studiare le sfumature della vicenda. Questo modo di portare tragedie in uno studio televisivo ha inevitabilmente innescato un secondo processo: quello di voler visitare di persona quei luoghi di cui tanto si parla. Avetrana è oggi un luogo di pellegrinaggio per molte persone che per curiosità o per pietà vogliono portare un saluto o un ricordo alla piccola Sarah, tutto questo però sembra ignorare i sentimenti veri della famiglia e di chi è coinvolto direttamente in questa situazione che, secondo me avrebbe bisogno di pace e giustizia. o.d.n. Fredda Capanna Nella fredda capanna Una madre s affanna Una luce risplende Un padre attende. Dalla fredda capanna Si eleva un Osanna Un vagito è arrivato Il Bambino Divino è nato Sulla fredda capanna La speranza canta una ninna nanna Ogni sguardo si posa Ogni cuore riposa m.s. Povera Sarah! E vulato n cielo n at angiulillo na creatura bella comm a na stella nu ciore bello, appena sbocciato che na mano assassina ha spezzato. Senza pietà, senza raggione, senza mutivo, peggio e nu cane; l unica colpa d a puverella sulo chella ch era bellella. Mo a gente è rimasta scioccata senza parole, confusa, allibita pe stu fatto ch è capitato. Nun se rassegna, nun se dà pace, pe sta morte accussì atroce pe na coscienza misa n croce. Denara (su La Valle di Suessola) É Natale (Madre Teresa) che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. che rimani in silenzio per ascoltare l altro. che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. Pagina 7

Ad Maiorem Dei Gloriam Grande gioia per questo Natale: la funzione delle ore 23 della sera della Vigilia natalizia, quest anno sarà allietata dal Coro Parrocchiale di recente costituzione (a voci miste, preposto per l accompagnamento delle funzioni ufficiali della nostra parrocchia), guidato dal nostro sacerdote don Mario, il quale ne ha fortemente desiderato la nascita, la costituzione e l avviamento verso un nuovo cammino comunitario. Proprio per quest ultimo motivo, la messa della notte di Natale rappresenterà (per ripetere le parole del nostro parroco) il battesimo del Coro, essendo la sua prima esibizione ufficiale, esprimendo così la forte affinità tra i valori che impregnano il nostro gruppo (comunione, vicinanza, armonia) e i molteplici significati della venuta di nostro Signore sulla terra. Il Coro (aperto a chiunque voglia accostarvisi) affronta con grande serenità e disciplina tutte le molteplici sfaccettature della musica liturgica: dai toni gregoriani (dal Kyriale Romano) ai canti post-conciliari (di autori contemporanei vari), dalle melodie popolari (ormai memoria storica della nostra comunità parrocchiale) alla polifonia (antica e moderna), tenendo sempre bene in mente che, al di là del piacere insito nel canto stesso, lo scopo fondamentale del Coro è innalzare canti per la maggiore Gloria di Dio! Concludo con le parole del Concilio Vaticano II, dal documento Sacrosantum Concilium, capitolo VI Musica Sacra, par. 112: La tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio d'inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne. Il canto sacro è stato lodato sia dalla sacra Scrittura, sia dai Padri, sia dai romani Pontefici; [ ]. Perciò la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all'azione liturgica, sia dando alla preghiera un'espressione più soave e favorendo l'unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri. La Chiesa poi approva e ammette nel culto divino tutte le forme della vera arte, purché dotate delle qualità necessarie. m.g.v. Da settembre ad oggi sono diverse le iniziative che hanno caratterizzato le attività di SpazioGiovani. Incontri di Formazione, Giornalino, Presepe, Proiezione di film, Serate Karaoke e Balli, Torneo di Ping Pong, Gruppo Facebook. E per altre iniziative......attendiamo i vostri consigli. La Sala è aperta tutti i Lunedì Mercoledì Venerdì Continueremo ad animare le serate con diverse iniziative, in particolare rivolgiamo a tutti i Giovani l invito a partecipare agli incontri di formazione (ogni Venerdì alle 20:00). Concludiamo con una serie di eventi per i prossimi mesi: 26 dic 2010 Presepe Vivente a cura di Kelacas 05 gen 2011 Tombolata - ore 18:00 Bambini Tombolata - ore 20:30 Giovani e Adulti 31 gen 2011 Marcia per la Pace A.C. ad Acerra 20 feb 2011 Giornata per la Vita ad Acerra Pagina 8 Redazione a cura dei ragazzi di SpazioGiovani