- ROMA 1960 De Coubertin Livio Berruti Abele Bikila Juri Vlassov Ercole di Roma



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- La lotta era un combattimento in cui si potevano usare anche i piedi e si andava avanti fino a quando uno dei due atleti non chiedeva la resa. - Il pancrazio era un misto di pugilato e lotta. I due atleti potevano usare tutte le loro forze per uccidere l'avversario, si potevano usare addirittura i denti. La lotta terminava con la morte di uno dei 2 atleti. Un tempo queste erano riservate solo ai greci ma in un tempo più tardo fu aperta a tutte le popolazioni del mediterraneo. Le gare olimpiche premiavano solo il vincitore, la vittoria era il segno indubbio del favore degli dei e il vincitore veniva considerato un eroe. Nell'antichità già esisteva un sentimento legato allo sport. Migliaia di persone si affollavano nello "stadio" per acclamare il loro campione. Gli spettatori potevano essere uomini, ragazzi o ragazze: le donne sposate non potevano assistere ai giochi. ROMA 1960 Finalmente Roma! Si proprio così, dopo che De Coubertin, organizzatore delle prime edizioni delle Olimpiadi Moderne, l aveva decantata come nuova Grecia e richiesta inutilmente più volte, così dopo 64 anni Roma è eletta sede della XVII edizione dei Giochi Olimpici (25 Agosto - 11 Settembre). Fu un vero successo sia per il paesaggio, caratteristico e imponente, pieno di opere d arte sia per l armonia con cui furono organizzati i Giochi. Complessivamente le nazioni partecipanti furono 83 e fu l ultima volta che il Sud Africa partecipò alle Olimpiadi dalle quali fu poi escluso per protesta contro la discriminazione razziale che stava coinvolgendo anche lo sport.. L organizzazione risultò perfetta e gli atleti furono 5348 (di cui 610 donne) che si sfidano nei diciannove sport in programma. Bellissimo ed emozionante il successo di Livio Berruti che riuscì sotto lo sguardo e lo stupore di tutti a dominare e vincere nei 200 metri, battendo e lasciando senza parole, o meglio senza possibilità di vittoria, i blasonati campioni Statunitensi. Nell ambito dei Giochi, Roma organizza la maratona al di fuori dello stadio, con partenza dal Campidoglio ed arrivo sotto l arco di Costantino dove la vittoria è assegnata ad Abele Bikila, etiope che corre a piedi nudi. Donne di rilievo dell epoca furono Wilma Rudolph, "la gazzella nera" che vinse ogni gara di velocità e Larissa Latynina schermitrice. Nella categoria ginnastica la squadra più forte si dimostrò l Unione Sovietica che riuscì ad imporsi con gran vantaggio anche nel sollevamento pesi con Juri Vlassov, soprannominato "Ercole di Roma", con un sollevamento in tre riprese di oltre 537 chili, mentre nella boxe si fecero notare due atleti Pagina 90

che si ricordano ancora oggi come grandi dello sport, Nino Benvenuti e Cassius Clay. L Italia porta a casa 36 medaglie posizionandosi al 4 posto della classifica generale. TOKYO 1964 Per la prima volta i Giochi Olimpici vengono disputanti in una nazione dell Est, in un paese che riesce a dimostrare la sua grande capacità organizzativa e di essere all avanguardia nelle telecomunicazioni. Fu infatti il primo anno che grazie ad un satellite artificiale si riuscì a vedere le Olimpiadi in tutto il mondo. La fiamma di Olimpia è accesa da Yoshinori Sakai, uno studente di Hiroshima e l inizio dei giochi, disputati dal 10 al 24 Ottobre, è dichiarato dall Imperatore Hiro Hito. Il numero delle nazioni partecipanti non accenna a diminuire, si parla di ben 93 Nazioni, pur contando che mancarono in questa edizione l Indonesia ed il Sud Africa. Gli atleti in gara sono 5140, di cui 683 donne, impegnati nei 21 sport programmati, tra i quali per la prima volta entrano la Pallavolo ed il Judò: Tra le vittorie più clamorose meritano di essere ricordate la riconferma della vincita della maratona da parte dell Africano Abebe Bikila, già campione nell edizione di Roma, e la vittoria del trentunenne Pamich nei 50 Km. Da non dimenticare poi la rivincita degli Stati Uniti, i quali erano stati surclassati a Roma dalla potente Unione Sovietica: a pareggiare il conto furono Bob Hayes e Henry Carr, vincitori dei 100 e 200 metri e Schollander aggiudicatosi ben 4 oro e dichiarato "Atleta dell Anno". Anche gli italiani non sono da meno e conquistarono in questa edizione 27 medaglie, aggiudicandosi il quinto posto in classifica generale. I protagonisti azzurri riconquistarono la fama nella ginnastica grazie a Franco Menichelli e si imposero nel tiro a Volo con Ennio Mattarelli, nell equitazione con Mauro Checcoli, per la gara individuale e Paolo Angioni, Giuseppe Ravano e Alessandro Agenton, per la gara a squadre, nel ciclismo con Mario Zanin che portò l Italia per la terza volta in testa nella gara su strada, mentre nella Boxe si vide dominare Fernando Atzori. Ma il problema di queste Olimpiadi come quello della precedente edizione fu la forte rivalità nata tra le due potenze maggiori Stati Uniti e Unione Sovietica che gareggiarono in un clima molto ostile. Pagina 91

CITTA DEL MESSICO 1968 Le Olimpiadi Messicane saranno ricordate per i disagi e le tragedie che si verificarono in tante parti del mondo, fu veramente un anno tormentato. A parte il fatto che Città del Messico si trova a 2200 metri sopra il livello del mare, circostanza questa che riduce resistenza e forza fisica degli atleti non abituati a simili altitudini, in quell anno ci furono poi problemi razziali e rivolte che fanno del 1968 l anno delle Rivoluzioni, delle contestazioni, l anno dell assassinio di Martin Luther King e delle rivolte tra neri e bianchi. Per la prima volta è una donna, Norma Enriqueta Basilio Sotero a portare la fiaccola con la fiamma di Olimpia all interno dello Stadio. Malgrado tutti i problemi, le nazioni non vollero rinunciare alle competizioni e si iscrissero in ben 112. Per la prima volta le due Germanie gareggiano divise e sebbene il numero dei partecipanti fosse consistente, mancano la Cina, la Corea del nord, e il Sud Africa. I 5531 atleti in gara (di cui 781 donne) si sfidarono nei 20 sport in programma, arrivando ad ottenere ben 172 finali olimpiche. In questa edizione, dominata dalle paure delle guerre razziali, i più forti atleti del sud America, vincitori di gare, vengono espulsi dal villaggio olimpico per aver fatto gesti ed aver indossato indumenti provocanti durante la cerimonia di premiazione. Il fatto più clamoroso accade il 17 Ottobre quando Tommie Smith E John Carlos, primo e terzo nei 200 metri, salgono sul podio a piedi nudi sollevando il pugno alzato ed abbassando la testa quando viene sollevata la bandiera americana, in segno di protesta per la considerazione dei bianchi americani verso i negri considerati come "animali, buoni unicamente per correre più velocemente oppure per saltare più in alto o più in lungo" come disse Smith. Ventiquattrore dopo anche Lee Evans, Larry James e Ron Freeman, primo secondo e terzo nella 400 metri, salgono sul podio a piedi nudi, con il pugno alzato e con il basco scuro delle Pantere nere, suscitando questa volta l ira degli organizzatori e di Pyton Jordan responsabile della squadra atletica che minaccia ritorsioni. Gli atleti vengono poi sospesi dalla Federazione americana. Questi eventi clamorosi non sconvolsero però la competizione sportiva, anzi il prosieguo della manifestazione fu tranquillo e nel rispetto delle regole. Furono assegnati premi olimpici di grande prestigio con a capo della classifica generale gli Stati Uniti ed al secondo posto l Unione Sovietica. L Italia si dovette accontentare del nono posto, anche a causa dei giudizi contrari degli arbitri e dei giudici per un supposto rapporto ormai lacero Pagina 92

tra il presidente del Coni Giulio Onesti ed il presidente del CIO Brundage. Nonostante ciò gli atleti Italiani furono molto applauditi: in particolare Pierfranco Vianelli vinse meritatamente la gara di ciclismo su strada, dopo allenamenti intensi all'oscuro dei genitori, Klaus Dibiasi padroneggiò nella gara di tuffo dall altezza di 10 metri e Primo Baran e Renzo Sambo trionfarono nel canottaggio. I vincitori più acclamati furono Bob Beamon artefice di un salto in lungo di oltre mezzo metro superiore al precedente record (8,90 metri), l americano Ray Hines vincitore dei 100 metri e l Australiano Ralp Doubell vincitore negli 800 metri. Tra le donne Vera Caslaska una fortissima ginnasta costretta ad interrompere i suoi allenamenti dopo l invasione dei russi in Cecoslovacchia, riuscì ad aggiudicarsi 4 ori e due medaglie d'argento fermando la grande potenza Sovietica. MONACO 1972 Già nel sessantotto si era temuto per l incolumità degli atleti e della riuscita della manifestazione, ma mai si sarebbe creduto che in questo luogo così lontano dai diverbi e dalle rivolte si sarebbe celata una edizione dei giochi dominata dal sangue e dalla violenza. Dopo una settimana d apertura il gruppo "Settembre Nero", un organizzazione di terroristi arabi, riuscì ad eludere la sorveglianza del villaggio olimpico ed entrò negli alloggi della squadra israeliana mettendo a segno una vera e propria strage con l uccisione dell allenatore e di alcuni atleti, il ferimento di altri e prendendone diversi ostaggi. I malviventi furono poi catturati e le gare ripresero nonostante le critiche di molti che ne avevano chiesto la sospensione. Fu proprio in questa edizione di Monaco di Baviera (26 Agosto - 11 Settembre) che il numero delle nazioni superò ogni altra adesione (ben 121) e che oltre 7000 atleti disputarono le gare. I giochi sono organizzati nei minimi particolari con il numero dei partecipanti che raggiunge i 7123 di cui 1058 donne. La XX edizione delle Olimpiadi vede come protagoniste le donne, forse perché il numero delle partecipanti è superiore a tutte le altre edizioni, o anche perché finalmente anche le donne riescono ad essere allenate e prese in seria considerazione. La più acclamata per le sue numerose vittorie da primato e per il suo stile è la nuotatrice australiana Shane Gould che si aggiudica tre oro, un argento ed un bronzo; ma non da meno la ginnasta Olga Korbutt. Tra gli uomini primeggia Mark Spitz, nuotatore degli Stati Uniti, che conquista sette oro di cui quattro individuali e tre di squadra. L Italia, che rimane nella classifica del medagliere nona come quattro anni prima, vede come protagonisti Klaus Dibiasi nei tuffi, la fiorettista Antonella Ragno ed il Cavaliere Graziano Mancinelli. Pagina 93

MONTREAL 1976 Il disastrosi fatti della precedente edizione di Città del Messico porta gli organizzatori dell Olimpiade di Montreal (17 Luglio - 1 Agosto) a creare una linea di difesa e controllo intorno agli atleti ed ai luoghi da loro frequentati. Si teme molto un nuovo assedio ma, fortunatamente, l episodio saliente di questa edizione resta la mancata partecipazione dei paesi Africani a causa dei presunti rapporti sportivi tra Nuova Zelanda e Sud Africa (non ammesso a i giochi). Il numero delle nazioni partecipanti cala notevolmente, fino a 92 partecipanti contro le 121 della precedente edizione. Per la prima volta sono ammesse le donne al canottaggio, alla pallamano e pallacanestro. Il numero degli atleti è 6028 di cui 1247 donne impegnati nelle diverse discipline, 23 in tutto. Vista la mancata partecipazione da parte di quasi tutti i paesi africani, non ci sono stati impressionanti risultati nelle gare di fondo e mezzofondo anche se ogni olimpiade ha i suoi protagonisti e le sue storie caratteristiche. Ancora una volta, le protagoniste principali sono donne, ed in particolare si parla della sovietica Uliana Semjonova, una cestista che verrà nominata molto per la sua enorme altezza, ben 218 centimetri per 127 Kg. di peso, una gigante della pallacanestro. Oltre alla sovietica, desta molto interesse sia da parte degli sportivi che dal pubblico in genere e presa di mira anche dalle televisioni, la ginnasta rumena Nadia Comaneci, definita la "Liana vivente" per la sua completa agilità e la sua perfezione nei movimenti, che riesce ad aggiudicarsi un oro un argento ed un bronzo e cosa più importante, riesce a vincere con tre "dieci", votazione che nessuna mai nella storia della ginnastica è riuscita ad eguagliare. Per non parlare poi della nuotatrice Kornelia Ender che in questa edizione riesce a superare due record olimpici nei 100 farfalla e i 200 stile libero, conquistando due oro. Tra gli uomini primeggiano Lassen Viren, finlandese che si aggiudica i 10000 metri per la seconda volta, Klaus Dibiasi, azzurro, che conclude splendidamente la sua carriera nelle gare su piattaforma e Fabio Dal Zotto che dopo anni di insuccessi riporta la medaglia d oro del fioretto nelle mani dell Italia. MOSCA 1980 Come tradizione, ogni edizione dei giochi è caratterizzata da qualche fatto interessante politico o sportivo. Questa volta, vista la guerra tra Afganistan e forze Sovietiche, ai Giochi (19 Luglio - 3 Agosto) non partecipano per protesta molte delle nazioni più avanzate. Pagina 94

Il numero dei partecipanti scende drasticamente ad 80. Come nella precedente edizione vengono disposti controlli e sorveglianze ovunque, tanto da domandarsi se si stia andando a vedere dei giochi oppure un carcere. Tra i tanti mancano anche gli USA, Germania Ovest, Giappone, Canada e ancora una volta la Cina. Il numero degli atleti scende a 5217 di cui 1125 donne, mentre le discipline sportive rimangono sostanzialmente le stesse. Forse proprio per la mancanza di molte delle maggiori Nazioni, sono mancati in questa edizione dei giochi i "veri" atleti, anche se ogni olimpiade vanta sempre un mito. La fama è riservata a quattro campioni azzurri: Sara Simeoni, Pietro Mennea, Maurizio Damilano e Patrizio Oliva, rispettivamente vincenti nelle discipline dell Alto, dei 200 metri, dei 20 Km marcia e della Boxe. In quanto agli atleti degli altri stati, non si può dimenticare Waldemar Cierpinski, Sebastian Coe e Daley Thompson. Waldemar Cierpinski riesce ad eguagliare la bravura del grande Abele Bikila nella maratona olimpica, vincendo l oro col suo stesso risultato. Sebastian Coe, che è riuscito a stabilire in tutte le sue gare ben otto primati mondiali nel mezzofondo, con degli scatti finali che "nemmeno Speedy Gonzales" riuscirebbe ad eguagliare. Ed infine Daley Thompson vincitore del decathlon. LOS ANGELES 1984 Se nella precedente edizione molte nazioni non avevano preso parte ai giochi, anche questa volta non è da meno. Infatti la Russia, adirata per il comportamento che gli Stati Uniti avevano avuto quattro anni prima, decide di ritirarsi dando la colpa alle poche misure di sicurezza, ma soprattutto per la presunzione che Los Angeles utilizzi questa edizione dei giochi (28 Luglio - 12 Agosto) per scopi di lucro, eliminando lo spirito sportivo che queste gare rappresentano. Vista il ritiro dell URSS, tutti gli altri paesi comunisti preferirono non presentarsi, ma nonostante tutto il numero degli stati presenti supera quello di tutte le edizioni precedenti con ben 140 Nazioni partecipanti tra cui: USA - GERMANIA OVEST - ROMANIA - CANADA - GRAN BRETAGNA - CINA - ITALIA - GIAPPONE - FRANCIA - AUSTRALIA - COREA DEL SUD - SVEZIA - JUGOSLAVIA - OLANDA - FINLANDIA - NUOVA ZELANDA - BRASILE - SVIZZERA - MESSICO - DANIMARCA - SPAGNA - BELGIO - AUSTRIA - KENYA - PORTOGALLO - GIAMAICA - NORVEGIA - TURCHIA - VENEZUELA - MAROCCO - GRECIA - NIGERIA - PORTORICO - ALGERIA - PAKISTAN - COLOMBIA - COSTA D AVORIO - EGITTO - IRLANDA - PERÙ - SIRIA - TAILANDIA - CAMERUN - ISLANDA - REP. DOMINICANA - TAIWAN - ZAMBIA. Gli atleti in gara sono 6797 di cui 1567 donne e le discipline sportive 24 tra cui: Pagina 95

- Atletica leggera (Maschile/Femminile) - Calcio -Canoa (Maschile/Femminile) - Canottaggio (Maschile/Femminile) - Ciclismo (Maschile/Femminile) Equitazione - Ginnastica (Maschile/Femminile) - Ginnastica ritmica - Hockey su prato (Maschile/Femminile) - Judò - Lotta Greco/Romana - Lotta libera - Nuoto (Maschile/Femminile) - Pallacanestro (Maschile/Femminile) - Pallamano (Maschile/Femminile) - Pallavolo (Maschile/Femminile) -Pentathlon moderno -Pugilato - Scherma (Maschile/Femminile) -Sollevamento pesi - Tiro a segno - Tiro a volo - Tiro con l'arco -Vela Anche se è mancata la Russia, potenza con grandi atleti, questa Olimpiade ha assegnato medaglie molto importanti che vengono ricordate ancora oggi. In particolare è l anno di Carl Lewis, definito la copia di Jesse Owens, che se ne differenzia però per la simpatia. L Italia non ottiene una buona posizione in classifica generale, dove riesce a essere sesta a pari merito con la Cina, ma comunque, vanta vincite molto importanti e meritate. Entrano in scena, infatti, i Fratelli Abbagnale, campioni olimpici di canottaggio, Vincenzo Maenza vincitore nella gara di Lotta, Gabriella Dorio che si aggiudica i 1500 metri. SEOUL 1988 La distensione politica internazionale ebbe come conseguenza la riunificazione degli opposti schieramenti comunista e occidentale dei Giochi di Seoul, dove coreani del nord e del sud gareggiarono sotto un unica bandiera. L organizzazione fu eccellente, con largo sfoggio di tecnologia e il conforto della tradizionale ospitalità orientale. Gli unici nei furono alcune decisioni arbitrali nel pugilato e la clamorosa storia di doping di Ben Johnson, destinato a diventare l atleta più ricordato nei Giochi ma per motivi affatto positivi o forse troppo positivi. Il fatto più clamoroso e sconvolgente è, come già accertato, il risultato positivo del test anti-doping effettuato a Ben Johnson che, nel mondo sportivo, desta tanto sconcerto e molti risentimenti. Squalificato per due anni e tolta la medaglia d oro, fu nuovamente Carl Lewis a vincere in quella competizione. Ma questa Olimpiade non è caratterizzata soltanto da fatti negativi, è un edizione di vincitori e di sportivi veri. Protagoniste tra le donne sono Steffi Graf grande tennista che vince il singolo, la Rumena Silivas, in un ora scarsa, ottiene tre medaglie d oro nella ginnastica, e Florence Griffith, che con la sua grande spinta, lo scatto potente e la sua prorompente femminilità, vince i 100 ed i 200 metri. Il torneo di pugilato viene falsato da una serie di verdetti scandalosi favorevoli ai pugili di casa, molte sono le proteste degli atleti estromessi da quelli sudcoreani, in particolare l'italiano Vincenzo Nardiello e l'americano Roy Jones Junior entrambi eliminati da Shi Sun Park, contestato vincitore della categoria welter. Pagina 96

Per l Italia, che non ottiene un buon posto in classifica (solo 13 ), i protagonisti la rendono magica. Il primo è Gelindo Bordin, maratoneta indiscusso, che ottiene il primo posto, a cui fanno seguito i Fratelli Abbagnale che come quattro anni prima conquistano l interesse del pubblico e i premi più ambiti del canottaggio, il pugile Giovanni Parisi, il fiorettista livornese Stefano Cerioni, e il grande "Pollicino", Vincenzo Maenza vincitore della gara di Lotta Greco/Romana. BARCELLONA 1992 Sempre più le Olimpiadi sono segno di potenza e le nazioni che le ospitano non disdegnano certo i profitti economici derivanti dagli sponsor e dagli scoop sugli atleti. I giochi di Barcellona (25 Luglio - 9 Agosto) si possono definire quelli delle scissioni, nascono infatti nuovi stati indipendenti (Estonia, Lituania, Lettonia) e della partecipazione alle gare di una squadra unica per le due Germanie ormai riunite, nonché della riammissione del Sud Africa. Il numero delle nazioni partecipante è 169, ancora superiore a quello di quattro anni prima. Gli atleti in gara sono 9367 (di 2708 donne). Chi sostiene che dopo i trenta anni il fisico non possa sostenere una gara olimpica si sbaglia, a sconfessare questa credenza è Linford Christie, che all età di trentadue anni riesce a dominare e vincere tagliando per primo il filo di lana dei 100 metri sotto lo stupore e gli applausi dei presenti. I più forti risultano essere ancora una volta i sovietici tra i quali Alexander Popov, vincente del nuoto e Vitali Sherbo che si aggiudica ben 6 medaglie d oro. Tra i più applauditi Carl Lewis che vince per la terza volta l oro nel salto in lungo, Kevin Young, vincente dei 400 ostacoli. Anche questa volta l Italia non ottiene un buon posto in classifica ma a mantenere l onore azzurro è la Squadra Di Pallanuoto, che domina su tutte le altre formazioni con gran superiorità. Famoso, ma non per la vittoria, è Totò Antibo che subisce la beffa di vedersi aggiudicata la medaglia di bronzo che gli viene poco dopo tolta a causa di un errore causato dai giudici. ATLANTA 1996 Quelle di Atlanta (25 Luglio - 9 Agosto) sono i giochi del centenario, da quelle povere del 1896 si passa a questa edizione ricca e sfarzosa dove gli sponsor dettano le regole. Le Olimpiadi sono diventate oramai una gigantesca macchina commerciale con interessi enormi dove lo spettacolo dei giochi passa quasi in secondo piano. Ma a riportarli in una dimensione umana, sul piano dei buoni sentimenti, ci pensa Muhammad Ali, il mitico e mai dimenticato CASSUS CLAY, oro nei pesi massimi nelle olimpiadi di Roma, che con Pagina 97

mano lenta e tremante per il morbo di Parkinson, tra la commozione generale, accende il sacro fuoco Olimpico. I timori della vigilia, grazie anche alle ferree misure di sicurezza, erano svaniti. Anzi quell'apparente stato d'assedio si faceva sempre più insopportabile sia per i cittadini che per i turisti venuti a migliaia da tutto il mondo. Poi d'improvviso, un evento oramai inaspettato, riporta l'america alla cruda realtà. Alle 1,20 del mattino del 28 Luglio mentre migliaia di persone si divertivano affollando l'immenso Centennary Olympic Park, al suono scatenato di un complesso rock, esplode una bomba dalla potenza devastante. Sul suolo rosso di sangue rimangono uccise due persone e ferite più o meno gravemente oltre cento! Di li a poco con il procedere della perquisizione ne verranno rinvenute altre tre pronte a esplodere. A nulla sono valse le precauzioni, stupidità e cattiveria umana anno trionfato ancora! Ma di lì a poco l'eco dell'attentato si spegne, viene arrestato il presunto colpevole, i giochi possono finalmente continuare. L eroe dei Giochi è stato il texano Michael Johnson che ha compiuto la storica impresa, di vincere nella stessa Olimpiade il titolo dei 400 metri e tre giorni dopo quello dei 200 metri. In quest ultima gara, il ventinovenne texano ha stupito il mondo portando il record mondiale ad un incredibile 19.32. Per restare alla velocità, in precedenza era caduto anche il primato del mondo dei 100 metri riscritto dal canadese Donovan Dailey vincitore in 9' 84 davanti al Namibiano Frank Fredericks e alla stella di Trinidad Ato Boldon per i più veloci cento della storia dell atletica. Anche Carl Lewis ha avuto il suo record tutto personale, a 35 anni ha saputo vincere la quarta medaglia d oro consecutiva nel salto in lungo. Ai Giochi di Atlanta hanno partecipato 197 nazioni, un record assoluto. Era presente anche una rappresentanza della Palestina, mentre la squadra sudafricana sfilava dietro il nuovo vessillo della riunificazione razziale. E toccava proprio a uno sconosciuto sudafricano di colore Josia Thugware, vincere la più classica delle gare olimpiche, la maratona. Non mancano anche eroici e piccoli drammi personali. Come quello della piccola ginnasta statunitense Kerri Strug che, fratturatasi una caviglia alla conclusione del volteggio, è riuscita ugualmente a concludere l esercizio contribuendo alla prima vittoria della squadra USA nella ginnastica. I partecipanti sono 10.305, di cui 6.809 uomini e 3.496 donne. L'Italia partecipa con 347 atleti (105 donne), incassando una dietro l'altra le prime meritate e previste medaglie. Si inizia con l'argento di Pera nel doppio piattello e della squadra femminile di spada per arrivare alla medaglia di bronzo della squadra maschile di sciabola e del nuoto, i 200 metri dorso di Merisi. Ma arrivano anche le prime docce fredde, la più umiliante dalla nazionale Olimpica di Cesare Maldini. Tre partite bastano a infrangere i nostri sogni, prima la sconfitta con il Messico, poi la poco edificante partita contro il Ghana. Tutti a casa a testa bassa, non c'è nemmeno il tempo di piangere. Passa poco più che una settimana ed ecco affondare nella mediocrità anche il mitico settebello, Pagina 98

come se non bastasse la nostra squadra di pallanuoto si arrende alla Croazia a dieci secondi dalla fine per un rigore. Ma complessivamente per l'italia le cose si mettono bene, tanto che al nostro attivo abbiamo a questo punto ben sette medaglie d'oro, cinque d'argento e sei di bronzo! Le perle arriveranno di li a poco. Come dimenticare l'oro agli anelli di Yuri Chechi ottenuta con la forza di un gigante e la grazia di un Angelo, oppure la splendida affermazione di Paola Pezzo con la mountain bike, ancora negli occhi di tutti l'immagine di lei che si segna tirando su la lampo della sua tuta. E poi gli ori di Roberto Di Donna (nel tiro a segno con la pistola), di E. Falco (nel tiro al volo), nel Fioretto A Squadre (Vezzani, Trillini, Bartolozzi, Borella), nella Spada A Squadre Maschili (Como, Mazzoni, Randazzo), con Antonio Rossi (canoa K1), e con ancora Rossi Scarpa (nella canoa K2). Come cancellare poi il ricordo degli ori nella disciplina Ciclistica a Inseguimento (con Collinelli per gli uomini), e (con la Bellutti nelle donne), oppure nella corsa a punti (con Martinello). Per finire l'oro nel canottaggio doppio con D. Tiziano E A. Abbagnale. Nel numero delle medaglie gli Stati Uniti hanno superato quota 100 (101) riportando 44 ori 32 argenti e 25 bronzi. Nel totale delle vittorie sono stati seguiti dai tedeschi con 65 medaglie, di cui 20 d oro, tornati in primissimo piano dopo la svolta storica seguita alla riunificazione. Alle spalle dei due colossi sportivi troviamo la Russia sempre concreta con 61 medaglie complessive, di cui 26 d oro, la Cina con 50 medaglie, l'australia 41 medaglie, la Francia 37 medaglie, infine l'italia con un'onorevole bottino di 35 medaglie. I paesi presenti sono 197. Gli Italiani partecipano con 363 atleti (253 uomini, 110 donne ). Le discipline sportive sono 29 con 271 gare disputate. Le medaglie assegnate complessivamente sono 842 suddivise in: (271 Oro, 273 Argento, 298 Bronzo). SYDNEY 2000 Si chiudono i Giochi della XXVII Olimpiade di Sydney (15 Settembre - 1 ottobre) e lo spettacolo dei fuochi pirotecnici nell acqua ha emozionato il mondo intero. Ma ancor di più hanno emozionato le grida di esultanza e i sorrisi dei grandi campioni che si sono imposti nella varie discipline. Dopo un lungo viaggio la fiaccola Olimpica aveva raggiunto l'emisfero sud per le prime Olimpiadi del millennio. Come sempre il prestigioso palcoscenico sportivo ha illuminato attori di primo piano, osannati dalle folle e coperti d'oro dagli sponsor e, come spesso accade, ignorato le semplici comparse. Alcune nuove stelle sono sorte (come dimenticare Domenico Fioravanti), altre si sono confermate, altre purtroppo hanno conosciuto l'oblio. Gli sportivi di tutto il mondo comunque hanno seguito tutti gli Pagina 99

eventi applaudendo nuovi record e commentando gli immancabili scandali. SIDNEY 2000 E ENTRATA ORAMAI NELLA STORIA COME L OLIMPIADE DELLA COMUNICAZIONE. L'Australia, che da sempre si considera isolata dal resto del pianeta, ha puntato sulla multimedialità per rendere il proprio paese visibile al resto del mondo. Però l Olimpiade è una grande cassa di risonanza: l immagine dell Harbour Bridge infuocato e dell Opera House che si rispecchia nelle acque scure della baia, il fiume di fuoco che ha attraversato la baia dall Olympic Park fino al centro cittadino, rimarranno impresse a lungo nelle retine di ognuno di noi che ha assistito, sia dal vivo che in TV, a questo grande spettacolo. E la nostalgia di Sydney tornerà a far capolino in tutti quelli che in queste due settimane hanno trepidato, gioito, sperato, riso, pianto, insomma ci sono stati. Prima della notte di fuoco era stata la più grande discoteca a cielo aperto del mondo ad animare la serata: oltre 150 mila persone che cantavano, ballavano, ridevano, si abbracciavano, quasi senza conoscersi. Un enorme calderone di esperienze e sensazioni che venivano a galla proprio mentre il sacro tripode olimpico si spegneva. Ma un attimo prima della fine, il brivido più lungo: un piccolo uomo nero che, vinta la fatica, compiva gli ultimi 400 metri, l ultimo giro di pista all Olympic Stadium, un esercizio nobile, estenuante, vecchio come l uomo. L etiope Abera riusciva ancora a stupirci dopo quindici giorni di fantastiche e incredibili sensazioni. Un piccolo uomo nero che correva, leggero e all apparenza senza sforzo, dopo 42 chilometri durissimi. Dietro di lui il keniano Wainaina, un ombra severa, con il quale aveva diviso almeno 40 di quei terribili 42 km in un lungo estenuante braccio di ferro. E dopo la linea del traguardo tutti e due sorridevano, i denti bianchi bianchi che contrastavano con la pelle nera e lucida di sudore. Era l ennesimo abbraccio, l abbraccio dello sport, che chiudeva questa grande festa con l azione più degna: la gioia di un sorriso. Anche in questa edizione le nazioni partecipanti sono numerosissime. I partecipanti sono 10.651, di cui 6.582 uomini e 4.069 donne. I ventisettesimi Giochi Olimpici sono stati definiti da Samaranch i migliori di sempre. Può esserci un eccesso di enfasi nelle parole, ma non c'è dubbio che le Olimpiadi australiane abbiano segnato un punto molto alto nella storia dei Giochi. Organizzazione ottima, tantissimo pubblico, nessun incidente e pochi motivi di tensione. Con il discorso del presidente del CIO, si è così conclusa l'avventura olimpica di Sydney 2000. Samaranch ha sancito l'ideale passaggio di consegne con la Grecia ed Atene, sede nel 2004 della prossima rassegna a cinque cerchi. Al di fuori di ogni protocollo, la cerimonia di chiusura è stata caratterizzata dai canti e balli di tutti gli atleti uniti in un ideale abbraccio. Pagina 100

I festeggiamenti proseguiranno con lo spettacolo pirotecnico dei fuochi d'artificio che illumineranno la notte australiana. ATENE 2004 I ventottesimi Giochi Olimpici consacrano molti nuovi campioni come il cinese Liu Xiang che ha dominato la finale dei 110 metri ostacoli regalando alla Cina la prima medaglia d'oro nella specialità e eguagliando con 12"91 il record del mondo. "La medaglia d'oro è giunta inaspettata, come il record del mondo" ha confessato l'olimpionico cinese che prima della gara considerava un ottimo risultato salire sul podio. Il polacco Korzeniowski entra nella leggenda della 50 km marcia: da Atlanta 1996 è assoluto dominatore della specialità. Tre allori olimpici consecutivi a cui si aggiunge il titolo olimpico nella marcia 20 km conquistato a Sydney 2000; quattro medaglie d'oro che rendono l'olimpionico polacco una figura di prima grandezza nella marcia che ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni di alto livello dopo 21 trascorsi nello sport, di cui 15 da assoluto protagonista. "Qualche tempo fa ho fatto un sogno: arrampicarmi sull'acropoli con una medaglia" e la promessa è stata mantenuta. Nei giochi di squadra la nazionale australiana maschile di hockey, battendo l'olanda per 2-1 ha regalato alla propria nazione la diciassettesima medaglia d'oro.. La Francia, tra le tante, ha ottenuto una medaglia d'oro storica: Laure Manaudou, diciassette anni, è la prima olimpionica francese nella sua disciplina, i 400 metri stile libero. Grande rivincita di Ian Thorpe nei 200 metri stile libero: quattro anni sono lunghi da passare ma se si ha un obbiettivo olimpico l'attenzione resta alta e così è stato per il campione australiano. A Sydney 2000 l'olandese Van den Hoogenband aveva strappato l'oro a Thorpe che lo ha ripagato di egual moneta: l'atleta australiano in finale regola sia Van den Hoogenband che lo statunitense Michael Phelps e coglie il quinto oro olimpico della carriera, diventando il nuotatore australiano con il maggior numero di successi nei Giochi. Due medaglie nello stesso giorno per la ginnasta rumena Catalina Ponor che trionfa nella trave e nel corpo libero. Assoluto dominio statunitesnse nel softball femminile: la medaglia d'oro conquistata dalla squadra USA nella finale vinta contro l'australia per 5-1 sancisce lo strapotere delle americane che da quando il softball femminile è stata introdotto nei Giochi olimpici, ad Atlanta 1996, hanno sempre vinto. Grande impresa del marocchino Hicham El Guerrou che dopo aver vinto nei 1500 metri, ha conquistato la medaglia d'oro anche nei 5000 metri con il tempo di 13'14''39. La britannica Kelly Holmes entra nell'olimpo del mezzofondo femminile: olimpionica nei 800 metri, ha conquistato la medaglia d'oro anche nei 1500 metri, realizzando un'impresa finora riuscita solo alla sovietica Tatyana Kazankina a Montreal 1976 e alla russa Svetlana Masterkova a Atlanta 1996. Gli USA conquistano l'ennesimo alloro olimpico nella staffetta 4x400, specialità monopolizzata dallo sport statunitense. La vittoria di Dwight Phillips nel salto in lungo con la Pagina 101

misura di 8.59 riporta negli USA il titolo olimpico in una specialità che è quasi sempre stata appannaggio dell'atletica a stelle e strisce consolidando il proprio dominio con la tripletta messa a segno nei 200 metri maschili dove Shawn Crawford, Bernard Williams e Justin Gatlin occupano il podio. E' la sesta tripletta che gli USA mettono a segno nella disciplina, presente ai Giochi da Parigi 1900. L'Egitto torna sul podio olimpico dopo Los Angeles 1984: karam Ibrahim vince nella Lotta grecoromana 96 kg. mentre Tamer Bayoumi è medaglia di bronzo nel Taekwondo 58 kg. Nella vela, storica affermazione dei brasiliani Torben Grael e Marcelo Ferreira nella classe Star che con una regata d'anticipo conquistano la medaglia d'oro. L'olimpionico grael è così il primo velista a vincere cinque medaglie in cinque edizioni differenti dei Giochi olimpici: argento a Los Angeles 1984, bronzo a Seoul 1988, oro ad Atlanta 1996, bronzo a Sydney 2000 e oro ad Atene 2004. Continua intanto il dominio del Kenya nei 3000 metri siepi uomini, dove atleti kenyoti conquistano il titolo olimpico da Los Angeles 1984 senza soluzione di continuità. Ezekiel Kemboi, nuovo campione olimpionico, mantiene fede a questa tradizione e con il secondo posto del connazionale Brimin Kipruto e del connazionale la medaglia di bronzo di Paul Kipsiele Koech consegna al Kenya una fantastica tripletta, la quarta tripletta di sempre nella disciplina, la seconda del Kenya dopo Barcellona 1992. Hicham El Guerrouj ha finalmente coronato il sogno di una vita affermandosi nei 1500 metri dopo aver vinto tutto quello che c'era da vincere nelle competizioni internazionali. Il pluricampione del mondo aveva un conto aperto con i Giochi olimpici: ad Atlanta 1996, nella volata finale, cadde rovinosamente in seguito ad un contatto con Noureddine Morceli mentre a Sydney 2000 dovette accontentarsi della medaglia d'argento mentre olimpionico divenne il kenyota Noah Ngeny. Ora finalmente il debito è stato saldato. Tonique Williams Darling, olimpionica nei 400 metri è la prima medaglia d'oro individuale conquistata dal suo paese, le Bahamas, ai Giochi olimpici ma la giornata di ieri ha visto anche due nuovi record: il ceco Roman Sebrle nel decathlon ha stabilito con 8893 punti il nuovo record; la russa Irina Isinbayeva, vincitrice nel salto con l'asta, ha realizzato il nuovo record del mondo saltando a 4,91 metri. "Dopo aver seguito la mia gara in diretta la gente ha cominciato a far festa in Israele. Come dimenticare poi il raggiante Gal Freidman: "è la prima medaglia d'oro di Israele nei Giochi olimpici dell'era moderna, conquistata nella vela, classe mistral. E' un sogno che si realizza per la mia nazione e dimostra che stiamo facendo progressi nello sport. Desidero che il mondo veda tutto ciò". Fridman, campione del mondo nel 2002 e terzo l'anno successivo, ha vinto la medaglia di bronzo a Atlanta 1996 mentre non ha partecipato a Sydney 2000. Fridman non può non ricordare le vittime di Monaco 1972: E infine lui: Stefano Baldini, l'eroe di Maratona, che grazie alla sua impresa ha regalato all'italia emozioni irripetibili e insperate. Nella gara più affascinante, sul percorso degli antichi eroi greci, è stato capace di conquistare un titolo che agli azzurri mancava da Seoul 1988. Pagina 102

PECHINO 2008 In questa edizione, oltre ai fatti drammatici quali la protesta Tibetana e la guerra tra Russia e Georgia, rimarranno impressi nella memoria di noi tutti tre atleti simbolo che Lasceranno Per Sempre La Loro Impronta Sui Giochi Olimpici: USAIN BOLT, MICHAEL PHELPS, YELENA ISINBAYEVA. Cominciamo dal primo: diciannove secondi di meravigliosa estasi. Novantamila persone dentro uno stadio che attendeva magie, correvano con lui, sospiro trattenuto, qualcuno a urlare: non fermarti! Non fermarti! Non fare il matto! «Ho scosso la mente del mondo». Ha detto subito dopo. Usain Bolt, nella finale dei 200 metri, si è impossessato dell'aura degli immortali. Quella corsa è stato il rombare di una fuoriserie, le braccia sembravano stantuffi, il corpo perfettamente equilibrato anche sulla curva, nonostante gambe lunghe che avrebbero dovuto gettarlo fuori. Invece si è sparato come una palla di cannone sul rettilineo. La sua corsa diceva: prendimi se ci riesci! Gli altri vedevano la schiena, la Tv mostrava la faccia. Quel ragazzone solitamente sorridente era nascosto dietro la maschera che finalmente esprimeva sofferenza, tensione, aggressività. «Mi sentivo come uno che sta nuotando nell oceano e dice a se stesso: non morire, non morire». Non poteva morire il sogno suo e quello di chi lo stava amando in quel momento: il mondo era la sua casa, lo stadio il tappeto volante. E quando il tabellone luminoso ha stampato il tempo, 19 31, poi corretto in 19 30, lo stupore è diventato felicità. Felicità di tutti: Bolt, la gente, i suoi avversari che gli sono saltati addosso, lo hanno baciato, volevano prenderlo in spalla. Ha lasciato il secondo (Shawn Crawford) a sette metri di distanza, correndo a 37,305 all ora di media, ha rifilato il distacco più alto di tutta la storia, è diventato l unico uomo a frantumare nella stessa Olimpiade i record di 100, 200 metri e staffetta 4x100. Si è fatto amare come un eroe da film. Solita storia nei 100 metri: spezza l'aria del Nido d'uccello volando sulla pista in 9"69. Un marziano di un'altro pianeta! Ma non solo lui ha stupito a questa olimpiade. Affonda nell'acqua e riemerge vincitore l'americano Michael Phelps farfalla in vasca e leggenda sul podio con gli otto ori lasciando indietro il mito Mark Spritz con "solo" sette medaglie conquistate a Monaco '72. L'americano di Baltimora, 23 anni ed una faccia da bravo ragazzo, ha strabiliando il pianeta, e sempre battendo il relativo record mondiale: 400 misti, 4x100 sl, 200 sl, 200 farfalla, 4x200 sl, 200 misti, 100 farfalla, 4x100 misti. In una parola: mostruoso. Yelena Isinbayeva, a sua volta, non ha fallito la prova dell'anno, la "zarina" di Russia a fatto il record del mondo nel salto con l'asta, 5,05 metri al terzo tentativo. La Isinbayeva ha bissato del tutto le Olimpiadi di Atene dove li vinse l'oro e realizzò il record mondiale della specialità e ora si è ripetuta a Pechino. Il gradino più alto del podio se l'era assicurato con la misura di 4,85, superata facilmente al primo tentativo, mentre le Pagina 103

altre concorrenti avevano mollato prima. Poi è stata una lotta a due: lei e quell'asticella lassù. La Isinbayeva si e' consultata con il suo allenatore, il connazionale Petrov. Sentiva di stare bene, lo aveva già detto all'indomani del record mondiale fatto con la misura di 5,03 durante il Golden Gala di Roma l'11 luglio scorso, che a Pechino avrebbe cercato il nuovo primato. Nel frattempo ci ha messo quello di Montecarlo. Il primo tentativo è quasi riuscito, poi nella fase di richiamo ha toccato leggermente con il braccio destro l'asticella: questa non è caduta subito, si è mossa solo quando l'atleta è arrivata sul materasso, illudendo lei e i 91mila sugli spalti del National Stadium che ce l'avesse fatta. Poi il secondo tentativo, con un errore però più evidente rispetto al precedente. Prima di fare il terzo tentativo ha cercato la privacy, e come è suo solito si è avvolta e nascosta in un telo bianco. Minuti di concentrazione, poi è venuta fuori. Ha chiesto il sostegno del pubblico, ha chiesto l'applauso ritmato dei 91mila e accompagnato da quello ha scalato i 5,05 metri. Record del mondo. Indimenticabile la percussione di Rafael Nadal, che nella settimana in cui diventa il numero uno dell'atp mantiene le promesse fatte alla vigilia e tra un diritto e un rovescio tesse la sua tela in cui restano impigliati tutti gli altri (Federer compreso). Donne al potere con Valentina Vezzali e Alessandra Sensini, le ragazze vincenti dello sport italiano: fioretto e windsurf accomunati nel segno di campionesse che non la smettono più di stupire. Tre ori di fila ai Giochi per la jesina, quattro podi consecutivi per la grossetana. L'età è un particolare insignificante anche per la nuotatrice americana Dara Torres, argento nei 50 sl a 41 anni, e per la ciclista francese Jeannie Longo-Ciprelli, che quasi cinquantenne sfiora il podio nella crono. Il talento di Lionel Messi al servizio dell'argentina del pallone, che vince l'oro con estrema facilità, la corsa di Kenenisa Bekele che frutta al mezzofondista etiope 5000 e 10000, la prima volta del Kenia nella maratona con Samuel Kamau Wansiru. Immagini toccanti come il sorriso di Matthias Steiner, pesista tedesco che vince l'oro e sale sul podio con la foto di Susanna, la sua giovane moglie scomparsa in un incidente stradale, E ancora l'abbraccio tra russi e georgiani in ogni circostanza possibile per ricordare che lo sport prende sempre le distanze dalle brutture della storia. In casa Italia si devono però registrare anche amare delusioni: in pista con il vice campione del mondo del salto in lungo Andrew Howe che finisce solo 20/o con un 7,81 metri, in acqua con il Settebello di pallanuoto che cede alla Germania e sarà costretto a uno sprint per la conquista di un fiacco settimo posto, sui campi di calcio con il ko per 3-2 dell'italia super favorita di Casiraghi contro il Belgio, non certo la squadra più temibile del torneo e con le polemiche sull'arbitraggio e sulla terra rossa con la coppia Flavia Pennetta e Francesca Schiavone eliminate nei quarti del torneo di doppio femminile di tennis. Rabbia anche nel team della scherma che finisce con una sedia lanciata in aria Pagina 104

e di una medaglia ritirata e non più assegnata dopo il gesto di ieri del bronzo, ormai ex, svedese lottatore Abrahamian che ha lanciato a terra il trofeo per le polemiche sulla vittoria dell'azzurro Minguzzi. Delusioni in atletica, con Tyson Gay che non riesce neanche ad arrivare in finale e con il velocista giamaicano Powell «scioccato» per non aver vinto nessuna medaglia. A raccontare la giornata nera del Dream Team del ct Magro lo sguardo senza più speranze della Trillini, 38 anni, ex campionessa olimpica, che a Pechino aveva dato appuntamento al suo addio alla carriera. E l'ha fatto, nel peggiore dei modi e non per colpa sua, con una semifinale con la Russia (21-22) finita nelle polemiche mentre il suo ct gridava «arbitri scandalosi» e la compagna Vezzali si disperava per la sconfitta con la Russia. La Trillini che ha deciso di non partecipare alla semifinale con l'ungheria, poi vinta 32-23, saluta tutti e si prepara al prossimo affondo, stavolta senza fioretto, il sogno di avere un figlio. Il bronzo che le colleghe le dedicano non fa però dimenticare la bagarre scatenata da quelle «5-6 stoccate tolte» dagli arbitri come spiega Magro, che verrà squalificato per due mesi. Dopo l'immagine della Vezzali rossa di rabbia, arriva quella bagnata di lacrime dell'olimpionico Andrea Benelli, 4 anni fa oro, ieri, a 48 anni, 24esimo nel tiro a volo che si dispera. «Adesso lascio sul serio» e quella scura di Brugnetti, quinto ai 20 km di marcia vinta dal russo Valeriy Borchin, che taglia corto e regala il commento poco olimpico «mi girano le scatole». Quarto posto, nonostante il record italiano anche nella 4X200 sl, dove Magnini, Belotti, Brembilla e Rosolino non sono riusciti a salire sul podio. Oro e record anche per Stephanie Rice nei 200 misti femminili. Per le altre gare, da notare la gara della Scapin, nello judo (70 Kg.) che prima ha sconfitto la belga Jacque al golden score (una sorta di extratime, dove il primo che fa un punto vince) e poi è stata sconfitta dalla cubana Hernandez dopo soli sei secondi dall'inizio. Anche in questa edizione le nazioni partecipanti sono numerosissime (204). I ventinovesimi Giochi olimpici, rimarranno nella storia dello sport. Potremmo definire le olimpiadi di Pechino 2008 i giochi della svolta per diversi motivi: in primo luogo la rabbiosa protesta del popolo Tibetano che, finalmente, porterà all'attenzione del mondo intero la loro drammatica condizione. Per settimane si registreranno tumulti nella capitale, Lasa, e in altre principali città del paese strappando alla Cina, al centro di feroci critiche, delle piccole concessioni che, seppur simboliche, a lungo termine otterranno dei benefici per quella martoriata regione. In secondo luogo, quando il comitato olimpico internazionale ha ordinato a federazioni e comitati sportivi di tutto il mondo di aumentare i test anti doping, in pochi avevano previsto che gli atleti risultati positivi sarebbero stati soltanto sei. Persino il presidente del Cio, Jacques Rogge, alcune settimane prima dell'inizio della manifestazione, quando decine di atleti in tutto il mondo venivano sospesi per essere risultati positivi a sostanze proibite, aveva previsto per Pechino circa 30-40 casi. Ad Atene 2004, 26 atleti avevano violato le norme anti-doping su circa 3.300 test Pagina 105

condotti, contro i 5.000 di Pechino. Il doping aveva decisamente offuscato l'immagine della scorsa edizione quando molte medaglie sono state ritirate e molti record annullati. Il Cio, consapevole che soprattutto tra i giovani una certa perdita di popolarità dei Giochi era da attribuire al doping, ha dato il via a una politica di "tolleranza zero" sulle sostanze proibite e ha considerato Pechino come l'opportunità per guadagnare il terreno perso, mettendo in atto il più vasto programma di controlli di sempre. Poco prima dell'inizio dei Giochi di Pechino, una nuova norma ammoniva gli atleti che se fossero stati sospesi per oltre sei mesi perché positivi al doping, non soltanto non avrebbero preso parte alle Olimpiadi di Pechino ma nemmeno a quelle di Londra nel 2012. Negli sport equestri, fatto mai registrato prima d'ora, quattro atleti sono stati sospesi perché i loro cavalli sono risultati positivi a sostanze proibite. Per finire una civetteria: come abbiamo notato ci sono stati diversi arbitraggi "disinvolti" manco a dirlo tutti a favore della Cina. Bene, a vendicarci ci ha pensato il nostro Roberto Cammarelle, il gigante buono del pugilato azzurro, che ha strapazzato l'avversario Zhlei Zhang mandandolo malamente al tappeto. Pagina 106