Le coperture piane. lezione 9 L08 1



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Le coperture piane lezione 9 L08 1

Coperture piane Praticabili (terrazze) La casa sulla cascata F.L. Wright Non praticabili (ispezionabili per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria) Museo Ebraico Berlino D. Liebeskind L08 2

Principali strati che compongono la copertura manto di copertura (elementi di tenuta all acqua) elemento di sostegno, le cui diverse configurazioni possono dipendere dal tipo edilizio e dalla luce che deve essere coperta sistema di raccolta e smaltimento delle acque elementi di completamento (isolamento termico, barriera al vapore, ecc.) L08 3

Formazione delle pendenze all estradosso della chiusura orizzontale in calcestruzzo alleggerito Massetto in calcestruzzo alleggerito: pendenza mai inferiore al 3%, spessore minimo in corrispondenza delle estremità 4 cm. calcestruzzo con argilla espansa: 650 1150 kg/mc; calcestruzzo con vermiculite (o con perlite): 500 kg/mc; L08 4

Formazione delle pendenze all estradosso della chiusura orizzontale con muricci in laterizio Pendenze realizzate con inserimento di elementi in laterizio oppure attraverso la realizzazione di muricci e tavelloni, completato con un getto di calcestruzzo a spessore costante. Molto utilizzati anche igloo e sostegni puntuali. L08 5

Formazione dello strato di protezione Spalmatura materiali asfaltici e bitumati Spennellatura smalti e vernici Spruzzatura strati sottili di materie plastiche Stratificazione di fogli e guaine cartonfeltri catramati, membrane a base di bitume, membrane sintetiche Rivestimenti rigidi lamiere metalliche L08 6

Materiali asfaltici Vengono quasi sempre collocati sul massetto delle pendenze, stesi a caldo a strati paralleli e sovrapposti (due strati sovrapposti da 8 mm). L08 7

Supporti bitumati Materiali prefabbricati in fogli costituiti da un supporto impregnato fino a saturazione di bitume. Sovrapposizione dei fogli di almeno 6 cm ed incollaggio a caldo di più strati sovrapposti. L08 8

Criticità degli strati di protezione Esposizione prolungata al calore Elevata temperatura Variazioni termiche repentine Variazioni dimensionali differenziali Sollecitazioni meccaniche Azioni chimiche (raggi ultravioletti) Polo Universitario Pavia Cravino Giancarlo De Carlo 1983 Vista di alcuni fenomeni di distacco dei materiali di finitura superficiale dei delle coperture piane praticabili. L08 9

Protezione della guaina Quando il tetto è praticabile la protezione deve essere tale da non compromettere il funzionamento della guaina. Quando il tetto non è praticabile lo strato impermeabilizzante deve essere protetto dagli agenti atmosferici. L08 10

Tetto non praticabile: protezione della guaina A. Ghiaia (peso circa 12 kg/mq) B. Lastre metalliche (alluminio, rame, ) C. Sabbia (2 cm) e ghiaietto (3 cm) D. Giardino pensile (calcestruzzo retinato e terra da coltura) L08 11

Tetto non praticabile: protezione della guaina Giancarlo De Carlo Polo Universitario Pavia, Cravino 1983 Particolare costruttivo di un orizzontamento di copertura in struttura metallica e finitura in ghiaia L08 12

Tetto praticabile: protezione della guaina E. Asfalto colato + asfalto sabbiato F. Impasto di bitume e ghiaietto G. Lastroni in cemento su letto di sabbia, con bitume tra i lastroni H. Lastroni su supporto in plastica che favorisce la ventilazione L08 13

Piano di calpestio L08 14

Isolamento termico Oggi sono frequentemente utilizzati come isolanti termici la lana di vetro, il polistirolo oppure materiali misti (legno + minerale) Al variare del materiale impiegato, si hanno spessori diversi (mediamente 5 8 cm) L efficienza del pacchetto funzionale decade in modo significativo se il materiale isolante si impregna d acqua (la conducibilità termica dell acqua è 25 volte quella dell aria). Tale problema è meno rilevante per i materiali isolanti che presentano una struttura a celle chiuse, che difficilmente assorbono acqua. L08 15

Celle chiuse e celle aperte Isolanti a celle chiuse Sughero espanso Prodotti sintetici ricavati dal petrolio (polistirolo e poliuretano espanso) Argilla espansa (argille cotte ad altissime temperature e raffreddate) Isolanti a celle aperte Materiali granulari come la perlite (vetro vulcanico espanso) e la vermiculite (minerale micaceo espanso) Materiali fibrosi come la lana di roccia (fusione e filatura di rocce naturali o di scorie di alto forno) L08 16

Caratteri dell isolante termico imputrescibile inodore incombustibile stabile dimensionalmente capace di ritornare nelle condizioni originarie una volta essiccata l eventuale acqua assorbita L08 17

Tipi di materiali Materiali sciolti Materiali granulari inseriti in intercapedini Materiali espansi in opera Stratificazione di schiume sintetiche Elementi rigidi preformati Pannelli di fibre di vetro impregnate con resine termoindurenti Polistirolo Sughero espanso Conglomerati Calcestruzzo con inerti granulari o reso cellulare con espansione di gas Elementi morbidi preformati Materassini di lana di roccia L08 18

Posizione dell isolante termico L08 19

Tipi di materiali Al di sotto del massetto delle pendenze si possono mettere pannelli posati a secco; in questo modo non si sfrutta l inerzia termica del massetto. Nella scelta bisogna fare attenzione al peso del materiale ed al peso del massetto, per evitare che quest ultimo danneggi il pannello. L08 20

Barriera al vapore Vapore dell ambiente sottostante la copertura tende a spostarsi verso l alto e ad attraversare tutti i materiali fino all impermeabilizzazione Quando entra in contatto con un materiale la cui temperatura è uguale o minore a quella del punto di rugiada si ha formazione di condensa L acqua si sposta verso il basso, bagnando gli strati sottostanti e quindi riduce il potere di isolamento termico e contemporaneamente accelera ulteriori processi di condensazione Occorre proteggere l isolante termico con un foglio di alluminio ed un eventuale ulteriore strato di protezione per l allontanamento della condensa stessa L08 21

Isolamento acustico fondamentale quando il tetto piano è praticabile generalmente si utilizzano agglomerati di sughero, agglomerati di fibre di legno, agglomerati di fibre vegetali L08 22

Materiali fonoassorbenti Materiali granulari che realizzano strati di riempimento (argilla espansa) Vernici antirombo Pannelli di lamiera, di gesso oppure di legno con retrostante strato morbido fonoassorbente Pannelli in poliestere con struttura cellulare uniforme elastica L08 23

Raccolta delle acque meteoriche Si rende necessario uno studio attento della collocazione dei bocchettoni per la raccolta delle acque. Devono essere previste: linee di impluvio per convogliare l acqua in direzione del bocchettone; linee di colmo in modo che pendenza non indirizzi mai l acqua verso i muri. Area di pertinenza 60 70 mq. L08 24

Studio dei punti di raccolta delle acque L08 25

CHIUSURE ORIZZONTALI Gronde interne L08 26

CHIUSURE ORIZZONTALI Gronde interne La soluzione utilizza un elemento di gronda prefabbricato ricava nello spessore del muretto di coronamento, svincolato dalla muratura sottostante grazie al particolare appoggio, il sistema delle prese d aria del sistema di copertura ventilato. La soluzione consente il completo isolamento del nodo tecnologico. L08 27

CHIUSURE ORIZZONTALI Gronde interne L08 La soluzione prevede la creazione di un canale a ridosso di un unica stratificazione muraria di coronamento. Una scossalina in rame provvista di gocciolatoio protegge l attacco superiore della guaina impermeabile. Un elemento grigliato consente l innesco di fenomeni di ventilazione naturale della copertura piana. 28

CHIUSURE ORIZZONTALI Gronde interne Il rivestimento della parete verticale si prolunga nella zona di coronamento a realizzare sul lato interno l elemento di raccordo con il canale di gronda in lamiera sagomata, consentendo la continuità dello strato di coibentazione e la ventilazione del sistema di chiusura verticale. L08 29

CHIUSURE ORIZZONTALI Bocchettone e raccordo con discendente pluviale L08 30

CHIUSURE ORIZZONTALI Bocchettone e raccordo con discendente pluviale La soluzione utilizza un elemento di gronda sagomato prefabbricato e si raccorda nello spessore del muretto di coronamento ad un doccione prefabbricato sporgente sagomato in modo da inserirsi nel sistema dei corsi in laterizio della muratura. L08 31

CHIUSURE ORIZZONTALI Bocchettone e raccordo con discendente pluviale L elemento di troppo pieno in pietra lavorata viene inserito nel sistema di lastre di rivestimento litiche, in modo da raccogliere anche l acqua di dilavamento delle copertine poste al di sopra del profilo di coronamento. L08 32

CHIUSURE ORIZZONTALI Bocchettone e raccordo con discendente pluviale Il bocchettone di scarico viene raccordato al canale di gronda in lamiera. Un condotto laterale alla quota superiore realizza il troppo pieno laminare sporgente dal rivestimento di facciata. L08 33

CHIUSURE ORIZZONTALI Bocchettone e raccordo con discendente pluviale La soluzione prevede in prossimità del bocchettone un allargamento della sezione del canale di gronda prefabbricato che si prolunga nel doccione di troppo pieno. Una sagomatura nell elemento consente di realizzare il risvolto dello strato di tenuta e della scossalina di protezione. L08 34

Bibliografia Costruire a regola d arte (vol.3 riguardante i solai e le coperture) Edilizia (vol. 4) di Enrico Mandolesi Architettura Tecnica di Luigi Caleca Le coperture innovative di Angelo Lucchini L08 35