ne ho FAtte! Alex Zanardi



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MA quante ne ho FAtte! Da un tuffo incosciente Da bambino all ultima folle idea: un ironman alle hawaii. raccontate Da lui stesso, ecco le pazzie Di un uomo speciale ANNO 15. N.37 (705), 4 ottobre 2014. Poste Italiane Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano. Non acquistabile separatamente da La Gazzetta dello Sport, 1,90 (SportWeek 0,50 + La Gazzetta dello Sport 1,40). Alex Zanardi ex pilota di f.1 e f.cart, ha perso le gambe in un incidente nel 2001 ma non il gusto per le sfde. Come quando era ragazzino.

cover story/verso l Ironman al BoX alex zanardi, bolognese di 47 anni, con la sua handbike. l 11 ottobre correrà l ironman a kona (nelle hawaii). Alex Zanardi dite che sono matto? 28

alle hawaii correrò il triathlon più duro del mondo. Vi racconto le mie altre pazzie: da un tuffo in piscina senza saper nuotare, al primo giro in kart, al sorpasso di laguna seca. e pensare che invece sono un calcolatore di alex zanardi testo raccolto da gianluca gasparini ~ foto di chico de luigi 29

cover story/alex Zanardi Sabato prossimo, 11 ottobre, corro l Ironman alle Hawaii. È la gara di triathlon più dura del mondo. Non si contano quanti dicono che sono matto. Così SportWeek mi ha chiesto di raccontare tutte le follie che ho fatto nella vita. Sono sempre stato, già da bambino, un tipo in apparenza spericolato. In realtà i calcoli li ho fatti bene, anche quando mi sono lanciato in avventure parecchio contro pronostico. Questa è l ennesima circostanza incui lagente, dafuori, dice: «Ma sei matto? Senza gambe?». Invece io non ci vedo solo svantaggi, pensa un po. Forse lapazziapiù grande in assoluto, il maggior gesto di ottimismo mostrato a me stesso, resta il primo giorno in pista su un karta Vado il 2 agosto 1980, giorno della strage di Bologna (ma non lo sapevamo ancora). Ci sono salito, ho girato intorno alla prima curva, ho visto il cordolo bianco e rosso che mi passava accanto, molto lentamente perché stavo andando proprio pianissimo, e ho detto: «Questa è la mia vita». Convincersi di poter arrivare a un livello dal quale sei, in quel momento, il più distante al mondo, era proprio una grande follia. Anche certi sorpassi, che mi hanno reso famoso, sembravano pazzi. Il sorpasso è un po una metafora del coraggio. Mi ci identifco perché chiama in causa anche il mio carattere: ho più fantasia di altri, più curiosità, più desiderio. Per me non conta solo guadagnare una posizione ma riuscire a farlo in un determinato modo. Dev essere la mia parte narcisistica che viene fuori. Quando torno negli Stati Uniti non mi ricordano come quello che vincente Alex in azione con la maglia iridata. Con la handbike ha vinto due ori e un argento ai Giochi di Londra 2012 e tre ori al Mondiale 2013 in Canada. Quest anno è tornato a correre in auto nella serie GT Blancpain con una Bmw. ha vinto due titoli di Formula Indy un dettaglio irrilevante ma come quello che ha fatto il sorpasso al Cavatappi a Laguna Seca. E qualche settimana dopo Bryan Herta, la vittima di quel sorpasso, a Long Beach si era incazzato con il suo team perché vedendomi negli specchietti a due giri dalla fne via radio aveva detto: «Zanardi is a lap down, isn t it?» («Zanardi è doppiato, vero?»). E loro: «No, he s racing for position» («No, sta lottando per la posizione»). E lui: «But at half race you told me he was out» («Ma mi avevate detto a metà gara che era out»). E loro: «Sorry dude, he just came back from hell» («Scusaci amico, ma è appena tornato dall inferno»). Queste son soddisfazioni! Ma non puoi solo tentare a occhi chiusi, garage Ruote, utensili, ricambi, pettorali: istantanee dal garage di casa, in cui Zanardi si allena al chiuso e prepara handbike e carrozzina per le gare. 30

Sono salito su un kart e alla prima curva ho detto: «È la mia vita». Pensarlo, da quanto andavo piano, è stata la pazzia più grande MATTeo CAvAdInI ci riesci perché hai saputo fare i tuoi conti, ci hai lavorato. E c è un profondo legame tra queste mosse cui altri non avevano pensato e l Ironman. Certo, a volte ti prendi dello zuccone e ci sono passato e riprovarci dopo è dura. Poi però, f- nalmente, ti riesce bene e a Laguna Seca sono ancora lì che vendono le magliette con scritto The Pass (Il sorpasso) Insomma, ci provo ma a raccontare le mie follie faccio un po fatica: da lontano si vedono in un certo modo e ogni volta io le smonto perché ci trovo ragioni pratiche e le conosco bene. Alla fne la più bella l ha detta Dario Franchitti (amico-rivale in Indycar; ndr) che ha spiegato: «La verità è che Zanardi è semplicemente ignorante. Quando è battuto, siccome non capisce, è ignorante, continua ad andare avanti. Tu gli dici: Mannò, ormai è andata, sei fnito. Lui non lo sa, continua e alla fne ti fotte e vince la gara». La prima che mi viene in mente fu quando mio papà disse che sarebbe venuto al corso di nuoto. Era la seconda volta in assoluto che andavo, da sbruffone gli avevo raccontato che stavo già a galla senza salvagente E lui: «Bon, allora domani sera ti vengo a vedere». Son corso da Roberta, l istruttrice, dicendole: «Devo nuotare senza salvagente». «Non puoi, ne hai bisogno!». Niente: mi sono tuffato, ho fatto mezza vasca come un sommergibile, poi pian pianino sono riemerso e ho nuotato. Avevo tipo 6 anni. Invece, verso i 10, ho scalato tre piani attaccato a un frangisole all esterno di un palazzo per andare a trovare una ragazzina che mi piaceva molto. Cosa si fa per le donne... In ambito agonistico quel trofei In auto Alex ha corso 41 GP di F.1, conquistato due titoli di F.Cart negli Usa e vinto 3 gare del Mondiale Turismo al suo ritorno dopo l incidente. 31

cover story/alex Zanardi primo giro in kart è stata la più grossa. Cui ne sono seguite altre. La più impulsiva quando ho lasciato la Dap, che dominava, a una settimana dal campionato italiano. Continuavano a dirmi: «Zanardi, stai buono altrimenti ti mandiamo a correre col Kalì Parilla». Che era un telaio non così vincente, diciamo Una, due, tre volte. Poi mi sono rotto le scatole e ci sono andato davvero. Vinsi, mettendo tuttii Dap ufciali alle mie spalle dal 2 al 6 posto. Poi ci sono stati avvenimenti più conosciuti. È stata una pazzia tornare al Lausitzring a percorrere i 13 giri mancanti della gara in cui mi sono fatto male? Dovrei togliergli un po di poesia. Non lo faccio perché magari c è un signore tedesco, lo chiameremo Hans, che era in tribuna il giorno del mio incidente, mi ha visto andar via in elicottero e avrà sentito un conduttore tv dire che ero morto (come fece Emilio Fede al Tg4, e per ripicca mia nonna da quel giorno smise di vederlo). Hans pensava fossi andato e, un anno e mezzo dopo, mi ha visto rifare quei giri mancanti e si è commosso. Ma io, una volta acceso il motore, mi sono sentito quello di sempre e non ho dovuto fare il matto per andar forte. Però anch io, fossi stato in tribuna, avrei pensato a un miracolo. E se leggessi sulla Bild che il tizio ora fa l Ironman penserei: Che forza ha quell uomo. Ma inrealtà ha ragione il mio amico Luca Bizzarri che, quando la Bmw mi fece provare la Superbike a Monza, venne a vedermi e disse: «Guarda sto fglio di buona donna che in 5 minuti di terrore si è costruito una comodissima vita fatta di luci e possibilità enormi». Ci sono anche le follie più piccole. Non potevo portare mio fglio in piscina senza gambe: un bambino non capisce che non sei il genitore di prima e non puoi buttarti in acqua dalla sedia a rotelle come un sacco di patate. Mi hanno for- Su di me, ha ragione il mio amico Luca Bizzarri: «In 5 minuti di terrore si è costruito una vita di luci e possibilità...» Le grandi fatiche di Kona L Ironman, nato nel 78, è in pratica il campionato del mondo di triathlon. Dopo due edizioni a Oahu, alle Hawaii, si è spostato sulla Big Island. La prima frazione, a nuoto, è di 2,4 miglia (3,86 km) in mare aperto nella baia di Kailua-Kona. Poi c è la parte ciclistica (112 miglia, 180,25 km) attraverso un deserto lavico fino ad Hawi e ritorno. Infine la terza frazione di corsa, sulla distanza della maratona (26,2 miglia, 42,195 km) da Keauhou a Keahole Point e di nuovo a Kona. Il record appartiene all australiano Craig Alexander (2011) in 8h03 56. Il mare spesso mosso e le temperature elevate si sommano alla fatica del triathlon. Ma Zanardi ha davanti altri ostacoli. Già dal nuoto: qui la difficoltà maggiore è la respirazione, non potendo contare sulle gambe che bilanciano la torsione del busto quando prende aria. Il punto forte è - ovvio - la handbike. Mentre la carrozzina richiede una tecnica molto diversa da quella usata spingendo (a braccia) i pedali. Alex farà classifica tra i normodotati: per la posizione seduta e non sdraiata in handbike gli organizzatori non lo hanno ammesso alla gara per disabili. carrozzina Le mani spingono i mancorrenti (i piccoli cerchi che si vedono attaccati alle ruote). 32

super bracciate La prima grande sfda di zanna sarà la frazione a nuoto, quasi 4 km in mare aperto. all ironman sono iscritti quasi 1500 atleti da tutto il mondo. matteo cavadini nito protesi da acqua ma non funzionavano. Cerchi un alternativa ma non c è. Allora dici: «Ma vaf Facciamole!». Poi devidarglisembianzeumane. Ti ricordi che nei serbatoi delle auto da corsa c è una spugna a cellula aperta, chiami Dallara e lui te ne manda due blocchi. Li mettiin mano a chi lavora quel materiale tutti i giorni, ma ti dicono che non si può, la spugna si attacca alla pietra e ti hanno fatto due gambe che sembri un ciccione pazzesco. Vai dal tuo tecnico ortopedico, Franco Ferri (che per me è stato come un genitore e mi manca tantissimo perché non c è più), e lui ti guarda come se ti dicesse: «Qui tocca fermarsi». Invece no. Per guadagnare 10 minuti di sonno e dormire di più ti fai la barba con il rasoio elettrico in macchina, te ne ricordi, lo vai a prendere e con il taglia basette lavori quel materiale che viene via che è un piacere. E Franco ti dice: «Ma le studi di notte?». E quella che sembra una sciocchezza vale per me quanto il sorpasso al Cavatappi. Infne quando sono tornato a correre nel Mondiale Turismo. La prima volta che ho guidato tiravo un cerchiello sotto il volante per il freno, ne spingevo un altro per accelerare, con la mano destra scalavo e tiravo la frizione. Sono tornato ai box e ai tecnici del team ho detto: «Se mi piantate uno scopettino nel sedere vi do anche una pulitina all abitacolo». Ero incasinatissimo. Ho proposto: «Fatemi frenare con la protesi». Tutti a darmi del matto. Ho cercato una pesa da casa, sono tornato in ofcina, l ho messa contro il muro e ho fatto provare a Roberto Trevisan, il mio ingegnere. Spingendo con il piede faceva 100 kg scarsi, io ho fatto 125 kg. «Vi bastano?». Si sono convinti e mi hanno messo il pedale. Cosa che mi ha consentito di tornare a essere il pilota di un tempo, tanto che ho anche vinto. Se non avessi creduto a questa piccola follia non ci sarei mai arrivato. La pazzia in realtà è pensarci. Perché la stessa diabolica soddisfazione la provi nello sbalordire tua moglie e una sua amica, alle prese da 20 minuti con un budino che non vuol sapere di uscire dallo stampo, tanto è incollato. Provano a cucchiaiate, a momenti ammaccano la formella. Passi di là e siccome sono nervose ti dicono, in tono di sfda: «Te che sai fare tutto, tirami fuori sto cavolo di budino». Allora stai lì qualche secondo, ci pensi, poi apri un cassetto, prendi una cannuccia, la pianti nel budino, ci sof dentro, si forma una bolla, gli metti vicino un piatto, tiri, lo ribalti, glielo dai in mano e sparisci senza parole. Restano a bocca aperta perché sembra che nella vita tu non abbia mai fatto niente di diverso che tirar fuori dei budini. E io me ne vado facendo fnta di niente, ma come ci godo riproduzione riservata Servono più di 6.000 calorie handbike Qui le braccia, in parallelo e contemporanea, azionano i pedali che spingono l anteriore. Francesco Chiappero, 32enne allenatore di Zanardi, ha spiegato che la sfida più grande per l Ironman è trasformare un atleta esplosivo come Alex in uno da endurance, che dovrà reggere oltre 10 ore di gara. Chiappero ha calcolato che il dispendio energetico a Kona sarà di poco superiore alle 6.000 calorie. Nella frazione a nuoto Zanna, che è seguito dall Equipe Enervit coordinata dal professor Enrico Arcelli, non potrà consumare alcun prodotto. Ma appena sull handbike per la seconda parte di gara dovrà iniziare a integrare una miscela di carboidrati (a base di maltodestrine e fruttosio, studiata dall Equipe) per evitare crisi energetiche. In più, a causa dell elevata temperatura e umidità, dovrà stare attento all idratazione, bevendo poco ma spesso. Avrà borracce ogni 20 km e una riserva in più di sali con capsule preparate appositamente per lui, che contengono sodio e potassio, da assumere ogni due ore per evitare il rischio crampi. Per la frazione in carrozzina si sta studiando un prodotto innovativo da miscelare a ogni rifornimento d acqua. 33