L accesso dei giovani al credito



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L accesso dei giovani al credito Sono numerose le iniziative che il Governo sta attuando per favorire la possibilità per i giovani di ottenere un finanziamento. Tra queste spicca il programma «Diamogli Credito», sottoscritto in collaborazione con l ABI, rivolto agli studenti universitari e ai neolaureati. Giovanna Melandri Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive È quasi un dovere morale per noi, governanti e amministratori della cosa pubblica, tanto quanto per voi, rappresentanti del motore economico del Paese, continuare a chiederci: «cosa concretamente possiamo fare per venire incontro a una generazione nelle cui mani è consegnata la sfida dell innovazione e della modernizzazione dell Italia, una generazione che, però, si trova in una congiuntura complessa ed ha bisogno di strumenti per liberare il proprio talento, la propria creatività, la propria capacità di iniziativa imprenditoriale, le proprie potenzialità produttive?». Prima di proporvi una vera e propria panoramica degli interventi che il Dipartimento per le politiche giovanili anche grazie alla preziosa collaborazione dell ABI sta mettendo a punto per cercare di fornire adeguate risposte a questa domanda, voi mi consentirete una piccola digressione sul tema della giornata di riflessione che avete organizzato oggi. Anzi, ancor prima che su questo tema, proprio sulla parola «credito». È una parola bella, credito. Una parola importante, sulla quale vale la pena di soffermarsi un istante. Se apriamo il vocabolario, il primo significato di questa parola non è quello di matrice economica (credito come opposto di debito, per intenderci), ma è quello più alto, più autentico. Credito vuol dire fiducia. Credito vuol dire stima. 1 Introduzione Allora io partirei da questa riflessione molto semplice, di livello generale, provando intanto a guardare il bicchiere mezzo pieno: per la prima volta in questo Paese il Governo ha scelto di dare credito ai giovani, di considerarli non più come purtroppo è spesso avvenuto in passato un problema di ordine pubblico, di competenza del Ministero degli Interni, né tantomeno (o certamente non solo) un problema di disagio e inclusione sociale, da risolvere attraverso politiche sociali o politiche per la salute. Mi riferisco evidentemente all istituzione per la prima volta nella storia della Repubblica, un anno e mezzo fa di un Dicastero per le politiche giovanili, che ho avuto l onore e l onere di veder affidato alla mia responsabilità, il cui primo atto è stato l elaborazione di un vero e proprio Piano nazionale per i giovani italiani, cioè un programma organico, un vero e proprio pacchetto di politiche, elaborate in coordinamento con gli altri ministeri, in grado di sciogliere i lacci che imbrigliano le potenzialità dei giovani italiani e di garantire loro reali occasioni di accesso al lavoro, alla casa, alla formazione e alla cultura, alle nuove tecnologie. A ciò aggiungo con convinzione, sempre nell ottica del bicchiere mezzo pieno, che forse per la prima volta l Associazione che rappresenta il sistema bancario italiano, attraverso il dialogo fecondo di Intervento al Convegno ABI Credito alle famiglie 2007, «Il nuovo mercato dei mutui e dei prestiti», svoltosi a Roma il 30 ottobre 2007. 2

questi mesi con il Dipartimento per le politiche giovanili, viene a trovarsi nella condizione di approntare una serie di misure, concrete e diversificate, che hanno un obiettivo preciso: garantire ai giovani italiani l accesso al proprio futuro. 2 Perché ai giovani serve credito? Vedete, perché oggi ci troviamo così come ci siamo trovati tante volte negli uffici del nostro Ministero durante le riunioni con i dirigenti dell ABI a porci il problema dell accesso dei giovani al credito? Perché questo è un problema così centrale per questa generazione? Penso che la risposta sia chiara: perché riconosciamo che questa è una generazione in difficoltà. Che non ha solo bisogno di un sostegno economico. Ha bisogno di sentire su di sé la reale volontà di investire da parte delle forze politiche ed economiche del Paese. Ha bisogno di fiducia e di stima. Di credito in senso ampio e di credito in senso concreto. Ho già detto quello che penso del dibattito sui «bamboccioni» che si è scatenato sui giornali nelle scorse settimane, e non intendo tornarci sopra in questa sede. Ritengo però semplicistico considerare tutti i 4 milioni e mezzo di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che vivono ancora con mamma e papà, come dei «mammoni». È stata l Istat a dirci: attenzione, la metà di questi giovani vorrebbe lasciare la casa dei genitori, ma non ci riesce. Non ce la fa a trovare una casa o spesso anche solo una stanza a un prezzo ragionevole, visto che affittare un appartamento costa ormai cifre fuori da ogni ragionevole proporzione. Non ce la fa a trovare un lavoro stabile per pagarsi quell affitto, ma più in generale non riesce a mettere a punto un progetto di vita autonomo, a pensare di fare un figlio. Ed è per questo che, nel 2007, in un Paese moderno come l Italia, assistiamo all insorgere di nuove forme di disuguaglianze sociali. Si traccia una linea molto netta, tra i giovani del nostro Paese, tra chi ha le spalle coperte e chi non le ha. Tra chi ha genitori che possono sostenere le spese universitarie e può permettersi di studiare lontano da casa magari all estero, per imparare una lingua diversa e chi, invece, deve accontentarsi di studiare sotto casa, senza la possibilità di as- secondare i propri desideri di mobilità territoriale, senza la possibilità di coltivare il proprio talento. Tra chi ha una famiglia di provenienza che può regalare a un figlio una casa di proprietà e chi invece non ha questa possibilità e deve fare acrobazie per arrivare alla fine del mese con uno stipendio di 1.000-1.200 euro. Tra chi ha le conoscenze giuste per inserirsi nel mondo del lavoro, tramite l amico di famiglia che ha uno studio da avvocato, da commercialista, da geometra e che trova lo spazio per un giovane neolaureato magari a pieni voti per uno stage, per un praticantato,, e quei giovani che anche con dei curriculum vitae eccellenti devono farcela con le proprie forze, rimboccandosi le maniche. Lasciatemi lo spazio per una battuta: non un pericoloso comunista, ma un ex presidente della Repubblica di estrazione liberale, se non proprio liberal conservatrice quale Luigi Einaudi, amava ripetere che il vero grado di civiltà delle società si misura sul terreno delle pari opportunità, delle uguali possibilità nelle condizioni di partenza. Ecco, allora, la sfida cui noi governanti e voi protagonisti del sistema produttivo del Paese siamo chiamati: mettere a punto degli strumenti efficaci, ad uso di tutti i giovani italiani e non solo dei giovani italiani che possono entrare in banca accompagnati da mamma e papà per garantire loro uguali possibilità di accesso al lavoro, alla casa, alla formazione e alla cultura. Uguali possibilità di pagarsi un affitto per uscire di casa e provare a realizzare un progetto di vita autonomo. Uguali possibilità per andare a studiare, se necessario, lontano da casa, per sperimentare emancipazione e autonomia a 18 anni, come avviene nei paesi anglosassoni, e non a 30-35, come gioco-forza avviene da noi. Uguali possibilità di perfezionare la proprie conoscenze e il proprio curriculum con un Master post universitario, che costa mediamente 4.000-5.000 euro e che, quindi, spesso è un lusso per pochi fortunati. Uguali possibilità di partecipare al progetto Erasmus, senza le difficoltà economiche in cui i ragazzi si imbattono oggi a causa di borse di studi che purtroppo spesso non riescono neanche a coprire l affitto di una stanza e che devono essere integrate, come sapete, di tasca propria (e quindi, ancora una volta, ricorrendo alla famiglia di provenienza). Uguali possibilità, insomma, di 3

liberare talento, di raggiungere standard di eccellenza che consentano una collocazione migliore nel mercato del lavoro. Agevolare i giovani nell accesso al credito bancario serve a questo. A tutte queste cose concrete, che hanno a che fare con la vita reale e quotidiana di centinaia di ragazzi. 3 La panoramica delle iniziative già avviate Dopo queste premesse passo a illustrare le misure che il Dipartimento per le politiche giovanili anche grazie alla collaborazione dell ABI sta mettendo a punto per favorire l accesso al credito delle giovani generazioni. Il primo atto, come ho già accennato, è stato includere le iniziative volte ad agevolare l accesso al credito tra le azioni del Piano nazionale per i giovani che mi piace ricordarlo costituisce parte integrante dei Documenti di programmazione economica e finanziaria per gli anni 2007-2011 e 2008-2012. ciò ha consentito di includere l accesso al credito dei giovani tra le finalità del Fondo per le politiche giovanili, istituito dall articolo 19, comma 2, del decreto Bersani. Ricordo infatti che il Fondo è stato istituito allo scopo di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale, all inserimento nella vita sociale, all abitazione, anche mediante interventi finalizzati ad agevolare l accesso al credito, e costituisce il principale strumento operativo del Ministro per le politiche giovanili, sia a livello centrale, attraverso iniziative finalizzate ad assicurare un uniforme attuazione degli obiettivi del Piano nazionale per i giovani su tutto il territorio nazionale, sia a livello locale, attraverso le azioni e i progetti destinati al territorio che sono oggetto degli Accordi di programma quadro (Apq) in corso di stipula con le regioni. Il Fondo per le politiche giovanili riveste, per me, una particolare importanza e voglio sottolinearlo in questa sede anche perché costituisce la cornice all interno della quale il Dipartimento per le politiche giovanili e l ABI hanno iniziato a lavorare insieme per predisporre uno specifico protocollo d intesa dedicato ai giovani studenti universitari e ai neolaureati, sul quale mi soffermerò tra poco. Ricordo inoltre che, da ultimo, l accesso al credito ha assunto una sua specifica rilevanza, nell ambito delle politiche giovani- li, grazie all articolo 15, comma 6, del decreto legge n. 81 del 2007, con il quale è stato istituito attingendo alle risorse del Fondo per le politiche giovanili il Fondo per il credito ai giovani, al quale è stata assegnata un apposita dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. La norma istitutiva del Fondo per il credito ai giovani oltre a rimandare a un apposito decreto interministeriale l individuazione dei criteri e delle modalità di organizzazione e di funzionamento del Fondo attribuisce una particolare responsabilità al Ministro per le politiche giovanili, perché non indichi dettagliatamente i singoli ambiti di intervento, ma affidi all autorità di governo il compito di individuare le iniziative a carattere nazionale a supporto delle quali il Fondo è destinato a operare. 4 L iniziativa «Diamogli Credito» La prima di tali iniziative è stata già individuata, attraverso un apposito protocollo d intesa che il 13 settembre 2007 ho sottoscritto unitamente al ministro Nicolais e al ministro Mussi. Il protocollo d intesa tiene conto ovviamente della collaborazione già in atto con l ABI. Infatti si rivolge agli studenti universitari e ai neolaureati, ed è mirato: a favorire l accesso alla cultura, mediante finanziamenti garantiti per il pagamento delle tasse universitarie, nonché delle spese di iscrizione a corsi master post laurea e per la partecipazione al programma comunitario Erasmus; a promuovere, mediante finanziamenti garantiti, l acquisto di personal computer portatili dotati di connettività WiFi; a favorire la mobilità sul territorio, mediante finanziamenti garantiti per il pagamento delle spese connesse alla stipula di contratti di locazione (deposito cauzionale e spese per l intermediazione immobiliare) da parte di studenti fuori sede. Per assicurare un adeguato ed efficace sostegno alla realizzazione di questa iniziativa mi sono personalmente impegnata a destinare alla stessa l intera dotazione del Fondo per il credito ai giovani per gli anni 2007 e 2008, ai quali vanno aggiunti 3 milioni di euro messi a disposizione dal Ministro Nicolais per promuovere l acquisto di Pc portatili con connettività WiFi e si potranno me lo auguro aggiungere ulteriori contributi, anche da parte di soggetti privati. 4

A tali impegni economici si affianca quello insostituibile del Ministero dell Università e della Ricerca che, in collaborazione con gli atenei italiani, provvederà a mettere a disposizione un sistema informativo di accreditamento degli studenti che potranno beneficiare dell iniziativa, un sistema che semplificherà e velocizzerà le procedure di concessione dei finanziamenti. 5 L analisi delle scelte fin qui compiute A questo punto desidero evidenziare le ragioni sottostanti alle scelte finora compiute, cercando di rispondere ad alcuni interrogativi che immagino siano sorti in molti di voi ascoltando le mie parole. Innanzitutto, perché istituire un apposito fondo di garanzia? Astrattamente avremmo potuto operare con strumenti diversi, ad esempio prevedendo la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti erogati ai giovani, per abbattere il tasso applicato alle singole operazioni. Ma i nostri giovani ne sono pienamente convinta e l ho già ribadito in questa sede hanno bisogno di fiducia. Abbiamo quindi preferito istituire un fondo di garanzia perché in tal modo è lo Stato che diviene il garante del giovane. Una seconda domanda: perché iniziare dagli studenti universitari e dai neolaureati? Come ho già accennato, la collaborazione con l ABI si è finora concretizzata nella predisposizione di uno specifico protocollo d intesa dedicato ai giovani studenti universitari e ai neolaureati e tale iniziativa nasce non solo con l obiettivo di facilitare e sostenere i processi più elevati di crescita culturale delle giovani generazioni, ma anche per agevolare il processo di autonomizzazione dei giovani che scelgono di non entrare immediatamente nel mondo del lavoro e di proseguire gli studi. Un ultima domanda per venire al tema specifico della giornata odierna, dedicata al nuovo mercato dei mutui e dei prestiti quale modello di finanziamento per i giovani studenti universitari e i neolaureati? Il modello prescelto per il protocollo d intesa con l ABI si differenzia notevolmente dalla formula del prestito d onore, che caratterizza molte delle offerte attualmente rivolte da di- verse banche ai giovani studenti universitari, e si avvicina piuttosto alle forme di credito al consumo. Nel caso del prestito d onore, come noto, la restituzione della somma avviene a notevole distanza di tempo dal momento della sua erogazione, ossia al termine degli studi, quando il beneficiario del finanziamento, che si presume ormai entrato a pieno titolo nel mondo del lavoro, avendo acquistato una propria autonomia finanziaria sarà in grado di onorare i propri impegni. Invece quando si parla di credito al consumo si fa generalmente riferimento a quella tipologia di finanziamenti, sempre più diffusi, tramite i quali il consumatore finale soddisfa il proprio bisogno di beni e di servizi ricorrendo al differimento nel tempo dei pagamenti, affrancandosi così dai vincoli imposti dal risparmio già costituito. Ebbene proprio a questo modello abbiamo inteso ispirarci, prevedendo che la restituzione della somma da parte dello studente inizi in prossimità della sua erogazione, ma avvenga attraverso rate di importo molto contenuto, alla portata di un giovane studente/lavoratore, ossia di un giovane studente universitario o neolaureato che svolge un lavoro nel tempo libero dagli studi. In questo modello la garanzia fornita dallo Stato è destinata a sostituire sia quella che i genitori potrebbero non essere in condizione di offrire, sia quella che il giovane, di norma, non è in condizione di offrire, non essendo titolare di un rapporto di lavoro stabile. Ma le opportunità offerte dal credito al consumo non devono trasformarsi in nuovi pericoli per i nostri giovani. Sempre più spesso ricevo appelli da parte di giovani che versano in situazioni di sovraindebitamento, frutto di scarsa informazione, di scelte poco avvedute o di esigenze sopravvenute. Ecco perché il nostro modello dovrà tener conto della peculiare condizione del soggetto beneficiario del finanziamento stesso, prevedendo ad esempio la possibilità di allungare, senza alcun onere aggiuntivo, il periodo di restituzione della somma mutuata e dovrà essere accompagnato come richiesto dalle organizzazioni dei consumatori da adeguate iniziative di alfabetizzazione finanziaria. 6 Le prossime tappe Mi resta a questo punto soltanto da accennare ai prossimi im- 6

pegni che ci attendono sul fronte dell iniziativa a favore dei giovani studenti universitari e neolaureati, e alle ulteriori proposte del Governo in materia di accesso al credito dei giovani, attualmente all esame del Parlamento. L impegno del Dipartimento per le politiche giovanili è attualmente concentrato sulla predisposizione, di concerto con il ministro dell Economia e delle Finanze, del decreto attuativo del Fondo per il credito ai giovani, al quale seguirà la sottoscrizione del protocollo d intesa con l ABI e, subito dopo, la sottoscrizione degli accordi con le banche che vorranno aderire all iniziativa. In quest ultima fase, nella quale assumerà una rilevanza decisiva la determinazione del tasso d interesse da applicare alle diverse operazioni di finanziamento, sono certa che le banche interessate all iniziativa vorranno fare la loro parte per realizzare l obiettivo strategico di garantire ai giovani italiani l accesso al proprio futuro. Ma i nostri impegni comuni non si esauriranno ne sono certa con l iniziativa a favore degli studenti universitari e dei neolaureati. Sono infatti già allo studio ulteriori iniziative finalizzate ad agevolare la mobilità dei giovani lavoratori sul territorio nazionale e a incentivare lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali che abbiano un impatto significativo sull ambiente, l occupazione, la ricerca e l innovazione tecnologica. E tra queste iniziative voglio ricordare, in particolare, il progetto finalizzato a garantire i supporti finanziari necessari per l attuazione dei progetti che risulteranno vincitori all esito del Concorso «Giovani idee cambiano l Italia». Devo inoltre ricordare a ulteriore e significativa conferma della specifica rilevanza che l accesso al credito ha assunto nell ambito delle politiche del Governo a favore dei giovani l art. 25 del disegno di legge per l attuazione del protocollo sul welfare, che prevede l istituzione, presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, di tre distinti fondi, con una dotazione complessiva di 150 milioni di euro per l anno 2008, finalizzati a consentire ai soggetti di età inferiore ai 25 anni, ovvero 29 se laureati, di accedere a finanziamenti agevolati per sopperire alle esigenze scaturenti dalla peculiare attività lavorativa svolta ovvero per sviluppare attività innovative e imprenditoriali. Il primo fondo è finalizzato a sostenere l attività intermittente dei lavoratori a progetto iscritti alla gestione separata di cui all articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995 e che non risultino assicurati presso altre forme obbligatorie e consentirà a questi lavoratori di accedere, in assenza di contratto, a un credito fino a 600 euro mensili per 12 mesi con restituzione posticipata a 24 o 36 mesi, in grado di compensare cadute di reddito collegate ad attività intermittenti. Il secondo, denominato fondo microcredito per il sostegno all attività dei giovani, è finalizzato a incentivare l avvio di attività innovative e privilegerà le iniziative delle giovani donne. Il terzo, denominato fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi, sosterrà le necessità finanziarie legate al trasferimento generazionale delle piccole imprese, dell artigianato, del commercio e del turismo, dell agricoltura e della cooperazione e l avvio di nuove attività in tali ambiti. Vi ringrazio per la cortese attenzione e, soprattutto, per quanto vorrete fare per i giovani italiani. 7