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CAMERA DEI DEPUTATI 1/6 SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE IN EMILIA ROMAGNA SEDUTA DI MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI Audizione del presidente della provincia e sindaco del comune di Ferrara, Tiziano Tagliani. L audizione comincia alle 13.30. PRESIDENTE. L ordine del giorno reca l audizione del presidente della provincia e sindaco del comune di Ferrara, Tiziano Tagliani. La Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti. Noi siamo in visita a Ferrara e Ravenna perché, nell approfondimento che stiamo portando avanti sulle bonifiche dei Siti di interesse nazionale - ma non solo - stiamo svolgendo una serie di verifiche sia sullo stato dell arte delle diverse situazioni che abbiamo trovato in giro per il Paese, sia su casi particolari di eventuali illeciti. In questo caso abbiamo già visitato Marghera e visitiamo oggi Ferrara e Ravenna; a giugno visiteremo Mantova per un sopralluogo sullo stato dell arte nel quadrilatero petrolchimico. Questa mattina siamo stati in visita al petrolchimico di Ferrara. Il comune ha presentato, per conto dell ingegner Graldi, una breve relazione sullo stato dell arte delle bonifiche. A noi, oggi, interessa conoscere il suo punto di vista relativamente alle questioni legate alle bonifiche e alle problematiche esistenti all interno del sito. Oltre che sulle cose già fatte, le chiediamo di riferire sulle cose da fare e su ciò che ritiene opportuno. La Commissione, oltre a svolgere indagini, ha anche il potere del Legislatore, ragion per cui cerchiamo di capire, ottenendo dei feedback di ritorno, se ci sono

2/6 delle situazioni su si può intervenire. Avverto infine il nostro ospite che della presente audizione viene redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato sul sito Internet della Commissione e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta. Questo vale soprattutto quando ci sono indagini in corso. Le do quindi la parola proprio per un focus su quelle che lei ritiene essere le questioni principali di interesse della Commissione. TIZIANO TAGLIANI, Presidente della provincia e sindaco del comune di Ferrara. Se gli uffici del settore ambiente del comune hanno già illustrato tecnicamente come si sono svolte le tappe dell avvio della bonifica del sito petrolchimico, salterei tutta quella parte. L esperienza ci ha insegnato che un elemento di criticità iniziale, che è diventato una leva fondamentale nelle dinamiche di accelerazione e di efficacia dell avvio della bonifica, è stata la capacità di avere un centro unico tecnico di coordinamento delle attività che hanno interessato diverse società. Il problema iniziale era che si tratta di 7-8 grandi company, anche multinazionali, che hanno interessi divergenti, tempi differenti e programmazioni degli interventi diversificate. Pertanto, le problematiche consistevano nel far collimare i programmi di investimento sulle bonifiche di società multinazionali che avevano programmi che non collimavano. L aspetto importante è che l elemento di criticità è stato quello di avere un unico centro, con un protocollo di intervento tecnico comune, in maniera tale che le società si potessero raccordare con i loro tempi, ma in qualche misura anche con una tempistica predeterminata e quindi non con tempi infiniti e indefiniti, ma con tempistiche che consentissero a ciascuna di agganciare il proprio vagone finanziario di investimento e di intervento di carattere tecnico a un treno che avesse la stessa dinamica tecnica e, quindi, un protocollo tecnico condiviso fra tutte le società del sito. Ovviamente, c erano società che avevano in programma degli investimenti e che premevano per avere la disponibilità delle aree e società che, invece, erano in piena dismissione e non avevano alcun interesse. Il problema era come legarle insieme, proprio perché le dinamiche di soluzione dei problemi ambientali dentro il sito non sono dinamiche rispettose dei tempi di investimento, ma sono, invece, esigenze che prevedono una fortissima correlazione. Fortunatamente, anche il fatto di non essere Sito di interesse nazionale ha contribuito in qualche misura a mantenere radicato localmente un assetto di governo. Nonostante il succedersi delle amministrazioni, la continuità di carattere tecnico-amministrativo e la collaborazione fra tutti gli enti

3/6 ARPA, ASL, il comune e la provincia, per citare i principali hanno consentito di svolgere un azione efficace. Oggi siamo in una fase avanzata. È in atto una serie di interventi di bonifica delle matrici superficiali e anche della falda profonda. Rispetto ad alcuni di questi interventi devo dire che anche il fatto di avere previsto dei momenti di verifica dei risultati delle attività ci ha consentito, per esempio, di modificare dal punto vista tecnico alcuni interventi che sono risultati all inizio meno efficaci di quelli poi applicati. Abbiamo vissuto un periodo di rallentamento perché, con il cambio di normativa dal decreto Ronchi alla legge n. 156, la regione Emilia-Romagna aveva avuto un atteggiamento legislativo che ha creato qualche problema. C è stato poi un pronunciamento della Corte costituzionale che ha chiarito questo punto e, quindi, abbiamo ripreso gli interventi con le modalità che avevamo definito. Oggi alcune aree sono state restituite. Questo ha consentito, in un momento economico come questo di carattere internazionale, non certo l implementazione, ma comunque la difesa del sito. Non abbiamo avuto un depauperamento del sito dal punto di vista degli investimenti e nemmeno dal punto di vista occupazionale. Parlo di grandi numeri. È evidente che ogni società ha avuto qualche differenziazione. Sostanzialmente possiamo parlare di un consolidamento del sito petrolchimico a Ferrara anche grazie alla capacità di mettere a disposizione per gli investimenti alcuni appezzamenti che erano già stati oggetto di un analisi di rischio corretta e, quindi, di una condizione normativa che consentisse l utilizzo di queste parti. Dal punto di vista dell interesse pubblico che io presiedo, che è quello della corretta gestione della parte ambientale, ma anche dell occupazione e, quindi, dei costi sociali di una fase economica come questa, io direi che siamo riusciti ad associare un corretto percorso di caratterizzazione, con progetti di bonifica, avvio della bonifica e restituzione in alcune parti di aree all attività produttiva, con una riqualificazione ambientale progressiva del sito in aree che hanno avuto, soprattutto per l attività di alcune società, delle situazioni di inquinamento evidentemente frutto di decenni di insediamento petrolchimico. PRESIDENTE. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni. ALBERTO ZOLEZZI. Ringrazio il sindaco per l esposizione. Io sono interessato a capire come giudica alcune criticità ancora persistenti. Ha accennato anche lei al discorso della falda e del cloro

4/6 vinile monomero (CVM), che è ancora critico in alcune aree. Come giudica, in generale le chiedo ciò perché ci interessa - il fatto di gestire senza l egida della classificazione SIN una bonifica così complessa? Mi riferisco al fatto che, come città, voi non siete inseriti in un SIN: come giudica questo? Vorrei sapere se a volte avete vissuto un limite tecnico a non avere il ministero o se, invece, questo vi ha concesso più libertà. TIZIANO TAGLIANI, Presidente della provincia e sindaco del comune di Ferrara. Per la verità, se devo essere del tutto onesto, da questo punto di vista credevo che l essere inseriti nei Siti di interesse nazionale rappresentasse un aspettativa di finanziamento consistente a operazioni di carattere straordinario. Questo probabilmente per alcuni siti in Italia è strategicamente rilevante, indispensabile, necessario e ineludibile. In particolare, per il sito ferrarese le competenze tecniche integrate, non solo quelle del comune e della provincia con i propri uffici ambienti ma anche quelle dell ARPA, ossia dell Agenzia regionale per la protezione dell ambiente e dell ASL, hanno consentito di mettere insieme due esigenze: l esigenza della bonifica, cioè della soluzione dei problemi di carattere ambientale, soluzione ancora non definitiva, ma in corso, e la possibilità di avere delle risposte in tempi immediati. Le singole fasi hanno visto attorno allo stesso tavolo per settimane tecnici delle diverse parti volti a risolvere i problemi. Ci sono stati degli step per cui, di fronte ai risultati, per esempio, delle analisi dell avvio a bonifica e della falda confinata, che peraltro nel sito nostro, per le analisi geologiche svolte, non è una falda corrente, ma è una falda piuttosto statica, che corrisponde sostanzialmente al perimetro del sito credo che non sia così ovunque quando si è rilevata la non perfetta rispondenza dei risultati alle attese, abbiamo modificato l intervento. Questo è successo con una serie di incontri e di analisi in contraddittorio che hanno visto tutti gli attori attorno al tavolo in tempi piuttosto rapidi. Immagino che mettere sette società multinazionali attorno allo stesso tavolo a livello ministeriale avrebbe comportato una serie di complicazioni, se non altro. Se non c è una necessità di ordine finanziario straordinario per la quale l intervento nazionale risulti ineludibile, io credo che la gestione, avendo le competenze tecniche, può essere fatta a livello locale. Questo, però, può avvenire in un comune che ha delle spalle abbastanza robuste, mentre non può avvenire in un comune di 5.000 o 10.000 abitanti, che non ha un ufficio strutturato con competenze da mettere in campo. Soprattutto una forte sinergia fra i diversi attori, tra cui l ASL, i due enti locali - provincia e comune, con competenze che nel tempo si sono alternate - e l ARPA regionale, ha consentito, secondo me, una gestione positiva di questa criticità.

5/6 PRESIDENTE. Le pongo io un paio di domande. Sempre dal suo osservatorio, in questi anni, nel rapporto che lei ha avuto con le società anche se se ne è individuata una che di fatto era un po un punto di riferimento per l amministrazione ha notato delle risposte differenti tra le varie società nei confronti dell amministrazione pubblica? Sempre dal suo osservatorio e in base alla sua esperienza, che tipo di problematiche particolarmente complesse ha trovato? Al di là della questione dei finanziamenti è chiaro che, quando si devono tirare fuori dei soldi, comunque sia, ci si pensa sempre due volte anche da un punto di vista burocratico e legale, ci sono stati degli impedimenti o delle situazioni che hanno in alcuni momenti rallentato quest operazione o che potrebbero rallentarla in futuro? Ci sono un paio di accordi di programma non so se l ultimo sia ancora in vigore volontari in cui anche il Ministero si era preso qualche parte e che sono in stallo. TIZIANO TAGLIANI, Presidente della provincia e sindaco del comune di Ferrara. Al di là delle cornici tecniche, cioè dei protocolli tecnici, che sono il frutto di tavoli tecnici, c è stata anche una cornice di tipo politico. Nel 2001-2008 l accordo di programma iniziale, rinnovato poi nel 2008 e scaduto esattamente lo scorso anno e in fase di rinnovo, ha consentito una cornice che prevedeva anche il coinvolgimento ministeriale. Questo ha reso tutti responsabili anche a livello nazionale, come brand, come società, del buon esito dell operazione. L operazione non era collocata sulle spalle dei singoli direttori di stabilimento locale, ma c era una sorta di impegno da parte delle company, delle società, assunto nei confronti del ministero. Questo in qualche modo ha agevolato i singoli attori locali parlo delle compagnie, ossia di Syndial, di Versalis, di Basell, di Yara, delle società insediate i quali si facevano scudo anche dell accordo di programma nei confronti dei propri referenti nazionali o internazionali e dei propri board di riferimento, dicendo che c era un impegno assunto davanti al ministero. Questa cornice, che è una cornice istituzionale, ha aiutato non poco le aziende. All interno i comportamenti non sono stati tutti identici. È chiaro che la SEF, società mista tra ENI e una società svizzera, che aveva una forte volontà di insediamento e di trasformazione perché doveva realizzare una turbogas, ossia una scelta di produzione di energia elettrica, spingeva per andare verso il risultato della restituzione in opera dei terreni. Syndial, la società dello stesso gruppo che si occupa, invece, delle dismissioni, è quella con cui, per avere la fideiussione, abbiamo dovuto lavorare qualche mese in più.

6/6 La sostanza è che nel treno ci sono una locomotiva di testa e una carrozza di coda, ma il treno aveva la stessa stazione di partenza e di arrivo e un tempo per percorrere questo tragitto. Ciascuno sapeva che avrebbe dovuto rispondere verso i propri board del risultato complessivo. Alla fine, c è chi arriva prima e c è chi arriva dopo, ma questo è stato il risultato che abbiamo ottenuto. Tra l altro, per esempio, Syndial ha fatto un intervento di demolizione di un inceneritore abbandonato qualche anno fa. Pur non essendo stata la prima arrivata, è la società che oggi sta investendo senza ritorni. È chiaro che investire nella bonifica di terreni e nelle demolizioni di impianti industriali dismessi, con il clima economico di oggi, non si prefigura come un ritorno economico immediato. Tuttavia, essendo collegata a un percorso che è stato negoziato e concordato con l amministrazione, produce dei risultati. PRESIDENTE. Se non ci sono ulteriori domande, la ringraziamo. Se ce ne sarà bisogno, eventualmente le chiederemo dell ulteriore documentazione integrativa. Dichiaro conclusa l audizione. L audizione termina alle 13.50.