RASSEGNA STAMPA Sommario: 22 settembre 2014 Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati 11 Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 14 Prime Pagine 17
Rassegna associativa FIDAS
LA VITA CATTOLICA.IT L'Arcivescovo ai donatori riuniti a Tarvisio per il congresso provinciale Afds "Se diminuisce la fede nel Vangelo, cala anche il dono del sangue" 21.09.2014 Il dono del sangue nasce da una visione cristiana della vita. E per questo, se cala la fede nella società, è destinato a ridursi anche il dono del sangue. E' la riflessione che l'arcivescovo di Udine ha voluto lasciare stamani alle migliaia di donatori di sangue riuniti a Tarvisio per il Congresso provinciale dell'associazione friulana donatori di sangue. Mons. Andrea Bruno Mazzocato ha celebrato la Messa a inizio giornata, affiancato dal parroco di Tarvisio don Claudio Bevilacqua. "Dio non ci ha creati perché viviamo pensando solo a noi stessi - ha esordito l'arcivescovo -. Una vita vissuta solo per i propri interessi è una vita sprecata agli occhi di Dio. L'unico modo per vivere bene la vita è alzarsi, accogliere l'invito del Signore e metterci a servizio nel campo del Signore, che è grande come l'umanità intera. Chi dona la propria vita, chi si mette a servizio, dà un senso alla propria esistenza". E' un bel pensiero per i donatori di sangue, perché anche questo "è un modo per mettersi a servizio - ha sottolineato mons. Andrea Bruno Mazzocato -. Magari un modo semplice, magari nascosto, ma alzarsi e andare a donare periodicamente un po' del proprio sangue è fare un servizio che, nella sua semplicità, è molto prezioso. Questo è secondo il Vangelo: la vita vale se è un dono. Voglio offrire tutto il mio supporto all'associazione friulana donatori di sangue proprio perché fa un grandissimo servizio a tanti fratelli e sorelle che ne hanno bisogno". La preghiera dell'arcivescovo è andata quindi a una intenzione molto concreta e importante: "Che lo spirito dell'afds possa continuare in Friuli. So che qualche difficoltà c'è", ha osservato l'arcivescovo. Come contrastare questi problemi di adesione al dono? "Abbiamo iniziato in questi giorni in tutta la diocesi l'anno della Carità - ha spiegato il presule alle migliaia di donatori stipati nella piazza antistante il Duomo di Tarvisio - e ho ho cominciato anche a presentare la Lettera pastorale che ho scritto per l'occasione, intitolata 'Rimanete nel mio amore'. I donatori danno una goccia di sangue, come si vede nel bellissimo logo della vostra associazione. Ma perché esca da noi quella goccia di sangue occorre che cada nel nostro cuore una goccia di amore. Questo passaggio salverà la nostra associazione e per questo sono venuto a celebrare Messa con voi. Cari cristiani, occorre ricevere dentro di noi le gocce d'amore che ci dona il Vangelo, e allora usciranno ancora tante gocce di sangue dal corpo dei friulani. Se si interrompe questo passaggio, si interrompe anche lo spirito della donazione. Ecco perché io prego e invito tutti voi ad invocare con me: apriamo il cuore, facciamo tesoro delle tante gocce d'amore che il Signore ci ha donato nel Vangelo e facciamole entrare dentro di noi, sentendo il desiderio di non pensare solo a noi stessi, ma di far qualcosa per gli altri". Un appello valido soprattutto per i giovani, "affinchè scoprano cosa vuol dire avere un cuore che sa accogliere l'amore e quindi, di conseguenza, sappiano donare agli altri, con un piccolo sacrificio. Noi tutti siamo chiamatiu a dare l'esempio ai giovani, perché sentano di avere un cuore che ha ricevuto e accolto amore vero e per questo, quasi spontaneamente, sente l'esigenza di donare agli altri". Roberto Pensa
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