RASSEGNA STAMPA. 28 marzo Sommario: Rassegna Associativa. Rassegna Sangue e Emoderivati

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1 RASSEGNA STAMPA 28 marzo 2014 Sommario: Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 7 Prime Pagine 12

2 Rassegna associativa FIDAS

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5 IL GAZZETTINO Afds in piazza con l autoemoteca cerca nuovi volontari SPILIMBERGO - (ma.s.)la sezione locale di Afds sarà in piazza Garibaldi domani mattina con l'autoemoteca (centro trasfusionale mobile) per la promozione della donazione di sangue: «L'obiettivo è sensibilizzare la popolazione sul tema - afferma il presidente Claudio Tonus - divulgare il valore del dono, vitale per numerosi malati e per le vittime di gravi infortuni». Nei giorni scorsi il sodalizio ha inoltre raggiunto un particolare accordo, presentato all'assemblea annuale, con due poliambulatori locali, il San Rocco Medical di via Sottopassaggio e il Centro Smile in piazza Garibaldi, dove i donatori potranno beneficiare di significative agevolazioni per le prestazioni sanitarie erogate: «Abbiamo pensato attraverso la sottoscrizione - sottolinea - di sostenere soci e donatori». Il numero a Spilimbergo è piuttosto consistente, un migliaio di cui almeno 500 periodicamente attivi.

6 NUOVAVICENZA.IT Fidas, denuncia da Vicenza: la Regione scoraggia le donazioni Di Luca Matteazzi il 28 mar 2014 Dietro ad una piccola modifica procedurale possono nascondersi conseguenze preoccupanti. È quanto sta accadendo nel mondo delle donazioni di sangue: settore vitale, letteralmente, per moltissime persone, e in cui il vicentino si è sempre distinto sia per numero di donatori che di donazioni (solo Verona ha cifre più alte). Da qualche mese, però, le cose stanno cambiando: nel 2013 la Regione ha infatti modificato l intervallo di tempo che bisogna far passare tra una donazione di plasma e la successiva, innalzandolo a 90 giorni. Per alcun e province, che avevano già adottato questa regola, non cambia nulla. Per Vicenza, dove si poteva donare anche due volte al mese e non a caso il vicentino è primo in regione per quanto riguarda il plasma, con oltre 14mila donazioni invece sì. Il numero di donazioni è in calo. Quelle effettuate nel corso del 2013 dai soci Fidas, la maggiore associazione di donatori della provincia (mentre a livello regionale è più numerosa l Avis), sono state oltre 33mila. Ma le cifre, con le nuove regole, tenderanno fisiologicamente a calare. Non che il fabbisogno regionale sia in pericolo, considerato che il Veneto dona più sangue di quanto ne consuma. Quello che preoccupa, piuttosto, è il segnale che passa: «Il rischio è che passi un messaggio controproducente, e cioè che donare il sangue non è più così necessario spiega Mariano Morbin, presidente provinciale Fidas -. Negli anni scorsi la Fidas e le altre associazioni di donatori hanno fatto un lavoro immane per convincere le persone a donare con regolarità e con frequenza, e in particolare a donare il plasma. Se invece adesso si comincia a dire che basta andare una volta ogni 3-4 mesi, si potrebbe pensare che le donazioni non sono più così necessarie. Si rischia di compromettere una cultura della donazione costruita con anni di lavoro». L operazione ha anche un risvolto economico, dato che per ogni donazione le associazioni ricevono un piccolo contributo che usano per coprire le spese di gestione e per le attività di promozione. Ma il punto delicato non è rappresentato dai soldi, ribadisce Morbin: «Non siamo preoccupati per la questione economica : noi programmiamo le attività in base alle disponibilità. Siamo preoccupati per il meccanismo che si innesca, rischiamo di perdere una parte dei donatori abituali». È un ragionamento di lungo periodo, ma l apprensione è comprensibile. Perché in ballo c è quanto costruito in anni di lavoro da centinaia di volontari che hanno proiettato il vicentino a all avanguardia a livello nazionale. Nel lavoro di promozione nelle scuole, che coinvolge ogni anno migliaia di studenti, ad esempio. Oppure nello studiare servizi innovativi: è appena entrato in funzione un sistema, unico in Italia, che permette ai soci di prenotare la donazione online: giorno, ora, centro di raccolta. Un modo per andare incontro alle esigenze dei donatori, eliminando code, attese infinite e perdite di tempo varie, e che ha riscosso subito un grande successo. A pochi mesi dal via, nei centri più piccoli si è già al 50 per cento di donazioni programmate via web. Cosa che, tra l altro, permette anche alle Ulss di gestire meglio il flusso di emoderivati. Basterà una modifica delle regole regionali a mettere in crisi un patrimonio, soprattutto culturale, di questa importanza?

7 Rassegna medico-scientifica e politica sanitaria

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