indice U F F I C I O S TA M PA Via Pio VII, 97 10135 TORINO tel. 011-6177282 cell. 335-7662297 E-M A I L: u f f i c i o s t a m p a. t o @ c o l d i r e t t i. i t S I T O: w w w. t o r i n o. c o l d i r e t t i. i t c o l d i r e t t i C O L D I R E T T I N E W S : M o z z a r e l l a, Coldiretti, in Cina proibita anche frutta Made in Italy C O L D I R E T T I N E W S : Tariffe, Coldiretti, rincari spingono costi imprese alle s t e l l e C O L D I R E T T I N E W S : Prezzi, Coldiretti, dopo grano anche riso al massimo s t o r i c o a g r i c o l t u r a L A S TA M PA : Dopo il grano, il record del riso, da inizio anno rincaro del 40% L A R E P U B B L I C A : Le nuove cantine ecoc o m p a t i b i l i L A R E P U B B L I C A : L Italia alla conquista d e l l E u r o p a I L S O L E 2 4 O R E : Il buon prezzo si coltiva in città I L S O L E 2 4 O R E : L etichetta sulla merc e dichiara origine e azienda I L S O L E 2 4 O R E : Regole severe per i cibi griffati della tradizione S O L E 2 4 O R E R A P P O RT I : Divieto di rabbocco, legge di tutela che è stata d i m e n t i c a t a rassegna stampa OK_COVER_RASTA2008.qxd 31 marzo 2008
Filippo Tesio Oggetto: MOZZARELLA: COLDIRETTI, IN CINA PROIBITA ANCHE FRUTTA MADE IN ITALY Data: Domenica, 30 marzo 2008 10:36 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: MOZZARELLA: COLDIRETTI, IN CINA PROIBITA ANCHE FRUTTA MADE IN ITALY N. 232-30 Marzo 2008 MOZZARELLA: COLDIRETTI, IN CINA PROIBITA ANCHE FRUTTA MADE IN ITALY La decisione delle autorità cinesi di sottoporre qualsiasi genere di formaggio prodotto in Italia a esame di laboratorio prima di entrare nel Paese si aggiunge al divieto di inviare nel paese asiatico frutta Made in Italy mentre solo da pochi giorni è stato possibile esportare alcuni tipi di prosciutti italiani ma esclusivamente da specifici stabilimenti. E quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la quarantena di ventuno giorni imposta dalla autorità doganali cinesi, che impedisce di fatto l arrivo nel paese asiatico di mozzarella di bufala campana Dop e di tutti i formaggi freschi a pasta filata, è solo uno degli esempi delle misure protezionistiche adottate dal gigante asiatico nel confronti del Made in Italy che le ripetute missioni diplomatiche non sono riuscite a superare. Le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina - sottolinea la Coldiretti - superano di quasi sette volte in valore le esportazioni Made in Italy nel paese asiatico anche per effetto dei numerosi vincoli di carattere burocratico, sanitario ed amministrativo, che hanno sino ad ora impedito le spedizioni dei prodotti alimentari nazionali noti e consumati in tutto il mondo. Dopo cinque anni di trattative, da pochi giorni sembra che i primi prosciutti italiani siano riusciti ad arrivare sul territorio cinese che risulta però ancora off limits per la frutta italiana come mele e kiwi, per il presunto pericolo della diffusione di parassiti, mentre il grande paese asiatico non solo esporta quantità sempre crescenti di prodotti ortofrutticoli verso l'unione europea e l'italia (mele, aglio, concentrato di pomodoro, castagne, funghi, semilavorati di ortofrutta), ma ha addirittura ha regalato negli ultimi anni almeno due insetti dannosi come il Cinipide del castagno che ha distrutto i boschi e l'anoplophora chinensis che colpisce una vasta gamma di piante ornamentali e non. Il risultato - sostiene la Coldiretti - è un pesante deficit commerciale negli scambi tra Italia e Cina nell'agroalimentare, con la forbice tra il valore delle importazioni e quello delle esportazioni che si è ulteriormente allargata. Nel 2007 - sottolinea la Coldiretti - sono quasi triplicate le importazioni di pomodoro concentrato dalla Cina (+163 per cento) per un quantitativo che di 160 milioni di chili che equivale a circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivata in Italia. E se il pomodoro in scatola rappresenta circa un terzo del valore delle importazioni nazionali, dalla Cina - precisa la Coldiretti - arrivano anche aglio, mele e funghi in scatola. Peraltro - continua la Coldiretti - viene dalla Cina l'86 per cento degli oltre 250 milioni di articoli contraffatti sequestrati alle frontiere nell'unione Europea in un anno che oltre all'abbigliamento, scarpe e i tecnologici di uso comune, riguardano in misura crescente falsificazioni pericolose, cioè quelle riguardanti generi alimentari, prodotti per la cura personale e medicinali che sono aumentate del 400 per cento in Europa, sulla base delle statistiche doganali pubblicate dalla Commissione europea. Ad essere venduti come Made in Italy oltre ai derivati del pomodoro sono anche i prodotti alimentari come fagioli e aglio che arrivati in Italia vengono spacciati come prodotti tipici nostrani: dal fagiolo di Lamon all'aglio bianco del Polesine. A questo si aggiunge l'allarme mondiale nei confronti della sicurezza dei prodotti cinesi che ha riguardato ravioli, giochi per bambini, dentifrici, alimenti per cani e gatti, anguille, pesce gatto e conserve vegetali, di fronte ai quali nessuna restrizione è stata imposta dall Italia. Ci sono dunque tutte le condizioni - conclude la Coldiretti - per una seria iniziativa diplomatica che possa contrastare le decisioni assunte e rivedere i rapporti commerciali tra i due Paesi nel senso i un maggior equilibrio. Pagina 1 di 2
Filippo Tesio Oggetto: TARIFFE: COLDIRETTI, RINCARI SPINGONO COSTI IMPRESE ALLE STELLE (+ 9 %) Data: Sabato, 29 marzo 2008 19:06 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: TARIFFE: COLDIRETTI, RINCARI SPINGONO COSTI IMPRESE ALLE STELLE (+ 9 %) N. 231-29 Marzo 2008 TARIFFE: COLDIRETTI, RINCARI SPINGONO COSTI IMPRESE ALLE STELLE (+ 9 %) L'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia spinge alle stelle i costi di produzione in agricoltura che fanno segnare un aumento medio del nove per cento con incrementi record per l'attività di allevamento e la coltivazione dei cereali come frumento, mais e riso. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento al rialzo del 4,1 per cento delle bollette di luce e gas annunciato da parte dell Autorità per l Energia. L'aumento record delle bollette energetiche colpisce - precisa la Coldiretti - sopratutto le attività agricole che necessitano del riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali, oltre a quelle che utilizzano il carburante per il movimento delle macchine come i trattori. Tra i fattori della produzione che hanno subito maggiori rincari ci sono i fertilizzanti (+ 30,1 per cento) ed i mangimi (+ 22,4 per cento) ma in aumento del 6,8 per cento sono anche i prodotti energetici, con punte del +12,4 per cento per i lubrificanti e del +7,4 per cento per i carburanti con un aggravio di costi stimabile in 100 milioni di euro su base annua. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici - sostiene la Coldiretti - mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e che va affrontata con interventi strutturali. Contro l'aumento dei prezzi del greggio va percorsa con decisione - conclude la Coldiretti - la strada delle sviluppo delle energie alternative rinnovabili recuperando i ritardi accumulati. COLDIRETTI - 335 8245417-06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it Pagina 1 di 1
Filippo Tesio Oggetto: PREZZI: COLDIRETTI, DOPO GRANO ANCHE IL RISO AL MASSIMO STORICO Data: Domenica, 30 marzo 2008 16:35 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: PREZZI: COLDIRETTI, DOPO GRANO ANCHE IL RISO AL MASSIMO STORICO N. 233-30 Marzo 2008 PREZZI: COLDIRETTI, DOPO GRANO ANCHE IL RISO AL MASSIMO STORICO Costo del petrolio e materie prime agricole condizionano sviluppo economico Dopo il grano anche il prezzo del riso ha superato il massimo storico con un aumento del 40 per cento dall inizio dell anno al Chicago Board of Trade, che rappresenta il punto di riferimento del commercio internazionale delle materie prime agricole. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il prezzo del riso per i future con consegna a maggio ha raggiunto i 19,67 dollari per hundredweight (pari a circa 50,8 chilogrammi). L aumento dei prezzi - sottolinea la Coldiretti - è dovuto alla forte riduzione delle scorte mondiali di riso che quest anno secondo il Dipartimento statunitense dell agricoltura non dovrebbero superare i 72 milioni di tonnellate, il livello piu basso negli ultimi 25 anni. L andamento del costo del petrolio ed i suoi effetti sulle bollette energetiche insieme a quello delle materie prime agricole e le ricadute sulla spesa alimentare sono i fattori che maggiormente sono destinati ad incidere sulle condizioni economiche dei cittadini a livello globale. Aumento della domanda dei paesi emergenti, effetti del clima e speculazioni internazionali hanno spinto al massimo i valori di grano e riso che sono le due componenti fondamentali della dieta a livello internazionale. Si tratta di una situazione che conferma le prospettive del World Economic Forum (WEF) di Davos secondo il quale la riduzione della disponibilità alimentare con l'aumento dei prezzi è insieme alla crisi del petrolio, alla recessione Usa e alla globalizzazione dei rischi tra le minacce per l'economia mondiale da qui a dieci anni. Uno scenario che prefigura un cambiamento delle gerarchie all'interno dell'economia e un ruolo nuovo e centrale da svolgere per l'agricoltura nei prossimi anni sia nella fornitura di beni alimentari che come opportunità per lo sviluppo di alternative energetiche - afferma la Coldiretti - nel sottolineare che questo deve significare una nuova attenzione per sostenere la crescita del settore a livello nazionale, comunitario ed internazionale. All interno dell Unione Europea è l Italia - precisa la Coldiretti - il principale paese produttore di riso la cui carenza a livello mondiale è stata fortemente condizionata dall andamenti climatici sfavorevoli nel sud est asiatico ma anche dalla accresciuta domanda dei paesi emergenti. La Cina ha annunciato un aumento del prezzo pagato agli agricoltori al fine di garantirsi disponibilità di prodotto e raffreddare la crescita dell inflazione interna in forte aumento proprio per effetto dei rincari nei prodotti alimentari. Le Filippine, il principale Paese importatore di riso a livello globale, hanno annunciato un piano per mettere a coltura altri 600.000 ettari di riso mentre si temono rivolte per effetto dei rincari al consumo di un prodotto determinante per l alimentazione. E se il Vietnam ha deciso di ridurre di un milione di tonnellate le esportazioni per contenere i prezzi interni e garantire la disponibilità alimentare la Cambogia - conclude la Coldiretti - ha addirittura vietato le esportazioni. COLDIRETTI - 335 8245417-06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it Pagina 1 di 1