CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa della deputata CENTEMERO

Documenti analoghi
CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE TENTORI, BRAGA

Articolo 1 Obiettivi della Convenzione

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COSTANTINO, DI SALVO, NICCHI, PELLEGRINO, MELILLA, PANNARALE, PIAZZONI, DURANTI, RICCIATTI

Piano nazionale per l educazione al rispetto

impariascuola percorsi di sensibilizzazione alla parità di genere nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado

impariascuola percorsi di sensibilizzazione alla parità di genere nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado

OGGETTO: 25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE PER L ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE.

Il presente bando si riferisce all attivazione di percorsi da realizzare nel corso dell a.s. 2014/2015.

Art. 5 e 5 bis del testo coordinato (con la legge di conversione) del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93

CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI. Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria

Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVIII LEGISLATURA N. 03

Copia per studenti. Diritti accessibili. La partecipazione delle persone con disabilità per uno sviluppo inclusivo

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione e la Partecipazione

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n. 4 - Mercoledì 24 gennaio 2018

Progetto Pari opportunità: studi e confronti

VIOLENZA CONTRO LE DONNE E CONVENZIONE DI ISTANBUL

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. Maggiore impegno verso la parità tra donne e uomini Carta per le donne

Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 34.

DIPARTIMENTO DELLA PARI OPPORTUNITA Largo Chigi, Roma. UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI Largo Chigi, Roma

Pari Opportunità, Parità di genere e contrasto alla discriminazione di genere nei luoghi di lavoro.

Contrastare la violenza nelle scuole. Esperienze e risultati di un anno di interventi nella scuola secondaria di I grado Questioni di genere

PIANO DELLE AZIONI POSITIVE Triennio (Allegato alla deliberazione della Giunta Comunale n. 59 in data )

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Gruppo Consiliare Progetto Trentino

CITTADINI A SCUOLA. Titolo del progetto. Indicazioni progetto

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

REGIONE PIEMONTE L:R.

MIUR.AOODGSIP.REGISTRO UFFICIALE(U)

FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI

Comitato Pari Opportunità Ordine degli Avvocati di Trani CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TRANI

TAVOLO REGIONALE PERMANENTE PER LE POLITICHE DI GENERE

Disuguaglianze di genere e strategie di intervento

d iniziativa dei senatori GINETTI, PITTELLA e Assuntela MESSINA

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca il Consiglio Nazionale Forense

GENITORI E SCUOLA SIAMO DAVVERO LIBERI DI SCEGLIERE? DI COLLABORARE? Un appello dei genitori per un impegno di tutte le forze politiche

AVVICINIAMOCI ALL EDUCAZIONE SENTIMENTALE

PROGETTO NAZIONALE A.S

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

Avv. Antonietta Confalonieri 1

ACCORDO OPERATIVO TRA

La parità tra uomo e donna è alla base della costruzione dell Unione Europea

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere

AREA DEL POF EDUCAZIONE CITTADINANZA E LEGALITA

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 2210

«Scuole che Promuovono Salute per Guadagnare salute nelle scuole secondarie di 1 e 2 e Infanzia a colori per le scuole primarie e materne»

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato DI STANISLAO. Istituzione del servizio di psicologia scolastica

HIGHLANDS INSTITUTE PATTO DI CORRESPONSABILITÁ

DECRETO N. 29 DEL

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA per l INCLUSIONE degli alunni con BES

PIANO AZIONI POSITIVE

Le politiche di inclusione Il quadro europeo e nazionale

Incontro formativo e assemblea Comitato Genitori 24/10/2015

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO , E

PIANO DELLE AZIONI POSITIVE TRIENNIO

INTERVENTO DELL ON. ELENA CENTEMERO

PIANO INTERNO INTEGRATO DELLE AZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITA DI GENERE

LEGGE REGIONALE N. 7 DEL REGIONE LIGURIA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE GRIMOLDI, ALLASIA, ATTAGUILE, CASTIELLO, GUIDESI, GIANLUCA PINI, SALTAMARTINI

PIANO TRIENNALE 2018/2020 DELLE AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITÀ

ISTITUTO COMPRENSIVO ARTENA A.S.2017/2018

COMUNE DI CALTANISSETTA

Gli strumenti Unioncamere per l Orientamento. Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP

PIANO DI MIGLIORAMENTO AA. SS

LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO

Progetto di legge regionale Consigliare contro l omotransnegatività e le violenze determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVIII LEGISLATURA N. 0

DELIBERAZIONE N XI / 1566 Seduta del 15/04/2019

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA

PIANO DI AZIONI POSITIVE (ART. 48, COMMA 1, D.LGS. 11/04/2006 N. 198)

I Programmi Europa per i cittadini Giustizia Cittadinanza e Uguaglianza. Politica di coesione

SCHEDA PROGETTO ALLEGATO ALL ACCORDO TERRITORIALE DI GENERE

DECISIONE N.536 ORDINE DEL GIORNO, CALENDARIO E ALTRE MODALITÀ ORGANIZZATIVE DEL SEMINARIO NEL QUADRO DELLA DIMENSIONE UMANA 2003

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO TRIENNALE D INTERVENTO DELL ANIMATORE DIGITALE

Agenzia delle Entrate

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N Misure per il sostegno dell imprenditoria femminile

SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA

BITONCI, ARRIGONI, BELLOT, BISINELLA, CALDEROLI, CANDIANI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, MUNERATO, STEFANI, STUCCHI

, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

PROTOCOLLO D INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA L AGENZIA DELLE ENTRATE

Prot. n. 1201/GM del 28 gennaio 2011 registrata dalla Corte dei Conti il 13 maggio 2011 registro 6 foglio 10

PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA IL COMITATO NAZIONALE ITALIANO FAIR PLAY

PROGETTO UNITARIO DELLE FUNZIONI STRUMENTALI A.S

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

Bullismo e cyberbullismo. Obblighi ed iniziative previsti dalla legge per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno da parte delle Scuole

Protocollo d Intesa per la realizzazione di Azioni di contrasto alla Violenza di Genere

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Divisione Decentramento, Giovani e Servizi /130 Area Giovani e Pari Opportunità GC 0/D CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

CITTÀ DI MONCALIERI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Istituto Comprensivo Gonzaga

Agenzia delle Entrate

RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Transcript:

Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI CAMERA DEI DEPUTATI N. 3975 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa della deputata CENTEMERO Disposizioni per l introduzione nel sistema scolastico e universitario dell educazione all eguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla cittadinanza democratica Presentata il 13 luglio 2016 ONOREVOLI COLLEGHI! Nonostante i miglioramenti nello status delle donne in Europa, l uguaglianza effettiva è ancora lontana dall essere una realtà. La violenza e la discriminazione persistono in molti settori, continuando a mantenere donne e uomini nei loro ruoli tradizionali e impedendo la piena realizzazione dei diritti delle donne. La parità è un principio affermato a livello giuridico ma non è ancora realizzato nella prassi quotidiana. Molta strada è stata fatta, ma molta ne abbiamo da percorrere e la crisi economica ha sicuramente minato i diritti delle donne e i risultati raggiunti. La necessità di prevedere interventi specifici destinati a promuovere l uguaglianza e l identità di genere conferma quanto lavoro vada ancora fatto affinché siano le persone nella loro unicità a essere libere di agire e soprattutto di scegliere e non, invece, gli stereotipi e i pregiudizi che le incasellano in definizioni e in ruoli già predeterminati. Secondo alcuni studi condotti sulla letteratura per l infanzia gran parte dei libri editi ripropone ancora stereotipi che inchiodano i bambini e le bambine a una rappresentazione della loro identità di genere che riflette disuguaglianza, disvalore e scarso riconoscimento dell agire delle donne. Le ricerche condotte sulle ragazze e sui ragazzi in età scolare dimostrano che ancora agisce sull immaginario adolescenziale una sorta di tabù che impedisce loro di pensarsi liberamente, di proiettarsi nel proprio futuro e di disegnare il proprio destino al di fuori della rigidità degli stereotipi, precludendosi determinate possibilità professionali. Per questo vogliamo sottolineare che educare all uguaglianza di genere non vuol dire affermare la neutralizzazione del femminile e del maschile.

Atti Parlamentari 2 Camera dei Deputati Uguaglianza di genere significa dare a donne e a uomini le stesse possibilità di contribuire a incidere e a modificare la società, nonché a dare il loro contributo nella vita politica, conciliandola con la vita familiare. L uguaglianza di genere aiuta a modificare e a cambiare le strutture delle società, che contribuiscono a mantenere un potere relazionale disuguale tra donne e uomini. Raggiungere questo obiettivo è centrale per proteggere i diritti umani, il funzionamento della democrazia, il rispetto per il ruolo delle leggi, la crescita economica e la competitività. Uguaglianza di genere significa empowerment in tutti i settori e partecipazione delle donne e degli uomini e significa un uguale accesso e un uguale distribuzione delle risorse tra donne e uomini. L indipendenza economica è un aspetto cruciale per la realizzazione dell uguaglianza di genere e nonostante sia in vigore da decenni un consistente apparato di norme, i progressi sono ancora estremamente lenti. Le donne hanno infatti meno accesso agli asset economici, sono meno pagate e sono maggiormente interessate dalla povertà e discriminate nell occupazione. Nonostante i cambiamenti e i progetti che donne e ragazze hanno fatto, le inuguaglianze di genere, i ruoli tradizionali legati al genere e gli stereotipi di genere persistono in tutti i settori e i percorsi di vita, a casa, nell educazione, nei media e nel sistema giudiziario. La violenza contro le donne rimane la più grave violazione dei diritti umani in Europa. Gli stereotipi di genere continuano a influenzare la divisione dei compiti di cura nelle case tra donne e uomini e l immagine delle donne nei media. Il Consiglio d Europa ha posto come obiettivo di alta priorità il raggiungimento dell uguaglianza sostanziale e de facto tra donne e uomini. Questo ha dato vita allo sviluppo di un framework legislativo e di politiche onnicomprensivo, completo ed esauriente. Ma in particolare sottolinea come l educazione sia un area con un altissimo potenziale per promuovere un cambiamento sociale, in cui abbondano gli stereotipi di genere, come emerge dalle carriere dei docenti, nei libri di testo e nell accesso delle donne ad alcuni settori di studio quali il settore scientifico-matematico. Le leggi, le politiche, i meccanismi istituzionali, la cooperazione con la società civile e adeguati fondi sono gli strumenti necessari per raggiungere l uguaglianza di genere. Queste politiche devono rispettare e ottemperare gli standard internazionali e i benchmark. Come ampi studi hanno mostrato in una molteplicità di contesti, quando le donne hanno le stesse opportunità degli uomini e sono socialmente e politicamente attive l economia e la società crescono e ciò beneficia tutti, uomini e ragazzi inclusi. È ormai ampiamente riconosciuto a livello internazionale che la parità di genere costituisce un presupposto per il raggiungimento di obiettivi di crescita nell economia e nella finanza. Il Programma trasversale sulla Gender equality del Consiglio d Europa, presentato nel 2012, aiuta gli Stati membri, tra cui l Italia, ad aumentare l impatto e la visibilità degli standard di uguaglianza di genere e supporta la loro realizzazione negli Stati membri. Il lavoro del Consiglio d Europa nel campo dei diritti umani ha dato vita alla Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul, fatta l 11 maggio 2011 e resa esecutiva in Italia dalla legge n. 77 del 2013. Nella Convenzione di Istanbul viene condannata ogni forma di violenza sulle donne e di violenza domestica e viene riconosciuto che essa è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente disuguali tra i sessi, che hanno portato alla discriminazione nei confronti delle donne e impedito la loro piena emancipazione e il loro impegno nella società civile e politica. Viene inoltre sottolineato che la violenza contro le donne, in quanto basata sul genere, è di natura strutturale ed è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono poste in posizione subordinata. La violenza contro le donne

Atti Parlamentari 3 Camera dei Deputati costituisce una grave violazione dei diritti umani. La Convenzione di Istanbul si pone come obiettivi: la protezione delle donne da ogni forma di violenza, l eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne e la promozione della parità tra i sessi, la predisposizione di misure di protezione e di assistenza in favore delle persone vittime di violenza, la cooperazione internazionale per l eliminazione della violenza contro le donne e il sostegno delle organizzazioni che supportano le donne vittime. All articolo 14 della Convenzione viene specificato che gli Stati che sottoscrivono la Convenzione si impegnano ad attuare tutte le azioni necessarie per «includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi». Da uno studio del 2010 condotto dalla società Eurydice in ambito europeo emergeva un quadro in cui l Italia si poneva tra i Paesi che non avevano ancora definito a livello nazionale politiche di genere in ambito educativo e come le politiche di uguaglianza di genere nel nostro Paese fossero frutto di buone pratiche soprattutto a livello locale sulla base di iniziative degli enti regionali, provinciali o comunali. In tale senso riteniamo che sia necessario prevedere una cornice definita a livello nazionale. La presente proposta di legge si prefigge di intervenire in materia di educazione all uguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla cittadinanza democratica al fine di stimolare percorsi di riconoscimento di sé in valori positivi e di incentivare la decostruzione di stereotipi e di pregiudizi. Essa si compone di sette articoli. All articolo 1 si prevede che il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca nel rispetto dell autonomia delle istituzioni scolastiche adotti provvedimenti atti a promuovere l uguaglianza di genere, la non discriminazione e la parità tra donne e uomini nonché a prevenire e a contrastare i discorsi di odio e i fenomeni di violenza. In conformità a quanto disposto dal Consiglio d Europa, la promozione dell uguaglianza di genere rientra nell educazione ai valori di cittadinanza democratica ed è finalizzata a prevenire e a contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza. Secondo quanto previsto dalla Convenzione di Istanbul gli interventi educativi devono essere appropriati al livello cognitivo delle alunne e degli alunni a cui sono rivolti. Nell articolo 2 viene specificato che il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca adotta linee di indirizzo volte all attuazione, nel Piano triennale dell offerta formativa delle scuole, di interventi finalizzati all uguaglianza di genere, alla non discriminazione, alla parità tra donne e uomini e alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza e di discorsi di odio. Nelle linee di indirizzo sono definiti le finalità, gli obiettivi, le competenze, i contenuti e le forme di valutazione degli interventi educativi messi in atto dalle istituzioni scolastiche e la formazione del personale scolastico e sono fornite indicazioni relative all uso del linguaggio di genere e all adozione dei libri di testo. Nell articolo 3 si fa riferimento alla necessità che le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo, le indicazioni nazionali per i licei e le linee guida per gli istituti tecnici e professionali promuovano la sensibilizzazione, l informazione e l educazione delle studentesse e degli studenti all uguaglianza di genere, alla non discriminazione, alla parità tra donne e uomini nonché alla prevenzione e al contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza in conformità con gli obiettivi educativi e pedagogici didattici. Nell articolo 4 sono garantite la condivisione, l informazione e la trasparenza dei progetti e dei materiali realizzati dalle istituzioni scolastiche in modo che le famiglie siano informate sulle decisioni della scuola in attuazione del patto educativo di corre-

Atti Parlamentari 4 Camera dei Deputati sponsabilità sottoscritto dai genitori degli studenti. All articolo 5 è previsto che, per il triennio 2016-2018, il Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca inserisca tra le priorità nel Piano nazionale di formazione la formazione del personale scolastico alla cittadinanza democratica, con particolare attenzione all uguaglianza di genere, alla non discriminazione, alla parità tra donne e uomini nonché alla prevenzione e al contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza. Tali attività di formazione possono essere svolte in raccordo con gli enti, le associazioni del territorio, le università e gli uffici scolastici territoriali e regionali. All articolo 6 è attribuito un ruolo importante alle università, cioè: quello di inserire e di potenziare le attività didattiche sull uguaglianza di genere, sulla non discriminazione e sulla parità tra donne e uomini, sulla prevenzione e sul contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza, rivolte a tutti gli studenti e le studentesse. Il personale docente è tenuto ad acquisire conoscenze e competenze relative a questi ambiti. All articolo 7, al fine di garantire piena attuazione, la valutazione e la rendicontazione degli interventi previsti dalla legge, è istituita la figura del referente di parità e non discriminazione. Nel piano triennale dell offerta formativa, è inoltre predisposto il piano di parità e non discriminazione, in cui sono indicati i progetti, le azioni positive, la valutazione e la rendicontazione degli interventi attuati dalla scuola.

Atti Parlamentari 5 Camera dei Deputati PROPOSTA DI LEGGE ART. 1. (Educazione all uguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla cittadinanza democratica). 1. Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca, d intesa con il Ministro delegato per le pari opportunità, nel rispetto dell autonomia delle istituzioni scolastiche, adotta provvedimenti atti a promuovere l uguaglianza di genere, la non discriminazione e la parità tra donne e uomini nonché a prevenire e a contrastare i discorsi di odio e i fenomeni di violenza. 2. L educazione all uguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla parità tra donne e uomini nonché la prevenzione e il contrasto dei discorsi di odio rientrano nell educazione ai valori di cittadinanza democratica e sono finalizzati a prevenire e a combattere ogni forma di discriminazione, di disuguaglianza e di violenza. 3. Gli interventi educativi devono essere appropriati al livello cognitivo delle alunne e degli alunni a cui sono rivolti. ART. 2. (Linee di indirizzo). 1. Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca, di concerto con il Ministro delegato per le pari opportunità, adotta apposite linee di indirizzo per l attuazione, nel piano triennale dell offerta formativa delle istituzioni scolastiche, di interventi finalizzati all uguaglianza di genere, alla non discriminazione, alla parità tra donne e uomini nonché alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza e di discorsi di odio. 2. Le linee di indirizzo di cui al comma 1 definiscono le finalità, gli obiettivi, le competenze, i contenuti e le forme di valutazione degli interventi educativi messi in atto dalle istituzioni scolastiche e la forma-

Atti Parlamentari 6 Camera dei Deputati zione del personale scolastico e forniscono, altresì, indicazioni relative all uso del linguaggio di genere e all adozione dei libri di testo. ART. 3. (Indicazioni nazionali e linee guida per le scuole dell infanzia, primaria e secondaria). 1. Le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo, le indicazioni nazionali per i licei e le linee guida per gli istituti tecnici e professionali promuovono la sensibilizzazione, l informazione e l educazione delle studentesse e degli studenti all uguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla parità tra donne e uomini nonché alla prevenzione e al contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza in conformità con gli obiettivi educativi e pedagogici didattici. ART. 4. (Trasparenza, informazione e pubblicità). 1. Il Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca individua, anche attraverso piattaforme telematiche e strumenti digitali, forme di condivisione degli interventi, dei progetti e dei materiali realizzati dalle istituzioni scolastiche ai sensi della presente legge in modo da assicurare l informazione e la trasparenza. 2. Le istituzioni scolastiche assicurano l informazione, la pubblicità e la comunicazione alle famiglie degli interventi educativi deliberati ai sensi della presente legge attraverso apposite comunicazioni e mediante pubblicazione nei propri siti internet in attuazione del patto educativo di corresponsabilità sottoscritto dai genitori degli studenti ai sensi dell articolo 5-bis del regolamento dei cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249. Viene richiesto il consenso dei genitori. ART. 5. (Formazione dei docenti e del personale scolastico). 1. Per il triennio 2016-2018, il Ministero dell istruzione, dell università e della ri-

Atti Parlamentari 7 Camera dei Deputati cerca inserisce tra le priorità nel Piano nazionale di formazione, di cui al comma 124 dell articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, la formazione del personale scolastico alla cittadinanza democratica con particolare attenzione all uguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla parità tra donne e uomini nonché alla prevenzione e al contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza. 2. Le istituzioni scolastiche, nell ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente e alle attività formative del personale scolastico, mettono in atto attività formative, anche in raccordo con gli enti, con le associazioni del territorio, con le università e con gli uffici scolastici territoriali e regionali, finalizzate all acquisizione di conoscenze e di competenze sull uguaglianza di genere, sulla non discriminazione e sulla parità tra donne e uomini e atte a prevenire e a contrastare i discorsi di odio e i fenomeni di violenza. ART. 6. (Università). 1. Le università inseriscono e potenziano, nell ambito dell offerta formativa, attività didattiche sull uguaglianza di genere, sulla non discriminazione e sulla parità tra donne e uomini nonché sulla prevenzione e sul contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza, rivolte a tutti gli studenti e le studentesse. 2. Nell ambito della formazione universitaria e post universitaria il personale docente è tenuto ad acquisire conoscenze e competenze relative all uguaglianza di genere, alla non discriminazione e alla parità tra donne e uomini nonché alla prevenzione e al contrasto dei discorsi di odio e dei fenomeni di violenza e alla diffusione della cittadinanza democratica. ART. 7. (Referente di parità e non discriminazione). 1. In ogni istituzione scolastica è istituita la figura del referente di parità e non

Atti Parlamentari 8 Camera dei Deputati discriminazione con la funzione di rilevare l esistenza di discriminazioni dirette o indirette, di promuovere progetti e azioni positive volti a favorire l uguaglianza di genere, la non discriminazione e la parità tra donne e uomini nonché a prevenire e a contrastare i discorsi di odio e i fenomeni di violenza. Il referente di parità e non discriminazione attua le linee di indirizzo e gli interventi individuati dal Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca anche in rete con altre istituzioni scolastiche, con enti locali e regionali, con organizzazioni, consorzi e università. 2. Nel piano triennale dell offerta formativa è predisposto il piano di parità e non discriminazione, che può essere aggiornato annualmente, nel quale sono indicati i progetti, le azioni positive, la valutazione e la rendicontazione degli interventi attuati dall istituzione scolastica ai sensi della presente legge. Stampato su carta riciclata ecologica *17PDL0043430* *17PDL0043430*