Avvocatidifamiglia. LA PROFESSIONE FORENSE NEL DIRITTO DI FAMIGLIA IN ITALIA n. 1 - Gennaio 2007

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LA PROFESSIONE FORENSE NEL DIRITTO DI FAMIGLIA IN ITALIA n. 1 - Gennaio 2007 Avvocatidifamiglia n. 1/2007 - Gennaio - Spedizione in abbonamento postale 70% - DC Roma Un mensile per conoscere e farsi conoscere Professione avvocato La manovra d estate Comunione legale Riforme e controriforme Patti di famiglia, imposte di successione e donazione

Avvocatidifamiglia LA PROFESSIONE FORENSE NEL DIRITTO DI FAMIGLIA IN ITALIA MENSILE E ANNUARIO La rivista ha diffusione nazionale in ambito forense e nelle sedi professionali e istituzionali, pubbliche e private, collegate al diritto di famiglia. Avvocati di famiglia La professione forense nel diritto di famiglia in Italia Mensile n. 1/2007 - gennaio 2007 Direzione e amministrazione Centro studi giuridici sulla persona Via Nomentana 257, 00161, Roma tel. 06.44242164 fax 06.44236900 E.mail segreteria@studigiuridici.it Direttore responsabile Gianfranco Dosi (gianfrancodosi@studigiuridici.it) Coordinamento redazionale Simonetta Di Cagno Interviste Elisabetta Porfiri Collaboratori di redazione Simon Luca Andreozzi, Elvira Bacchini, Cristina Beni, Monica Buonfiglio, Giada Caprini, Cristina Caraboni, Giacomina Cisternino, Nicoletta Di Giovanni, Fulvia Ioriati, Anna Lanza, Lorenzo Margiotta, Daniela Muratori, Paola Pellegrino, Claudio Sabbatani Schiuma, Cristina Scorsone, Alessia Sipione, Mirella Tavano, Laura Vellone, Cristina Virgili Progetto grafico Blu omelette Stampa Das Print Autorizzazione del tribunale di Roma n. 98 del 4.3.1996 La rivista ha diffusione nazionale in ambito forense e nelle sedi professionali e istituzionali, pubbliche e private, collegate al diritto di famiglia. La rivista pubblica mensilmente nell elenco degli avvocati di famiglia il nominativo e il recapito degli avvocati che lo richiedono nonché interviste e schede di presentazione a cura e su iniziativa della direzione riservate agli avvocati che trattano in via continuativa il diritto di famiglia. La richiesta di inserzione nell elenco degli avvocati di famiglia comporta, l autorizzazione alla rivista Avvocati di famiglia al trattamento e alla diffusione dei dati personali dell interessato identificativi della persona e del recapito dello studio professionale. Copia del modulo da utilizzare per la richiesta è nell ultima pagina della rivista. Informazioni sui costi, sulla prenotazione e sulla diffusione di ulteriori copie possono essere richieste a segreteria@studigiuridici.it Abbonamento annuale (dieci numeri) ordinario: euro 96,00 (comprensivo di IVA) inserzionisti: euro 192,00 (comprensivo di IVA) per gli avvocati che chiedono l inserimento nell elenco mensile degli avvocati di famiglia e nell annuario. Il versamento può essere effettuato (con l indicazione del proprio cognome, nome, recapito, codice fiscale o partita IVA) attraverso una delle seguenti modalità: conto corrente postale n. 94143005 intestato al Centro studi giuridici sulla persona; bonifico bancario a favore del Centro studi giuridici sulla persona, Banca di Roma, c/c n.65236036 ABI 3002 CAB 05036 CIN Q; assegno non trasferibile intestato al Centro studi giuridici sulla persona, Via Nomentana 257, 00161, Roma. La fattura viene inviata a domicilio. L abbonamento decorre dal mese successivo a quello in cui viene effettuato il versamento e si rinnova di anno in anno salvo disdetta da comunicare almeno un mese prima della scadenza annuale.

Avvocati di famiglia n.1 Gennaio 2007 Sommario Editoriale Un mensile per conoscere e farsi conoscere (Gianfranco Dosi) 2 Avvocati di famiglia Bolzano. L avv. Julia Unterberger tra politica e professione 3 Mediazione familiare. La parola al dott. Francesco Canevelli, presidente della Società italiana di mediazione familiare 4 Messina. Professione avvocato in Sicilia. Intervista all avv. Giulia Albiero 6 Reggio Calabria. L avv. Maria Stella Ciarletta. Un avvocato alle pari opportunità della Regione 8 Verona. A tempo pieno per il diritto di famiglia. Intervista all avv. Barbara Maria Lanza 9 Perugia. Quattro chiacchiere con l avv. Cristina Di Natale esperta in diritto minorile 10 Zoom Tribunale di Brescia. Una sezione famiglia per affrontare il contenzioso in aumento 12 Lodi. Un tribunale disastrato 13 Il tribunale di Bari: molta efficienza ma tempi ancora troppo lunghi 14 Tribunale di Frosinone. primi passi verso la costituzione di una sezione specializzata 15 Professione avvocato La cosiddetta manovra d estate 16 Gli avvocati in Italia 16 La riforma delle professioni intellettuali 17 Tra gli avvocati può esserci concorrenza sleale? 19 Fisco e professione Obblighi contabili e spese personali del professionista 21 Gli studi di settore 22 Quanto dichiarano al fisco i professionisti italiani 22 I redditi dichiarati dagli avvocati nel 2004 23 Separazione e divorzio Che cos è l affidamento condiviso dei figli: la riforma più importante del 2006 (Gianfranco Dosi) 25 La riforma della separazione e del divorzio (Giada Caprini) 39 Il legislatore non vuole il divorzio breve ma ha previsto la possibilità di accorciare i tempi attraverso una sentenza immediata di separazione (Cristina Beni) 40 Quando e come chiedere gli accertamenti tributari 41 L avvocato del minore Rinviato ancora l obbligo di nominare un avvocato al minore nei procedimenti civili davanti al tribunale per i minorenni (Paola Pellegrino) 43 Praticanti Una sentenza chiarisce quello che il praticante non può fare 45 L accesso alla professione forense (Simon Luca Andreozzi) 46 Corte costituzionale Figli legittimi e figli naturali dopo le importanti sentenze della Corte costituzionale del 2006 47 La Corte costituzionale e il problema del cognome (Gianfranco Dosi) 49 La normativa sul cognome 51 La crisi del cognome paterno (Laura Vellone, Cristina Virgili) 53 Legislazione Patti di famiglia. Il legislatore introduce una deroga ai patti successori 54 Ripristinata la tassazione sulle successioni e sulle donazioni 55 Interventi Minori sempre più precoci ma senza l autonomia economica: l audizione e l assegno di mantenimento (Claudio Sabbatani Schiuma) 56 Violenza all interno delle mura domestiche: abuso dei mezzi di correzione o maltrattamenti? (Alessia Sipione) 57 Il diritto dei minori al rapporto con i nonni (Daniela Muratori) 58 In materia di accertamenti dei redditi il presidente può assumere d ufficio mezzi di prova (Monica Buonfiglio) 59 Maltrattamenti in famiglia e ordini di protezione: quando la violenza proviene dai figli minori (Anna Lanza, Fulvia Iorati) 60 Lettere Dossier Riforme e controriforme della giurisprudenza per i coniugi in comunione legale 27 Gennaio 2007 Avvocati di famiglia 1

Un mensile per conoscere e farsi conoscere GIANFRANCO DOSI Quanti sono gli avvocati esperti in diritto di famiglia? A questa domanda non è possibile rispondere. Così come non è dato sapere, in generale, quanti sono gli avvocati penalisti e quanti i civilisti, o quanti si occupano, per esempio, di diritto amministrativo o di diritto tributario. Né, se anche lo sapessimo, potremmo di per sé attribuire il titolo di specialista all avvocato che si occupa di un determinato settore di lavoro professionale. E, ancora, che vuol dire essere esperto in un settore? Al di fuori, infatti, dei titoli universitari o delle personali competenze raggiunte partecipando ad attività di formazione post universitarie o professionali, è impossibile stabilire connessioni certe tra l esercizio della professione e le competenze dichiarate da un professionista. Tuttavia il cittadino che si rivolge ad un avvocato per risolvere una controversia ha il diritto di conoscere se quell avvocato ha le sufficienti e necessarie competenze per occuparsi del suo problema. Il rapporto tra le competenze di un professionista e il diritto degli utenti a conoscerle è il principale problema da risolvere oggi nella prospettiva di attuazione corretta delle nuove norme sulla pubblicità informativa. La formazione degli avvocati è stata finora ispirata a criteri generalisti. Un avvocato dovrebbe, cioè, sapersi occupare di tutto. Gli albi attuali, tenuti e aggiornati dai singoli Consigli dell ordine, non danno alcuna indicazione che non sia relativa ai dati anagrafici e al domicilio dei singoli professionisti. Indicazioni reperibili su un qualunque elenco telefonico. Chi sceglie un avvocato in base all età o alla collocazione territoriale dello studio? Oggi è diffusa la convinzione e non solo nell ambito della giustizia che alla complessità del vivere sociale, deve corrispondere una risposta specializzata. Nessuno che abbia un problema particolare pensa che quel problema possa essere risolto da chiunque. Ecco perché chi ha bisogno di assistenza legale ha diritto quanto meno a poter scegliere il professionista che tratta l area tematica al quale è interessato. L iscrizione all albo degli avvocati garantisce soltanto che un professionista abbia le caratteristiche minime per poter assolvere ad un mandato professionale. Niente di più. Il di più che l utente può essere interessato a conoscere potrebbe venir garantito dalla possibilità offerta al professionista di segnalare in un settore dell albo ordinario il proprio preferenziale settore di lavoro fatto salvo il diritto di occuparsi anche di tutto il resto, se lo desidera. La proposta che avanziamo è quella di creare negli albi professionali settori tematici e di lasciare alle associazioni forensi di settore, in concorso con le rappresentanze istituzionali dell avvocatura, non solo il compito di orientare e di rafforzare la formazione dei singoli professionisti nell area prescelta, in modo tale da farne degli specialisti, ma anche il compito di determinare i criteri di certificazione della specialità Il titolo di specialista, in questa prospettiva, potrebbe essere riservato ai professionisti per i quali le singole associazioni forensi di settore siano in grado di certificare la raggiunta competenza specialistica. 2 Avvocati di famiglia Gennaio 2007

Bolzano. L avv. Julia Unterberger tra politica e professione INTERVISTA A CURA DI ELISABETTA PORFIRI L avv. Julia Unterberger è nata a Merano nel 1962, si è laureata in economia e commercio nel 1987 e in giurisprudenza nel 1992, è iscritta all albo degli avvocati di Bolzano e in questa città nel 1999 è stata eletta Presidente del comitato pari opportunità della provincia. Dal 2003 è consigliera del Consiglio provinciale della provincia autonoma di Bolzano. È specialista in diritto di famiglia civile e penale ed ha il proprio studio a Bolzano e a Merano. Ha una figlia di 20 anni e un figlio di 17. Dal suo curriculum risulta che ilo suo impegno e in politica è piuttosto intenso. Riesce a conciliare l esercizio della professione forense con l impegno di consigliera? Non è facile conciliare la professione con l impegno politico. Sono attività che esigono ciascuna un impegno full time. Anche la carica di Presidente del Comitato pari opportunità, che tuttora ricopro, richiede energie e tempo, sebbene sia un incarico onorario. Qualche volta penso che dovrei decidermi a scegliere tra il foro e la politica, ma non ci sono ancora riuscita perché entrambe le attività mi appassionano. Se entrambe le cose mi riescono è perché i figli sono ormai grandi (20 e 17 anni) e perché ho un marito, anche lui avvocato, che mi aiuta a dividere sia le fatiche di studio che quelle di casa. Le persone che lei assiste sono soprattutto donne. Quali sono le loro storie? R: Le persone che assisto sono quasi esclusivamente donne: probabilmente la fama di femminista combattiva che mi circonda tiene alla larga gli uomini. Le storie delle mie clienti sono le più varie: ci sono mogli costrette ad uscire da un matrimonio che è divenuto un umiliazione, ma ci sono anche donne che vogliono ricominciare una vita nuova, perché il ruolo assegnato loro da quella vecchia è troppo stretto. Ci sono madri che chiedono che il padre contribuisca al mantenimento dei figli e altre che se li sono tirati su da sole e Avv. Julia Unterberger Via delle Corse 110 39012 Merano tel. 0473.270611 AVVOCATI DI FAMIGLIA che chiamano il padre alla cassa. E infine ci sono anche le donne che finiscono più volte all ospedale per colpa del loro uomo. Quali battaglie ha portato avanti in Consiglio provinciale? La mia più grande battaglia l ho fatta ancora prima di entrare in Consiglio provinciale ed è stata quella per l istituzione di un fondo provinciale per l anticipazione del contributo al mantenimento dei figli. In presenza di un titolo esecutivo, se il genitore obbligato non paga il contributo di mantenimento, la Provincia lo anticipa al genitore affidatario e provvede al recupero nei confronti dell inadempiente. Oggi questo fondo aiuta molte donne in difficoltà. Mi sono battuta per ottenere la previsione legislativa di una quota rosa del 50% nelle liste per le elezioni comunali; ci siamo dovute accontentare del 30%. Ho predisposto insieme a due colleghe un disegno di legge sulle pari opportunità che prevede tra l altro una quota rosa nel cd. sottogoverno e di incentivi economici ad imprese contraddistintesi per le azioni positive. Al momento sto lavorando sull edilizia agevolata per fare in modo che se una coppia chiede un contributo per acquistare un appartamento, l erogazione sia condizionata all intestazione dell appartamento ad entrambi i partners. E la sua attività politica è condizionata dalla attività di avvocata? Penso che il mio lavoro di avvocata abbia condizionato molto la mia attività nel Comitato pari opportunità. Spesso abbiamo concentrato la nostra attenzione su tematiche giuridiche per fornire alle donne un adeguata informazione che le porti a scelte più consapevoli. Abbiamo organizzato convegni sulla legge in tema di protezione contro la violenza in famiglia, sulla violenza economica, sulla remunerazione del lavoro in famiglia o nell impresa del coniuge. Quest anno, in occasione della giornata dedicata alla violenza sulle donne, proporremo un convegno sullo stalking, un comportamento persecutorio che in Austria è già diventato una specifica fattispecie criminosa. In Italia ci sono diverse proposte di legge in questo senso. Ci saranno relatori anche da Germania, Austria e Svizzera. In una terra multilingue come la mia v è un istinto naturale per la comparazione dei sistemi giuridici. Il rapporto con i colleghi è condizionato dal suo ruolo istituzionale? No, il mio ruolo istituzionale non ha alcun riflesso sul rapporto con i colleghi. L unica cosa è che, avendo poco tempo a disposizione, sono costretta ad essere molto sintetica e questo non piace a qualche collega. Così è anche nelle trattative stragiudiziali: dopo il primo tentativo, se ritengo che la distanza tra le pretese delle parti sia eccessiva, non proseguo e preferisco rivolgermi subito al giudice Gennaio 2007 Avvocati di famiglia 3

AVVOCATI DI FAMIGLIA Mediazione familiare. La parola al dott. Francesco Canevelli, presidente della Società italiana di mediazione familiare INTERVISTA A CURA DI GIANFRANCO DOSI Il dott. Francesco Canevelli è nato a Roma nel 1952, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1976 e si è specializzato in psichiatria nel 1981. Psicoterapeuta familiare dal 1980 e docente di psicoterapia relazione dal 1984, è mediatore familiare dal 1992. Direttore dal 1990 del Centro per l età evolutiva di Roma è dal 2001 presidente della società italiana di mediazione familiare (simef) di cui è stato socio fondatore e componente del comitato direttivo dal 1995. Consulente tecnico del tribunale civile e del tribunale per i minorenni di Roma, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in materia di psicologia delle relazioni familiari e dell età evolutiva, psicoterapia familiare, mediazione familiare. Insieme a Marina Lucardi, è autore del volume: La mediazione familiare. Dalla rottura del legame al riconoscimento dell altro, ed. Bollati Boringhieri, 2000. La mediazione familiare è entrata ormai nel linguaggio quotidiano di chi si occupa di diritto di famiglia. Come si può spiegare agli avvocati che cosa fa un Centro di mediazione familiare? Un Centro di mediazione familiare offre a tutti coloro che stanno affrontando l esperienza della separazione, o che si sono già separati, uno spazio qualificato professionalmente, all interno del quale ci si propone di aiutare i genitori a concordare in prima persona le condizioni della separazione, in particolare per quanto riguarda i rapporti con i figli. Gli obiettivi del percorso, che si attiva soltanto in condizioni di totale volontarietà e libertà di partecipazione e che garantisce la riservatezza e il rispetto del segreto professionale, sono quindi quelli che fanno riferimento ai diversi aspetti della gestione della genitorialità in condizioni di separazione dei coniugi. Gli obiettivi vengono definiti in fase preliminare insieme ai genitori e possono riguardare la definizione dell affidamento dei figli, le eventuali modalità di rapporto con entrambi i genitori, la frequentazione di altri figure familiari (nonni, parenti, nuovi partners, famiglie ricostituite). Inoltre, vengono spesso affrontati i temi relativi alla comunicazione dell imminente separazione ai figli, le questioni inerenti gli stili educativi, la gestione di eventuali preoccupazioni dei genitori in merito alle condizioni dei figli. Il nostro Centro non adotta un modello di mediazione globale, per cui non vengono di norma affrontati gli aspetti di natura patrimoniale: temi relativi a quest area possono peraltro trovare spazio all interno delle sedute, non tanto in direzione della ricerca di accordi specifici, quanto come materiale che può rivelarsi significativo ai fini del miglioramento della comunicazione complessiva. Tale miglioramento rappresenta del resto l obiettivo più generale che, al di là della ricerca negoziale di accordi, il percorso di mediazione si propone di ottenere. In altri termini, la mediazione familiare si propone come spazio di gestione (parziale e con l obiettivo di un mantenimento autonomo nel futuro da parte dei genitori) di quella quota di interdipendenza che inevitabilmente sopravvive alla separazione coniugale e che è spesso fonte di sofferenza, conflittualità, blocco comunicativo. Chi si rivolge a voi sono soprattutto genitori che si stanno separando. Quanti sono i successi e gli insuccessi? Le persone che si rivolgono al Centro sono soprattutto genitori che si stanno separando o che si sono già separati, anche da diversi anni, o che sono divorziate. La mediazione può infatti iniziare in qualsiasi fase della separazione, non necessariamente in quelle iniziali. Abbiamo anzi potuto constatare che frequentemente è soltanto a distanza di tempo dalla separazione che i genitori si rendono conto dell importanza di uno spazio che li aiuti a gestire meglio la genitorialità, mentre nelle fasi iniziali spesso prevalgono i sentimenti negativi e la conseguente difficoltà di affrontare un percorso comune. Per quanto riguarda i risultati della mediazione, abbiamo riscontrato, su una casistica che ormai supera i 900 casi trattati a partire dal 4 Avvocati di famiglia Gennaio 2007

AVVOCATI DI FAMIGLIA Dott. Francesco Canevelli Centro per l età evolutiva Via Nomentana 164 00162 Roma tel. 06.44247163 1992, che oltre il 70% delle coppie di genitori che iniziano la mediazione la portano a termine (il restante 30% circa non riesce ad avviare il percorso): tra queste, circa il 90% ottiene risultati positivi in termini di raggiungimento di accordi e del miglioramento della comunicazione con l ex partner e con i figli Le coppie che incontrate nel vostro Centro vengono da sole o sono inviate da qualcuno? L invio in mediazione può avvenire tramite diversi canali. La nostra esperienza più recente vede una prevalenza di invii da parte di avvocati che segnalano al proprio cliente l opportunità di intraprendere un percorso di mediazione: abbiamo riscontrato come si tratti di una delle modalità più efficaci di iniziare una mediazione, proprio perché è più chiaro alle persone che si rivolgono a noi il senso di uno spazio che ha la funzione di migliorare la loro comunicazione, mentre gli avvocati mantengono intatta la loro funzione di tutela e patrocinio. Ugualmente positivi sono gli invii che provengono da altri genitori che hanno già portato a termine un percorso di mediazione e che, pertanto, sono in grado di segnalare correttamente ai loro conoscenti gli obiettivi e le caratteristiche di una mediazione. I genitori possono poi essere inviati da specialisti quali psicoterapeuti, pediatri, operatori dei servizi socio-sanitari. È invece marginale nel nostro Centro, trattandosi di una struttura privata, l esperienza di invii da parte dei tribunali (invio che assume sempre caratteristiche di estrema complessità per il corretto avvio di un percorso di mediazione), mentre è sempre presente una quota di richieste che nascono da notizie comparse sui mezzi di informazione. Qual è il vostro rapporto con gli avvocati? Il rapporto con gli avvocati può prevedere un contatto iniziale, qualora sia stato l avvocato ad effettuare l invio. In generale poi sono gli utenti che mantengono in modo diretto i rapporti con i rispettivi avvocati. Per il mediatore è invece fondamentale che qualunque ipotesi di accordo che si delinei all interno dello spazio di mediazione venga preventivamente sottoposta al parere dell avvocato e che non si dia luogo a nessun momento di formalizzazione degli accordi stessi (es. verbali sottoscritti) senza che gli avvocati ne abbiano esaminato e approvato il contenuto. L esperienza del nostro Centro a questo proposito è di uno scarso ricorso a verbalizzazioni conclusive dei percorsi di mediazione. Prevalentemente i genitori raggiungono al termine della mediazione accordi verbali che, in relazione al loro contenuto, saranno da loro stessi portati agli avvocati o, soprattutto qualora si tratti di accordi di contenuto puramente educativo, gestiti direttamente in prima persona. La nuova legge sull affidamento condiviso prevede l audizione dei figli più grandi nel processo di separazione. Questo coinvolgimento è previsto anche nelle sedute di mediazione familiare? Il nostro modo di intendere la mediazione è quello di un percorso di natura negoziale che riguarda esclusivamente gli adulti che si rendono responsabili e competenti rispetto alle decisioni più significative della loro vita personale e di quella dei loro figli. Sono i genitori, in mediazione, ad essere sollecitati a rappresentare i bisogni dei loro figli: per questo motivo, a nostro avviso fondamentale rispetto al tipo di interazione che la mediazione si propone di attivare tra i partecipanti, escludiamo qualsiasi coinvolgimento dei figli nelle sedute. Come si forma un mediatore familiare? La formazione del mediatore familiare è quella attualmente codificata dagli standard stabiliti dalla S.I.Me.F., la Società Italiana di Mediazione Familiare, cha dal 1995 riunisce al proprio interno i principali Centri di mediazione. Gli standard prevedono la partecipazione degli aspiranti mediatori ad un Corso biennale teorico-pratico che ha come temi centrali quelli degli aspetti psicologici e relazionali della separazione, degli effetti che questa esperienza provoca nei figli, dei modelli e delle tecniche di mediazione dei conflitti. È prevista l integrazione con seminari giuridici e stages pratici di apprendimento delle tecniche del colloquio. La conclusione del Corso prevede una fase di supervisione dell attività di mediazione avviata dall allievo. Sono molti gli avvocati che chiedono di diventare mediatori familiari. Non c è secondo te incompatibilità tra queste due professioni? Attualmente un discreto numero di avvocati chiede di iniziare il percorso di formazione alla mediazione familiare. Ritengo che questo sia innanzitutto un segnale significativo relativamente al riconoscimento della validità e dell importanza di un percorso che possa affiancare le procedure tradizionali. Per quanto riguarda il problema della compatibilità tra le due professioni, certamente l avvocato che vuole proporsi come mediatore familiare deve farlo in uno spazio/tempo, e naturalmente su una clientela, del tutto distinti da quelli della sua pratica legale: in caso contrario, si creerebbero gravi problemi di carattere deontologico, sia rispetto alla funzione di avvocato che a quella di mediatore. L esperienza europea, del resto, ha spinto verso un allargamento delle figure professionali che possono esercitare la funzione di mediatore familiare. È inoltre sempre aperta la discussione relativa alla pratica della mediazione familiare considerata in termini di specializzazione di figure professionali già definite o piuttosto alla sua individuazione come professione autonoma e ben individuata. Queste considerazioni, a fianco della percezione del continuo fiorire di situazioni anomale, segnalano come sia urgente una definizione legislativa della figura del mediatore familiare, che ne fissi i requisiti professionali e formativi, gli ambiti pertinenti di intervento, le caratteristiche di base del percorso, nonché il codice deontologico. Gennaio 2007 Avvocati di famiglia 5

AVVOCATI DI FAMIGLIA Messina. Professione avvocato in Sicilia. Intervista all avv. Giulia Albiero A CURA DI ELISABETTA PORFIRI Maria Giulia Albiero è nata a Messina nel 1956 e vi risiede stabilmente dal 1982. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza, all Università degli studi di Bologna nel 1980. Dopo aver conseguito il titolo di avvocato si è iscritta all Albo degli Avvocati di Messina nel 1983 e da questa data svolge l attività professionale a Messina e provincia. Si occupa prevalentemente, anche se non esclusivamente, di cause di famiglia, e di lavoro e tratta in genere, il diritto civile. È presidente della Sezione territoriale di Messina dell Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia. Avvocato Albiero, come è nata la sua passione per il diritto di famiglia? C è voluto molto tempo e molta fatica per essere considerata un avvocato di diritto di famiglia, o meglio un avvocato specialista nel diritto di famiglia. Nonostante le mie origini siano siciliane, all età di sei anni la mia famiglia si è trasferita a Verona, dove ho vissuto molti anni. Da pendolare ho frequentato l Università di Bologna, dove mi sono laureata nel febbraio del 1980. A Messina quindi sono tornata all inizio del 1982, perché ho sposato un messinese, e qui abbiamo fissato la nostra residenza. A Messina ho completato la pratica forense, già iniziata presso uno studio associato di Verona ed ho conseguito il titolo di avvocato. La passione per la libera professione l ho maturata a Verona; avevo iniziato infatti la pratica forense, con l idea, però, di passare alla pratica notarile. Ho avuto l opportunità di occuparmi molto di diritto di famiglia nello studio che frequentavo ed è così che mi sono appassionata a questa materia, finendo poi per occuparmene quasi in via prevalente. Arrivata a Messina, senza aver completato la pratica forense, entrai subito nello studio di un avvocato docente di diritto privato all Università di Catania e di diritto del lavoro a Messina. Vi rimasi diversi anni e comunque ben oltre il compimento della pratica. Questo periodo è stato sicuramente molto importante per la mia formazione, anche, con molta franchezza, devo dire che il diritto di famiglia era un po considerata materia di serie B. È riuscita a conciliare la sua attività professionale con la vita familiare? Quando sono diventata madre di due figli, ho dovuto rinviare la decisione di aprire uno studio da sola, in quanto la mia permanenza nello studio legale nel quale lavoravo mi consentiva di conciliare in qualche modo la mia condizione di moglie, madre con quella di avvocato. Mi resi comunque subito conto che, la realtà messinese non era quella di una città come Verona e che le mie prospettive di guadagno e di avviamento professionale sarebbero state assai modeste e con tempi di realizzazione lunghi e difficili. Purtroppo non mi sbagliavo! Verona, benché non fosse ancora sede universitaria ma solo sede distaccata dell Università di Padova, già ventincinque anni fa, era una città ricca e dinamica nella quale, peraltro, vi era un numero di avvocati molto basso rispetto al numero di abitanti. Messina invece, era e purtroppo lo è ancora, una città economicamente molto modesta, del tutto priva di un tessuto industriale, basata principalmente sul lavoro terziario, e peraltro, vantando un antica Università, la cui facoltà di Giurisprudenza ha avuto insigni docenti, ha un numero di avvocati assolutamente sproporzionato rispetto alla popolazione residente. Inoltre è afflitta da anni da una crisi crescente che a volte sembra inarrestabile. Come è cambiata nel tempo la realtà della sua città? Calata nella realtà messinese di oltre vent anni fa, capii molto presto che in questa città, non ci si poteva permettere, specie se giovani, di rifiutare il lavoro, e si era dunque costretti ad accettare qualsiasi tipo di incarico, pur di lavorare e di guadagnare. Inoltre, non si può tralasciare la circostanza che il numero delle separazioni non era certo paragonabile a quello di oggi e che il sistema della associazione professionale tra gli avvocati, era praticamente sconosciuto a Messina. In buona sostanza, la specializzazione era appannaggio di pochi. Oggi finalmente le cose sono in qualche misura cambiate o comunque stanno cambiando. C è infatti un riconoscimento, sia da parte dell avvocatura di questo foro, che da parte della magistratura, ed infine da parte della clientela, della importanza della formazione della qualificazione professionale e della specializzazione. Tuttavia ci separa ancora molta distanza dalle regioni del centro-nord, e ciò essenzialmente per i motivi obiettivi a cui ho fatto cenno, legati sia alla carenza di lavoro, sia alla assenza di una cultura associativa in campo professionale; ancor oggi molti avvocati, della vecchia generazione, sono convinti che un avvocato debba saper fare e possa fare ogni cosa. Ad occuparsi di diritto di famiglia sono soprattutto le donne? Oggi mi sento di affermare che anche in Sicilia, nei confronti dell avvocato donna, specializzata in diritto di famiglia, si va sempre più diffondendo il riconoscimento, quanto meno di una maggiore propensione ed attitudine verso questa materia. 6 Avvocati di famiglia Gennaio 2007

AVVOCATI DI FAMIGLIA Mi spingo oltre dicendo che, ciò che un tempo poteva rappresentare un limite, oggi si è trasformato in un vantaggio, almeno nell ambito del diritto di famiglia. Non si può tuttavia tacere che ancor oggi qui da noi, la scelta dell avvocato al quale rivolgersi, non è operata, almeno dai ceti più bassi della popolazione, usando criteri legati solo alla specializzazione, ma ciò che la determina, almeno nella maggior parte dei casi, è la notorietà dell avvocato, oltre si intende la competenza: nell opinione comune infatti, un avvocato conosciuto, può affrontare qualsiasi tipo di causa e quindi a maggior ragione quelle di separazione e divorzio, considerate fino a poco tempo fa, cause di scarso rilievo e di poca importanza. Solo da pochi anni pertanto, ho potuto dedicarmi in modo prevalente anche se non esclusivo, al diritto di famiglia, e ciò sia sotto il profilo della formazione e dell aggiornamento che sotto il profilo del contenzioso. Lei presiede la sezione territoriale dell Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia. Abbiamo costituito la Sezione di Messina dell Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia, essenzialmente per creare un organismo che desse vita, nel nostro ambito territoriale, ad iniziative di studi e di approfondimento, divenendo riferimento per tutti gli avvocati messinesi che volessero specializzarsi nel diritto di famiglia. Altro importante obiettivo è quello di avviare una proficua collaborazione con la magistratura, e con le altre categorie professionali, operanti nell ambito del diritto di famiglia. Cosa pensa dell idea di istituire in tutti i tribunali, sezioni specializzate in diritto di famiglia? Condivido l idea di istituire in tutti i tribunali sezioni specializzate nella materia della famiglia, e la considero l ipotesi più facilmente attuabile: invero, di fatto ciò avviene già nella maggior parte dei tribunali, con l assegnazione delle cause di famiglia sempre alla stessa sezione, che finisce per trattarle tutte, anche se, promiscuamente ad altre materie. La scelta delle sezioni specializzate peraltro, rappresenta certamente la via più semplice anche sotto il profilo della attuale carenza dell organico della magistratura che sarebbe certamente più facilmente superabile, rispetto all istituzione dei tribunali della famiglia, ipotesi che comporterebbe peraltro oneri ben maggiori. La prima sezione del tribunale di Messina, che si occupa attualmente di tutta la materia della famiglia, è già sotto dimensionata e pertanto non potrebbe certamente sottrarre dei magistrati ad un organico già carente, per destinarli esclusivamente alle cause di diritto di famiglia. Peraltro, come è stato più volte sottolineato, l istituzione delle sezioni specializzate dovrebbe essere preceduta da una attenta formazione dei magistrati assegnati a tali sezioni, essendo indispensabile anche per i decidenti, una adeguata specializzazione. Come sono i rapporti tra un avvocato e i servizi sociali che si occupano dei minori? Avv. Maria Giulia Albiero Via N. Fabrizi 87 98123 Messina tel. 090.713435 Anche i servizi sociali a Messina sono sotto dimensionati, e del tutto insufficienti a fare fronte alle richieste della città. La medesima situazione si riscontra in provincia. Pertanto anche se le competenze non mancano ed anzi sono di buon livello, i servizi sociali a Messina hanno grossissimi problemi di insufficienza dell organico. Peraltro dopo l entrata in vigore della legge sull affidamento condiviso dei figli i servizi sociali sono chiamati a svolgere un ruolo molto importante anche all interno delle cause di separazione, con riferimento anche all audizione dei minori. Si è aggiunto così un ulteriore pesante incombente per gli operatori dei servizi sociali. I rapporti tra i servizi sociali e gli avvocati sono essenzialmente improntati ad una netta divisione di ruoli: gli avvocati sono tenuti fuori dal lavoro di indagine degli assistenti sociali e gli operatori dei servizi sociali, da parte loro, non riconoscendo un ruolo in questo ambito agli avvocati, non consentono agli stessi, di partecipare alla diretta audizione del minore, almeno in fase di indagini. Quali sono le storie delle donne che lei difende? Assisto ogni tipo di donna me ne faccia richiesta, con storie quindi sempre diverse. Lo faccio spesso anche con il patrocinio a spese dello Stato e ciò, anche se questo comporta liquidazioni di compensi molto modesti ed in tempi davvero incredibilmente lunghi. Ancor oggi sono animata da entusiasmo e passione e, nonostante siano passati molti anni dall inizio della mia professione, non mi sento di rifiutare alcun incarico, sentendomi molto stimolata dalla complessità delle vicende di cui mi occupo ed in particolare dall opportunità che mi si offre, di risolvere i problemi di donne con disagi di ogni tipo. Gennaio 2007 Avvocati di famiglia 7

AVVOCATI DI FAMIGLIA Reggio Calabria. L avv. Maria Stella Ciarletta. Un avvocato alle pari opportunità della Regione INTERVISTA A CURA DI ELISABETTA PORFIRI Nata nel 1973 a Reggio Calabria e laureatasi nel 1998 l avv. Maria Stella Ciarletta ha due figlie e si occupa in via continuativa di diritto di famiglia nel suo studio a Reggio Calabria. È impegnata nelle associazioni forensi e presiede a sezione territoriale di Reggio Calabria dell Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia. È approdata presto agli incarichi istituzionali e dal 2005 è consigliera di parità alla Regione Calabria. Avv. Ciarletta, che cos è una consigliera regionale di parità? La figura della consigliera di parità è disciplinata dalla legge 125 del 1991 riformata nel 2000 che ha aggiornato e dato maggiore forza alle funzioni e i compiti della consigliera di parità. Se dovessi dare una definizione sintetica del mio ruolo direi che sono una authority di genere, nel senso che ho il compito di controllare il rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne sul lavoro, sia in termini di sorveglianza istituzionale sul territorio tramite un costante monitoraggio dei dati del mercato del lavoro che tramite l assistenza legale alle donne che denunciano casi di discriminazione. La lavoratrice può conferire mandato alla consigliera di parità qualora il datore di lavoro, sia esso pubblico o privato, ponga in essere atti o comportamenti discriminatori tra uomini e donne in base al sesso, sia direttamente che indirettamente. L azione davanti al giudice del lavoro ha come obiettivo la rimozione dell atto o comportamento lesivo e l eventuale condanna al risarcimento dei danni subiti dalla lavoratrice. Quale significato politico ha occuparsi di pari opportunità in Calabria? Credo fermamente in una ingenuità della politica nel senso zapateriano del termine. La critica maggiore che è stata mossa al premier spagnolo in campagna elettorale è stata quella di apparire troppo idealista, Avv. Maria Stella Ciarletta Corso Garibaldi 202 89125 Reggio Calabria tel. 0965.330035 poco pragmatico. Vinte le elezioni, ha composto il suo governo in pari misura di uomini e donne, ha varato in tempi rapidissimi la normativa sulle pari opportunità e disciplinato la riforma del diritto di famiglia. È questo il significato politico che sto cercando di dare al mio mandato. In parte credo di esserci riuscita: sto lavorando ad un progetto che riguarda l accoglienza agli immigrati; in questi giorni è anche partita la sperimentazione di un esperienza del microcredito sociale alle donne imprenditrici, ho finanziato un master di secondo livello post-universitario su Politica e politiche di genere. La Calabria ha bisogno di questa ingenuità per ritrovare speranza. Come donna riesce a conciliare l esercizio della professione con gli impegni familiari? Se dipendesse solo da me sarei rovinata, anche perché sul territorio mancano completamente servizi pubblici che permettano la conciliazione della dimensione familiare e genitoriale con quella professionale. Ho la fortuna di avere una forte rete familiare alle spalle. Sicuramente il nuovo incarico istituzionale ha imposto una riorganizzazione del mio lavoro professionale. Il tutto a discapito dei week end, nel corso dei quali scrivo comparse, atti e ricorsi. Quali donne si rivolgono al suo ufficio alla Regione? Sono storie di sofferenza e sacrifici, il più delle volte dissimulati per timore di non essere credute. Quando arrivano nel mio ufficio è come se straripasse un fiume, raccontano, a volte piangendo per le umiliazioni subite, la loro storia con il cuore in mano. L ascolto è il primo passo e anche il più importante, perché nessuno prima di me aveva mai dedicato del tempo istituzionale ai problemi delle donne. Quali sono le battaglie che il suo ufficio intende portare avanti? Sin dal primo giorno di lavoro mi sono imposta l obiettivo di lavorare in rete con tutti gli attori del territorio. Il futuro delle pari opportunità è tutto giocato nella capacità di costruire percorsi progettuali insieme, coinvolgendo il mondo politico, associazionistico e tutta la società civile. E in questa rete devono entrare i giovani, con la freschezza delle loro idee e competenze. Anche il suo lavoro è influenzato dalla funzione che svolge in ambito regionale? Certamente, se faccio un rapido calcolo il 90% dei miei clienti sono donne. Ma è anche vero che la scelta professionale di occuparmi di diritto di famiglia e l incarico istituzionale di Consigliera regionale di parità hanno una matrice comune: la passione. Mi piace chiudere questa intervista con una citazione dello scrittore ceco Milan Kundera. Nel descrivere il personaggio di Thomas nell Insostenibile leggerezza dell essere, scrive Se è possibile dividere le persone in categorie, è possibile farlo sulla base dei desideri profondi che li spingono verso questa o quella professione che essi svolgeranno per tutta la vita. E il mio desiderio profondo è quello di tutelare e garantire i diritti dei più deboli. Sarà un ambizione ingenua? Mi auguro di sì. 8 Avvocati di famiglia Gennaio 2007

Verona. A tempo pieno per il diritto di famiglia. Intervista all avv. Barbara Maria Lanza A CURA DI ELISABETTA PORFIRI Barbara Maria Lanza è nata a Feltre nel 1962 e risiede a Verona dove ha lo studio professionale. Laureatasi nel 1987 all Università di Padova è entrata nell avvocatura nel 1991 occupandosi subito di diritto di famiglia al quale si dedica oggi in via esclusiva. Il suo settore di lavoro spazia dal diritto minorile a quello tradizionale del diritto di famiglia coniugale. Per questo motivo esercita la professione con passione nel tribunale per i minorenni e nel tribunale ordinario. È autrice di molte pubblicazioni (I trasferimenti immobiliari in sede di separazione e divorzio. 1995; La Riforma del codice di procedura civile ed il diritto di famiglia. 1996; Crisi della famiglia di fatto e provvedimenti relativi alla prole: in particolare l assegnazione della casa coniugale. 1999; L adozione speciale l art 44 lett. B e gli aspetti economici connessi. 1999; L art. 37 del codice deontologico forense e le controversie familiari. 2000; La legittimazione attiva del tutore nelle procedure di separazione e divorzio, 2000). Ha partecipato e collaborato a molteplici iniziative di formazione e di aggiornamento professionale ed è impegnata nell associazionismo forense. Partecipa da anni a trasmissioni radiofoniche sul tema La donna, la famiglia il diritto. È presidente della sezione territoriale di Verona dell Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia. Avv. Barbara Maria Lanza Piazzetta De Gasperi 4 37122 Verona tel. 045.8005782 AVVOCATI DI FAMIGLIA Lei si occupa a tempo pieno di diritto di famiglia. Si può dire che è una matrimonialista o preferisce un altro sostantivo per definire il suo lavoro? Sarebbe più corretto utilizzare un altro termine per indicare il ramo del diritto di cui mi occupo. Il sostantivo matrimonialista evoca più l immagine di una professionista che si occupa solo di separazioni e divorzi, mentre, in realtà, chi si occupa del diritto di famiglia opera in ambiti più estesi. Si dovrebbe trovare un nome che definisca una specializzazione al pari di quanto accade, ad esempio, per gli avvocati amministrativisti o giuslavoristi. Che vuol dire fare oggi l avvocato nel settore del diritto di famiglia? Occuparsi di questa materia implica un elevato grado di responsabilità, considerato che non richiede solo un rigoroso e costante aggiornamento giuridico, ma anche una formazione in ambito psicologico per proporre e raggiungere soluzioni che non siano solo conforma a principi normativi, ma anche psicologici ed etici. Un avvocato che opera in questo ambito dovrebbe verificare sempre se è necessario un intervento soltanto legale oppure se quel determinato conflitto familiare, soprattutto quando sono presenti figli minori, non debba risolversi ricorrendo anche ad altre figure professionali; in genere l intervento legale e l intervento psicologico costituiscono due strumenti che possono bene interagire tra loro. Un intervento poco ponderato potrebbe portare ad elevare il livello di conflittualità anziché portare a soluzione i problemi. Essere responsabili nella mia professione significa, poi, avere la capacità di valutare costantemente insieme alla persona che si assiste quali siano le conseguenze, anche sul piano emotivo, legate ad una determinata iniziativa giudiziaria e soprattutto porre molta attenzione a non considerare le cause di diritto di famiglia come una competizione ma come un aiuto rivolto a chi ha un problema. Lei è anche la responsabile della sezione di Verona dell Osservatorio nazionale sul diritto di Famiglia. Quali sono i problemi che incontra in questo lavoro nella sua città? Verona è una delle città del Nord che registra un numero sempre crescente di matrimoni che falliscono; aggiungo che anche le stesse unioni di fatto non hanno sorti migliori. Tuttavia, è stata proprio l elevata percentuale di fallimenti che ha consolidato un maggior livello di attenzione per fronteggiare queste situazioni, rendendo concreta la collaborazione tra i vari operatori che si occupano della famiglia in crisi. Per avere una dimensione della sensibilità che di fatto sussiste rispetto a tali problematiche, segnalo come a Verona esista un tavolo di lavoro permanente, che coinvolge il tribunale, in particolare la sezione che si occupa prevalentemente del diritto di famiglia, le associazioni di avvocati che operano in tale ambito, il servizio di neuropsichiatria infantile e i consultori familiari della struttura socio sanitaria, i servizi sociali del Comune di Verona. Il frutto di tali incontri, ha prodotto un protocollo Gennaio 2007 Avvocati di famiglia 9

AVVOCATI DI FAMIGLIA d intesa, siglato ufficialmente nel novembre 2004, tra tutte le istituzioni che ho indicato ed al quale hanno aderito la sezione Veronese dell Osservatorio nazionale sul diritto di Famiglia e l associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori. Un tavolo di lavoro che in una prospettiva dinamica, ha associato anche il dipartimento delle dipendenze, ed il dipartimento della salute mentale, proprio perché si è avvertita la necessità di un ulteriore confronto anche con questi servizi, molto spesso coinvolti nella crisi della famiglia. Questo scambio ha consentito alle parti una conoscenza reciproca, superando, quindi, antiche diffidenze e favorendo la condivisione di obiettivi e portando alla creazione del protocollo, al quale ho accennato, in una prospettiva, peraltro, di continua evoluzione attraverso incontri periodici. Cosa pensa dell idea di istituire in tutti i tribunale sezioni specializzate in diritto di famiglia? Sono senz altro favorevole alla costituzione di sezioni specializzate in materia del diritto di famiglia in ogni tribunale ordinario e alla conseguente abolizione degli attuali tribunali per i minorenni. L ordinamento giudiziario attuale, non è in grado di dare risposte adeguate ai bisogni di giustizia emergenti nel diritto di famiglia: per fare un esempio, in caso di crisi di una coppia non coniugata, i due genitori sono costretti per le questioni legate all affidamento del figlio minore a rivolgersi al tribunale per i minorenni (che ha sede da noi in Veneto solo a Venezia) mentre possono rivolgersi al tribunale ordinario per le sole questioni di natura economica legate al mantenimento dello stesso figlio. Costringere una coppia a rivolgersi a due giudici differenti mi sembra un assurdo. Ma non vi è solo questo aspetto. Vi è anche il problema dei costi e dei tempi della giustizia poiché per ottenere gli stessi provvedimenti previsti in sede di separazione e divorzio è necessario affrontare anche tempi molto più lunghi. Ho, per esempio, davanti a me la situazione del tribunale per i minorenni di Venezia che, rispetto alla densità di popolazione della regione Veneto, dispone di un numero di magistrati e personale assolutamente insufficiente a fronteggiare la domanda di giustizia. Lei si occupa anche di abusi sui minori. Come sono i rapporti tra un avvocato e i servizi sociali che si occupano dei minori? A questa domanda ho in parte già risposto; a Verona, sin dal 1997, si è creato un rapporto di collaborazione tra operatori dei servizi e categoria forense nella ricerca di un linguaggio comune. Non vi sono, quindi, tra avvocati ed operatori difficoltà significative. Sarebbe favorevole ad un albo speciale per gli avvocati che si occupano di diritto di famiglia? Certamente. Così come ritengo che si debbano istituire delle sezioni specializzate in materia di diritto di famiglia, ritengo molto importante, per il principio di responsabilità di cui ho parlato, delimitare il campo operativo degli avvocati solo ad alcuni settori del diritto. Un albo al quale dovrebbe correlarsi, altresì, un codice deontologico particolare attesa la specificità della materia trattata Perugia. Quattro chiacchiere con l avv. Cristina Di Natale esperta in diritto minorile A CURA DI ELISABETTA PORFIRI Nata nel 1967 Cristina Di Natale si è laureata nel 1993 a Perugia dove dal 1998 esercita la professione di avvocato in ambito soprattutto civilistico e soprattutto nel settore del diritto di famiglia e minorile. È iscritta all albo dei difensori d ufficio davanti al tribunale per i minorenni di Perugia. Dal 1999 è socia dell Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori e dal 2002 è responsabile della sezione territoriale di Perugia dell Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia. Ha partecipato a molteplici iniziative di formazione e di aggiornamento. Lei si occupa molto di diritto minorile. Quali sono le cause che tratta? Le materie da me trattate al tribunale per i minorenni sia in ambito civile che penale sono le più disparate. Dall opposizione alla dichiarazione di adottabilità, alle procedure di affidamento dei figli e ai procedimenti di controllo della potestà e di adozione. In ambito penale sono recentemente diventati sempre più frequenti a carico di minorenni i procedimenti per furti, lesioni personali, minacce legati ad episodi di bullismo. Si tratta di una materia di enorme importanza non tanto per i profili giuridici ma particolarmente per il suo contenuto di grande rilevanza umana. È per questo che sarebbe opportuna una maggiore specializzazione e una costante sensibilizzazione di tutti gli operatori del settore. Lei pensa quindi che anche nella professione di avvocato debbano esserci delle specializzazioni. Sono favorevole alla specializzazione. Ritengo personalmente che oggi bisognerebbe, come avviene in campo medico, ritagliare nella nostra professione vere e proprie specializzazioni. Credo che questo possa costituire una garanzia per i cittadini che si rivolgono ad un avvocato, sapendo che il legale che hanno scelto si occupa del settore che a loro interessa. Non credo che si sia un rischio di selettività. In genere, poi, è più facile e più produttivo lavorare tra colleghi ugualmente specializzati. Com è il rapporto di un avvocato con i magistrati nell ambito della giustizia minorile? Il rapporto con i magistrati del tribunale per i minorenni potrei definirlo buono, s intende sempre nei li- 10 Avvocati di famiglia Gennaio 2007