DISCIPLINARE DEL MARMO DI CARRARA



Documenti analoghi
La marcatura CE per le pietre naturali

Allegato 4a Modulo di richiesta del marchio Lombardy Stones

Disciplinare di produzione PANE DI PELLEGRINA

VADEMECUM PER LA MARCATURA CE DELLE PIETRE NATURALI

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

BISCIOLA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE. Art. 1 Denominazione. Art. 2 Zona di produzione

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

MARCATURA CE (prodotti da costruzione) Direttiva europea 89/106/CE.

4.6 APPROVVIGIONAMENTO

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali

NUOVA DIRETTIVA MACCHINE (2006/42/CE)

Dal 1 febbraio 2010 la marcatura CE dei serramenti sarà obbligatoria.

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

Newsletter del MARZO In sintesi:

Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC.

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

2. Sezione SOGGETTO RICHIEDENTE

Regolamento sulla tenuta dell Albo aziendale telematico

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE

Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona REGOLAMENTO D USO DEL MARCHIO EL CAPEL DE NAPOLEON DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

SCHEMA. Mandato CEN M/120 - Prodotti metallici per impiego strutturale e loro accessori

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT

LA MARCATURA CE Cos è marcatura CE

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

REGOLAMENTO DELLE ASSUNZIONI ALER MILANO

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse

E. Monica Russo. Integratori alimentari e novel food


Politica per la Sicurezza

CENTRO INOX REGOLAMENTO

POLITECNICO DI TORINO

CALCESTRUZZI CIPICCIA SPA UNITÀ PRODUTTIVA DI MARATTA NARNI (TR)

Approvato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 15 Febbraio 2006 O.d.G. n.10

COMUNE DI MELITO DI NAPOLI Provincia di Napoli

EN 14342:2005+A1:2008: Marcatura CE per PAVIMENTAZIONI IN LEGNO A partire da MARZO Obbligatoria a partire da MARZO 2010

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

ƒ Gli standard e la gestione documentale

TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

[Come riconoscere una porta tagliafuoco]

MANUALE DI CONSERVAZIONE

Le novità subentrate sono le seguenti: 1. CAPITOLO 3 TERMINI E DEFINIZIONI

NOTA: Il presente documento è un estratto del documento originale impostato su carta intestata CIG Comitato italiano Gas reperibile sul portale CIG

CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI ABILITAZIONE


-Attrezzature di lavoro; Modulo D. Aggiornato

Marcatura CE Cancelli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

1 La politica aziendale

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A.

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Antincendio: resistenza e reazione al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi Verifiche e controlli del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco

Procedura per la tenuta sotto controllo delle registrazioni PA.AQ.02. Copia in distribuzione controllata. Copia in distribuzione non controllata

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE

ACCREDIA L Ente Italiano di Accreditamento. Accreditation process for abilitation/notification: experiences and criticalities

REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI

Certificazione acustica degli edifici

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

OBBLIGO DI TARGHE INFORMATIVE E CARTELLI

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08

137/2015 Ottobre/13/2015 (*) Napoli 22 Ottobre 2015

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

COMUNE DI CARASCO (Provincia di Genova)

CIRCOLARE N. 58/E. Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti. Roma 17 ottobre 2008

I vetri di sicurezza. Linee guida per la sicurezza in edilizia

Allegato A al Decreto n. 13 del 19 giugno 2009 pag. 1/12

Qualità e Certificazione certificazione di prodotto - Marcantonio Catelani Facoltà di Ingegneria Firenze

LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI

GD Srl CAPITOLATO GENERALE DI FORNITURA. N 1 Specificato il Foro Competente AQ DIR 05/02/15. Torchio. Barigazzi. Giannitti

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI

SCHEMA DI DELIBERAZIONE

Direttiva Macchine2006/42/CE

CALCESTRUZZO: COME REALIZZARE E CONTROLLARE IL PROCESSO DI PRODUZIONE COME DOCUMENTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA PRODUZIONE

Disposizioni sulla elaborazione, confezionamento, designazione e presentazione dei vini frizzanti.

REGOLAMENTO ALBO ON LINE Allegato n. 4

Il Riconoscimento della formazione pregressa e gli organismi paritetici

Etichettatura Indicazione del tenore di zucchero

Transcript:

DISCIPLINARE DEL MARMO DI CARRARA Art. 1 Denominazione Il marchio Marmo di Carrara con le sottodenominazioni alternativamente inscindibili Estratto nel Distretto di Carrara o Estratto e lavorato nel Distretto di Carrara è riservato esclusivamente ai prodotti lapidei che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare. Art. 2 Zona di estrazione e di lavorazione Salvi gli ulteriori requisiti previsti negli articoli successivi, il marchio Marmo di Carrara con la sottodenominazione Estratto nel Distretto di Carrara è applicabile solo quando la zona di estrazione del Marmo di Carrara è rappresentata dai bacini marmiferi del Distretto Industriale di Carrara (Deliberazione del Consiglio Regione Toscana n. 69 del 21.02.2000 ai sensi dell art. 36 della legge 317/91 come modificato dall art. 6 comma 8, della legge 140/99), situati nelle aree territoriali dei Comuni di Carrara, Massa, Fivizzano, Minucciano, Montignoso, Piazza al Serchio, Pietrasanta, Serravezza, Stazzema, Vagli di Sotto. Il marchio Marmo di Carrara con la sottodenominazione Estratto e lavorato nel Distretto di Carrara è applicabile solo quando la zona di estrazione è rappresentata dal territorio richiamato dalla normativa sopra citata e la zona di lavorazione coincide con tale territorio. Art. 3 Descrizione del prodotto Il marchio Marmo di Carrara, salve le ulteriori specificazioni pertinenti alle rispettive sottodenominazioni, designa i prodotti lapidei del complesso metamorfico apuano, che siano ottenuti da una cava situata nella zona di estrazione di cui all art. 2 e che al momento dell immissione in commercio, nel caso di blocchi e lastre grezze, presentino caratteristiche dichiarate secondo quanto previsto all allegato 1 del Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 1 di 11

presente disciplinare e, nel caso di prodotti finiti, siano conformi alla marcatura CE prevista dalla legislazione vigente. Art. 4 Identificazione e rintracciabilità 4.1 Identificazione e rintracciabilità all escavazione Il materiale lapideo deve provenire esclusivamente dai giacimenti situati all interno dell area indicata all art. 2 del presente disciplinare. Allo scopo di mantenere traccia della provenienza del materiale viene applicato su almeno tre parti di esso un codice che in maniera univoca identifica ogni singolo blocco come tale, nonché per la cava di provenienza, la tipologia e la data di estrazione. Non potranno essere commercializzati con il marchio Marmo di Carrara i blocchi di marmo non identificati con il codice di cui sopra. Al codice di cui sopra potranno essere aggiunte le altre indicazioni che vengono per prassi riportate sui blocchi. Un responsabile incaricato gestisce il registro di carico e scarico del marmo riportando le informazioni espresse dal codice nonché il peso e/o la dimensione dei blocchi estratti. 4.2 Identificazione e rintracciabilità alla segagione Durante tale fase dovranno essere adottate adeguate procedure atte a garantire il permanere di una corrispondenza univoca tra blocchi in ingresso e lastre o semilavorati in produzione. Per acquisire e mantenere l identificazione e la rintracciabilità alla segagione, le singole lastre o semilavorati ottenuti dovranno essere identificate in modo tale che sia possibile risalire al blocco originario e al laboratorio di segagione. Un responsabile incaricato gestisce il registro di carico e scarico, annotando le informazioni atte a mantenere la corrispondenza univoca tra il blocco di origine e le lastre o i semilavorati ottenuti, nonché il peso e/o la dimensione di questi ultimi. Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 2 di 11

4.3 Identificazione e rintracciabilità alla lavorazione finale Durante tale fase dovranno essere adottate adeguate procedure atte a garantire il permanere di una corrispondenza univoca tra lastre o semilavorati in ingresso e prodotti oggetto di lavorazione finale. Per acquisire e mantenere l identificazione e la rintracciabilità alla lavorazione finale, i prodotti ottenuti dovranno essere identificati in modo tale che sia possibile risalire al blocco originario, alle lastre o ai semilavorati corrispondenti e al laboratorio di lavorazione finale. L ottenimento dei prodotti finiti deve avvenire in modo che sia assicurata la separazione fisica e temporale del prodotto tracciato da quello di altra provenienza. Un responsabile incaricato aggiorna il registro di carico e scarico del materiale lapideo in entrata e di quello in uscita, annotando le informazioni atte a mantenere la corrispondenza univoca tra le lastre o i semilavorati ottenuti e i prodotti finiti, nonché il peso e/o la dimensione e/o il numero di questi ultimi Art. 5 Etichettatura L etichetta, sia nel caso di blocchi e lastre grezze che di prodotti finiti, viene applicata o inscritta sul prodotto o sull imballaggio e riportata nella documentazione di accompagnamento. Essa reca obbligatoriamente a caratteri di stampa chiari e leggibili, oltre alle informazioni di cui all art. 3 del presente Disciplinare, le seguenti ulteriori indicazioni: il nome Marmo di Carrara ; la sottodenominazione Estratto nel Distretto di Carrara o Estratto e lavorato nel Distretto di Carrara ; il nome della cava di provenienza; la tipologia del marmo; Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 3 di 11

gli elementi identificativi del blocco e/o della lastra o semilavorato e/o del prodotto finito; il logo del marchio collettivo, espresso nella versione corrispondente alla sottodenominazione utilizzata e consistente - come da riproduzione sotto riportata in una figura. I riferimenti del colore espressi in pantone sono i seguenti: Il logo si potrà adattare proporzionalmente alle varie declinazioni di utilizzo E vietata l aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista. E tuttavia ammesso l utilizzo di indicazioni che facciano riferimento a marchi pubblici o privati, purché questi non abbiano significato laudativo o siano tali da trarre in inganno il pubblico, nonché di altri riferimenti veritieri e documentabili che siano consentiti dalla normativa comunitaria, nazionale o regionale e non siano in contrasto con le finalità e i contenuti del presente disciplinare. La designazione Marmo di Carrara è intraducibile, ma ad essa può essere aggiunta la traduzione in altra lingua. Le sottodenominazioni di cui all art. 2 sono direttamente traducibili. Inoltre, nel caso di prodotti finiti, le informazioni riportate in etichetta dovranno essere integrate ove esistenti - da indicazioni sulla posa in opera e sulla Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 4 di 11

manutenzione dei prodotti stessi, al fine di promuovere e valorizzare un utilizzo corretto del Marmo di Carrara. Art. 6 Elenco delle aziende di escavazione, segagione e lavorazione Anche al fine di comprovare la tracciabilità del Marmo di Carrara, le aziende di escavazione, segagione e lavorazione, licenziatarie del marchio, saranno iscritte in apposito elenco tenuto ed aggiornato, con inserimenti e cancellazioni, dal soggetto titolare del marchio. Art. 7 Controlli Il controllo sulla conformità del Marmo di Carrara al disciplinare è svolto da un organismo terzo e indipendente, individuato dal soggetto titolare del marchio tra quelli accreditati in conformità della normativa UNI EN sui controlli. Art. 8 Riferimenti normativi Ai fini del presente disciplinare, costituiscono riferimenti normativi le seguenti norme europee EN, recepite e pubblicate in Italia da UNI (Ente Nazionale di normazione): UNI EN 1467: Blocchi grezzi; UNI EN 1468: Lastre grezze; UNI EN 1469 : Lastre per rivestimenti; UNI EN 12058: Lastre per pavimentazioni e scale; UNI EN 12057: Marmette modulari; UNI EN 1341: Lastre per pavimentazioni esterne; UNI EN 1342: Cubetti per pavimentazioni esterne; UNI EN 1343: Cordoli per pavimentazioni esterne; Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 5 di 11

UNI EN 12440: Criteri di denominazione; UNI EN 12407: Esame petrografico. Per quanto attiene alla interpretazione dei criteri di conformità dei prodotti alle norme europee, si dovrà fare riferimento, ove possibile, alla Guida alla marcatura CE nel settore lapideo pubblicata a cura della Internazionale Marmi e Macchine s.p.a. di Carrara. Il riferimento tanto alle norme europee che alla Guida alla marcatura CE nel settore lapideo citate dovrà avvenire sulla base della revisione più recente pubblicata. Nel caso di immissione del prodotto in paesi extraeuropei, i dati di caratterizzazione potranno fare riferimento alle normative locali. ALLEGATO I Tabella delle caratteristiche da controllare e dichiarare sui blocchi e sulle lastre grezze Caratteristiche Norma di riferimento Massa volumica apparente e porosità aperta EN 1936 Assorbimento acqua a pressione atmosferica EN 13755 Resistenza a flessione (12 e 48 cicli) EN 12372 Resistenza al gelo EN 12371 Resistenza allo scivolamento (su almeno 2 finiture EN 14231 superficiali) Resistenza all abrasione EN 14157 Resistenza agli shock termici EN 14066 Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 6 di 11

Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 7 di 11

ALLEGATO II Tabella 1 - Caratteristiche da controllare e dichiarare sulle lastre per pavimentazioni esterne Caratteristiche essenziali (pertinenti alla marcatura CE) Resistenza a flessione Resistenza al gelo Resistenza all usura Resistenza allo scivolamento / slittamento Metodo di prova secondo la norma EN 12372 EN 12371 APPENDICE C EN 1341 APPENDICE D EN 1341 Caratteristiche aggiuntive Assorbimento d acqua a pressione atmosferica EN 13755 Tabella 2 - Caratteristiche da controllare e dichiarare sui cubetti per pavimentazioni esterne Caratteristiche essenziali (pertinenti alla marcatura CE) Metodo di prova secondo la norma Resistenza a compressione EN 1936 Resistenza al gelo EN 12371 Resistenza all usura Resistenza allo scivolamento / slittamento Appendice B EN 1342 Appendice C EN 1342 Caratteristiche aggiuntive Assorbimento d acqua a pressione atmosferica EN 13755 Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 8 di 11

Tabella 3 - Caratteristiche da controllare e dichiarare sui cordoli da marciapiede Caratteristiche essenziali (pertinenti alla marcatura CE) Metodo di prova secondo la norma Resistenza a flessione EN 12372 Resistenza al gelo EN 12371 Caratteristiche aggiuntive Assorbimento d acqua a pressione atmosferica EN 13755 Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 9 di 11

Tabella 4 - Caratteristiche da controllare nelle prove iniziali di tipo e da dichiarare per lastre e marmette modulari per rivestimenti Caratteristiche essenziali (pertinenti alla marcatura CE) Metodo di prova secondo la norma Reazione al fuoco Classe A1, senza prove (*) Resistenza a flessione EN 12372 o EN 13161 Carico di rottura nei punti di fissaggio (**) EN 13364 Resistenza al gelo (***) EN 12371 Permeabilità al vapor d acqua (****) EN ISO 12573 o EN 12524 Resistenza agli shock termici (***) (*****) EN 14066 Massa volumica apparente EN 1936 Caratteristiche aggiuntive Caratteristiche di aspetto confronto con un campione di riferimento Assorbimento d acqua a pressione atmosferica EN 13755 Assorbimento d acqua per capillarità (****) EN 1925 (*)Nel caso in cui la lavorazione del marmo comporti l impiego di mastici o di altri prodotti organici in proporzione > 1% (in volume o in massa, prendendo in considerazione il maggiore dei due valori), la prova deve essere eseguita (**)Solo per lastre da fissare meccanicamente mediante perni sulle coste (***)Solo per impieghi esterni (****)Solo in casi particolari, su richiesta (*****)Solo per l impiego in paesi in cui esistono disposizioni normative su questa caratteristica Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 10 di 11

Tabella 5 - Caratteristiche da controllare nelle prove iniziali di tipo e da dichiarare per lastre e marmette modulari per pavimentazioni interne e scale Caratteristiche essenziali (pertinenti alla marcatura CE) Metodo di prova secondo la norma Reazione al fuoco (*) Classe A1, senza prove (**) Resistenza a flessione EN 12372 o EN 13161 Resistenza allo scivolamento (escluse le alzate) EN 14231 Tattilità (***) Descrizione del profilo e forma dei corrugamenti. Resistenza al gelo (****) EN 12371 Resistenza agli shock termici (****) (*****) EN 14066 Massa volumica apparente EN 1936 Caratteristiche aggiuntive Caratteristiche di aspetto Confronto con un campione di riferimento Assorbimento d acqua a pressione atmosferica EN 13755 Assorbimento d acqua per capillarità (******) EN 1925 Resistenza all usura (escluse le alzate) pr EN 14157 (*) Solo per impieghi interni (**) Nel caso in cui la lavorazione del marmo comporti l impiego di mastici o di altri prodotti organici in proporzione > 1% (in volume o in massa, prendendo in considerazione il maggiore dei due valori), la prova deve essere eseguita (***) Solo per superfici tattili (****) Solo per impieghi esterni (*****)Solo per l impiego in paesi in cui esistono disposizioni normative su questa caratteristica (******) Solo in casi particolari, su richiesta Disciplinare marmo Distretto Carrara nuovo Pagina 11 di 11