il calendario del Parco delle Orobie Bergamasche

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il calendario del Parco delle Orobie Bergamasche GALLO FORCELLO - disegno: Stefano Torriani

SALUTO DEL PRESIDENTE L iniziativa di predisporre un Calendario è forse lontana dagli scopi che un Parco, come quello delle Orobie Bergamasche, dovrebbe avere ma se ricondotta nell ottica di promuovere e valorizzare le bellezze del territorio, attraverso la condivisione con il territorio stesso e chi lo vive, forse la prospettiva cambia. Siamo così sicuri che le immagini riprodotte nei bellissimi disegni di Stefano Torriani, ci appartengano veramente? Siamo veramente certi che il patrimonio naturale e ambientale delle Orobie sia conosciuto, vissuto ed apprezzato veramente da tutti noi? Ecco dunque quello che il Parco (non il Presidente ma l Istituzione Parco, che consta del Consiglio di gestione e dell Assemblea dove sono rappresentati il territorio, le Municipalità, le associazioni di categoria e gli operatori economici e sociali) sta tentando di fare: far prendere coscienza di quanto di bello e pregiato abbiamo. Più ne saremo coscienti, più potremo usare il nostro patrimonio naturale come biglietto da visita. Quante volte, da abitanti della montagna, ci siamo sentiti dire che non sappiamo fare turismo perché non siamo convinti dei nostri mezzi e delle nostre capacità? In questi primi mesi da Presidente del Parco ho invece trovato tanta gente orgogliosa delle proprie origini e votata a fare squadra per cercare di risollevare la nostra economia montana. Facciamolo insieme convincendoci che viviamo nel più bel territorio del mondo e che dobbiamo spiegarlo anche a chi non lo vive! Il Parco delle Orobie vuole fare questo: conoscenza, aggregazione, supporto e divulgazione. Insieme a Voi per fare squadra. Yvan Caccia

L'aquila reale (Aquila chrysaetos), con la sua apertura alare che raggiunge i 2,30 metri, è considerata uno dei rapaci più maestosi delle Orobie; è dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell'uomo e un campo visivo di 300 gradi che le permette di cacciare agevolmente mammiferi di piccola e media taglia. Frequenta una vasta gamma di ambienti aperti ma nidifica in pareti rocciose e scoscese, le coppie che si formano durano per tutta la vita e risiedono nello stesso territorio per anni.

Il Picchio nero (Dryocopus martius) abita in ambienti boschivi di montagna; necessita di grandi alberi per la costruzione dei nidi e di un elevato numero di insetti e formiche di cui si nutre. Nidifica da marzo ad inizio estate, ogni coppia nidificante costruisce più nidi scavati su diverse specie di alberi. I nidi non utilizzati sono molto importanti perché rappresentano utili ricoveri per diversi animali: uccelli come la Civetta, mammiferi come lo Scoiattolo e Ghiro, pipistrelli e insetti. La Civetta nana (Glaucidium passerinum), è un piccolo rapace che predilige i boschi di conifere maturi, si nutre di piccoli mammiferi, piccoli uccelli, rettili e grossi insetti. La Civetta nana ama riprodursi all'interno di cavità scavate dai Picidi (Picchio rosso maggiore e Picchio nero) deponendo fino a 9 uova. La presenza del Picchio nero è significativa per le popolazioni di Civetta nana.

11,02 equinozio di primavera L orso (Ursus arctos) è una specie solitaria di grossa mole (il peso si aggira tra 80 e 300 Kg per i maschi e tra 65 e 220 Kg per le femmine), abita ambienti vasti ed eterogenei, prediligendo maggiormente le zone di bosco misto e di latifoglie rispetto al bosco di conifere, probabilmente perché più ricche di sottobosco e di risorse trofiche come frutti e insetti. L orso non è territoriale, perché sfrutta risorse alimentari variamente distribuite nell ambiente e la cui disponibilità nel tempo è molto variabile, per questo è un animale che compie grandi spostamenti e raramente si stabilizza in un territorio per lunghi periodi. L orso, nonostante la sua appartenenza all ordine dei Carnivori, ha una dieta decisamente onnivora, con una particolare preferenza per i vegetali (erbe, bacche, frutta, radici), occasionalmente si ciba di carne. La denominazione di plantigrado viene assegnata per la peculiarità di appoggiare tutta la pianta del piede a terra.

I rettili sono importanti per la loro fondamentale funzione nella catena alimentare, purtroppo la scarsa considerazione che l uomo ha di questi animali fa si che vengano spesso uccisi senza ragione, per pregiudizi errati ed ignoranza del loro valore in termini di importanza ecologica. La Biscia dal collare (Natrix natrix), serpente innocuo che può raggiungere 180 cm di lunghezza, abita differenti ambienti dai pascoli, alle pozze, alle aree forestali; è una specie ovipara (la femmina depone le uova fecondate). Il Marasso (Vipera berus) abita il margine dei boschi, arbusteti, torbiere e pascoli sassosi, è lungo mediamente 60 cm; è una specie ovovivipara(le uova fecondate si schiudono all interno del corpo materno, gli embrioni si nutrono delle riserve contenute nell uovo e al termine dello sviluppo i piccoli nascono già formati), le femmine partoriscono ogni due anni una decina di piccoli.

Gli anfibi sono animali molto sensibili ai cambiamenti ambientali (inquinamento, clima, distruzione degli habitat...), quasi la metà di essi è a rischio di estinzione, per questo motivo è importantissimo conoscerli, rispettarli e proteggerli per garantire la loro sopravvivenza... L Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) ha la caratteristica di avere il ventre di colore giallo vivo come segnale di avvertimento, l ululone dal ventre giallo infatti produce un secreto irritante per le mucose dei predatori. Abita aree caratterizzate da vegetazione arbustiva, bosco e corpi idrici per riprodursi. Il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex) ha una colorazione dorsale brunastra, che lascia intravedere delle grosse macchie tondeggianti scure, la gola è nera puntinata di bianco e il ventre è arancione, con grandi macchie nere. I maschi hanno la particolarità di avere una cresta sul dorso. Predilige ambienti acquatici da maggio a luglio mentre nei restanti periodi dell anno preferisce habitat terrestri.

05,04 solstizio d estate La Coturnice (Alectoris graeca) frequenta versanti soleggiati e piuttosto ripidi dominati da vegetazione erbacea e ricchi di affioramenti rocciosi nutrendosi di vegetali e piccoli insetti. Nidifica tra le rocce e, a partire da aprile, costruisce un nido di muschio e penne dove depone 8-14 uova. Il recente declino dell agricoltura e zootecnia di montagna, ha negativamente influito sulle popolazioni di questo galliforme. La Pernice bianca (Lagopus mutus) vive al di sopra del limite del bosco in praterie alpine e pietraie, in estate la si può osservare in abito estivo grigio-brunastro che viene progressivamente mutato nella livrea invernale a partire da settembre, diventando bianco candido. Il nome del genere della pernice, Lagopus, deriva dal greco lagos, che significa "lepre", e pus, che significa "piede" riferendosi al folto piumaggio delle zampe dell'uccello. La specie di nome mutus deriva dal latino e significa "muto", riferendosi al canto gracido del maschio.

Le farfalle popolano la Terra con oltre 165.000 specie conosciute e molte altre ancora ignote; in Italia ne vivono oltre 5.000. Le farfalle, di abitudini diurne, chiamate nel linguaggio scientifico Ropaloceri, hanno ali con colori accesi, antenne clavate (ingrossate nella parte terminale) e una tipica posizione di riposo con le ali accostate (chiuse a libro) sopra il dorso. Le falene, di abitudini diurne e notturne, chiamate nel linguaggio scientifico Eteroceri, sono caratterizzate da antenne di varie forme (filiformi o pennate) prive di apici clavati, colori spenti per le notturne e accesi per le diurne, a riposo tengono le ali distese. Lo sviluppo dei Lepidotteri è composto da 4 stadi di crescita caratterizzati da profondi cambiamenti di forma e abitudine: uova, larva, crisalide e adulto.

Gli Efemerotteri sono un ordine di insetti terrestri che vivono nei corpi d'acqua dolce superficiali, hanno ali posteriori molto ridotte e per questo non sono abili volatori. Prediligono acque non inquinate, esenti da grandi quantità di residui organici e per questo sono considerati indicatori ecologici della salute dell'ambiente acquatico. Gli Efemerotteri rappresentano un'importante ruolo nella catena alimentare, particolarmente per i pesci come le trote ma anche per libellule, uccelli o pipistrelli. Il Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) può essere osservato tutto l'anno su un sasso del torrente o mentre si immerge improvvisamente nell acqua per catturare gli insetti sul fondo. Costruisce il nido nelle vicinanze dei corsi d acqua e i piccoli fanno il loro primo bagno non appena sono in grado di prendere il volo. La Trota fario (Salmo trutta) abita nei torrenti di montagna con acque veloci, limpide e ossigenate. Nei mesi estivi è facile avvistarla a pelo d'acqua mentre si ciba di insetti che galleggiano sulla superficie del corso d acqua, nei mesi invernali predilige cascatelle o piccoli salti rivolgendo il muso verso la corrente a caccia di prede. La Sanguinerola (Phoxinus phoxinus) è un pesce di acqua dolce, forma fitti branchi che stazionano vicino al fondo con il muso rivolto verso monte. E un ottima nuotatrice e riesce a sopportare correnti molto forti.

20,44 equinozio d autunno Perché i pipistelli dormono a testa in giù?i pipistrelli sono gli unici mammiferi in grado di volare per lungo tempo. Per ottimizzare e facilitare il volo, nel corso dell'evoluzione hanno alleggerito gli arti posteriori che per questo motivo non hanno più la forza sufficiente per sostenere il peso dell'animale a terra, quindi durante la fase di riposo, si attaccano a testa in giù attaccandosi con le zampe posteriori, senza alcuno sforzo. I pipistrelli sono ciechi? No, ma non vedono bene; vivendo nell oscurità usano un altro tipo di visione : l ecolocalizzazione (simile ai sistemi sonar), per rilevare gli ostacoli, i pipistrelli emettono ultrasuoni e calcolano quanto tempo impiegano le onde sonore a essere riflesse da un ostacolo. I pipistrelli entrano nei capelli? No, sono credenze popolari, grazie all ecolocalizzazione riescono a percepire anche gli ostacoli più piccoli. I pipistrelli succhiano il sangue? I pipistrelli italiani sono insettivori. Le specie ematofaghe, i cosidetti "vampiri", vivono nell America tropicale e si cibano di piccole quantità di sangue.

I Cervidi sono una famiglia di mammiferi artiodattili i cui rappresentanti bergamasche sono Cervo e Capriolo, queste specie abitano i boschi e gli ecotoni. La particolarità dei Cervidi sono i palchi, strutture composte da un particolare tessuto osseo, senza rivestimento corneo, che vengono rinnovati annualmente, analoghe ma non omologhe alle corna che sono proprie dei Bovidi (Camoscio, Stambecco e Muflone). Lo Stambecco (Capra ibex), è un ungulato bovide diffuso oggi su tutto l arco alpino con popolazioni numerose ma, nel corso del 1800 ha rischiato l estinzione. La sua sopravvivenza è merito della creazione, nel 1836, della riserva di caccia del Gran Paradiso, diventata successivamente Parco Nazionale. Da qui, nel XX secolo, sono stati prelevati gli individui utilizzati per le reintroduzioni sulle Alpi che hanno portato ai risultati odierni, in provincia di Bergamo si stimano un numero superiore ai 1000 capi.

Il Moscardino (Muscardinus avellanarius) è un roditore di colore arancione-giallo che vive in piccoli gruppi su alberi e cespugli dove costruisce dei nidi rotondi con foglie e muschio. D'inverno scava un rifugio sotterraneo dove si rannicchia per conservare più calore possibile, quando la temperatura esterna scende il moscardino diminuisce le sue funzioni vitali (ritmo cardiaco e respiratorio, temperatura corporea) e consumando la riserva di grasso accumulato nella fase pre letargica. Il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus) abita una grande varietà di ambienti ma predilige soprattutto il bosco, costruisce tunnel sotto lo strato di foglie morte e gallerie sotterranee che convergono in nidi ricoperti di erba utilizzati sia per dormire che per allevare la prole. Il Topo selvatico è un fondamentale elemento alla base della catena alimentare, diversi mammiferi e uccelli infatti si nutrono di questi topolini.

17,11 solstizio d inverno L'Ermellino (Mustela erminea) è un piccolo mammifero della famiglia dei Mustelidi. Ha la particolarità di cambiare il colore della pelliccia a seconda della stagione: in estate, è bruno rossastro nella parte superiore del corpo e bianco nella parte inferiore, la punta della coda è nera; in inverno la pelliccia diventa bianca, tranne la punta della coda che rimane nera. Utilizza una vasta gamma di ambienti, preferendo i boschi con ricco sottobosco, pietraie e praterie alpine per una maggiore disponibilità di rifugi naturali. La dieta dell'ermellino, comprende piccoli mammiferi, uccelli, rettili ed invertebrati.

il calendario del Parco delle Orobie Bergamasche Impaginazione, grafica e stampa: CLUSONE (Bg) - info@equaonline.it